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Turismo

A PORTO CERVO IL TERZO RISTORANTE DI PACIFICO

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Dopo le aperture di Milano (2015) e Roma (2017), la catena di ristoranti peruviani-nikkei Pacifico continua la sua espansione con l’apertura a Porto Cervo di Pacifico Rosemary, primo indirizzo stagionale del gruppo, riportando in vita la storica location che ha ospitato per oltre 40 anni il ristorante Rosemary, vera e propria icona degli albori della Costa Smeralda.

Pacifico ha rilevato e ristrutturato, dopo quasi 10 anni dalla chiusura, l’antico “stazzu” affacciato sulla suggestiva baia di Liscia di Vacca, immerso in un giardino selvaggio di lentischi ed alberi di fico, preservandone lo spirito e il fascino delle origini, quando l’inglese Susan Ayme, nel 1969, decise di aprire qui il ristorante che ha rappresentato per decenni un punto di riferimento discreto e romantico per i pionieri della Costa Smeralda.

Il design e il decoro del locale – curati dalla interior designer Marsica Fossati e progettati dell’architetto Simone Colombo, dello Studio SC+ e Associati di Milano – sono stati pensati per conservare e proseguire la tradizione di Rosemary, che affonda le proprie radici negli stilemi semplici e colorati degli anni ’70: mobili rustici dipinti a mano, sedute di bambù e giunco, tavoli di ginepro locale, tessuti marini; tutto richiama un’epoca in cui la semplicità e la spensieratezza erano le parole d’ordine.

I bagni mantengono la consueta carta da parati con pattern onda di “Hokusai” in una nuova versione appositamente disegnata per PACIFICO Rosemary e sono rifiniti con una serie di piastrelle sui toni del blu disegnate dall’architetto Gio Ponti negli anni ’70. Anche i murales floreali e la grande scritta “Rosemary” sono stati restaurati e riportati agli antichi splendori. Il giardino panoramico, affacciato sulla baia di Liscia di Vacca, vuole proseguire la macchia mediterranea, con una successione di lentischi, fichi d’India, alberi di fico selvatico e cespugli di rosmarino.

Il concept di cucina sarà memore della tradizione mediterranea di Rosemary: per la prima volta, Pacifico amplierà la propria proposta culinaria, affiancando alla cucina “Peruviana-nikkei – DNA del gruppo, di cui il famoso ceviche è star assoluta – una carta “Grill Mediterranea”, grazie all’imponente barbecue posto al centro del giardino panoramico, ed una sezione del menu “Raw Bar” dedicata alle specialità di pesce crudo di ispirazione italo-giapponese, come carpacci, sushi e grandi piatti di crostacei e conchiglie. La maggior parte della materia prima ittica sarà di provenienza locale, anche grazie ai numerosi pescherecci indipendenti presenti nella zona. Vera e propria star del menu barbecue sarà poi la vacca di Wagyu 100% Giapponese: l’intero animale sarà macellato in esclusiva per PACIFICO Rosemary e proposto in molteplici tagli, anche i più inconsueti, nell’arco di tutta l’estate, con la possibilità da parte dei clienti di grigliare personalmente alcune selezioni di tagli su mini-barbecue ai tavoli.

 

La direzione esecutiva della cucina – firmata come di consueto dal Corporate Chef di Pacifico Jaime Pesaque – sarà affidata al peruviano Nicolas Schmidt (di ritorno nella cucina di Pacifico dopo 4 anni a Città del Messico e Barcellona).

L’ampia carta dei vini è stata affidata alle cure del sommelier di fama nazionale Francesco Mastrogiacomo, già sommelier di Sadler e vincitore del Ruinart Challenge 2018. Tra le oltre 130 etichette, provenienti dall’Italia e dalla Francia, dai grandi nomi fino ai biodinamici ed i biologici, particolare attenzione ai vini sardi. Presenti anche vecchie annate dei vini più importanti.

Pacifico Rosemary ospiterà al suo interno anche la lounge “Bar Tortuga” aperta dall’aperitivo fino a tarda sera.

 

LA “SALUTE IN TASCA” PER I VIAGGIATORI

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Alpitour World lancia una nuova sezione della sua app. Si tratta di MyClinic, che permetterà al viaggiatore di avere a portata di click un sistema rapido e semplice per accedere alle cure sanitarie che possono rendersi necessarie durante il viaggio. Dalla pluriennale collaborazione tra Alpitour ed Europ Assistance è nata l’idea di inserire MyClinic nell’App di Alpitour, che ora, oltre a fornire il servizio di personal travel assistant è anche in grado di facilitare l’accesso del viaggiatore alle cure mediche.

MyClinic, integrata dell’applicazione My Alpitour World, aiuterà chi è in viaggio ad avere l’assistenza sanitaria di cui ha bisogno, dandogli la possibilità di eseguire una puntuale ed accurata autodiagnosi, in seguito alla risposta a precise domande fornite dall’App, per una prima autovalutazione dei sintomi, di parlare con un medico in lingua italiana grazie ad una semplice video chiamata e di creare la propria personale e dettagliata cartella clinica digitale, con cui disporre di un passaporto sanitario contenente tutti i dati medici, tradotti in tutte le lingue, da poter condividere con i medici ovunque nel mondo. 

Il sistema MyClinic, lanciato nel 2018 da Europ Assistance, consente di richiedere assistenza sanitaria 24 ore su 24, da ogni parte del mondo, in pochi passaggi e direttamente dal proprio device.

Alla presentazione dell’iniziativa, a Milano, sono intervenuti Gabriele Burgio, presidente e amministratore delegato del Gruppo Alpitour e Fabio Carsenzuola, amministratore delegato e direttore generale di Europ Assistance. MyClinic sarà disponibile già dal 21 giugno per tutti i viaggiatori che si avvalgono di Alpitour per la prenotazione.

Come afferma Burgio, l’app è ora in grado di fornire assistenza al viaggiatore a 360 gradi: “La tecnologia ci permette oggi di abbattere molte barriere linguistiche e culturali. Abbiamo dunque utilizzato questa caratteristica della tecnologia per rendere più semplice ai nostri clienti ricevere informazioni e cure sanitarie quando sono in viaggio. Nel caso di malessere o di altri problemi di salute lievi , rispondendo ad un questionario, si può giungere rapidamente ad un’autodiagnosi. Se le problematiche dovessero essere di entità maggiore  si avrà la possibilità di chiamare via Skype un medico specializzato che parla in lingua italiana. Se invece il viaggiatore ha dei problemi di salute pregressi, grazie a MyClinic, potrà servirsi della ‘Cartella Salute’ e del ‘Passaporto Sanitario’ per l’inserimento ed il monitoraggio di tutti i dati  relativi alla sua storia clinica, in modo tale che il medico interpellato in video chiamata abbia la possibilità di consultarli”.

 

Nel corso della presentazione sono state sottolineate le caratteristiche peculiari del sistema MyClinic: si tratta di una piattaforma semplice, family friendly, è un sevizio a disposizione del viaggiatore già trenta giorni prima della data della partenza e fino a quindici giorni dopo dalla data del ritorno, la possibilità di tradurre il proprio passaporto sanitario in più lingue rende assai più semplice il superamento di barriere linguistiche e culturali che si possono incontrare nelle diverse mete e l’accesso diretto al portale sinistri nel caso si rendesse necessaria una richiesta di rimborso. 

“Europ Assitance da cinquant’anni si occupa di prendersi cura delle perone, in particolare delle persone che viaggiano – ha spiegato Carsenzuola -. Negli anni passati, solitamente, si è offerto questo tipo di servizio telefonicamente, ma i tempi sono cambiati, oggi si ha la necessità di avere un sistema smart e rapido in ogni luogo e ad ogni ora. Per questo motivo sono molto orgogliosa di presentare la sezione MyClinic all’interno dell’App a disposizione dei clienti Alpitour, perché permetterà loro di avere letteralmente la salute in tasca”.

 

CITTÀ DELLA PIEVE E NEPI, FESTA NEL WEEKEND FUORI PORTA

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Nello splendido borgo umbro in provincia di Perugia, è festa dal 13 al 23 giugno per una delle manifestazioni più attese dell’anno: l’Infiorata organizzata dai contradaioli del Terziere Casalino in omaggio al loro Patrono San Luigi Gonzaga. Il 22 e il 23 giugno si potrà ammirare il tappeto floreale di oltre 900 metri quadrati che attraverserà tutto il centro di Città della Pieve, partendo da Porta Sant’Agostino attraverso via Vannucci, fino ai piedi della Cattedrale. Ma già da questo weekend la Taverna del Barbacane – aperta tutte le sere ad eccezione del 17 e del 20 giugno – solleticherà il palato dei propri affezionati clienti con i piatti della tradizione come le “lumache al pizzico”, ovvero le chiocciole di terra servite con uno stuzzicante e segretissimo pizzico di pomodoro: una ricetta che è diventata l’emblema della taverna e che richiede un lungo lavoro di preparazione; oppure il cinghiale al dragoncello, uno spezzatino di carne di cinghiale molto ricco di aromi scelto dai palati più sofisticati, i pici, le tagliatelle, gli gnocchi e le carni cotte alla brace del camino, da sempre simbolo del punto di ristoro allestito nell’incantevole scenario degli Orti del Palazzo Vescovile. In questo tratto dell’Umbria i fiori sono colori, profumi e bellezza, ma anche un gustosissimo piatto da assaporare in modi diversi, martedì 18, alla cena “Il Gusto dei Fiori”.

Spostandosi nel Lazio, a Nepi sono in programma nel weekend i momenti finali del Palio dei Borgia, la manifestazione attraverso la quale la “città delle acque” rivive il suo glorioso passato. Come di consueto, l’evento si festeggerà anche in tavola: il 14, 15 e 16 giugno, le taverne delle quattro Contrade – Santa Croce, San Biagio, Santa Maria e La Rocca – saranno aperte e pronte a servire anche piatti tipici della cucina locale. Il 14 giugno sarà la volta di “Harmonica”, che vedrà le esibizioni dei Gruppi Musici delle quattro Contrade di Nepi e dei Gruppi Musici e Sbandieratori di altri paesi ospiti. Il giorno successivo, la Giostra dei cavalieri decreterà il vincitore dell’edizione 2019, mentre domenica 16 con il corteo storico sfileranno centinaia di figuranti lungo le vie del centro, indossando splendidi costumi, accompagnati dal ritmo dei tamburi, dallo squillare delle chiarine. Nel borgo in provincia di Viterbo   meritano una visita l’imponente Rocca dei Borgia, il sontuoso Duomo con l’interno a 5 navate, l’acquedotto settecentesco e la piazza comunale con l’omonimo palazzo progettato da Antonio da Sangallo il Giovane; senza dimenticare il Museo Civico, l’antichissima Chiesa di San Biagio, la Chiesa di San Tolomeo e le Catacombe di Santa Savinilla.

E sarò festa anche nelle Marche dove – in attesadell’Infiorata del Corpus Domini di Montefiore dell’Aso, che il 22 e il 23 giugno trasformerà il borgo in provincia di Ascoli Piceno in una splendida tela dai mille colori – Porto Recanati celebrerà il brodetto. Fino al 15 giugno oltre 20 ristoranti della cittadina di mare proporranno articolari menù basati su questo piatto, che qui si prepara senza aggiunta di pomodoro, ma l’aggiunta dello zafferano. Il Brodetto Show è una tappa del Grand Tour delle Marche, promosso da Tipicità ed ANCI, e per congedare degnamente questo tripudio di profumi e di sapori, domenica 16 giugno sarà l’istrionico Gioacchino Bonsignore – esploratore del Gusto con l’omonima rubrica del TG5 – ad accompagnare gli amanti del “mangiar bene” in un viaggio alla scoperta del pescato locale, della sapienza marinara e delle attrattive di questo tratto di costa.

TURISMO, 40% SPESA STRANIERI PER LA TAVOLA

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Circa il 40% della spesa degli stranieri in vacanza in Italia è destinato alla tavola per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per cibo di strada o specialità enogastronomiche. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti in riferimento allo studio di Confturismo Confcommercio, sulla base dei dati Isnart Unioncamere. L’alimentare è la principale voce del budget delle vacanze che per gli stranieri risulta praticamente il doppio di quella destinata all’alloggio. L’offerta enogastronomica rappresenta – spiega la Coldiretti – ormai una primaria motivazione di viaggio in Italia con quasi uno straniero su quattro (23%) che riconosce nell’Italia il Paese della buona cucina, il 16% dei monumenti a pari merito con la moda, il 15% della pittura/scultura e il 7% del design e il 5% della musica e del teatro secondo una ricerca Ipsos per Enit. E il 59% dei turisti stranieri continua a comprare prodotti italiani una volta rientrato in patria, una tendenza – precisa Coldiretti – che riguarda il 25,9% dei visitatori francesi, il 22,5% di quelli tedeschi e il 16,9% di quelli del Regno Unito secondo una ricerca Bit/Bocconi. Una tendenza che assegna all’Italia la leadership nel turismo enogastronomico conquistata – conclude la Coldiretti –  grazie a quasi 60mila aziende agricole biologiche, ma anche per le 294 specialità Dop/Igp registrate a livello comunitario, i 523 vini Docg, Doc e Igt e i 5.065 prodotti tradizionali censiti dalle regioni.

SAGRE, SI FESTEGGIA CON FETTUCCINE MONTELEONE SABINO E ASCREA

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Si apre il mese di agosto e nei piccoli borghi d’Italia le feste del gusto prendono il via all’insegna delle fettuccine alla trebulana di Monteleone Sabino, delle fettuccine ai funghi porcini di Ascrea e dell’aglio di Voghiera.
Nell’antica Trebula Mutuesca in provincia di Rieti, sabato 4 e domenica 5 agosto torna puntuale l’appuntamento con la Sagra delle fettuccine alla trebulana: si tratta di un piatto dal sapore unico e intriso di storia, legato a doppio filo al borgo adagiato a quasi 500 metri di altezza sulle propaggini meridionali dei Monti Sabini. A partire dalle 19 sarà servito in tavola questo concentrato di profumi e sapori unico, cucinato ancora oggi seguendo una ricetta tramandata oralmente per tanti secoli. Vengono impastate farina e uova e poi la sfoglia viene tirata a mano con il mattarello di legno; una preparazione all’apparenza semplice che in realtà nasconde segreti noti solo alle massaie locali: guai, ad esempio, a sbagliare lo spessore della sfoglia e soprattutto il taglio! Piselli, pomodoro, funghi, prosciutto e pancetta sono il condimento ideale del gustoso piatto che, già nel nome, porta con sé i segni indelebili di affascinanti trascorsi. Nelle due serate di festa, le fettuccine alla trebulana saranno proposte ai visitatori insieme a una ricca carrellata di antiche ricette monteleonesi, tutte esaltate dal prodotto più conosciuto della zona, l’olio extravergine di oliva della Sabina; e come ogni anno non mancheranno gli spettacoli musicali e le bancarelle del mercatino di artigianato e prodotti tipici.
Domenica 5 agosto, Ascrea organizza invece la Sagra delle fettuccine ai funghi porcini, l’amatissima specialità – dal gusto inconfondibile e dalla polpa bianca che non cambia colore né all’aria né al tocco – che in questo incontaminato della provincia di Rieti cresce abbondante e di ottima qualità. Gli antichi abitanti dell’Urbe lo chiamavano “suillus” per il suo aspetto massiccio: e se del maiale non si butta via niente, come recita un antico proverbio, lo stesso discorso vale per il porcino, le cui parti meno nobili vengono fritte o utilizzate per conserve sott’olio o sott’aceto. Nel borgo laziale in provincia di Rieti, a partire dalle mezzogiorno le fettuccine saranno distribuite in una comoda tensostruttura coperta insieme a bruschette, salsicce, fagioli e un buon bicchiere di vino. L’intrattenimento sarà garantito dalla mostra degli attrezzi della civiltà contadina e dagli spettacoli di musica dal vivo, e a disposizione dei visitatori ci sarà un comodo bus-navetta per raggiungere il paese dopo aver parcheggiato lungo la strada provinciale; gli organizzatori hanno pensato anche a un servizio di bus-navetta “Camper Friendly”, con corse dedicate ai camperisti fino all’area sosta di Castel di Tora.
A Voghiera invece, paese ricco di storia alle porte di Ferrara, tornerà l’appuntamento con laFiera dell’aglio, il prodotto di punta del territorio che ha ottenuto il riconoscimento Dop.Nella suggestiva cornice nella Delizia di Belriguardo sono in programma dal 3 al 5 agosto tante degustazioni a tema, come il salame all’aglio ferrarese, l’aglio sottolio e il paté di aglio, da accompagnare con i tortelli, le carni ai ferri e i dolci tradizionali del territorio; nella residenza estense ci sarà spazio anche per una mostra mercato, mostre, curiosità e spettacoli vari.
Per tre sagre che si chiuderanno in questo weekend, ce ne sono già tre che scaldano i motori in vista dei prossimi giorni. Dal 9 al 19 agosto Ascoli Piceno aprirà le sue porte per festeggiare il suo prodotto più noto con l’Ascoliva Festival, il Festival mondiale dell’oliva ascolana del Piceno Dop; il 12 e 13 agosto a Casaprota (Rieti) sarà la volta della Sagra delle fettuccine ai funghi porcini, l’evento di punta del “Ferragosto Casaprotano”; e sempre in provincia di Rieti, a Marcetelli tornerà il 12 agosto l’appuntamento con il “Serpentone di Montagna”, un percorso enogastronomico nel centro storico del borgo.

ASCOLIVA FESTIVAL AD ASCOLI PICENO

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Della loro qualità scrissero Catone, Varrone e Marziale. E di certo è difficile trovare un prodotto egualmente rappresentativo della città che da sempre lo celebra in tavola. Quello tra le olive ripiene e Ascoli Piceno è un legame antico, che affonda le sue radici nella storia dello splendido centro marchigiano: un vero e proprio connubio da scoprire all’Ascoliva Festival, il Festival mondiale dell’oliva ascolana del Piceno Dop. Giunto alla sesta edizione, l’evento tornerà ad animare dal 9 al 19 agosto il centro storico della città per festeggiare l’oliva in tutte le sue innumerevoli varianti.
“Mordi il bello della vita” è il claim che richiamerà migliaia di golosi provenienti dall’Italia e dall’estero, tra degustazioni di oliva ripiena ascolana e di tanti altri prodotti tipici locali in piazza Arringo, dove sarà allestito il Villaggio dell’Oliva; saranno presenti i migliori produttori locali e nel ricco programma spiccano eventi cultural-gastronomici, laboratori, musica e tante altre iniziative. I visitatori, acquistando un ticket, potranno scegliere tra le degustazioni a disposizione e pranzare o cenare nel Giardino dell’Oliva, all’interno del palazzo comunale.

Grande novità dell’edizione 2018 sarà l’Oliva Day, ovvero l’istituzione della giornata celebrativa dell’oliva a livello mondiale: d’ora in avanti si celebrerà ogni anno il 14 agosto e la giornata sarà caratterizzata da un grande evento-sorpresa.
Composte da olive verdi in salamoia dalla delicata polpa carnosa, che ben si prestano ad essere farcite all’interno da un composto tenero a base di carne, le olive ascolane sono un prodotto a marchio Dop e rappresentano la prelibatezza più nota del territorio ascolano.  Grandi estimatori della specialità furono Gioacchino Rossini e Giacomo Puccini, e anche Giuseppe Garibaldi ebbe modo di assaggiarle il 25 gennaio 1849, durante il suo breve soggiorno ascolano: il generale ne rimase colpito e tentò di coltivare a Caprera le piantine avute dal suo fedele amico Candido Augusto Vecchi, ma non riuscì nel suo intento. La produzione delle olive ascolane in salamoia rimase una preparazione familiare o artigianale fino alla seconda metà del 1800; e ancora oggi sono diversi i laboratori, i ristoranti o le attività di pasta all’uovo che producono artigianalmente le olive ripiene ascolane nel rispetto dell’antica tradizione.
Ascoliva Festival riparte dalle oltre 40 mila degustazioni distribuite lo scorso anno per un totale di circa 80 mila presenze; e anche quest’anno, dopo le presenze nelle scorse edizioni di Renzo Arbore, dell’attrice Gaia De Laurentis, del regista Giuseppe Piccioni, dell’olimpionico Juri Chechi, del campione del motomondiale Romano Fenati e dell’attrice Cecilia Capriotti, si attendono al Villaggio tanti altri vip.

ULTIMO WEEKEND AGOSTO A SUTRI, CANTALICE, SUBIACO E LA MORRA

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I fagioli regina e le strengozze, le delizie dell’Alta Valle dell’Aniene e quelle delle Langhe del Barolo: sono queste specialità le protagoniste delle migliori sagre nell’ultimo fine settimana del mese.
La “regina” di Sutri – antico paese ricco di storia in provincia di Viterbo – tornerà a indossare la corona in due imperdibili weekend dedicati al gusto e alle antiche tradizioni: il legume tipico della cittadina laziale ha un nome nobile, un gusto inconfondibile e in cucina si presta ai più svariati accoppiamenti. Non a caso Carlo Magno fu uno dei primi estimatori del fagiolo regina che appartiene alla famiglia dei borlotti, ha grandi dimensioni e un colore bianco crema con screziature rosse: un’occasione per scoprirlo la darà la Sagra del Fagiolo, in programma il 25/26 agosto e l’1/2 settembre con la sua 44esima edizione. Negli stand gastronomici i visitatori potranno gustare questa delizia condita con un filo d’olio della Tuscia ma anche con salsicce, cotiche, gnocchetti e insalata nelle tipiche ciotole di terracotta, insieme a gustose specialità alla brace e all’ottimo vino locale.
Spostandosi in provincia di Rieti, acqua, farina, pomodoro e aglio sono gli ingredienti con i quali si preparano le strengozze, un particolare primo piatto che Cantalice festeggerà il 25 e il 26 agosto; si tratta di una deliziosa pasta fatta a mano il cui condimento è impreziosito dal profumo della persa, una pianta simile alla maggiorana che cresce proprio nei dintorni del paese. La Sagra delle strengozze consentirà ai visitatori, sabato a cena e domenica a pranzo e a cena, di gustare questa specialità preparata dalle massaie locali seguendo un’antica ricetta tramandata di generazione in generazione; e intorno a questa delizia prenderanno vita due giorni di festa che fonderanno gusto, antiche tradizioni e intrattenimento in una location dal fascino unico, il borgo che regala una splendida vista sui laghi Lungo e Ripasottile.

A Subiaco, invece, musica, dialetto, artigianato e gastronomia daranno vita dal 24 al 26 agosto a “Rajche, radici in comune”, la manifestazione attraverso la città dei monasteri in provincia di Roma riscopre le sue origini più autentiche. Venerdì a dare il via alla festa sarà una divertente rappresentazione teatrale in dialetto sublacense; sabato, dalle 18 fino a tarda sera, è invece in programma la passeggiata gastronomica: “armati” di sacca e calice e accompagnati dalle note della musica della tradizionale, i visitatori potranno gustare una ricca carrellata di ricette tipiche del territorio. Il giorno successivo dalle 18 in poi sarà la volta della tradizionale panarda, una cena all’aperto a base di piatti semplici e genuini da gustare con il sottofondo della musica popolare, seguita dal caratteristico “ballo della pantasema”.

Spostandosi in Piemonte, domenica 26 agostola Mangialonga di La Morra (Cuneo) proporrà un percorso di 4 chilometri per ammirare paesaggi ricchi di bellezza, abbinato alla degustazione delle prelibatezze culinarie locali. La camminata non competitiva tra le meravigliose colline e i vigneti del paese delle Langhe del Barolo, rappresenta un appuntamento goliardico, conviviale e festoso, per stare in compagnia degustando i prodotti tipici della cucina di Langa accompagnati dai vini più pregiati delle Cantine locali. Barolo, Nebbiolo d’Alba, Barbera d’Alba, Dolcetto d’Alba e Moscato d’Asti saranno il nettare di Bacco che ristorerà i “passeggiatori” e non servirà essere maratoneti professionisti, né sportivi allenati.
Anche il borgo marchigiano di Venarotta aprirà le porte il 25 e il 26 agosto per “Le meraviglie del ricamo”, l’evento che proietterà i visitatori nelle magiche armonie create dal movimento sapiente e cadenzato delle ricamatrici, abili interpreti di un rito affascinante e misterioso; nei due giorni sono in programma esposizioni di artigianato, spettacoli musicali e le degustazioni delle pietanze tipiche dei Sibillini e dell’entroterra ascolano. Rieti, intanto, scalda i motori per la manifestazione più hot dell’estate: “Rieti Cuore Piccante”, l’evento dedicato al peperoncino in ogni sua possibile sfaccettatura, tornerà ad animare dal 29 agosto al 2 settembre lo splendido centro storico del capoluogo laziale.

WEEKEND SAGRE A POGGIO MOIANO, RIETI, PASTRENGO E SUTRI

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Poggio Moiano, Rieti, Pastrengo e Sutri. E’ qui che si festeggerà il fine settimana delle sagre a cavallo tra la fine di agosto e l’inizio di settembre.
A partire dal Sabina Gusto Festival, che sabato 1 settembre proporrà un percorso “da piazzetta a piazzetta” alla scoperta dei sapori più genuini di Poggio Moiano. Fra i caratteristici vicoli e le scalette del paese a metà strada tra Roma e Rieti, dalle 19.30 in poi si potrà scegliere fra un’accurata selezione dei migliori prodotti della zona. Si inizierà con la bruschetta con il pomodoro e l’olio extravergine d’oliva Sabina D.O.P., “l’oro verde” di questo territorio le cui qualità erano note già ai tempi degli Antichi Romani; si proseguirà con prelibatezze come i frittelli di cavolo e mela, le pizze fritte, i “maccaruni” con ragù sabino – una pasta all’uovo tagliata a mano talmente sottile da sciogliersi in bocca – la coratella e la braciola arrosto con cicoria, per poi chiudere con una carrellata di dolci tipici. Il tutto con un divertente contorno caratterizzato dalleesibizioni degli artisti di strada e della banda locale, dalle poesie dialettali e dalla musica folcloristica.
A Rieti invece, la città che ospita la più grande coltivazione d’Europa di peperoncini, tornerà dal 29 agosto al 2 settembre l’appuntamento con “Rieti cuore piccante”, un’occasione unica per scoprire l’affascinante mondo di questa spezia. Cultura, tradizione e gastronomia sono i 3 elementi che avranno un unico comun denominatore, il peperoncino: oltre 100 stand, degustazioni, convegni ed esposizioni saranno all’insegna di questa prelibatezza e del concetto di “piccante” visto da molteplici prospettive. Ogni sera sono in programma show cooking e sarà possibile visitare il Campo-catalogo al Centro sperimentale Carlo Jucci e ammirare al Chiostro di S. Agostino oltre 800 varietà diverse di peperoncino provenienti da ogni parte del Mondo; grande spazio sarà poi dato alle visite guidate alla scoperta della città e di Rieti Sotterranea, alle mostre fotografiche e di pittura, alle kermesse artistico-letterarie, agli spettacoli musicali e agli intrattenimenti per bambini.
Spostandosi nel Veneto, a Pastrengo (Verona) andrà in scena dal 30 agosto al 10 settembre un vero e proprio tripudio di sapori, suoni e colori, a forte tinte arancioni: quelle della Festa della Zucca. In tavola saranno serviti risotto, tortelli, ravioli e gnocchi di zucca, pasticcio con zucca e gorgonzola, arancini e vellutata di zucca, spezzatino di carne con zucca e polenta, marmellate, mostarde, torte, gelato, pandolce e tanti altri sapori a tema. Ci sarà spazio anche per “Zuccafolk”, una vera e propria festa popolare che vedrà protagoniste le zucche vestite, decorate e intagliate, per “Zuccarte” – con zucche scolpite sul posto e corsi di intaglio – e per “Zuccabimbi” con servizi di baby-sitting e di animazione. Il 2 settembre è fissato l’appuntamento con il Gran Carnevale di storia e folklore, con la sfilata delle maschere, il concorso che eleggerà i migliori gruppi e la degustazione dei caratteristici gnocchi alla Radex.

L’1 e il 2 settembre tornerà infine la Sagra del fagiolo di Sutri: negli stand gastronomici i visitatori potranno gustare il tipico fagiolo regina locale con un filo d’olio della Tuscia ma anche con salsicce, cotiche, gnocchetti e insalata nelle tipiche ciotole di terracotta, insieme a gustose specialità alla brace e all’ottimo vino della zona. Musica dal vivo, folclore e spettacoli vari faranno da divertente contorno ai 2 giorni di festa, per onorare al meglio la “regina” di un intero territorio. Si racconta che Carlo Magno, dopo aver mangiato troppo alla corte papale durante i festeggiamenti per la sua incoronazione ad imperatore, venne colpito da un attacco di gotta nel territorio di Sutri e guarito con questi fagioli; il prodotto è legato a doppio filo a questo tratto della provincia di Viterbo almeno dal 700’, quando, alle colture di canapa dimesse a causa del loro sempre minore impiego, si sostituirono quelle di fagioli.