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HARDEN INARRESTABILE, HOUSTON AVANTI SU UTAH

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James Harden mette la firma su gara 1 fra Houston e Utah. Al Toyota Center è show della 28enne guardia dei Rockets che mette a referto 41 punti nel successo per 110-96 sui Jazz, già sotto di 25 all’intervallo lungo. Le fatiche della serie contro Oklahoma City chiusa venerdì sera – Houston non giocava invece da mercoledì – si sono fatte sentire e una difesa che in stagione aveva concesso una media di 99.8 punti a partita in regular season (la migliore della Lega assieme a quella di San Antonio) non può nulla contro la serata di grazia di Harden, che contro i Jazz si scatena (34.3 punti di media in questa stagione, il top sono i 56 punti siglati nella vittoria dello scorso novembre), mettendo a referto anche sette assist e 8 rimbalzi. “La loro difesa è ottima, è super ma James è James”, lo incorona coach D’Antoni. Senza Rubio, infortunato, Utah si affida a Mitchell e Crowder, che siglano 21 punti a testa, ma nelle fila dei texani – che infilano 17 triple – brillano anche Capela (16 punti e 12 rimbalzi) e Paul (17 punti, 6 assist e 4 rimbalzi).
(ITALPRESS).

SEPPI E CECCHINATO RISALGONO CLASSIFICA ATP

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L’undicesimo trionfo a Barcellona, il terzo di di fila, consente a Rafa Nadal di rimanere al vertice della classifica Atp, conservando 100 punti di vantaggio su Roger Federer, il cui rientro è atteso una volta che inizierà la stagione sull’erba. La Top 10 resta invariata, con Alexander Zverev sempre al terzo posto davanti a Marin Cilic, incalzato da Grigor Dimitrov. A seguire Del Potro, Thiem, Anderson e Goffin. Pur senza giocare Fabio Fognini sale di una posizione e si conferma il migliore degli italiani dall’alto della 19esima piazza ma dietro risalgono Andreas Seppi e Marco Cecchinato, protagonisti a Budapest. L’altoatesino, sconfitto in semifinale dal connazionale, guadagna altri sette posti e torna fra i primi 50 al mondo (48^), sua miglior classifica da giugno 2016. Best ranking in carriera invece per il palermitano, che scala 33 posti grazie al successo in Ungheria e da oggi è numero 59 al mondo. Di contro scivola indietro Paolo Lorenzi (da 66^ a 76^) mentre Thomas Fabbiano perde una piazza ma rimane aggrappato alla Top 100.

Simona Halep si ferma nei quarti a Stoccarda, dove anche Garbine Muguruza non va oltre il secondo turno, Caroline Wozniacki si ritira nei quarti a Istanbul e la lotta per il primato nel tennis femminile non registra alcuna variazione, con la rumena sempre al comando. In realtà è tutta la Top Ten a restare stabile anche se Karolina Pliskova, trionfatrice a Stoccarda, si avvicina alla sesta posizione occupata da Jelena Ostapenko. Ferma al 58^ posto Camila Giorgi, che si conferma comunque la numero 1 d’Italia, mentre Sara Errani, fermata a Istanbul al secondo turno dalla Wozniacki, guadagna quattro posti e passa da 93^ a 89^.
Queste le nuove classifiche:

ATP: 1. Rafael Nadal (Esp) 8770 (–); 2. Roger Federer (Sui) 8670 (–); 3. Alexander Zverev (Ger) 5195 (–); 4. Marin Cilic (Cro) 4985 (–); 5. Grigor Dimitrov (Bul) 4950 (–); 6. Juan Martin Del Potro (Arg) 4470 (–); 7. Dominic Thiem (Aut) 3545 (–); 8. Kevin Anderson (Rsa) 3390 (–); 9. John Isner (Usa) 3125 (–); 10. David Goffin (Bel) 3020 (–); 19. Fabio Fognini 1840 (+1); 48. Andreas Seppi 1021 (+7); 59. Marco Cecchinato 891 (+33); 76. Paolo Lorenzi 725 (-10); 100. Thomas Fabbiano 601 (-1).

WTA: 1. Simona Halep (Rou) 8140 (–); 2. Caroline Wozniacki (Den)6790 (–);  3. Garbine Muguruza (Esp) 6065 (–); 4. Elina Svitolina (Ukr) 5450 (–); 5. Jelena Ostapenko (Lat) 5382 (–); 6. Karolina Pliskova (Cze) 5100 (–); 7. Caroline Garcia (Fra) 4700 (–); 8. Venus Williams (Usa) 4276 (–); 9. Sloane Stephens (Usa) 3939 (–); 10. Petra Kvitova (Cze) 3271 (–); 58. Camila Giorgi 986 (–); 89. Sara Errani 743 (+4).

(ITALPRESS).

BONIEK “INTER-JUVE? CHI VINCE DÀ SEMPRE FASTIDIO”

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“Sono in Italia da 35 anni e da 35 anni sento polemiche. Il calcio è questo, a seconda di dove di porta il cuore hai ragione o hai torto”. Zbigniew Boniek, presidente della Federcalcio polacca ed ex attaccante di Juve e Roma, non è sorpreso dagli strascichi seguiti alla sfida di San Siro di sabato. Sotto accusa anche la Var “ma è stata introdotta per eliminare i gol non segnati in maniera pulita e per l’assegnazione dei rigori – commenta Boniek ai microfoni di ‘Radio Anch’io Sport’ su RadioUno – Poi il calcio è uno sport di contatto ed è interpretato da persone che possono avere un giudizio diverso, la Var non risolve tutti i problemi”. L’ex attaccante però se la tiene stretta: “noi in Polonia l’abbiamo introdotta per primi visto che abbiamo cominciato a luglio. E poi, una volta introdotta, chi avrà il coraggio di dire ‘ci affidiamo agli errori dell’arbitro’? È come voler fermare lo sviluppo dell’Iphone, di Internet, la tecnologia non si ferma, vive accanto a noi”. Entrando nello specifico della gara di San Siro, per Boniek “l’Inter è stata straordinaria ma alla fine ha commesso due errori ed è tutto qua. Nessuno ammette: abbiamo giocato bene, abbiamo sbagliato e abbiamo perso, si vanno a cercare altre cause, si parla di arbitri. Il fallo di Pjanic forse era da seconda ammonizione ma mi tiro fuori da questa polemica. Alla fine la Juve è stata molto tenace, ha cercato il pari con convinzione e con due errori dell’Inter è riuscita a vincere e forse chiudere il discorso scudetto perchè non credo si faccia avvicinare di nuovo dal Napoli”.

“L’Inter da un po’ di tempo gioca, spesso va in vantaggio ma poi si fa raggiungere – aggiunge Boniek – E poi diciamoci la verità: in Italia chi vince ci sta sulle palle, si dicevano le stesse cose quando vinceva il Milan di Berlusconi. Chi vince dà sempre fastidio”. Mercoledì la Roma tenta l’impresa in Champions: “i miracoli nel calcio sono frequenti ma non succedono ogni sei settimane. Tutti speriamo ma il Liverpool non è il Barcellona, più lo attacchi, più ti può fare male in contropiede. Tutto è possibile, ad Anfield hanno fatto due gol in 10 minuti quando è il Liverpool è un po’ crollato ma non sono convinto che si possa ribaltare il risultato dell’andata”, confessa Boniek. Parlando invece della sua Polonia e delle chance ai Mondiali, per il presidente della Federcalcio di Varsavia “prima bisogna passare il girone e noi abbiamo Senegal, che non è male, Colombia che 4 anni fa è arrivata ai quarti, e Giappone. Dopo il girone si gioca con partita secca e tutto è possibile”. In Russia non ci sarà l’Italia e “mi dispiace, poteva starci ma con queste qualificazioni rischi sempre e l’Italia ha avuto un periodo di leggera flessione. Il nuovo ct? Se dipendesse da me affiderei la Nazionale a uno che ha voglia di affermarsi, di emergere, che ha voglia di lavorare 365 giorni all’anno andando a vedere partiote e giocatori. Non sarebbe la soluzione migliore prendere qualcuno di già conosciuto o affermato, andrei su un giovane che ha una voglia matta di lavorare”.
(ITALPRESS).

INTER ARRABBIATISSIMA “VISTE COSE INACCETTABILI”

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Due giorni dopo l’Inter alza la voce. Le polemiche post-Juve non si placano, anzi. E se nell’immediato dopo partita Zhang jr aveva cercato di non mettere ulteriore benzina sul fuoco, a mente fredda i nerazzurri danno sfogo alla propria rabbia per l’arbitraggio di Orsato e non solo, dal siparietto fra Allegri e Tagliavento in zona mista alle dichiarazioni di Pjanic che avrebbe parlato di “compensazione” per il mancato secondo giallo. “Il mister aveva chiesto alla squadra di essere ferocissima in campo e lo è stata. Sono successe cose inaccettabili e siamo arrabbiatissimi. Il club merita rispetto e lo meritano anche i nostri tifosi”, tuona l’amministratore delegato Alessandro Antonello ai microfoni di Inter Tv. “Quello che è successo è sotto gli occhi di tutti, è stato visto da 80 mila persone allo stadio, da 170 paesi collegati e 700 milioni di persone. Sicuramente non è stato uno spot positivo per il calcio italiano. Anzi, forse è stata una eurofiguraccia. Abbiamo deciso di parlare solo oggi per evitare di fare commenti a caldo, influenzati dalle emozioni del momento – ha aggiunto – Abbiamo rivisto tutti gli episodi e non riusciamo a spiegarci come mai nel corso della stessa partita siano stati usati due pesi e due misure. Nel mondo del calcio molte cose stanno cambiando ma sembra che alcune di queste rimangano invariate. Noi comunque siamo orgogliosi della nostra storia e della prestazione dei nostri ragazzi, che hanno messo passione e anima in campo, seppur in inferiorità numerica. Il nostro pubblico poi è stato eccezionale, ci ha sostenuto dall’inizio alla fine”.

L’ad nerazzurro esclude comunque possibili cali di tensione, con la squadra che lotterà nelle tre giornate che mancano per conquistare un posto in Champions: “i ragazzi hanno dimostrato sul campo quello che sanno fare. Sono dei grandi professionisti, ci aspettiamo una pronta reazione. L’obiettivo rimane immutato e lo dimostreremo domenica prossima contro l’Udinese. Abbiamo perso una battaglia, probabilmente non solo per colpa nostra. Ma vogliamo vincere la nostra guerra sportiva, per noi e per i nostri tifosi”. Da parte di Antonello anche la testimonianza di vicinanza alla squadra che c’è stata “durante tutta la stagione. Forse qualcuno vuol far passare un messaggio diverso ma posso garantire che siamo tutti uniti e concentrati affinché si possa raggiungere l’obiettivo stagionale, ovvero la Champions League”.
(ITALPRESS).

MANCINI “IO CT ITALIA? MAI CONTATTI MA NE SAREI FIERO”

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“Mai contatti, assolutamente”. Roberto Mancini, intervenuto ai microfoni de “La Politica nel Pallone” su Gr Parlamento, nega qualsiasi approccio con la Federcalcio per la panchina azzurra. Il nome del tecnico jesino resta caldo e il diretto interessato ammette che “allenare la Nazionale è qualcosa di prestigioso, sarei orgoglioso di allenare una delle squadre più importanti al mondo”. “Non vedere la Nazionale ai Mondiali non sarà una bella cosa per noi, non sarà il solito Mondiale e la speranza è che la Nazionale torni a essere fra le prime al mondo. Essere indietro rispetto alle altre non è una cosa bellissima per noi che amiamo il calcio – ammette l’attuale tecnico dello Zenit San Pietroburgo in merito al presente azzurro – ma per uno che fa il mio mestiere, se arrivasse questa possibilità sarebbe una cosa molto bella. Ma non c’è mai stato niente”, aggiunge quasi a voler frenare nuove voci.

Il fatto che la Figc sia commissariata secondo Mancini comunque non complicherà la ricerca del ct (“nel 2006 si è vinto il Mondiale con una Federazione commissariata”) e la scelta “non sarà facile, perchè gli allenatori italiani sono molto bravi, anche chi ha vinto di meno è ugualmente bravo e preparato. Conterà il progetto? Tutti vogliono fare progetti ma nessuno ha la pazienza di aspettare – sorride amareggiato – Nel calcio, quando perdi 3, 4, 5 partite di fila dà fastidio a tutti. Credo che in questo momento la Nazionale non abbia i campionissimi che ha sempre avuto ma credo che abbia bravi giocatori e in Italia di bravi giocatori ne crescono e ne nascono. Bisogna avere pazienza ma nei settori giovanili delle squadre italiane ci sono dei giocatori che in futuro possono fare bene in Nazionale”.
(ITALPRESS).

PHILADELPHIA KO A BOSTON, VITTORIA CAVS A TORONTO

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Parte male per Philadelphia la semifinale di Conference contro Boston, che in gara 1 dà una severa lezione ai Sixers imponendosi per 117-101. Terry Rozier (29 punti) non fa rimpiangere Irving e il rookie Jayson Tatum (28 punti) domina la sfida a distanza con Ben Simmons (18 punti e 6 assist) sfornando la miglior prestazione della sua giovane carriera. Embiid (31 punti e 13 rimbalzi) è il migliore nei Sixers, partiti malissimo (a canestro solo 5 dei primi 20 tiri) e andati anche peggio anche dall’arco (5/26). Al grigiore generale si unisce suo malgrado Marco Belinelli che in 29′ mette a referto 11 punti ma con 2/7 da due, 1/2 da tre e 4/4 ai liberi, oltre a un rimbalzo e un assist.

Spettacolo in gara 1 all’Air Canada Centre dove Cleveland piega a sorpresa Toronto per 113-112 all’overtime. LeBron James mette a segno la 21esima tripla doppia della sua carriera ai play-off (26 punti, 13 assist e 11 rimbalzi) ma stavolta il Prescelto può contare su un casting di supporto all’altezza della situazione, con 20 punti di JR Smith e 19 di Korver, compresa la tripla che permette ai Cavs di andare avanti nel supplementare. E anche Thompson (14 punti e 12 rimbalzi) risponde presente. “I miei compagni sono stati incredibili, non ero al meglio e si sono fatti avanti loro”, l’elogio di James. Toronto, eliminata negli ultimi due anni da Cleveland, ha avuto la chance di ribaltarla a 3″4 dalla sirena ma la bomba di VanVleet non è andata a bersaglio e resta il rammarico del +10 di inizio quarto quarto che è stato sprecato. A poco servono le doppie doppie di Valanciunas (21 punti e 21 rimbalzi) e Lowry (18 punti e 10 assist) oltre ai 22 punti di DeRozan.

A Ovest è già sul 2-0 Golden State che si aggiudica gara 2 contro i Pelicans per 121-116 grazie anche al rientro di Stephen Curry: partito dalla panchina, il play chiude con 28 punti, uno in meno di Kevin Durant (per lui anche 7 assist e 6 rimbalzi) mentre Green firma 20 punti, 12 assist e 9 rimbalzi. Davis (25 punti e 15 rimbalzi), Holiday (24 punti) e Rondo (22 punti e 12 assist) tengono in partita i Pelicans fino all’ultimo ma non basta. Venerdì, però, la serie si sposta a New Orleans.
(ITALPRESS).

BASTA UN PARI CON BAYERN, REAL IN FINALE CHAMPIONS

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Per il terzo anno di fila il Real Madrid giocherà la finale di Champions League. Dopo la vittoria per 2-1 dell’Allianz Arena, i blancos resistono all’assalto del Bayern Monaco e il 2-2 del Bernabeu, fra polemiche ed errori, basta per volare a Kiev. Con la sorpresa Lucas Vazquez terzino destro per l’infortunato Carvajal, il Real torna a vedere le streghe come contro la Juve perché al 3’ va sotto: pasticcia Ramos su un cross dalla destra e Kimmich, già a segno all’andata, trafigge Navas. Ma stavolta il Real trova subito il pari perché, all’11’, sul traversone di Marcelo sbuca sul secondo palo la testa di Benzema per l’1-1. Nel finale di tempo Navas salva in uscita su Lewandowski e James Rodriguez non inquadra la porta, poi proteste bavaresi per un mani in area di Marcelo, altro episodio dubbio che va a sommarsi a un paio di interventi di Ramos su Lewandowski che avrebbero potuto portare al rigore. A inizio ripresa, dopo nemmeno un minuto, raddoppio Real su regalo del Bayern: retropassaggio di Tolisso, Ulreich scivola e Benzema deve solo appoggiare in rete a porta vuota.

Dopo una parata di Navas sulla botta da fuori del rientrante Alaba, Ronaldo manca da due passi il 3-1 sull’assist al bacio di Marcelo e al minuto 62 il Bayern trova il pari con l’ex James, che sul cross di Sule trova in due tempi la rete. Arrembaggio bavarese a caccia del 3-2 ma Navas si oppone d’istinto alla conclusione ravvicinata di Tolisso mentre il colpo di testa di Müller viene reso innocuo dal contrasto di Marcelo. All’ultimo secondo ancora Müller non aggancia la palla in area e il triplice fischio di Cakir mette fine alle speranze del Bayern. Zidane si conferma invincibile nel doppio confronto – mai eliminato in Champions – e a Kiev potrebbe sollevare la terza coppa dalle grandi orecchie della sua giovane carriera, eguagliando Carlo Ancelotti e Bob Paisley. “Abbiamo sofferto tanto, contro una grande squadra, ma ce l’abbiamo fatta ancora una volta – commenta Zizou ai microfoni di Premium Sport – All’inizio non siamo partiti bene, ma dopo essere passati in svantaggio ci siamo svegliati e siamo cresciuti. Siamo contenti di essere arrivati nuovamente in finale, ma non chiedetemi quale delle tre preferisco, perché questa dobbiamo ancora giocarla”. Stasera il ritorno fra Roma e Liverpool per decretare chi proverà a interrompere l’egemonia madrilena.
(ITALPRESS).

GLI SPONSOR E GLI ACCORDI CHE VENGONO DAL FUTURO

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Nell’epoca della sponsorizzazione digitale, l'”eye ball approach” che ha caratterizzato da sempre il mercato  andrà sempre più trasformandosi in “one-to-one approach”, con marchi e partner impegnati a scovare, identificare, analizzare e quindi vendere i propri prodotti e servizi grazie a piattaforme tecnologiche. Lo sport non fa eccezione e i meccanismi di partnership tra brand, squadre, federazioni si moltiplicano sempre più in direzione di un ROI, Return On Investment, misurabile. Le aziende del ramo tecnologico si affacciano anch’esse alle sponsorizzazioni, ma lo fanno a modo loro. È il caso di Microsoft che ha rinnovato recentemente l’accordo in essere con la NFL, National Football League americana. L’azienda di Redmond sarà anche per la stagione 2018-19 il “sideline partner” della Lega, imponendo i propri tablet alle squadre del torneo più importante al mondo. Non tutti tra le franchigie hanno gradito l’imposizione della tecnologia Microsoft in uno sport che si presta molto con le sue pause e le analisi a partita in corso, ma la via è tracciata e dollari (400 milioni per i primi 5 anni, secondo le voci) e servizi della creatura di Bill Gates hanno fatto il resto. Sarà così anche per VAR e leghe calcistiche europee? Da Microsoft al rivale HP e in particolare al golf che attrae investimenti di natura tecnologica. Hewlett Packard Enterprise è diventata fornitore ufficiale della Ryder Cup, la sfida tra i migliori golfisti d’Europa e d’America che si terrà quest’anno a Parigi, prima di ripetersi a Roma nel 2022.
HP fornirà a Le Golf National, il circolo della capitale transalpina che ospiterà il torneo, la rete wi-fi in quello che è stato definito “il più grande investimento mai fatto” per una manifestazione che rivaleggia con calcio, rugby e Olimpiadi tra gli eventi sportivi maggiori. Sempre golf, stavolta femminile, e un taglio particolare preso da Dow Chemical Company, altro gigante della tecnologia (e della scienza), che si è accordato con la lega delle giocatrici professioniste, LPG. La presenza digitale (oltre che fisica con forme di ospitalità) ha come obiettivi inclusione e avanzamento di carriera delle donne, a conferma che temi sociali e tecnologici vanno a braccetto in un’accoppiata vincente. Dow, top sponsor del CIO, userà “questo network per aiutare le donne a migliorare il proprio stato sociale attraverso il gioco”, parole del chief inclusion officer Karen S. Carter. Con Dow, anche Consumer Cellular aiuterà a raccontare le imprese delle golfiste della LPGA. E se proprio la visibilità va ancora cercata, lo si fa segmentando i mercati. È il caso della “pubblicità virtuale”, con aziende come Supponor, Vizrt, ISG tra le altre che propongono le proprie soluzioni per marchi regionali legati a partner globali. Il PSG ha appena siglato un accordo con AIM Sport che fornirà ai campioni di Francia la possibilità di dare differente “exposure” ai propri sponsor a seconda dell’area di interesse. C’è anche la Serie A in questa partita, con altri fornitori, ma la stessa necessità di allargare quei ricavi commerciali che stanno scavando il fosso tra Italia e le altre grandi d’Europa.
(ITALPRESS).