I wearables o trackers sono state una delle prime innovazioni tecnologiche nello sport recente, quelle che hanno spinto le varie discipline a modernizzarsi e, a tutt’oggi, con la maggiore propagazione. Il miglioramento delle performance è una voce di budget tra le più consistenti di ogni organizzazione sportiva e ha permesso di investire in prodotti atti a migliore le prestazioni degli atleti. Sul mercato ce ne sono a migliaia, multisport o specializzate per singole discipline. Nella rubrica odierna ne vediamo alcuni esempi.
TENNIS: Per collezionare dati non c’è niente di meglio della racchetta, hanno pensato quelli di Courtmatics. E hanno cambiato un inerte pezzo di silicone con lo scopo di ridurre la vibrazione delle corde in un micro computer capace di registrare tutto e trasmetterlo allo smartphone o computer di coach e atleta. Al costo di 99 dollari, leggero 6 grammi, attivato tramite bluetooth con il device del tennista, questo sensore restituisce dati su 20 metriche, tra cui velocità, accelerazione, calorie bruciate, colpi come il top spin, distanza. In più, come fosse un coach, suggerisce rimedi ai punti deboli, anche con l’aiuto di video.
RUGBY: La forza della app Ultimate Training potrebbe essere propria la sua diffusione. Già a circa 1,5 milioni di utenti, anche grazie al premio AIG Rugby Innovation Challenge del 2013, fornisce un’ampia gamma di servizi a chi vuol migliorare il proprio gioco e a chi vuol stare vicino alla propria squadra. Il partner lato performance è Playertek, il quale unisce la propria expertise tra i fornitori di GPS, ai servizi on line di medici e fisioterapisti. La comunità di utilizzatori permette di condividere i dati raccolti, sia dei professionisti che degli amatori, un ottimo incentivo per questi ultimi a unirsi alla collettività.
HIKING. Uno smartwatch che ti segnala non solo i percorsi ma anche gli errori. ViewRanger è un’applicazione installata insieme a 150 mila percorsi in 23 paesi diversi, tra cui Gran Bretagna, Stati Uniti, Canada e Nuova Zelanda. Per chi si perde, c’è la possibilità di essere seguiti a distanza da altri hikers, grazie a una caratteristica dello smartwatch chiamata BuddyBeacon.
FOOTBALL: Niente di più importante per un quarterback, il regista del football, degli occhi. La visione di gioco parte da lì e QBit ha ideato una tecnologia che è in grado di vedere come il quarterback. Si monta sul casco, aziona il visore e permette al coach di vedere la direzione del proprio giocatore, dando disposizioni in base ai diversi schemi. Perfino, vibra o manda un segnale acustico se il regista sta guardando nella direzione sbagliata. Secondo il produttore, la grande differenza tra questo e gli altri wearables è nella capacità d’uso: “Gli altri misurano, i nostri allenano anche”.
XSENS, invece, è una di quelle macchine multisport, di cui si diceva in precedenza. Grazia e sensori che creano una sequenza in 3D del corpo dell’atleta, ha l’obiettivo di fornire suggerimenti per migliorare le prestazioni e diminuire il rischio di infortunio. Per farlo porta il software e la macchina laddove gli atleti sono: in un campo o in un palazzetto.
(ITALPRESS).
SMART TENNIS E ULTIMATE RUGBY, DIREZIONE FUTURO
INZAGHI NON PENSA A DERBY “SIAMO A 90′ DA SEMIFINALE”
“E’ una settimana importante, quest’anno ne abbiamo avuto tante ma domani ci aspetta una gara che potrebbe portarci in semifinale. Mancano 90 minuti, abbiamo un piccolo vantaggio ma servirà un’ottima gara”. Simone Inzaghi sente il traguardo vicino con la sua Lazio, che domani sarà di scena a Salisburgo forte del 4-2 di giovedì scorso. “Ma non dobbiamo pensare ad amministrare il vantaggio – avverte ai microfoni di Sky Sport – Bisogna cercare di giocare subito una gara a ritmi alti, dovremo essere bravi a fare da subito la partita che vogliamo fare”. Domenica c’è il derby con la Roma che ieri ha eliminato a sorpresa il Barcellona ma Inzaghi pensa a una gara per volta.
“Dobbiamo essere bravi a capire quali saranno i giocatori che domani ci daranno le maggiori garanzie senza pensare a domenica perchè è domani la partita che dobbiamo giocare nel migliore dei modi, poi, dopo giovedì, penseremo al derby”. In dubbio Immobile, a cui potrebbe concedere un turno di pausa, “di sicuro giocheranno Radu e Parolo, che a Udine hanno riposato”.
In città si sogna ad occhi aperti dopo l’impresa giallorossa, magari una finale di Supercoppa Europea fra Roma e Lazio. “Non sarebbe male, sarebbe meraviglioso – commenta Inzaghi – ma la Roma è già un passo avanti a noi che la semifinale dobbiamo ancora conquistarla. Ma vogliamo centrarla con tutte le nostre forze, ci mancano ancora 90′ e cercheremo di mettercela tutta. Come ha dimostrato ieri la Roma, nelle partite di coppa bisogna fare bene per 180 minuti”.
(ITALPRESS).
LA JUVE SFIORA L’IMPRESA MA A PASSARE È IL REAL MADRID
La beffa più atroce. La Juventus gioca la partita perfetta, rimonta il clamoroso 0-3 dell’andata con la doppietta di Mandzukic e la zampata di Matuidi, ‘vede’ i supplementari ma quasi all’ultimo respiro accade l’impensabile: Benatia spinge Lucas Vazquez, per Oliver è rigore e ne nasce un parapiglia. Ne fa le spese Buffon, espulso. E Szczesny non riesce nel miracolo di respingere il penalty di Ronaldo, che spedisce il Real Madrid – tra mille sofferenze – in semifinale di Champions League.
La partenza migliore possibile per la Juve, già avanti dopo due minuti: Douglas Costa accende il turbo e innesca Khedira, morbido cross dell’ex e Mandzukic, perso da Carvajal, non può sbagliare di testa. L’avvio veemente della squadra di Allegri – che può contare sui rientri di Pjanic e Benatia ma non sugli squalificati Dybala e Bentancur – sembra spaventare un Real con Vallejo in coppia con Varane in difesa (è squalificato Ramos) e che rischia di subire il raddoppio. Altra accelerazione sulla destra di Douglas Costa a innescare Higuain, troppo ‘morbido’ davanti a Keylor Navas. E’ Bale la mossa a sorpresa di Zidane: fuori Benzema con l’intoccabile Ronaldo. Il gallese crea la prima chance per i campioni d’Europa, ma Buffon è vigile e poi il suo colpo di tacco dà soltanto l’illusione del gol. Chiellini salva Isco, a segno (ma in fuorigioco) sulla respinta di Buffon al tiro di CR7. Non sta a guardare la Juve (anche se Allegri deve rinunciare al 17’ a De Sciglio, problemi a un tallone per l’ex milanista, dentro Lichtsteiner): Carvajal decisivo in anticipo, poi a Mandzukic manca il guizzo sotto porta. Il Real sfiora il pari con Isco servito da Ronaldo (34’): gran parata di Buffon. E al 37’ la Juve raddoppia: cross di Lichtsteiner, Mandzukic sovrasta Carvajal e non lascia scampo a Navas. Ora l’impresa è possibile. Anche perché la traversa è amica di Buffon sul colpo di testa di Varane appena prima dell’intervallo. Lucas Vazquez e Asensio per Casemiro e Bale le contromosse immediate di Zidane, il Bernabeu non può certo stare tranquillo specie quando prende palla Douglas Costa (sinistro alto). Reattivo Buffon sul cross basso di Vazquez e sul destro di prima di Ronaldo. La Juve ribatte colpo su colpo: Navas respinge Higuain, poi commette un errore incredibile sul cross innocuo di Douglas Costa, lasciando a Matuidi la comodissima rete del 3-0. Clamoroso a Madrid. Una deviazione di Pjanic su Ronaldo mette in apprensione Buffon, ancora sulla botta di Isco resa perfida dalla coscia di Benatia. Poi ci prova Varane: fuori. E Chiellini rischia la clamorosa autorete. Ronaldo di testa manca il bersaglio. I supplementari sembrano inevitabili, ma al 93’ avviene il fattaccio: sponda di Ronaldo per Vazquez, tamponato da Benatia in piena area. E’ rigore. La Juve protesta e viene espulso Buffon. Ronaldo non sbaglia. Cala il sipario. La Juve esce a testa altissima, consapevole di aver fatto il massimo. Ma così fa veramente male.
Il Real Madrid si unisce così a Roma, Liverpool e Bayern Monaco: ai tedeschi basta lo 0-0 contro il Siviglia di Montella per passare il turno dopo il successo per 2-1 del Sanchez Pizjuan. Per gli andalusi una traversa colpita da Correa, poi espulso nel finale.
(ITALPRESS).
BELINELLI CON PHILA CHIUDE 3^, PLAY-OFF CONTRO MIAMI
La 16esima vittoria di fila permette a Philadelphia di chiudere al terzo posto la regular season Nba. I Sixers di Belinelli hanno battuto nettamente Milwaukee (130-95) sfoderando Markelle Fultz che diventa il più giovane di sempre a realizzare una tripla doppia. Bene anche l’impatto di Marco Belinelli, schierato nel quintetto iniziale (assente Redick) e che ha chiuso con 13 punti, 3 rimbalzi, 5 assist e 2 recuperi nei quasi 20′ in cui è rimasto sul parquet (4/11 totale al tiro). Adesso la squadra del bolognese affronterà Miami che ha battuto Toronto (che affronterà Washington) ed ha chiuso al sesto posto.
Alla fine è Minnesota (che torna ai play-off dopo 14 anni) a spuntarla su Denver (affronterà Houston), imponendosi dopo un supplementare grazie a Butler (31) e Towns (26) nonostante, mentre dall’altra parte non sono bastati i 35 di Jokic.
Oklahoma batte Memphis e, complice il ko di Utah, chiude al quarto posto a Ovest festeggiando anche Russell Westbrook che entra nella storia chiudendo in tripla doppia anche il 2017-18: è l’unico di sempre ad esserci riuscito due volte. Per il resto, terzo posto a Ovest per Portland, che se la vedrà con New Orleans. Tutta da gustare la sfida tra Golden State Warriors, secondi, e San Antonio Spurs che chiudono al settimo.
Questa, dunque, la griglia dei play-off 2018, al via da sabato, dopo le ultime gare della notte di regular season:
EASTERN CONFERENCE
I TURNO
Toronto Raptors – Washington Wizards
Cleveland Cavaliers – Indiana Pacers
Philadelphia 76ers – Miami Heat
Boston Celtics – Milwaukee Bucks
WESTERN CONFERENCE
I TURNO
Houston Rockets – Minnesota Timberwolves
Oklahoma City Thunders – Utah Jazz
Portland Trail Blazers – New Orleans Pelicans
Golden State Warriors – San Antonio Spurs
(ITALPRESS).
ITALIA GIÙ NEL RANKING FIFA: AZZURRI AL 20^ POSTO
Mai così in basso. La sconfitta con l’Argentina e il pari con l’Inghilterra nelle amichevoli di marzo fanno precipitare l’Italia nel ranking Fifa: gli azzurri scivolano indietro di sei posizioni e sono ora 20^, il peggior piazzamento di sempre. Al comando resta la Germania davanti al Brasile col Belgio che recupera due posti ed è terzo, scavalcando Portogallo e Argentina. La Polonia passa da sesta a decima e consente a Svizzera e Francia di salire di due posti mentre la Spagna è ottava, in calo rispetto al mese scorso. Completa la Top Ten il Cile, che passa da 10^ a 9^. Da segnalare i balzi in avanti di Arabia Saudita e Tunisia (14^, +9) e Uruguay (17^, +5). Questo il ranking del mese di aprile:
1. Germania 1533 punti (–)
2. Brasile 1384 punti (–)
3. Belgio 1346 punti (+2)
4. Portogallo 1306 punti (-1)
5. Argentina 1254 punti (-1)
6. Svizzera 1179 punti (+2)
7. Francia 1166 punti (+2)
8. Spagna 1162 punti (-2)
9. Cile 1146 punti (+1)
10. Polonia 1118 punti (-4)
20. ITALIA 947 punti (-6)
(ITALPRESS).
GIOCATORI SASSUOLO IN AULA CONTRO MATCH-FIXING
Insegnanti, ragazzi e atleti tutti insieme per capire cos’è il “match fixing”, come funziona e come difendersi. Il progetto “Per l’integrità del gioco: formazione in campo contro le frodi sportive”, promosso dalla Lega Serie A, Sportradar e l’Istituto per il Credito Sportivo fa tappa a Sassuolo. Insieme alla società neroverde (prima squadra e staff), circa 250 ragazzi accompagnati dal corpo insegnanti dell’istituto d’istruzione superiore “Alessandro Volta” hanno assistito al workshop di stamane. A coordinare questo momento di formazione e informazione l’avvocato Marcello Presilla, responsabile Integrity per l’Italia di Sportradar AG, che ha spiegato ad atleti e studenti il fenomeno del match-fixing in tutte le sue forme, illustrandone rischi e conseguenze. Spazio anche alla figura dei fixers, i criminali che agganciano i giocatori intrappolandoli nelle truffe, attraverso tecniche di adescamento che passano anche per i social network, sfociando in ricatti e minacce che pregiudicano il futuro e la credibilità degli atleti e del calcio. Sportradar, grazie alla partnership con la Lega Serie A e il Credito Sportivo, prosegue la sua attività di formazione dei calciatori per rafforzare la cultura della legalità. L’educazione, la formazione e l’informazione devono accompagnare in modo stabile il controllo dei match che Sportradar svolge ufficialmente, quale organismo designato da Uefa e Fifa, in Italia e nel resto del mondo.
Il Credito Sportivo, unica banca pubblica leader nel finanziamento dell’impiantistica sportiva, e la Lega Serie A proseguono con sempre maggior convinzione nel percorso di responsabilità e trasparenza anche attraverso questi confronti, utili a chiarire i rischi e i pericoli a cui i calciatori, soprattutto più giovani, rischiano di approcciarsi con ingenuità e leggerezza, minando, a volte anche inconsapevolmente, i principi di correttezza e integrità su cui lo sport si basa. L’ICS rilancia così la sua missione finalizzata a contribuire al profondo rinnovamento del sistema calcistico che passa certamente dagli impianti sportivi, ma anche dalla reputazione e dalla credibilità dell’intero sistema, all’interno del quale il comportamento degli operatori non è un elemento marginale. Il mondo del calcio, infatti, per progredire verso un importante sviluppo di rinnovamento economico deve attuare necessariamente politiche anche etiche e culturali, che il Credito Sportivo sostiene e supporta attraverso progetti come questo.
(ITALPRESS).
VETTEL IN CINA CON FIDUCIA “DOVREMMO ANDARE BENE”
“Le ultime gare sono andate bene ma è inutile guardare indietro, cerchiamo di fare il nostro lavoro, vogliamo sempre fare bene e siamo noi stessi a metterci sotto pressione per essere all’altezza delle aspettative”. Sebastian Vettel ha già ‘dimenticato’ le vittorie in Australia e Bahrain e vuole concentrarsi solo sull’appuntamento in Cina. “Abbiamo imparato delle lezioni e cercheremo di metterle in pratica – sottolinea il pilota tedesco della Ferrari – Qui è tutto diverso, le condizioni sono diverse, è una pista piuttosto unica e ovviamente cambia il bilanciamento della macchina, le gomme da montare. Nel complesso, comunque, dovremmo andare bene anche se è difficile fare previsioni. Ma questo valeva anche per le prime due gare per cui aspettiamo e vediamo cosa succede. Credo che se troviamo il bilanciamento giusto dovremmo essere competitivi, ma non so ancora quanto – sottolinea ancora Vettel – Comunque, cercheremo di vincere. Dopo questa gara penso che potremo saperne un po’ di più, ma in generale la macchina va bene e funziona, per cui so che possiamo giocarcela. Questa pista è piuttosto difficile per gli pneumatici, quindi in termini di strategia si cerca di far funzionare bene tutte le mescole per capire quale convenga usare. Sarà una sfida interessante, vedremo come va. Qui anche le temperature sono molto importanti, perché fa più freddo e ciò cambia l’equilibrio della vettura ed il limite delle gomme”.
Fiducia anche nelle parole di Kimi Raikkonen: “Finora siamo andati veloci su entrambe le piste dove si è corso, per cui non vedo il motivo per il quale non dovrebbe essere lo stesso qui”. “Questa pista è totalmente diversa e il disegno e la superficie di un circuito contano di più di qualsiasi altro fattore – prosegue il pilota finlandese della Ferrari – Non sappiamo ancora se questo andrà a favore di qualcuno o se sarà lo stesso per tutti. Inizieremo domani, vedremo come andrà e seguiremo il nostro programma”. Occhio anche al meteo. “Vedremo come andrà a finire durante il weekend, se pioverà o no. Il tempo qui può creare qualche problema; è difficile prevedere quello che accadrà. Sarà interessante vedere a che livello siamo”.
(ITALPRESS).
ALLEGRI E GIOCATORI A TESTA ALTA “FIERI DI QUESTA JUVE”
L’amaro dopo-partita di Real Madrid-Juventus ha lasciato spazio al ritorno in campo al Training Center di Vinovo. La squadra di Massimiliano Allegri ha cominciato a preparare l’impegno di campionato di domenica 15 aprile quando, alle 18, affronterà la Sampdoria in un crocevia fondamentale di una stagione che ai bianconeri lascia vive le chance di successo di campionato e Coppa Italia per un bis storico, il quarto consecutivo sotto la gestione del tecnico livornese, che solo in parte mitigherebbe la delusione per un altro fallimento europeo. La Juventus è tornata a casa dopo una gara esemplare, macchiata solamente da uno svarione difensivo nel finale. Esulando da quella che è stata la decisione finale dell’arbitro Michael Oliver, infatti, le colpe della Juve sono quelle di aver lasciato giocare una squadra che – e lo dimostrano i fatti non solo di ieri sera – sa colpire appena gli avversari si addormentano. Se capitan Buffon si è lasciato andare a esternazioni che non fanno parte di un personaggio della sua caratura, ma tutto sommato comprensibili per quanto vissuto in campo e in carriera e per quella coppa che gli è sempre sfuggita, è stato decisamente molto più sobrio l’atteggiamento di mister Allegri che già dopo la partita aveva commentato l’accaduto con equilibrio e poi con il suo solito tweet notturno ha aggiunto: “C’è un sentimento che prevale, questo è l’orgoglio. I ragazzi son stati meravigliosi e commoventi: da qui si riparte. A testa alta, anzi, altissima”. Resta da capire se anche lui ripartirà da qui o se nei prossimi mesi deciderà di affrontare una nuova avventura come qualche voce afferma già da qualche tempo.
Ai social network hanno fatto affidamento anche alcuni giocatori juventini: “Abbiamo veramente dato tutto – ha scritto Miralem Pjanic – ma purtroppo a volte nel calcio certe decisioni sono incomprensibili. Eravamo la squadra più forte sul campo. Sono orgoglioso di fare parte di questo gruppo. Adesso prepariamoci a vincere scudetto e Coppa Italia”. Gli ha fatto eco Sami Khedira: “Abbiamo dato tutto quello che avevamo, abbiamo mostrato una grande capacità di lotta, ma il calcio non sempre è giusto. Dobbiamo accettarlo tuttavia, dobbiamo lasciare la Champions a testa alta, sono orgoglioso di far parte di questa squadra”. Per Claudio Marchisio “Il nostro cammino è finito a pochi secondi dalla fine ma dobbiamo essere orgogliosi dei nostri colori, sempre, ancora di più, con personalità ma ancora più incazzati, andiamo avanti come una VERA squadra”. Giorgio Chiellini ha invece scritto su Instagram: “Sono orgoglioso di fare parte di questa squadra immensa, abbiamo fatto una partita che rimarrà nella storia del calcio e non so quanti riusciranno a vincere in questo modo a Madrid. Solo un folle poteva pensare di riuscire a ribaltare un 3-0 in casa del Real Madrid e noi avevamo quella sana follia dentro. Ora bisogna trasformare la rabbia e la delusione in positività per questo mese e mezzo che manca, dove abbiamo ancora Scudetto e Coppa Italia da vincere”. A Madrid non c’era Paulo Dybala, squalificato, ma la Joya da Torino ha aggiunto: “Sono ancora più fiero e orgoglioso di fare parte di questo gruppo”.
La Juventus e quel rigore siglato dal Cristiano Ronaldo non solo hanno diviso in Italia, ma lo hanno fatto anche in Spagna dove è nota la rivalità tra il Real e le altre, in primis il Barcellona: lo hanno fatto anche i principali quotidiani sportivi locali con titoli a due facce. As ha titolato “Dal panico alla semifinale”, Marca, ha difeso l’operato dell’arbitro Oliver scrivendo che “Era rigore” mentre il catalano Sport, notoriamente vicino al Barcellona, ha scritto a caratteri cubitali “Il furto del secolo”. L’allenamento di oggi pomeriggio a Vinovo è stato il classico di ogni post-partita con i giocatori scesi in campo al Bernabeu impegnati nel recupero delle forze con una seduta di scarico in palestra e gli altri che hanno svolto un lavoro atletico. Non ha preso parte alla seduta De Sciglio, sostituito nel primo tempo della gara di Madrid. Il giocatore ha “riportato una sospetta lesione della fascia plantare del piede sinistro per la quale verranno effettuati ulteriori controlli nei prossimi giorni”. Barzagli e Bernardeschi hanno invece svolto parte della seduta con i compagni e sono sulla strada del recupero definitivo. Da domani mattina di nuovo tutti insieme verso la sfida contro i blucerchiati, si volta pagina come impone un calendario frenetico e ricco di impegni, è tempo di pensare alla gara contro la squadra di Marco Giampaolo l’ultima in ordine di tempo a essere riuscita a battere la Juventus in campionato: era il 19 novembre e al Luigi Ferraris finì 3-2.
(ITALPRESS).










