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MILAN DI ELLIOTT, SUBITO 50MLN E “GRANDI AMBIZIONI”

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Adesso il Milan è ufficialmente di Elliott. Nella tarda serata di ieri, è arrivata la conferma in un comunicato stampa. “La proprietà e il controllo della holding che detiene la maggioranza del capitale sociale di AC Milan sono stati trasferiti a fondi gestiti da Elliott Advisors (UK) Limited (“Elliott”). Tale trasferimento – informa una nota – è avvenuto all’esito dell’escussione di alcune garanzie a seguito dell’inadempimento, da parte del precedente proprietario di AC Milan, delle proprie obbligazioni nei confronti di Elliott. Ora che ha assunto il controllo, la visione di Elliott per il Milan è chiara: creare stabilità finanziaria e di gestione; ottenere successi di lungo termine per AC Milan cominciando dalle fondamenta, assicurandosi che il club sia adeguatamente capitalizzato; e condurre un modello operativo sostenibile che rispetti le regole della Uefa sul Financial Fair Play”. Ancora una volta, dunque, si volta pagina in casa Milan e la nuova propietà fa sapere di essere “pienamente consapevole della sfida e dell’impegno che derivano dall’essere proprietari di un’istituzione così importante. Elliott non è soltanto lieta di supportare il club durante questo momento di difficoltà, ma anche della sfida di raggiungere obiettivi ambiziosi in futuro attraverso il successo sul campo da parte del tecnico Gattuso e dei suoi giocatori”.
“Come prima misura Elliott intende apportare 50 milioni di euro di equity al club per stabilizzarne le finanze, e pianifica di apportare, nel tempo, ulteriori capitali per finanziare la crescita di AC Milan”, recita ancora la nota per poi dare spazio alle parole di Paul Singer, fondatore, Co-CEO e Co-CIO di Elliott Management Corporation ha dichiarato: “Supporto finanziario, stabilità e una supervisione adeguata sono prerequisiti necessari per un successo sul campo e per una fan experience di livello internazionale. Elliott è impaziente di cimentarsi nella sfida di realizzare il potenziale del club e di restituirlo al pantheon dei top football club Europei al quale AC Milan appartiene di diritto. Elliott crede fermamente che vi sia l’opportunità di creare valore su AC Milan”.
(ITALPRESS).

DI FRANCESCO “LAVORIAMO IN SINTONIA CON MONCHI”

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“E’ un grande vantaggio poter lavorare con tutta la rosa, molti ragazzi conoscono già i miei metodi di lavoro. Per me risulta tutto più facile e scorrevole. Lo è anche lavorare in una struttura come Trigoria che conosci bene e che è cresciuta tantissimo, l’unico peccato è non avere il contatto con i tifosi, per questo abbiamo scelto di fare un paio di allenamenti al Tre Fontane, poi faremo la tournee americana che ci servirà per valutare i nuovi giocatori in partite importanti”. Parte con queste premesse, tutte positive, la stagione della Roma di Eusebio Di Francesco, al secondo anno sulla panchina giallorossa. Buono il primo, ora bisogna confermarsi e migliorare ed è con questo obiettivo che il ds Monchi sta lavorando a stretto contatto con il tecnico. “La stima di Monchi fa sicuramente piacere – spiega Di Francesco in un’intervista rilasciata stamane a Roma Tv -. Lavoriamo in simbiosi, è cresciuta la sintonia tra di noi, ci conosciamo di più ed è fondamentale. Entrambi riteniamo che la prima caratteristica da cercare nei nuovi acquisti è la persona, poi viene il calciatore e tutte le altre qualità. Lavoriamo per creare un gruppo che abbia responsabilità e sacrificio, oltre al senso di appartenenza, per me quando si fa questo lavoro la prima cosa è amare la maglia che si indossa. La nostra volontà era cercare di mettere giocatori con qualità tecniche, ma anche pronti a sacrificarsi e a lavorare”.
Sono arrivati giocatori di qualità, ma anche atleticamente forti. “Guardate la semifinale Mondiale di ieri e la struttura dei calciatori in campo, la fisicità è importante, unita a cervello e tecnica aiuta”, taglia corto Di Francesco che considera “un valore aggiunto per il calcio italiano l’arrivo di un giocatore di grandissimo livello come Cristiano Ronaldo”, nella consapevolezza che “contro di lui bisognerà fare un pizzico di
attenzione in più, perchè è un giocatore che riesce a trovare
il gol con grandissima facilità”. Per il tecnico della Roma conta solo il lavoro e ai suoi non dà tregua: “una volta si guardava più alla quantità che alla qualità, adesso è diverso, ma io voglio trasferire i concetti di squadra aggressiva e corta e per farlo devo stare addosso ai calciatori”. Lo scorso anno ha iniziato con il 4-3-3, ma poi ha dimostrato di saper cambiare modulo senza problemi. “I principi devono rimanere gli stessi, poi spostare un giocatore di 10-15 metri in base agli avversari non è un problema. L’intelligenza sta nel capire i momenti e dare continuità a quello che si fa, il cambiare tanto non aiuta, bisogna dare determinati principi, poi spostare di un po’ un giocatore non cambia molto”. Un discorso che sembra perfetto per Javier Pastore, uno dei grandi acquisti di quest’anno. “Si deve allenare bene e si deve conquistare la maglia da titolare. Abbiamo bisogno di tutti gli elementi, so bene o male quale potrebbe essere la squadra ideale e so che il Flaco si deve allenare con grande continuità e giocare con altrettanta continuità, cosa che ha fatto meno l’anno scorso. Tutto parte dal lavoro settimanale, il ragazzo l’ha capito, ha grandissima disponibilità, mi piace il suo approccio, poi spostarlo di 5-10 metri avanti o indietro non conta, l’importante è che sappia mettere quelle palle importanti che facciano male agli avversari”.
Restando sulla tattica, Di Francesco aggiunge: “Sono convinto che le partite non si preparino il giorno prima, si preparano durante la settimana, stiamo lavorando sui principi di gioco e i primi giorni di ritiro sono fondamentali, ora mi interessa far raggiungere a tutta la squadra una condizione ottimale per l’inizio del campionato”. In questa Roma tanti talenti di qualità c ome Codric e Kluivert. “I giovani hanno pro e contro, l’anno scorso Under ha fatto un po’ di fatica poi è venuto fuori alla grande. Con il lavoro e la dedizione si è ritagliato uno spazio importante e adesso viene considerato non un giocatore qualsiasi ma uno che può determinare ogni partita. Con i giovani bisogna avere un po’ di pazienza, ma in questo mondo siamo frettolosi nel giudizio, vogliamo che un giocatore diventi subito importante, ma c’è un tempo di maturazione, i giovani vanno aspettati e aiutati”. Chiusura sui tifosi. “Hanno dimostrato di essere il 12esimo uomo in campo, mi auguro lo siano sempre e non solo per le partite più importanti, ma soprattutto per quelle che sulla carta sembrano più semplici. Abbiamo bisogno del loro sostegno, sono convinto che ci sarà, ma sta sempre a noi trascinarli con il nostro impegno e la voglia di vincere le partite”.
(ITALPRESS).

ALLEGRI “RONALDO VALORE AGGIUNTO PER TUTTI”

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“So che e’ molto contento, e’ un grande professionista, e’ un valore importante per una squadra che ha gia’ fatto grandissimi cose, ma soprattutto per il calcio italiano”. Così Massimiliano Allegri, durante la conferenza stampa al Parlamento europeo sul nuovo acquisto della squadra torinese, ha commentato l’acquisto di Cristiano Ronaldo. “La Juventus ha grandi professionisti e lui sicuramente e’ un valore aggiunto”, ha proseguito l’allenatore. Alla domanda se pensava ad uno scherzo quando ha ricevuto la telefonata del nuovo arrivo, Allegri risponde: “Non ho pensato assolutamente a uno scherzo, ma come sempre detto il mercato lo fa la societa’ e su Ronaldo non c’era bisogno di indicazioni. E’ il ritratto della salute, e’ un grande esempio per i bambini che fanno sport e quelli che non proseguiranno nello sport ma avranno una vita normale”, ha dichiarato l’allenatore della Juventus a margine della conferenza stampa per la presentazione dell’iniziativa “Allenatore, alleato di salute” tenutasi al Parlamento europeo insieme al presidente Antonio Tajani. Su Ronaldo Allegri poi dichiara: “L’obiettivo di vincere la Champions c’e’ sempre stato, sicuramente l’acquisto di Ronaldo e’ importante che ci da’ ancora piu’ consapevolezza per raggiungere questo obiettivo per cui la Juventus ha sempre giocato. Come giochera’ nella Juventus Cristiano Ronaldo? Come ha sempre fatto, cercando di fare gol”.

Insieme ad Allegri il  presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani, grande tifoso juventino. “Dopo tanti anni avere un grande campione come lui, forse il miglior giocatore al mondo, che viene a indossare la maglia della Juventus e a giocare in Italia, non e’ solo un grande risultato per la societa’ e per noi tifosi bianconeri – ha spiegato Tajani -, ma lo e’ per tutto il nostro Paese, perche’ il campionato italiano assume una veste diversa da quella che ha avuto negli anni passati. Chi ama il calcio, pur non essendo tifoso di questa o quella squadra, e anche dall’estero potra’ seguire le partite del nostro campionato con giocatori come Cristiano Ronaldo, il suo arrivo innalza il livello ed e’ un affare per il sistema Italia.
Credo che anche dal punto di vista del fair play finanziario la regola sia stata rispettata, certo 100 milioni e oltre sono tanti, ma c’e’ un ritorno, non solo alla Juve, ma in tutte le squadre delle citta’ italiane che militano in A e che potranno vedere Cristiano Ronaldo nei loro stadi”.


(ITALPRESS).

SAGAN DA PADRONE, VAN AVERMAET IN GIALLO

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Peter Sagan si è confermato autentico specialista, centrando il secondo successo in questa Grande Boucle; mentre Greg Van Avermaet ha conservato la maglia gialla. Anche nell’odierna quinta tappa dell’edizione numero 105 del Tour de France, la Lorient-Quimper, di 204.5 km, lo slovacco della Bora Hansgrohe ha dettato la legge. Il campione del mondo in carica, si è imposto allo sprint, davanti al bresciano Sonny Colbrelli (Bahrain Merida), secondo di giornata, proprio come nella seconda frazione. In terza piazza, poi, il belga Philippe Gilbert (Quick Step Floors). Per Sagan è il 10° squillo in carriera lungo le strade francesi. Una vittoria importante, in chiave maglia verde, saldamente sulle spalle dello slovacco.
Per quanto riguarda la classifica generale, invece, il belga Van Avermaet (Bmc) è rimasto in vetta a tutti ma è tallonato dallo statunitense Tejay Van Garderen (Bmc anche lui) a 2″, dal connazionale Philippe Gilbert (Quick Step Floors) a 3″, dal britannico Geraint Thomas (Sky) a 5″ e dal francese Julian Alaphilippe (Quick Step Floors) a 6″. Fra i “big” della manifestazione il migliore è al momento l’olandese Tom Dumoulin (Sunweb), settimo a 13″. Fra la dodicesima e la diciottesima piazza gli altri protagonisti attesi, ovvero l’australiano Richie Porte, gli spagnoli Alejandro Valverde e Mikel Landa, i britannici Chris Froome e Adam Yates, l’italiano Vincenzo Nibali e il francese Romain Bardet, con distacchi compresi fra i 53″ e il minuto e 17″.
Intorno ai due minuti, infine, la distanza del colombiano Nairo Quintana rispetto alla maglia gialla. Costretto al ritiro oggi l’australiano Michael Matthews (Sunweb), colpito nella notte da un forte attacco influenzale. Stop forzati anche per il francese Axel Domont (AG2R La Mondiale) e per il belga Tiesj Benoot (Lotto Soudal), coinvolti ieri in una brutta caduta a cinque chilometri dall’arrivo della quarta tappa.
Raggiante al traguardo Peter Sagan. “Sono stato fortunato anche oggi, perchè Colbrelli, veramente bravo, era molto vicino a me, proprio come nella seconda tappa. Per fortuna ha mollato negli ultimi dieci metri”, ha affermato il campione del mondo.
“Devo dire grazie al mio team, che ha fatto un grande lavoro e che mi ha messo nelle condizioni migliori per centrare questa altra importante vittoria, soprattutto per mantenere la maglia verde. Sky e le altre squadre hanno fatto oggi un grande pressing, non era facile”, ha aggiunto Sagan.
Domani è in programma la sesta frazione della corsa gialla, la Brest-Mur de Bretagne Guerledan, di 181 chilometri, con i primi piccoli “assaggi” in salita.
(ITALPRESS).

FEDERER DETRONIZZATO, REDIVIVO DJOKOVIC

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Detronizzato il Re. Roger Federer ha salutato, a sorpresa, i suoi prati preferiti. Il tennista svizzero ha ceduto 13-11 al quinto set, di fronte a Kevin Anderson, nei quarti di finale del suo torneo, quel Wimbledon vinto otto volte in carriera. L’elvetico era il campione in carica e resta il più titolato nella storia della prestigiosa kermesse britannica, vinta dal 2003 al 2007, nel 2009, nel 2012 e lo scorso anno. Quest’oggi però, oltre a fallire un match point, non è sembrato il grande spolvero. Così, sul campo numero uno dell’All England Lawn Tennis Club di Londra, Federer, numero due del mondo e primo favorito di questa terza prova stagionale dello Slam, si è dovuto arrendere al gigante sudafricano, otto del ranking Atp e del tabellone. Questo il punteggio: 2-6 6-7 (5) 7-5 6-4 13-11, al termine di circa 4 ore e un quarto di autentica battaglia. Nel quinto set a Londra non si gioca il tie-break, come invece avviene agli Us Open. King Roger, dopo un buon avvio, è arrivato a un punto dalle semifinali, sul 5-4 in suo favore nel terzo set, prima di cedere il passo al più “fresco” avversario. Decisivo il servizio perso dall’elvetico nel 23° gioco del parziale decisivo.
“All’inizio del match mi sentivo proprio bene, eppure le cose non sono andate come speravo. Non so se si è trattato di problemi al servizio o di altro: posso dire che non avevo le certezze e le forze che speravo in alcune fasi del match. Alcune cose non venivano nel migliore dei modi: ero negativo soprattutto durante diversi giochi nel quinto set”. Così il sincero e lucido Roger Federer ha commentato la sconfitta contro Kevin Anderson.
Trema ma vince, a ruota, il numero uno del mondo, Rafa Nadal. Lo spagnolo, numero due del seeding, ha sconfitto al quinto set l’argentino Juan Martin Del Potro, numero 4 del ranking Atp e quinto favorito del tabellone. Questo il punteggio del match: 7-5 6-7 (7) 4-6 6-4 6-4, dopo circa 4 ore e 50 minuti di gioco. Nadal, vincitore a Wimbledon nel 2008 e nel 2010, ha sciupato ben quattro set-point nel tie-break del secondo set, complicandosi da solo, e di molto, la “vita”. In semifinale, venerdì, affronterà il redivivo Novak Djokovic, ex numero uno del mondo, approdato agilmente fra i primi quattro dei “The Championships”. Il serbo, 21 dell’attuale ranking Atp e 12 del seeding, ha battuto il giapponese Kei Nishikori, 28 del mondo e 24° favorito del tabellone, col punteggio di 6-3 3-6 6-2 6-2. Potrebbe essere una finale anticipata quella fra Djokovic, trionfatore a Wimbledon nel 2011, nel 2014 e nel 2015, e Nadal. Dall’altro lato del tabellone, infatti, sempre venerdì, Anderson incrocerà le racchette con lo statunitense John Isner, che ha avuto la meglio sul canadese Milos Raonic per 7-6 (5) 6-7 (7) 6-4 6-3.
Domani, invece, andranno in scena le semifinali del singolare femminile. Da una parte la statunitense Serena Williams, anche lei rediviva, dopo la maternità, affronterà la tedesca Julia Goerges, numero 13 del mondo; dall’altra parte un’altra tedesca, ovvero Angelique Kerber, numero 10 del ranking Wta, sfiderà la lettone Jelena Ostapenko, 12 del mondo.
(ITALPRESS).

CROAZIA-FRANCIA FINALE MONDIALE, INGHILTERRA KO

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La Croazia e’ la seconda finalista dei Mondiali. A Mosca, la squadra di Dalic ha battuto 2-1 l’Inghilterra dopo i tempi supplementari. Inglesi in vantaggio al 5′ con Trippier, pareggio dell’interista Perisic al 23′ della ripresa, gol vittoria dello juventino Mandzukic al 4′ del secondo tempo supplementare. La sfida che assegnerà il titolo di campione del mondo si giocherà dunque domenica e metterà di fronte Francia e Croazia. Sabato la finalina di sabato tra Belgio e Inghilterra.
Per la prima volta nella storia quindi la Croazia è approdata alla finale dei Mondiali. Modric e compagni hanno fatto meglio della Nazionale croata del ’98 di Suker e Boban, fermata in semifinale. Svaniscono invece i sogni e i canti dei tifosi dei “Tre Leoni”: stop alle note di “Football it’s coming home” e niente bis del successo (l’unico nella storia mundial) del ’66.
Britannici, all’inizio più compatti e determinati degli avversari, forse “appesantiti” dalle fatiche delle ultime due sfide, vinte entrambe ai rigori. Gara poi ripresa e ribaltata nella ripresa e nei supplementari dai croati, letteralmente “rigenerati” e molto più aggressivi dei timorosi inglesi.
Nei “Tre Leoni” Sauthgate ha schierato lo stesso undici (3-5-2) vincente contro la Svezia per 2-0. Negli ex jugoslavi, invece, Dalic ha optato per un 4-2-3-1 leggermente diverso rispetto alla gara contro la Russia. E’ tornato in mediana Brozovic, con Modric riportato in posizione più avanzata, a scapito di Kramaric (poi in scena nei supplementari.
Poche le emozioni del primo tempo della sfida, non bella ma avvincente, aperta al 5′ dalla bella punizione vincente di Trippier, sulla quale Subasic è apparso un po’ in ritardo. Al 14′, poi, Maguire ha provato di nuovo a colpire di testa ma la sfera è andata di poco al lato. Alla mezzora Kane, in sospetto offside, è stato bloccato prima dal palo e poi da Subasic. Tutta in un tiro centrale di Rebic, al 32′, la reazione dei croati nel primo tempo.
Musica ben diversa nella ripresa. Al 20′ Perisic è stato murato sul più bello. Poi, al 23′, il pareggio (1-1): cross da destra di Vrsaljko ed esterno vincente di Perisic al volo (con difesa inglese in bambola). Quattro minuti dopo palo dello scatenato Perisic. Poi Pickford blocca Mandzukic (minuto 83) e si va ai supplementari.
Ci prova prima senza fortuna Stones (salva Vrsaljko), a seguire Pickford chiude il primo extra time murando Mandzukic. La Croazia è più “attiva” e al 4′ del secondo tempo supplementare sale in cielo: Perisic anticipa tutti di testa e serve Mandzukic, bravo nel segnare lo storico 2-1 per la finale dei Mondiali. Croazia avanti; Inghilterra a casa.
(ITALPRESS).

STROOTMAN “RONALDO UNICO MA CONTA LA SQUADRA”

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“Un giocatore puo’ fare la differenza ma non per tutto il campionato, e’ molto piu’ importante la squadra”. Cosi’ il centrocampista della Roma Kevin Strootman ha commentato l’arrivo di Cristiano Ronaldo alla Juventus. “Sono sicuro che il suo arrivo sia un fatto importante per il calcio italiano, per il campionato, ci sono tante squadre che possono lottare per lo scudetto, ma proprio alla Roma parliamo poco perche’ dobbiamo prepararci bene per essere pronti e poi vediamo in campo cosa siamo in grado di fare” le parole dell’olandese che con la sua nazionale e’ rimasto fuori dai Mondiali come l’Italia. “Questo e’ un Mondiale un po’ diverso, ci sono state tante grandi squadre uscite presto come Germania, Brasile, Argentina, adesso vedremo la finale con due squadre di qualita’”. Oggi, nel quarto giorno di lavoro a Trigoria, la Roma potra’ abbracciare i tifosi:”Finalmente potranno vederci al lavoro. E’ importante perche’ abbiamo bisogno di loro. Adesso a Trigoria abbiamo tutto e siamo contenti di poter fare il ritiro qui. E’ come essere a casa, i campi sono belli e possiamo lavorare bene” ha detto Strootman. “Personalmente ho tante energie, vedo bene anche i compagni, recuperiamo velocemente e questo e’ molto importante nella prima settimana di ritiro perche’ dobbiamo farci trovare pronti tra 6 settimane.  E’ molto importante anche esserci ritrovati un po’ tutti dal primo giorno, perche’ l’anno scorso siamo andati subito in America e senza allenamenti abbiamo affrontato delle sfide con  avversari di primo livello. Adesso possiamo lavorare dall’inizio tutti assieme. I nuovi acquisti  possono e devono aiutare la squadra, sono uno stimolo per tutti. Ne sono arrivati dieci ed e’ importante se vogliamo andare avanti”.
(ITALPRESS).

FMSI: MEDICINA SPORT E DONNE NEL CONVEGNO CONI

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Il Salone d’Onore del Coni, al Foro Italico, ha ospitato “La Fmsi è anche rosa: la Medicina dello Sport e la Donna”, un convegno dedicato all’universo femminile. Tanti i temi trattati durante l’incontro organizzato dalla Federazione medico sportiva italiana: l’influenza delle differenze di genere nella risposta fisiologica all’esercizio e al recupero da un infortunio, le problematiche legate ai cambiamenti fisiologici, il dimorfismo sessuale nello sport, l’esercizio in menopausa, l’identità di genere negli sport d’élite, gli adattamenti ormonali nelle atlete, le atlete paralimpiche e il doping al femminile. Oltre ovviamente al presidente della Federazione medico sportiva italiana e della Federazione europea di medicina dello sport Maurizio Casasco, presenti anche il numero uno della Federazione internazionale di medicina dello sport e rettore dell’Università degli studi del Foro Italico Fabio Pigozzi, il presidente del Coni Giovanni Malagò e il segretario generale Carlo Mornati. Ad aprire i lavori, il numero uno del Comitato olimpico nazionale italiano ha voluto ricordare l’introduzione delle quote rosa anche all’interno del mondo dello sport: “È stato un Consiglio nazionale storico – ha sottolineato Malagò parlando dell’approvazione dei principi informatori – Prima di arrivare alla delibera abbiamo fatto cinquanta incontri di vari livelli e c’erano alcune resistenze di vario genere, culturali e tecniche. La partita l’abbiamo vinta, la novità è passata con un consenso quasi unanime e lo ritengo giusto, un passo avanti importante. Ora ci sono due anni per convincere le donne a formarsi da dirigenti sportive e candidarsi: serve coraggio”.
Dei quasi 5.000 soci della Federazione medico sportiva italiana circa mille sono donne, tra specialiste in medicina dello sport e in altre branche mediche. “Noi della Fmsi siamo uniti e legati da un codice, da una responsabilità e da una missione – ha osservato il presidente della Federazione medico sportiva italiana Maurizio Casasco – La responsabilità che abbiamo è quella di cogliere nella sua essenza quanto il presidente del Coni sta facendo a favore dell’Italia e della società intera: i medici hanno il dovere di sostenere questa iniziativa, un passaggio fondamentale di quella che è l’educazione attraverso lo sport”. Sulla stessa linea d’onda il presidente della Federazione internazionale di medicina dello sport Fabio Pigozzi: “È molto importante l’introduzione delle quote rosa, sono norme antidiscriminatorie che devono essere recepite da tutti gli ambienti – ha affermato Pigozzi – Lo sport abbatte le barriere, l’identità di genere è un aspetto che apre ancora di più uno scenario complicato nel quale occorre fare chiarezza”. I numeri dello sport italiano, tra l’altro, parlano al femminile come ha sottolineato il segretario generale del Coni Carlo Mornati: “Il nostro sport è prevalentemente rosa come abbiamo visto sia alle Olimpiadi di PyeongChang che ai Giochi del Mediterraneo di Tarragona. E questo anche perché c’è una federazione di medicina dello sport particolarmente attenta allo sport femminile”.
(ITALPRESS).