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VETTEL “BENVENUTI A CASA MIA”

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Non può che toccare a Sebastian Vettel presentare il Gran Premio di Germania. “Benvenuti a Hockenheim, la mia gara di casa! E’ a meno di 50 chilometri da dove sono nato” dice il quattro volte campione del mondo sul sito della Scuderia Ferrari. “Il tornantino è il miglior punto per i sorpassi, perchè dopo dopo un rettilineo c’è una staccata decisa. E’ importante frenare ne punto giusto, la curva è molto stretta e poi c’è un altro lungo rettilineo, per cui serve velocità anche in uscita” dice Seb che poi passando alla Mobil 1, aggiunge: “è molto difficile trovare il giusto punto di strezata, la curva è cieca e non si vede la seconda parte. Inoltre è molto veloce, il tempismo è cruciale, ma è molto divertente se la fai nel modo giusto e sfrutti tutto il cordolo. In uscita puoi vedere lo stadio pieno di persone, l’atmosfera è fantastica, è una curva molto speciale”. Quindi la celebra Curva Sachs: “E’ nel mezzo dello stadio, è una curva stretta, ma ha una certa inclinazione. E’ divertente perchè puoi essere aggressivo e spingere molto, ma è difficile trovare il punto di frenata in ingresso perchè non ci sono molti riferimenti. Quando la percorri bene però è bello lasciar scorrere la macchina verso la parte finale del circuito” conclude il ferrarista.
(ITALPRESS).

 

ICS E FIR FIRMANO ACCORDO “TOP OF THE SPORT”

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Alla vigilia di un 2019 che si annuncia ricco di appuntamenti, con il Sei Nazioni e la Coppa del Mondo, e pensando a tutti gli strati della piramide ovale, l’Istituto per il Credito Sportivo e la Federazione Italiana Rugby annunciano la firma della Convenzione “Top of the Sport”. A siglare il documento questo pomeriggio a Roma il Presidente di ICS, Andrea Abodi, e il Presidente della FIR, Alfredo Gavazzi. L’accordo avrà durata triennale e consentirà a tutte le società affiliate alla FIR, con la referenza della Federazione e il supporto del Fondo di Garanzia, di accedere al Mutuo “light” 2.0 FSN per importi dai 10 mila ai 60 mila euro, per realizzare, ristrutturare e riqualificare impianti sportivi, nonché acquistare nuove attrezzature sportive. La durata massima del finanziamento è di 7 anni, con una procedura istruttoria semplificata che rende più facile l’accesso al credito. Inoltre, l’accordo firmato consente alla FIR, grazie al plafond di 30 milioni di euro dedicato a CONI, CIP e Federazioni Sportive Nazionali, di ottenere finanziamenti a tasso zero restituibili in 15 anni per la realizzazione o il miglioramento di impianti federali e l’acquisto di attrezzature sportive di alto livello. Il rugby, come sport e come disciplina dall’alto contenuto morale e sociale, ha da sempre, e ancora più negli ultimi anni, un forte impatto nella vita sociale del nostro Paese. Del Consiglio di Amministrazione dell’Istituto per il Credito Sportivo fa parte l’Architetto Paolo Vaccari, ex atleta che ha vestito per oltre 60 volte la maglia Azzurra e Consigliere Federale FIR in quota atleti.
E’ proprio pensando a chi oggi indossa la divisa dell’Italia, o sogna di farlo in futuro, che viene siglata la Convenzione, con l’obiettivo di mettere a disposizione delle atlete e degli atleti strutture e impianti sempre più all’avanguardia tecnica e tecnologica nelle migliori condizioni di sicurezza. “Impianti più efficienti e funzionali – ha dichiarato il Presidente della FIR, Alfredo Gavazzi, a margine della firma dell’accordo – sono alla base dello sviluppo del rugby nel nostro Paese. FIR e la sua Commissione Impianti sono da sempre fortemente impegnate nel mettere a disposizione del movimento quante più risorse possibili per consentire ai Club di creare attorno ai propri tesserati le migliori condizioni possibili per praticare lo sport e vivere la vita di Società, vero motore del rugby. La firma della nuova convenzione con l’Istituto per il Credito Sportivo conferma un importante mezzo di supporto alla crescita del nostro movimento, che va ad integrare in modo efficace i contributi per l’impiantistica che FIR offre alle Società”. “Il miglioramento qualitativo e quantitativo del sistema infrastrutturale sportivo rappresenta il “cuore” della nostra missione, che vogliamo interpretare quotidianamente nel modo più determinato ed efficace – ha dichiarato il Presidente dell’Istituto per il Credito Sportivo, Andrea Abodi – Questo accordo testimonia la ferma volontà di sostenere la Federazione Italiana Rugby, e il suo percorso di costante sviluppo, che, oltre alla dimensione sportiva, consente di incidere sulla crescita etica e valoriale dell’intero movimento con risvolti sociali ed educativi di grande rilevanza”.
(ITALPRESS).

ACUTO DI ALAPHILIPPE, VAN AVERMAET VERO LEADER

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Julian Alaphilippe domina e vince in solitaria sulla prima vetta alpina; a ruota Greg Van Avermaet supera a pieni voti la prova del nove e difende ancora con onore la maglia gialla. Queste le emozioni principali della decima tappa dell’edizione numero 105 del Tour de France, la Annecy-Le Grand Bornand, di 158.5 chilometri. Il francese della Quick Step Floors si è imposto sul primo traguardo insidioso di questa Grande Boucle, davanti allo spagnolo Jon Izagirre (Bahrain Merida) e all’estone Rein Taaramae (Direct Energie), rispettivamente secondo e terzo, a poco più di un minuto e mezzo. Bene, molto bene, il leader della corsa: il belga della Bmc invece di perdere terreno ha incrementato il proprio vantaggio (di circa un minuto e mezzo) sui vari “big” della corsa, giunti all’arrivo quasi tutti appaiati. Piccole modifiche, quindi, nella classifica generale, guidata ancora (per l’ottava volta) da Van Avermaet (quarto di giornata). Alle sue spalle, sul podio virtuale, il britannico Geraint Thomas (Sky), secondo a 2’22”, seguito dallo spagnolo Alejandro Valverde (Movistar) a 3’10”. Questi, invece, i distacchi dei protagonisti più attesi: l’iberico Mikel Landa (Movistar) e i britannici Chris Froome (Sky) e Adam Yates (Mitchelton) sono a 3’21”. A ruota il siciliano Vincenzo Nibali (Bahrain Merida) a 3’27”, l’olandese Tom Dumoulin (Sunweb) a 3’42”, il francese Romain Bardet (AG2R LA Mondiale) a 4’11” e il colombiano Nairo Quintana (Movistar).
Ha perso altro terreno ed è ora 7’08”, invece, l’altro colombiano Rigoberto Uran (Drapac Cannondale). Si sono “persi” infine oggi, fra le vette alpine, lo slovacco Peter Sagan (sempre maglia verde e il belga Philippe Gilbert, ormai staccati di oltre venti minuti dal leader della classifica generale.
Per Alaphilippe è la la sesta vittoria stagionale ma è il primo successo in carriera alla Grande Boucle. “E’ una emozione incredibile. Vincere al Tour e’ meraviglioso. Avevo sfiorato più volte questo successo e l’avevo sognato in diverse occasioni. Non potevo però immaginare di vincere così. Ieri sera avevo pensato di andare in fuga e oggi tutto è andato per il verso giusto. All’inizio del Tour ero un po’ deluso da me stesso, oggi invece sono veramente felice”, ha affermato dopo l’arrivo il transalpino, che ha “sorvolato” da solo davanti a tutti il Montee du plateau des Glieres (Gpm hors categorie) e poi i Gran Premi della Montagna di prima categoria di Col de Romme e Col de la Colombiere.
In casa AG2R La Mondiale brutte notizie: Alexis Vuillermoz, a causa di una frattura alla scapola rimediata nella tappa sul pavé di domenica, non ha preso il via oggi.
Domani, sempre sulle Alpi, è in programma la undicesima frazione di questa Grande Boucle, la Albertville-La Rosiere Espace San Bernardo, di 108.5 chilometri. Mercoledì il temuto arrivo sulla vetta dell’Alpe d’Huez.
(ITALPRESS).

GRIEZMANN PALLONE D’ORO SUI MEDIA

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Antoine Griezmann ha già vinto il suo pallone d’oro, almeno sui media, raccogliendo nell’intero mese dei mondiali quasi novemila citazioni sui mezzi di informazione italiani (8993), lasciandosi alle spalle campioni come Modric (8911) e Mbappè (7132). A mettere in evidenza questo risultato è il monitoraggio svolto su oltre 1.500 fonti d’informazione fra carta stampata (quotidiani nazionali, locali e periodici), siti di quotidiani, principali radio, tv e blog da Mediamonitor.it, che utilizza tecnologia e soluzioni sviluppate da Cedat 85, azienda attiva da 30 anni nella fornitura dei contenuti provenienti dal parlato. Mediamonitor.it ha rilevato le citazioni avute dal 14 giugno al 16 luglio sui media nazionali e locali dai calciatori titolari delle nazionali finaliste ai Campionati del Mondo. Al quarto posto della classifica l’ex juventino Paul Pogba (6681), autore di uno dei 4 gol della Francia nella partita di domenica. Lo segue a breve distanza lo sfortunato Mario Mandzukic (6022), che probabilmente passerà alla storia per essere stato il primo calciatore a segnare un autogol in una finale mondiale.
L’interista Ivan Perisic, autore del momentaneo pareggio contro la Francia, nel mese della competizione mondiale è stato nominato sui media 5411 volte, poco più del francese Hernandez (5168 menzioni), che nella graduatoria si posiziona al settimo posto. A seguire ci sono il centrocampista del Barcellona Ivan Rakitic (4791), il portiere della nazionale francese Hugo LLoris (4127) e il suo compagno di squadra Giroud (3774). Secondo quanto rilevato, il calciatore meno citato sui media delle due formazioni che si sono affrontate nella finale dei Campionati del Mondo è il croato Vida (1669 menzioni), superato anche dal francese Kantè (1948). Sommando il numero di citazioni avute dal 14 giugno al 16 luglio dai calciatori titolari che hanno preso parte alla finale di domenica, emerge che la Francia è campione del mondo anche sui media: i giocatori transalpini hanno raccolto complessivamente 51482 citazioni, quasi il 20% in più degli avversari croati (43024).
(ITALPRESS).

DZEKO “FARE MEGLIO DELL’ANNO SCORSO”

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“Mi sento molto bene, anche per questo sono rimasto a gennaio e poi abbiamo fatto quello sappiamo tutti. Anche mia moglie e i miei figli stanno bene e questo mi rende maggiormente contento. Anche se non abbiamo vinto nulla lo scorso anno, in Champions abbiamo fatto una stagione incredibile e speriamo quest’anno di migliorare ancora”. Lo ha detto l’attaccante della Roma Edin Dzeko, intervenuto alla radio ufficiale della società capitolina. Per il bosniaco quella che sta per iniziare sarà la quarta stagione alla Roma e tra i calendari della serie A in programma il 26 luglio e quelli di Champions, attende con più ansia questi ultimi. “La Champions è sempre qualcosa di più bello, ma anche il campionato quest’anno un pò di più” ha detto con chiaro riferimento all’arrivo di Cristiano Ronaldo. “Difficile? E’ sempre difficile, ma abbiamo nuovi giocatori che hanno qualità, che nelle loro squadre hanno fatto cose importanti, per questo speriamo che lo facciano anche qui con noi” le parole di Dzeko.
Sui traguardi e sulle possibilità della Roma, ha aggiunto:”A Roma  si pensa sempre troppo prima e non voglio essere così. Abbiamo comprato giocatori importanti, il mercato ancora non e’ ancora finito quindi vediamo. Ci sono tre grandi competizioni, tanti giocatori, il mister che ci dà la mentalità giusta, quella che serve qui a Roma. Speriamo che sin dall’inizio in campionato possiamo fare bene e vinciamo tante partite. Sono stati fatti passi in avanti, Di Francesco ha dato la mentalità giusta e si è già visto in Champions dove non è mai facile arrivare in semifinale neppure per le più grandi e noi lo abbiamo fatto, sicuramente non per caso”.
(ITALPRESS).

MONDIALI AL VIA, SUBITO MONTANO E FIAMINGO

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Caldo afoso, smog, traffico, ma anche il fascino della storia e della tradizione. Wuxi, citta’-prefettura della Cina nella provincia del Jiangsu, e’ tutto questo e anche di piu’: con i suoi oltre sei milioni e mezzo di abitanti, e’ uno dei centri piu’ antichi lungo il corso del Fiume Azzurro. In piu’, e’ la sede di una delle aziende leader nella costruzione di pedane, ed anche per questo si accinge ad ospitare l’edizione 2018 dei Mondiali di scherma. Mentre nel palazzo dello sport di Wuxi, che potrebbe ospitare sino a 5000 spettatori, fervono i preparativi della cerimonia di apertura, si e’ completato l’arrivo della delegazione azzurra, con le Nazionali di sciabola e di spada reduci, rispettivamente, dagli allenamenti internazionali a Oita in Giappone ed ad Hong Kong. I 25 atleti italiani sono stati accolti ieri sera, al Crowne Plaza di Wuxi, con una cena di galaalla presenza del Console italiano a Shanghai e dei rappresentanti di alcune aziende italiane in Cina che hanno contribuito all’accoglienza degli schermidori tricolori. Da domani si fa sul serio, con le fasi preliminari che vedranno coinvolti alcuni azzurri, anche di nome. A debuttare nel giovedi’ iridato alle 9 locali (le 3 in Italia) saranno le spadiste Alberta Santuccio e Rossella Fiamingo, con quest’ultima che, da numero 17 del ranking, potrebbe approfittare della defezione dell’ultimo minuto di qualcuna delle prime sedici, bypassando cosi’ la fase di qualificazione al main draw. Sempre domani, alle 11.10 locali, nella fase preliminare di sciabola maschile l’unico italiano in pedana sara’ Aldo Montano, campione olimpico ad Atene2004 e gia’ iridato a Catania2011, che con i suoi quasi 40 anni sul ‘groppone’ ha intenzione di continuare a divertire e divertirsi. Tanti, come sempre, gli azzurri che hanno la legittima ambizione per il podio: tra questi, la fiorettista Arianna Errigo, recente argento agli Europei di Novi Sad, ed il suo collega di arma Daniele Garozzo, olimpionico a Rio2016 e al via assieme a tutta la squadra (Alessio Foconi, Giorgio Avola ed Andrea Cassara’) che l’anno scorso, a Lipsia, conquisto’ l’oro. Grande attesa anche per il rientro in pedana di un altro veterano come Paolo Pizzo, lo spadista catanese che, dopo l’intervento chirurgico al gomito del braccio armato ed il test probante dei Giochi del Mediterraneo di Tarragona, sara’ in pedana per difendere il titolo iridato conquistato lo scorso anno a Lipsia e gia’ assaporato ai Mondiali ‘casalinghi’ del 2011. Nel frattempo, la squadra di fioretto, capitanata dal ct Andrea Cipressa, nel primo pomeriggio ha visitato il Buddha di Lingshan, a circa 40 chilometri da Wuxi, il terzo piu’ grande in Cina. Selfie, sorrisi e clima ‘vacanziero’ prima che si faccia davvero sul serio.
(ITALPRESS).

VENTI AZZURRI PER EUROPEI PARALIMPICI DI BERLINO

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Saranno venti gli azzurri che prenderanno parte agli Europei paralimpici di atletica leggera in programma a Berlino dal 20 al 26 agosto. La delegazione italiana è stata presentata questa mattina presso la sede del Comitato italiano paralimpico alla presenza del numero uno del Cip Luca Pancalli e del presidente della Federazione italiana sport paralimpici e sperimentali Sandrino Porru: tredici uomini e sette donne che terranno alta la bandiera tricolore allo Stadio Friedrich Ludwig Jahnsportpark. Una squadra fatta da grandi campioni che puntano a confermarsi, come la lanciatrice Assunta Legnante, il discobolo Oney Tapia, la velocista e saltatrice in lungo Martina Caironi, ma in cui si affacciano anche nuovi volti come il diciannovenne Marco Cicchetti, giovane promessa del lungo T44. “Accogliere voi è sempre un piacere perché l’atletica leggera, così come il nuoto, rappresentano dei punti di forza della famiglia paralimpica italiana – ha esordito il presidente del Cip Luca Pancalli – Il lavoro che sta facendo la federazione è serio, fatto di grandi competenze e portato avanti con lungimiranza, pensando ai giovani e al futuro. Questi appuntamenti ci chiamano a importanti conferme: sono sicuro che rappresenterete con fierezza e dignità la maglia azzurra”. L’Italia si affaccia a questa rassegna continentale con grandi ambizioni, forte anche delle 13 medaglie (2 ori, 5 argenti e 6 bronzi) conquistati negli ultimi Europei che si disputarono a Grosseto nel 2016. “Sono orgoglioso di essere qui, tutto quello che andremo a vedere a Berlino sarà un lavoro di squadra fatto dagli atleti e dal gruppo tecnico – ha sottolineato il presidente della Fispes Sandrino Porru – Vivremo una bella esperienza, una esperienza di cui io sono già contento oggi visto che porteremo una delle rappresentative più numerose della storia paralimpica. Ringrazio gli atleti che con le loro gesta sapranno onorare la maglia azzurra e sapranno rappresentare in maniera matura un esempio per tutte le altre persone che si avvicinano allo sport”. Il capitano della squadra sarà la quarantenne Assunta Legnante: “Mi sono sempre sentita capitana, in tanti mi hanno sempre chiesto informazioni. Sono contenta per il numero degli atleti convocati e anche per l’abbassamento dell’età media: spero che questa manifestazione ci unisca ancor più come è stato in passato e ci insegni a stare insieme e lottare sino all’ultimo centimetro”.
(ITALPRESS).

CHELSEA, SARRI SI PRESENTA “VOGLIO DIVERTIRMI”

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Giacca e cravatta, debutto in inglese per raccontare quanto sia piacevole essere a Londra e allenare in Premier League (“il miglior campionato al mondo”), quindi le ‘scuse’ perchè risponderà in italiano alle domande (non voglio dire cose sbagliate”). Maurizio Sarri si presenta così in conferenza stampa: sorridente, un pizzico emozionato. Sereno. Anche quando gli si ricordano momenti delicati come il divorzio doloroso con Aurelio De Laurentiis (“le colpe sono di entrambi, il presidente ha interpretato male alcuni miei silenzi”) e le accuse di omofobia e sessismo (“Sono errori, a volte ingigantiti, che ho commesso e bisogna scusarsi”). Oppure quando gli viene fatto notare di non aver vinto ancora nulla (“Sono in A da 4-5 anni e in questo periodo ha vinto solo la Juve”). Per il resto, il 59enne toscano usa l’arma dell’umiltà (“Chiamatemi semplicemente Maurizio”), dribbla le questioni di mercato (“Mi annoia, sono un tecnico di campo molto più che un manager”) e prova a spostare l’attenzione sul giudice supremo del suo lavoro: il campo. Anche se il tempo stringe e tra 18 giorni è già in programma il primo impegno, non esattamente banale: il Community Shield contro il Manchester City dell’amico Pep Guardiola, definito “un fuoriclasse, un genio. Speriamo di poter colmare il gap con una squadra che l’anno scorso ha fatto 100 punti, in Premier un’impresa irripetibile”. “Conte e’ un allenatore straordinario ma io gioco in maniera diversa, ci vorra’ del tempo – spiega -. Vanno lasciate tutte le cose buone che ha fatto Conte, non vanno assolutamente disperse, ma e’ anche vero che nel calcio attuale i tempi sono sempre piu’ questi, nell’abilita’ dell’allenatore risulta sempre piu’ importante saper imporre la propria filosofia di calcio in tempi minori rispetto a quelli a cui eravamo abituati”.
Sarri reclama il classico periodo di apprendistato ma sa bene che Roman Abramovich ha spesso pazienza limitata, al di là dei contratti e delle vittorie, nei confronti dei suoi allenatori. “Il mio obiettivo e’ divertirmi fin quando saro’ qui ed essere competitivo fino alla fine – ribatte l’ex Empoli -. Io penso a divertirmi, il piu’ grande regalo credo sia fare il proprio lavoro divertendosi e io ci sono riuscito negli ultimi anni. Se divertirsi fa vincere trofei? A volte si’, a volte no, dipende – replica col sorriso -. Se una squadra in campo si diverte spesso riesce a divertire gli spettatori e questo e’ gia’ tanto. C’e’ poi l’obiettivo materiale, riuscire a ottenere risultati di livello, essere a marzo-aprile in competizione per tutto. Con la societa’ al momento abbiamo parlato solo di questo. Ma divertirci noi e divertire gli altri e’ occasione di livello”. Divertirsi e divertire sarà più facile se, al di là dei rinforzi (“Non ho fatto nomi alla società perchè non ne ho”), rimarranno a Stamford Bridge campioni come Thibaut Courtois, N’Golo Kante, Willian o Eden Hazard, tutti al centro di più o meno avanzate trattative di mercato. “Vorremmo sempre tenere tutti i giocatori piu’ forti, lo vuole fare qualsiasi allenatore e qualsiasi societa’ – dice -. Vediamo come andra’ il mercato nei prossimi giorni, io voglio subito chiarire che mi sento molto piu’ un allenatore da campo che non un manager a tutto tondo. Penso di essere uno dei pochi che e’ annoiato dal mercato, a me non piace parlarne e interessarmene piu’ di tanto. Il compito di noi allenatori e’ molto piu’ quello di far crescere i giocatori che abbiamo a disposizione”. “Non posso pretendere di cambiare 20 giocatori, devo adeguarmi io al Chelsea e ai giocatori – osserva -. Potremmo fare magari un calcio leggermente diverso dal mio perche’ la squadra ha certe caratteristiche”.
Secondo Sarri però “la telefonata fredda, senza guardarsi negli occhi, non mi darebbe alcuna certezza. Quando torneranno voglio guardare i giocatori negli occhi per capire quale potrebbe essere il loro futuro, prima di una risposta pero’ vorrei venissero 4-5 giorni con me in campo…Hazard? Per me e’ tra i 2-3 top in Europa, mi farebbe piacere allenarmi e divertirmi in settimana e la domenica con lui, significherebbe raggiungere risultati ed essere comptitivi fino alla fine. Spero di riuscire a migliorarlo, cosa molto difficile visto il livello raggiunto”. Torna il concetto di divertimento, Sarri specifica che “il nostro non è uno sport ma un gioco, fatto per divertirsi. Il bambino che ognuno di noi ha dentro deve essere coltivato, quello ci porta a rendere al 101% delle possibilità. Solo l’aspetto professionale porta al 99,9%. Voglio creare una squadra che diverta e si diverta per ottenere tutto da una rosa di altissimo livello”. E che al suo interno, al di là delle regole che lo impongono, abbia un’anima british. “Anche se non mi interessa la nazionalità e l’età dei giocatori, la mia esperienza in Italia mi dice che qualcosa va lasciato; una delle squadre con più italiani è stata la Juventus e questa struttura ha portato a risultati importanti. A proposito, credo che Cahill ci possa dare ancora molto”. Good luck.
(ITALPRESS).