UEFA Euro 2024

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Aebischer “L’Italia è forte, dovremo difendere bene”

ROMA (ITALPRESS) – Sabato pomeriggio, alle 18, nel match degli ottavi di finale di Euro2024, gli azzurri sfideranno la Svizzera. Una squadra piena di “amici” che militano nella Serie A. Fra questi l’interista Sommer, il granata Rodriguez, il rossonero Okafor e soprattutto tre bolognesi, ovvero Ndoye, Freuler ed Aebischer.
Proprio Michel Aebischer ha parlato oggi in conferenza stampa, dalla sede del ritiro elvetico. “Per prima cosa contro l’Italia dobbiamo difendere bene, perchè loro sono forti. Poi, quando avremo la palla dobbiamo giocarla bene”, ha detto il centrocampista del team felsineo. “Ho fatto una bella stagione al Bologna: ho giocato quasi sempre e questo mi ha dato tanta fiducia. Penso che ciò si veda anche in Nazionale. Ringrazio Thiago Motta per tutte le cose che mi ha insegnato: in particolare ad aiutare i compagni sotto pressione e a fargli spazio quando invece non lo sono”, ha aggiunto Aebischer.
“Noi del Bologna tutti bene a Euro2024? Siamo forti e abbiamo fiducia, ripeto: il merito è anche qui in parte di Thiago Motta. Calafiori assente agli ottavi? Mi dispiace che sia squalificato, anche se è un bene per noi svizzeri, perchè lui è fortissimo”, ha precisato il centrocampista elvetico.
“Sommer, Akanji e Xhaka sono dei punti di riferimento per noi ma c’è bisogno di tutta la squadra per vincere le partite. Rispetto a prima penso che difendiamo meglio e e lo facciamo di più insieme, sfruttando anche il fatto che ora difendiamo in 5. Credo anche però che siamo migliorati quando abbiamo il possesso della palla. Con Rodriguez, lì sulla fascia, ci capiamo bene e penso che fino adesso abbiamo fatto cose positive”, ha concluso Aebischer.
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La Georgia piega 2-0 il Portogallo e vola agli ottavi

GELSENKIRCHEN (GERMANIA) (ITALPRESS) – La Georgia scrive una nuova pagina della sua storia superando 2-0 il Portogallo e centrando la qualificazione agli ottavi di finale di Euro2024. E’ la premiata ditta Kvaratskhelia-Mikautadze, con un gol a testa, a portare in paradiso la squadra caucasica. Cristiano Ronaldo e compagni male ma comunque agli ottavi di finale da primi del girone.
La partita si sblocca dopo neanche 90 secondi. I lusitani sbagliano in fase di impostazione con Antonio Silva e Mikautadze lancia in profondità Kvaratskhelia che entra in area e fulmina Diogo Costa con un preciso mancino rasoterra sul palo lontano, portando in vantaggio a sorpresa i suoi. Gli uomini di Martinez provano a rispondere al 17′, quando Ronaldo calcia di potenza una punizione dalla lunga distanza che Mamardashvili respinge a mani aperte in angolo. Al 28′ è Conceiçao a provarci con il mancino da buona posizione dopo una smanacciata del portiere avversario, ma calcia fuori. Alla mezz’ora, Joao Felix conclude con il sinistro dal limite dell’area ma la palla esce di un soffio alla sinistra del palo. Cinque minuti più tardi ci vuole un grande intervento in scivolata di Gvelesiani per stoppare un tiro ravvicinato di Ronaldo. La formazione guidata da Sagnol regge l’urto e va al riposo in vantaggio. Ronaldo ci prova subito in avvio di ripresa, quando con il sinistro da pochi passi si vede rimpallare una conclusione a botta sicura da Dvali. Sull’angolo seguente, è Danilo Pereira a calciare a lato di un soffio dopo una mischia. Mamardashvili compie poi un miracolo al 9′ su un destro a giro dal limite di Dalot. A fine azione, l’arbitro va però a rivedere al Var un fallo nell’area portoghese commesso da Antonio Silva su Lochoshvili. L’arbitro assegna il rigore. Dal dischetto si presenta il solito Mikautadze, che non sbaglia e firma un incredibile 2-0 siglando la terza rete personale nel torneo. Il capocannoniere di Euro 2024 è scatenato e al 26′ lancia in contropiede Chakvetadze, il quale entra in area dalla destra ma spedisce alto sopra la traversa. In pieno recupero, Mamardashvili mette ancora la sua firma sul match compiendo due parate su Semedo e Dalot. Al fischio finale può scattare la festa dei georgiani, che salgono a quota 4 raggiungendo il terzo posto alle spalle di Portogallo e Turchia. Agli ottavi se la vedranno con la Spagna. Cristiano Ronaldo e compagni invece sfideranno la Slovenia.
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Repubblica Ceca-Turchia 1-2, Montella e i suoi avanti

AMBURGO (GERMANIA) (ITALPRESS) – La Turchia supera 2-1 la Repubblica Ceca nel match valevole per l’ultima giornata del girone F di Euro 2024 e si qualifica agli ottavi di finale da seconda: decisive le reti di Hakan Calhanoglu e Cenk Tosun. I cechi, invece, chiudono all’ultimo posto e vengono eliminati. La squadra di Hasek si ritaglia subito un’occasione dopo appena due minuti con una conclusione di Provod, che viene deviata in corner da Gunok. Al 13′ risponde la Nazionale turca con un tentativo di Arda Guler, che però termina a lato. A fare la partita sono sempre i cechi, che creano altre due chance da rete prima con Jurasek e poi con Hranac, ma i loro tiri mancano di precisione. Al 20′ arriva il primo punto di svolta della gara poichè Antonin Barak, già ammonito pochi minuti prima, commette una grande ingenuità e viene espulso, lasciando in inferiorità numerica i suoi compagni. La Turchia, dunque, inizia a spingere con maggiore convinzione e al 27′ si rende pericolosa con il solito Guler, sul quale è provvidenziale il salvataggio di Krejci. Nonostante alcune importanti occasioni, le due squadre vanno a riposo sul punteggio di 0-0 dopo tre minuti di recupero. Nella ripresa la Turchia parte forte e, dopo i tentativi di Yildiz e Ylmaz, trova la rete del vantaggio al 51′ con Hakan Calhanoglu: il centrocampista dell’Inter conclude di precisione con il destro e insacca all’angolino. La Repubblica Ceca effettua una girandola di sostituzioni e reagisce alla grande, agguantando il pareggio al 66′ con una conclusione ravvicinata di Tomas Soucek. La partita torna sui binari dell’equilibrio e i cechi si lanciano in un lungo assalto finale, ma a colpire sono ancora i ragazzi di Vincenzo Montella con Cenk Tosun, che fissa il punteggio sul definitivo 2-1. In virtù di questo successo la Turchia blinda il secondo posto con 6 punti e vola agli ottavi di finale (dove sfiderà l’Austria), mentre la Repubblica Ceca chiude ultima a quota 1 e viene eliminata da Euro2024.
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Spalletti apre ai tifosi, cori e gol verso la Svizzera

Di Antonio Ricotta
ISERLOHN (GERMANIA) (ITALPRESS) – Allontanare le tensioni e respirare la passione degli italiani di Germania per la maglia azzurra. Luciano Spalletti ha scelto il modo migliore per ripartire, anzi per iniziare con il piede giusto il cammino verso Berlino. Sabato all’Olympiastadion la sfida degli ottavi contro la Svizzera di Yakin, oggi primo allenamento all’Hemberg Stadion di Iserlohn. In programma una seduta aperta solo alla stampa e soltanto per i primi 15 minuti, ma quando il pullman della squadra ha raggiunto il centro sportivo, il ct ha deciso di aprire i cancelli dell’impianto e di concedere a tutti la visione dell’intera sessione di lavoro. Circa quattrocento tifosi hanno incitato la squadra e applaudito Spalletti che, a fine seduta, ha anche ricevuto l’abbraccio di Elias, bambino di 8 anni, figlio di una coppia italo-tedesca, entrato in campo a tutta velocità, bruciando sullo scatto un addetto alla sicurezza, poi invitato a desistere dallo stesso ct. Il bimbo, tifoso della Juventus, è stato poi portato brevemente negli spogliatoi per un breve saluto ai giocatori e, in particolare, per conoscere il suo idolo Federico Chiesa.
Oltre all’esterno juventino, Calafiori, capitan Donnarumma (che poi ha lasciato gli spogliatoi dirigendosi verso gli spalti per selfie e autografi), Bastoni, Barella, Scamacca e lo stesso Spalletti i più acclamati. Insomma un bel clima, leggero, per nulla appesantito dalle tensioni del post-Croazia e più in generale di una fase a gironi complicata e sofferta. Il gruppo ha sostenuto un allenamento a due velocità: in 9 si sono allenati a parte, gli altri sono scesi in campo per l’ormai consueto test con una selezione delle giovanili del Borussia Dortmund. Per Federico Dimarco, invece, solo cyclette. E mentre il capo delegazione della Nazionale, Gigi Buffon, si godeva la seduta lavorando sul tapis roulant, il ct dirigeva dal campo i giocatori impegnati nella partitella. Inizialmente ha schierato Meret tra i pali, difesa a tre formata da Gatti, Mancini e Buongiorno, quindi a centrocampo Bellanova, Pellegrini, Fagioli, Frattesi e Cambiaso; con Chiesa e Scamacca in attacco per un 3-5-2 in fase di non possesso, 3-4-2-1 con (Frattesi e Chiesa dietro la punta) in costruzione. Con la squadra ‘sparring partner’, in campo anche Folorunsho, Cristante ed El Shaarawy.
Dopo una prima parte conclusa sul 3-0 con la doppietta di Frattesi e la rete di Scamacca, il ct ha invertito Pellegrini e Cristante, mentre con i ragazzi è entrato in campo anche Zaccagni che inizialmente si era limitato a una corsa lungo il campo. Spalletti ha continuato a scambiare le pedine (Zaccagni con Chiesa, Cambiaso con El Shaarawy). Nella seconda parte della partitella ancora in gol Scamacca, mentre Chiesa ha impegnato con un gran tiro un Meret fin lì inoperoso. Ancora presto per parlare di formazione anti-Svizzera, l’unica possibile indicazione di oggi è la difesa a 3. Una certezza c’è e non è positiva: non ci sarà Riccardo Calafiori, fin qui il migliore degli azzurri insieme a Donnarumma. Salterà la Svizzera per squalifica e a giocarsi il posto saranno Buongiorno e Mancini. “Bastoni e Calafiori stanno giocando e lo stanno facendo molto bene. Io, Buongiorno e Gatti lavoriamo per farci trovare pronti. Siamo un gruppo coeso e compatto”, le parole del centrale della Roma a uefa.com. Di spogliatoio unito parla anche Stephan El Shaarawy. “Il gol di Zaccagni al 98° è stata una grande emozione, dimostra che questa Italia non muore mai e vuole arrivare fino in fondo”. Per Mancini il pareggio in extremis con la Croazia può dare agli azzurri “la spinta giusta”. Sabato all’Olympiastadion di Berlino, ne sapremo di più.
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L’Ucraina non sfonda ed è fuori, il Belgio trova la Francia

STOCCARDA (GERMANIA) (ITALPRESS) – A Stoccarda vince la paura nello 0-0 tra Ucraina e Belgio che manda i Diavoli Rossi agli ottavi di finale con il secondo posto nel Girone E, in cui tutte le squadre chiudono a 4 punti. L’Ucraina saluta invece la manifestazione, pagando la netta sconfitta alla prima giornata (per 3-0) contro la Romania, che vince il raggruppamento per differenza reti. Avanza come migliore terza anche la Slovacchia.
Rebrov cambia modulo e sceglie le due punte: Yaremchuk e Dovbyk partono insieme dal primo minuto. Tedesco conferma dieci undicesimi della squadra che ha battuto la Romania, in campo Trossard (al posto dello squalificato Lukebakio) con De Bruyne e Doku alle spalle di Lukaku. Occasioni col contagocce fino all’intervallo. Lukaku strozza un sinistro che diventa inoffensivo, mentre Casteels neutralizza senza particolari difficolta una botta potente ma centrale di Yaremchuck. Ancora il 9 dell’Ucraina ci prova di testa spedendo il pallone sopra la traversa e qualche minuto dopo la mezz’ora De Bruyne vuole sorprendere Trubin calciando direttamente in porta una punizione da posizione defilata che finisce sull’esterno della rete. Poco altro da dire sui primi 45′ in cui entrambe le compagini si perdono spesso nel momento dell’ultimo passaggio.
Più vivace la ripresa anche per merito di un Belgio che parte con un piglio più propositivo sfruttando la vivacità di Doku e del neoentrato Carrasco. Lukaku si ritaglia lo spazio per la conclusione ma il suo tiro finisce debolmente tra le braccia di Trubin che poi fa una grande parata sul tentativo improvviso di Carrasco. Passano i minuti e l’Ucraina, spalle al muro, è costretta a osare: Rebrov manda in campo Malinovskyi e poi Yarmolenko per Svatok. Chance per Dovbyk ma il capocannoniere della Liga calcia a lato, così l’occasione più clamorosa arriva direttamente da calcio d’angolo con la traiettoria a rientrare disegnata da Malinovskyi che stava per fare secco Casteels, reattivo a intervenire allontanando la sfera sulla linea di porta. In contropiede Bakayoko calcia a giro e non inquadra lo specchio, l’ultimo squillo è di Sudakov ma Casteels blocca blindando il pass per gli ottavi del Belgio e condannando l’Ucraina.
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Un pari che accontenta tutti, Romania e Slovacchia agli ottavi

FRANCOFORTE (GERMANIA) (ITALPRESS) – Pareggio che fa felici tutti in quel di Francoforte, con l’1-1 tra Slovacchia e Romania che consegna il primo posto nel gruppo E ai rumeni – anche in virtù dello 0-0 tra Ucraina e Belgio – e il passaggio del turno come una delle migliori terze alla squadra di Francesco Calzona. A decidere la sfida le reti, tutte nel primo tempo, di Duda e Razvan Marin su rigore.
Tanto equilibrio e poche occasioni nitide nella prima parte di gara, con il gioco spezzettato da tante palle inattive. Il vantaggio però lo trova la Slovacchia, al minuto 24, con il cross preciso dalla trequarti di Kucka per il colpo di testa di Duda, perso dalla difesa della Romania e libero di colpire e portare avanti i suoi. Un 1-0 che però resisterà fino al 37′, con la Romania che attacca bene sulla destra con Hagi, atterrato in area da Hancko e bravo dunque a guadagnarsi il calcio di rigore poi realizzato da Razvan Marin. Parità ristabilita a Francoforte ed equilibrio che permane fino all’intervallo, attestandosi come principale costante anche ad inizio ripresa, con maggiore prudenza da parte di entrambi gli schieramenti. Al quarto d’ora del secondo tempo è però la Romania a farsi vedere, prima con la conclusione dal centro dell’area di Razvan Marin parata da Dubravka, poi con quella immediatamente successiva, dalla sinistra, di Dragus, alta sulla traversa. Risponde subito la Slovacchia, con il pallone di Pekarik e la conclusione di Strelec, respinta bene coi piedi da Nita. Pioggia che aumenta a Francoforte, così come le occasioni: ancora pericolosa la Slovacchia, stavolta con Haraslin che dalla sinistra si accentra e calcia a giro mancando di poco il palo alla sinistra di Nita. Finale che va scemando dal punto di vista delle palle gol, con entrambe le squadre che sembrano così accontentarsi di un pareggio che va in archivio al termine dei tre minuti di recupero concessi da Siebert.
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Mancini “Gol Zaccagni può darci la spinta, ora testa e cuore”

Di Antonio Ricotta
ISERLOHN (GERMANIA) (ITALPRESS) – Riccardo Calafiori non ci sarà. Un bel problema per gli azzurri e per Luciano Spalletti, visto che il difensore del Bologna è stato fin qui, insieme a capitan Donnarumma, il migliore di questa Nazionale che sabato sfiderà a Berlino la Svizzera con l’obiettivo di entrare tra le migliori 8 d’Europa. Al posto della rivelazione di Euro2024 potrebbe giocare Gianluca Mancini. Fin qui neanche un minuto per il centrale della Roma che ora si giocherà il posto con Buongiorno, anche lui in attesa del debutto. Deciderà il ct, Mancini è ovviamente pronto, è tra i più esperti del gruppo, conosce il suo ruolo e crede nei giovani che si stanno facendo spazio e che portano sulle spalle un’eredità pesante come quella di Chiellini e Bonucci. “Io non sono più giovane, ma Bastoni e Calafiori stanno giocando e lo stanno facendo molto bene. Poi ci sono io, Buongiorno e Gatti che siamo lì per farci trovare pronti quando il mister ci darà una possibilità o quando dovremo entrare in partita o in qualsiasi modo. Siamo un gruppo coeso e compatto”, assicura Mancini in un’intervista a Uefa.com. Al di là di chi sostituirà Calafiori, bisognerà capire che modulo sceglierà Spalletti che ha puntato sulla linea a 4 nelle prime due gare, a 3 nell’ultima del girone.
“Parliamo solo del modulo iniziale perchè poi durante la partita i moduli vengono cambiati in base all’andamento della gara, in base ai calciatori che vai ad affrontare. In occasione dell’ultima siamo partiti con il 3-5-2. Le prime due con la difesa a quattro ma poi in campo facevamo la costruzione a tre. Il calcio di oggi va così, non c’è un modulo preciso ma sono gli adattamenti che i calciatori fanno in campo per cercare di portare la partita verso i proprio binari”, spiega Mancini. Il centrale della Roma non ha problemi ad ammettere che la lezione di spagnolo è stata dura da mandare giù, ma sottolinea anche la risposta data contro la Croazia. “La prestazione con le furie rosse ci ha abbassato l’umore – confessa -. Non ci aspettavamo una gara del genere ma siamo stati bravi a reagire in una partita fondamentale. L’abbiamo ripresa alla fine ma meritavamo di stare sopra per espressione di gioco e per tutte le cose che abbiamo fatto nei 90 minuti. Credo sia stato un pareggio meritato e una qualificazione meritata”. Ma se al 98° non ci fosse stato il gol di Zaccagni, adesso si parlerebbe di classifiche e migliori terze se non di vacanze. “Fare un gol così bello all’ultimo secondo è qualcosa che ci può dare una spinta in vista della prossima partita”, dice Mancini che su capitan Donnarumma aggiunge: “Gigio lo conosciamo tutti. Da tanti anni è uno dei portieri più forti al mondo, lo sta confermando e avere lui dietro ci dà una grande sicurezza in più, si vede in campo”.
Sabato a Berlino di fronte avremo la Svizzera, squadra travolta tre anni fa, ma che in questi Europei sta dimostrando di essere enormemente cresciuta. “Tutte le squadre sono toste in questo torneo. Abbiamo visto la Svizzera contro la Germania, è una squadra molto fisica, molto veloce, corrono tanto. Sarà una partita di livello e cercheremo di recuperare e arrivarci al meglio. Hanno sia giovani che gente più esperta, è un bel mix. E’ una squadra tosta da sfidare, ha dei nomi importanti e altri più giovani che hanno sicuramente le qualità per far bene. Ma anche la nostra squadra ha un bel mix di esperienza e gioventù.
Poi ci sono tanti giocatori che giocano o hanno giocato nel campionato italiano. Sarà un match giocato a viso aperto dove alcuni si conoscono, altri meno, ma l’importante è pensare a noi stessi e a fare le cose bene per noi stessi e per vincere la partita”. Per Mancini al di là di moduli e prestazioni: “Testa e cuore non devono mai mancare, in tutte le partite, anche quelle con gli amici a calcetto. Il calcio è tecnica e individualità, ma queste due componenti, testa e cuore, così come l’intelligenza, il rimanere col sangue freddo, il capire i commenti della gara, sono importanti in queste competizioni soprattutto, ma in generale per tutte le partite”. Ottavi con la Svizzera e poi…”Il tabellone? Nella parte sinistra ci sono tante squadre importanti. Ma in realtà anche nella parte destra ce ne sono di altrettanto forti”. Passo dopo passo, poi si vedrà.
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Civoli “Italia concreta e il miglior Chiesa per vincere a Berlino”

Di Antonio Ricotta
ISERLOHN (GERMANIA) (ITALPRESS) – Diciotto anni fa il cielo si colorò di azzurro a Berlino. Sabato la Nazionale torna all’Olympiastadion e da quando, al 98° di Croazia-Italia, Zaccagni ha messo dentro il gol-qualificazione, sui social spopola, così come nelle teste degli italiani quella iconica frase “Il cielo è azzurro sopra Berlino”, pronunciata dal telecronista Rai, Marco Civoli, lo scorso 9 luglio quando Grosso trasformò l’ultimo rigore, condannando la Francia e permettendo a Fabio Cannavaro di alzare la coppa del mondo. “Sono passati 18 anni ed è la prima volta che l’Italia torna nella capitale tedesca. ‘Il cielo è azzurro sopra Berlinò – ricorda Civoli all’agenzia Italpress -, arrivò alla fine di una giornata molta lunga, iniziata presto la mattina. Ricordo che con Sandro Mazzola andammo in netto anticipo allo stadio, eccitati come i bambini che vanno alle giostre. Abbiamo mangiato wurstel fuori dallo stadio e da lì è iniziata quella lunga giornata che sembrava non finire mai. Non vedevamo l’ora che iniziasse la partita, avevamo delle buone sensazioni perchè la semifinale di Dortmund contro la Germania, è stata la svolta, una sorta di talismano, lì abbiamo avuto la sensazione che tutto potesse accadere”.
“La Francia – prosegue Civoli – era una squadra molto forte, probabilmente più forte di noi, poi in quella finale ci furono tanti episodi, le parate di uno strepitoso Buffon, Materazzi che sale in cielo per metterla dentro, la testata di Zidane, poi Trezeguet che sbaglia il rigore e noi che li segniamo tutti. Ricordo che dopo la telecronaca, ho raggiunto i mezzi della Rai all’esterno, ero solo, lì mi sono rilassato per un pò dopo una lunghissima giornata poi terminata soltanto alle 8 del mattino a Duisburg”. Una data storica per tutti quelli che l’hanno vissuta e non solo, una notte che viene raccontata alle nuove generazioni che non vedono gli azzurri in campo da due Mondiali, ma che conoscono quella frase di Civoli. “Mi ero preparato in caso di vittoria, non volevo dire quattro volte campioni del mondo, l’avevo scelta tra Wim Wenders e alcuni miei ricordi musicali. Non avevo preparato nulla nel caso in cui non ce l’avessimo fatta, lì mi sarei affidato all’improvvisazione”. Non ce ne fu bisogno per fortuna e quell’Italia, partita tra mille dubbi e polemiche salì sul tetto del mondo. “Per me è stata la più bella della mia carriera, anche per la felicità di far parte di una squadra che iniziò quel Mondiale tra scandali e polemiche, con anche i grandi giornali che volevano la testa di Lippi, di Buffon e Cannavaro, è stata una giornata storica e sono felice di aver avuto la fortuna di viverla”.
Dubbi e polemiche 18 anni fa, perplessità e critiche in questa Italia che in Germania sta cercando la sua strada e che intanto sabato va a Berlino a giocarsi gli ottavi. “Nello scetticismo abbiamo costruito le vittorie più importanti, penso all’82 quando passammo il turno dopo un girone di qualificazione con tre pareggi, nel 2006 ci fu lo scandalo calciopoli, passammo contro l’Australia con un rigore di Totti, anche allora c’era un certo scetticismo. Io personalmente lo mantengo anche adesso, siamo partiti le aspettative create dall’allenatore. Questa Nazionale non è il Napoli, non la puoi costruire in quel modo. Senza le grandi parate di Donnarumma oggi parleremmo di vacanze e non di Berlino. Lasciamo perdere la bellezza, pensiamo alla concretezza e diamo una lucidata a quell’argenteria che abbiamo per metterla in campo, mi riferisco a Chiesa. Il ct ha detto che è il nostro Sinner, un’investitura importante, ma finora lo abbiamo visto poco in campo. Speriamo che questo scetticismo svanisca dopo sabato, anche perchè siamo in una parte del tabellone senza grandi potenze, l’Inghilterra fin qui ha deluso. Se avessimo una squadra con un’identita ben precisa non avrei dubbi sulle semifinali, ma per adesso mantengo lo scetticismo”. E se le cose cambieranno, ci sarà un nuovo appuntamento a Berlino: il 14/7.
– Foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).


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