La Sky è padrona anche di questa edizione numero 105 del Tour de France. Lo scudiero Geraint Thomas ha vinto oggi l’undicesima tappa della Grande Boucle, la Albertville-La Rosiere Espace San Bernardo, di 108.5 chilometri, ed è la nuova maglia gialla (leader della corsa). Il suo capitano, Chris Froome, è terzo di giornata ed è ora secondo in classifica generale, alle spalle del compagno e connazionale, col quale potrebbe iniziare da domani un vero e proprio per derby fratricida per il successo finale.
Il britannico Thomas si è imposto in fuga solitaria sul traguardo odierno nel cuore della Savoia, al confine fra Italia e Francia, al cospetto del Monte Bianco. Il numero due del team Sky è giunto a braccia alzate davanti all’olandese Tom Dumoulin (Sunweb) e al compagno Froome, rispettivamente secondo e terzo con 20″ esatti di ritardo. Ottimo quarto posto per il siciliano Damiano Caruso (Bmc). Attardati all’arrivo di circa un minuto (per l’esattezza 59″) l’altro siciliano Vincenzo Nibali (Bahrain Merida), il colombiano Nairo Quintana (Movistar) e il francese Romain Bardet (AG2R La Mondiale). Di poco più indietro Mikel Landa (a 1’47”); poi Alejandro Valverde (a 3’30”), giunto al fianco di Domenico Pozzovivo (compagno mai domo di Nibali). Sempre più staccati la ormai ex maglia gialla, ovvero il belga Greg Van Avermaet (Bmc), che alzato bandiera bianca dopo bene otto giorni da leader della carovana e Rigoberto Uran (Drapac Cannondale), ancora alle prese con i postumi della brutta caduta di domenica.
Il colombiano, lo scorso anno secondo assoluto al Tour, ha detto “impossibile fare di più, dopo l’incidente sul pavè avverto molto dolore alla schiena”. Praticamente “dispersi” Philippe Gilbert e Peter Sagan (Che conserva comunque la maglia verde).
Finalmente oggi si sono visti un po’ di attacchi, in particolare da parte di Valverde e di Dumoulin. Quest’ultimo sembra l’unico in grado di poter tener testa all’armata Sky, guidata da Thomas e Froome. Nella graduatoria assoluta, infatti, è al terzo posto, dietro ai due leader britannici, l’olandese con un ritardo di 1’44”. Subito dopo il podio virtuale Nibali, a 2’14”. Settimo Landa a 2’56”, ottavo Bardet, a 2’58”, seguito da Quintana e Daniel Martin, appaiati a 3’16”. Appena fuori dalla top ten Valverde, a 4’28”.
Raggiante Dumoulin dopo il traguardo. “Oggi è tutto stupendo. Qui mio zio mi ha insegnato a sciare: voglio continuare così. Dedico a lui la vittoria di questa tappa ma proverò a dedicargli anche il successo finale”, ha affermato l’agguerrito olandese, che deve vendicarsi con Froome per la “beffa” al Giro d’Italia.
Domani è in programma la terza frazione alpina, la dodicesima complessiva, di questa Grande Boucle, ovvero la Bourg Saint Maurice Les Arcs-Alpe d’Huez, di 175.5 chilometri. In scena ben tre Gran Premi della Montagna “hors categorie”, fra i quali il mitico arrivo a 1.850 metri che ha incoronato negli anni Coppi, Bugno (due volte), Conti, Pantani (due volte) e Guerini.
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SKY PADRONA, A THOMAS 11^ TAPPA E MAGLIA GIALLA
FRANCOBOLLO PER I 120 ANNI DELLA FIGC
Un francobollo storico. Presso l’area ospitalità della tribuna autorità dello stadio Olimpico di Roma è stato presentato il francobollo celebrativo, emesso dal Ministero dello sviluppo economico, per il 120° anniversario della Federazione italiana giuoco calcio. Presenti, tra gli altri, il numero uno del Coni Giovanni Malagò, il commissario straordinario della Figc Roberto Fabbricini, la presidente di Poste italiane Maria Bianca Farina e il sottosegretario del Mise Andrea Cioffi. Un francobollo celebrativo che rappresenta una grande opportunità per una ricorrenza iconica attraverso un mezzo di grande diffusione e al tempo stesso un pregiato oggetto di collezionismo: “Complimenti per la ricorrenza dei 120 anni, sono felice di essere qui – ha dichiarato il presidente del Coni Giovanni Malagò – Dobbiamo guardare il futuro con ottimismo nonostante le complessità del momento storico, dobbiamo pensare alle cose buone e, tra queste, c’è il fatto che la Federazione abbia ottenuto la possibilità di ospitare un girone eliminatorio degli Europei del 2020 e soprattutto la partita inaugurale, testimonianza della credibilità riconosciuta a questa federazione e alla sua storia. Il nostro obiettivo è fare di tutto per tornare a essere i veri protagonisti del calcio di domani”. L’emissione del francobollo si inserisce in un preciso percorso culturale che accresce e unisce indissolubilmente la Figc a tutti gli italiani: “Oggi è una tappa importante perché il francobollo è sempre un momento di grande cultura e di grande civiltà del paese – ha ammesso il commissario straordinario della Figc Roberto Fabbricini – Siamo molto felici di questa iniziativa, l’auspicio è che insieme ricorderemo altre pagine storiche che il calcio ha scritto nella storia dello sport italiano”.
La vignetta del francobollo, delimitata da due bandi orizzontali, riproduce il logo del 120° anniversario della fondazione della Figc: completano l’immagine la scritta Italia e l’indicazione della tariffa. Il francobollo verrà distribuito in tutto il paese da Poste italiane, top sponsor delle nazionali maschili e femminili della federazione: “Il francobollo è un veicolo incredibile nella storia del nostro paese perché sa unire passato, presente e futuro – ha dichiarato Maria Bianca Farina – Noi partecipiamo all’emissione del francobollo, ma soprattutto lo promuoviamo perché lascia nella memoria personale le tradizioni del nostro paese”.
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BUONA PARTENZA PER L’ITALSCHERMA AI MONDIALI
L’Italscherma parte con il piede giusto ai Mondiali di Wuxi. Nulla di eclatante, sia chiaro, ma sono confortanti i segnali in chiave azzurra che giungono dal primo giorno di gare, dedicato ai gironi eliminatori. Il tricolore fa infatti tripletta: Aldo Montano, Rossella Fiamingo ed Alberta Santuccio, impegnati rispettivamente nelle fasi di qualificazione della sciabola maschile e spada femminile, conquistano con merito l’accesso al tabellone principale delle due gare che si terranno, domenica, sulle pedane cinesi. Montano, campione olimpico ad Atene2004, conclude il suo raggruppamento a punteggio pieno, raggiungendo cosi i compagni di squadra Luigi Samele, Luca Curatoli ed Enrico Berrè. “Se sono qui è perché mi emoziono ancora – le parole del quasi 40enne livornese delle Fiamme Azzurre, allenato da Andrea Terenzio – Non vivo un grande trend stagionale, ho fatto pochi risultati, non quelli sperati. Questa è una buona occasione per tirare con la testa libera, personalmente non ho niente da perdere”. Qui in Oriente, sottolinea il fuoriclasse toscano, “puoi fare tutto o niente. Tutto sarebbe il massimo, niente un po’ poco: cerchiamo una via di mezzo… Il girone mi ha dato poche sensazioni: ero teso, in questi casi si pensa solo a mettere le cinque stoccate. E’ una zuffa, chi mette le prime due è più tranquillo, se sei sotto di due basta una luce che non si accende, l’arbitro, un errore e sei fuori”.
Se il Mondiale di Wuxi è importante, quello dell’anno prossimo a Budapest sarà decisivo per l’assegnazione dei punti per le Olimpiadi del 2020: “Mi piacerebbe arrivare a Tokyo. A 40 anni si sogna giorno per giorno, non ho la presunzione di dire ‘sono Montano, ho vinto Olimpiade e Mondiale e devo esserci’. Mi sto conquistando il mio ruolo, differente rispetto a 10 anni fa: nessuno mi regala niente, con Giovanni (il ct Sirovich, ndr) siamo stati chiari sin dall’inizio quadriennio e se sono qua è perché ho voglia di fare bene”. Accedono al main draw, nella spada femminile, sia Rossella Fiamingo che Alberta Santuccio. La prima conclude la fase a gironi con cinque vittorie e una sconfitta, la seconda, dopo aver collezionato tre successi e due ko, si aggiudica l’assalto del tabellone preliminare contro l’egiziana Medany con il punteggio di 11-5. “Tutto a posto, anche se dovevo vincere con la svedese Karlsson – sottolinea la Fiamingo, 27enne catanese dei carabinieri, argento ai Giochi di Rio de Janeiro e iridata a Kazan2014 e Mosca2015 – Negli altri match mi sono piaciuta. All’inizio non ero contenta di fare i gironi, però è stata una buona esperienza, mi è servita per capire cosa fare e dove migliorare. Non mi capitava da Catania2011 e mi sono sentita una bambina, un po’ a disagio: alla fine però ho trovato solo dei lati positivi”.
La siciliana, allenata da Giovanni Sperlinga, tornerà in gara domenica per un posto al sole: “Non è come nel tennis, che chi si qualifica ha il braccio ‘caldo’, perché tirerò dopo due giorni di pausa. Avrei preferito farne uno solo, ora si riparte da zero. Non so cosa attendermi, mi aspetto di tutto. Non so cosa abbiano pensato le mia avversarie nel vedermi nei gironi: se mi soffermassi pure sul pensiero delle mie avversarie non andrei molto lontano”. “L’anno scorso ho toppato il Mondiale e perso così dei punti di riserva – prosegue la Fiamingo, fidanzata con il nuotatore azzurro Luca Dotto – In media, però, non ho fatto così male. Tokyo2020? Ora penso solo a fare bene in Cina, poi ci saranno le qualifiche: sarà un periodo duro, pensavo ci fosse più tempo e invece siamo già agli sgoccioli”. La schermitrice etnea, abituata a prendere appunti su un taccuino dopo ogni incontro, svela anche di lavorare tantissimo “sull’auto-controllo” e nel portare “sempre qualcosa di nuovo nel mio bagaglio per vincere un assalto. Preferisco la tecnica alla meccanica”. Da una giovane con l’esperienza di una veterana ci si attende ora qualcosa di importante a Wuxi: “Il mio obiettivo è il podio, e quando si arriva lì si ambisce al massimo. Questo Mondiale non lo vincerà la più forte ma chi sarà più serena e sicura delle proprie forze”. Soddisfatta, nonostante lo sforzo supplementare, anche l’altra catanese, Alberta Santuccio, 23enne spadista delle Fiamme Oro che archivia i gironi con un sorriso: “Ho avuto buone sensazioni, ora bisognerà resettare questa giornata e ritornare domenica in pedana più cattiva che mai”. Le due azzurre si aggiungono a Mara Navarria, numero uno del ranking Fie e attesa all’esordio dall’ungherese Anna Kun, e Giulia Rizzi, che debutterà proprio contro Santuccio nel primo turno del tabellone principale. Per la Fiamingo c’è invece la spagnola Sara Fernandez Calleja. Domani, infine, spazio alle fasi di qualificazione della spada maschile, dove si cimenterà Enrico Garozzo, e del fioretto femminile, che vedrà in azione Chiara Cini.
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RINNOVO PER HAMILTON, IN MERCEDES ALTRI DUE ANNI
Continuerà fino a tutto il Mondiale 2020 il sodalizio sportivo fra la Mercedes e Lewis Hamilton. Il pilota britannico, campione del mondo di Formula 1 nel 2008 con la McLaren e poi nel 2014, nel 2015 e nel 2017 proprio con la scuderia tedesca, ha firmato il rinnovo di contratto. Guiderà le frecce d’argento, dunque, per altre due stagioni. “Sono nella famiglia Mercedes dal 1998. Sono sempre grato per il loro continuo sostegno, per l’amore e per la loro ‘protezione’ di questi anni. Sono incredibilmente orgoglioso dell’accordo che abbiamo raggiunto e sono ancor piu’ eccitato per il futuro”. Così, su Twitter, Lewis Hamilton ha commentato il fresco rinnovo con la scuderia tedesca.
“Questo prolungamento del contratto è stata fondamentalmente una formalità. Da quando Toto Wolff e io ci siamo seduti durante l’inverno eravamo in sintonia. Dovevamo solo mettere tutto nero su bianco, annunciarlo e poi andare avanti come al solito”, ha spiegato poi il britannico.
“Ho fatto parte della famiglia Mercedes per 20 anni e non sono mai stato più tanto felice all’interno di una squadra di quanto non lo sia ora. Siamo sulla stessa lunghezza d’onda sia in pista che fuori pista. Non vedo l’ora di vincere di più in futuro e di dare ancora più luce alla stella a tre punte. Sono molto fiducioso che la Mercedes sia il posto giusto per me per i prossimi anni”, ha aggiunto il campione del mondo di Formula 1.
“Anche se abbiamo goduto di tanto successo assieme dal 2013, Mercedes è più affamata che mai. La passione e la competizione ardono in me e sono condivise da ogni singolo membro di questo gruppo, sempre a caccia di miglioramenti, per essere sicuri di stare al top. Non vedo l’ora di vedere cosa possiamo ottenere insieme nelle prossime due stagioni e mezza”, ha concluso Hamilton.
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FEDERER SCONFITTO DA CORIC IN FINALE A HALLE
Roger Federer deve restituire di nuovo lo scettro di numero uno del mondo a Rafa Nadal. Il 36enne campione svizzero non è infatti riuscito a confermare il titolo del 2017 al “Gerry Weber Open”, torneo ATP 500 dotato di un montepremi di 1.983.595 euro andato in scena sui campi in erba di Halle, in Germania, e dunque per il gioco dei punti in uscita si vede scavalcato dal mancino spagnolo, una settimana dopo il sorpasso avvenuto grazie al successo a Stoccarda (il 98esimo in carriera). In quella che la sua dodicesima finale in sedici partecipazioni al torneo tedesco lo svizzero, numero uno del seeding e campione in carica, ha ceduto con il punteggio di 7-6(7) 3-6 6-2, in due ore e sei minuti, al croato Borna Coric, numero 34 Atp, al secondo titolo in carriera. Si trattava della quarta finale nel circuito maggiore, prima in assoluto sull’erba, per il 21enne di Zagabria, che lo scorso anno aveva centrato il primo trofeo a Marrakech. E’ la prima affermazione su King Roger per l’allievo di Riccardo Piatti, che ci era già andato molto vicino nella semifinale ad Indian Wells quest’anno (5-7 6-4 6-4 lo score) mentre in semifinale a Dubai nel 2015 aveva perso netto (6-2 6-1). Federer, alla finale numero 148 in carriera, la quinta in questa stagione dopo quelle raggiunte a Melbourne, Rotterdam, Indian Wells e Stoccarda, ha dunque mancato il decimo trionfo ad Halle dove ha scritto il suo nome nell’albo d’oro nelle edizioni del 2003-2006, 2008, 2013-2015 e 2017.
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HAMILTON VINCE IN FRANCIA E TORNA LEADER
Lewis Hamilton vince a mani basse il Gran Premio di Francia. Il campione del mondo in carica, partito dalla pole position, ha approfittato dell’incidente al via tra il compagno di squadra Valtteri Bottas e Sebastian Vettel, per prendere il largo. Una vittoria che permette al pilota della Mercedes di riprendersi la testa della classifica piloti con 14 punti di vantaggio sul ferrarista. Alle sue spalle la Red Bull di Max Verstappen che non è mai riuscito ad attaccare la prima posizione. Sul terzo gradino del podio la Ferrari di Kimi Raikkonen che, partito sesto, al 47° giro ha attaccato e passato l’altra Red Bull di Daniel Ricciardo. Buon quinto posto finale per Sebastian Vettel che, ripartito in 18a posizione, aprofittando dell’ingresso della safety car è tornato ai box per sostituire l’ala anteriore danneggiata e montare le gomme soft; per poi montare le più performanti ultrasoft nel finale. Sesto posto per la Haas di Kevin Magnussen, davanti alla Mercedes di Bottas. Sfortunato Carlos Sainz che a lungo sesto ha perso potenza del suo motore Renault negli ultimi giri. Nono il suo compagno di squadra Nico Hulkenberg. Ottimo decimo posto per Charles Leclerc con l’Alfa Romeo Sauber. Gara che si è conclusa in regime di Virtual Safety Car e poi di bandiere gialle per l’uscita di pista al penultimo giro della Williams di Lance Stroll.
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GIOCHI MEDITERRANEO: ITALIA A QUOTA 50 MEDAGLIE
Pioggia di medaglie anche nella seconda giornata di gare ai Giochi del Mediterraneo con l’Italia che ha conquistato 31 medaglie portando a 50 il bottino totale nella competizione (20 ori, 14 argenti, 16 bronzi) e continuando a dominare la classifica del medagliere. Protagonista ancora una volta il nuoto, che ha contribuito al bottino di giornata con 17 medaglie (6 ori, 6 argenti, 5 bronzi): tra queste spiccano gli ori di Gregorio Paltrinieri che ha vinto i 1500 davanti a Domenico Acerenza, Federico Turrini nei 400 misti, Fabio Scozzoli e Margherita Panziera nei 100 rana, quindi le staffette 4×100 sl donne e 4×200 sl uomini. Un trionfo, insomma, dopo le 12 della prima giornata che portano a 29 il totale in attesa della terza e ultima giornata del programma di domani.
Quattro medaglie totali arrivano anche dai pesi con 2 ori, 1 argento e 1 bronzo: doppio oro nel giorno del 27esimo compleanno per la palermitana (nata a Villabate) Jennifer Lombardo che nei 53 kg ha trionfato prima nello strappo, totalizzando 85 kg e poi nello slancio con 108 kg, superando la compagna Giorgia Russo, argento. Doppietta dallo sci nautico: oro nello slalom maschile, grazie a Brando Caruso, medaglia d’oro, davanti a Carlo Allais, argento. Oro anche dal tiro con l’arco con Lucilla Boari nella gara individuale femminile: 7-1 il punteggio finale contro la spagnola Monica Galisteo Cruz. In serata è arrivato l’oro della ginnastica artistica femminile (Mori, Linari, Basile, Cereghetti, Grisetti, Maggio). Due podi (un argento e un bronzo) dal tiro a segno: Martina Ziviani è seconda, Simon Weithaler terzo entrambi nella carabina. Argento nella scherma grazie a Valentina De Costanzo nel fioretto femminile. Ci si aspettava qualcosa in più da Jessica Rossi e dal portabandiera Giovanni Pellielo nel tiro a volo, ma la prima ha chiuso al quarto posto (bronzo di Marialucia Palmitessa), il piemontese ha portato a casa anch’egli un bronzo. Infine, un bronzo dal karate grazie a Michele Martina nel kumite.
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INGHILTERRA AGLI OTTAVI, COLOMBIA ‘ELIMINA’ POLONIA
L’Inghilterra affonda il Panama e vola agli ottavi di finale assieme al Belgio, nel girone H pari fra Giappone e Senegal e Colombia che torna in corsa a spese della Polonia, già eliminata.
La Nazionale dei “Tre Leoni”, al Nizhny Novgorod Stadium, a ritmo di “God save the Queen”, batte i malcapitati centroamericani per 6-1. A decidere la sfida una tripletta di Kane (2 gol dagli undici metri, nuovo bomber della kermesse iridata), una doppietta di Stones e una bella rete di Lingard. Inutile ma importante il sigillo di Baloy (prima rete “mundial” nella storia del Panama). In questo girone G dei Mondiali di Russia sono ora a quota 6 Inghilterra e Belgio, che si giocheranno il primo posto nello scontro diretto di giovedì sera (pari la differenza reti e anche i gol fatti); mentre sono ferme a zero punti (ed eliminate) sia Panama che Tunisia. Potrebbero quindi esser decisivi i cartellini (gialli e rossi) per determinare chi vincerà il girone, nel caso in cui il match Inghilterra-Belgio finisse pari.
La squadra di Southgaye è apparsa molto ben organizzata e in ottima forma atletica, con Kane sugli scudi. Non bene il Panama, che però ha festeggiato il primo gol della storia ai Mondiali come una vittoria.
Tutto ancora in ballo nel girone H, con tre squadre in corsa per due posti. La Colombia risorge, la Polonia affonda. Lo spareggio di Kazan per sperare ancora se lo aggiudicano nettamente i Cafeteros: 3-0 con le firme di Mina, Falcao e Cuadrado. La sfida di Samara col Senegal giovedì prossimo vale gli ottavi mentre la Polonia saluta con un turno d’anticipo.
Dopo le rispettive sconfitte all’esordio, entrambe le squadre si presentano con alcune novità. Nawalka passa a un più offensivo 3-4-3 con Zielinski e Kownacki ai lati di Lewandowski e Milik relegato in panchina mentre fra i Cafeteros ritrova una maglia da titolare James Rodriguez, assieme a Cuadrado e Quintero alle spalle di Falcao. Dopo un buon avvio della Polonia, è la Colombia a prendere il comando delle operazioni ma manca sempre l’ultimo passaggio. Per la prima vera chance bisogna aspettare il 37′, su un numero di Cuadrado che semina il panico nell’area polacca prima di essere murato in angolo. È il prologo al gol che arriva tre minuti dopo: Quintero finta il tiro e serve James, palla in mezzo dove Yerry Mina salta indisturbato e insacca di testa. Anche la ripresa comincia sotto il segno dei Cafeteros, con Falcao che sbaglia la conclusione da buona posizione. Al 12′ finalmente si vede la Polonia, con Ospina decisivo in uscita su Lewandowski ma è una fiammata illusoria perchè la squadra di Nawalka tra il 25′ e il 30′ va al tappeto: Falcao, servito di prima da Quintero sul filo del fuorigioco, davanti a Szczesny, non sbaglia, poi splendida verticalizzazione di James per Cuadrado in campo aperto e 3-0 che chiude i conti. Nel finale Ospina nega il gol a Lewandowski.
Due gol per parte e un punto ciascuno in Giappone-Senegal, che salgono a quota 4, a +1 sui Cafeteros. All’Ekaterinburg Arena la sfida è incerta e vibrante per lunghi tratti. Confermato dunque quanto di buono avevano fatto vedere tanto gli africani contro la Polonia e quanto gli asiatici contro la Colombia. A decretare il risultato finale i gol di Mané e di Inui nella prima frazione; seguiti dalle reti di Wague e Honda nella ripresa. Quest’ultimo è il primo calciatore asiatico ad andare a segno in tre diverse edizioni dei Mondiali. I Samurai Blu ‘vedono’ gli ottavi, da blindare con la già eliminata Polonia mentre i Leoni di Teranga potranno contare su due risultati su tre contro la Colombia.
(ITALPRESS).










