Home Turismo Pagina 50

Turismo

Sassoli “Il turismo deve essere al centro della ripresa europea”

ROMA (ITALPRESS) – “Viviamo un tempo di grandi sfide e la drammatica crisi provocata dalla pandemia è stata un vero e proprio spartiacque, un evento devastante quanto inatteso. Tutto ciò ha determinato forti cambiamenti non solo sul piano economico e sociale ma anche sui nostri stili di vita e sulle nostre abitudini. In questo senso il turismo – che rappresenta una delle maggiori fonti di guadagno per l’UE – è stato senza dubbio uno dei settori più colpiti. Si stima infatti che a causa della pandemia, alcuni sotto-settori turistici hanno avuto perdite tra il 70 e l’80%, con un impatto negativo di circa 11 milioni di posti di lavoro”. Lo ha detto il presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, al Global Tourism Forum 2021.
“L’Europa è la prima destinazione turistica al mondo e dunque è importante sostenere questo settore perchè, oltre a rafforzare la nostra competitività, può rilanciare in modo significativo la nostra ripresa economica e sociale. Per fare questo servono nuove alleanze, serve individuare nuovi strumenti in grado di facilitare la mobilità e renderla più sostenibile, resiliente e con un minore impatto ambientale”, ha aggiunto.
“Il turismo è un importante strumento per promuovere la ricchezza culturale dei nostri territori e per valorizzare ancora di più quell’idea di cittadinanza globale e solidale che sta alla base di una società aperta e inclusiva – ha spiegato Sassoli -. Se vogliamo rilanciare l’intero ecosistema turistico e renderlo più efficace e resiliente dopo questa pandemia, è importante utilizzare in modo intelligente non solo le opportunità di finanziamento esistenti nell’ambito del Quadro Finanziario pluriennale dell’UE e del Next Generation EU, ma soprattutto lavorare insieme ad un’agenda europea per il turismo 2030/2050, in modo da rafforzarne la sua competitività nel medio e lungo periodo”.
(ITALPRESS).

Enit, Roberta Garibaldi nuovo amministratore delegato

ROMA (ITALPRESS) – La professoressa Roberta Garibaldi sostituisce Giuseppe Albeggiani in qualità di amministratore delegato di Enit-Agenzia nazionale del turismo. E’ stata designata dal ministro del Turismo, Massimo Garavaglia.
Professore di Tourism Management all’Università degli Studi di Bergamo, da più di 20 anni si occupa professionalmente di turismo, in ambito accademico e istituzionale. Svolge attività di ricerca, formazione e consulenza, seguendo progetti applicati per lo sviluppo delle destinazioni e delle reti di turismo in Italia e nel mondo. E’ autore di numerosi libri e articoli scientifici. Da diversi anni si è dedicata, in particolare, al turismo enogastronomico, curando il Rapporto Annuale sul Turismo Enogastronomico Italiano. E’ relatore ai principali convegni a livello mondiale, da Unwto – agenzia per il turismo delle Nazioni Unite- al World Economic Forum di Davos. E’ in molteplici comitati scientifici e associazioni nazionali e internazionali.
(ITALPRESS).

Wizz Air scommette sull’Italia, una nuova base a Venezia

MILANO (ITALPRESS) – La compagnia aerea Wizz Air rinnova la sua scommessa sul mercato italiano e aprirà nel 2022 una nuova base a Venezia con numerose destinazioni inedite.
“Siamo in Italia dal 2004, abbiamo trasportato più di 40 milioni di passeggeri – ha spiegato all’agenzia Italpress l’amministratore delegato, Robert Carey -. Abbiamo notato che c’è una vasta parte di mercato poco servito o non servito affatto nel Paese e c’è spazio per crescere, dunque abbiamo pensato che ci fosse un vero potenziale per un nuovo mercato in cui espanderci. Inoltre, quando la pandemia ha colpito, molte compagnie aeree hanno iniziato a ridurre i servizi e questo ha creato nuove opportunità per noi. Abbiamo pensato che l’Italia potesse diventare molto attraente per entrare e aiutare a ricostruire il servizio o addirittura costruirne di nuovi in uscita.
Avevamo servito le rotte dall’Italia verso est ma ora abbiamo aggiunto il flusso interno nazionale e anche verso ovest: sentiamo che ci sono molti nuovi mercati potenziali in cui possiamo entrare e crescere. Siamo molto entusiasti delle sette basi che abbiamo in tutta Italia e che abbiamo aggiunto negli ultimi 18 mesi per servire il mercato”.
La nuova base conterà “dodici nuove rotte, di cui tre completamente inedite, che non sono mai state servite prima da Venezia. Siamo molto entusiasti di tutto questo”, continua Carey, assicurando “circa 80 nuovi posti di lavoro a Venezia in Wizz Air. Più in generale, con la creazione di un turismo più sostenibile e di viaggi più sostenibili da e verso l’area, ci aspettiamo di creare circa 800 nuovi posti di lavoro in tutta la regione”.
L’Ad di Wizz Air parla anche dei piani della compagnia per il futuro: “Oggi abbiamo circa 140 aerei, entro la prossima estate ne avremo 30 nuovi in arrivo, l’Italia è uno dei mercati principali su cui stiamo investendo per costruire ulteriormente: continueremo ad aggiungere altri servizi il prossimo anno e poi in tutta Europa” spiega Carey.
Wizz Air è impegnata sui temi della responsabilità sociale e della sostenibilità, qualcosa che “ovviamente che prendiamo molto sul serio e penso che sia una questione sempre più grande per il settore”, commenta Carey. “Vogliamo fare tutto il possibile con la tecnologia disponibile oggi. Voliamo con l’A321neo, per esempio, che è l’aereo più efficiente che esiste sul mercato, con emissioni inferiori. Se il resto d’Europa operasse con la stessa efficienza di Wizz, le emissioni scenderebbero già del 30% da un giorno all’altro. Siamo la compagnia aerea più sostenibile d’Europa e ci piacerebbe vedere il resto del continente unirsi a noi. Ma non ci fermeremo qui: abbiamo un obiettivo strategico di ridurre ulteriormente le emissioni del 20% entro il 2030 e abbiamo più di 60 iniziative che abbiamo lanciato per farlo. In aggiunta, stiamo lavorando per raggiungere operazioni Net zero entro il 2050, ma riteniamo che per arrivarci davvero ci dovrà essere un investimento significativo in termini di combustibili e di nuove tecnologie in arrivo, il che richiederà un ecosistema di fornitori per mettere in atto la tecnologia necessaria per raggiungerlo”, conclude il manager.
(ITALPRESS).

“Il Rinascimento europeo di Antoine de Lonhy” in mostra a Torino

TORINO (ITALPRESS) – Palazzo Madama a Torino, dal 7 ottobre 2021 al 9 gennaio 2022, e il Museo Diocesano di Susa, fino al 7 novembre 2021, presentano insieme la mostra Il Rinascimento europeo di Antoine de Lonhy.
L’esposizione, curata da Simone Baiocco e Simonetta Castronovo per la sezione di Torino e da Vittorio Natale per la sezione di Susa, punta a ricomporre la figura di Antoine de Lonhy, un artista poliedrico – era pittore, miniatore, maestro di vetrate, scultore e autore di disegni per ricami – che ebbe un impatto straordinariamente importante per il rinnovamento del panorama figurativo del territorio dell’attuale Piemonte nella seconda metà del Quattrocento. Venuto a contatto con la cultura fiamminga, mediterranea e savoiarda, fu portatore di una concezione europea del Rinascimento, caratterizzata dalla capacità di sintesi di diversi linguaggi figurativi.
Lonhy visse e lavorò in tre paesi diversi. Originario di Autun, in Borgogna, si formò sui testi della pittura fiamminga, tra Jan van Eyck e Rogier van der Weyden. Prima del 1450 era già in contatto con uno dei più straordinari mecenati di ogni tempo, il cancelliere del duca di Borgogna Nicolas Rolin, per il quale eseguì delle vetrate istoriate, purtroppo perdute. Si conoscono poi tutte le tappe del suo percorso attraverso l’Europa: a Tolosa, in Francia meridionale, dove realizzò almeno un ciclo di affreschi e decorò diversi codici liturgici e statuti cittadini; a Barcellona, in Catalogna, dove ancora sopravvive uno dei suoi capolavori: la grande vetrata per la chiesa di Santa Maria del Mar; infine nel ducato di Savoia, dove lavorò per la corte e per numerose chiese e monasteri del territorio e dove si spense, probabilmente, prima della fine del secolo. Il trasferimento di Lonhy dalla Spagna ad Avigliana – dove è documentato dal 1462 – si deve a diversi fattori, come la presenza in questo centro di un castello dei duchi di Savoia e la vicinanza con le prestigiose abbazie di Novalesa e Ranverso, poste sulla Via Francigena, una delle principali arterie di comunicazione già dal Medioevo, da cui passavano cavalieri, ecclesiastici e mercanti di mezza Europa, e quindi un luogo promettente per un artista alla ricerca di nuovi incarichi.
Il percorso espositivo della mostra, articolato su due sedi, Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica di Torino e il Museo Diocesano di Susa, vuole mettere in evidenza i viaggi, gli spostamenti e la carriera itinerante attraverso l’Europa di un artista che nelle sue opere riunì insieme elementi e influssi dalla Borgogna, dalla Provenza, dalla Catalogna e dalla Savoia. A Torino viene presentata una vera e propria antologia della produzione dell’artista, in pittura e miniatura, con i necessari richiami alla cultura franco-fiamminga che sta alla base del suo percorso; a Susa le opere di Lonhy sono messe a confronto con un tessuto regionale – tra Valle di Susa e Valle d’Aosta – che mostra la sua grande influenza sull’arte dei suoi contemporanei.
L’esposizione torinese inizia raccontando la “scoperta” di Antoine de Lonhy: come spesso avviene nel campo della storia dell’arte, alla conoscenza di questo artista del Quattrocento si è arrivati per gradi. Per lungo tempo gli studiosi avevano raccolto alcuni dipinti sotto il nome convenzionale di “Maestro della Trinità di Torino”, prendendo spunto proprio da uno dei suoi massimi capolavori, che è nelle collezioni civiche torinesi. D’altro canto, nell’ambito dello studio dei codici miniati, si era identificato, invece, un “Maestro delle Ore di Saluzzo”, a partire dal meraviglioso manoscritto, che è uno dei prestiti più importanti concessi per la mostra dalla British Library di Londra. In seguito si è poi compreso che dietro questi nomi convenzionali si celava un’unica personalità, il cui vero nome è stato svelato grazie allo studio dei documenti.
Si descrive poi l’attività dell’artista nelle tappe del suo itinerario: un giovanile codice miniato di proprietà delle collezioni torinesi dà un esempio per la produzione nel ducato di Borgogna, mentre per Tolosa l’elemento di maggiore curiosità è legato ai frammenti di affresco provenienti dalla chiesa di Notre-Dame de la Dalbade, datati 1454. Altrettanto importante è il prestito del polittico destinato al monastero della Domus Dei di Miralles, vicino a Barcellona, esposto insieme ad altri due pannelli che in origine erano parte dello stesso complesso.
La sezione più estesa prende in esame l’attività svolta dall’artista negli anni della sua permanenza nel Ducato di Savoia. Come si è detto, i documenti parlano di lui ad Avigliana e, tra le primissime opere, c’è una tavola frammentaria ritrovata proprio in una frazione di quella località: un San Francesco oggi alla Galleria Sabauda di Torino. Interessanti novità sono emerse nel corso delle ricerche effettuate per la mostra, che ci aiutano a leggere meglio l’impatto innovativo di Lonhy in rapporto alla corte ducale, ma anche rispetto al territorio: per esempio oggi sappiamo di una sua attività destinata a Chieri, al tempo città ancor più importante di Torino, le cui principali famiglie avevano svolto attività finanziarie in tutta Europa ed erano bene informate sulle migliori novità dell’Ars nova internazionale. La ricostruzione del catalogo “piemontese” di Lonhy, con tavole dipinte e codici miniati, è ora estremamente approfondita e la mostra – che si avvale di prestigiosi prestiti nazionali e internazionali, provenienti da importanti collezioni pubbliche e private – è in grado di proporla integralmente, comprese alcune opere mai esposte al pubblico. Il fascino dei dipinti raccolti in questa occasione aveva conquistato già in passato alcuni collezionisti privati, le cui storie sono sempre affascinanti, pur rimanendo nel “dietro le quinte” della ricerca. Emblematico il caso del senatore Leone Fontana, che nell’Ottocento aveva acquistato la già citata Trinità, inserendola nella sua ricchissima raccolta di opere piemontesi, donata in seguito al museo di Torino; oppure quello di Bob Jones Jr., che a metà del Novecento scelse la Presentazione di Gesù al Tempio per ampliare la pinacoteca dell’università privata fondata dal padre a Greenville (South Carolina). La mostra costituisce, inoltre, l’occasione per riunire gli elementi di un polittico venduto nel 1885, che aveva al centro la Adorazione del Bambino, appartenuta in seguito al collezionista olandese Fritz Mayer van den Bergh e oggi custodita nel museo che porta il suo nome ad Anversa.
Si tratta di un progetto nato nell’ambito del Rèseau europèen des musèes d’art mèdièval, una rete di musei europei fondata nel 2011 da E’lisabeth Taburet-Delahaye, già direttrice del Musèe de Cluny – musèe national du Moyen A’ge di Parigi, per promuovere iniziative espositive comuni, ricerche condivise, convegni e conferenze sul proprio patrimonio artistico. Sponsor della mostra Reale Mutua. Il catalogo, a cura di Simone Baiocco e Vittorio Natale, è edito da Sagep Editori. La pubblicazione è sostenuta da Associazione Amici Fondazione Torino Musei, in memoria del professor Giovanni Romano.
(ITALPRESS).

A Expo Dubai Pedini Amati incontra il ministro brasiliano del Turismo

DUBAI (ITALPRESS) – Il segretario di Stato di San Marino per il Turismo Federico Pedini Amati ha incontrato a Expo Dubai 2020, dove si trovava per inaugurare il Padiglione di San Marino, il ministro per il Turismo del Brasile Gilson Machado con cui si è confrontato sulla possibilità di avviare un accordo di cooperazione per il turismo la cui firma potrebbe avvenire il prossimo novembre.
L’incontro bilaterale che ha avuto luogo presso il Padiglione del Brasile, si è svolto in un clima cordiale e amichevole; per San Marino, oltre a Pedini Amati, erano presenti il direttore di Dipartimento Turismo e Cultura Filippo Francini – anche ambasciatore di San Marino in Brasile – e il commissario generale Mauro Maiani; per il Brasile erano invece presenti al fianco del Ministro Machado, il Presidente di Embratur Carlos Brito, il Ministro Consigliere dell’Ambasciata del Brasile ad Abu Dhabi Leandro Vieira e il Segretario dell’Acquacoltura e della Pesca Jorge Seif.
Pedini Amati ha approfondito il tema delle misure da adottare per aumentare il flusso di turisti tra le due nazioni, facilitare i viaggi e consentire sconti sull’acquisto di pacchetti turistici. Un tavolo tecnico che lavori ai contenuti del protocollo d’intesa verrà costituito subito al rientro della delegazione a San Marino.
“Quella di oggi, qui all’Expo di Dubai, è stata una giornata molto produttiva. Dopo l’appuntamento di questa mattina con il Segretario Generale del BIE Dimitri S. Kerkentzes, nel pomeriggio ho potuto incontrare il Ministro Machado che mi è parso entusiasta di chiudere accordi con San Marino – ha detto Pedini Amati -. Il memorandum of understanding di cui si è parlato dovrebbe essere siglato il novembre prossimo, in occasione del giorno nazionale del Brasile qui a Expo Dubai, al quale è prevista la partecipazione del Presidente Jair Bolsonaro. Machado, che mi ha riservato un’accoglienza calorosa mi ha invitato ad andare in Brasile per approfondire la conoscenza del suo Paese, soprattutto della regione amazzonica”.
(ITALPRESS).

Inaugurato il padiglione di San Marino a Expo Dubai 2020

0

DUBAI (ITALPRESS) – Il Padiglione di San Marino ha aperto le sue porte al pubblico e lo ha fatto con una cerimonia ufficiale alla presenza del Segretario di Stato per il Turismo e l’Expo Federico Pedini Amati, in visita negli Emirati Arabi in occasione di questo grande avvenimento accompagnato da una delegazione istituzionale composta da Filippo Francini Direttore di Dipartimento Turismo e Cultura, Laura Franciosi della Comunicazione del Congresso di Stato e Lucy Santolini, interprete.
La cerimonia che ha avuto luogo questa mattina alle 11.30 presso il Padiglione di San Marino a Expo Dubai 2020 è iniziata con il discorso di Letizia Cardelli, direttrice di Padiglione, la cerimonia è proseguita con gli interventi di Mauro Maiani, Commissario Generale per l’Expo e del Segretario Federico Pedini Amati, che a completamento dei discorsi ufficiali ha eseguito il consueto taglio del nastro seguito da un brindisi. Il Padiglione di San Marino non rappresenta solamente una struttura espositiva, ma uno spazio in cui il mondo fisico e digitale si fondono insieme dando vita a una phygital experience in cui il visitatore ha a disposizione una serie di livelli comunicativi e di informazione: il primo livello è la comunicazione grafica con 28 pannelli che semplificheranno le caratteristiche fondamentali per ogni settore: storia, turismo e sistema paese. Il secondo livello è quello degli oggetti espositivi portati da San Marino: primo fra tutti il Tesoro di Domagnano, il protagonista assoluto del Padiglione che rappresenta la connessione ideale con il tema espositivo in quanto il nostro tesoro originale è diviso in cinque paesi del mondo Stati Uniti, Inghilterra, Germania, San Marino e Abu Dhabi. Il terzo livello di comunicazione sono i video, realizzati con un testimonial d’eccezione Darius Arias archeologo e di fama internazionale. I video si articolano in tre puntate, dedicate alla storia, al turismo e al sistema Paese visto come possibile meta turistica e di investimento. Il quarto livello è quello degli approfondimenti fruibili attraverso l’app attivabile con un QR code che fornirà extra contents e aggiornabili durante l’Expo. ci sarà anche la possibilità di partecipare a un concorso che darà la possibilità di vincere un viaggio a San Marino e un soggiorno. Il Segretario, in rappresentanza della Repubblica di San Marino, dopo la cerimonia si è recato al pranzo ristretto – insieme ad alcuni ospiti d’eccezione tra i 21 sponsor del Padiglione – offerto dal Commissariato di San Marino.
“E’ per me motivo di grande soddisfazione e orgoglio trovarmi qui oggi per prendere parte a questa cerimonia inaugurale tanto carica di significato”, ha esordito Pedini Amati nel suo intervento. “Desidero prima di tutto portare ai presenti i saluti dell’intero Congresso di Stato e del governo di San Marino. Ringrazio lo staff – sia quello impiegato qui a Dubai sia quello che lavora da casa – per l’instancabile lavoro svolto per arrivare a questo momento, so che non è stato facile. Il tema di Expo Dubai 2020 è ‘Connecting Minds, Creating the Future’: questo è esattamente ciò che San Marino cerca da sempre di fare con ogni Paese al mondo, dentro e fuori le Expo. Questa in particolare, che arriva dopo una pandemia, è il segnale forte di una ripartenza ed è una grande opportunità per noi; ci abbiamo creduto dal primo momento e abbiamo deciso che San Marino dovesse esserci. Lo spazio che oggi inauguriamo accoglierà i nostri concittadini che vorranno venire a visitarlo e i turisti di tutto il mondo, per questo chiedo al Commissario, al Direttore, ai manager e ai volontari che ci rappresenteranno qui per i prossimi sei mesi di impegnarsi al massimo per garantire, della nostra Repubblica, l’immagine che tutti nel mondo ci riconoscono di Paese ospitale e accogliente. Ringrazio infine gli sponsor per il loro supporto, le maestranze e tutti coloro che, a avario titolo, hanno collaborato con noi”.
“La partecipazione di San Marino ad una Esposizione Universale é giá di per sé un grandissimo successo. Occorre tenere presente che per un paese piccolo come il nostro, le sfide non sono solo quelle di natura economica ma anche di risorse umane e soprattutto logistiche, dati i 6000 km di distanza dal nostro paese. Il raggiungimento di questo obiettivo ha richiesto tempo e dedizione da parte di uno staff che ha lavorato duramente in maniera sinergica a questo grande progetto. ha dichiarato Mauro Maiani Commissario Generale di San Marino per Expo Dubai 2020. “Questo inoltre é l’unico padiglione tra i 100 “Thematic Pavilions” a disporre di una VIP Lounge al piano superiore, che verrà messa a disposizione dei suoi Sponsor per business meeting, matching B2B, forum ed eventi, e diventerà teatro di incontri e momenti cordiali per le delegazioni ufficiali in visita a Dubai, oltre che a selezionati ospiti e media. Un vero privilegio offerto per gli ospiti più spettabili, che potranno godere di momenti riservati ed esclusivi in un contesto pensato ad hoc per loro”.
(ITALPRESS).

Turismo in tempo di pandemia, gli italiani scelgono la svolta country

MILANO (ITALPRESS) – Turismo in tempo di pandemia: l’emergenza sanitaria incide sulle scelte di viaggio per l’80% degli italiani che prediligono la svolta country. Per il 96%, cibo, prodotti e piatti tipici sono i fattori chiave per rilanciare l’ospitalità sui territori. Difesa del made in Italy: l’83% chiede maggiore tutela dei prodotti agroalimentari italiani contro il fenomeno dell’agropirateria. E’ quanto emerge dall’11° Rapporto “Gli italiani, il turismo sostenibile e l’ecoturismo”, con focus su “Food tourism e tutela dell’Italian taste”, realizzato dalla Fondazione UniVerde in collaborazione con Noto Sondaggi e con la main partership di Cobat, i cui dati sono stati divulgati al convegno “Turismo e Made in Italy: ‘ricettè per la ripartenza”. L’evento, promosso per celebrare la 42° Giornata Mondiale del Turismo, è stato ospitato presso la Residenza Vignale e organizzato dalla stessa Fondazione, insieme a ITA0039 – 100% Italian Taste Certification by Asacert, in collaborazione con Coldiretti, Campagna Amica e Rotary Club Passport Innovation. Media partners: Euro-Toques Europa, TeleAmbiente, Askanews, Italpress, Opera2030, SOS Terra Onlus.
“Il Rapporto rivela che per il 96% degli italiani il cibo rappresenta una forte spinta a esplorare e degustare le specialità enogastronomiche dei territori. Una vera e propria ricerca di sapori e tradizioni autentiche, unendo al piacere di visitare i luoghi quello della scoperta dei prodotti e dei piatti tradizionali locali. Tuttavia, solo per il 54% degli intervistati il food e gli itinerari tematici sono adeguatamente promossi dalle istituzioni come richiamo turistico. Il Governo usi anche il Pnrr per investire sul rilancio del turismo ma anche sulla certificazione del made in Italy per garantire i nostri produttori di qualità e contrastare l’agropirateria”, ha detto Alfonso Pecoraro Scanio, Presidente della Fondazione UniVerde.
“Un’occasione importante per confrontarsi con le nuove tendenze di un mondo dove si incontrano due realtà fondanti l’economia italiana: i genuini prodotti agroalimentari nostrani e il turismo – spiega Fabrizio Capaccioli, Ad Asacert e ideatore del Protocollo ITA0039 -. Il settore cresce come l’interesse dei turisti – i cosiddetti foodies – sempre più attenti e sensibili alla qualità dei luoghi e del cibo. E’ da subito necessario fissare, con tutti gli attori istituzionali e del comparto, regole più accurate e certificate, leggibili da tutti, per la difesa del Made in Italy, per continuare ad assicurarne salubrità, innovazione e, naturalmente, per accelerare sul turismo sostenibile. Dobbiamo batterci perchè il concetto di Made in Italy arrivi univoco, almeno fuori dal nostro Paese, superando i campanilismi, per non perdere di efficacia. Auspico una sempre maggiore presa di coscienza da parte di enti ed istituzioni come Camere di Commercio all’estero ed enti di accreditamento. Un lavoro coordinato e convinto in favore di una italianità per guadagnare maggiore efficacia di azione. Noi di ITA0039, ci siamo da un pezzo”.
Ettore Prandini, Presidente Coldiretti, ha sottolineato: “Il rapporto fra gli italiani e il cibo rappresenta un asse fondamentale del nostro turismo nazionale. La ricerca dei prodotti tipici è diventato un ingrediente irrinunciabile delle vacanze in un Paese come l’Italia che è leader mondiale del turismo enogastronomico con 316 specialità ad indicazione geografica riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, 5266 prodotti tradizionali regionali censiti lungo la Penisola, la leadership nel biologico con oltre 80mila operatori biologici e la più grande rete mondiale di mercati di agricoltori e fattorie con Campagna Amica. Dovremmo ragionare di piattaforme logistiche, nel nostro Paese, ma anche in quei Paesi in cui vorremmo aumentare la capacità di esportazione, per arrivare ad avere il prodotto italiano disponibile nelle catene distributive e nella ristorazione”.
“E se al posto di un turismo frenetico, che si muove su una linea retta fatta di tappe mordi e fuggi, scegliessimo un turismo più dolce, che segue sinuose linee curve, talvolta anche girando in tondo? Una perdita di tempo? No, un nuovo modo di godersi il panorama e l’ambiente che ci circonda – ha detto Giancarlo Morandi, Presidente di Cobat -. Lo stesso vale per l’economia: a chi giova, ormai, il frenetico mondo produttivo che si muove in linea retta? Meglio un’economia circolare, che ci permette di creare al contempo valore economico, sociale e ambientale. La circular economy, di cui Cobat è protagonista da oltre 30 anni, permette di preservare l’ecosistema, trasformando i rifiuti in nuove materie prime e rendendo dunque più attrattivo il nostro territorio”.
Roberto Berutti, Membro del Gabinetto del Commissario UE all’Agricoltura, ha aggiunto: “La pandemia ha evidenziato la strategia di accorciare la filiera corta e l’importanza di rafforzare le imprese a dimensione familiare. L’agriturismo è un elemento di rilancio turistico, sia come espressione della capacità di accoglienza tipica italiana, sia come valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale dei territori e dei prodotti della biodiversità. La certificazione che Asacert ha introdotto è un passo in avanti, per dare chiarezza e risposte alle esigenze dei consumatori e dei turisti, sulla garanzia di origine del nostro agroalimentare”.
I dati dell’11° Rapporto, presentati da Sandra Cuocolo, ricercatrice di Noto Sondaggi, mettono in luce quanto, nell’ambito del turismo esperienziale i percorsi enogastronomici sono tra i più richiesti perchè niente di più come il cibo avvicina le persone alle tradizioni e alle culture dei territori della nostra penisola. Su una scala da 1 a 10, la fascia di età tra 18-34 anni valuta con un voto medio di 8,4 l’importanza del cibo nell’esperienza turistica: 7,7 per la fascia 35-54; 8,1 per la fascia 55 e oltre. Il cibo è altrettanto importante per dirsi soddisfatti di una vacanza, la media del voto è di: 8,3 (fascia di età, 18-34), 8,1 (35-54) e 8 (55 e oltre). Per il 67% degli intervistati i prodotti agroalimentari made in Italy non sono sufficientemente tutelati (+6% rispetto al dato 2020) e l’83% ritiene necessaria una certificazione che garantisca la loro provenienza di origine italiana (+5%). In seguito alla pandemia, le esigenze nel pianificare una vacanza sono cambiate per l’80% del campione.
All’evento, moderato da Sara Monaci, Giornalista de Il Sole 24 Ore, sono inoltre intervenuti: Beatrice Uguccioni, Vice presidente del Consiglio Comunale di Milano; Silvestro Serra, Direttore della rivista del Touring Club Italiano; Elena dell’Agnese, Vicepresidente dell’International Geographical Union e prof. ordinario di Geografia, Università degli Studi di Milano-Bicocca; Enrico Derflingher, Presidente di Euro-Toques Europa; Alex Armillotta, Co-founder & Ceo di AWorld, che ha presentato l’omonima app user-friendly che sensibilizza le comunità a realizzare azioni quotidiane sostenibili, scelta dalle Nazioni Unite per la campagna ActNow; Simone Mascagni, Co-founder & Chef Operating Officer di Al.ta Cucina, ha presentato la food community multi-channel che promuove le ricette e la cultura gastronomica della cucina italiana in rete, con oltre 5 milioni di utenti e oltre 1 miliardo di visualizzazioni.
(ITALPRESS).

Alpitour rinnova l’offerta con la semplificazione e il digitale

MILANO (ITALPRESS) – Ripensare l’offerta in modo semplice e innovativo per i viaggiatori di oggi: è l’obiettivo di Alpitour World che ha sfruttato il “fermo macchina” dovuto alla pandemia per rinnovarsi e proporre soluzioni più efficaci per rispondere alle nuove esigenze dei vacanzieri di ogni età.
“Un forzato periodo di blocco operativo che il nostro gruppo ha trasformato in opportunità di cambiamento e rinnovamento interno”, spiega Gabriele Burgio, presidente e amministratore delegato di Alpitour World. Un processo “che ha coinvolto molteplici aree aziendali, inserendo nuove modalità di lavoro, snellendo procedi e rivedendo flussi con il progetto inNOVA. Nonostante la situazione de turismo italiano sia drammatica e i corridoi extra Ue siano ancora interdetti – ha aggiunto- stiamo registrando volumi di prenotazione in forte crescita, un chiaro segnale che le persone vogliono viaggiare. Aspettiamo che venga ufficializzata la possibilità di ripartire nel rispetto di tutte le norme e dei protocolli, per la messa a punto dei quali ci stiamo impegnando in prima persona”.
Focus principale del rinnovamento è stata la divisione Tour Operating, il cui processo di riorganizzazione è stato avviato nel 2018 dopo l’acquisizione di diversi marchi. La pandemia ha accelerato una trasformazione che ha coinvolto molteplici aree funzionali che oggi operano in modo più unitario e coerente.
Ricerche di mercato hanno evidenziato l’acuita propensione dei clienti e del retail alla semplificazione e all’uso di canali digitali per l’approfondimento dell’offerta, oltre alla nascita di nuovi profili di viaggiatori con esigenze specifiche, tra cui una crescente necessità di viaggiare in sicurezza con servizi in demand.
L’azienda ha individuato tre cluster di brand in base al tipo di servizio richiesto: ‘Mainstream’ per chi cerca un’offerta ampia e completa, ‘Specialties e goal oriented’ su misura del cliente e ‘Seamless & no frills’ per viaggiatori attenti al prezzo e a servizi selezionati e la nuova conformazione vedrà cinque brand e due ‘sister brand’, ognuno con una specifica identità delineata e riconoscibile. Le ricerche hanno infatti mostrato che il 75% dei clienti percepisce il reale valore di un tour operator solo dopo averci viaggiato e che il 57% delle agenzie di viaggio ritiene che i tour operator abbiano troppi brand e che è una razionalizzazione sia premiante soprattutto se supportata da sforzi di business e investimenti di comunicazione che aumentino il traffico in agenzia.
L’auspicio di Pier Ezhaya, direttore generale divisione tour operating di Alpitour world, è “che il nuovo volto della divisione tour operator possa essere il simbolo della voglia di ripartenza del settore più impattato dalla pandemia”, commenta. “Abbiamo sfruttato questo anno e mezzo per guardarci dentro ascoltare i nostri principali stakeholder e realizzare la più importante organizzazione di sempre senza snaturare il nostro business ma cogliendo gli stimoli del mercato e sfruttando l’infinita proposta che siamo in grado di mettere in campo. Abbiamo voluto semplificare e innovare per essere pronti a un panorama profondamente cambiato in cui è necessario dettare nuove regole per continuare a giocare la partita del turismo, di cui non solo siamo protagonisti ma i primi tifosi”.
Il rinnovamento della divisione tour operating deve in gran parte il nuovo volto a innNOVA, il progetto che tale di sviluppo strategico da 20 milioni di euro. Negli Stream di lavoro sono coinvolte le aree business e i tipi con modalità di lavoro agile e tra i principali risultati la ridefinizione dei flussi interni ed esterni, le infrastrutture, le applicazioni e i touch point B2B e B2C. In quest’ottica rientrano i nuovi siti di Alpitour, Turisanda e Edenviaggi, totalmente rivisti sia dal punto di vista dell’interfaccia che della user experience.
“Mostrarci al mercato con un numero ridotto di brand, arricchiti e valorizzati nei contenuti, ci aiuterà ad essere più incisivi e chiari”, ha aggiunto Tommaso Bertini, direttore marketing tour operating Alpitour World. “Questo ci permetterà di razionalizzare gli investimenti e sviluppare progetti di marketing e comunicazione rispondenti a precise esigenze di viaggio. E’ necessario far conoscere la nostra offerta raccontando il tipo di esperienze di contenuto dei servizi proposti. Solo in questo modo possiamo creare una relazione e un rapporto di fidelizzazione generando valore per l’intero mercato. Vogliamo mostrare il valore aggiunto di tutti i nostri prodotti in un modo coerente, lungo tutta la costumar giorni e anche attraverso un articolato piano di comunicazione, in partenza già dalla prossima stagione”, ha concluso.
(ITALPRESS).