UDINE (ITALPRESS) – Torna a vincere l’Inter di Simone Inzaghi che, dopo la sconfitta nel derby con il Milan, batte per 3-2 l’Udinese e riaggancia proprio i rossoneri a 11 punti. Ad aprire la gara il gol di Frattesi dopo poco più di quaranta secondi dal fischio d’inizio, con la doppietta del ritrovato Lautaro Martinez a suggellare un successo che le reti (sponda friulana) di Kabasele e Lucca non hanno potuto evitare.
Nemmeno un minuto sul cronometro ed è infatti l’Inter a sbloccare il parziale, sull’imbucata di Darmian a pescare l’inserimento vincente di Frattesi, che batte Okoye e porta avanti i suoi. Parte forte l’undici di Inzaghi, che sull’asse Lautaro-Frattesi andrà vicino al raddoppio al 28′, con il servizio al volo dell’argentino per il centrocampista in maglia 16 che da pochi passi spedisce a lato. Sette minuti più tardi però l’Udinese pareggia i conti, grazie al cross di Tourè e al colpo di testa di Kabasele, perso in marcatura da Bisseck e letale nell’indirizzare in rete il pallone: 1-1 e Inter che si riversa nuovamente in avanti, facendosi pericolosa nel finale di primo tempo con Darmian, servito dentro l’area da Thuram ma non preciso nella conclusione di destro che termina larga.
Nuovo vantaggio nerazzurro che non tarderà però ad arrivare: a trovarlo sarà Lautaro, che aggredisce il traversone di Dimarco e con una deviazione sotto porta esce vincitore dal flipper che vale il 2-1 interista poco prima dell’intervallo. Al rientro in campo delle due squadre la storia si ripete, con Lautaro – a digiuno di gol nelle prime cinque giornate – che infila la doppietta sull’attacco alla profondità e servizio di Thuram, favorito dall’errore di Bijol. Doppio vantaggio Inter che mette alle corde un’Udinese con poche idee, anche successivamente ai cambi che non spostano più di tanto gli equilibri friulani fino al minuto 84: errore in disimpegno dell’Inter che consente la fuga del neoentrato Lucca, freddissimo davanti a Sommer nell’accorciare le distanze. Gara riaperta ma solo per i restanti undici minuti, recupero compreso, in cui l’Inter riesce a gestire – con anche un gol annullato a Taremi nel finale -, portando portare a casa una vittoria meritata ma non senza rischi.
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Si sblocca Lautaro Martinez, l’Inter vince 3-2 a Udine
Bagnaia vince la Sprint in Indonesia, Martin cade
LOMBOK (INDONESIA) (ITALPRESS) – Francesco Bagnaia, in sella alla Ducati Lenovo, vince la Sprint Race del Gran Premio d’Indonesia, sul circuito di Mandalika. Una vittoria importante per Pecco che capitalizza al meglio l’errore di Jorge Martin, caduto alla fine del primo giro mentre era in testa alla corsa, e decimo a fine gara. I due piloti, ora, sono divisi in classifica da soli 12 punti. Ducati protagonista di giornata: il podio viene completato da Enea Bastianini (Ducati Lenovo), al secondo posto, e da Marc Marquez (Ducati Gresini), al terzo. Marco Bezzecchi (Ducati Pertamina) e Franco Morbidelli (Ducati Prima Pramac) chiudono rispettivamente quarto e quinto. Nell’ordine, completano la top ten Pedro Acosta, Maverick Vinales, Johann Zarco, Fabio Di Giannantonio e proprio Jorge Martin, in rimonta dopo la caduta. Appuntamento per la gara domani mattina alle 10 ora italiana.
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Luci a San Siro, il Milan piega il Lecce 3-0
MILANO (ITALPRESS) – Il Milan apre la sesta giornata di campionato stendendo il Lecce 3-0. A San Siro tutti i gol arrivano nel giro di cinque minuti poco prima dell’intervallo: Morata, Theo Hernandez e Pulisic mandano il “Diavolo” in Paradiso con la terza vittoria consecutiva, che vale l’aggancio momentaneo al Torino in testa alla classifica della Serie A.
Fonseca conferma l’undici di partenza del derby: Morata recupera e gioca con Pulisic, Leao e Abraham in attacco. Gotti riporta Dorgu sulla linea dei difensori per sopperire all’assenza dello squalificato Guilbert. Davanti ci sono Tete Morente, Krstovic e l’ex di giornata Rebic. Inizio propositivo del Lecce che nella prima mezzora fa meglio del Milan. Dorgu libera il sinistro potente e va di poco alto sulla traversa della porta difesa da Maignan. L’estremo difensore rossonero deve intervenire invece per deviare in corner un velenoso rasoterra di Krstovic. Colpisce al volo e spara alle stelle Pierrot, mentre Gallo ci prova dalla distanza ma la conclusione è centrale e il portiere blocca. Nello sterile avvio del Milan c’è brivido solo quando Gaspar salva sulla linea su colpo di testa di Abraham: l’eventuale gol sarebbe comunque stato annullato perchè l’arbitro aveva visto un fallo precedente di Tomori su Falcone che avrebbe viziato l’azione. Il copione del match cambia a cavallo del 40′ quando la squadra di casa si abbatte come una valanga sugli ospiti.
Apre le danze Morata, bravo ad attaccare il primo palo e incornare in rete su punizione morbida battuta a sinistra da Theo Hernandez. Passano tre minuti e dopo l’assist arriva il gol per il terzino francese che viene lanciato da un filtrante rasoterra geniale di Leao e solo davanti a Falcone lo batte tirando un missile sotto la traversa. Altri due minuti per assistere al tris: doppia chance per Abraham che prende prima il palo e poi il portiere, Pulisic risolve tutto ribadendo in rete da pochi passi.
Lecce completamente in bambola e Milan vicino anche al poker prima dell’intervallo ma questa volta Theo Hernandez coglie l’esterno della rete. In avvio di ripresa problemi per Morata che lascia il campo a Loftus-Cheek e l’inglese subito prova a incidere ma viene murato così come Abraham sullo sviluppo dell’azione. Ancora Loftus-Cheek diventa involontariamente pericoloso quando un suo cross prende una traiettoria beffarda e sbatte sulla traversa. Sul fronte opposto c’è invece la vivacità del neoentrato Banda che colpisce il palo in sospetta posizione di fuorigioco.
I ritmi più bassi degli ultimi minuti si vivacizzano quando il Milan rimane in 10 per un brutto intervento su Banda del giovane Bartesaghi, da poco in campo al posto di Theo Hernandez: l’entrata è scomposta ma il giocatore prende prima il pallone e il rosso esibito dall’arbitro appare una punizione severa. Il Lecce chiude così in proiezione offensiva ma il forcing non fa male e l’ultimo squillo è ancora rossonero con una bella discesa di Leao chiusa con un tiro centrale respinto da Falcone.
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Furrer non ce l’ha fatta, la ciclista svizzera è morta
ROMA (ITALPRESS) – “E’ con grande tristezza che l’Unione Ciclistica Internazionale (UCI) e il Comitato Organizzatore dei Campionati del Mondo di Ciclismo su Strada e di Paraciclismo su Strada di Zurigo (Svizzera) hanno appreso della tragica notizia della morte della giovane ciclista svizzera Muriel Furrer”. Questa la nota della stessa UCI. La elvetica, 18enne, che ieri era caduta rovinosamente durante la gara su strada Juniores femminile della competizione iridata, aveva riportato un grave trauma cranico ed era stata trasportata in elicottero in ospedale in condizioni molto critiche. Furrer è morta oggi all’Ospedale Universitario di Zurigo.
“L’UCI e il Comitato Organizzatore dei Campionati del Mondo di Ciclismo su Strada e di Paraciclismo su Strada porgono le loro sincere condoglianze alla famiglia, agli amici e alla sua Federazione Svizzera di Ciclismo. La famiglia di Muriel Furrer chiede che la loro privacy sia rispettata in questo momento molto doloroso”, si legge ancora nel comunicato della Unione Ciclistica Internazionale.
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Porte chiuse per Genoa-Juve dopo gli incidenti nel derby
GENOVA (ITALPRESS) – La partita fra Genoa e Juventus in programma domani al Ferraris alle 18, valida per la sesta giornata di serie A, si giocherà a porte chiuse. Lo ha stabilito la Prefettura del capoluogo ligure alla luce degli incidenti che hanno contraddistinto mercoledì il derby della Lanterna in Coppa Italia. Un analogo provvedimento potrebbe essere preso per la Sampdoria in serie B: i blucerchiati rischiano di giocare senza pubblico la sfida con la Juve Stabia del 4 ottobre alle 20.30, anticipo dell’ottava giornata.
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Motta “Genoa forte, pronti a fare la nostra partita”
TORINO (ITALPRESS) – “L’obiettivo, e l’ho sempre detto, è essere competitivi in ogni partita. Il grande obiettivo di oggi è la partita di domani col Genoa, il resto conta poco. Il Genoa in casa è una squadra complicata da affrontare, dovremo mettere tutta la nostra concentrazione per vincere. Il resto arriverà con il tempo e vedremo dove saremo a fine stagione. Per essere in alto domani, dobbiamo pensare a oggi”. Lo ha detto l’allenatore della Juventus Thiago Motta in conferenza stampa alla vigilia della sfida contro il Genoa. “Affronteremo un Genoa forte, noi dobbiamo essere pronti a fare la nostra partita”, ha aggiunto il tecnico bianconero. “La fase offensiva non è solo un giocatore, ma tutta la squadra. Il percorso che stiamo facendo è quello giusto. Col Napoli abbiamo fatto un passo avanti importante sul possesso palla, l’abbiamo tolto a una squadra con tantissimi giocatori forti. Ora dobbiamo continuare, mettere in condizione migliore gli attaccanti per far gol”, ha detto ancora Motta. Infine sulla formazione di domani. “Abbiamo avuto una settimana completa e ho ricavato molte più informazioni su come stanno i giocatori. Domani inizieranno quelli che stanno meglio. Ho già scelto la formazione. Per una volta la dico. Giocheranno Perin, Rouhi, Bremer, Kalulu, Danilo, capitano, Fagioli, McKennie, Koopmeiners, Yildiz, Vlahovic e Nico Gonzalez”.
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Pro Recco da Volpi a Behring, nuovo capitolo per lo storico club
ROMA (ITALPRESS) – La Pro Recco ha una nuova proprietà. Concluso,
infatti, l’iter che consente la prosecuzione dell’attività
agonistica di vertice e giovanile del club di pallanuoto più
titolato al mondo fra gli sport di squadra. Lo annunciano Orlean
Invest e Gabriele Volpi. Dopo la formalizzazione della cessione
del titolo sportivo alla newco costituita nei primi giorni dello
scorso mese di agosto, secondo l’iter previsto per il passaggio di consegne, le parti hanno concluso l’accordo che prevede il
trasferimento a titolo gratuito dei marchi e della storica
denominazione “Pro Recco”, nel contesto dell’ingresso della
famiglia Behring nel capitale della newco. Pertanto, la newco
assume la denominazione di “Pro Recco Waterpolo”, con
amministratore unico Maurizio Felugo, già presidente della Pro
Recco su designazione dello stesso Volpi e di Orlean Invest.
Il gruppo Orlean Invest e il suo Chairman Gabriele Volpi, sin
dall’annuncio della decisione di non proseguire l’attività
agonistica, hanno avuto sempre chiari, nella ricerca di chi
potesse farsi carico del futuro della società sportiva, gli
ineludibili requisiti di solidità, serietà e genuina passione di
chi si fosse proposto per farsi carico della prosecuzione.
Elementi tutti riscontrati nella nuova compagine proprietaria e
manageriale, che rappresenta la migliore scelta possibile a
livello globale per garantire un futuro di successi alla squadra.
Con massima riservatezza, celerità e determinazione sono stati portati avanti gli step tecnici e burocratici necessari per consentire alla Pro Recco Waterpolo di proseguire la tradizione sportiva del club, assegnando alla newco il diritto di partecipare alla prossima stagione di Serie A1 e all’Euro Cup, con il cambio della denominazione in “Pro Recco”, ratificato dalla Federazione Italiana Nuoto il 24 settembre. “Esprimo la più profonda soddisfazione per la felice conclusione della trattativa con la famiglia Behring, che sono convinto potrà garantire la continuità di successi che la Pro Recco ha potuto vantare nel corso della mia ventennale gestion – ha detto Volpi – Per me, nato a Recco e recchelino nell’anima, costituiva un punto d’onore assicurare un futuro radioso alla squadra in cui militai da ragazzo e che ammiro sin dai tempi del leggendario scudetto vinto con sei ragazzi del nostro paese in acqua su sette. La mia passione e il mio affetto per la Pro Recco sono stati totalizzanti e hanno costituito una delle gioie della mia vita, ma da alcuni anni ero giunto alla conclusione che il futuro a lungo termine della squadra richiedesse un passo indietro del sottoscritto”.
“Da anni, pertanto, avevo sollecitato i miei collaboratori, a cominciare dal presidente Maurizio Felugo, perchè individuassero figure imprenditoriali in grado di subentrare alla mia gestione, garantendo disponibilità economiche, impegno e caratteristiche manageriali degne della Pro Recco. – ha proseguito Volpi – Nel tempo, con il management di Orlean Invest, ci siamo resi conto che solo l’annuncio ufficiale della conclusione del mio impegno nell’attività agonistica avrebbe sollecitato chi fosse stato realmente interessato a farsi avanti. Così è stato, a dispetto di letture fantasiose e a volte offensive, non tanto nei confronti della mia persona, in questo caso l’amarezza c’è, ma è passeggera, piuttosto della gestione e del livello mondiale assicurato alla Pro Recco nel corso degli anni in cui mi sono occupato in prima persona della squadra. Per tacere dell’impegno annunciato, che qui ribadisco, in attività filantropiche a vantaggio della comunità di Recco nel prossimo futuro. Come dichiarai in luglio – ha concluso – è giunta l’ora che il club cammini sulle proprie gambe e l’arrivo della famiglia Behring, cui auguro i migliori successi imprenditoriali e sportivi, mi consente di continuare a fare il tifo per la Pro Recco con la serenità di averla affidata nelle migliori mani possibili”.
“Portare a compimento un’operazione così ambiziosa per il futuro del club è stato possibile solo grazie al riconoscimento mondiale cui la proprietà Volpi ha portato la Pro Recco, in termini agonistici ma anche manageriali, dando lustro per diretto riflesso alla cittadina ligure e alla sua comunità – ha sottolineato, infine, Luca Gratteri, amministratore unico di
Pro Recco Nuoto e Pallanuoto – Se non si fosse realizzata
l’incredibile sequenza di successi dell’era Volpi, grazie alla
passione del chairman e all’impegno economico diretto, per decine
di milioni di euro, a esclusivo beneficio della squadra, non
sarebbe potuto esistere un futuro all’altezza della storia e dei
trionfi della società. Orlean Invest e Gabriele Volpi – ha
concluso – hanno assicurato alla gestione della Pro Recco non solo solidità economica ma anche rigidi principi professionistici e gestionali, che si sono rivelati un asset fondamentale nella
delicata fase di transizione che trova oggi la sua migliore e più
felice conclusione”.
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La Roma si illude, ma l’Athletic pareggia nel finale
ROMA (ITALPRESS) – Dovbyk-gol lancia la Roma, ma Aitor Paredes nel finale gela l’Olimpico: termina in parità la sfida tra i
giallorossi e l’Athletic Bilbao, valida per la prima giornata di
Europa League, con Juric che può comunque essere soddisfatto della buona prestazione dei suoi. Il neotecnico romanista schiera dal primo minuto Hermoso, mentre a centrocampo spazio a Baldanzi al fianco di Konè e Cristante, vista l’assenza di Pellegrini. Tra le fila spagnole, invece, inizialmente in panchina il grande
spauracchio Nico Williams. E’ il fratello maggiore Inaki a firmare
la prima occasione della partita dopo uno scatto in profondità
alle spalle proprio di Hermoso, ma la sua conclusione in
equilibrio precario termina alta. I giallorossi faticano a uscire
e si affidano a frequenti lanci lunghi. In uno di questi Dovbyk
vince il corpo a corpo con Vivian ma, invece di provare il tiro,
tenta l’aggancio, venendo chiuso da Agirrezabala. La Roma alza il
baricentro e prende il controllo delle operazioni, finalizzando il momento positivo al 32′: magia di Dybala a centrocampo, Baldanzi apre per Angelino che disegna un cross perfetto per Dovbyk, che tutto solo di testa non sbaglia.
In avvio di ripresa, staffetta Dybala-Soulè, con l’ex Frosinone che ha una grande occasione al 54′: Aitor Paredes scivola e lascia un’autostrada all’argentino, il cui diagonale viene ben parato da Agirrezabala. A mezz’ora dal termine fa il suo ingresso in campo Nico Williams, che subito serve un cross insidioso a Guruzeta, chiuso dalla retroguardia giallorossa. Al 71′ Celik si accascia per un problema fisico e Juric lancia Abdulhamid, all’esordio con i capitolini. L’intensità rimane alta, ma la partita è povera di emozioni, con la Roma che sembra controllare e l’Athletic che si affida alle folate solitarie dei fratelli Williams. L’episodio favorevole per i baschi non può che arrivare su calcio piazzato: all’85’ cross di Berenguer su punizione a trovare la sponda di Nunez su cui sbuca Aitor Paredes, che fulmina Svilar. C’è spazio per un’occasione non sfruttata da Hermoso, ma il risultato non cambia più.
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