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JUVE BATTE SAMP 3-0 E VA IN FUGA, NAPOLI A -6

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La Juventus batte 3-0 la Sampdoria nella 32esima giornata di Serie A e si porta a +6 sul Napoli di Sarri, fermato sullo 0-0 a San Siro dal Milan. Di Mandzukic, al 45° del primo tempo il gol che sblocca il risultato. Nella ripresa, al 15°, raddoppia Howedes, al 30° è Khedira a siglare il 3-0. Tutti di Douglas Costa gli assist per le reti bianconere. Con questa vittoria la squadra di Allegri si avvicina ancor di più al settimo scudetto consecutivo, portandosi a 84 punti, a +6 sul Napoli. La Sampdoria resta a quota 48.
Donnarumma ferma il Napoli: niente gol a San Siro, dove l’emozione piu’ grande si registra al 92′, quando il portiere del Milan evita a Milik la rete della vittoria con una splendida parata. Nel primo tempo meglio il Milan, con Kalinic e Bonaventura, mentre Insigne, il migliore dei suoi, spaventa Donnarumma in un paio di circostanze. Il Napoli prova ad accelerare nella ripresa con Hamsik e Insigne, il Milan cala ma all’ultimo respiro c’e’ un intervento miracoloso di Donnarumma sul sinistro ravvicinato di Milik a ostacolare la corsa degli uomini di Sarri.

Nel derby della Capitale valido come posticipo della 32esima giornata, Lazio e Roma pareggiano 0-0 all’Olimpico e restano insieme a quota 61, con un punto di vantaggio sull’Inter. I giallorossi hanno centrato due pali con Bruno Peres e Dzeko, la squadra di Inzaghi ha giocato gli ultimi minuti in 10 per l’espulsione di Radu.

Il Benevento non molla e tiene in scacco il Sassuolo: a Reggio Emilia segnano il solito Diabate’, autore di una doppietta al pari di Politano, finisce 2-2. Unico successo del pomeriggio quello firmato dal Bologna: la punizione di Verdi porta avanti irossoblu’ sul Verona, che trovano il bis in pieno recupero con Nagy.
Nel lunch match, nessun gol tra Fiorentina e Spal. Al “Franchi” di Firenze si sono di fatto “annullate” a vicenda le due formazioni più in forma del campionato. Si tratta di un punto comunque importante sia per i viola, reduci da sei vittorie di fila e impegnati nella lotta per un posto nella prossima Europa League, che per gli emiliani, al settimo risultato utile consecutivo (due successi e cinque pareggi con il match di oggi) e all’inseguimento di una salvezza difficile e al contempo storica.

Alle 20.45 l’attesissimo derby di Roma, decisivo in zona Champions League.

(ITALPRESS).

NADAL E HALEP AL COMANDO, SCHIAVONE FUORI DA TOP 100

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ROMA (ITALPRESS) – Rafa Nadal si presenta nella ‘sua’ Montecarlo a caccia dell’undicesimo trionfo da numero uno al mondo. Rientrato in Coppa Davis, il maiorchino dovrà difendere il primato da Roger Federer, che salterà sì la stagione sulla terra ma è lì a 100 punti di distanza. Più distanzato Marin Cilic, seguito da Zverev, Dimitrov e Del Potro con Thiem numero 7 e pronto a sfruttare i tornei sulla terra per guadagnare qualche posizione. Dietro l’austriaco, a conferma della stessa Top Ten di una settimana fa, Anderson, Isner – fuori ai quarti a Houston – e Goffin. Fabio Fognini resta stabile in 20esima posizione come il migliore degli azzurri mentre Paolo Lorenzi perde ben sei posti e finisce alle spalle di Andreas Seppi (63^ contro 62^). Resta aggrappato alla Top 100 Cecchinato mentre Simone Bolelli, grazie alla finale raggiunta a Barletta, riesce a risalire di 19 posti ed è ora 144^.

Nessuna novità fra le prime 10 al mondo della classifica femminile dove Simona Halep resta la regina indiscussa, con Caroline Wozniacki e e Garbine Muguruza a distanza di sicurezza. Quarta posizione per Elina Svitolina davanti a Jelena Ostapenko, a seguire Karolina Pliskova, Caroline Garcia, Venus Williams, Sloane Stephens e Petra Kvitova. I quarti raggiunti a Lugano non bastano a Camila Giorgi per migliorare la propria classifica: la marchigiana resta 59^ ed è comunque la migliore delle azzurre. Scivola indietro di due posizioni (da 89^ a 91^) Sara Errani mentre crolla Francesca Schiavone: la mancata difesa del titolo conquistato un anno fa a Bogotà le costa ben 61 posti e l’uscita dalla Top 100. Proprio in Colombia Jasmine Paolini ha vinto il suo primo match in un main draw del circuito maggiore: la 22enne di Castelnuovo di Garfagnana scala sei posizioni ed è 145^. Queste le nuove classifiche:

ATP: 1. Rafael Nadal (Esp) 8770 (–); 2. Roger Federer (Sui) 8670(–); 3. Marin Cilic (Cro) 4985 (–); 4. Alexander Zverev (Ger) 925 (–); 5. Grigor Dimitrov (Bul) 4635 (–); 6. Juan Martin Del Potro (Arg) 4470 (–); 7. Dominic Thiem (Aut) 3665 (–); 8. Kevin Anderson (Rsa) 3390 (–); 9. John Isner (Usa) 3125 (–); 10. David Goffin (Bel) 3110 (–); 20. Fabio Fognini 1840 (–); 62. Andreas Seppi 851 (–); 63. Paolo Lorenzi 850 (-6); 100. Marco Cecchinato 606 (–);

WTA: 1. Simona Halep (Rou) 8140 (–); 2. Caroline Wozniacki (Den)6790 (–); 3. Garbine Muguruza (Esp) 6065 (–); 4. Elina Svitolina (Ukr) 5630 (–); 5. Jelena Ostapenko (Lat) 5307 (–); 6. Karolina Pliskova (Cze) 4730 (–); 7. Caroline Garcia (Fra) 615 (–); 8. Venus Williams (Usa) 4276 (–); 9. Sloane Stephens (Usa) 3938 (–); 10. Petra Kvitova (Cze) 3271 (–); 59. Camila Giorgi 986 (–); 91. Sara Errani 715 (-2).

(ITALPRESS).

COLPO INDIANA CONTRO CAVS, BENE HOUSTON E BOSTON

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Colpo Indiana e per la prima volta in carriera LeBron James conosce il sapore della sconfitta all’esordio nei play-off. Il Prescelto aveva fin qui collezionato 12 successi su 12 alla prima uscita della postseason ma Victor Oladipo (32 punti) trascina i Pacers al 98-80 sui Cavs. Indiana costruisce la sua impresa nel primo quarto, dove si porta sul +21, gap che i Cavs non riusciranno a colmare nonostante la tripla doppia di James (24 punti, 12 assist e 10 rimbalzi). Restando a Est, Boston riesce a piegare Milwaukee solo all’overtime (113-107) con 24 punti e 12 rimbalzi di Horford che cancella così la tripla della disperazione a 0″6 dalla sirena con cui Middleton (31 punti per lui) aveva firmato il 99-99 prolungando la sfida. Fra i Celtics bene anche Rozier (23 punti) e Tatum (19 punti e 10 rimbalzi), ai Bucks non basta un Antetokounmpo da 35+13 e sette assist.

A Ovest sale in cattedra James Harden (44 punti) e Houston si porta sull’1-0 contro Minnesota: 104-101 il risultato finale della prima sfida, con Butler che manca il pari a un secondo e mezzo dalla fine. Paul George per una sera ruba la scena a Russell Westbrook e con 36 punti è decisivo nel successo di Oklahoma City su Utah per 116-108. Westbrook si ‘accontenta’ di 29 punti, 13 rimbalzi e 8 assist e altri 15 punti li mette a referto Anthony.
(ITALPRESS).

JUVE, HAMILTON E ROSSI DOMINANO SUI MEDIA

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Nella settimana dell’impresa sfiorata in Champions League contro il Real Madrid, la Juventus ha conquistato la ribalta dei media, raccogliendo 9.366 citazioni tra l’8 e il 16 aprile. Al secondo posto si posiziona la Roma (7.395 menzioni), che ha compiuto il suo miracolo sportivo battendo 3-0 il Barcellona di Messi. Il Napoli, fermato sullo 0-0 dal Milan nell’ultima giornata di campionato, ha totalizzato 2.179 menzioni sui mezzi di informazione, 55 in più della Lazio, reduce dal pareggio nel derby e da una pesante sconfitta in Europa League con il Salisburgo.
A mettere in evidenza questi risultati è il monitoraggio svolto su oltre 1500 fonti d’informazione fra carta stampata (quotidiani e periodici), quotidiani locali, siti di quotidiani, principali radio, tv, blog da Mediamonitor.it, che utilizza tecnologia e soluzioni sviluppate da Cedat 85, azienda attiva da 30 anni nella fornitura dei contenuti provenienti dal parlato. Mediamonitor.it ha rilevato le citazioni avute sui media nazionali e locali dall’8 al 16 aprile dalle prime 4 squadre di calcio della Serie A e dai principali protagonisti degli sport motoristici. Il ferrarista Sebastian Vettel, che sabato nel GP di Cina ha conquistato la seconda pole position di fila, ha raccolto sui mezzi di informazione italiani 3.475 citazioni, venendo superato di un soffio dall’inglese Hamilton (3536 menzioni). A seguire l’altro ferrarista, Raikkonen (2.470), che ieri si è classificato al terzo posto. Il pilota Mercedes Valtteri Bottas è stato nominato sui media per 2270 volte, più del doppio dall’australiano Daniel Ricciardo (1.039), vincitore su Red Bull. Sono 1982 le menzioni ricevute sui mezzi di informazione da Max Verstappen, autore del sorpasso azzardato che ha compromesso la gara di Vettel. Le scintille e le tensioni che lo scorso 8 aprile hanno animato il Gran Premio d’Argentina di “Moto GP”, hanno spinto sui media Valentino Rossi, che nel periodo in esame ha raccolto 1153 menzioni superando il rivale Marc Marquez (900), autore del discusso speronamento ai danni del Dottore. Crutchlow, vincitore del GP in questione, ha totalizzato 607 menzioni, quanto quelle di Rins (terzo sul podio) e 171 in meno di quelle del secondo classificato Zarco. Secondo le rilevazioni fatte Mediamonitor.it, nel periodo in esame il “Ducatista” Andrea Dovizioso ha raccolto sui media 376 menzioni, il 23,5% in più del compagno di squadra Jorge Lorenzo.
(ITALPRESS).

ALLARME NICCHI “SENZA VOTO ARBITRI NUOVA CALCIOPOLI”

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Nessuno tocchi quel 2%, simbolo dell’autonomia e dell’indipendenza degli arbitri, perchè si rischia una nuova calciopoli. E si pensi piuttosto ad aiutare gli ufficiali di gara, sia sul piano economico con i rimborsi spese che su quello della sicurezza. Marcello Nicchi alza la voce, a tutela di una classe arbitrale che “anche ieri si è confermata di grande valore, di grande spessore tecnico, il fiore all’occhiello di una Federazione che allo stato attuale non esiste, in grande difficoltà, altrimenti non ci sarebbe il commissario”. Ospite di “Radio Anch’io Sport” su RadioUno, il presidente dell’Aia non esita a definire la situazione interna “drammatica. Non ci si rende conto di quelli che sono i pericoli, le necessità del mondo arbitrale e le cose si stanno aggravando. Ci sono violenze, problemi di budget, rimborsi in ritardo, tutta una serie di cose da migliorare ma ci si preoccupa solo del 2% della nostra rappresentanza in Consiglio federale. È incredibile e, dal nostro punto di vista, imbarazzante”. La storia è nota: i principi informatori degli statuti federali dettati dal Coni prevedono la revoca del voto agli arbitri “ma è un diritto, un principio democratico, un riconoscimento al nostro lavoro”, tuona Nicchi, a detta del quale si rischia di “toccare la nostra autonomia”. E già il fatto che se ne parli “turba la tranquillità di un mondo arbitrale italiano in un momento particolarmente difficile, dove ci si avvia verso la fine dei campionati”. Il presidente dell’Aia fin qui non ha mai agitato lo spettro dello sciopero e anche oggi ribadisce di voler fare il possibile per evitarlo “ma si sappia che se un giorno qualcuno arriva al campo e non trova l’arbitro, non resti sorpreso”.

“Le sezioni non ce la fanno più – lo sfogo – Io cercherò di evitare lo sciopero ma i riconoscimenti sono dovuti, anche all’estero gli arbitri partecipano all’elezione federale. E’ anacronistico che il Coni, che è la casa del mondo dilettante, togli il posto a 34 mila dilettanti per darlo ai professionisti. Vogliono indebolire il peso politico degli arbitri e questo significa minare la nostra indipendenza, la nostra forza, aprire scenari nefasti di un passato ancora da dimenticare. Potrebbe essere l’inizio di una nuova calciopoli”, è l’allarme lanciato da Nicchi, secondo il quale “c’è qualcuno che vuole mettere mano agli arbitri. A chi gioverebbe se non alla serie A visto che tutte le altre componenti sono a nostro favore? Mettere le mani sugli arbitri significherebbe che ognuno direbbe la sua nel modo di designare, di crescere. Noi siamo bravi perchè autonomi e calciopoli è nata perchè la gente andava a mettere le mani su cose che non gli competevano. Oggi invece c’è trasparenza, riconoscimento del lavoro, siamo moderni, tecnologici”. E tornando all’ipotesi sciopero, non c’è solo quel 2% a preoccupare Nicchi. “Ci costringeranno a rimanere a casa perchè i genitori non vorranno più mandare i figli ad arbitrare – aggiunge – Quest’anno ci sono stati già 100 arbitri picchiati, le famiglie non ce la fanno più e non possono più finanziarli per andare ad arbitrare”.

E in questo senso, certi toni andrebbero abbassati. Pur non soffermandosi sull’operato di Oliver, arbitro di Real-Juve, per il presidente dell’Aia Buffon è andato sopra le righe. “E’ un grandissimo campione che si avvia a una bellissima carriera dirigenziale e a certi livelli bisogna essere attenti a quello che si dice, ci sono sempre dei ragazzini che ascoltano”. “Se fosse successo in Italia? Avrei difeso l’arbitro che non può essere minacciato nè prima, nè durante, nè dopo la partita – aggiunge il presidente dell’Aia – Poi ci sono gli organismi preposti che devono giudicare il comportamento di tutti gli atleti in campo”. E sul fatto che forse Collina abbia mandato un direttore di gara troppo giovane, l’ex collega ritiene che avrebbe fatto lo stesso “se avessi visto segnali di una persona di grande affidamento. Nella Can A ci sono 24 arbitri di cui 10 internazionali ma anche 4-5 giovani che sono ormai allo stesso livello”. In tutto questo marasma, cresce bene la Var, “uno strumento che funziona, migliorabile, ma da tutti accettato e voluto, che fa giustizia. Con la conoscenza sempre più approfondita si andrà a migliorare ancora ma già oggi non siamo soddisfatti, di più. Ci sono stati anche degli errori ma se i risultati sono questi, il prossimo anno sarà uno spasso e gli errori saranno ridotti al lumicino”, garantisce il capo dell’Assoarbitri.
(ITALPRESS).

SPALLETTI “COL CAGLIARI UNICO OBIETTIVO E’ VINCERE”

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“E’ vero, probabilmente ci eravamo costruiti la possibilità di gestirci qualcosa, ora ce la siamo giocata. Restano sei partite, non so quanti punti dovremo fare per arrivare in Champions League ma dobbiamo analizzare la situazione gara per gara”. Lo ha detto il tecnico dell’Inter, Luciano Spalletti, alla vigilia dell’anticipo casalingo di campionato contro il Cagliari. “Domani la vittoria è l’unico obiettivo – ha spiegato il mister nerazzurro in conferenza stampa – Il fatto che si venga da qualche risultato non pieno e da pochi gol realizzati non bisogna far dimenticare che come prestazioni siamo a posto”. “Siamo un gruppo di qualità, per certi versi lo abbiamo fatto vedere. Per farla venire fuori bisogna metterci non solo la qualità tecnica, ma anche quella caratteriale, fisica. E tenere per un lungo periodo determinati comportamenti e attenzioni, altrimenti il mondo è pieno di meteore… – ha proseguito l’ex allenatore della Roma e dello Zenit – Il male del gol? Non ci sono conigli da tirar fuori dal cilindro, la squadra ha creato le occasioni per segnare ma non l’ha fatto. Le critiche dopo il pareggio con l’Atalanta? Da parte mia non c’è nessun problema ad ascoltare e assorbire tutto ciò che viene detto. Ciò che viene dall’esterno però deve essere messo insieme alla realtà interna e della squadra”. “E’ un momento un cui sappiamo cosa fare e dove andare, e quale è il nostro obiettivo. Tutti i numeri veri poi si leggono in fondo ma siamo nelle condizioni di poterli leggere tutti in maniera positiva. La corsa per la Champions? Non ci sono molte differenze tra noi, Roma e Lazio, di certo una delle tre resterà fuori… La Roma ha il calendario più abbordabile di tutti e la vittoria col Barcellona ha dato loro tantissimo e sono nelle condizioni di giocarsi il loro futuro: hanno alzato il livello di forza nel confronto di qualunque avversario. Hanno fatto ‘tanta roba’ in quella partita lì, e tutti dobbiamo ringraziarli”. Dalla sua Inter, Spalletti si attende ora “un passettino in avanti, una risposta in più per far vedere che il momento è adesso o non lo sarà più”.
(ITALPRESS).

“50 RYDER COMPACT BIOGOLF”, IMPIANTI A BASSO COSTO

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Favorire lo sviluppo del golf attraverso la realizzazione di piccoli impianti propedeutici, a basso costo, da sviluppare su aree non superiori ai 10 ettari. È l’obiettivo del progetto “50 Ryder Compact Biogolf” avviato dalla Federazione Italiana Golf con la collaborazione dell’Istituto per il Credito Sportivo, Legambiente, FederParchi, Fondazione Univerde e Golf Environment Organization (GEO), l’ente internazionale di certificazione ambientale. “Il marchio Biogolf che connota il progetto, oltre all’aspetto dell’ecosostenibilità che consideriamo fattore prioritario e qualificante, grazie a un articolato business plan e un format di finanziamento curato dall’Istituto per il Credito Sportivo, consente di fornire ai promotori imprenditori, gestori di campi da golf già esistenti, progettisti, tecnici di campi da golf, aziende del settore ed enti pubblici, tutte le indicazioni e le informazioni tecniche necessarie a sviluppare iniziative di significativo livello sportivo e sociale”, ha dichiarato Andrea Abodi, presidente Ics. “Tra gli obiettivi dell’iniziativa – sostiene Roberto Pella, vicepresidente vicario Anci con delega allo Sport, alla Salute e alle Politiche Giovanili – non solo la diffusione del golf, ma di un golf sostenibile, attento al consumo di suolo, capace di recuperare aree degradate inserite nei contesti urbani, quali discariche o aree dismesse, per renderle usufruibili dalla collettività creando occupazione e nuovi impianti polisportivi, luoghi di aggregazione e socializzazione, con conseguenti ulteriori vantaggi anche per le attività turistico-recettive, a cui il golf è strettamente legato. La collaborazione e la disponibilità dei Comuni nell’individuare e reperire aree urbane o semiurbane dismesse, inutilizzate o degradate, dove poi si possano sviluppare questo tipo di impianti, sarà fondamentale”.
(ITALPRESS).

MIAMI FERMA PHILADELPHIA, 16 PUNTI PER BELINELLI

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Dwyane Wade mette indietro le lancette di qualche anno e con una prestazione da Finals (28 punti) ferma la corsa di Philadelphia. Gli Heat fanno il colpo grosso in gara 2 (113-102) portando la serie sull’1-1 prima del doppio appuntamento a Miami. I Sixers, al primo ko dopo 17 vittorie di fila fra regular season e play-off, soffrono un Wade che, a dispetto dei suoi 36 anni, fa registrare 11/17 dal campo, facendo la differenza nel secondo e nel quarto quarto. Stavolta coach Brown sente l’assenza di Embiid per quanto, nell’ultimo periodo, Philadelphia fosse riuscita anche a portarsi sul -2 (98-96) prima che Wade rubasse palla a Saric e andasse a chiudere a canestro dall’altra parte del campo, dando la decisiva spinta ai suoi verso la vittoria. Simmons (24 punti) e Saric (23 punti) hanno provato a rispondere e anche Marco Belinelli ha dato il suo contributo, sebbene senza la brillantezza di gara 1: per lui 16 punti in 30′ ma con 3/5 da due, 2/8 da tre e 4/5 ai liberi oltre a due rimbalzi, una palla recuperata e una persa.
A Ovest, aspettando il rientro di Curry, salgono in cattedra ancora una volta Durant e Thompson e Golden State si porta sul 2-0 su San Antonio: 116-101. Durant mette il piede sull’acceleratore nel terzo quarto e chiude con 32 punti, 6 rimbalzi e 6 assist, per Thompson sono 31 più 5 assist e 12/20 al tiro. LaMarcus Aldridge (34 punti) cerca di tenere in piedi gli Spurs che proveranno a tenere aperta la serie all’AT&T Center giovedì sera.
(ITALPRESS).