Home Sport Pagina 1907

Sport

MALAGÒ E TOTTI VINCONO TORNEO ALL’ANIENE

0

Francesco Totti ispira, Giovanni Malago’ segna. Spettacolo e divertimento al Circolo Canottieri Aniene di Roma per la finale del torneo sociale di calcio a 5. A trionfare la squadra dell’ex capitano della Roma e del presidente del Coni, che ha superato la squadra avversaria con il punteggio di 4-3. Grande partecipazione del pubblico con almeno duecento persone sugli spalti per assistere alla sfida. Un primo tempo dominato dalla squadra di Malago’ e Totti e concluso con il punteggio di 3-0, poi la rimonta degli avversari che si e’ interrotta pero’ sul 4-3.

Alla fine i festeggiamenti, le premiazioni, tanti sorrisi e una foto dei protagonisti, con la battuta dell’ex capitano giallorosso al presidente del Coni: “Una foto con me? Poi ti dicono che sei tifoso della Roma”, ha scherzato Totti.
(ITALPRESS).

SOGNO SCUDETTO INFRANTO “MOLLATO DOPO INTER-JUVE”

0

“Ci ho sempre creduto, anche quando eravamo di molti punti dietro la Juve. Pensavamo di potercela fare fino alla fine”. Kalidou Koulibaly fatica a nascondere l’amarezza. Il suo gol allo scadere all’Allianz Stadium sembrava aver riaperto la lotta scudetto, col Napoli a -1 dai bianconeri a 4 giornate dalla fine e un calendario più agevole. “Quando ho visto la palla in porta sono successe tante cose nella testa che non ho realizzato subito di aver fatto gol, poi ho visto la squadra festeggiare ed è un’immagine che non dimenticherò mai, credevamo che era tutto possibile”, confessa a Sky Sport il difensore senegalese. Che nel giro di una settimana è passato da eroe a simbolo della resa: la sua espulsione nei primi minuti al “Franchi” ha lasciato la squadra di Sarri in dieci e in balia della Fiorentina. Ma per il tecnico quella gara era stata già persa nello spogliatoio: la rocambolesca vittoria della Juve la sera prima a San Siro contro l’Inter era stata un duro colpo.

“Forse il mister ha ragione, forse inconsciamente abbiamo mollato in quel momento – ammette Koulibaly – Io non ho visto la partita e ho fatto bene ma non è facile giocare dopo la Juve. Siamo colpevoli tutti, quando abbiamo visto la Juve vincere così nella testa è scattato qualcosa e a Firenze non abbiamo avuto la reazione giusta”. Secondo Koulibaly “ci è mancato pochissimo, è stato difficile fare una stagione così con i tanti infortuni che abbiamo avuto. Ma siamo sempre rimasti lì, vicino alla Juventus. Ci sono mancate due o tre vittorie, in partite che abbiamo pareggiato pur giocando bene. In quelle occasioni è mancato il gol, se avessimo messo un po’ di cattiveria in più avremmo vinto lo scudetto. Ci dispiace che questo non è accaduto. Ora mancano due partite, faremo di tutto per vincerle. Sarri vuole il record di punti, anche noi perchè vogliamo fare la storia del Napoli. Speriamo di riuscirci, sarebbe una bella prova di maturità anche questa. Tutti possono pensare che abbiamo finito, ma noi non siamo in vacanza e dobbiamo dimostrarlo sul campo”. Ma il gigante senegalese non si arrende ed è pronto a riprovarci. “L’anno prossimo proveremo a fare ancora un po’ di più per vincere lo scudetto. Arrivare a questo livello è molto difficile, in un’altra stagione con tutti questi punti avremmo già vinto lo scudetto. Speriamo di crescere ancora di più e vincere tutte le partite che ci servono per lo scudetto, la città ne ha bisogno e vogliamo fare la storia del Napoli”.

Ma per provare a vincere lo scudetto, il Napoli ha ancora bisogno di Maurizio Sarri. “Dobbiamo continuare con lui, poi dovranno scegliere il presidente e il mister – aggiunge Koulibaly – Speriamo che resti, è un allenatore diverso dagli altri, vive il calcio, sta sempre a guardare i video delle nostre partite perchè vuole la perfezione. Un allenatore così ci permetterebbe di crescere e andare avanti, spero che resti il più a lungo possibile”. Sulle voci di mercato e il prezzo del suo cartellino valutato 100 milioni di euro, il senegalese sorride: “Non so se li valgo, non saprei rispondere. Ma io voglio sempre crescere ed oggi il mercato è così, ci sono delle cifre enormi. Ma neanche i miei amici che leggono il giornale e vedono che valgo 100 milioni ci credono. Ho lavorato tantissimo per arrivare a questi livelli, lavorerò fino alla fine della mia carriera perchè questa è la mia forza. Anche nelle difficoltà provo a migliorarmi, lo farò finché non smetterò di giocare. E’ la strada giusta per crescere. Sapere che valgo 100 milioni mi dà soddisfazione, però per me è più importante il lavoro sul campo”.
(ITALPRESS).

MERCEDES GUIDA LIBERE VETTEL MIGLIOR PASSO GARA

0

La Mercedes sembra essere la più veloce al termine delle due sessioni di prove libere del Gran Premio di Spagna, con Valtteri Bottas davanti a tutti al mattino con 1’18″148, davanti di otto decimi al compagno di team Lewis Hamilton. Ma il campione del mondo in carica, nel pomeriggio ribalta le posizioni fermandosi su 1’18″259, con le due Red Bull di Daniel Ricciardo e Max Verstappen ad inseguire rispettivamente a 0″133 e due decimi e mezzo. Quarto tempo per Sebastian Vettel a 326 millesimi, con Bottas a 26 millesimi. Ma come al solito il venerdì riserva tanti interogativi sulla validità dei risultati ottenuti. Parlando di gomme, per esempio, Mercedes e Red Bulla vanno bene con le Pirelli Soft, tanto da aver ottenuto con queste il loro miglior tempo, ma hanno mostrato qualche problema con le più performanti SuperSoft. Questo farebbe pensare che nella Q2 potrebbero usare le Soft per poi partire con queste in gara; ma nella Q3 l’uso delle gomme dalla banda rossa sarebbero sicuramente le ideali per guadagnare la pole position e, su una pista come quella di Montmelò dove è difficile sorpassare, è decisamente importante stare davanti a tutti gli altri. Poi c’è la solita Red Bull che il venerdì sembra un missile e che poi, in qualifica, ma soprattutto in gara, è ben lontana dalle prestazioni di Mercedes e Ferrari.
E parliamo delle rosse. Oggi, purtroppo, per un problema ancora da analizzare, Kimi Raikkonen è stato costretto a tornare ai box ben mezzora prima della fine della seconda sessione. Questo ha impedito al finlandese di effettuare il suo long run e di dare ulteriori dati ai tecnici della Scuderia che potevano confrontarli con il lavoro svolto, invece, da Sebastian Vettel. Il tedesco da parte sua è andato bene con le SuperSoft e, soprattutto, nei giri finali ha infilato un 1’20″9 nella sua simulazione di gara che riporta la SF71-H al ruolo di vettura favorita per la gara di domenica. Ma come già, scritto, sarà essenziale anche essere i più veloci in qualifica per mettersi dietro la Mercedes che sarà costretta a cambiare strategia. Una piccola nota finale in questo venerdì è necessaria dedicarla a Robert Kubica. Il pilota polacco, che ha girato con la Williams nella sessione mattutina, a fine giornata è risultato più veloce sia di Lance Stroll che di Sergey Sirotkin.
(ITALPRESS).

BENNETT BEFFA VIVIANI, YATES RESTA IN ROSA

0

Gli ultimi metri sono fatali a Elia Viviani e ad alzare le braccia al cielo è così Sam Bennett. Dopo la parentesi israeliana e le tre frazioni in Sicilia, il Giro d’Italia sbarca nel ‘continente’ sotto il segno del 27enne corridore irlandese della Bora-Hansgrohe che coglie il suo primo successo in un Grande Giro. Al termine dei 159 chilometri che da Pizzo portavano a Praia a Mare, Bennett è bravo a prendere la ruota di Viviani e a piazzare la zampata vincente negli ultimi 30 metri, stavolta senza polemiche: a Eilat aveva cercato di chiudere l’azzurro verse le transenne salvo poi doversi accontentare della terza piazza. Stavolta, con Viviani che si era messo prima sulla scia di Van Poppel e poi su quella di Modolo, l’irlandese resta largo quel tanto che basta per trovare l’attimo giusto e mettersi davanti al corridore della Quick-Step Floors, con Niccolò Bonifazio terzo e Modolo alle spalle. “Mi sento sollevato grazie a questa prima vittoria in un Grand Tour – ammette il vincitore di giornata – Ci sono andato vicino così tante volte al Giro… I ragazzi hanno fatto un grandissimo lavoro – il grazie rivolto ai compagni di squadra – Era difficile prendere la ruota di Viviani, tutta la volevano, ma ho avuto la pazienza di aspettare fino agli ultimi metri e il tempismo è stato fondamentale”. Viviani si consola con i punti raccolti nel corso della tappa che gli consentono di consolidare la sua leadership nella classifica della maglia ciclamino mentre in quella generale non si registrano scossoni.

Del resto quella odierna era una frazione con un arrivo adatto ai velocisti e non stupisce che la fuga di giornata non sia andata a buon fine, con Markel Irizar Aranburu (Trek-Segafredo), Maxim Belkov (Katusha-Alpecin) e Davide Ballerini (Androni Giocattoli-Sidermec) a fare da battistrada fino a una quindicina di chilometri dal traguardo. Simon Yates conserva così la maglia rosa con 16″ su Dumoulin e 26″ sul compagno di squadra della Mitchelton-Scott Chaves ma domani sarà tutt’altra musica. A Montevergine di Mercogliano ci sarà il secondo arrivo in salita della corsa rosa, con una pendenza media attorno al 6% e ben diciotto tornanti da affrontare. “È stato un buon primo giorno in maglia rosa, un inizio tranquillo – le parole di Yates – Domani se avrò le gambe potrei provare qualcosa. Devo ancora guadagnare tempo su Tom Dumoulin ed altri che sono migliori più forti di me a cronometro”.
(ITALPRESS).

SPALLETTI “FINORA DA 6, ORA PRENDIAMOCI CHAMPIONS”

0

C’è ancora margine per sognare la Champions. In casa Inter è questa la convinzione ed è questo lo spirito con cui i nerazzurri si preparano per le ultime due partite, quella di domani in casa contro il Sassuolo, poi la sfida dell’Olimpico contro la Lazio. “Quella di domani è una semifinale che ci proietta verso la finale che mette in palio un posto in Champions e che sarà Lazio-Inter”. Questa la prima riflessione di Luciano Spalletti nella conferenza stampa di presentazione della sfida contro i neroverdi di Iachini. Di certo concludere la stagione senza aver raggiunto il traguardo auspicato (la Champions) non sarebbe l’optimum anche per l’allenatore. “L’Inter la scorsa stagione stava lottando per un posto in Europa League, era dietro Milan, Lazio, Atalanta…  – ha detto il tecnico toscano – Oggi è davanti dieci punti su Milan e Atalanta e a un passo dalla Lazio. Valutate voi. C’era da colmare una differenza e l’abbiamo fatto. Ho sempre pensato che tre squadre sarebbero state irraggiungibili, poi sono diventate due. Sono andati via 12 giocatori, ne sono arrivati otto, mercato di gennaio compreso”. Spalletti offre comunque una lettura positiva della stagione, qualunque sia l’epilogo. “Siamo una squadra molto forte. Le cose sono andate bene, poi meno bene, ora vanno ancora come devono andare. Devo dire di essere soddisfatto. Io do una bella sufficienza come voto a questa stagione, netta e importante. Per quello che ha fatto la squadra, che ha fatto la società e pure io stesso. Poi per il futuro saremo più chiari su tutto, pensando ai tifosi. Domani ce ne saranno altri 70mila e dobbiamo onorarli al meglio, far vedere loro quello che sappiamo fare. Un anno fa non è stato così”.
Dunque vincere le ultime due sfide è d’obbligo, meglio con tanti gol. “Noi domani dobbiamo vincerla – ha detto – mi interessa solo questo. Sento discorsi diversi e non mi interessano. Chi pensa a goleade forse non ha mai giocato a calcio. Parlare di goleade significa mancare di rispetto. La giocheremo nella maniera giusta, vogliamo vincerla 1-0 per andarci a giocare la finale con la Lazio”. Ancora qualche dubbio di formazione ma di sicuro Skriniar sarà in campo. “È un giocatore che è stato subito al top, è entrato nello spogliatoio e ha timbrato subito la sua carta: giocatore forte, che può giocare in qualsiasi squadra al mondo, fortissimo, uomini forti e destini forti”. Altra certezza Icardi. “Se dovesse affiancarlo un attaccante non ci sarebbero controindicazioni, non escludo mai che due calciatori possano giocare insieme o meno. Ma io non sto pensando al futuro, sto pensando a domani sera, mi interessa questo, non andiamo oltre sennò perdiamo di vista la realtà. Giù la saracinesca. Parleremo a fine campionato”. Capitolo De Vrji, neo rinforzo in nerazzurro per il prossimo anno. “Se lo farei giocare al posto di Inzaghi? Faccio fatica a essere Spalletti, figuratevi. Non sono un super-eroe”. Il tecnico nerazzurro ha infine commentato la visita ad Appiano Gentile di Boban: “Ci ha fatto piacere vederlo, è stato un top player, ora è un alto dirigente Fifa. Ci ha fatto vedere il piano del Mondiale per club, per valutare, noi e tutte le società italiane coinvolte, questo progetto che è molto bello. Nascerà nel giugno 2021, sarà disputato ogni quattro anni, saranno coinvolti i migliori club europei”.
(ITALPRESS).

ECCO IL GOLDEN GALA, ATTESA PER SFIDA TORTU-JACOBS

0

Roma è pronta per un Golden Gala sempre più azzurro. Nel salone della tribuna autorità dello stadio Olimpico è stata svelata questa mattina la trentottesima edizione dell’evento intitolato a Pietro Mennea, in programma giovedì 31 maggio. Il meeting internazionale, inserito nel circuito della Iaaf Diamond League, potrà vantare di un parterre di tutto rispetto: al via ben 84 medaglie d’oro, otto campioni olimpici, nove mondiali, sette titoli iridati indoor, otto campioni europei e quattro ori continentali indoor. “In questi mesi si è lavorato molto e si è avuto il coraggio di portare avanti qualche idea diversa: c’è un’atmosfera e un ambiente più positivo rispetto all’anno scorso, con maggiori aspettative – ha rimarcato il presidente del Coni, Giovanni Malagò -. C’è un’onda nuova, una spinta che arriva da queste belle facce e che ci fa ben sperare: le cose stanno andando molto meglio rispetto a qualche mese fa”. Grande attesa per gli italiani, mai come quest’anno protagonisti del Golden Gala: “Siamo felici di poter presentare un cast che va nella direzione da tempo sperata, per un evento sempre più azzurro con 23 italiani al via – ha annunciato il presidente della Federazione italiana di atletica leggera Alfio Giomi -. La Diamond League è in crescita esponenziale, i telespettatori sono arrivati a quota 300 milioni nel mondo e venti milioni sono soltanto del Golden Gala”.
Occhi puntati sui 100 metri dove Filippo Tortu e Marcel Jacobs saranno al via, un duello tutto azzurro che non si vedeva dal 1998 quando furono Stefano Tilli e Francesco Scuderi a darsi battaglia. Una gara che vedrà al via anche la nuova stella della velocità mondiale, Christian Coleman, che gareggerà a Roma per la prima volta nella sua carriera: “Poter correre nel meeting intitolato a Mennea e nello stadio dove Berruti ha vinto l’Olimpiade è un sogno – ha dichiarato Filippo Tortu – Non c’è niente di più bello”. Emozioni anche per quel che concerne il salto in alto femminile con Alessia Trost che esordirà all’aperto in questa nuova stagione che le ha regalato la medaglia di bronzo ai Mondiali indoor di Birmingham: “Il Golden Gala è una manifestazione fantastica – ha rimarcato l’azzurra – c’è un’atmosfera internazionale ed emozionante, una magia”. Nei 400 donne altre due azzurre ai nastri di partenza con Libania Grenot e Benedicta Chigbolu che affronteranno le big del pianeta. Le gare verranno trasmesse in diretta prima su Rai Sport e successivamente su Rai 2: il conto alla rovescia per il Golden Gala è cominciato.
(ITALPRESS).

MANOLAS “DIMOSTRATO DI ESSERE FORTI, FELICE A ROMA”

0

“Sto meglio, oggi ho corso, domani proverò ad allenarmi con il gruppo e cercherò di dare il massimo per essere convocato”. Così il difensore della Roma, Kostas Manolas, ai microfoni di Sky Sport 24 sulle sue condizioni fisiche in vista del match casalingo di domenica sera contro la Juventus. Una sfida contro una squadra che ha virtualmente vinto il settimo scudetto consecutivo e che al momento ha 18 punti in più dei giallorossi. “Le partite contro le piccole sono quelle decisive per lo scudetto e la Juve è una squadra che sbaglia poco, poi sono abituati a vincere, lo fanno da sei anni consecutivi e hanno una mentalità più forte di noi”, dice il difensore greco che prova a spiegare qual è la differenza tra la prima e la terza in classifica. “Dybala e Higuain? Sono due giocatori fortissimi che hanno fatto vedere di avere qualità straordinarie, ma anche noi siamo forti e se saremo al 100% non avremo problemi”, ha spiegato Manolas, orgoglioso della stagione disputata dalla sua Roma.
“Abbiamo dimostrato che siamo forti, che meritiano di stare in alto, in Champions League meritavamo di andare in finale, peccato aver sbagliato la prima semifinale con il Liverpool ma ci rifaremo l’anno prossimo”. Suo il gol che ha eliminato il Barcellona, un colpo di testa perfetto per il 3-0 con cui i giallorossi hanno ribaltato l’1-4 subito al Camp Nou. “Non ho sognato il mio gol – sorridfe Manolas -, ma di sicuro è stata una notte bellissima che ricorderò per sempre, spero di viverne anche in futuro di serate così”.
Tra i punti di forza di questa Roma, Edin Dzeko. “E’ fortissimo, ha tutto, velocità, forza, intelligenza, tecnica, un attaccante completo che io prenderei in tutte le squadre”, spiega Manolas che si sofferma anche su Schick. “All’inizio ha avuto problemi fisici e ha dovuto superarli. E’ un ragazzo giovane, Roma è una piazza difficile e non è facile addatarsi subito, ma ha tante qualità che farà vedere perchè è un giocatore forte”. E poi c’è Alisson, semplicemente straordinario. “In Italia è sicuramente il miglior portiere, ma anche con grande differenza sul secondo. Deve ancora far vedere tanto, è alla sua prima stagione importante, deve confermarsi nei prossimi anni, ma per me è uno dei più forti al mondo”. Anche il difensore greco ha disputato una grande stagione, suscitando l’interesse di tanti club. “Io cercherò sempre di fare il massimo per la mia squadra, mi sento più tranquillo dopo il rinnovo, ma per il futuro non ci sono certezze – conclude Manolas -. Ho 4 anni di contratto, sono felice a Roma, nel calcio non si sa mai, ma io sono molto contento di vestire questa maglia”.
(ITALPRESS).

MALAGÒ “NON C’È IL RISCHIO DI SEGUIRE A SOLO IN RADIO”

0

“Se rischiamo di dover ascoltare le partite del prossimo campionato di Serie A in radio? Sinceramente non penso ci sia questo rischio reale, però nell’assemblea del 22 maggio bisognerà prendere con coraggio una decisione”. Lo ha dichiarato il presidente del Coni e commissario straordinario della Lega di Serie, A Giovanni Malagò, tornando sulla questione dei diritti tv del massimo campionato per il triennio 2018-2021. Mediapro deve presentare la garanzia finanziaria da un miliardo di euro più iva entro il 22 maggio, data in cui è stata convocata l’assemblea di Lega a Milano. “Stamattina sono stato due ore al telefono con gli avvocati e con il presidente Gaetano Micciché – ha spiegato il numero uno dello sport italiano a margine della presentazione del Golden Gala di atletica leggera, a Roma -. Ogni giorno faremo di tutto per richiamare alle adempienze contrattuali Mediapro, anche con garbo ma ovviamente per il rispetto dei dettagli contrattuali. Ci sono avvocati che possono trovare delle formule alternative a una garanzia bancaria, ma questi sono argomenti tecnici: se il 22 maggio non abbiamo elementi certi dobbiamo tenerne conto per quanto riguarda le strategie future della Lega. Andare oltre quella data senza avere risposte è da incoscienti”. Mediapro ha però annunciato ricorso contro la sentenza del tribunale di Milano che ha bocciato il bando della società spagnola e ora sembra voler aspettare la decisione d’appello.
“Lo hanno lasciato intendere ed è anche giusto che entrino nell’ordine di idee di aspettare la sentenza, ma qualunque persona di buon senso si rende conto che si va fuori tempo massimo – ha osservato Malagò -. La sostanza degli adempimenti contrattuali non cambia, anche perché se uno volesse andare fino in fondo ci potrebbe essere anche un terzo grado. È giusto rispettare le leggi, ma dobbiamo tenere conto della situazione altrimenti saremmo degli incoscienti: sul tema dei diritti tv non si andrà oltre il 22 maggio”.
Dai diritti tv alla vicenda Federcalcio con il numero 1 dello sport italiano che commenta la modalità che ha portato alla candidatura di Giancarlo Abete come presidente della Figc, idea nata dall’accordo tra Lega Nazionale Dilettanti, Lega Pro, Aic e Aia. “Se questa cosa dovesse andare avanti sarebbe non solo del tutto inelegante, ma anche sbagliato – dice Malagò -. Basta vedere tutte le considerazioni anche dei media: è l’unico caso in cui tutti i giornali sono d’accordo che non sia una cosa giusta”, ha ribadito Malagò che più volte ha sottolineato la necessità di coinvolgere anche la Serie A.
(ITALPRESS).