Home Sport Pagina 1926

Sport

ALLEGRI CANCELLA MADRID “ORA SCUDETTO E TIM CUP”

0

Le emozioni, positive e negative, della Champions e della sfida con il Real Madrid sono ancora vive in casa Juve ma è tempo di guardare avanti. Massimiliano Allegri ha già la testa alla sfida di domani contro la Sampdoria sebbene si continui a parlare di quello che è successo nel recupero del Bernabeu, con quel rigore fischiato a favore del Real al 93′ dopo che Alex Sandro, in ritardo nel salire per mettere i blancos in fuorigioco, si fa sovrastare da Ronaldo. “Era il 93′ e in quei momenti lì è difficile mantenere la lucidità dopo una partita giocata a grandi ritmi, non mi ha turbato né il rigore né che Alex Sandro non sia salito – replica Allegri – Posso solo fare i complimenti ai ragazzi che hanno fatto una partita bellissima, è stata una serata meravigliosa per gli appassionati di calcio. Dopo tre giorni che tutti hanno parlato e hanno detto, ora basta perché abbiamo la Sampdoria e inizia una settimana con tre partite importanti ai fini del campionato. Madrid va messa da parte perché bisogna andare avanti e comunque non si può cambiare niente di quella serata”. “Quando siamo rientrati il giovedì era normale parlare di Madrid, ieri la squadra ha fatto un buon allenamento e oggi vediamo chi abbiamo recuperato e in base a quelli deciderò la formazione. Abbiamo il campionato e sarebbe il settimo consecutivo da portare a casa, abbiamo un Napoli lì che ci incalza, che non molla niente. Bisogna stare lì, bisogna fare fatica, bisogna tirare fuori energie mentali, soprattutto perché in questo momento la cosa che conta di più sono quelle. Abbiamo davanti un obiettivo irripetibile e per Buffon, Lichtsteiner, Marchisio, Barzagli, Chiellini sarebbe il settimo scudetto consecutivo quindi non dobbiamo assolutamente farcelo sfuggire”.

Domani la Juve è attesa da una partita “dove c’è bisogno di tutti, quelli in campo e quelli fuori, a partire dai tifosi. E’ una partita che va portata a casa contro una Sampdoria che ci ha sconfitto all’andata in una partita rocambolesca. Bisogna essere pronti a ripartire e soprattutto a vincere”. Ad Allegri è toccato anche il compito di commentare la reazione di Buffon, espulso per proteste e poi durissimo nei confronti dell’arbitro. “Giudicare dall’esterno è sempre facile, dico sempre che nelle situazioni bisogna trovarsi – ha aggiunto Allegri rispondendo a chi ha criticato il portiere – Gigi per 20 anni è stato un esempio dentro il campo e fuori dal campo, se per una volta in una situazione difficile e complicata, in cui l’arbitro ha preso questa decisione giusta o non giusta, e non lo voglio sapere, e gli è stata tolta questa possibilità di parare il rigore, possiamo capire l’esternazione. Io assolutamente non lo condanno, poi dalla poltrona di casa giudicare e non capire quello che poteva passare è facile, sfido qualunque persona al mondo a non avere una reazione. Altrimenti ci vuole un corso di psicologia per quelli che non capiscono. Giudicare da fuori è troppo facile. L’arbitro nei 90 minuti è stato molto bravo – sottolinea ancora il tecnico bianconero – ma avete presente a Monopoli che c’è la carta degli Imprevisti? Lui ha beccato l’imprevisto ed è andato un po’ in confusione. Posso dire che la cosa che ha valutato male è il tempo di recupero, c’è stata una sostituzione, non c’è un intervento dei dottori in campo, quindi il recupero è un minuto e non un ‘protocollo’ di tre minuti. E qui chiudiamo col Real Madrid, perché è finita e domani c’è la Sampdoria”. Dicendo che per rischi la partita di domani è uguale a quella di sabato scorso, Allegri ha aggiunto: “oggi vedrò chi è in condizione, domani i cambi saranno molto importanti, la rabbia di Madrid dobbiamo metterla in campo e c’è bisogno di tutti. In porta domani gioca Buffon. Cuadrado torna titolare e davanti dovrò valutare perché devo avere in panchina dei cambi importanti. Dietro giocherà uno tra Rugani e Benatia, dovrò scegliere a destra chi far giocare tra Lichtsteiner, se ha recuperato, o Howedes che sta bene”.

Higuain è reduce da una prestazione non esaltante al Bernabeu ma per Allegri “ha fatto una buona partita. Aveva avuto un momento importante in cui aveva giocato molto bene e fatto molti gol, soffre il momento in cui va in nazionale e ci sono 10 giorni in cui questo gli toglie energie. Da qui alla fine dovrà essere l’uomo determinante per vincere lo scudetto”. Tra gli argomenti ricorrenti da qui alla fine della stagione ci sarà anche quello sul futuro di Allegri: “Non è l’eliminazione in Champions che incide sul mio futuro – ha risposto l’allenatore livornese -, con la società non ho ancora parlato indipendentemente dal contratto fino al 2020, però bisognerà parlare dell’anno prossimo, di cosa si vuole fare. Non ho ancora incontrato il presidente, di solito tra marzo e aprile ci incontriamo sempre ma non abbiamo ancora fatto nessuna riunione a livello organizzativo”. La voglia di restare bianconero sembra esserci: “Le partite come l’altra sera lo stimolo lo fanno venire, sono partite irripetibili ma bisogna cercare di ripeterle. La Juventus comunque ha un DNA che tutti i giorni ti dà degli stimoli e noi abbiamo la grande possibilità per essere ricordati come una delle squadre più forti della storia di questa società e questa possibilità non bisogna farsela scappare”. Sicuramente non ci sarà un anno sabbatico: “Il riposo lo prendo dal 21 maggio al 7-8-9 luglio quando la Juventus riprenderà gli allenamenti. Sono ancora giovane e voglio allenare, poi nella vita non si sa mai. Ora bisogna essere concentrati sugli obiettivi perché la stagione può ancora cambiare, bisogna portare a casa campionato e Coppa Italia”. La conclusione è per la gara di Madrid: “È stata una partita bella contro una squadra galattica, che non ha mollato una virgola nelle difficoltà della serata. Il livello qualitativo della Juventus deve comunque migliorare. Ora dimentichiamo Madrid, perché la Juventus si deve riadattare a quello che è il campionato”.
(ITALPRESS).

REA VINCE AD ARAGON, MELANDRI GIÙ DAL PODIO

0

Jonathan Rea (Kawasaki Racing Team WorldSBK) aveva delle sensazioni miste riguardo la sua moto nelle prove di ieri e nella Superpole di questa mattina, ma in Gara 1 del terzo round del Mondiale Superbike ha messo da parte ogni preoccupazione sua e del team con una prestazione perfetta al MotorLand Aragon. Il campione in carica aumenta così il vantaggio fino a 14 punti su Marco Melandri (Aruba.ita Racing – Ducati) che è arrivato solo quarto.
La gara è stata interrotta dopo tre giri a causa di un terribile incidente che ha coinvolto Leon Camier (Red Bull Honda World Superbike Team), Jordi Torres (MV Agusta Reparto Corse) e Lorenzo Savadori (Milwaukee Aprilia). Il pilota Honda è scivolato in Curva 10 e gli altri due piloti dietro di lui non sono riusciti ad evitare l’incidente. Il britannico è stato immediatamente portato al centro medico per esami, mentre Torres e Savadori sono tornati ai box sulle proprie gambe, anche se lo spagnolo non è riuscito a ripartire. Prima dell’incidente, una partenza pazzesca aveva completamente cambiato la griglia di gara 1. Il poleman Melandri al primo giro si è ritrovato quinto, con Rea che ha preso il comando davanti ad Alex Lowes (Pata Yamaha Official WorldSBK Team), risalito dalla quinta posizione. Dietro di loro Chaz Davies ha fatto una grande partenza recuperando dall’undicesima alla quarta posizione in un solo giro e sopravanzando Tom Sykes (Kawasaki Racing Team WorldSBK) al giro successivo e prendendosi il podio provvisorio.

Dopo la ripartenza, Rea è tornato in testa e ha dominato la prima parte della seconda gara su Alex Lowes (Pata Yamaha Official WorldSBK Team). Il campione in carica si è trovato più tardi pressato da Xavi Forés (Barni Racing Team), che ha sorpassato il pilota nordirlandese a 9 giri dal termine e prendendosi il comando della gara di fronte al suo pubblico. Ma, nel finale, Rea ha trovato il suo momento e si è ripreso il comando sullo spagnolo vincendo poi la seconda gara della stagione. Gli ultimi giri hanno visto una straordinaria lotta delle tre Ducati per il podio, tra Fores, Melandri e Chaz Davies. Melandri è andato lungo a due giri dalla fine ed è stato un finale di gara combattuto tra Davies e Fores, che si sono scambiati le posizioni all’ultimo giro con il gallese che è riuscito a stare davanti proprio sulla bandiera a scacchi. Alle loro spalle, Michael van der Mark (Pata Yamaha Official WorldSBK Team) ha chiuso quinto, assicurandosi così una buona posizione per la partenza di Gara 2. I due piloti britannici Sykes e Lowes lo seguono in sesta e settima posizione rispettivamente, mentre Michael Ruben Rinaldi (Aruba.it Racing – Junior Team) ha chiuso con ottavo al suo debutto nel Mondiale. Nelle retrovie c’è stata un’avvincente battaglia per la nona posizione, che garantiva una posizione privilegiata alla partenza di Gara 2 di domani. Alla fine è stato Toprak Razgatlioglu (Kawasaki Puccetti Racing) a spuntarla sul gruppo, con altri tre piloti a meno di un secondo. Domani il secondo atto con partenza alle 13.
(ITALPRESS).

INTER NON SA PIÙ VINCERE, PARI 0-0 IN CASA ATALANTA

0

Un tempo a testa tra Atalanta e Inter, che però non sfruttano le occasioni da rete e si spartiscono anche i punti in palio. Grande avvio dell’Atalanta che sfiora il vantaggio con il Papu Gomez, bravo a scattare su di uno splendido assist in area di Cristante, ma la sua conclusione da posizione favorevole finisce clamorosamente fuori. L’Inter è in confusione, ma l’Atalanta non approfitta degli errori della squadra di Spalletti, sbagliando clamorosamente altre occasioni importanti con il giovane Barrow (in almeno tre occasioni) e con Freuler. Nel finale di tempo si fa viva anche l’Inter in contropiede in due occasione con Perisic, ma la prima volta risponde Berisha, mentre nella seconda il croato tira fuori di un soffio. Nella ripresa è l’Inter a premere di più ed a sfiorare la rete con Icardi, splendidamente recuperato da Hateboer e Rafinha, altissimo il suo tiro dopo essere stato liberato in area da un colpo di tacco dell’argentino. Con il passare dei minuti sale di tono l’Inter, che con Eder impegna Berisha su punizione e con Perisic di testa incorna fuori. Alla fine il match finisce a reti bianche, con la giusta divisione della posta.

Il Cagliari ha battuto 2-1 l’Udinese. Ospiti in vantaggio al 10° del primo tempo con Lasagna, ma al 21° i padroni di casa ristabiliscono la parita’ con Pavoletti che ribadisce in rete dopo il palo colpito da Cigarini su punizione. Nella ripresa, al 39°, arriva il gol della vittoria dei sardi realizzato da Ceppitelli. Con questo successo il Cagliari si porta a 32 punti, a -1 dall’Udinese alla nona sconfitta consecutiva ed in piena crisi.

Negli altri anticipi, il Genoa ha superato al ‘Ferraris’ il Crotone per 1-0. Decisiva la rete, al 28′ del primo tempo, di Bessa. In classifica la squadra di Ballardini sale in classifica a 38 punti e può ritenersi praticamente salva, mentre quella di Zenga resta a quota 27.

Pareggio senza reti tra Chievo e Torino. Un punto utile per la squadra di Maran, che approfitta della contemporanea sconfitta del Crotone contro il Genoa per allontanare momentaneamente la zona retrocessione, mentre i granata sprecano una buona occasione per avvicinare la zona Europa League. Risultato giusto al Bentegodi al termine di una partita decisamente noiosa.
(ITALPRESS).

 

 

 

SUPER BELINELLI DA 25 PUNTI, SIXERS BATTONO MIAMI

0

Joel Embiid può guarire con calma, Philadelphia continua a volare anche senza di lui. Esordio da sogno nei play-off per i Sixers, che travolgono 130-103 Miami in gara 1 del primo turno della Eastern Conference: 17esima vittoria di fila con un Ben Simmons da 17 punti, 14 assist e 9 rimbalzi, 28 punti di Redick ma soprattutto un Marco Belinelli ancora una volta decisivo dalla panchina. La guardia di San Giovanni in Persiceto offre una delle sue migliori prestazioni di sempre nei play-off, chiudendo con 25 punti in 33′ (9/17 dal campo con 4/7 dall’arco e 3/5 ai liberi) oltre a due rimbalzi, due assist e tre palle recuperate. Philadelphia calda dalla lunga distanza e Heat seppelliti di triple (18 su 28 tentativi). Tutto secondo pronostico all’Air Canada Centre, dove Toronto, per la prima volta in 17 anni, comincia con una vittoria i suoi play-off: 114-106 su Washington con 23 punti e 12 rimbalzi di Ibaka e Wright che firma 11 dei suoi 18 punti nell’ultimo quarto. Ai Wizards non basta un Wall da 23 punti e 15 assist.
A Ovest, aspettando il rientro di Curry, ci pensano Durant (24 punti, 8 rimbalzi e 7 assist) e Thompson (27 punti) a prendere per mano Golden State nel 113-92 su San Antonio mentre New Orleans sovverte il fattore campo e va a vincere 97-95 a Portland. Superlativo Anthony Davis, a referto con 35 punti, 14 rimbalzi e 4 stoppate, ma anche Holiday (21 punti) e Rondo (17 assist) fanno la loro parte, sottotono Lillard e McCollum fra i Blazers.
(ITALPRESS).

RICCIARDO VINCE GP CINA, RAIKKONEN SUL PODIO

0

Una strategia capolavoro, un pizzico di fortuna e una rimonta da sogno. Daniel Ricciardo parte dalla sesta piazza della griglia di partenza di Shanghai e va a prendersi la sesta vittoria della sua carriera, la prima da Baku 2017. Un successo strameritato quello dell’australiano della Red Bull, con la Ferrari che butta via la chance di calare il tris dopo la prima fila conquistata in qualifica: sosta lenta, strategia rivedibile e l’ennesima ‘Verstappenata’ costano caro a Sebastian Vettel, che alla fine chiude ottavo, e il podio acciuffato da Kimi Raikkonen alle spalle di Valtteri Bottas è solo una magra consolazione, unita anche a un Lewis Hamilton irriconoscibile. Eppure la gara in Cina del tedesco, reduce dai successi in Australia e Bahrain, comincia nel migliore dei podi visto che alla partenza mostra i muscoli al compagno di squadra e conserva la prima posizione mentre Raikkonen finisce col farsi passare prima da Bottas e poi da Verstappen con Hamilton nel frattempo scivolato in quinta posizione. Vettel ci prova a prendere il largo ma senza successo e al primo valzer di pit-stop paga pegno. Al 18esimo giro entrano per prime le due Red Bull che, incoraggiate dall’usura inferiore alla attese delle ultrasoft, passano alla media, poi è il turno delle Mercedes con Hamilton che difende la posizione su Ricciardo. Vettel si ferma un giro dopo Bottas ma il cambio è più lento e il ferrarista perde a sorpresa la testa della gara, rientrando alle spalle del pilota Mercedes. A quel punto il Cavallino decide di ‘sacrificare’ Raikkonen tenendolo in pista più a lungo (entrerà ai box al 28^ giro montando le medie) per consentire al compagno di squadra di avvicinarsi a Bottas.

Ma qualche tornata dopo, il contatto fra le due Toro Rosso porta alla safety car che cambia di nuovo le carte in tavola. I più svegli sono quelli della Red Bull, che richiamano entrambe le macchine per montare le soft dando inizio allo show. Verstappen e Ricciardo vanno all’arma bianca ma l’olandese viene una volta di più tradito dalla propria irruenza. Hamilton gli sbatte la porta in faccia, costringendolo a perdere una posizione nei confronti del compagno di squadra, poi il fattaccio nel corso del 43esimo giro con Vettel: manovra fuori luogo, tutti e due in testa coda e gara di fatto finita per entrambi. Perchè Verstappen sarà penalizzato di 10 secondi e chiuderà quinto, peggio andrà al ferrarista che perde il bilanciamento della macchina e finisce ottavo, passato pure da Hulkenberg e Alonso. “Era difficile stare in pista, non avevo più armi, ho cercato di sopravvivere”, racconterà a fine gara Vettel che cerca di evitare altre polemiche con l’olandese volante: “il contatto? Non c’è molto da aggiungere rispetto a quello che si è visto, sono cose che possono succedere durante le gare”, la chiude il ferrarista che incassa le scuse di Verstappen. Nel frattempo Ricciardo infila un sorpasso dopo l’altro (da manuale quello su Hamilton) fino a prendersi la testa della gara mentre Bottas riesce a difendere fino alla fine la seconda posizione su un redivivo Raikkonen, bravo ad approfittare dei guai altrui per risalire fino a un podio che si tiene stretto “perchè a un certo punto non sembrava una gara positiva”.

Altra prova anonima di Hamilton, poco brillante in partenza e in difficoltà dopo il pit-stop: il quarto posto finale – merito anche della penalizzazione di Verstappen – gli consente comunque di rosicchiare qualcosa su Vettel, ora a +9. Weekend positivo per la Renault, a punti con Hulkenberg (sesto) e Sainz (nono), il decimo posto di Magnussen salva la Haas, disastro Toro Rosso, con Gasly penalizzato per l’incidente che ha messo fuori causa Hartley e alla fine 18esimo.
Onore a Ricciardo, dunque, passato dal rischio di partire dal fondo della griglia – nelle qualifiche è sceso in pista in extremis dopo i problemi al motore nelle ultime libere – al bere lo champagne dalla scarpa sul gradino più alto del podio. “Una vittoria totalmente inattesa ma quando vinco io le gare non sono mai noiose”, se la ride l’australiano, pronto a fare da terzo incomodo nella lotta per il titolo. Fra due settimane a Baku, Ferrari e Mercedes dovranno fare i conti anche con la Red Bull.
(ITALPRESS).

GARA 2 ARAGON A DAVIES DAVANTI A REA E MELANDRI

0

Ancora una battaglia, ancora spettacolo. Chaz Davies (Aruba.it Racing-Ducati) e Jonathan Rea (Kawasaki Racing Team WorldSBK) sono i protagonisti di gara 2 al MotorLand Aragon. Nella replica dello scorso anno, i due piloti in testa al Mondiale Superbike duellano a colpi di giri mozzafiato ma il pilota gallese ha negato a Rea la possibilità di fare la prima doppietta della stagione e prendendosi la seconda vittoria stagionale, la settima ad Aragon. Davies ora è in seconda posizione nella classifica generale, a 12 punti da Rea. Alle loro spalle c’è Melandri (Aruba.it Racing-Ducati) a 96 punti, dopo aver ottenuto il terzo posto in Gara 2. La prova è iniziata più o meno come ieri e, nuovamente, è stato Rea ad essere tra il gruppo delle Ducati in testa, con la Panigale R che ha mostrato un passo incredibile sul circuito di Alcañiz. Questa volta sono stati Xavi Fores (Barni Racing Team) e Melandri a comandare nei primi giri, con un Rea calcolatore alle loro spalle. Un solo è errore è bastato affinché il campione del mondo potesse balzare in avanti. Prima un’oscillazione da parte di Melandri (che ha avuto delle grosse difficoltà a controllare la moto durante tutto il weekend, nonostante avesse mostrato un buon ritmo) ha permesso a Rea di risalire in seconda posizione. Poi Fores, che cercava la sua prima vittoria di fronte al suo pubblico, ha tenuto la testa reggendo alla pressione di Rea fino al nono giro, quando il suo anteriore si è chiuso e lo spagnolo è finito in terra, spianando la strada al nordirlandese, che era a caccia della doppietta. Ma per un Ducati che lascia la leadership, ne arriva un altro. Davies non aveva avuto il buono spunto di Gara 1, ma ha beneficiato dell’azione dei piloti davanti a lui per riprendere Rea e Melandri e sorpassando le Yamaha. Ieri era troppo lontano per lottare con Rea, ma oggi, a cinque giri dal termine, è riuscito a passare il suo compagno di squadra prendendo anche il pilota nordirlandese. Ci si aspettava una gara combattuta fino all’ultimo giro e un arrivo al fotofinish, ma Rea è andato largo nel settore centrale, permettendo a Davies di conquistare una vittoria fenomenale.

Alle spalle dei primi tre i due piloti Yamaha, Alex Lowes e Michael van der Mark, quarto e quinto rispettivamente. L’olandese non è riuscito a sfruttare il vantaggio che aveva nonostante fosse in testa al primo giro. Per Tom Sykes (Kawasaki Racing Team WorldSBK) la gara è stata un incubo, è scivolato dalla terza all’ottava posizione alla prima curva e Davies lo ha passato subito dopo. Il britannico ha lottato per la sesta posizione alla bandiera a scacchi, ma sarà deluso dal risultato del weekend dopo due partenze dalla prima fila. Michael Ruben Rinaldi (Aruba.it Racing-Ducati) ha migliorato dopo il suo debutto di ieri, finendo settimo e primo dei piloti indipendenti. Alle sue spalle Jordi Torres (MV Agusra Reparto Corse) è rientrato dopo la brutta caduta di ieri con Lorenzo Savadori (Milwaukee Aprilia) e Leon Camier (Red Bull Honda World Superbike Team) e ha chiuso ottavo davanti al suo pubblico. Toprak Razgatlioglu (Kawasaki Puccetti Racing) e Savadori completano la top ten, in nona e decima posizione rispettivamente. Venerdì si riparte da Assen.
(ITALPRESS).

VALGREN CONQUISTA LA 53^ AMSTEL GOLD RACE

0

Parla danese la 53esima edizione dell’Amstel Gold Race, la classica olandese del World Tour di 263 chilometri con partenza da Maastricht e arrivo a Valkenburg. Ad alzare le braccia al cielo è infatti Michael Valgren, che con una volata imperiosa riesce a mettersi alle spalle uno dei grandi favoriti della vigilia, il ceco Roman Kreuziger (Mitchelton-Scott), qui vincitore nel 2013. In un finale ‘caldo’ nonostante il mitico Cauberg non più decisivo, non è riuscito a rientrare nei primi due Enrico Gasparotto, che dopo le affermazioni del 2012 e 2016 sognava di mettere in bacheca una strepitosa tripletta. Il 36enne friulano della Bahrain-Merida non riesce a colmare i pochi metri di svantaggio ed è così costretto ad accontentarsi di un lusinghiero terzo posto, davanti a fuoriclasse come Sagan, Valverde, Wellens e Alaphilippe. Prima dell’inizio, sentito applauso a Damiano Cunego, alla sua ultima classica di una carriera che l’ha visto trionfare su queste strade nel lontano 2008. Poi, subito una fuga a nove iniziata da Willie Smit (Katusha-Alpecin) e Eddie Dunbar (Aqua Blue Sport) e condivisa da Tsgabu Grmay (Trek-Segafredo), Preben Van Hecke (Vlaanderen-Baloise), Oscar Riesebeek (Roompo-Nederlandse Loterij) Bram Tankink (Lotto), Lawson Craddock (EF Education First) e dagli italiani Matteo Bono (UAE Emirates) e Marco Tizza (Nippo-Fantini). Il gruppo lascia fare e gli attaccanti accumulano, dopo 50 chilometri, già oltre 15 minuti di vantaggio. Il gap ovviamente è destinato a ridursi e così, mentre davanti il plotoncino si assottiglia, da dietro cominciano gli scatti ai -30 dalla conclusione. Ci privano prima Izagirre e poi Teuns, si fa vedere anche Sagan, marcato stretto da Van Avermaet, poi esce allo scoperto Valverde prima che si formi la coppia formata da Kreuziger e Gasparotto. I due riprendono i fuggitivi e vanno a formare il lotto dei dodici corridori, compresi cinque dei battistrada della prima ora, pronto a giocarsi il successo. Dopo il Geulhemmerberg c’è l’ultima rampa, il Bemelerberg, dove tentano l’allungo Fuglsang e Riesebeek, affiancati da Bono. Tutti marcano ovviamente Sagan, gli Astana sono due allora ne approfitta Valgren. Il primo scatto va quasi a vuoto, il secondo, a meno di tre chilometri dalla conclusione, è invece quello giusto. Solo Kreuziger sa rispondergli, Gasparotto rompe gli indugi con leggero ritardo e così perde il treno dello sprint, che con merito premia Valgren, al suo secondo centro stagionale dopo l’Omloop Het Nieuwsblad, il sesto di una carriera che è forse definitivamente sbocciata alla classica della birra. La campagna delle Ardenne è solo all’inizio, visto che in una settimana il gruppo affronterà Freccia Vallone e, soprattutto, Liegi-Bastogne-Liegi, altre due corse dal fascino immutato che regaleranno emozioni per palati fini.
(ITALPRESS).

CONCLUSA A PALERMO TAPPA TROFEO KINDER + SPORT

0

Cala il sipario sulla trentanovesima tappa del Tennis Trophy Kinder + Sport, svoltosi a Palermo, nei campi dello Sporting Club, e che ha coinvolto circa 140 ragazzi di età compresa tra i 9 ai 16 anni, uniti dalla passione per le racchette. I giovani tennisti hanno mostrato in ogni partita tanta grinta, determinazione e fair play.    Giunta alla sua tredicesima edizione, la manifestazione sportiva, nata come circuito di gare coordinato dall’ex tennista azzurra Rita Grande, è inserita nel progetto internazionale di responsabilità sociale  “Kinder + Sport Joy Moving”, sviluppato dal Gruppo Ferrero. “Il movimento e il divertimento sono tra le finalità principali del progetto Kinder + Sport – ha detto all’Italpress l’ex campionessa napoletana che da anni vive in Piemonte -. Cerchiamo non solo di far crescere i livelli di attività fisica tra le giovani generazioni, ma allo stesso tempo di trasmettere loro i valori, che derivano dalla pratica sportiva. Non è un caso, infatti, che per quanto riguarda il Tennis Trophy abbiamo aggiunto il fair play: i ragazzi in questo circuito giocano senza arbitro in un clima di festa, ma anche di rispetto. L’edizione 2018 è iniziata a febbraio e attualmente il bilancio è positivo: sono tantissimi i giovani che giocano a tennis con grande entusiasmo e di questo non possiamo che essere molto contenti”.

L’obiettivo del programma è quello di promuovere in tutto il mondo la diffusione dello sport, cercando, in particolare, di trasmettere alle giovani generazioni non soltanto la gioia e il divertimento che derivano dal movimento, ma soprattutto i sani principi della pratica sportiva, quali rispetto, amicizia, onestà e fiducia negli altri. Alla base del progetto firmato Ferrero, dunque, la consapevolezza che l’attività sportiva da una parte assicura benefici in termini di salute e benessere, dall’altra è espressione di un codice etico e comportamentale da applicare sia nel campo da gioco che nella vita. Il Tennis Trophy FIT Kinder+Sport si concluderà dal 21 al 30 agosto con il Master Finale di Roma e vedrà la partecipazione dei vincitori e dei finalisti delle tappe del circuito e i semifinalisti delle dodici tappe speciali nei Centri Estivi FIT di Brallo, Serramazzoni, Castel di Sangro, Trabia e del nuovo Centro di Paderno del Grappa. Tra i vincitori della trentanovesima tappa del Trofeo Kinder + Sport 2018, per il singolare maschile e femminile under 16 si sono imposti Andrea Caruso ed Aurora Giammona, tra gli under 10, rispettivamente maschile e femminile, Andrea Giulio Pangallo ed Elisabetta Palmeri. Nel singolare maschile under 13 Giuseppe Pirrone, mentre per il femminile under 14 Sara Susanna Lupo.

Nel singolare maschile under 12 si aggiudica il titolo Alberto Napoli, mentre per quella femminile Chiara Iervolino. Gabriele Ardizzone, invece, è il vincitore del singolare maschile under 11. Carlo Florenza e Giuditta Cocco vincono la sezione finale under 9.
(ITALPRESS).