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REA IRRESISTIBILE, SUA ANCHE GARA 2 AL GP USA

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Jonathan Rea (Kawasaki Racing Team) ottiene nella notte italiana la seconda vittoria del week-end al WeatherTech Raceway Laguna Seca, diventando il pilota più vincente della storia del Campionato Mondiale Motul Fim Superbike sul tracciato californiano. In gara 2 il nordirlandese è stato nuovamente inarrestabile, andando al comando dopo otto giri nonostante fosse partito dalla terza fila. Ancora secondo Chaz Davies (Aruba.it Racing-Ducati), mentre Eugene Laverty (Milwaukee Aprilia) completa il podio. Già dal semaforo Rea non ha perso tempo, alla fine del primo giro è riuscito a rimontare dalla nona alla quinta posizione. Qualche curva dopo è arrivato alle spalle di Laverty, leader della gara. Il campione in carica non ha atteso molto prima di sferrare l’attacco, costringendo il pilota Aprilia a restare in seconda posizione. La storia si è ripetuta: con pista libera, l’alfiere KRT ha mostrato il suo passo imbattibile, dominando ben due terzi di gara proprio come nella prima manche di sabato. Nemmeno Davies è riuscito a tenere il passo di Rea. Il gallese della Ducati è stato autore di una grande rimonta, passando Laverty ad otto giri dal termine. Ma non ha potuto ricucire il distacco dal diretto rivale in campionato, dovendosi accontentare della seconda posizione, a ben cinque secondi dal vincitore. Come avvenuto in gara 1 sabato, anche nella seconda manche c’è stata una dura lotta per l’ultimo gradino del podio. Laverty, ormai terzo, è diventato presto preda dei due piloti del team Pata Yamaha. Michael van der Mark (Pata Yamaha Official WorldSBK Team) è stato inseguito da Alex Lowes (Pata Yamaha Official WorldSBK Team) che, nonostante fosse più stabile e veloce, non riusciva a trovare il sorpasso. La bagarre tra i compagni di squadra ha aiutato Laverty, che è riuscito a mantenere salda la terza posizione, salendo per la prima volta sul podio in questa stagione. La quarta posizione è stata conquistata dal britannico della Yamaha, autore di un sorpasso coraggioso al Cavatappi. Van der Mark si è dovuto arrendere al vicino di box, in questo weekend più performante. Non una gara entusiasmante per l’olandese, secondo alla prima curva ma solo quinto al traguardo. Ora i due compagni di squadra sono separati in classifica da 32 punti. Più soddisfatto invece Xavi Fores (Barni racing Team), che ha replicato la sesta posizione di Gara 1, a dimostrazione del fatto che sta ritornando alla forma di inizio stagione, dopo due Round da dimenticare. Alle spalle dello spagnolo si classifica il connazionale Jordi Torres (MV Agusta Reparto Corse), settimo, che precede Tom Sykes (Kawasaki Racing Team WorldSBK), ottavo. Il britannico, che ha vinto tre volte a Laguna Seca, non è riuscito ad essere incisivo, faticando durante tutti i 25 giri di gara e archiviando un weekend deludente. Jake Gagne (Red Bull Honda World Superbike Team) ottiene il suo miglior risultato nel WorldSBK sul circuito di casa, chiudendo Gara 2 in nona posizione. Lo statunitense precede Loris Baz (GULF Althea BMW Racing Team), decimo. Domenica da dimenticare per Marco Melandri (Aruba.it Racing-Ducati), caduto nelle fasi iniziali quando era in terza posizione. L’italiano non prende punti per la terza volta nelle ultime sette gare. Non è andata meglio al connazionale Lorenzo Savadori (Milwaukee Aprilia), finito a terra e costretto a chiudere in anticipo la sua gara. Weekend negativo per il pilota della casa di Noale, scivolato anche ieri per ben due volte. Il WorldSBK torna fra due settimane e arriva al Circuito di Misano prima della pausa estiva dal 6 all’8 luglio.
(ITALPRESS).

NADAL SCALZA FEDERER DALLA VETTA, FOGNINI N. 16

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Poche variazioni nella classifica pubblicata stamane dall’Atp, dove Fabio Fognini si conferma il primo degli azzurri: il ligure perde una posizione e scende al numero 16. Alle sue spalle fa tre passi indietro Marco Cecchinato, numero 31, mentre Andreas Seppi, grazie ai quarti ad Halle, guadagna 7 posizioni e risale al numero 43. Un passo avanti anche per Matteo Berrettini, 80esimo. Grazie alla finale nel challenger di l’Aquila guadagna 6 posizioni Paolo Lorenzi, quinto italiano nei top 100, che risale al numero 86. Con la sconfitta in finale ad Halle Roger Federer ha perso lo scettro mondiale tornato in mano nuovamente a Rafael Nadal, che inizia così la sua prima settimana del settimo regno (la 178esima complessiva): lo spagnolo però ha appena 50 punti di vantaggio sullo svizzero. Per il resto da segnalare solo l’ennesimo lo scambio di poltrona tra Marin Cilic, che grazie al successo al Queen’s risale al quinto posto, e Grigor Dimitrov, che scende al sesto.
Poche variazioni in casa Italia anche nella classifica Wta. Camila Giorgi è sempre la prima delle azzurre: la 26enne marchigiana perde però nove posizioni e scende al numero 56. Alle sue spalle fa un passo indietro Sara Errani, ora al numero 74 (ma destinata a scivolare indietro a causa dell’aggravio di squalifica comminatole dall’ITF). Fuori dalle top 100 stabile Deborah Chiesa, numero 148. Nessun mutamento nella top ten mondiale guidata sempre da Simona Halep, per la 18esima settimana consecutiva in vetta (la 34esima complessiva): la rumena ha 1.225 punti il vantaggio sulla danese Caroline Wozniacki mentre sono 1.420 i punti di vantaggio sulla spagnola Garbine Muguruza.

(ITALPRESS).

AL VIA LE KINDERIADI, TROFEO REGIONI DI VOLLEY

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 Ha preso il via ufficialmente la 35a edizione delle Kinderiadi Trofeo delle Regioni di pallavolo. Con la cerimonia inaugurale che si è tenuta oggi pomeriggio a Pescara, si è aperta la più importante manifestazione di pallavolo giovanile che per la prima volta si tiene in Abruzzo. Un vero e proprio evento che ha visto la partecipazione di tutte le 42 rappresentative che da domani a sabato si sfideranno sui campi di Pineto, Montesilvano, Pescara, Francavilla al Mare e Chieti, ma anche di illustri ospiti. Due nomi su tutti: il leggendario Joel Despaigne, “El diablo” cubano, e l’allenatore della Nazionale Italiana  femminile Davide Mazzanti. “Date il cuore, coronate il vostro sogno, fate vedere ciò che siete, mettetecela tutta e date grande spettacolo”, sono state le parole di Despaigne. Il commissario tecnico della nazionale, invece, ha sottolineato come sia “particolare essere qui oggi per due motivi: uno perché ho iniziato a giocare troppo tardi per poter partecipare da atleta a questa manifestazione, e poi perché ho cominciato a giocare ammirando Despaigne che oggi è qui con noi”. Rivolgendosi alle ragazze, invece, il ct ha sottolineato come “vi abbiamo accompagnato nei processi selettivi e vi accompagneremo nel vostro percorso tecnico perché questo è il nostro credo”.
La cerimonia ha preso il via dalla vecchia stazione di Pescara, per poi attraversare Corso Umberto fino ad arrivare nello scenario meraviglioso della Nave di Cascella, la splendida fontana sul litorale nei pressi della quale è stato allestito lo Stadio del Mare dove ci sono stati gli interventi delle varie autorità.
“E’ un sogno che si avvera”, ha dichiarato un emozionato presidente della Fipav Abruzzo, Fabio Di Camillo. “Mi vengono i brividi nel vedere uno spettacolo simile. Ringrazio tutti coloro che hanno reso possibile questo evento. Ora partono le sfide: dovremo riuscire a dare risposte sotto il profilo dei trasporti, degli impianti e della logistica”. Sul palco è salito anche il presidente del Coni Abruzzo, Enzo Imbastaro, che ha sottolineato la volontà di “promuovere il territorio attraverso eventi sportivi, grazie anche alla sensibilità della Regione Abruzzo”. Poi ha fatto un in bocca al lupo ai 523 atleti che giocheranno durante la settimana, a cui ha augurato di rivederli negli anni a venire con le maglie della nazionale italiana. Per la Fipav è stato presente il vicepresidente Giuseppe Manfredi, che ha evidenziato come la manifestazione “sarà un successo”. Per i ragazzi invece sarà una esperienza indimenticabile dalla quale “trarre qualcosa di importante”. Uno dei momenti più significativi del pomeriggio è stato sicuramente il giuramento prestato dai capitani delle due rappresentative che hanno trionfato lo scorso anno, ossia Veneto maschile e Lombardia femminile, oltre che di Eleonora Nassiz di Gorizia e Daniele De Lisi di Trento in rappresentanza della classe arbitrale. Da domani il via alle partite. In mattinata giocheranno le formazioni maschili, a partire dalle 9, mentre dalle 15,30 e per tutto il pomeriggio sarà la volta delle ragazze. 
(ITALPRESS).

FEDERER VOLA IN FINALE SULL’ERBA DI HALLE

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Roger Federer ha conquistato per la 12esima volta in carriera la finale del “Gerry Weber Open”, torneo Atp 500 dotato di un montepremi pari a 1.983.595 euro, in corso sui campi in erba di Halle, in Germania. Lo svizzero, numero uno del mondo e del seeding, nonchè campione in carica, ha sconfitto oggi lo statunitense Denis Kudla, numero 109 Atp, col punteggio di 7-6 (1) 7-5. Sui prati tedeschi “King Roger” è di casa, avendo già vinto in nove occasioni: dal 2003 al 2006, nel 2008, dal 2013 al 2015 e nel 2017.
Domani Federer andrà a caccia del suo 99° titolo Atp. Affronterà il croato Borna Coric, numero 34 del ranking internazionale, che nell’altra semifinale ha “goduto” del ritiro dello spagnolo Roberto Bautista-Agut, numero 16 del mondo e quarto favorito del tabellone, costretto ad alzare bandiera bianca, per infortunio, mentre conduceva per 3-2 nel primo set.
(ITALPRESS).

IN FRANCIA POLE POSITION PER HAMILTON

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Lewis Hamilton partirà in pole position nel GP di Francia. Con 1’30″029 ha preceduto di 118 millesimi il compagno di squadra Valteri Bottas per una doppietta Mercedes. In seconda fila con il terzo tempo Sebastian Vettel, più lento di 371 millesimi. Al fianco del tedesco della Ferrari Max Vestappen. L’olandese delle Red Bull, però, è a quasi sette decimi dal poleman. In terza fila il suo compagno di team Daniel Ricciardo, a quasi nove. Ancora problemi per Kimi Raikkoen che nel secondo tentativo non è riuscito a migliorare il suop sesto tempo, commettendo un errore, chiudendo a oltre un secondo da Hamilton. Dalla quarta fila scatteranno Carlos Sainz, che con l’unica Renault qualificata per la Q3 è a due secondi. Grande risultato per Charles Leclerc, il monegasco, per la prima volta tra i primi dieci, partirà addirittura ottavo. In quinta fila le Haas di Kevin Magnussen e Romain Grosejan. Ma il pilota di casa non ha tempo, perchè è finito contro le barriere, causando anche l’esposizione della bandiera rossa, per togliere la sua monoposto dalla pista.”E’ stata una buona sessione di qualifica” attacca il campione del mondo della Mercedes, alla terza partenza al palo stagionale, la 75a in carriera. “Il team ha fatto un grandissimo lavoro per tutto il weekend e ha messo insieme la macchina di cui io e Valtteri avevamo bisogno” aggiunge il britannico. “E’ stata una qualifica lineare, abbastanza semplice. In Q1 e Q2 siamo andati bene e anche la Q3 è stata ok. Ma forse avrei potuto fare meglio” afferma. “Sono contento di aver ottenuto la pole. Ci stavo lavorando da parecchio tempo, perchè come sempre vicini tra di noi. E’ stato bello farla qui con i nostri capi a guardarci. É stata una buona giornata per noi e la Mercedes” conclude Hamilton. Valtteri Bottas ha provato a fargli un brutto scherzo, migliorando nel suo secondo tentativo il precedente tempo, ma Hamilton è ripassato sul traguardo, spegnendo le speranze del finlandese, migliorandosi di un decimo. “Non ero sicuro se Lewis avesse concluso il giro, ma lui ha fatto la pole con un gran giro” racconta Bottas. “Io ho risentito un po’ del fatto di non aver girato nella FP3 per la pioggia, è ho dovuto inseguire. Alla fine non sono riuscito a fare un giro perfetto; ma il team ha fatto un lavoro fantastico con tutti gli aggiornamento che hanno migliorato la macchina, compreso il nuovo motore” conclude.
Sebastian Vettel si accontenta del terzo tempo, a tre decimi e mezzo dal tempo che è valso la pole position a Hamilton; ma il tedesco della Ferrari sa di avere un ottimo passo per la gara di domenica. “E’ stato difficile trovare il giusto bilanciamento” afferma. “Siamo partiti un po’ a rilento, ma poi ci siamo migliorati e speravo di poter fare neglio nell’ultimo tentativo e per questo all’inizio ho cercato di spingere un attimo, ma ho esagerato ho perso tempo e alla fine il giro non era il più forte, ero più lento. Mi sarei potuto migliorare di un paio di decimi ma magari non sarebbe stato sufficiente per scavalcare Bottas, visto che anche lui si è migliorato” racconta il tedesco della Ferrari. “Ma domani abbiamo una strategia diversa e un buon passo e vediamo cosa accadrà”. “Non sono riuscito a mettere insieme un giro discreto. Il primo non era male, ma mi sono messo un po’ di traverso nella curva a destra, forse era un po’ umida per la pista” spiega Kimi Raikkonen che non è riuscito a far meglio della sesta posizione nelle qualifiche del GP di Francia. “Complessivamente non siamo andati male, solamente non siamo riusciti a mettere insieme un giro perfetto e per questo che non siamo davanti” aggiunge il pilota finlandese della Ferrari che sulla strategia di gara con le Ferrari che partiranno con le Pirelli Ultrasoft; mentre le Mercedes con le Supersoft, aggiunge: “Abbiamo visto anche in altre gare che altri piloti sono partiti con gomme diverse ma non hanno avuto cambiamenti clamorosi. Vediamo come andrà domani”.
(ITALPRESS).

ITALIA SUBITO 19 MEDAGLIE AI GIOCHI DEL MEDITERRANEO

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Nuoto e karate sugli scudi in chiave Italia al termine della prima giornata di gare ai Giochi del Mediterraneo di Tarragona. Nove ori, tre argenti e sette bronzi per un totale di 19 medaglie complessive rappresentano il bottino azzurro. Dal nuoto ne sono arrivate 12, quindi 4 dal karate, 2 dai pesi, 1 dal triathlon che posizionano fin da subito gli azzurri al primo posto nel medagliere davanti a Serbia e Spagna. Nel nuoto oro, in ordine, negli 800 stile libero donne con Simona Quadarella (Fiamme Rosse/Aniene), nei 100 donne con Erika Ferraioli (Esercito/Aniene), nei 50 dorso donne con Silvia Scalia (Aniene), in quelli uomini con Simone Sabbioni (Esercito/Swim Pro SS9), nei 100 farfalla uomini con Piero Codia (Esercito/Aniene) ed in quelli femminili con Elena Di Liddo (CC Aniene), nei 200 rana uomini con Luca Pizzini, infine con la staffetta 4×200 femminile composta da Margherita Panziera, Linda Caponi, Stefania Pirozzi e Laura Letrari. Per concludere con il nuoto, argento nei 200 sl per Filippo Megli (Carabinieri/Fiorentina NC), nei 50 dorso uomini con Niccolò Bonacchi (Esercito/Nuotatori Pistoiesi), nei 100 farfalla con Matteo Rivolta (Fiamme Oro Roma), quindi bronzo per Carlotta Toni (Esercito/RN Florentia) nei 400 misti con 4’41″43. Peccato per la staffetta 4×100 maschile (con Dotto e Miressi), squalificata dopo aver vinto.
La prima medaglia in assoluto (bronzo) era arrivata dal karate con Sara Cardin nei -55 kg del kumite. Dal karate alla fine di medaglie ne sono arrivate quattro con l’aggiunta di un oro e due bronzi: l’oro porta la firma della 22enne tarantina dell’Esercito Silvia Semeraro nei -68 kg: decisivo nella finale il 2-0 contro la turca Eltemur. Gli altri due bronzi sono stati conquistati da Viola Lallo nei -61 kg e da Rabii Jendoubi nei 75 kg.
Due medaglie, entrambe bronzi, dai pesi: Micheal Di Giusto (il primo azzurro a regalare all’Italia una medaglia) sale sul podio nello slancio con 143 kg. Alessandra Pagliaro ha invece vinto il bronzo nello strappo (72 kg). Medaglia di bronzo anche dal triathlon: Federica Parodi è bronzo sul circuito urbano di Altafulla chiudendo la sprint dietro soltanto alla portoghese Melania Santos ed alla spagnola Anna Godoy Contreras.
(ITALPRESS).

GERMANIA RESTA IN CORSA, BELGIO E MESSICO SUPER

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Eden Hazard e Romelu Lukaku: il Belgio cresce sfruttando il suo immenso potenziale offensivo e, dopo il 3-0 a Panama, travolge 5-2 la Tunisia (a segno anche Michi Batshuayi) e ipoteca gli ottavi con le doppiette dei suoi uomini più rappresentativi. Non c’è stata mai storia allo Spartak Stadium di Mosca, troppo netto il divario e infatti per emettere un giudizio definitivo sulla squadra di Martinez – bellissima da vedere quando attacca, da registrare quando difende, come confermano le due reti subite – bisognerà aspettare almeno la sfida con l’Inghilterra, quando in ballo ci sarà con ogni probabilità anche il primo posto nel girone. Intanto, applausi al genietto del Chelsea e al bomber dello United: a proposito, Lukaku agguanta Cristiano Ronaldo in cima alla classifica cannonieri con quattro reti e, con 7 gol in 11 partite, è il belga con più gol nella storia del suo Paese tra Europeo e Mondiale. Niente male.
Partenza mortifera del Belgio, che piazza l’uno-due in 10 minuti: al 6′ Hazard si conquista e trasforma il rigore concesso per fallo di Sam Ben Youssef proprio sulla linea dell’area. Giusta la decisione dello statunitense Marrufo, il talento del Chelsea non lascia scampo a Ben Mustapha, sostituto dell’infortunato Hassen. La Tunisia ha cominciato male, come contro l’Inghilterra: e in contropiede, al 16′, subisce il raddoppio. Verticalizzazione di Mertens per Lukaku, mancino in diagonale e Belgio già sul 2-0. E’ il terzo gol per l’attaccante del Manchester United. I Diavoli Rossi (oggi in giallo), che il ct Martinez ha confermato in blocco dopo il 3-0 al Panama, si placano e la Tunisia ne approfitta subito: accorcia di testa, su punizione, Bronn, che poco dopo dovrà lasciare il campo a Naguez per un infortunio alla caviglia.
Quando attacca il Belgio fa malissimo (Lukaku e Carrasco non vanno distanti dal tris), ma in difesa – complici le assenze di Kompany e Vermaelen, disponibili ma non ancora a posto – qualcosa scricchiola: Sassi e Khaoui mettono qualche brivido, nonostante il caldo, a Courtois. Sfortunate le Aquile di Cartagine, che perdono anche Syam Ben Youssef: tocca a Benalouane. Prima dell’intervallo, altro balzo belga: Lukaku prima non arriva sull’invito di De Bruyne, poi con un pregevole colpo sotto trasforma nel migliore dei modi l’assist di Meunier.
Stesso copione in avvio di ripresa, con la Tunisia che tenta il tutto per tutto, trovando però sulla sua strada Vertonghen e Courtois, e subendo in contropiede: altra doppietta di giornata, la realizza Hazard, abile a sfruttare il lancio di De Bruyne e a calare il poker dopo aver superato anche Ben Mustapha. Martinez decide che è il momento di far rifiatare Lukaku e Hazard, tra gli applausi: tocca a Fellaini e Batshuayi. Carrasco va per due volte a un passo dal pokerissimo, la Tunisia cerca di rendere meno amaro il punteggio ma Courtois ferma Khazri (67′). In contropiede Mertens innesca Batshuayi, che scavalca Ben Mustapha ma trova sulla linea Meriah. Sempre Batshuayi, che ci prova in ogni modo: traversa piena prima, miracolo di Ben Mustapha poi. Dai e dai, alla fine Batshuayi il gol lo trova: in spaccata, su un invito di un altro talento purissimo, Tielemans. L’orgoglio tunisino, dopo il nuovo errore di Batshuayi, porta alla seconda rete: la firma è di capitan Khazri, su assist di Naguez.
A seguire il Messico ha battuto la Corea del Sud, per 2-1: ora è a un passo dalla qualificazione agli ottavi di finale dei Mondiali di Russia. Con più di un piede nella fossa, invece, Son e compagni. A decidere la sfida, alla Rostov Arena, la rete siglata nel primo tempo (dagli undici metri) da Vela e il sigillo nella ripresa del Chicharito Hernandez. Bello ma inutile nel finale il gol di Son.
Molto spezzetata la gara di questo pomeriggio. Ben organizzati e cinici i messicani; poco incisivi e a tratti confusi gli asiatici. Tanto rumore (col “Tricolor” sugli scudi) invece sugli spalti: in tribuna anche Gianni Infantino, presidente della Fifa. Al momento Hernandez e soci hanno sei punti all’attivo; ferme a quota zero, di contro, le “Tigri Asiatiche”.

La Germania resta in corsa per la qualificazione agli ottavi dei Mondiali di Russia2018. Dopo la sconfitta all’esordio con il Messico, i tedeschi battono nel recupero la Svezia per 2-1 con la rete decisiva di Kroos. Dopo 3′ arriva con Drexler la prima occasione per i tedeschi, che però rischiano grosso al 12′ con Berg, che arriva davanti a Neuer e conclude nonostante una spunta di Boateng. Rudy esce per infortunio e al 32′ passano gli scandinavi: Claesson serve Toivonen, grande stop a seguire e tocco morbido che anticipa Rudiger e sigla l’1-0. La Germania prova a reagire ma nel recupero Neuer si salva su un’inzuccata di Berg. I campioni del mondo in carica partono a testa bassa in avvio di ripresa e al 3′ impattano con Reus, che di ginocchio insacca l’assist di Werner. Sono i tedeschi a fare il match ma la Svezia si difende con ordine e rischia solo con il neo entrato Gomez (ma viene fermato per un fuorigioco inesistente) e, a 10′ dalla fine, con Werner. Boateng si fa ammonire per la seconda volta e la Germania resta nel finale con l’uomo in meno. A 3′ dalla fine gran parata di Olsen su stacco di Gomez, nel recupero gran botta di Brandt che termina sul palo. Il pari sembra inevitabile ma, all’ultimo recupero, ecco la zampata di Kroos che rida’ linfa alle ambizioni dell’undici di Loew.
(ITALPRESS).

A REA GARA 1 LAGUNA SECA, 7° CENTRO STAGIONALE

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Jonathan Rea (Kawasaki Racing Team WorldSBK) ha conquistato il settimo successo della stagione in gara 1 a Laguna Seca, dimostrando che il dominio del venerdì non è stato casuale. Il Campionato Mondiale Motul Fim Superbike è stato testimone di un rinnovato duello tra il campione del mondo in carica e Chaz Davies (Aruba.it Racing-Ducati), che si aggiunge alla vasta collezione. Stavolta è stato il nordirlandese a brillare sotto il sole della California, ottenendo la terza vittoria a Laguna Seca. Sia Rea che Davies partivano dalla prima fila e già da subito la gara è diventata una questione tra i due, dopo che il pilota Kawasaki ha passato Tom Sykes (Kawasaki Racing Team WorldSBK) prima di entrare alla Curva 1. Un attacco al primo giro da parte del campione in carica è stato respinto alla Curva 11 da Davies, ma si è trattato di un avvertimento. Alle loro spalle, Alex Lowes (Pata Yamaha) ha iniziato a mettere pressione a Sykes, terzo, mentre Lorenzo Savadori (Milwaukee Aprilia) è scivolato dopo una partenza eccellente. Al settimo giro, Davies ha commesso un piccolo errore in frenata al Cavatappi, permettendo a Rea di sferrare l’attacco e di andare al comando. La gara non era iniziata da molto, ma i due avevano già creato un gap importante sugli inseguitori, il terzo accusava infatti quattro secondi di ritardo. Il distacco si è creato anche tra i primi due, non c’è stata possibilità per Davies di recuperare terreno su Rea, che con il passare dei giri si è portato a due secondi di vantaggio. Il pilota Kawasaki ha vinto gara 1 su Davies, secondo. I due ora sono separati da 70 punti in classifica, con undici gare da disputare. Alle spalle del duo, Alex Lowes ha passato velocemente Sykes conquistando la terza posizione ed il pilota KRT sta retrocedendo in campionato. Il britannico della Yamaha ha mostrato un grande passo negli ultimi tre round e, dopo la sua prima vittoria nel WorldSBK, conquista un altro podio, il primo a Laguna Seca. Eugene Laverty (Milwaukee Aprilia) ha replicato la sua miglior prestazione della stagione ottenendo la quarta posizione. Ben quattro marchi diversi nelle prime quattro posizioni ed il risultato dell’irlandese sottolinea i progressi fatti sulla RSV4-RF nelle ultime gare. Laverty inoltre scatterà dalla pole in gara 2, su un tracciato dove una prima fila può essere quasi una garanzia di successo. Marco Melandri (Aruba.it Racing – Ducati) si è riscattato dopo una qualifica deludente, chiudendo gara 1 in quinta posizione e rimontando dalla quarta fila. Ha passato l’altro pilota in sella alla Panigale R, Xavi Fores (Barni Racing Team) nelle fasi finali. Lo spagnolo, primo degli indipendenti in California, sarà sicuramente contento del suo progressivo recupero. Tom Sykes, apparso meno a suo agio in gara rispetto alla Superpole, ha difeso la settima posizione da Michael van der Mark (Pata Yamaha), che si è dovuto accontentare del’ottava. Jordi Torres (MV Agusta Reparto Corse) è nono. Jake Gagne (Red Bull Honda World Superbike Team) ha ottenuto il suo miglior risultato nel WorldSBK, chiudendo la gara decimo e rendendo felici i fan americani a Laguna Seca.
(ITALPRESS).