Home Sport Pagina 1923

Sport

SAN ANTONIO AI PLAY-OFF PER LA 21^ STAGIONE DI FILA

0

San Antonio giocherà i play-off dell’Nba per la ventunesima stagione consecutiva. Nella notte italiana della stagione regolare, gli Spurs si sono assicurati il diritto di partecipare alla post-season battendo sul parquet di casa i Sacramento Kings con il punteggio di 98-85 nonostante i 46 punti complessivi siglati da Willie Cauley-Stein e De’Aaron Fox. Vittorie esterne per Oklahoma City Thunder e Cleveland Cavaliers, che si impongono rispettivamente su Miami Heat (115-93, 27 punti di Paul George) e New Yokr Knicks (123-109, 28 di Kevin Love). Ancora un ko per i Los Angeles Clippers: i californiani, privi dell’infortunato Danilo Gallinari, cedono di fronte al pubblico amico ai New Orleans Pelicans, che si aggiudicano la sfida per 113-100 con 28 punti di Anthony Davis. Altri risultati: Detroit Pistons-Toronto Raptors 98-108; Brooklyn Nets-Chicago Bulls 114-105; Milwaukee Bucks-Orlando Magic 102-86; Minnesota Timberwolves-Memphis Grizzlies 113-94: San Antonio Spurs-Sacramento Kings 98-85; Denver Nuggets-Portland Trail Blazers 88-82.
(ITALPRESS).

 

“MANDARINO AZZURRO” LIPPI COMPIE 70 ANNI

0

di Franco Zuccalà  

Marcello Lippi giovedì compie 70 ani. E’ diventato campione del mondo in modo inatteso. Ma, a posteriori, si puo’ dire che lui aveva la squadra, anzi uno squadrone che ora si e’ dissolto. Durante il ritiro tedesco di Duisburg, tutti i giorni le conferenze stampa di Lippi e degli azzurri erano caratterizzate dal pellegrinaggio di autorevoli colleghi di tutti il mondo che chiedevano sempre la stessa cosa: “Quanto influira’ lo scandalo delle scommesse sul rendimento della Nazionale?”. Il clan azzurro aveva stretto un patto e le risposte erano sempre le stesse: che i colpevoli erano fuori dal giro azzurro, e i fatti accaduti non scalfivano la serieta’ del gruppo, concentrato solo sulle partite da giocare ecc. Troppo facile. Cosi’ davamo noi risposte paradossali, ma sotto sotto scaramantiche: “E’ gia’ successo in Spagna nel 1982; gli scandali portarono fortuna all’Italia che vinse il titolo mondiale”. La risposta destava l’ilarita’ dei serissimi cronisti di Paesi privi assolutamente di “sense of humour” che credevano fosse una panzana, mentre incuriosiva altri che, quando l’Italia supero’ la Germania a Dortmund, facendosi strada verso la finale di Berlino, cominciarono a sospettare che fosse il solito trucco italico e che avevamo corrotto qualcuno o qualcosa. Figuratevi quando gli azzurri portarono a casa la Coppa del Mondo dopo l’espulsione di Zidane per la testata a Materazzi e segnarono i rigori decisivi contro la Francia! Il nostro rapporto con Marcello Lippi e’ stato sempre improntato a rispetto reciproco. Lo avevamo visto giocare nella Sampdoria di Bernardini e poi diventare giovane allenatore della Pistoiese e poi del Cesena.

Ma c’era stato un intoppo ai tempi della RAI, quando una volta andammo a raccontare Cesena-Sampdoria per la “Domenica Sportiva”. I giornali avevano lungamente insistito sulla somiglianza del bel Marcello con il grande attore Paul Newman. Lo scherzo (innocente) fu questo: lo mettemmo (grazie all’elettronica) davanti a uno specchio sul quale compariva Paul Newman sorridente che si compiaceva di somigliare… all’allenatore cesenate. Era una presa in giro che non piacque (a quanto pare) al tecnico. Un anno dopo i Mondiali di Germania andammo a intervistare Marcello Lippi per la tv svizzera. All’Hotel Principe di Piemonte di Viareggio ci parlò della sua voglia di tornare ad allenare, ma non prima di essersi goduto l’estate andando a pesca in giro per le isole più vicine alla sua Viareggio. L’amore per il mare dell’ex c.t. azzurro ci era stato decantato dal fratello Mario (“è la quintessenza del mare, Marcello”), che a Milano aveva un ben avviato negozio di abbigliamento a due passi dal Duomo. Mario ci aveva anche raccontato che nei giorni del Mondiale si sentiva spesso al telefono col fratello dopo le partite e ogni telefonata preludeva a un ulteriore passo avanti verso il traguardo finale. Una specie di rito scaramantico, insomma. Da poco era morta la loro mamma e Marcello avrebbe voluto dedicarle qualcosa d’importante. Cosa di meglio che vincere un titolo mondiale ?

Mario ci aveva raccontato anche della passione del fratello per il canto e per la pittura. Il c.t. campione del mondo da ragazzo era la disperazione del padre che lo mandava in giro a consegnare paste e bomboloni della sua pasticceria: “Marcello – ci aveva detto Mario Lippi – incontrava per la strada amici affamati che facevano strage di pasticcini. Ne partivano cento e ne arrivavano meno della metà, a destinazione”. L’ex ct lo ha confermato:“E’ vero, andavo in bicicletta a consegnare i pasticcini, come si faceva da ragazzi per dare una mano alla famiglia. Ma mi piaceva soprattutto scrivere sulle torte: Buon compleanno, Felice matrimonio, ecc.. Sapevo dipingere e in seguito ho persino fatto dei quadri, ma senza successo. Quanto al canto, mi piaceva imitare Sergio Bruni, Dino, Fred Bongusto ed altri. Il mio cavallo di battaglia era ‘Il mare’. Ma se non fossi entrato nel calcio, prima da giocatore e poi da allenatore, avrei fatto sicuramente il pasticciere”. A Viareggio, ci suggerirono di recarci al deposito dei carri di carnevale: in un hangar c’era un grande Lippi di cartapesta col sigarone in bocca e un galletto (francese) col collo tirato in mano. Era entrato nella storia del Carnevale viareggino insieme con papa Giovanni XXIII e Berlusconi.

Aveva avuto offerte per allenare all’estero. Anche dal Manchester United. “Ho gentilmente rifiutato – ci aveva detto – perché non parlo l’inglese. Mi piace avere un rapporto diretto col gruppo, con i giocatori, e questo è uno dei miei punti forti, professionalmente. Come potrei parlare con un giocatore per dirgli cosa penso e cosa voglio attraverso le parole dell’interprete ?”. Ci disse di non sapere una parola d’inglese. Evidentemente parlava il cinese, visto che ando’ ad allenare in Guangzhou, con cui ha rimpinzato la sua personale bacheca di successi con coppe e medaglie…a mandorla. Del resto ci aveva detto di non vedere l’ora di tornare a lavorare sul campo. Nessuno ha mai dimenticato la semifinale con la Germania e la finale con la Francia”. Momenti magici…“Due anni memorabili: da quando avevamo cominciato a formare il gruppo sino alla magia finale. Tutto andò bene perché avevo un gruppo eccezionale. Ci sono state difficoltà iniziali, ma è logico che la condizione migliora col passare delle partite. Dopo aver superato il girone preliminare, tutti cominciammo a crederci, ad acquistare convinzione dei nostri mezzi”. L’ex c.t. azzurro sembrava cambiato a un anno dal trionfo di Berlino. “Il re del mondo” e’ infatti diventato l’imperatore della Cina, dimostrando che quando uno e’ bravo, lo e’ ovunque. Gia’, Marcello Lippi. Il Mandarino.
(ITALPRESS)

ZIDANE “CON LA JUVENTUS È UNA FINALE”

0

“Per noi non cambia niente dopo il 3-0 di Torino, sicuramente un buon risultato, ma quella di domani è un’altra partita, il 50% della qualificazione è ancora tutto da giocare, quindi domani giocheremo al massimo delle possibilità”. Zinedine Zidane non può che scegliere la prudenza alla vigilia del quarto di finale di ritorno di Champions League. Il 3-0 con cui il suo Real ha espugnato l’Allianz Stadium è di fatto un’ipoteca sulla finale, tanto che in Spagna si parla già del “Clasico” come ultimo atto della massima competizione europea. “Non mi interessa sapere se la gente vuole una finale tra noi e il Barcellona – spiega l’allenatore francese -. A me interessa solo la partita di domani, dobbiamo concentrarci su noi stessi e cercare di fare il meglio per passare il turno. Quella di domani è la nostra unica finale in questo momento, dobbiamo pensare sempre alla prossima partita e andare avanti gara dopo gara”. Il Real ha vinto le ultime due Champions e per molti la squadra di Zizou è la grande favorita anche in questa edizione. “Non mi piace che si parli di squadre favorite, a me interessa dimostrare quello che sappiamo fare in campo, bisogna rispettare sempre tutte le avversarie. Se giochiamo un buon calcio e se giochiamo concentrati per 90 minuti possiamo ottenere grandi risultati, ma bisogna vedere cosa dice il campo – insiste l’ex fuoriclasse della Juventus -. Domani dobbiamo dimnostrare che siamo una grande squadra e un grande club, nel calcio ci sono i momenti positivi e quelli negativi, li abbiamo vissuti in questa stagione, soprattutto nella Liga, ma abbiamo ritrovato fiducia e abbiamo cominciato a segnare, adesso stiamo bene e stiamo recuperando”.
“E’ normale nel calcio avere problemi e trovare ostacoli nel propsio cammino, poi bisogna essere capaci di superarli. Nel calcio tutto può cambiare e io continuo a dire che non abbiamo ancora vinto nulla – ha proseguito Zidane -. Dobbiamo lottare per il quarto posto e lottare fino alla fine per chiudere nel miglior modo possibile la Liga, ma la finale per noi è solo quella di domani, dobbiamo pensare di partita in partita”. Detto che secondo lui “il calcio italiano non è debole”, ma che preferisce quello spagnolo (“uno dei posti migliori dove poter stare”), Zizou parla di Raphael Varane, il suo connazionale che domani sarà al centro della difesa come sempre, ma senza Sergio Ramos. “Non credo debba fare qualcosa di diverso dalla norma, deve cointinuare a giocare bene come ha sempre fatto, niente di speciale. Noi dobbiamo mantenere alto il livello del rendimento di squadra, ma Varane deve stare sereno e giocare come sempre, io spero resti al Real per tutta la vita. Non so chi giocherà tra Vallejo e Casemiro, domani vedremo, ma non abbiamo nessun problema e siamo pronti per la partita di domani”. Anche perchè quando puoi contare su Cristiano Ronaldo…”Non riesco a immaginare di giocare senza Cristiano Ronaldo, per fortuna è nostro e ne siamo contenti. Molta gente si ricorda ancora di Di Stefano, ma tantissima si ricorderà sempre di Cristiano”. Giocatori diversi ma campioni assoluti. Anche Gigi Buffon sarà ricordato sempre come una leggenda del calcio, ma Zidane non pensa che potrebbe essere lui a chiudere la carriera europea del portierone bianconero.
“Non pensiamo al fatto che possa essere la sua ultima partita in Champions, il nostro unico pensiero è eliminare la Juventus – spiega in conferenza stampa il tecnico francese del Real Madrid -. Lo conosco bene, è una bellissima persona, ma non pensiamo al suo futuro, non so cosa farà a fine stagione, ma so che è un grandissimo e tutti sappiamo quello che ha fatto per la Juventus”. Zidane non sa spiegarsi perchè in Champions il Real non sbaglia un colpo e nella Liga non riesce a rendere al meglio. “Non ho una spiegazione – ammette -, noi iniziamo la stagione con l’obiettivo di vincere tutto, ma quest’anno c’è mancata la regolarità, abbiamo avuto un momento difficile, ma non ne conosco il motivo. Posso dire che ho un ricordo splendido della nostra vittoria della Liga perchè è la cosa più difficile, anche i giocatori la pensano così. In Champions quello che ha fatto il Real è impressionante, ma ripeto, ne parlo da 5 minuti, ma il punto è sempre quello: non ho spiegazioni sulla differenza di rendimento”.
(ITALPRESS).

AL VIA “BANCA GENERALI UN CAMPIONE PER AMICO”

0

Da Nord a Sud con lo sport e il sorriso nel cuore. Parte domani, con la prima tappa prevista a Salerno, la nona edizione di “Banca Generali Un Campione per Amico”, la più importante e longeva iniziativa di carattere sportivo, educativo e sociale. Dieci tappe in dieci diverse città italiane, come ormai è abitudine, per regalare ai ragazzi un’esperienza di gioco, animazione e divertimento grazie al coinvolgimento di quattro ambasciatori dello sport, quattro campioni come Adriano Panatta, Andrea Lucchetta, Francesco Graziani e Jury Chechi. “Con orgoglio siamo a fianco di ‘Un Campione per Amico’ per il nono anno consecutivo – ha sottolineato Marco Bernardi, vice direttore generale di Banca Generali, durante la presentazione della manifestazione al Circolo Canottieri Aniene di Roma – È un’iniziativa molto importante che vede al centro lo sport e i bambini: ogni anno ne coinvolgiamo circa mille in ogni piazza, dunque nel 2018 toccheremo quota novantamila. E in più c’è una grande novità: tra i tanti bambini che affolleranno le piazze, penseremo anche ai meno fortunati con una raccolta fondi che ha l’obiettivo di sostenere e supportare le famiglie disagiate”. “Il nostro impegno nella solidarietà – ha rimarcato Gian Maria Mossa, amministratore delegato di Banca Generali – ci vede vicini al Gruppo Generali nel supporto della Fondazione ‘The Human Safety Net”, protagonista di un programma sociale straordinario che in questo tour abbiamo voluto sposare nel progetto orientato alle famiglie”.

Dopo la tappa inaugurale in programma domani a Salerno, l’edizione 2018 di “Banca Generali Un Campione per Amico” proseguirà il 17 aprile ad Ascoli Piceno, il 19 a Pescara, il 24 a Catania, il 3 maggio a Forlì, l’8 maggio a Pesaro, il 10 maggio a Treviso, il 16 maggio ad Aosta, il 24 maggio a Como. La tappa conclusiva dell’iniziativa, che anche quest’anno coinvolgerà ragazzi senza alcuna distinzione di abilità grazie all’impegno di associazioni selezionate in collaborazione col Comitato italiano paralimpico, si svolgerà invece il 30 maggio a Mantova. “Siamo felici di poter contribuire anno dopo anno a rendere quest’evento un vero e proprio punto di riferimento per la promozione dei valori legati allo sport giovanile”, ha dichiarato Panatta. “Questa è una manifestazione straordinaria e piena di allegria, partiremo domani e andremo avanti sino a fine maggio – ha osservato Chechi – La cosa più importante è che i bambini si divertano”. Presente anche Francesco Graziani, campione del Mondo di calcio nel 1982: “I valori che portiamo all’interno del nostro tour e nei vostri cuori sono il divertimento e la socializzazione, perché lo sport è vita e aiuta a crescere bene”. Un concetto condiviso e rilanciato da Andrea Lucchetta, come sempre protagonista della conferenza tra le risate dei bambini: “Il nostro dividendo è il sorriso. I bambini devono continuare a mettere queste energie sorridendo: noi non siamo qui per farvi imparare uno specifico sport, ma per farvi divertire”.
(ITALPRESS).

ALLEGRI “POCHE CHANCE”, BUFFON “TENTIAMOCI”

0

“Il dovere che abbiamo noi domani sera e’ cancellare il 3-0 dell’andata che per l’andamento della partita e’ stato un risultato bugiardo”. Riparte da qui il tentativo di riscossa della Juventus nel ritorno dei quarti di finale di Champions League al Santiago Bernabeu di Madrid. Sono queste le parole del tecnico bianconero, Massimiliano Allegri, che in conferenza stampa dallo stadio spagnolo ha aggiunto: “Bisognera’ fare una grande partita nel loro stadio e fare tutto il possibile per ottenere un risultato positivo, poi nessuno puo’
immaginare cosa succedera’ dopo. La partita di domani sera dev’essere giusta e tosta anche per il finale di stagione in cui ci sono un campionato e una Coppa Italia da portare a casa”. Allegri ha aggiunto che “La squadra si e’ allenata bene e domani e’ una partita che giochiamo a Madrid contro il Real. Ci vede tutto il mondo e dobbiamo giocare senza pensare a quello che possiamo fare. Dobbiamo essere bravi e fortunati”. Il tecnico chiedera’ ai suoi piu’ attenzione a livello difensivo, mancata sia sabato scorso contro il Benevento ma anche nelle due partite precedenti con Real e Milan. Poi ha chiarito: “Ci sono poche possibilita’. Percentuali? E’ inutile dirle. Domani si gioca alle 20.45 e vediamo quello che succede. Per noi e’ importante venir fuori dalla gara di domani sera con delle certezze che cancellino il 3-0 dell’andata”. A Madrid in tanti sono gia’ certi che passera’ il Real e molti dicono che le merengues vinceranno ancora la Champions. Atteggiamento che non scalfisce il pensiero di Allegri: “Io credo che il Real fara’ una partita seria, sanno che le partite possono cambiare in un attimo. E noi dobbiamo rimanere concentrati senza pensare a quello che possono fare loro”.

Sull’atteggiamento, l’allenatore juventino ha risposto: “Non possiamo pensare a giocare una partita in cui ribaltare il risultato in 20 minuti. Noi dobbiamo pensare a una partita secca e
poi vediamo quel che succede. Domani dobbiamo fare una partita completamente diversa e l’abbiamo preparata in modo completamente diverso”. Non ci sara’ lo squalificato Dybala in attacco: “Higuain gioca sicuro. E con lui due tra Mandzukic, Cuadrado e Douglas Costa”, ha concluso il tecnico livornese. Insieme ad Allegri in conferenza stampa era presente capitan Gigi Buffon che ha sottolineato come “La mentalita’ sara’ la solita, cioe’ fare una partita da Juventus, sensata, nella quale ci siano dentro tenacia, forza, equilibrio e gioco per cercare di ottenere il risultato migliore possibile”. Potrebbe essere l’ultima partita della carriera in Champions per il portiere juventino ma “L’importante e’ che non sia l’ultima di Champions per la Juventus – ha risposto -. Per quel che riguarda me c’e’ anche questa possibilita’ ma non e’ una possibilita’ che mi deprime o suscita pensieri negativi. Se dovesse essere cosi’, da bimbo avrei firmato per giocare l’ultima partita di Champions al Bernabeu contro il Real Madrid”. Di fronte ancora una volta Ronaldo, uno che ha sempre fatto gol quando ha
incontrato Buffon: “Non so se sia il giocatore piu’ completo contro il quale ho giocato perche’ ne ho incontrati di fortissimi. Sicuramente in questo momento, nel ruolo di bomber che si e’ ritagliato, e’ il piu’ decisivo”. 

E quando gli e’ stato chiesto che significato potrebbe avere giocare l’ultima gara di Champions in quello stadio, Buffon ha risposto: “Il significato che ha per me lo deve avere anche per la squadra, a prescindere dall’andata, e’ una partita da onorare al meglio perche’ e’ una partita molto importante in un palcoscenico veramente importante, poi noi indossiamo una casacca talmente storica e preziosa che ogni partita va giocata con la massima dignita’”. In passato ci sono state grandi rimonte che nessuno si aspettava, “ma alcune volte dipende dalla consistenza e dal valore degli avversari che vai ad incontrare. Dico sempre che nella vita bisogna sempre per forza tentare l’impossibile perche’ e’ uno stimolo per ognuno di noi e magari si rischia di ottenere qualcosa di possibile. Al di la’ del risultato, abbiamo anche bisogno di questo: avere sensazioni di essere una squadra di quel valore”.

Ironizzando sul suo possibile ritiro e sullo stimolo da dare ai compagni, ridendo Buffon ha aggiunto: “Ho detto ‘Se andiamo fuori continuo’ e quindi li ho stimolati a cercare l’impresa. Il gap iniziale e’ davvero grande e l’unico modo che conosco per crederci si costruisce piano piano. Se entri in campo e pensi che per un dono divino passerai il turno e’ meglio che stai negli spogliatoi”. Buffon e’ tornato anche sulla gara di andate e senza cercare scuse ha spiegato: “Fino a quando siamo stati in undici abbiamo fatto una bella gara. Negli episodi non ci e’ andato nulla bene, ne’ all’andata ne’ nella finale di Cardiff”.
“Quando le cose ti vanno tutte male e agli altri tutto bene, di base c’e’ una differenza e una consapevolezza – ha proseguito il numero 1 bianconero -. E probabilmente questo ha pesato in maniera implicita sul punteggio finale, perche’ alla fine poteva anche finire 5-0 ma fino a che siamo stati in 11 c’e’ stata gara e la sensazione che la Juve fosse dentro la partita”.  Sulla possibile accoglienza che potrebbe riservargli il Santiago Bernabeu, Buffon ha risposto: “Nella vita ho imparato ad aspettarmi nulla se non il peggio. Il pubblico del Bernabeu nei miei confronti, sia quando sono venuto con la Juve che con la Nazionale, si e’ sempre comportato con grande sportivita’, dispensandomi applausi molto carini, ma non e’ che me lo devono e non e’ che me lo aspetto”.
(ITALPRESS).

IMPRESA ROMA, 3-0 AL BARCA E SEMIFINALE CHAMPIONS

0

Storica Roma. L’impresa è servita. Una partita perfetta sotto ogni punto di vista (fisico, tattico, tecnico, comportamentale) consente una rimonta indimenticabile che vale la semifinale di Champions League, 34 anni dopo. Davvero incredibile quanto successo all’Olimpico, dove il Barcellona arrivava tranquillo di un vantaggio di tre reti. Una tranquillità che gli uomini di Di Francesco hanno demolito con pazienza minuto per minuto, trovando la rete del vantaggio in avvio con Dzeko (monumentale) e aspettando la ripresa per affondare i colpi con il rigore di De Rossi (in serata di grazia) e la girata di testa di Manolas, anche lui tra i migliori. Barcellona ridotto ai minimi termini, punito da un probabile eccesso di sicurezza. A caccia dell’impresa, Di Francesco rivoluziona la sua Roma a livello tattico più che di interpreti: difesa a tre con l’inserimento di Juan Jesus con Manolas e Fazio, Florenzi e Kolarov a tutta fascia, Nainggolan dietro Schick e Dzeko. Dopo un paio di rischi firmati Sergi Roberto e Messi (Valverde ha riproposto lo stesso 11 dell’andata, ancora escluso Dembelè, Suarez fa coppia con la Pulce), la Roma trova subito la via della rete: lancio di De Rossi, Dzeko si infila tra Umtiti e Jordi Alba, firmando il gol-speranza dopo poco più di 5 minuti. La strada è ancora particolarmente impervia dopo l’1-4 dell’andata, ma l’Olimpico riceve e restituisce la spinta emotiva che serviva. Il Barcellona si muove a ritmi lenti, la spizzata di Schick per poco non sorprende Ter Stegen, poi il ceco, servito alla perfezione da Fazio, avrebbe la grande chance per il 2-0. Il suo colpo di testa, però, finisce fuori di un nulla. Serve invece una bella parata di Ter Stegen per respingere la zuccata di Dzeko, che appare in gran serata. All’intervallo, dopo una nuova punizione di Messi alta, Roma avanti 1-0 e tra gli applausi. C’è ancora tempo per sognare. Anche perché i giallorossi ripartono senza cambi con il piede pigiato forte sull’acceleratore, forzando il pressing che mette in tilt un Barcellona svagato. Non a caso è un recupero palla di De Rossi su Rakitic a innescare il raddoppio: Nainggolan lancia Dzeko, ancora imprendibile, atterrato in area da Piquè. Turpin con qualche esitazione concede il rigore e forse grazia l’iberico, soltanto ammonito: è glaciale De Rossi, al minuto 58 la Roma è a una sola rete del miracolo. Non ci vanno lontano Nainggolan e soprattutto De Rossi. Finale per cuori forti. Mentre Alisson ferma l’iniziativa di Messi, tocca a Under ed El Shaarawy, ma Ter Stegen è decisivo al tocco sottomisura del Faraone, innescato da Florenzi (80’). Niente può il portiere tedesco all’83’: angolo di Under, Manolas anticipa Semedo e infila il 3-0. Olimpico impazzito, minuti finali da cuore in gola. Specie quando un’uscita spericolata di ALisson su Piquè si trasforma in un invito per Dembelè, che sbaglia comunque il complicatissimo pallonetto. E’ finita. Barcellona annichilito. La Roma è nella storia.

Nell’altro match in programma, il Liverpool di Klopp accede in semifinale dopo dieci anni. Dopo aver stravinto la sfida di andata, infatti, i Reds riescono a battere il Manchester City per 2-1 anche nel match di ritorno, con i padroni di casa possono recriminare per una rete ingiustamente annullata a Sane’ allo scadere del primo tempo, che avrebbe potuto
cambiare le sorti del match. 

(ITALPRESS).

SIXERS DA RECORD, BELINELLI NE FA 20 AGLI HAWKS

0

Philadelphia non si ferma più e Marco Belinelli e compagni sono già nella storia. Mai i Sixers, terzi a Est, avevano infilato una serie di 15 vittorie consecutive, lo hanno fatto questa notte imponendosi 121-113 sul parquet degli Atlanta Hawks, l’ex squadra di un “Beli” che con i 76ers ha trovato subito il feeling giusto e che si è divertito a farsi rimpiangere dalla franchigia che lo ha lasciato andare. L’azzurro, in 32 minuti, ha messo a referto 20 punti e 4 rimbalzi. Il più prolifico è stato J.J Redick con 28 punti, due in più di un altro ex, Ersan Ilyasova, che ha messo a referto anche 8 rimbalzi e 2 assist. In doppia cifra anche Johnson (15) e Simmons (14), mentre per Atlanta sono 27 i punti di Prince.
Nelle altre gare della notte Utah Jazz travolgenti contro i campioni in carica di Golden State battuti con un 119-79 che deve mettere in allarme i Warriors. Per i padroni di casa in sei in doppia cifra con Mitchell che ne fa 22, mentre tra gli ospiti, sempre privi di Curry, è Thompson a farne 23.
Vittoria importante in chiave playoff per i Wizards. Washington batte Boston 113-101 davanti al proprio pubblico e nonostante i 27 punti di Brown. Ne fa due in più e aggiunge al suo personale tabellino anche 12 assist e 7 rimbalzi John Wall, autore di una grande prestazione.
Ancora un successo per Houston che espugna lo Staples Center battendo i Lakers 105-99. Per i Rockets di Mike D’Antoni l’ennesima vittoria di una stagione fin qui ottima come dimostra il primato a Ovest: 22 i punti di Paul, 21 quelli di Harden, mentre alla franchigia di Los Angeles non bastano i 20 di Hart e i 19 di Ingram.
Nelle altre due gare i Charlotte Hornets vincono 119-93 sul parquet degli Indiana Pacers (24 punti per Kaminsky), mentre i Phoenix Suns si impongono a Dallas, contro i Mavericks, per 124-97 con Alec Peters protagonista della serata con 36 punti e 9 rimbalzi.
(ITALPRESS).

FESTA ROMA E TUFFO NELLA FONTANA PER PALLOTTA

0

Non siamo ai livelli della festa scudetto del 2001, ma quasi. Ieri Roma, sponda giallorossa, ha vissuto una notte di grandi festeggiamenti. Dopo la sbornia di gioia successiva al 3-0 rifilato al Barcellona nel ritorno dei quarti di finale di Champions League, un’impresa che vale la semifinale della massima competizione europea e quindi l’ingresso tra le migliori 4 del Vecchio Continente, i tifosi giallorossi sono scesi per strada per festeggiare con caroselli, cori, bandiere al vento e tutto il resto. Nelle roccaforti romaniste, da Trastevere al Testaccio, si è fatto festa fino a notte fonda. Tra i grandi protagonisti della notte di straordinaria follia, James Pallotta da Boston. Il presidente della Roma, euforico per l’impresa dei suoi ragazzi, si è fatto spazio tra i tifosi, ha raggiunto la fontana di Piazza del Popolo e via: tuffo all’indietro e bagno tra un tripudio di cori, applausi e telefonini pronti a riprendere il gesto del numero 1 del club giallorosso che forse ha vissuto il giorno più bello da quando ha iniziato la sua avventura da patron e presidente. Un’immagine, nella settimana che porta al derby, che ha riportato nella mente il bagno nella fontana del Gianicolo dell’allora tecnico della Lazio, Delio Rossi, dopo la vittoria nella stracittadina del 2006. Festa anche sui social: Carlo Verdone, attore, regista e grande romanista, ha postato un video su Facebook, mentre su Twitter e sugli altri social, oltre alle celebrazioni dei giocatori (Nainggolan ha pubblicato il video dei festeggiamenti dallo spogliatoio), la Roma società ha fatto anche il pieno di complimenti dagli altri club.
Dalla Juve (“Complimenti alla @OfficialASRoma per la grande vittoria di questa sera e il passaggio alle semifinali di #UCL”) alla Fiorentina (“Emozioni che ci rendono fieri di essere italiani! Complimenti @OfficialASRoma per la conquista della semifinale di @ChampionsLeague!”), passando per il Milan (“Ammazza oh @OfficialASRoma. Complimenti per questa grande prestazione!”), tutti hanno celebrato con grande sportività l’impresa giallorossa. E il profilo ufficiale della Roma? “DAJEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEeifefefbejfwjofnwjfnwjfbrufbwfubweufbewfuewbewbfwejfwjlfjfwfjlwfjbfjwfbwjfbwjofwjfnewjofnewjofnwjfnweAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!…”, questo uno dei tweet…
(ITALPRESS).