Cleveland resta in corsa. A Indianapolis i Cavs vincono gara 4 per 104-100 e portano la serie contro i Pacers sul 2-2 grazie al solito LeBron James (32 punti, 13 rimbalzi e 7 assist, 100^ gara di play-off con almeno 30 punti, secondo solo a Michael Jordan) e Kyle Korver (18 punti): sono loro due a firmare il parziale finale di 10-2 che permette a Cleveland di tenere la sfida in equilibrio. Stessa situazione fra Washington e Toronto e fra Milwaukee e Boston. I Wizards acciuffano i Raptors sul 2-2 vincendo davanti al proprio pubblico per 106-98 con un Wall da 27 punti e 14 assist e un Beal da 31 punti, con Toronto che butta via il +14 di inizio secondo tempo e cede 26-18 nell’ultimo parziale nonostante un DeRozan da 35 punti, 6 assist e 6 rimbalzi. Riemergono anche i Bucks, trascinati da Giannis Antetokounmpo: 27 punti per lui (oltre a 7 rimbalzi e 5 assist), compreso il canestro della vittoria a 5″ dalla sirena per il 104-102 sui Celtics. Decisivo anche il contributo di Middleton (23 punti), per Boston 34 punti di Jaylen Brown e 21 di Tatum che aveva firmato il provvisorio sorpasso (100-99) a 52″ dalla fine.
A Ovest, con Ettore Messina ancora in panchina al posto di Popovich, arriva il primo successo di San Antonio nella serie con Golden State, che resta comunque avanti 3-1. A regalare la prima gioia nei play-off all’ex ct azzurro è quel Ginobili col quale aveva condiviso altre vittorie ai tempi della Virtus Bologna: 16 punti per il 40enne argentino, di cui 10 nell’ultimo quarto e 103-90 finale contro i Warriors. “Sono felice per Manu, penso che meriti tutto quello che gli sta regalando la vita e la carriera”, il grazie di Messina. Bene anche Aldridge (22 punti e 10 rimbalzi), per Golden State 34+13 di Durant.
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PRIMA GIOIA PER MESSINA, GINOBILI TRASCINA SPURS
AUSILIO “STAGIONE POSITIVA, BELLISSIMA CON CHAMPIONS”
Juve, Udinese, Sassuolo e Lazio, quattro sfide, “tutte decisive”, per un posto nell’Europa che conta. Se il campionato finisse oggi, l’Inter si ritroverebbe fuori dalla Champions ma la corsa con Roma e biancocelesti è talmente serrata che tutto è possibile. “Già un risultato positivo sabato contro la Juve ci metterebbe nelle condizioni di continuare la rincorsa a un obiettivo preciso che ci siamo dati a inizio stagione e ad oggi siamo in linea con quanto ci aspettavamo – è il punto di Piero Ausilio, direttore sportivo nerazzurro ospite ai microfoni di ‘Radio Anch’io Sport’ su RadioUno – Abbiamo dieci punti in più rispetto allo scorso anno, abbiamo recuperato 20 punti sulla Roma: è una stagione positiva, se centriamo la Champions diventa bellissima”. Mancare quell’obiettivo non sarebbe la fine del mondo, ci tiene però a precisare Ausilio, per quanto “dal punto di vista economico aiuta e da quello del prestigio è una competizione a cui l’Inter deve avere sempre l’ambizione di partecipare. Ma la positività di una stagione va valutata attraverso alcuni parametri e l’Inter si è migliorata in tutto rispetto al recente passato. Abbiamo una squadra solida che può e deve essere migliorata e per la Champions non ci nascondiamo, non avere quell’ambizione significa non ragionare da grande squadra e noi invece lo siamo. Ci proveremo, sapendo di avere davanti due squadre che l’anno scorso ci hanno preceduto di 20-30 punti e ora sono lì vicine”. Dal raggiungimento o meno della Champions, però, non dipende la conferma di Spalletti e Icardi, “punti fermi del presente e del futuro”. “Spalletti è il nostro presente, ha un altro anno di contratto e vogliamo costruire con lui un futuro più lungo del contratto. Lo stesso vale con Icardi, che ha 3 anni di contratto e con cui abbiamo già fatto altri rinnovi. Quando sarà il momento, ci siederemo e troveremo una soluzione per dare meriti e riconoscimenti a un ragazzo che ormai non ci meraviglia più per reti e continuità di prestazioni”. Per quanto riguarda invece le possibili ripercussioni sul mercato legate al quarto posto, il problema del fair-play finanziario “ci sarà sempre, perchè significa rispettare i bilanci e fra costi e ricavi fare 0-0. Speriamo di farcela anche quest’anno, sacrificando qualche ragazzo giovane come abbiamo fatto l’anno scorso, magari garantendoci l’opzione per ricomprarlo, piuttosto che puntare su qualche situazione diversa. Non è detto che dovremo sacrificare dei big – aggiunge Ausilio – L’anno scorso abbiamo rinforzato l’Inter senza sacrificare nessuno dei calciatori più importanti”. Sul possibile arrivo di Asamoah il ds nerazzurro non si sbilancia (“del mercato cominceremo a parlare dopo il 21 maggio”), così come sul riscatto di Cancelo (“l’opzione ci dà diritto di decidere entro fine giugno ma le valutazioni da fare sono economiche perchè siamo strasoddisfatti del ragazzo, è cresciuto tantissimo”). Dell’Inter che verrà farà sicuramente parte Karamoh (“lo abbiamo preso a un prezzo abbastanza contenuto, il mister ha lavorato tantissimo sulla sua crescita e ora stiamo cominciando a raccoglierne i risultati”) mentre per Dalbert conferma che “c’è l’interesse concreto e reale di tante squadre. Se non sta giocando è per meriti e qualità di chi sta giocando al suo posto”. La settimana che comincia oggi è quella che porta al big match con la Juve, ferita dalla sconfitta col Napoli. “Ce l’aspettiamo come sempre, è una squadra che difficilmente sbaglia due partite di fila – chiosa Ausilio – Hanno esperienza, sono solidi, da sei anni vincono lo scudetto. Ci aspettiamo una squadra determinata ma troverà di fronte un’Inter coi propri obiettivi, che sta bene e che cercherà di fare una grande prestazione. Ieri abbiamo faticato col Chievo? La fatica si deve fare su tutti i campi e tutte le domeniche, un po’ dappertutto si lotta, sono tutte delle grandi battaglie. Ieri abbiamo fatto una buonissima partita, ben giocata, anche se gli ultimi 5′ sono stati di sofferenza”. E poco importa se segnano solo Icardi e Perisic: “sono pagati per fare gol e penso lo stiano facendo molto bene, è una coppia importante, a parte forse Luis Alberto-Immobile della Lazio, la migliore che si possa avere in Italia”.
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FOGNINI NON TRADISCE, ITALIA-FRANCIA SULL’1-1
Italia e Francia sono sull’1-1 dopo la prima giornata della sfida di Coppa Davis, valida per i quarti di finale del World Group 2018 in corso fino a domenica sulla terra rossa di Valletta Cambiaso, a Genova. Fabio Fognini nel secondo singolare ha superato con il punteggio di 6-7(6) 6-2 6-2 6-3, dopo tre ore e 33 minuti, Jeremy Chardy, rispondendo così all’affermazione ottenuta in precedenza da Lucas Pouille, che aveva sconfitto in cinque set, per 6-3 6-2 4-6 3-6 6-1, dopo una battaglia di due ore e 50 minuti, Andreas Seppi. Domani, sabato, alle ore 14, il doppio tra la coppia azzurra Simone Bolelli/Paolo Lorenzi e quella francese Pierre-Hugues Herbert/Nicolas Mahut. Domenica (inizio ore 11.30) gli ultimi due singolari: la sfida tra i due numeri uno dei rispettivi team, Fabio Fognini e Lucas Pouille, e in chiusura quella tra i numeri due, Andreas Seppi e Jeremy Chardy. Il sesto testa a testa tra Fognini e Chardy (4-1 per l’azzurro il bilancio nei precedenti) ha visto subito entrambi faticare per tenere il servizio: il transalpino ha salvato due palle break nel gioco di apertura e una poi sull’1-1, lo stesso ligure, in versione tricolore, ne ha fronteggiate un paio nel secondo game. Però nel sesto gioco, dopo aver commesso un paio di errori di troppo, è stato proprio l’azzurro a dover cedere la battuta, ritrovandosi sotto 2-4. Break confermato dal 31enne di Pau, salito 5-2 cancellando due opportunità per il 3-4. Ma quando è andato a servire per il set, il francese ha perso a zero il gioco (4-5), con l’azzurro a completare la rimonta sul 5-5 e poi a guadagnare il tie-break nonostante due diritti sbagliati. Qui l’eccessiva fretta di chiudere il punto, con tre gratuiti, hanno costretto ad inseguire (1-4 e 3-5) il 30enne di Arma di Taggia, che sul 5 pari ha messo un diritto in corridoio, per poi annullare il primo set point con un recupero di rovescio all’incrocio delle righe, ma un ace di Chardy e un altro errore di Fognini hanno fatto pendere la bilancia dalla parte transalpina (8 a 6) dopo quasi un’ora e un quarto. L’italiano, che durante il match ha vissuto anche momenti di tensione con il suo avversario, ha cominciato nel modo peggiore la seconda frazione, perdendo la battuta con troppi errori, per poi sotto 1-2 richiedere un medical time out, con trattamento alla gamba sinistra sotto il ginocchio. L’azzurro ha reagito, recuperando il break e piazzando un parziale di sei game consecutivi dallo 0-2 al 6-2 per pareggiare la situazione. Striscia proseguita anche in apertura di terzo set, quando il ligure ha fronteggiato tre palle break facendo suo un gioco durato ben 7 minuti, poi interrotta da Chardy dopo 7 giochi ottenendo l’1-1 dopo aver sventato tre opportunità per il 2-0 Italia. Ed è stato il francese a “strappare” (2-1), subito riagganciato con il contro-break tricolore, poi bissato per il 4-2 Fognini, che con un altro 62 si è portato in vantaggio. Sostenuto dal calore del pubblico, in apertura di quarto set Fognini ha salvato con coraggio una palla break, ha brekkato lui e si è issato sul 3-0. L’azzurro ha mancato tre chance per il 4-0, venendo invece riagganciato dall’avversario (break per il 2-3 dopo aver visto sfumare un’opportunità del 4-1). Che però ha perso l’ottavo gioco dal 40-0 in suo favore, regalando il 5-3 all’italiano, che dopo oltre tre ore e mezza di lotta ha posto fine all’imbattibilità in Davis di Chardy vendicando la sconfitta beffarda subita a Indian Wells dal francese. In precedenza Seppi, al rientro alle gare dopo il mese e mezzo di stop per il solito trattamento all’anca, era andato ko con Pouille. Primo set in equilibrio fino all’ottavo gioco quando l’altoatesino ha ceduto la battuta a zero: break fatale all’azzurro visto che nel game successivo il 24enne di Grande-Synthe ha archiviato un primo set (6-3) in cui ha concesso appena due punti nei suoi turni di servizio, complice un Seppi assolutamente deficitario in risposta. In avvio di seconda frazione il 34enne di Caldaro ha annullato due palle-break consecutive e poi anche una terza: con un doppio fallo ha concesso la quarta e poi ha completato l’opera cacciando in rete il passante di rovescio. Pouille ha brekkato ancora l’altoatesino nel terzo game (terzo turno di servizio di fila perso dall’azzurro) e poi, dopo aver recuperato da 0-30, è salito 4-0. Nel quinto gioco l’azzurro è riuscito ad interrompere in qualche modo la striscia di sette game di fila di Lucas (4-1) ma il francese non si è scomposto più di tanto e ha fatto suo anche il secondo parziale (6-2). Nel terzo set il break francese è arrivato al terzo gioco con un Seppi apparso alquanto sfiduciato: stavolta però l’azzurro ha messo a segno immediatamente il contro-break nonostante Pouille abbia continuato a servire sopra i 200 chilometri orari ed abbia avuto una chance del 3-1. Nel quinto gioco al termine di uno scambio spettacolare Seppi ha salvato una palla-break e poi è salito 3-2. Il match si è fatto finalmente un po’ più equilibrato e nel decimo gioco, complice un turno di servizio disastroso del rivale, Seppi ha incamerato il terzo parziale. Il francese ha accusato il colpo ed ha perso ancora la battuta nel secondo gioco del quarto set permettendo a Seppi di allungare sul 3-0. L’azzurro ha ritrovato fiducia e colpi, ha cominciato ad assicurarsi sistematicamente gli scambi prolungati e nel nono gioco ha pareggiato il conto dei set. Nel quarto gioco del set decisivo però è arrivata la doccia fredda per i tifosi azzurri, con Seppi che ha ceduto la battuta dopo avere tre chance per il 2 pari. Pouille ne ha approfittato per salire 4-1 anche perché il diritto dell’italiano ha ricominciato ad incepparsi. Il francese ha brekkato ancora l’azzurro e poi ha chiuso con un severo 6-1 regalando il punto del vantaggio alla Francia.
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RAIKKONEN E VETTEL DAVANTI A TUTTI NELLE LIBERE
Una Ferrari in grande spolvero nella seconda sessione di prove libere del Gran Premio del Bahrain. Kimi Raikkonen è stato il più veloce con 1’29″817, ma di soli 11 millesimi rispetto al compagno di squadra Sebastian Vettel. La Mercedes segue con Valtteri Bottas a oltre mezzo secondo con Lewis Hamilton più lento di un decimo rispetto al compagno di squadra, non riuscendo ad effettuare un giro senza problemi, pagando un po’ il traffico. Nel finale un piccolo problema per il finlandese della Ferrari che ad un quarto d’ora dalla bandiera a scacchi prova il pit stop e riparte, ma viene invitato via radio a fermarsi per un problema alla gomma anteriore destra. Ferrari indagata per “unsafe release” che sicuramente scaturirà in una multa. A parte questo le due SF71-H non hanno mostrato nessun problema, risultando veloci sia nella prova di qualifica che nel passo gara, dove i due piloti hanno ottenuto i tempi più veloci, per poi uniformarsi alle prestazioni di Mercedes e Red Bull. Daniel Ricciardo dopo essere stato il più veloce nella FP1 non è riuscito a ripetersi nella seconda, quando è calato il sole e si è corso con l’illuminazione artificiale come accadrà domenica. Anche per l’australiano problemi di traffico nel giro buono che non gli hanno permesso di andare oltre il sesto tempo a 934 millesimi dalla prestazione di Raikkonen, preceduto anche dal compagno di squadra Max Verstappen, anche se per soli 6 millesimi.
L’olandese da parte sua non è riuscito a girare al mattino per problemi elettrici alla sua monoposto che si è fermata dopo solo un giro di pista, costringendolo a spingere in pit-lane, fino a quando i meccanici l’hanno potuta recuperare. Le due RB14, però, hanno mostrato di essere molto costanti nei long run, prenotando un posto da protagonista per la gara. A chiudere la Top10 troviamo la Renault di Nico Hulkenberg, la Toro Rosso a motore Honda di Pierre Gasly e le due McLaren-Renault di Fernando Alonso e Stoffel Vandoorne.
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MARQUEZ DOMINA LE LIBERE IN ARGENTINA
Dopo essersi nascosto nella prima sessione, Marx Marquez mette a segno la propria zampata, firmando il venerdì di prove libere del Gran Premio d’Argentina. In una sessione risparmiata dalla pioggia che era annunciata, il campione del mondo ferma il cronometro su 1’39″395, dimostrando di essere insieme alla sua Repsol Honda Hrc il binomio da battere. L’unico che riesce ad avvicinarsi, anche se a quattro decimi, è Cal Crutchlow con la Honda del team LCR. Vita difficile per tutti gli altri che dimostrano di avere ancora dei problemi nella messa a punto. Terzo a sorpresa è Tito Rabat con la Ducati del team Avintia, staccato di nove decimi e mezzo rispetto al connazionale. Male le tre GP18 con Danilo Petrucci (Alma Pramac) tredicesimo a un secondo e mezzo. Jorge Lorenzo è diciassettesimo a poco meno di due secondi; mentre Andrea Dovizioso è addirittura 24° ed ultimo a quasi 3″6 dal suo rivale nella lotta al titolo. Le moto di Borgo Panigale devono risolvere dei problemi nel t3 e t4 e devono farlo entro la FP3 di sabato, sperando che non piova e sia possibile entrare nei primi dieci che si giocano l’ingresso diretto alle manche decisiva delle qualifiche. Anche per gli altri c’è tanto da lavorare. Andrea Iannone con la Suzuki è quarto ma a 1″060; precedendo di 39 millesimi l’altra Repsol Honda Hrc di Dani Pedrosa che aveva ottenuto il miglior tempo al mattino. Sesto e settimo tempo per le due Movistar Yamaha con Maverick Vinales a 1″115 e Valentino Rossi a 1″182. A chiudere la Top10 l’altra Suzuki di Alex Rins, la Ducati del team Nieto di Alvaro Bautista e la Aprilia di Aleix Espargaro (+1″405) che ha preceduto il compagno di team Scott Redding. Quattordicesimo Johann Zarco con la Yamaha del team Tech 3.
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SIXERS E BELINELLI GRANDI, CAVS E JAMES MESSI KO
Una notte da ricordare e anche “King James” va al tappeto. Continua il momento d’oro dei Philadelphia 76ers di Marco Belinelli che vincono la 13esima partita consecutiva battendo i vice-campioni di Cleveland per 132-130. Un successo sofferto per la rimonta dei Cavaliers trascinati da un LeBron James in formato stellare e che mette a referto l’ennesima tripla doppia, facendo registrare al suo attivo 44 punti, 11 rimbalzi e altrettanti assist. Anche se il “Prescelto” sbaglia gli ultimi due liberi che avrebbero potuto cambiare l’esito del match, è davvero tanta roba, così come non sono pochi i 33 punti di Green (in doppia cifra anche Love con 17), ma anche tra i padroni di casa c’è chi dà un “triplo contributo” visto che Ben Simmons chiude con un bottino di tutto rispetto fatto di 27 punti, 15 rimbalzi e 13 assist. Un punto in più fa JJ Redick, ma nel successo di Philadelphia è determinante anche Marco Belinelli. L’azzurro gioca 30 minuti e mette a referto 23 punti, 2 assist e 2 rimbalzi.
Nelle altre gare della notte nette vittorie per i Toronto Raptors (92-73 su Indiana Pacers con i 25 punti di Ibaka) e per i New Orleans Hornets (137-100 su Orlando Magic con i 26 di Monk). I Boston Celtics battono 111-104 i Chicago Bulls, mentre Miami Heat perde nettamente in casa dei New York Knicks che si impongono 122-98 con i 30 punti di Damyean Dotson.
Vince anche l’ex squadra di Marco Belinelli con gli Atlanta Hawks che battono 103-97 i Washington Wizards con i 23 punti di Prince e i 22 di Dorsey, mentre dall’altra parte sono 32 quelli di Bradley Beal, ma non bastano per evitare la sconfitta casalinga.
Successi anche per i New Orleans Pelicans (122-103 sui Phoenix Suns, 33 punti per Anthony Davis), per i Detroit Pistons (113-106 contro i Dallas Mavericks), per Sacramento Kings (94-93 ai Memphis Grizzlies) e per i Minnesota Timberwolves che battono 113-96 i Los Angeles Lakers.
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CREDITO SPORTIVO-GOLF, STORIA CHE SI RINNOVA DA 10 ANNI
L’Istituto per il Credito Sportivo e il golf: una lunga storia di sport e sentimenti che si rinnova per il decimo anno consecutivo. Dieci, infatti, sono le edizioni dell’Ics Golf Tour, un evento che nel corso delle stagioni ha toccato 31 circoli e ha visto la partecipazione di 7.900 giocatori non professionisti, con 880 premiati. Quest’anno si torna in scena con nuove 13 tappe, organizzate in circoli con i quali il Credito Sportivo ha stipulato importanti collaborazioni come Terre dei Consoli Golf Club, il Golf della Montecchia, il Golf Club Bogogno e il Golf Club Margara, una new entry. Rimangono appuntamenti consolidati quelli con il Golf Club Olgiata, il Country Club Castelgandolfo, il Golf Nazionale gestito direttamente dalla FIG, il San Domenico Golf Club, storico e prestigioso circolo affacciato sul mare della Puglia e, non da ultimo, il Marco Simone, sede della Ryder Cup 2022.
New entry nel 2017 sono il Golf Club Ugolino che inaugura il circuito 2018 con la prima tappa dell’8 aprile, il Golf Club Monticello e il Golf Club Livorno, strategicamente ubicato sul lungomare in pieno centro urbano. Si parte domenica 8 aprile al Circolo Golf Ugolino, si va avanti il 28 aprile al Golf della Montecchia, il 12 maggio al Country Club Castelgandolfo, il 16 giugno al San Domenico Golf Club, il 30 giugno al Golf Club Bogogno, il 7 luglio all’Olgiata Golf Club, il 15 luglio al Golf Club Margara, il 28 luglio al Golf Club Monticello, il 4 agosto al Golf Club Livorno, il primo settembre al Franciacorta Golf Club, il 15 settembre al Marco Simone Golf & Country Club, il 29 settembre al Terre dei Consoli Golf Club e la chiusura ci sarà sabato 6 ottobre al Golf Nazionale.
“Con questo importante appuntamento – spiega il Presidente di Ics, Andrea Abodi -, il Credito sportivo rinnova anche quest’anno il suo l’investimento nel Golf , anche grazie alla recente convenzione stipulata con la FIG. Un accordo, quello “Top of the sport” che mette a disposizione di tutte le associazioni e società affiliate alla Federazione un prodotto finanziario dedicato e che consentirà al Golf italiano di crescere ancora negli anni. L’organizzazione del Golf Tour e la partecipazione agli Open d’Italia riconfermano il contributo e il sostegno che l’ICS ha sempre dedicato al Golf e che, anche in vista della Ryder Cup, vuole continuare a manifestare concretamente dal punto di vista finanziario e strutturale”.
FOGNINI-BOLELLI KO NEL DOPPIO, ITALIA-FRANCIA 1-2
L’Italia è in svantaggio per 2-1 contro la Francia dopo la seconda giornata della sfida di Coppa Davis, valida per i quarti di finale del World Group 2018 in corso sulla terra rossa di Valletta Cambiaso, a Genova. Il doppio ha visto la coppia francese Pierre-Hugues Herbert-Nicolas Mahut imporsi per 6-4 6-3 6-1, in un’ora e 54 minuti di gioco, su quella azzurra Simone Bolelli-Fabio Fognini. Il servizio l’ha fatta da padrone nel primo set per nove giochi, però sul 5-4 è stato Bolelli a concedere le prime palle break dell’incontro, al contempo anche set point: il bolognese ha annullato la prima, ma un diritto anomalo di Herbert ha fruttato il 6-4 ai ‘Bleus’. Nonostante l’incitamento del pubblico (sulle tribune anche qualche tifoso d’eccezione, come Antonio Cassano con la moglie Carolina Marcialis e l’ex rossoblù Domenico Criscito, oggi allo Zenit San Pietroburgo) la coppia tricolore ha accusato il colpo e si è disunita: in avvio di seconda frazione è stato Fognini a cedere a zero la battuta (0-2) e i francesi, molto concreti e continui nei loro turni di servizio, sono saliti 3-0. Poi Bolelli si è di nuovo fatto brekkare (0-4, dopo aver mancato una chance per l’1-3) per quello che è stato il sesto gioco consecutivo per la coppia transalpina, ex numero uno di specialità e vincitrice di due Slam (Wimbledon e US Open) e 11 titoli nel circuito. Gli azzurri hanno recuperato uno dei due break (1-4) grazie a un doppio fallo di Mahut, ma il ligure ha perso ancora a zero il servizio consentendo ad Herbert di andare a battere per il secondo set. Come già in precedenza il francese si è fatto brekkare (doppio fallo sul 30-40), il duo italiano ha accorciato fino al 3-5 ma non ha tremato Mahut, che con una pregevole demi-volée di diritto ha portato il team di Yannick Noah avanti di due set. E anche la terza partita si è aperta con un break incassato dal binomio italiano: un errore gratuito di diritto e un doppio fallo di Fognini, dopo una risposta sulla riga di Herbert (con correzione dell’arbitro di sedia Mariana Veljovic), hanno regalato l’1-0 ai francesi. I quali poi hanno bissato il break e senza più voltarsi indietro hanno accelerato verso il successo (6-1), prendendosi la rivincita per la finale degli Australian Open 2015 sui due azzurri, che incassano il quarto ko in Davis su dieci match disputati. Domani, domenica (inizio ore 11.30), gli ultimi due singolari: la sfida tra i due numeri uno dei rispettivi team, Fabio Fognini e Lucas Pouille, e in chiusura quella tra i numeri due, Andreas Seppi e Jeremy Chardy. Venerdì Lucas Pouille aveva sconfitto in cinque set, per 6-3 6-2 4-6 3-6 6-1, dopo una battaglia di due ore e 50 minuti, Andreas Seppi mentre Fabio Fognini aveva battuto per 6-7(6) 6-2 6-2 6-3, dopo tre ore e 33 minuti, Jeremy Chardy.
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