Pensando ai Giochi di Tokyo 2020, dove baseball e softball saranno in prima linea. Ma anche con il pensiero a tutte le migliaia di appassionate e appassionati che ci sono in Italia, l’Istituto per il Credito Sportivo firma oggi a Roma la convenzione “Top of the sport” con la federazione italiana Baseball Softball. A siglare l’accordo, il Presidente di Ics, Andrea Abodi, e il presidente Fibs, Andrea Marcon. La durata massima del finanziamento è di 7 anni, con una procedura istruttoria semplificata e la sola garanzia nella misura dell’80% da parte del Fondo di Garanzia. Inoltre, con l’accordo firmato oggi, grazie al plafond di 30 milioni di euro dedicato a CONI, CIP e Federazioni Sportive Nazionali, la Federazione potrà ottenere finanziamenti a tasso zero restituibili in 15 anni per la realizzazione di Centri Federali e l’acquisto attrezzature sportive di alto livello per la pratica sportiva. Il Credito Sportivo è orgoglioso di proseguire la strada delle convenzioni “Top of the Sport” con una federazione che ha una storia importante nel nostro Paese, guidata da un presidente come Marcon che, a 43 anni, al momento dell’insediamento è stato il più giovane Presidente della storia di questa federazione. E il pensiero di FIBS e Ics è rivolto proprio ai giovani, alle atlete e agli atleti di oggi e di domani, affinché sia consentito loro di poter praticare sport nelle condizioni di massima sicurezza, efficienza e divertimento.
La Federazione Baseball Softball con questa firma rinnova la decennale collaborazione con l’Istituto per il Credito Sportivo attraverso la quale, tra le altre cose, sono state ripristinate parte delle sedici strutture di livello internazionale che hanno ospitato nel nostro Paese le fasi finali della Coppa del Mondo di baseball del 2009. L’auspicio della FIBS è che gli oltre 22mila tesserati possano continuare la pratica sportiva nelle case del baseball e del softball nelle migliori condizioni possibili.
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ICS E FIBS FIRMANO CONVENZIONE “TOP OF THE SPORT”
DOVIZIOSO “DOBBIAMO MIGLIORARE VELOCITA'”
Andrea Dovizioso si presenta all’avvio della stagione europea come leader del Mondiale MotoGP, seppure per un solo punto sul campione in carica, Marc Marquez e la sua Honda Hrc. “Certamente sono un po’ sorpreso di essere in testa al campionato, ma anche dei risultati nelle ultimi due gare” dice il forlivese della Ducati. “Abbiamo concluso la stagione passata in un buon modo e siamo partiti con il piede giusto in questa: siamo riusciti a trarre il massimo dalle ultime due gare che non erano il massimo per noi. Il risultato è stato soddisfacente anche se per quanto riguarda la velocità dobbiamo progredire, perchè ci sono tanti piloti celovi e noi non possiamo perdere molti punti in quel tipo di piste” afferma il Dovi. “Abbiamo lavorato e ottenuto più punti rispetto all’anno scorso, ma ora la stagione è lunga e ci sono tanti punti in palio da conquistare, cercando di lavorare come ora, ma essendo più veloci”. Alla domanda sul sul futuro e sul rinnovo del contratto con la team italiano, conferma: “Stiamo lavorando e parlando, ma non abbiamo fatto grandi passi in avanti e quindi non c’è motivo di parlarne”. Marc Marquez arriva a Jerez forte della bella vittoria di Austin dove ha infilato il sesto successo du sei edizioni. “Il feeling è positivo. Sia in Argentin che a Austin è andata bene, ma ora rriviamo in Europa con piste più strette e più lente e quindi dobbiamo capire quale sia l’assetto base, il nostro livello e quello degli avversari e per questo ci concentriamo e vediamo cosa succede. C’è il nuovo asfalto e credo che saremo tutti vicini e per questo cercherò di cominciare con il piede giusto”.
Ottimo secondo in Texas e terzo nella classifica iridata, Maverick Vinales è soddisfatto del comportamento della sua Movistar Yamaha. “Ad Austin è andata bene, ma mi sono sentito a mio agio anche nella seconda parte delle gare in Qatar e in Argentina. Gara dopo gara abbiamo fatto dei progressi e possiamo ancora migliorare e per questo vogliamo continuare con questi progressi e capire la direzone da prendere. Il team è molto motivato e cercheremo di dare il massimo”. Così come il collega spagnolo, anche Andrea Iannone torna in Europa forte del podio conquistato negli Stati Uniti, il primo da quando è in Suzuki. “Per noi è un momento positivo. Mi sono goduto questo podio. Avevo bisogno di questo risultato che mancava da parecchio tempo” dice il pilota abruzzese. “Io lavoro per arrivare a questo livello e per questo bisogna mantenere la concentrazione. Continuare è sempre difficile, ma ci siamo stabilizzati su un buon livello. Ora l’importante è continuare ad avvicinarci ai piloti migliori” afferma “The Maniac” che è anche lui uno dei possibili protagonisti del mercato piloti, visto che non è ancora certa la sua permanenza in Suzuki. “Sono concentrato sul presente che al momento è davvero più importante per me e non in ottica futura. Voglio vivere questa parte di campionato godendo il momento. Ho un ottimo feeling con il mio box e non voglio pensare ad altro. Voglio arrivare alla gara senza altri pensieri”.
Così come Iannone anche Jorge Lorenzo non è certo di rimanere in Ducati anche nel 2019. “Questa è una pista favorevole per me. Qui ho ottenuto tante vittorie e l’anno scorso ho centrato il primo podio con la Ducati. Quest’anno ho avuto tanti problemi. Ai freni in Qatar e poi ci sono state due piste difficili per la mia moto; ma questa di Jerez è una pista buona per me e per la ducati. Anche nei test fatti qui siamo stati molto veloci e possiamo cambiare la tendenza ed essere veloce” dice. “Gli ultimi risultati non sono buoni e bisogna essere in ottima posizione per trattare il rinnovo. Per questo sono concentrato a fare bene per poi pensare al mio futuro”.
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HOWEDES “VOGLIO SCUDETTO E COPPA ITALIA, POI FUTURO”
E’ stato fra gli ultimi ad arrivare nello scorso mercato estivo, con lo status di campione del mondo ma solo da qualche settimana la sfortuna ha smesso di perseguitarlo. Benedikt Howedes doveva colmare, almeno dal punto di vista numerico, il vuoto lasciato dalla partenza di Bonucci ma per mesi è stato una sorta di oggetto misterioso a causa dei continui problemi fisici. “In questa stagione – confessa – chiaramente i periodi più difficili sono legati al mio infortunio. Ma quelli più belli sono sul campo: il mio esordio e soprattutto il gol segnato contro la Sampdoria. Era la mia seconda gara, ho sentito un grandissimo affetto, da parte di tutti: compagni, tifosi e staff”. In bianconero, però, ha ora l’occasione di togliersi delle belle soddisfazioni, in primis lo scudetto. “Ho vinto solo una Coppa di Germania – ammette l’ex Schalke – Quindi per me lo scudetto sarebbe il primo grande trofeo per club. E’ stata una stagione nella quale abbiamo fatto bene a lungo, in Italia, per esempio quando per tante gare abbiamo portato a casa un clean sheet, e in Europa, per esempio a Wembley. Ora speriamo di giocare alla grande queste ultime partite e arrivare al successo finale”. Howedes si dichiara colpito dalla mentalità vincente della Juventus: “Lo slogan del Club, ‘Fino alla Fine’, è qualcosa che si vive sempre. Siamo orgogliosi di come in tante gare lo abbiamo messo in pratica, spingendo fino all’ultimo e vincendo senza mollare mai. Come è accaduto contro l’Inter”. Per quanto riguarda invece l’impatto con la serie A, “ci sono tante squadre di grande livello, molte di più rispetto per esempio alla Bundesliga, e questo rende il campionato molto più competitivo”.
“Chi mi ha sorpreso qui alla Juventus? Tanti giocatori, ma se devo dire un nome scelgo Buffon, per la grande stagione che anche quest’anno sta facendo. E’ un grande giocatore e una grande persona, che mi ha aiutato quando sono arrivato qua: in generale devo dire però che mi trovo bene qui, e mi piacerebbe restare, ma parleremo del mio futuro a fine stagione, perché adesso l’unica cosa importante è vincere due trofei. Io sto bene e sono pronto a fare la mia parte”. Il contratto di prestito con lo Schalke prevedeva il riscatto obbligatorio una volta raggiunto un tot di presenze ma quel traguardo, a causa del lungo stop, non sarà raggiunto. “Sia io che la società sappiamo che la cosa più importante è vincere lo scudetto e la Coppa Italia. Alla fine della stagione parleremo. Purtroppo non ho giocato molto ma se guardiamo alle ultime partite mi sento in forma. Ho giocato bene alcune partite e la società ha potuto vedere le mie qualità e a fine stagione cominceremo a parlare”.
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FINALE EUROPA LEAGUE ATLETICO MADRID-MARSIGLIA
Saranno Atletico Madrid e Marsiglia a sfidarsi il prossimo 16 maggio a Lione nella finale di Europa League.
Per i colchoneros sarà già la terza volta dopo le finali vinte nel 2010 e nel 2012. Dopo l’1-1 di Londra, al Wanda Metropolitano la squadra di Simeone – in tribuna perchè squalificato per gli insulti all’arbitro nella gara d’andata dopo l’espulsione di Vrsaljko – ha superato per 1-0 l’Arsenal, in quella che è stata l’ultima gara europea di Arsene Wenger alla guida dei Gunners. Il gol qualificazione dei padroni di casa è arrivato al secondo minuto di recupero del primo tempo quando Griezmann ha servito con un assist filtrante Diego Costa che in velocità ha preso il tempo a Bellerin e con il sinistro ha messo sotto la traversa, a tu per tu con Ospina in uscita. Nella ripresa partita divertente con occasioni da ambo le parti: per l’Atletico Madrid palle gol dei già citati Diego Costa e Griezmann neutralizzate da interventi provvidenziali del difensore Chambers, mentre per l’Arsenal ci hanno provato Xhaka e Mikhitaryan con conclusioni dalla distanza.
A sfidare i colchoneros del Cholo sarà dunque il Marsiglia di Rudi Garcia. Alla Red Bull Arena il Salisburgo trascina la sfida ai supplementari ribaltando nei novanta minuti lo 0-2 dell’andata, ma al 116’ subisce il gol qualificazione dei francesi segnato da Rolando. Dopo un primo tempo bloccato, gli austriaci trovano due gol nel giro di dodici minuti: al 53’ Haidara sblocca il risultato battendo Pelé al termine di una travolgente azione personale, al 65’ Schlager raddoppia grazie anche alla deviazione di Sarr che inganna il portiere francese. Il Salisburgo crea anche l’occasione per il 3-0, ma Pelé è bravo a salvare la propria porta sulla conclusione ravvicinata di Hwang. E così nel finale emerge la maggiore qualità tecnica del Marsiglia, che sfiora il gol qualificazione con Thauvin e meriterebbe un rigore per un fallo di mano di Caleta-Car non visto dall’arbitro Karasev. Nei supplementari il Salisburgo ha un’altra grande occasione proprio con il centrale difensivo Caleta-Car, ma Pelé è ancora una volta reattivo. Al 116’ arriva così il gol qualificazione di Rolando, bravo a sfruttare un calcio d’angolo concesso per errore da Karasev.
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PHILADELPHIA VA SOTTO 2-0, LEBRON TRASCINA CAVS
E adesso si fa dura per Marco Belinelli e compagni. Boston vince anche gara 2 (108-103) e si porta sul 2-0 nella serie contro i 76ers prima della doppia trasferta di Philadelphia. Decisivo ancora una volta il rookie Jayson Tatum, che chiude con 21 punti compresi un paio di liberi nei secondi finali, con i Celtics capaci di recuperare da -22. Al TD Garden brillano anche Rozier (20 punti, 9 assist e 7 rimbalzi) e Smart (19 punti) mentre Redick (23 punti), Covington (22 punti e 9 rimbalzi) ed Embiid (20+14) sono i migliori nel quintetto di coach Brown. Delude Simmons (4 errori al tiro e appena un punto), per Belinelli 11 punti in 20′ con 5/11 dal campo (1/4 dall’arco), un rimbalzo, tre assist e due palle perse. “Hanno vinto le loro due gare in casa e noi dobbiamo fare altrettanto, non c’è tempo per autocommiserarsi”, scuote i suoi coach Brown.
Nell’altra semifinale della Eastern Conference, Cleveland concede il bis e viola per la seconda volta l’Air Canada Centre (128-110)garantendosi la chance di chiudere la serie davanti al proprio pubblico. Appannato in gara 1, LeBron James torna a fare la voce grossa con 43 punti, 8 rimbalzi e 14 assist e al suo fianco ritrova il Kevin Love dei tempi migliori, a referto con 31 punti e 11 rimbalzi. “E’ il nostro All Star, ha fatto una grande partita”, i complimenti del Re. Ma anche il resto del cast ha fatto la sua parte: 15 punti per Smith, 14 per Green e 13 per Hill, con Toronto che incassa l’ottava sconfitta di fila nei play-off nei confronti diretti con i Cavs. DeRozan (24 punti), Lowry (21 punti) e Valanciunas (16 punti e 12 rimbalzi) non bastano ai Raptors, che rischiano di uscire per il terzo anno consecutivo per mano di LeBron nonostante il primo posto a Est al termine della regular season. “E non abbasseremo la guardia”, assicura James.
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ITALIA DEL BRIDGE FIDUCIOSA FRA EUROPEI E FUTURO
In Belgio con fiducia, guardando anche oltre, soprattutto nelle scuole dove possono nascere i campioni di domani. Manca poco più di un mese all’appuntamento di Ostenda, che ospiterà gli Europei di bridge. Appuntamento al quale l’Italia si presenterà con le…carte in regola per stupire. “Quest’anno tornano gli Europei che fanno da qualificazione per il Mondiale del prossimo anno e a cui accederanno le prime 8 squadre d’Europa – fa il punto Francesco Ferlazzo Natoli, presidente della Federbridge, in un forum all’Agenzia Italpress – Abbiamo molte aspettative, siamo riusciti a formare una squadra che sarà guidata da una ct storica, Maria Teresa Lavazza, che ha messo insieme grandi campioni di cui l’Italia ha disponibilità da tanti anni. Abbiamo speranze di figurare non bene ma benissimo”. Ma la Figb, parallelalmente, continua a lavorare sodo sul piano della promozione. Disciplina associata del Coni, unico gioco di carte classificato come sport, il bridge ha sfiorato anche le Olimpiadi e vanta nel mondo e in Italia decine di milioni di appassionati che una volta seduti al tavolo, non si alzano più. La sua popolarità è dovuta al fatto che è uno sport che si può praticare dovunque, con costi quasi nulli, e i benefici sono tanti: favorisce l’aggregazione e la socializzazione, insegna il rispetto delle regole, abitua alla logica e alla deduzione e negli anni resta un’ottima palestra di esercitazione mentale.
“Siamo in un momento di forte rilancio del movimento – racconta Ferlazzo Natoli – La nuova amministrazione che è entrata in esercizio lo scorso anno si sta impegnando molto nella promozione del bridge a livello giovanile”. La Federazione cerca infatti di fare breccia fra i più piccoli e in quest’ottica si sta adoperando per una serie di iniziative nelle scuole. “Sono progetti che vanno avanti da tanti anni, quest’anno abbiamo investito ancora di più predisponendo dei corsi specializzati per l’insegnamento per le scuole elementari e medie. Per i bambini può esserci qualche difficoltà all’inizio e per questo occorre una preparazione specifica ma il bridge si può imparare rapidissimamente e chi lo impara non se ne pente perchè è uno sport che affascina”. Ma il bridge si propone anche come strumento di recupero sociale e la Figb sta lavorando per portarlo anche fra i detenuti. “Come Federazione abbiamo avviato un progetto per le carceri di Bollate, anzi, siamo stati sollecitati e abbiamo aderito con entusiasmo e il primo corso ha avuto così successo che nei giorni scorsi abbiamo avuto la richiesta per un secondo. Ma abbiamo fatto altre esperienze anche a Rebibbia e a Latina”. Perchè il bridge non è solo un gioco.


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INAUGURATO AD AMATRICE STADIO “PARIDE TILESI”
Proprio nel giorno in cui lascia la fascia tricolore e la guida del Comune di Amatrice, il sindaco Sergio Pirozzi inaugura il vecchio-nuovo campo “Paride Tilesi”. Per il sindaco-allenatore 24 anni su una panchina lasciata dopo il drammatico sisma del 24 agosto quando guidava il Trastevere. “Vado a giocare un campionato del mondo”, dice riferendosi alla nuova “vita” a Roma da consigliere regionale. “Mi devo dimettere perché non posso fare le due cose – aggiunge Pirozzi – mentre un onorevole può fare entrambe. Ad Amatrice resta la mia squadra”. Proprio sulla ricostruzione post sisma, Pirozzi è chiaro: “Senza cose come un campo da calcio o un palasport o un cinema o un centro giovanile – afferma – è inutile avere case e negozi provvisori. Servono poi zone defiscalizzate e la suddivisione dei crateri. Dobbiamo ricostruire la socialità. Alla Domenica Sportiva lanciai l’appello per avere di nuovo il campo visto che mi era stato promesso e nell’emergenza era stato utilizzato come base per i soccorsi, mensa e tendopoli. Alla fine della puntata mi telefonarono subito dopo Malagò, Abodi e Lotti. Poi andai a Bergamo quando l’Atalanta ci consegnò l’incasso della gara contro la Fiorentina. Non dimenticheremo nessuno. Amatrice sarà veramente guarita quando correrà ad aiutare qualcuno che sarà in difficoltà. Siamo vivi grazie alla solidarietà degli italiani”.
Oggi ad Amatrice c’erano anche il ministro dello Sport, Luca Lotti, il presidente della Lega B, Mauro Balata, il direttore generale della Lega A Marco Brunelli (che da sola ha stanziato 350.000 euro per il nuovo campo), Franco Baresi in rappresentanza della Fondazione Milan insieme a rappresentanti di Torino, Atalanta e Lazio che hanno contributo economicamente all’iniziativa. “Più che giocatori ho degli uomini», dice il presidente dell’Amatrice Calcio, Tito Capriccioli. “Lo stadio è stato rifatto a tempo di record – sottolinea il ministro Lotti – visto che i lavori sono partiti il 24 settembre. Abbiamo mantenuto una promessa e non vogliamo spegnere le luci su Amatrice”. Proprio il governo ha finanziato l’innovativo impianto di illuminazione a led. Il presidente della Lega B, Mauro Balata ha ricordato il suo personale “dolore per il terremoto di Amatrice”: “Ho lavorato qui con il sindaco Pirozzi e conosco l’energia di questa gente”. “Il gioco di squadra -conclude il presidente del Credito Sportivo, Andrea Abodi- produce cose socialmente rilevanti. Il sindaco ha voluto fortemente ripartire dal nuovo campo”.
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KINDER+SPORT PREPARA FESTA “RACCHETTE DI CLASSE”
Un’occasione imperdibile: incrociare le racchette dei più forti giocatori al mondo. Non poteva esserci festa finale migliore per la terza edizione di “Racchette di classe”, iniziativa supportata da “Kinder+Sport”, il progetto di responsabilità sociale del Gruppo Ferrero nato per diffondere e promuovere la pratica sportiva come una sana abitudine quotidiana, soprattutto tra i più giovani e trasmettere l’importanza dello sport per la crescita, socializzazione e formazione dei ragazzi. Dopo aver coinvolto quest’anno oltre 160mila bambini e bambine di 640 scuole primarie e istituti comprensivi, i finalisti del progetto – oltre 800 giovanissimi -sono attesi a Roma per la due giorni della festa finale (7/8 maggio) in occasione dell’edizione 2018 degli Internazionali d’Italia.
“Racchette di Classe” è il progetto che riunisce tre Federazioni e attraverso il quale si offre l’opportunità agli alunni della scuola primaria di sperimentare alcuni importanti aspetti formativi del MiniBadminton, del MiniTennis e del MiniTennisTavolo. La sinergia tra questi tre sport di racchetta nasce dall’integrazione dei progetti federali “Shuttle Time – FIBa” e “A scuola con la racchetta – FIT” e della proposta didattica “Tennistavolo a Scuola: a scuola di tennistavolo” della FITET volti alla promozione e diffusione dell’attività ludico motoria tra i giovanissimi.
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