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DA CRETONE A SUTRI, LE SAGRE DEL WEEKEND

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Ciammellocco e longarini, l’accoppiata vincente per una sagra che attira ogni anno un numero maggiore di visitatori. Cretone, borgo alle porte di Roma famoso per le sue terme, non è solo un paradiso da vivere nei giorni di calura estiva ma è anche un caratteristico paese di origine medievale, luogo di antiche tradizioni culinarie. E’ il caso del ciammellocco, una prelibata ciambella realizzata con uova, farina, anice, limone e olio d’oliva della Sabina, che sarà che sarà cotta al momento e servita calda, così come insegnano le nonne del posto; ad affiancarlo dal 7 al 9 settembre alla sagra ad esso dedicata sarà un’altra specialità come i longarini, un primo piatto semplice e gustoso. Ci sarà spazio anche per un suggestivo percorso enogastronomico dove scoprire le delizie della cucina tradizionale, le proposte di street food e i migliori prodotti tipici locali, mentre 8 aziende vinicole provenienti da tutta Italia presenteranno le loro etichette; artigianato artistico, antichi mestieri, esibizioni medievali e sbandieratori faranno invece da divertente contorno alle portate proposte nei tre giorni di festa.

Restando nel Lazio, al sugo, al ragù, alla salsiccia, alla boscaiola e con il gorgonzola, saranno gli gnocchi i grandi protagonisti della sagra in programma domenica 9 settembre a Sutri. Una ricetta che esalterà al meglio il sapore delle patate locali, con lo stand gastronomico che proporrà ai visitatori anche spiedini di pecora e altre tipicità locali. Preparati nell’antichità con farine di frumento e riso o con pane secco, nel Seicento gli gnocchi vennero chiamati “malfatti” e realizzati con farina, acqua e uova; tutto cambiò con l’arrivo della patata in Europa: grazie al suo sapore e alla sua consistenza, il tubero scalzò rapidamente tutti gli altri ingredienti e gli gnocchi di patate divennero uno dei primi piatti più amati nello Stivale. Vero e proprio cuscinetto geografico tra l’Etruria a Nord e a Ovest, l’Agro Falisco a Est e Roma a Sud, Sutri sorge su un alto sperone tufaceo che domina, oggi come ieri, la via Cassia: e così tra una portata e l’altra si potrà andare alla scoperta di questa cittadina ricca di storia in provincia di Viterbo.

Spostandosi al Lazio al Veneto, a Pastrengo continuerà fino al 10 settembre l’appuntamento con la Festa della zucca. Ogni sera in località Piovezzano al parco l’ortaggio dal caratteristico colore arancione nobiliterà il gusto del risotto, dei tortelli, dei ravioli e degli gnocchi; in tavola saranno serviti anche pasticcio con zucca e gorgonzola, arancini e vellutata di zucca, spezzatino di carne con zucca e polenta, marmellate, mostarde, torte, gelato e pandolce. Le zucche saranno inoltre protagoniste con corsi di intaglio e momenti dedicati ai più piccoli, nel paese in provincia di Verona noto per la famosa Carica condotta il 30 aprile del 1848 dai Carabinieri Reali contro gli austriaci; oggi Pastrengo è luogo di produzione di vini e olio d’oliva di altissima qualità, da degustare nelle belle e caratteristiche cantine sparse un po’ ovunque nei dintorni.

L’ultima tappa del viaggio settimanale conduce nelle Marche, a Castelfidardo, dove musica e gastronomia si fonderanno per dare vita al Premio Internazionale della Fisarmonica: nel paese in provincia di Ancona tornerà dal 9 al 16 settembre un Festival diffuso nel tempo e nello spazio, che si lascerà vivere ed assaporare per un’intera settimana. Ai concerti, le audizioni, gli stage e i workshop in programma, saranno affiancati brindisi di benvenuto in musica con degustazioni di tipicità delle Marche e aperitivi speciali da gustare insieme alle note d’autore; e non mancheranno le performance degli artisti di strada e le attività musicali dedicate ai più piccoli.

MARETICA A PROCIDA CON ALESSANDRO BARICCO

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“Ripensare l’uomo a partire dal mare” è il tema di MARetica (sabato 15 e domenica 16 settembre) la due giorni che Procida dedica alla narrazione e alla salvaguardia dell’ambiente. Con Alessandro Baricco, da tempo affezionato frequentatore dell’isola campana, e lo storico Claudio Fogu hanno aderito alla prima edizione, tra le numerose personalità del mondo scientifico e ambientalista e dello sport, l’archeologo Sebastiano Tusa, Brando Quilici e la leggenda del canottaggio Agostino Abbagnale. Nel corso del convegno inaugurale (ore 11,00,  Chiesa di Santa Margherita Nuova) si parlerà anche delle campagne “plastic free”, che stanno coinvolgendo molti comuni italiani, con esperti come Francesco Borgogna (autore di “Un Mare di Plastica”). 

Celebra il mare come “fulcro dell’immaginario umano” il “Premio MARetica” (ore 19 in Piazza Marina Grande con concerto di M’Barka Ben Taleb e Pietrarsa, dalle 20,30),  che per la sezione “narrativa internazionale”, presieduta da Alessandro Baricco è stato assegnato alla graphic novel  “Moby Dick” (Ed. Mondadori, 2014) del francese Christophe Chabouté, tra i più grandi maestri del fumetto contemporaneo. 
“Sono felice di restituire a Procida quanto mi ha dato, offrendo il mio contributo alle giornate di MARetica. Ho terminato di scrivere qui il mio ultimo libro. Procida è un isola unica, autentica, che vive seguendo i ritmi dei suoi abitanti e non quelli del turismo” dichiara Baricco che ha riunito in giuria altri “amici” dell’Isola di Arturo: Daria Bignardi, Valeria Parrella, Elisabetta Montaldo, Fabio Masi.
Per la sezione “saggistica”, presieduta da Claudio Fogu, docente  dell’Università della California Santa Barbara (in giuria Sebastiano Tusa, Paolo Frascani, Andrea Montanari e Fabio Rosciglione)  il premio va al libro “Atlante delle sirene” (Ed. Il Saggiatore, 2017) di Agnese Grieco. Il “Premio speciale Predrag Matvejevic” rende omaggio a Folco Quilici.

Completa il programma delle giornate di MARetica, organizzate dal Comune di Procida con Associazione Canottieri Isola di Procida, nell’ambito del progetto “La Sagra del Mare” co-finanziato dalla Regione Campania, una ricca sezione sportiva con gare acquatiche multidisciplinari e cerimonia di premiazione “Trofeo del Mare – V Repubblica Marinara” (Marina Chiaiolella, domenica 16 settembre, ore 16).

 

DELIZIE FINE SETTEMBRE A SUBIACO E CASTEL DI TORA

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Cosa preferire fra il tartufo e gli strigliozzi? E tra il cioccolato e la frittura di paranza? Nell’ultimo fine settimana di settembre la scelta è davvero ardua per gli amanti dei sapori genuini di una volta, da scoprire in una sorta di tour enogastronomico a cavallo tra il Lazio e la Campania.
Si parte dalla provincia di Roma e in particolare da Subiaco, dove il 29 e il 30 settembre andrà in scena la prima edizione di “Tartufo e cioccolato nella dimora di Lucrezia Borgia”. Negli spazi interni della Rocca Abbaziale grande protagonista sarà il tartufo bianco, che sotto la guida di chef professionisti esalterà antipasti, primi e secondi piatti: sabato a pranzo e cena edomenica a pranzo, e solo su prenotazione, gli ospiti potranno gustare queste delizie in un contesto unico, con la musica di un violino a fare da sottofondo.

Al contempo, nei Giardini della Rocca verrà allestito lo stand del cioccolato, all’interno del quale gli ambasciatori Caffarel – sponsor dell’evento – organizzeranno degli show cooking per grandi e piccini; verranno spiegate l’origine del cioccolato, le caratteristiche e la trasformazione da parte di artigiani professionisti, mentre i bambini potranno realizzare dei piccoli lavori a tema. Sempre nei Giardini abili chef prepareranno menù a base di tartufo nero, abbinato alle migliori materie prime della zona: qui le postazioni a sedere saranno libere e ci sarà spazio per un’area dedicata allo street food; all’interno degli stand, grande spazio sarà inoltre dato ai migliori produttori del territorio, dalla gastronomia all’artigianato.
Spostandosi in provincia di Rieti, domenica 30 settembre Castel di Tora aprirà le sue porte per la 23esima edizione della Sagra degli strigliozzi.Buona cucina, natura e folclore sono i tre elementi che danno vita ogni anno all’evento dedicato a questo originale tipo di pasta lunga, realizzata con farina di grano duro e condita con abbondante sugo al pomodoro, che dalle 12.30 in poi sarà servita in un’ampia area al coperto insieme ad altre specialità locali.

Le massaie del posto sono già pronte a lavorare cento chili di farina per realizzare oltre duecento chili di pasta, in questo luogo dal fascino magico incastonato in una cornice di verde che si specchia nelle acque del Lago Turano. Prima e dopo un buon piatto di strigliozzi varrà la pena andare alla scoperta di Castel di Tora, che fa parte del prestigioso club dei borghi più belli d’Italia e offre ai turisti angoli caratteristici e scorci mozzafiato. Fino al 1864 il paese si chiamava Castelvecchio, poi si decise di legare il suo nome a Tora, antico insediamento sabino nel quale avvenne – nel 250 d.C. – il martirio di Santa Anatolia: a lei è dedicato un santuario, che si erge su una collina attigua al paese.

Varrà infine la pena di fare un tuffo di fine estate a Positano, che sabato 29 settembre sarà animata dalla caratteristica Festa del Pesce. Nella splendida cornice della spiaggia di Fornillo sarà proposto ai visitatori un ricco menù che prevede tubetti e totani, totani e patate, frittura di paranza, insalata di polpo e zuppa di cozze; già dal giorno precedente i turisti più curiosi potranno partecipare a uno stage di pulitura del pesce, affiancando gli organizzatori mentre preparano le prelibate materie prime del posto. Molto ricco è il programma sul fronte dell’intrattenimento: sul palco di avvicenderanno gruppi di musica popolare e la festa saluterà i suoi ospiti con lo splendido spettacolo della Torre che rivive di luce, rinnovando l’appuntamento per l’edizione 2019.

MOSTRE, A MILANO “TEX. 70 ANNI DI UN MITO”

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Il 30 settembre 1948 quando nelle edicole italiane debutta il primo albo a striscia di Tex, il personaggio creato da Gianluigi Bonelli e realizzato graficamente da Aurelio Galleppini, destinato a diventare il più amato eroe del fumetto italiano e uno dei più longevi del fumetto mondiale.
Settant’anni dopo, Sergio Bonelli Editore celebra il ranger con una grande mostra dal titolo TEX. 70 ANNI DI UN MITO, aperta dal 2 ottobre 2018 al 27 gennaio 2019 al Museo della Permanente di Milano e patrocinata dal Comune di Milano.
Curata da Gianni Bono, storico e studioso del fumetto italiano, in collaborazione con la redazione di Sergio Bonelli Editore, la mostra racconterà come Tex sia riuscito, anno dopo anno, non solo a entrare a far parte delle abitudini di lettura degli italiani, conquistando generazioni diverse, dal 1948 a oggi, grazie al suo profondo senso di giustizia e alla sua innata generosità, ma anche a diventare un eroe e un vero e proprio fenomeno di costume, un nome che non ha bisogno di presentazioni.

Nei 70 anni della sua storia, Tex, l’avventuriero, il ranger, il saggio capo degli indiani Navajos, ha vissuto storie epiche e memorabili, ha affrontato banditi e malfattori e salvato tribù indiane ingiustamente perseguitate, ha cavalcato sui sentieri polverosi del vecchio West, come nei deserti infuocati del Messico e nelle fredde regioni del Grande Nord. E indimenticabili, naturalmente sono le sfide con il suo nemico di sempre: Mefisto, l’incarnazione del male. Ora, grazie a disegni, fotografie, materiali rari e talvolta mai visti prima e attraverso installazioni a tema create appositamente per questo evento, la mostra TEX. 70 ANNI DI UN MITO, il più importante omaggio mai dedicato all’Aquila della Notte, ripercorrerà l’epopea di Tex Willer, che è anche quella della Frontiera americana, dalla sua creazione ai giorni nostri, attraversando gli eventi e i personaggi della serie e gli straordinari artisti della matita e del pennello che hanno reso Tex il mito che noi tutti conosciamo.

 

Attraverso le prime pagine dei quotidiani, TEX. 70 ANNI DI UN MITO ripercorrerà inoltre 70 anni di storia italiana, che racconteranno il parallelo tra le avventure a fumetti del coraggioso ranger e quelle del nostro Paese, e offrirà ai visitatori l’occasione per cavalcare al fianco di Tex attraverso praterie, foreste e deserti, dall’Arizona al Canada, dal Rio Grande all’Oceano Pacifico, fronteggiando con lui fuorilegge e indiani ribelli, ma anche maghi vudù e sette segrete…

WEEKEND SAGRE SI CELEBRA A CANTERANO E CANTIANO

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Tartufi, amarene e castagne. Il fine settimana del gusto fuori porta propone i sapori e i profumi del bosco da gustare in tavola in tantissime ricette.
E’ il caso di Canterano, piccolo borgo incastonato sotto gli Appennini in provincia di Roma, che aprirà le sue porte per la sagra dedicata al pregiato tubero. L’appuntamento è fissato per il 13 e 14 e ancora per il 20 e 21 ottobre: negli stand gastronomici – aperti il sabato dalle 12 alle 22 e la domenica dalle 12 alle 17 -il tartufo nero pregiato e il tartufo scorzone, tutti raccolti nei boschi che circondano il paese, esalteranno il sapore delle bruschette, della pasta fatta in casa e delle uova. Il vino rosso locale scorrerà a fiumi e gli spettacoli dal vivo di musica popolare garantiranno il clima tipico delle feste in luoghi dove il tempo sembra essersi fermato. Canterano è circondato da boschi ricoperti di castagne e grandi terrazze coltivate a viti, olivi, e nocciole: un vero paradiso che in questo periodo “indossa” le caratteristiche tinte dell’autunno; il paese si affaccia sulla conca dell’Aniene, e da qui si possono ammirare dall’alto i monasteri di San Benedetto e di Santa Scolastica, oltre al maestoso Monte Livata.

Il secondo appuntamento settimanale conduce nel grazioso borgo marchigiano di Cantiano, dove il 13, 14 e il 21 ottobre tornerà la storica “Fiera Cavalli”: protagonista indiscusso della manifestazione sarà il cavallo del Catria, una razza autoctona dai tratti sobri e robusti allevata allo stato brado; saranno in mostra centinaia di esemplari, con attività pensate per coinvolgere grandi e piccini tra caroselli, dimostrazioni di scuole equestri e di mountain trail, corteo e monta da lavoro storica, ma anche gare agonistiche e un giro in carrozza per tutti. Tappa del Grand Tour delle Marche, varato da Tipicità ed ANCI Marche, la manifestazione darà spazio anche ai migliori prodotti del territorio, declinati in tanti irresistibili ricette: circondato da suggestive faggete, il borgo è famoso per la sua amarena e per il pane di Chiaserna, oltre che per la polenta alla carbonara, la birra del Catria, i prodotti del bosco e il tartufo.

Le castagne saranno invece al centro della festa in programma a Donnas, borgo della Valle d’Aosta che trae il nome proprio da una particolare qualità del frutto: la “donnasc”. Il centro storico del paese – che conserva molte tracce del suo glorioso passato – aprirà le sue porte   dal 12 al 14 ottobre con degustazioni, cene a tema e la gara di “Mendaye”, una divertente competizione tra i caldarrostai aperta a tutti, nell’ambito della quale sarà assegnata la Castagna d’oro.

Intanto in Trentino-Alto Adige, a Tassullo, è tutto pronto per “Formai dal Mont”, la manifestazione che esalterà il patrimonio unico di sapori e profumi dei formaggi di malga: l’appuntamento è fissato il 20 e il 21 ottobrenella splendida cornice di Castel Valer tra degustazioni, intrattenimenti e rievocazioni di antichi mestieri. E anche il borgo umbro di Città della Pieve scalda i motori per “Zafferiamo”, l’evento in programma dal 19 al 21 ottobre: dalla gastronomia all’arte, fino alla cosmesi, l’affascinante spezia sarà proposta in tutte le sue possibili sfaccettature.

NEL REATINO SI CELEBRA RACCOLTO CASTAGNE

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Castagne, caldarroste, marroni. Il frutto tipico autunnale è il grande protagonista del primo fine settimana del mese dedicato alle ricette di una volta e alle antiche tradizioni; soprattutto in provincia di Rieti”, dove per secoli la “ghianda di Giove” ha sostituito il pane per tante famiglie di contadini.
Il 31 ottobre e il primo novembre alla Festa d’Autunno di Antrodoco è in mostra il prelibato marrone locale, che esalterà il gusto del risotto con zucca e speck, dei bocconcini avvolti nel guanciale, dei maltagliati di farina di castagne con guanciale e pomodoro, del maialino con prugne e marroni e della zuppa di legumi. Durante le due giornate di festa sono previste attività per grandi e piccini: spettacoli teatrali e musicali, mostre, mercatini e l’imperdibile Halloween Party; il tutto sarà accompagnato da degustazioni di vini locali e prelibatezze culinarie che esalteranno il delicato e dolce sapore del Marrone di Antrodoco, paeseconsiderato il “Centro d’Italia”, segnato da un piccolo obeslisco sormontato da una sfera metallica collocato nei pressi della chiesa di Santa Maria Extra Moenia.

Spostandosi sulle rive del Lago del Turano, la castagna rossa del Cicolano darà il benvenuto ai visitatori, giovedì primo novembre, nelle sagre in programma ad Ascrea e Marcetelli. Ascrea – una terrazza naturale da cui si gode di una vista mozzafiato sul bacino artificiale e sulla vallata sottostante – proporrà un menù tutto “Made in Rieti” a base di prodotti della provincia, nel quale spiccano il dolcetto di castagne e le caldarroste; specialità da gustare a partire dalle 12 all’interno di una tensostruttura coperta, riscaldata e animata da spettacoli musicali dal vivo. Un comodo servizio di bus navetta sarà a disposizione di turisti e camperisti per raggiungere agevolmente questo piccolo borgo, che conserva al suo interno le tracce dell’antico castello e le mura della chiesa annessa.

A Marcetelli invece, che con i suoi 80 residenti rappresenta il comune più piccolo del Lazio, la castagna sarà servita nel classico cartoccio di caldarroste e nei bocconcini, oltre che nel gelato e nell’amaro. Nell’ampio stand gastronomico saranno servite anche altre specialità del territorio come fettuccine ai funghi porcini, gnocchitti e fagioli, bocconcini alle castagne, salsicce alla brace e i dolci. Nel pomeriggio gli intrattenimenti musicali faranno da divertente sottofondo alla distribuzione delle gustosissime caldarroste e tra una delizia e l’altra, i visitatori potranno andare alla scoperta di Marcetelli e del suo passato, grazie ai video documentari sulla storia del borgo e al comodo servizio navetta per le visite guidate.

Di lì a pochi giorni, anche Paganico Sabino aprirà le sue porte per la tradizionale“Castagnata”: quello in programma domenica 4 novembre non è un semplice appuntamento enogastronomico, ma un tuffo all’indietro alla riscoperta delle tradizioni contadine di un intero territorio. In tavola saranno servite a partire dalle 12.30 pasta fatta in casa, salsicce, bruschette e il cartoccio di caldarroste, da accompagnare con un buon bicchiere di vino rosso. Le delizie verranno distribuite all’interno del centro diurno con posti coperti da capienti tensostrutture e per tutta la giornata i caratteristici vicoli del borgo saranno impreziositi dagli stand dei prodotti tipici locali; l’intrattenimento sarà garantito dagli spettacoli musicali e folcloristici dal vivo, mentre si potrà viaggiare all’indietro nel tempo grazie alle mostre “Arredi sacri e attrezzi della civiltà contadina”, “Sulla via della canapa” e “Sapore di vino”.

Sarà festa, infine, anche in un’altra regione: il Grand Tour delle Marche, il circuito di eventi promosso da Tipicità ed Anci, farà tappa il 3 e il 4 novembre a Montedinove per “Sibillini in Rosa”. Uno dei borghi più affascinanti della regione si tingerà di rosa in onore della caratteristica mela locale, da assaporare in tantissime ricette. Coltivata da sempre sui Monti Sibillini tra i 450 e i 900 metri di altitudine, la mela rosa è un prodotto a chilometro zero tra i più buoni e sani; di dimensioni piuttosto piccole, irregolare e leggermente schiacciata, ha un tipico colore verdognolo con sfumature rosate, violacee e aranciate; ma è il sapore che rende questa tipicità unica al mondo: la sua polpa è acidula e zuccherina, il profumo intenso e molto aromatico. Oltre che per le degustazioni, nel corso dell’evento ci sarà spazio anche per gli spettacoli acrobatici, le marionette, i clown e le parate degli sbandieratori.

NEW YORK IN AUTUNNO, UNO SPETTACOLO SENZA TEMPO

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“Non c’è niente come l’autunno a New York, non sono solo le foglie a cambiare, qualcosa nell’aria porta alla luce i veri colori di ognuno”. La voce di Kristen Bell nella serie tv Gossip Girl è un’istantanea scattata sulle rive dell’Hudson alle 6 del pomeriggio mentre il fiume scorre placido e il sole si nasconde dietro ai grattacieli. È un mulinello di vento che scuote le foglie cadute su un marciapiede davanti al cortile di una casa del Queens. È una mattinata di sole sottratta al primo freddo, a tastare il terreno umido del Central Park dopo una notte di pioggia alla ricerca di un lembo di prato sul quale appisolarsi. New York in autunno ha un fascino impareggiabile. Ancora il grande freddo con le imponenti nevicate e le gelate invernali (e il cinematografico fumo sputato dai tombini) non paralizza la città, né tantomeno l’asfissiante calura estiva rende le passeggiate sulla “Broadway” delle saune. L’autunno quindi è la stagione migliore per visitare, scoprire e immergersi nella “Grande mela”.

NEW YORK IN AUTUNNO, COSA VEDERE

Il rullino di marcia per un viaggiatore alle prese con la metropoli americana obbedisce al fattore tempo. Se una settimana sembra (nei piani) avanzare e bastare, spesso non lo è nella pratica. New York è una città caotica, frenetica, vorticosa: un cuore pulsante, una macchina che non si ferma mai. Il dilemma di ogni turista è se viverla di giorno, e quindi prevedere levatacce e uso di scarpe comode per chilometriche sgambate, o se puntare tutto sul dopo tramonto. Una via di mezzo, almeno per quelli alle prese con la loro “prima volta” è sempre consigliabile.

Un peccato mortale sarebbe non visitare i musei più importanti della città, veri santuari internazionali della cultura: dal Moma al Guggenheim, dal Met al Museo di storia naturale.

Se la giornata è clemente e intendete dare sollievo alle membra sfinite dalle lunghe scarpinate, allora arrendetevi all’ozio: concedetevi una tarda mattinata o un primo pomeriggio da trascorrere al Central Park, tra pic nic familiari, cani che si rincorrono e ciclisti amatoriali.

New York ammette la possibilità di farsi scoprire da prospettive assolutamente differenti: dalla sommità di un grattacielo (una sfida per chi soffre di vertigini), al basso di un battello che circumnaviga Manhattan, stavolta con le pupille indirizzate all’insù. Nel primo caso non si può non scalare (con l’ascensore, s’intende!) ben 86 piani per raggiungere la terrazza dell’Empire State Building o conquistare il Top of the rock, l’osservatorio situato in cima al Rockefeller Center. Nel secondo caso basta comprare un biglietto per la Circle Line, la crociera sull’Hudson che permette di osservare da vicino la Statua della Libertà ma anche di squadrare i grattacieli che si ergono fino a quel cielo che i pennacchi e gli antennoni piazzati sui tetti sembrano solleticare.

NEW YORK IN AUTUNNO, LO SHOPPING

Regalatevi, se potete e fino a saziarvi, una giornata di shopping: in questo caso è il portafogli che comanda. L’occasione è di sfoderare la carta di credito nei lussuosi negozi della moda che si affacciano sulla 5th Avenue o in alternativa di spendere meno negli store che riempiono Manhattan. La città è a misura di qualsiasi tasca.

Se da buoni italiani volete a tutti i costi ritrovare nel vostro tour elementi che sfamino la vostra brama nostalgica del Belpaese, allora una capatina a Little Italy fa per voi: ma senza riporre troppe aspettative. Il quartiere italiano che ha ospitato i primi emigrati si è ridotto a una sola strada, più folcloristica che altro. Mulberry Street è diventata una piccola enclave tricolore in una porzione di Lower Manhattan che parla più cinese che inglese, è un viale risparmiato dalla voracità del Dragone in cui di italiano sono rimaste solo i nomi che campeggiano sulle insegne dei ristoranti. Se volete respirare un po’ di vera Italia avventuratevi a Brooklyn o programmate una visita a Staten Island. Consiglio: per risparmiare sulle varie attrazioni acquistate una city card.

NEW YORK IN AUTUNNO, DOVE MANGIARE

New York è America solo sulla carta, nella sostanza è un continente a parte. E’ la città più multiculturale che esista sulla faccia della terra. Ed anche l’offerta gastronomica è altrettanto multietnica. A New York si può mangiare di tutto e in ogni ora: dai fast food con le insegne delle grandi catene al venditore ambulante di Pretzel e kebab. Dai Daily aperti di notte ai ristoranti da 100 dollari a testa.

I quartieri dove si mangia meglio sono quelli che declinano verso sud. Lower Manhattan è la capitale del buon cibo: Soho, il quartiere degli artisti, pullula di ristoranti alla moda. Come la Boqueria. “Tutto molto buono ma eccessivamente caro” si legge su una recensione lasciata da un cliente su Tripadvisor. Mentre per mangiare del buon sushi fate una scappata al Blue Ribbon Sushi. A Tribeca è consigliabile, per chi ama i sapori orientali, il Kungsik. A Chelsea, gli appassionati di aragosta possono invece soddisfare il loro appetito al The Lobster Place.

NEW YORK IN AUTUNNO, VISTO TURISTICO

Per ottenere un visto turistico per gli Stati Uniti c’è da fare una lunga trafila, oppure bisogna richiedere l’ESTA. Si tratta del sistema elettronico per l’autorizzazione al viaggio. Tutti i viaggiatori infatti che intendono entrare nel Paese statunitense dall’Italia devono ottenere preventivamente l’autorizzazione elettronica. Ciò attraverso la compilazione di un modulo online facilmente reperibile in rete. Se tale autorizzazione viene approvata, il permesso stabilisce il diritto di viaggiare verso gli Stati Uniti, ma non garantisce il diritto del richiedente ad entrare. Non appena sbarcato negli States, il viaggiatore sarà intervistato da un funzionario dell’Ufficio delle dogane il quale potrà anche dichiarare il viaggiatore non idoneo. Ai viaggiatori non in possesso di un Esta può essere negato il check in da parte della compagnia aerea dall’aeroporto di partenza. Dall’8 settembre 2010 i viaggiatori dei paesi aderenti al Visa Waiver Program sono tenuti a pagare con carta di credito 14 dollari all’atto della richiesta dell’autorizzazione Esta. L’autorizzazione è valida per un massimo di 90 giorni. Nella compilazione si risponde ad alcune domande ESTA quali ad esempio: “Avete precedenti penali?” o “Avete in corso procedimenti penali?”, e altre informazioni personali che vengono richieste al fine di valutare se sia possibile o meno l’ingresso nel Paese nordamericano.

VOIHOTELS, ANDILANA BEACH MIGLIOR HOTEL OCEANO INDIANO

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È italiano della catena VOIhotels (gruppo Alpitour) il miglior Beach Resort dell’Oceano Indiano e il miglior resort del Madagascar.
Il Bravo Andilana Beach di Nosy Be, di cui il gruppo ha la gestione, oltre che la proprietà, ottiene il prestigioso premio, conferito ai World Travel Awards, per il quarto anno consecutivo: è Indian Ocean Leading Beach Resort 2018 e Madagascar Leading Resort 2018.
Ma l’Andilana non è l’unico hotel del gruppo VOI ad ottenere premi prestigiosi: Il VOI Alimini Resort ha infatti ricevuto il Bimboinviaggio Award, come miglior villaggio per le famiglie in Italia. VOIhotels è al 3°posto della categoria “Miglior attività social media marketing per le strutture ricettive aggregate” all’Hospitality Social Awards 2018.

L’Andilana Beach situato al nord del Madagascar, nella splendida isola di Nosy Be è una costruzione in stile coloniale che affaccia su due lunghe spiagge, le più belle dell’isola; una dalla vivace animazione tipica dei villaggi Bravo, l’altra, la famosa spiaggia delle Tartarughe più quieta e dedicata a chi ama il relax. Alle spalle dell’hotel un giardino tropicale di 15 ettari con uno zoo in cui sono presenti lemuri, coccodrilli, camaleonti, tartarughe ecc.
Gli ospiti possono poi usufruire di una grande piscina, beach volley calcetto, canoe, due campi da tennis, tiro con l’arco, palestra, minigolf, percorso salute.
Particolarmente curata la ristorazione: con servizio a buffet nel ristorante Ravinala e serate a tema nel ristorante Pily Pily situato su un isolotto roccioso e boscoso, collegato da un istmo di sabbia.

Tanta bellezza, in novembre, ha un costo di 3.022 (1.511 a persona) in camera doppia con assolutamente tutto incluso.
VOIhotels, catena alberghiera del gruppo Alpitour, conta ad oggi, 14 hotels di cui 11 della categoria leisure e 3 life style.
Il Gruppo di vocazione principalmente leisure ha strutture in Sardegna, Sicilia, Puglia, Calabria e Madagascar, Capo Verde, Zanzibar e Cuba.
Fra gli hotels alcune eccellenze come il Donna Camilla Savelli di Roma e il Mazzarò Sea Palace di Taormina.
Nuove acquisizioni sono in corso.