ROMA (ITALPRESS) – Sono 50 i milioni persi dalle attività sciistiche, un danno economico pari a quello subito durante la chiusura per Covid: in Appennino è allarme neve. Il ministro del Turismo, Daniela Santanchè ha convocato i presidenti delle Regioni coinvolte e gli operatori del settore per un primo incontro sulla questione “Appennino senza neve”.
“In questo tavolo ci siamo occupati di poter dare una mano a regioni e operatori in una situazione emergenziale. Con la mancanza di neve molte località non hanno aperto, abbiamo deciso quali sono le priorità” ha detto Santanchè “non ci possiamo permettere lo spopolamento delle nostre montagne. Lavoriamo sulla transizione ecologica, su nuove offerte ma ancora sul turismo della neve”.
Il ministro ha spiegato che “il tavolo con gli operatori è stato soddisfacente, abbiamo analizzato la situazione, i loro bisogni, e le misure da prendere: come ministero abbiamo un fondo per finanziare gli impianti di risalita e innevamento e vediamo di sbloccarlo per il 2023, lavoriamo per liberare fondi Covid destinati ad altro, lavoriamo sul famoso decreto Monti sull’Imu, il cui 50% deve essere dato a zone disagiate per alcuni comuni. Abbiamo parlato ieri con il ministro del Lavoro per gli ammortizzatori sociali, ci sono maestri di sci, e non solo loro, che non hanno lavorato”. Secondo una prima stima i danni calcolati dalla mancanza della neve, ammontano a 50 milioni per le attività sciistiche e collegate.
Questo tavolo “rimane permanente, ora per gli Appennini ma si trasformerà per la montagna. Il turismo sta tenendo in piedi la nostra economia, i dati sono confortanti” ha concluso “bisogna lavorare perché il turismo diventi la prima azienda della nazione, non bisogna perdere tempo io le risposte voglio darle subito”.
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Appennino senza neve, danni per 50 milioni. Santanchè “Presto misure”
Nel 2022 sfiorate 400 milioni di presenze turistiche
ROMA (ITALPRESS) – La filiera del turismo torna a respirare dopo due anni terribili: il 2022 si chiude sfiorando i 400 milioni di presenze turistiche, con un balzo del +38,2% sul 2021. Un risultato decisamente positivo, anche se i livelli pre-covid sfuggono ancora. A stimarlo è Assoturismo-CST.
Il comparto registra dunque una robusta ripresa di arrivi e presenze, grazie soprattutto al forte aumento dei turisti stranieri e al rafforzamento della domanda italiana. Risultati positivi sono stati raggiunti dagli imprenditori della ricettività in tutte le regioni e per le diverse tipologie di prodotti turistici, ma in assoluto le città/centri d’arte hanno registrato la crescita più rilevante.
Nel 2022, in generale, le presenze nelle strutture ricettive sono aumentate del +38,2% rispetto al 2021, per un totale di circa 399,5 milioni. Gli arrivi si attestano invece, secondo le nostre stime, su una crescita del +42,8%, sull’anno passato per un totale di 112,3 milioni. Però, nel confronto con il 2019 i dati segnano ancora il -8,5% di presenze e il -14,5% di arrivi. A trainare soprattutto i visitatori europei, anche se si rileva un forte aumento anche di viaggiatori dal nord America (USA in testa).
Il forte recupero dei flussi stranieri ha dato il maggior contributo alla crescita: l’incremento stimato è del +83,4% sul 2021 e in valori assoluti circa 194,7 milioni di presenze, anche se la differenza con i dati del 2019 segna il -11,8%. Il mercato dei turisti italiani, invece, ha registrato un incremento del +11,9%, per un totale di 204,8 milioni di presenze (-5,2% rispetto al 2019). Il movimento nelle strutture alberghiere è stimato in crescita del +45,6%, mentre l’extralberghiero si ferma al +27,6%.
Sulle previsioni per i primi tre mesi del 2023 permane sempre un certo ottimismo ma con ampi margini di incertezza. L’opinione di oltre un quarto degli intervistati, su un campione di 1.334 imprenditori, è di una ulteriore crescita del settore, ma a ritmi decisamente più contenuti. Per il 54% le aspettative sono di una sostanziale stabilità del mercato e il 20% circa prevede, invece, una diminuzione dei flussi turistici. Una crescita economica lenta dell’area euro, l’elevata inflazione e l’aumento dei prezzi dell’energia, aggravati dal prolungamento della guerra in Ucraina, potrebbero rallentare la ripresa già nei primi mesi del prossimo anno.
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Ras Al Khaimah, 2 guinness world record per i fuochi di Capodanno
ROMA (ITALPRESS) – Per celebrare il nuovo anno in modo unico, l’emirato di Ras Al Khaimah ha dato il benvenuto al 2023 con uno spettacolo piro-musicale, battendo due Guinness world records.
Assicurandosi il titolo di “maggior numero di multirotori/droni telecomandati che lanciano fuochi d’artificio simultaneamente” con il record di 671 droni operanti e stabilendo il nuovo record mondiale per la “più grande frase aerea formata da multirotori/dron creata con 673 droni”, lo spettacolo di 12 minuti ha illuminato il cielo con una performance pirotecnica strabiliante e uno show di fuochi d’artificio memorabile.
Lo spettacolo, che ha attirato visitatori da tutto il mondo, ha coinvolto 600 droni, nano luci e colori per una incredibile coreografia a ritmo di musica. Coprendo un tratto di oltre 4,7km, lo show ha raggiunto un’altezza di 1.100m battendo inoltre il precedente record che vide l’utilizzo di 458 droni. Culminando con il più alto messaggio di “Happy New Year 2023” per segnalare un nuovo inizio, i droni hanno poi assunto una nuova posizione creando l’iconico logo “RAKashida” dell’Emirato, per ricollegarsi alla destinazione. Ispirandosi al concetto di “kashida” nell’alfabeto arabo – una linea che collega le lettere per formare una parola – il logo rappresenta i tre elementi naturali riconoscibili dell’Emirato: il mare con il suo perpetuo alzarsi e abbassarsi, il deserto con le sue dune ondulate e le montagne con le loro altezze vertiginose. Commentando lo show pirotecnico da record Raki Phillips, Chief Executive Officer di Ras Al Khaimah Tourism Development Authority, ha dichiarato: “Ras Al Khaimah ha dimostrato ancora una volta la sua posizione di destinazione turistica leader che accoglie visitatori da tutto il mondo. Non solo abbiamo stabilito due nuovi Guinness world records per le nostre celebrazioni di #Raknye2023, ma soprattutto abbiamo offerto a migliaia di visitatori e residenti uno spettacolo di Capodanno indimenticabile. Questo è un ottimo inizio per quello che sarà un anno estremamente emozionante e pieno di impegni che ci vedrà in prima linea per continuare a rafforzare la reputazione di Ras Al Khaimah quale destinazione imperdibile per il 2023”.
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Capodanno, agriturismi al completo
ROMA (ITALPRESS) – Capodanno al completo per i 25 mila agriturismi italiani che, già da settimane, registrano il tutto esaurito anche per la notte di San Silvestro, soprattutto nelle località di montagna, tra le mete preferite dai 17 milioni di italiani in viaggio durante le feste. Nelle aziende agricole con strutture ricettive, stima Cia-Agricoltori Italiani insieme a Turismo Verde, la sua associazione per la promozione agrituristica, arriveranno per festeggiare la fine dell’anno oltre 400 mila connazionali.
Alle porte, dunque, un brindisi più disteso. Sono oltre 70 milioni i tappi pronti a saltare, al riparo dalle disdette last minute causa Covid del 2021. Eppure -precisano Cia e Turismo Verde- il buon andamento del settore in queste festività natalizie è il racconto parziale di un’Italia comunque in piena crisi, fiaccata dal caro bollette e dall’aumento generalizzato dei prezzi.
Con il Cenone di San Silvestro che costerà in media 120 euro a persona e una spesa complessiva fino a 600 euro per restare fuori casa tutto il weekend, la vacanza di Capodanno è già destinata a essere per pochi. Del resto, oggi, il reddito medio in Italia si attesta sotto i 22 mila euro e solo il 4% dei contribuenti dichiara oltre 70 mila euro.
Detto questo, qualità del cibo e riscoperta dei borghi di prossimità si confermano intoccabili nella lista delle priorità e una famiglia su dieci ha scelto l’agriturismo sia per il pranzo di Natale che per il veglione del 31 dicembre. Nonostante i rincari, resta da preservare il mangiare bene, sano e al giusto prezzo, in un contesto familiare che offre esperienze per tutte le età, a contatto con la natura e il mondo agricolo, le tradizioni locali portate a tavola in piatti tipici e specialità del territorio.
Il settore agrituristico -sottolineano Cia e Turismo Verde- sta certamente vivendo giornate di lavoro importanti, soprattutto la montagna che, per le festività, ha fatto da sola l’80% delle prenotazioni. Una stagione di ricarica, quindi, che serviva al termine di un ennesimo anno difficile, segnato dalla ripresa del turismo ma anche da costi inaspettati e fuori misura per il comparto.
“Siamo molto soddisfatti del grande fermento che stiamo vivendo, tra clienti che tornano, italiani e stranieri, e nuovi ospiti ai quali far scoprire, insieme agli Agrichef, le nostre produzioni, legate a territorio e tradizioni -commenta il presidente nazionale di Turismo Verde-Cia, Mario Grillo-. Passata l’Epifania, però, sarà difficile tenere su l’entusiasmo. Non basteranno certo 15 giorni di guadagno per arrivare a primavera, visto l’arrivo della bassa stagione e, soprattutto, stando alle bollette esorbitanti”.
Quindi, spiega Grillo, “molte strutture sceglieranno di chiudere fino a Pasqua per mettere al riparo l’azienda e anche il rapporto con i clienti, sui quali non si vuole assolutamente caricare l’aumento dei costi di gestione. Come Turismo Verde-Cia continuiamo a lavorare per preservare un servizio di qualità e l’apporto strategico del settore alla salvaguardia delle comunità e alla promozione del territorio, già reso evidente in pandemia. Nel 2023 il Governo riparta con il piede giusto, attraverso misure concrete e immediate di sostegno o ristoro per il settore, ma anche per valorizzare gli agriturismi in un piano di reale rilancio del Paese a trazione agricola e turistica”.
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San Marino, presentato il libro dell’Associazione Treno Bianco Azzurro
SAN MARINO (ITALPRESS) – L’Associazione Treno Bianco Azzurro è stata ricevuta in udienza dai Capitani Reggenti SE Maria Luisa Berti e SE Manuel Ciavatta ai quali il Presidente dell’Associazione Alessandro Rattini insieme a Giancarlo Yuma Terenzi, Valeriano Vagnini, Paolo Crescentini, Matteo Neri, Oscar Giancecchi e Marco Pelliccioni ha presentato la loro ultima iniziativa, la realizzazione del libro “La ferrovia elettrica Rimini-San Marino” edito da AIEP Editore e realizzato con la collaborazione di Fondazione Ferrovie dello Stato.
L’Associazione Treno Bianco Azzurro svolge da anni un importante lavoro, volontario, di ricerca, studio e divulgazione relativi alla storia della Ferrovia Elettrica Rimini San Marino, promuove la costituzione di un archivio per la raccolta e la conservazione di tutta la documentazione disponibile, raccoglie fotografie, filmati, disegni, progetti, pubblicazioni e lavori di ricerca, è attiva per la conservazione, la salvaguardia ed il recupero del materiale esistente e ancora reperibile facente parte del tracciato ferroviario, delle infrastrutture o dei rotabili.
E’ grazie all’Associazione Treno Bianco Azzurro, alle Segreterie di Stato competenti e all’Azienda Autonoma di Stato per i Lavori Pubblici che è stata possibile la riapertura del primissimo tratto della Ferrovia al pubblico, poche centinaia di metri, per pochi giorni ma in grado di regalare un’esperienza unica, emozionante e coinvolgente alla quale già più di 300 persone hanno voluto prendere parte. Nel pomeriggio di ieri, accompagnati dal Segretario di Stato per il Turismo Federico Pedini Amati sono saliti sul Treno Bianco Azzurro anche le Loro Eccellenze.
Federico Pedini Amati (Segretario di Stato per il Turismo) sottolinea: “Il ripristino del Treno Bianco Azzurro stimola i sogni ma oggi può divenire realtà con un investimento minimo rispetto a quelli che potrebbero essere i benefici di tale iniziativa. Mi impegnerò con convinzione, come già dimostrato, per il recupero e il ripristino del Treno Bianco Azzurro, almeno per la tratta Borgo Maggiore – Città, quale mezzo alternativo alla Funivia per la creazione di nuovi flussi, quale trasporto, sostenibile, per il decongestionamento del traffico in Centro Storico, quale opera di interesse storico e soprattutto quale attrazione turistica senza eguali. Oggi, in Italia e in Europa, le ferrovie recuperate attirano turisti e creano indotto. Credo che la Repubblica di San Marino non debba farsi scappare questa occasione”.
– foto ufficio stampa Repubblica San Marino –
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Alpitour World inaugura la nuova sede di Pesaro
PESARO (ITALPRESS) – Alpitour World inaugura la nuova sede di Pesaro: un progetto corporate, realizzato insieme a professionisti e realtà locali, che ha dato vita “a un edificio innovativo, attento alla sostenibilità e al welfare aziendale”, si legge in una nota.
A pochi giorni dai risultati di bilancio del 2022, dal rebranding e dall’annuncio degli obiettivi strategici dei prossimi anni, Alpitour World fissa il primo capitolo del nuovo corso proprio a Pesaro, punto nevralgico per il business e dove l’azienda ha risorse che operano per molte delle società del Gruppo. Dopo 4 anni di lavori, diventa dunque operativa la sede in Strada Fornace Vecchia, un traguardo reso possibile grazie alla solidità di una realtà che, nonostante gli ultimi anni, ha registrato un fatturato complessivo di 1,6 miliardi di euro e un EBITDA superiore a 30 milioni di euro. Una soglia di fatturato vicina a quella del 2019 e che pone come obiettivo per il 2023 il raggiungimento di 2 miliardi.
“Siamo molto soddisfatti dei risultati di quest’anno”, dichiara Gabriele Burgio, Presidente e Amministratore Delegato di Alpitour World. “Mettiamo a segno un bilancio in crescita e superiore alle previsioni di budget, nonostante un inverno 2021-22 ancora debole, perchè influenzato dalle chiusure di destinazioni extra UE dovute alla pandemia. Abbiamo portato avanti scelte rischiose e investimenti ingenti e siamo stati premiati: oggi siamo un’organizzazione più solida, consapevole e integrata, pronta alle sfide di domani. Il nuovo corso di Alpitour World prende avvio anche da Pesaro, nel rispetto della nostra filosofia, tesa a innovazione, responsabilità e centralità delle persone”, prosegue.
La nuova sede è infatti il risultato del recupero di un edificio esistente, ripristinato da realtà locali che hanno restituito alla città una struttura a basso impatto ambientale, accogliente e orientata al benessere degli oltre 250 dipendenti che lavoreranno stabilmente negli uffici. L’investimento complessivo è stato di 3 milioni di euro, sostenuto insieme al Master Gardant – Credito Fondiario, proprietario dell’immobile. La ristrutturazione, seguita dallo studio Roberto Garbugli Designer, ha rispettato “stringenti parametri di sostenibilità e recupero edilizio riportando uno spazio inutilizzato di 3.800 mq2 a nuova luce con ambienti ampi e luminosi, una palestra, aree comuni adibite alla ristorazione, al relax e alla socialità dei dipendenti”, prosegue la nota.
“L’impianto di illuminazione è a basso consumo e in futuro saranno installati anche impianti fotovoltaici. Sono a disposizione colonnine elettriche per auto e l’organizzazione prevede già diverse opzioni di flessibilità organizzativa e molteplici servizi di supporto alla famiglia, di mobilità e caregivers, di time & money saving e di fitness e benessere”, sottolinea Alpitour World.
“E’ un traguardo importate per il Gruppo e per la città di Pesaro”, afferma Lucilla Lattanzi, Responsabile HR e Sviluppo Organizzazione Alpitour World. “Un progetto fortemente voluto dal management per dare ai collaboratori un chiaro segnale di impegno, oltre che per offrire un unico luogo di lavoro, con un ambiente moderno e funzionale, orientato al confronto e alla condivisione. Una sede che celebrasse la storia di Eden Viaggi, ma anche protesa al futuro: per ritrarre l’immagine di un’azienda in movimento e strategica per le Marche, sia per il ritorno economico, di formazione e occupazionale, sia per il valore simbolico derivante dal legame con il territorio”, prosegue.
Il rapporto con la città e la regione si ritrova anche negli impegni di formazione con scuole, università e ITS e nelle attività di comunicazione e marketing a supporto di realtà locali come la Victoria Libertas Pesaro, che Alpitour World ha continuato a finanziare anche durante la pandemia con investimenti crescenti.
“Il cambiamento è l’unica costante della natura”, racconta Tommaso Bertini, Direttore Marketing Corporate e Tour Operating di Alpitour World. “Il racconto della nostra azienda è iniziato 75 anni fa e oggi si reinventa ancora per porre le basi dello sviluppo dei prossimi anni: per la prima volta ci presentiamo come un’unica identità con chiari obiettivi corporate declinati lungo tutta la nostra filiera. E’ importante che ogni anima del nostro Gruppo abbia uno spazio e una voce propri, ma armonizzati tra loro per andare incontro agli impegni condivisi di responsabilità ambientale e sociale che ci siamo prefissati. Questa nuova sede e il supporto al nostro territorio sono parte di questo grande progetto che ci orienterà nei prossimi anni”, conclude.
– foto ufficio stampa Alpitour World –
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Le vacanze durante le festività si avvicinano ai numeri del 2019
ROMA (ITALPRESS) – Il trend è positivo, il Turismo Organizzato ritrova consensi e va incontro ai bisogni dei viaggiatori, che si mostrano più attenti alle tutele, richiedono maggior assistenza nelle fasi pre, durante e post viaggio e stipulano più assicurazioni integrative.
Sono numerose le considerazioni che possono stimolare i dati raccolti dall’Osservatorio ASTOI Confindustria Viaggi, l’Associazione che rappresenta oltre il 90% del mercato del Tour Operating italiano in merito alla tendenza delle vacanze invernali e delle festività di fine anno.
Le prenotazioni dei viaggi organizzati per le partenze di Natale, Capodanno ed Epifania si avvicinano ai numeri del 2019, ovvero antecedenti ai due anni di blocco del settore: si registra un – 4% di fatturato globale a fronte di un calo del 12% di passeggeri. La discrepanza tra fatturato e passeggeri va letta nel contesto inflattivo che sta interessando tutti i fattori produttivi e quindi anche quelli turistici. Il caro prezzi, la minor disponibilità di voli per alcune mete, la chiusura di alcune destinazioni come Cina e Russia e un sentiment di incertezza generale, rallentano ancora il pareggio dei volumi del 2019.
Diverso l’atteggiamento verso la coda dell’inverno; mentre per il periodo delle festività di fine anno tutto è stato bloccato con anticipo, per la restante parte dell’inverno gli italiani si mostrano più prudenti ed attendono prima di confermare le prenotazioni.
Il potere d’acquisto è variabile e si assiste ad una evidente polarizzazione; la fascia alto spendente non risente dell’inflazione che, all’opposto, penalizza maggiormente la fascia media e induce i consumatori a modificare alcuni comportamenti. La domanda dei clienti risulta più ponderata; vengono preferite vacanze più brevi (media 8 giorni), servizi alberghieri meno costosi e sono favorite le mete di medio raggio rispetto a quelle di lungo. La spesa media per persona per le festività di fine anno è sopra i 1.800 euro considerando l’alta incidenza del lungo raggio e il peso delle partenze in altissima stagione.
Commenta Pier Ezhaya, Presidente Astoi Confindustria Viaggi: “Certifichiamo che la voglia di viaggiare è ancora molto forte. Le vacanze di fine anno ci confermano che i volumi sono tornati in un alveo di normalità sebbene non ancora pienamente allineati ai valori del 2019 e registriamo un fatturato complessivo in diminuzione del 4% sul pari perimetro 2019. Per quanto attiene la restante parte dell’inverno le prenotazioni appaiono più rallentate, ma essendo la stagione ancora in corso, siamo fiduciosi che il numero di clienti si avvicinerà molto a quello pre-pandemico. L’inflazione e il caro prezzi non allontanano i viaggiatori, ma in alcuni casi spingono a modificare alcuni comportamenti. L’effetto sulla fascia alto spendente è minimo mentre influisce e rende più prudente la fascia media e le famiglie. I clienti prediligono come mete le Maldive, l’Egitto, con il ritorno dei viaggi culturali come le crociere sul Nilo, e il Mar Rosso, oltre agli Stati Uniti, l’East Africa e la Thailandia. Siamo ottimisti nei confronti della nuova stagione; il sentiment è di essersi lasciati alle spalle le conseguenze della pandemia e di voler mettere in campo tutta l’energia, le novità, la professionalità e le garanzie per attrarre il consumer verso il modello del Turismo Organizzato”.
L’Osservatorio ASTOI ha analizzato il proprio pubblico, rappresentato dalla fascia d’età compresa fra 35 e 60 anni, per tracciare una mappa delle destinazioni che salgono o che scendono nei desiderata.
Le mete più ambite a lungo raggio sono Maldive, Stati Uniti (soprattutto New York e Miami) e Thailandia. Nei Caraibi la preferenza va alla Repubblica Dominicana, nell’East Africa a Kenya e Zanzibar; soffrono invece America Latina, Cuba, Messico e Australia.
La fascia di pubblico con capacità di spesa media premia l’Egitto, destinazione vicina, accessibile e con fondamentali molto forti per il turista italiano. La novità è il ritorno in larga scala delle crociere sul Nilo, di forte valenza culturale, con un rilancio completo della destinazione. Si mantiene inoltre forte l’appeal degli Emirati Arabi e si afferma la Giordania.
Il comparto crociere chiude il 2022 in modo più favorevole rispetto alle previsioni. I Caraibi restano una delle mete più richieste della stagione invernale e si registra una importante tendenza di crescita verso gli Emirati Arabi. Si avvicinano alla vacanza in crociera i giovani e persone alla prima esperienza a bordo. Con l’early booking beneficerà sicuramente il Mediterraneo, nella programmazione 2023.
L’Europa registra il rinnovato interesse dei viaggiatori culturali, con preferenze per le principali capitali e le grandi città; si segnala un’alta richiesta di soggiorni e itinerari in Turchia. E’ interessante notare che fino al 2019 l’orientamento dei clienti per prenotazioni nelle capitali europee attraverso Tour Operator e Agenzie di Viaggio era volto soprattutto a garantirsi esperienze molto particolari, difficilmente organizzabili individualmente, mentre ora c’è un ritorno anche alla richiesta di soggiorni e itinerari classici per vivere le capitali in modo tradizionale. Questo testimonia la necessità dei clienti di voler godere – anche per le vacanze più semplici – della sicurezza, dell’assistenza e della consulenza che solo la filiera organizzata può offrire.
In ambito nazionale, la montagna vive la sua stagione sotto i riflettori. Nonostante in questo segmento il caro energia si faccia particolarmente sentire, il gradimento è sempre molto alto. Anche qui si registra un cambio di atteggiamento da parte dei consumatori: mentre in precedenza il movente dominante era sciare, oggi si ricercano anche altre esperienze che completano la vacanza sciistica, tra queste il benessere e l’enogastronomia. Gli associati ASTOI ricevono anche numerose richieste dai mercati esteri, segno che l’Italia è apprezzata e ricercata in ogni stagione.
-foto ufficio stampa Astoi-
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Caro voli in Sicilia, predisposto un ricorso all’Antitrust
PALERMO (ITALPRESS) – Se gli anni passati era stato il Covid a bloccare la mobilità tra Nord e Sud Italia durante il periodo delle vacanze natalizie, questo dicembre è necessario fare i conti con le “tariffe pazze” delle compagnie aeree.
Tariffe elevatissime da Verona, Milano, Torino ed addirittura da Roma.
Caso emblematico quello della capitale: la tratta Roma /Palermo che, ormai, viene operata unicamente da due compagnie, Ita Airways e Ryanair, che ha costi paragonabili ad un volo Roma/New York o addirittura cinque volte più alti di un Palermo/Londra. Sul punto è intervenuto anche il Presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, esprimendo la volontà di adottare una linea dura che possa anche accertare se vi sia un accordo di “cartello” tra le due compagnie.
Palmigiano e Associati sta predisponendo un ricorso all’Antitrust per l’accertamento del cartello ma soprattutto per verificare se non ci siano meccanismi distorsivi della concorrenza nei meccanismi di attribuzione delle tratte. Tutti i cittadini che volessero aderire, potranno scrivere una email a [email protected]
“Di certo è necessario ricorrere all’Antitrust per verificare l’eventuale esistenza di un cartello, come ha correttamente evidenziato il Presidente – ha dichiarato Alessandro Palmigiano, Managing Partner dello Studio legale Palmigiano e Associati, impegnato da anni nel settore della tutela del mercato – ma ci sono due ulteriori aspetti che necessitano di chiarimenti. Da una parte è necessario verificare se il meccanismo di attribuzione delle tratte, che si limita ad un duopolio nel caso di Roma (di un monopolio invece per la tratta Palermo/Linate) non sia lesivo della concorrenza, visto che la domanda è talmente alta da far alzare i prezzi, i quali non vengono riequilibrati da una maggiore offerta; dall’altra, ma ovviamente è una questione più politica, si dovrebbero richiedere per la Sicilia le stesse ‘tariffe agevolatè che vengono applicate alla Sardegna per la continuità territoriale”.
– foto: agenziafotogramma-it
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