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NBA, BELINELLI NON BASTA AI 76ERS

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Terzo punto messo a segno dai Boston Celtics nella semifinale di Eastern Conference dell’Nba. Ai philadelphia 76ers non basta, infatti, uno straordinario Marco Belinelli, autore di 12 punti in 36′ minuti con 4 rimbalzi e tre assist. Ci vuole comunque un tempo aupplmentare a Boston per avere la meglio al termine di una gara con tante emozioni. Tatum e’ stato il vero trascinatore che ha messo a referto 24 punti, ma anche Rozier con 18 e Brown con 16 hanno fatto la loro parte. Il miglior realizzatore di Philadelphia e’ invece risultato Embiid con 22 punti. Adesso sul 3-0 la finale e’ alle porte.

Terzo punto anche per i Cleveland Cavaliers che superano per 105 a 103 i Toronto Raptors. A regare il successo e’ un canestro all’ultimo respiro di uno straordinario LeBron James che completa il proprio score di 38 punti. Toronto ha avuto il merito di non arrendersi mai con una gara egregia sul piano fisico. Ventisette i punti realizzati da Lowry.
(ITALPRESS).

MOTOGP, MARQUEZ VINCE ED È LEADER

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Marc Marquez vince a Jerez il gran Premio di Spagna, quarto appuntamento del mondiale e balza in testa alla classifica iridata. Si tratta della 37^ vittoria per Marquez che gli consente di eguagliare i successi di Mike Hailwood, sesto nella classifica di tutti i tempi. Un successo meritato e meno faticoso del previsto per via di quanto accaduto alle sue spalle. La chiave della gara è infatti
l’incidente, avvenuto a otto giri dalla fine, che mette fuori causa Pedrosa, Lorenzo e Dovizioso. Punti pesanti persi dagli avversari di Marquez, soprattutto dalla Ducati che resta a bocca asciutta in una giornata in cui avrebbe potuto raccogliere parecchio. Un incidente di gara, definito così anche dai commissari e parlarne quando c’e’ tutto il tempo per riflettere e guardare le immagini è certamente più facile che in quei pochi decimi di secondo: Dovizioso, pur non lanciando accuse convinte, sostiene che Lorenzo e Pedrosa dovevano essere più attenti, anche in consuderazione della loro esperienza. Ma cosa è successo?
Dovizioso cerca di prendersi la seconda posizione andando largo e consentendo il recupero di Lorenzo che nel tentativo di rientrare chiude a destra su Pedrosa che a sua volta cercava di infilarsi; il maiorchino centra così sia il pilota della Honda che il compagno di squadra che perde quindi la leadership del mondiale.

Dopo l’incidente si aprono improvvisamente le porte del podio, soprattutto per il francese Johann Zarco con la Yamaha che chiude in seconda posizione. Si tratta del primo pilota transalpino a finire tra i primi tre sulla pista di Jerez. In terza posizione il nostro Andrea Iannone dopo il sorpasso su Danilo Petrucci (quarto) e per lui è il secondo podio consecutivo dopo quello di Austin. Una gara difficile, anonima, per Valentino Rossi, alla fine quinto ma solo per le varie cadute che mettono fuori causa piloti che sarebbero arrivati prima di lui. Ora Marquez con 70 punti guida la classifica davanti a Zarco che ne ha 58 e Vinales 50. Poi in scia tre italiani: Iannone con 47 punti, Dovizioso che resta fermo a 46 e Rossi a 40.

La gara: grande partenza di Jorge Lorenzo che con una grande staccata alla prima curva si prende la testa della corsa dopo essere partito dalla quarta posizione, dove scivola invece Cal Crutchlow, al via dalla pole. Finisce dopo 2 giri la gara dell’Aprilia di Espargaro. Marquez, partito in quinta piazza, comincia la rimonta superando prima Zarco e poi Pedrosa portandosi all’inseguimento di Lorenzo. Errori al sesto giro di Rins e all’ottavo di Crutchlow che perdono l’anteriore. Sempre all’ottavo passaggio Marquez supera Lorenzo e si porta in testa alla corsa. Intanto applausi per Andrea Dovizioso che al nono giro attacca Pedrosa prendendosi la terza posizione. Al tredicesimo giro si ritira Thomas Luthi in seguito a una caduta che fa rischiare parecchio proprio Marquez che con grande bravura tiene la moto e allunga il suo vantaggio. Per il terzo posto bella battaglia tra Pedrosa e Dovizioso con l’italiano che attacca e passa al quindicesimo passaggio. Poco dopo il pilota Ducati nel tentivo di passare il compagno di squadra Lorenzo commette un errore e viene ripassato da Pedrosa ma subito dopo se la riprende.

A 8 giri dalla conclusione l’episodio del’incidente che mette fuori Pedrosa, Lorenzo e Dovizioso. Marquez ringrazia e vola verso la vittoria, mentre Zarco e Petrucci conquistano il podio.

In Moto2 vince Lorenzo Baldassarri, dopo la prima pole position in carriera. Il pilota del team Pons HP40 precede il portoghese
Miguel Oliveira su Red Bull Ktm Ajo, al terzo podio su questo circuito. In terza posizione si piazza Francesco Bagnaia con la Kalex delloo Sky racing Team Vr46. L’italiano allunga in testa al mondiale su Mattia Pasini, quinto con la Kalex Italtrans e
su Alex Marquez (EG 0,0 Marc VDS), finito sulla ghiaia dopo un errore in uscita di curva all’11° giro. Il maggiore inseguitore è adesso Baldassarri. 

In moto 3 prima vittoria in carriera per il tedesco della Ktm Philipp Oettl. Secondo il nostro Marco Bezzecchi, anche lui su Ktm che con tre podi consecutivi balza in testa al mondiale superando Martin che chiude la sua gara al 19° giro dopo un contatto causato da Canet e che mette fuori anche Martin, Bastianini e Arbolino. Sul gradino più basso del podio si piazza lo spagnolo Marcos Ramirez (Ktm), visto che il connazionale Alonso Lopez su Honda è costretto a cedere una posizione per avere superato il limite di velodità della pista, così come Antonelli che chiude undicesimo.
(ITALPRESS).

VIVIANI CONCEDE IL BIS IN VOLATA AL GIRO D’ITALIA

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Il bis è servito. Dopo Tel Aviv, Elia Viviani firma anche il traguardo di Eilat, approdo di una terza tappa del 101esimo Giro d’Italia tutta nel deserto, un cammino di 229 chilometri verso il Mar Rosso. Il veronese della Quick-Step Floors si conferma il signore delle volate, nonostante uno dei suoi rivali più accreditati, Sam Bennett, faccia di tutto per ostacolarlo. Anche in maniera poco ortodossa: l’irlandese della Bora-Hansgrohe cerca di chiuderlo verse le transenne ma l’azzurro, vice-campione europeo su strada, non si fa intimidire e lo passa ugualmente, mettendo a segno la doppietta. “Non voglio far polemica perche’ ho vinto, ma se fossi arrivato secondo c’era una deviazione pericolosa – ammette Viviani, campione olimpico dell’omnium a Rio de Janeiro – Ci siamo sfiorati alle transenne ma l’istinto del velocista ti dice di continuare. Ho lasciato sfilare qualche sprinter e quando ho visto partire Bennett ho pensato che fosse l’uomo giusto da seguire. Sono felice ed orgoglioso della mia squadra, abbiamo gestito il percorso alla grande fino al triangolo rosso. Sono felice di tornare in Italia con due vittorie, la maglia ciclamino e quella bianca (del tedesco Maximilian Schachmann, ndr) sulle spalle”. Viviani, al suo terzo centro al Giro, l’ottavo stagionale ed il numero 56 in carriera, consolida la sua leadership nella graduatoria a punti, l’obiettivo dichiarato sin dal principio. L’ultimo dei tre appuntamenti in Israele vede  piazzarsi al secondo posto l’altro azzurro Sacha Modolo (Team EF Education First), mentre Bennett chiude terzo davanti a Jakub Mareczko (Wilier Triestina-Selle Italia); settimo Manuel Belletti (Androni Giocattoli-Sidermec). In maglia rosa resta, per il secondo giorno di fila, l’australiano Rohan Dennis: “E’ stata una giornata molto lunga e stressante, condizionata da un forte vento, anche se non e’ successo niente – spiega il capitano della Bmc – La squadra ha fatto un grande lavoro e mi ha tenuto davanti, poi negli ultimi 10 km sono venuti fuori i velocisti. E’ la prima volta che porto la maglia di leader per piu’ di un giorno, in Sicilia sara’ anche piu’ stressante”. Al pronti e via scattano in tre: Marco Frapporti (Androni Sidermec), Guillaume Boivin (Israel Cycling Academy) ed Enrico Barbin (Bardiani CSF). Il canadese, già all’attacco ieri, conquista i traguardi volanti di Sde Boker e Mitzpe Ramon, Frapporti transita invece per primo sull’unica asperità di giornata, il Gran Premio di quarta categoria di Faran River. Il vantaggio dei battistrada, che dopo 24 chilometri aveva toccato un massimo di 6’40”, è destinato progressivamente a scendere per il lavoro delle squadre degli sprinter, con la Quick-Step Floors a dare il buon esempio. Impossibile sfuggire alla volata di massa e al colpo di reni di Viviani, più forte anche della scorrettezza di Bennett. Domani prima giornata di riposo, la corsa Rcs riprende martedi’ dalla Sicilia con la quarta frazione, la Catania-Caltagirone di 198 chilometri, affatto semplice per un tracciato nervoso e adattissimo ad una fuga.
(ITALPRESS).

NAPOLI SI ARRENDE, JUVE +6 E SCUDETTO VIRTUALE

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La Juventus chiama, il Napoli non risponde con lo stesso risultato e consegna, anche se virtualmente ancora, lo scudetto ai bianconeri. La squadra di Sarri non batte il Torino, ma riesce solo a pareggiare (2-2) accorciando fino al -6 sulla squadra di Allegri a due giornate dalla conclusione del torneo ma con una differenza reti svantaggiosa. Mertens (poi sostituito per Milik e non contento) aveva trovato il vantaggio, Baselli nella ripresa ha impattato per la squadra di Mazzarri che ha messo pausa ai biancazzurri che però hanno trovato l’acuto del neo entrato capitano Marek Hamsik. Sembrava finita sul 2-1, ma un’indecisione difensiva ha permesso a De Silvestri di segnare la rete del 2-2 finale.
La sfida “europea” tra Lazio ed Atalanta all’Olimpico si conclude sul pari (1-1). Barrow ha illuso gli orobici, Caicedo ha riportato tutto in parità dopo che Inzaghi era stato costretto a togliere dal campo Luis Alberto per far posto a Felipe Anderson. Senza storia il lunch match della terzultima giornata della serie A. Alla Dacia Arena, l’Inter ha schiacciato l’Udinese, vincendo con merito per 4-0. A decidere la sfida le reti siglate da Ranocchia, Rafinha e Icardi (nella prima frazione) e il “poker” definitivo di Borja Valero. Nel posticipo, grazie al gol di Under al 15′, la Roma sbanca Cagliari ed e’ terza da sola, con due punti di vantaggio
sulla Lazio e quattro sull’Inter. I sardi sono invece terzultimi.
Dietro “spinge” la Fiorentina, ora a due punti dall’Atalanta ed a tre dal Milan, che in maniera rocambolesca riesce a vincere al Ferraris contro il Genoa. Benassi porta in vantaggio i viola, l’ex Pepito Rossi pareggia e non esulta, poi Lapadula appena entrato porta in vantaggio la squadra di Ballardini. Ma l’espulsione di Pandev galvanizza i viola che pareggiano con Eysseric e passano con Dabo conquistando tre punti preziosi. Il Sassuolo ha superato per 1-0 la Sampdoria al Mapei Stadium di Reggio Emilia. Con questo successo i neroverdi guadagnano la matematica salvezza nella massima serie, la Samp dice addio ai sogni d’Europa. In coda, vittorie casalinghe importantissime per Chievo e Spal e lotta per la retrocessione che rimane più viva che mai. I veronesi, con D’Anna in panchina dopo l’esonero di Maran, battono il Crotone con una rete per tempo di Birsa e Stepinski (nel finale il 2-1 di Tumminello); idem la Spl che con Paloschi ed Antenucci su rigore regola il Benevento e respira.

(ITALPRESS).

GOLDEN STATE E HOUSTON VINCONO GARA-4 SEMIFINALE

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Golden State e Houston vincono gara-4 e si portano sul 3-1 nelle rispettive serie di semifinali play-off della Western Conference dell’Nba contro New Orleans e Utah. Nella notte italiana, i Warriors battono i Pelicans per 118-92 con 38 punti di un monumentale Kevin Durant, che si aggiudica il duello tra bomber con Anthony Davis, fermo a quota 26; i Rockets si impongono invece per 100-87 sui Jazz sfruttando la vena realizzativa di Chris Paul, a referto nel giorno del suo 33esimo compleanno con 27 punti, due in più del suo ‘dirimpettaio’ Donovan Mitchell. La palla torna ora alla Eastern Conference per gara-4 delle semifinali: Cleveland Cavaliers e Boston Celtics conducono sul 3-0 le rispettive serie contro Toronto Raptors e i Philadelphia 76ers dell’azzurro Marco Belinelli.
(ITALPRESS).

FOGNINI E GIORGI RESTANO I NUMERI UNO AZZURRI

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Poche variazioni nella classifica pubblicata stamane dall’Atp. Fabio Fognini si conferma il primo degli azzurri: il 30enne di Arma di Taggia è stabile al numero 19. Alle sue spalle fa un passo indietro Andreas Seppi, 49esimo, mentre perde cinque posizioni Marco Cecchinato, numero 64. Fa quattro passi avanti Paolo Lorenzi, numero 72, mentre perde cinque posizioni e scivola fuori dai top 100 Thomas Fabbiano, 105esimo, preceduto da Matteo Berrettini (numero 103). Più indietro i quarti nell’Atp dell’Estoril permettono a Simone Bolelli di recuperare 14 posizioni e di risalire al numero 139. Una sola variazione nella top ten mondiale con lo spagnolo Rafael Nadal che si conferma al vertice per la sesta settimana consecutiva del suo quinto “regno” (la 173esima complessiva). Il maiorchino precede di appena 100 punti lo svizzero Roger Federer, che per il secondo anno consecutivo ha deciso di saltare l’intera stagione sulla terra. Sul terzo gradino del podio si conferma la stella Next Gen Alexander Zverev (best ranking eguagliato), che ha bissato il titolo a Monaco di Baviera. Scambio di poltrona, invece, tra il bulgaro Grigor Dimitrov, che risale al quarto posto, ed il croato Marin Cilic, che scende al quinto. Diverse variazioni in casa Italia nella classifica dalla Wta. Camila Giorgi è sempre la prima delle azzurre: la 26enne marchigiana, grazie alla semifinale di Praga, fa due passi avanti e sale al numero 56. Alle sue spalle i quarti a Rabat regalano 13 posizioni in più a Sara Errani, ora al numero 76. Fuori dalle top 100 guadagna 9 posti Jasmine Paolini, numero 135. Precipita in classifica (numero 262) la veterana Francesca Schiavone, ferma da diverse settimane (- 106 posizioni). Immobile la top ten mondiale guidata sempre da Simona Halep, per l’undicesima settimana consecutiva in vetta (la 27esima complessiva).
(ITALPRESS).

PROTOCOLLO D’INTESA TRA LEGA VOLLEY DONNE E ICS

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La Lega Pallavolo Serie A Femminile e l’Istituto per il Credito Sportivo annunciano la firma di un protocollo d’intesa volto alla crescita della pallavolo femminile e dei suoi impianti. A siglare il documento il Presidente di Lega, Mauro Fabris, e il Presidente di Ics, Andrea Abodi. Con la firma del protocollo, Lega Pallavolo Serie A femminile e Credito Sportivo mettono un altro tassello importante per la crescita del movimento e di tutte le atlete delle squadre di Serie A: la Lega, infatti, come annunciato lo scorso autunno da Fabris nel programma triennale di presidenza, si impegnerà, laddove individui esigenze di Società sportive sue associate ed interessate a sviluppare nuove strutture sportive, o a ristrutturare, rendere più efficienti e redditizie e/o ammodernare strutture sportive già esistenti, a sottoporre queste iniziative al Credito Sportivo, intervenendo nel progetto al fine di verificare che lo stesso sia compatibile con gli standard qualitativi del settore e con i propri. L’accordo siglato ribadisce, pertanto, l’esigenza di dotare lo sport italiano di impianti nuovi o, in ogni caso, più moderni e funzionali e il Credito Sportivo non si sottrae a fare la sua parte. Un lavoro necessario e urgente, per la crescita di tutte le discipline italiane, soprattutto quelle di grande impatto sociale, oltreché di alto livello, come il volley femminile.
(ITALPRESS).

CAIRO “IL TORINO RIPARTE DA MAZZARRI E BELOTTI”

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“Il Napoli l’hanno bloccato prima la Juve a San Siro e poi la Fiorentina: ieri l’epilogo era scontato, non credo avrebbe avuto molte chance battendo anche il Toro. Il campionato l’ha perso prima”. Il presidente del Torino, Urbano Cairo, tenta di ‘consolare’ il Napoli, bloccato ieri proprio dai granata, che in pratica hanno consegnato ai ‘cugini’ della Juventus il settimo scudetto consecutivo. “La cosa positiva – prosegue il numero uno del club piemontese, ospite di “Radio Anch’io Sport” su RadioUno – è che ho visto un buon Toro che, dopo avere preso le misure nel primo tempo, ha disputato un’ottima ripresa, con la possibilità di un rigore non dato nell’ultimissima azione. E’ un campionato bello e competitivo, la settimana scorsa la Juve a 4′ dalla fine perdeva 2-1 e il Napoli forse con la Fiorentina avrebbe fatto una partita differente e poteva poi superare i bianconeri. Ma è aperto anche per la salvezza e l’Europa League, unico in Europa: per questo dico che va valorizzato di più”. La stagione del Torino non andrà in archivio con un voto altissimo: “Quest’anno non è andata come voluto, il rimpianto è maggiore adesso perché in Europa si va a 62 punti e a noi ne mancherebbero 14 e due partite: ciò significa  che abbiamo buttato via 10 punti in partite non impossibili. Noi con il Verona abbiamo lasciato 5 punti, per fare un esempio, ma ora bisogna pensare al futuro per una squadra all’altezza con il nostro Mazzarri, che si è fatto un’idea della rosa e ci darà indicazioni su chi tenere e chi fare andare via”. “Abbiamo bisogno di qualche innesto – prosegue Cairo – vedendo anche quali sono le idee del mister: ripartiremo da Mazzarri-Belotti, ma anche da altri giocatori che hanno fatto bene. L’obiettivo è tenere il meglio e chi vuole restare per dare l’anima ad un progetto: in questo senso, è meglio avere uno fortemente motivato e un filo meno bravo, chi resta controvoglia non fa granché”. Cairo, in tema di investimenti, ha la coscienza a posto: “Quest’anno abbiamo messo il denaro, 145 milioni nella campagna acquisti, ma ci è mancanto un inizio come pensavamo noi e Mihajlovic, e questo ci ha fatto perdere dei punti, così come è capitato con Mazzarri, che subentrando ha trovato problemi precedenti. Questa è storia, è andata così – conclude sul tema Cairo – gli investimenti non hanno reso come dovuto ma ora dobbiamo pensare al futuro per ripartire con più determinazione di prima”. “Il tema dei diritti tv è stato gestito direttamente dal commissario Malagò con Nicoletti e Micciché, ancora non nella pienezza dei suoi poteri. La situazione è un po’ ingarbugliata, speriamo si risolva presto, abbiamo un contratto concluso con Mediapro – le parole di Cairo, parlando dei principali problemi del calcio italiano – Ci sono alcune cose da sistemare – ammette il numero uno dei granata – Figc e Lega sono commissariati da tre mesi e non ho visto molto… Avremmo dovuto fare le scelte giuste per la nostra Lega (l’ad spagnolo Tebas, ndr), a oggi l’unica cosa fatta è la nomina di Micciché, un po’ poco. Eravamo a una incollatura dalla Premier, oggi siamo dietro Bundesliga e Liga, abbiamo fatto negli ultimi otto anni dei passi indietro. C’è insoddisfazione in tutte le componenti, che si metteranno d’accordo sull’ostitilità al commissariamento”.
(ITALPRESS).