PALERMO (ITALPRESS) – “La Croazia intanto non è un cliente facile. Sappiamo che ci sono delle insidie, però io credo che tutti si saranno resi conto che si poteva fare qualcosa in più contro gli spagnoli e se non l’abbiamo fatto come mai non siamo riusciti? Non solo per la bravura della Spagna, ma c’è qualcosa anche da parte nostra che non ci ha permesso di arrivare nella condizione migliore”. Lo ha dichiarato Silvio Baldini, intervenuto alla trasmissione prodotta da Italpress “Primo Piano Euro 2024”, condotta da Claudio Brachino insieme al direttore editoriale dell’Italpress Italo Cucci, in onda in serata sulla piattaforma multimediale dell’agenzia e sul network di TV del gruppo Netweek. “Come tutti ci auguriamo, da italiani che amano la bandiera, i nostri giocatori che ci rappresentano tutti. Abbiamo fiducia che almeno un risultato positivo lo otteniamo e con esso il passaggio del turno. Ricordandoci però che non è una passeggiata. E’ facile parlare sempre dopo, però quando tu hai un esame importante sai cosa puoi fare? Studiare di più. E’ uguale nel calcio: bisogna fare degli step in cui tu ti devi mettere in condizione che quando sei lì, almeno fisicamente, sei più forte dell’avversario”.
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Altre notizie
Baldini “Contro la Croazia fiducia ma non è passeggiata”
Entusiasmo e cori, tifosi croati invadono Lipsia
LIPSIA (GERMANIA) (ITALPRESS) – Alla vigilia di Croazia-Italia, Lipsia è invasa dai tifosi della “Hrvatska”. Nonostante le difficoltà avute da Modric e compagni nelle prime due gare di Euro2024 (sconfitta con la Spagna e pareggio contro l’Albania), c’è grande entusiasmo tra i sostenitori croati. Rumorosi e colorati, si sono riversati nel centro di Lipsia dove, invece, si vedono pochi italiani in giro. Al Leipzig Stadium attesi oltre 11mila italiani, stessa stima (ma per difetto) per quelli croati, ma sono numeri che vengono fuori dalla vendita dei biglietti riservata alle due tifoserie, difficile fare una stima, ma a giudicare dall’aria che si respira a Lipsia, i tifosi azzurri dovrebbero essere in minoranza. Dal punto di vista dell’ordine pubblico, attenzione sempre alta, ma nessun allarme di rilievo. “Quella croata è una tifoseria che segue in massa la squadra, è piuttosto rumorosa, ma finora non hanno dato particolari problemi – spiega il responsabile della Sicurezza della Nazionale, Giampietro Moscatelli, all’agenzia Italpress -. Stiamo monitorando la nostra tifoseria, lavoriamo a stretto contatto con la polizia tedesca e con quella croata”.
La particolarità, rispetto alle precedenti due partite con Albania e Spagna, è nei rapporti tra le due tifoserie. “Lo scambio di informazioni tra le forze di Polizia è importante. Abbiamo alcune delle tifoserie dei nostri club che hanno buone relazioni con quelle croate, ma ci sono anche rapporti conflittuali tra alcune di loro”, ha concluso Moscatelli.
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Palestra e differenziato in campo per Dimarco
LIPSIA (GERMANIA) (ITALPRESS) – Ultimo allenamento all’Hemberg Stadion di Iserlohn per gli azzurri di Luciano Spalletti, alla vigilia del match contro la Croazia, ultima gara del girone B di Euro2024. Sfida decisiva per la qualificazione agli ottavi, all’Italia basta il pareggio, croati costretti a vincere. Federico Dimarco, ieri fermo per una contusione al polpaccio, ha lavorato in palestra per poi sostenere un lavoro differenziato in campo. Prima di scendere in campo seduta video negli spogliatoi, per il resto, nei primi 15 minuti aperti alla stampa, tutti in gruppo. Poi prove tattiche e di formazione a cancelli chiusi. Alle 18.45 conferenza stampa di Spalletti e di un calciatore al Liepzig Stadium.
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Il Belgio si riscatta, 2-0 alla Romania
COLONIA (GERMANIA) (ITALPRESS) – Il Belgio regola 2-0 la Romania, riscatta la sconfitta dell’esordio e rimescola la classifica (tutte le squadre a quota tre punti) del Girone E di Euro2024. I Diavoli Rossi hanno giocato meglio degli avversari e meritato la vittoria. Partenza al fulmicotone del Belgio. Tielemans recupera palla a centrocampo, apre per Doku che vede Lukaku, sponda per lo stesso Tielemans che al 2′ fulmina Nita: 1-0. La reazione della Romania con un colpo di testa di Dragusin che Casteels alza in angolo. Partita viva e combattuta. Al 13′ Doku vede e serve Lukaku che si libera del proprio marcatore ma il suo tiro, a botta sicura, viene deviato in angolo da R. Marin. Il Belgio potrebbe raddoppiare al 18′ quando Lukebakio fa volare Nita, bravissimo a deviare il tiro a giro dell’attaccante dei diavoli rossi. La Romania non riesce ad attaccare la difesa avversaria, Doku, invece, è immarcabile. L’ala sinistra sfonda ancora e diventa immarcabile quando parte in velocità. Al 31′ proprio un tiro di Doku mette in difficoltà Nita che respinge sul suo palo ancora in angolo. La partita scorre nel perfetto equilibrio fino al 45′ quando Burca, di testa, manda alto. Nella ripresa due tiri di De Bruyne illudono i tifosi belgi. La Romania, però, resta in partita anche perchè Doku non arriva sull’ennesima iniziativa di De Bruyne (12′). Al 18′ una palla recuperata da un Onana strepitoso permette la ripartenza di De Bruyne per Lukaku, volata e palla in rete ma gol annullato per fuorigioco. L’attaccante della Roma impegna Nita anche subito dopo (21′). L’occasione del pareggio la divora Man (23′) che vola verso il portiere avversario bravissimo a chiudergli lo specchio. Al 34′ la partita si chiude quando Casteels lancia lungo, De Bruyne prende il tempo a Dragusin e raddoppia. Tre minuti ed un contropiede di Carrasco meritava una sorte migliore perchè Trossard è troppo altruista. Il Belgio sciupa troppo nel finale ma il risultato non cambia più.
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Gravina protegge gli azzurri, ma Spalletti perde Dimarco
di Antonio Ricotta
ISERLOHN (GERMANIA) (ITALPRESS) – Tutti con Spalletti, tutti per l’Italia: “Una squadra normale che può diventare speciale”, parola del presidente. Il numero 1 del calcio italiano, Gabriele Gravina, ha ribadito la fiducia della Figc nei confronti di un ct che ritiene la guida giusta per la realizzazione di un “progetto con al centro un allenatore che era il migliore sul mercato e che ha una filosofia che noi condividiamo. Questa è l’unica strada che vogliamo seguire”. Parole chiare, utili a proteggere una squadra, uscita con le ossa rotte dal confronto con la Spagna, ma ancora in corsa. La brutta notizia della giornata riguarda Federico Dimarco, fermato da una botta al polpaccio rimediata nella notte da incubo di Gelsenkirchen e di fatto escluso dall’ultimo match del girone B in programma lunedì. Oggi l’esterno dell’Inter, nell’allenamento chiuso al pubblico, ha sostenuto un lavoro differenziato, mentre in campo il ct ha provato uomini e schemi da opporre ai croati. Diverse soluzioni sperimentate, ma alla fine inutile ricominciare da zero. Potrebbe essere controproducente, sarebbe un azzardo. Probabilmente anche ingiusto. Si è perso e anche male, ma contro un’ottima Spagna. Al debutto, invece, si era vinto e giocando anche abbastanza bene. La Croazia non è l’Albania, ma non si può dire che sia allo stesso livello delle furie rosse, anche se, al di là dei risultati delle due gare (entrambi bugiardi), sicuramente Modric e compagni hanno messo in difficoltà la Roja più di quanto non abbia fatto l’Italia. “Non bisogna esaltarsi dopo una vittoria, nè pensare che sia tutto da buttare dopo un ko”, la convinzione di Matteo Darmian che chiede equilibrio, ma anche di trasformare “la delusione per la prestazione di Gelsenkirchen in energia e rabbia positiva”. Basterebbe un pareggio per passare il turno, due risultati su tre ci portano agli ottavi. Rassicurante? No irrilevante prima della partita. “Nello spogliatoio non ne parliamo, entreremo in campo per vincere”, sottolinea Darmian. Del resto Spalletti subito dopo la gara contro la Spagna lo ha detto: lui punta sul gioco per vincere le partite, non sa fare un altro calcio. Durante le partite, poi, si possono leggere i momenti, fare qualche riflessione sul risultato fin lì maturato, magari mettere in campo anche a gara in corsa gente più fresca, con determinante caratteristiche. Ma a proposito di freschezza, è praticamente certo che qualche novità in formazione, rispetto ai primi due 11 schierati, ci sarà. Potrebbe essere proprio Darmian a prendere il posto dell’infortunato Dimarco nel match di lunedì. Caratteristiche diverse, di spinta uno, più di contenimento l’altro. Il 34enne di Legnano, il più anziano della rosa, probabilmente avrebbe giocato lo stesso prendendo il posto di Di Lorenzo che, a questo punto, potrebbe essere confermato. Condizionale d’obbligo, anche perchè la Nazionale si è allenata con i cancelli dello stadio Hemberg di Iserlohn chiusi. Mancando la spinta di Dimarco, potrebbe trovare spazio Cambiaso o magari Bellanova a destra con Darmian a sinistra. In mezzo la coppia Bastoni-Calafiori potrebbe essere confermata. Maggiori dubbi a centrocampo, dove Jorginho potrebbe essere l’escluso con l’inserimento di Cristante o Fagioli al suo posto. Ma potrebbero esserci entrambi dal primo minuto, in questo caso Barella giostrerebbe qualche metro più avanti e uno fra Frattesi e Pellegrini potrebbe fargli spazio. Il capitano della Roma è ottimista: “Siamo un bel gruppo, uniti, cerchiamo di seguire il mister al 200%”. Nessun pensiero al pari che darebbe la qualificazione. “Assolutamente no. Noi affronteremo la
Croazia per fare ciò che vogliamo fare, dominare la partita e
vincerla”. Assicura Pellegrini, uno dei potenziali titolari, così come Chiesa. In attacco uno tra Scamacca e Retegui, le quotazioni dell’italo-argentino sono in ascesa.
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Gravina “Clima sereno, condividiamo le idee di Spalletti”
ISERLOHN (GERMANIA) (ITALPRESS) – “Vogliamo ribadire la scelta di un progetto che stiamo portando avanti, che richiede pazienza e tantissimo lavoro, il clima è sereno, non dobbiamo dimenticare che stiamo parlando di un Europeo, ci sono le partite e i risultati sono legati anche alla forza degli avversari e a tante altre variabili, non ci siamo esaltati dopo la vittoria contro l’Albania, ma ho visto i ragazzi felici e sereni, così come li vedo adesso amareggiati ma sereni dopo la sconfitta contro la Spagna, devo dire meritata”. Così il presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina, in conferenza stampa a Casa Azzurri a due giorni dal match contro la Croazia. La sconfitta con la Spagna non ha tolto certezze al numero 1 del calcio italiano. “Dobbiamo andare avanti in maniera decisa nella realizzazione del nostro progetto che ha al centro un allenatore che era il migliore sul mercato e che ha una filosofia che noi condividiamo, non possiamo negare che ci sono difficoltà rispetto alle altre squadre, ma questa è l’unica strada che vogliamo seguire”, ha spiegato Gravina.
“Paghiamo anche in termini di esperienza internazionale, solo 4 hanno la media di alcuni giocatori della Croazia, ma anche di materiale selezionabile che è molto più ridotto rispetto ad altre realtà. C’è un gap di strutture, non basta la storia del Paese per creare aspettative – ha proseguito il presidente federale a margine della presentazione dell’accordo di collaborazioone tra Figc e Ministero dell’Ambiente presentato a Casa Azzurri, insieme al sottosegretario Claudio Barbaro -. Le aspettative si creano con il lavoro e soprattutto lavorando d’insieme. L’ho detto all’inizio del 2021, non gioca l’Europeo solo la squadra, ma tutti i portagonisti dell’intero movimento. Noi siamo una squadra normale, per diventare una squadra speciale abbiamo bisogno di tutto quello che ci circonda, di essere sereni, di vivere tutto con entusiasmo, abbiamo bisogno della spinta dei tifosi che qui tocchiamo ogni giorno, queste sono le cose che ci possono fare diventare una squadra speciale. Capisco le aspettative da parte di tutti, le nostre sono superiori a quelle di molti tifosi e
affronteremo l’ultimo impegno con la consapevbolezza di poter competere con altre realtà, sapendo che c’è il rischio del risultato, ma quello lo conosceremo solo dopo la partita”.
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Portogallo agli ottavi da prima del girone, Turchia ko 3-0
DORTMUND (GERMANIA) (ITALPRESS) – Il Portogallo travolge 3-0 la Turchia nel match valevole per la seconda giornata del girone F di Euro 2024 e vola agli ottavi da prima in classifica: decisivi i gol di Bernardo Silva e Bruno Fernandes e l’autogol di Akaydin. A costruire la prima occasione da rete dopo appena sei minuti sono gli uomini di Vincenzo Montella con Akturkoglu che, a due passi dalla porta, spreca colpendo malissimo la sfera. I ritmi della gara sono abbastanza alti e al 21′ i lusitani trovano il gol del vantaggio con Bernardo Silva, che sfrutta un cross di Mendes deviato da Kokcu per infilare il pallone alle spalle di Bayindir. Tre minuti più tardi ci prova Bruno Fernandes con destro al volo dal limite dell’area, ma la palla si perde sul fondo. Al 28′ la Turchia combina un pasticcio e si fa un incredibile autogol con un folle retropassaggio di Akaydin, che non vede Bayindir fuori dai pali e manda la sfera nella propria porta per il 2-0 del Portogallo. I ragazzi di Roberto Martinez viaggiano sulla cresta dell’onda e sfiorano il tris prima con Bruno Fernandes e poi con Cristiano Ronaldo, che peccano di imprecisione. Al termine del minuto di recupero concesso da Zwayer, le due squadre tornano negli spogliatoi sul punteggio di 2-0. Nella ripresa il Portogallo riprende esattamente da dove aveva lasciato e al 56′ mette a segno la sua terza rete con Bruno Fernandes che, su assist di un generoso Cristiano Ronaldo, ha gioco facile nell’infilare la palla in fondo al sacco. La Turchia prova ad affidarsi alle sostituzioni di Vincenzo Montella, ma neanche i giocatori dalla panchina riescono a dare la scossa alla formazione biancorossa. Nel finale i lusitani amministrano il vantaggio in tranquillità e portano a casa la vittoria per 3-0. In virtù di questo risultato il Portogallo vola da solo al comando della classifica con 6 punti e si qualifica agli ottavi di finale come prima del girone, mentre la Turchia resta seconda a quota 3.
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La carica di Pellegrini “Contro la Croazia dominare e vincere”
Di Antonio Ricotta
ISERLOHN (GERMANIA) (ITALPRESS) – Ha portato a Coverciano i più grandi numeri 10 che il calcio italiano ha espresso, poi Luciano Spalletti ha deciso di dare la maglia a Lorenzo Pellegrini. Una bella responsabilità, ma il capitano della Roma è abituato a prendersele. Portare la fascia sul braccio dopo Totti e De Rossi, non è una passeggiata per un romano. Lui lo fa a testa alta, dribblando critiche, voci e polemiche, mettendo qualità e carisma al servizio della squadra. In azzurro porta il 10 ed è tra i capitani riconosciuti dal gruppo, insieme a Donnarumma (che i gradi li porta), a Barella, Jorginho e Di Lorenzo. Titolare nelle prime due gare, molto bene con l’Albania, male (ma meno degli altri) contro la Spagna. Contro la Croazia ci si gioca tutto, chissà se Spalletti punterà ancora su di lui per affrontare Modric e compagni, o sarà uno di quelli che farà spazio a gente più fresca, così come ha detto il ct a Gelsenkirchen nel post-ko, quando disse anche che lui alla ricerca del gioco non ci rinuncia, perchè quella è la strada che conosce per arrivare al risultato. “Mister Spalletti vuole dominare le partite e quello è il nostro obiettivo. Ovviamente con la Spagna non ci è riuscito. Cercheremo di curare ogni dettaglio per riuscire ad essere quello che vogliamo esser”, le dichiarazioni di Pellegrini a uefa.com. Sembra di sentir parlare il ct, può essere un segnale positivo, vuol dire che il gruppo magari avrà perso un pò di morale, ma non certe certezze. “Ovviamente l’atmosfera non è come dopo la partita con l’Albania. Per bravura della Spagna e per nostre responsabilità non abbiamo fatto una partita all’altezza dell’Italia. E’ stata una partita difficile ma che ci può consigliare su ciò che ci aspetta dopo. Il nostro sguardo, la nostra mente sono già alla prossima partita. Il nostro obiettivo è superare il gruppo e daremo tutto per riuscirci”. Perchè l’obiettivo è quello di difendere il titolo da campioni d’Europa in carica a testa alta. “Assolutamente sì. Sappiamo che sono cambiate tante cose – dice riferendosi agli Europei del 2021 – e che ci sono tante squadre forti, ma noi veniamo qui per giocarcela con tutti e soprattutto per dare il nostro 100%. Diventa difficile fare pronostici, ma siamo un bel gruppo, siamo uniti, cerchiamo di seguire il mister al 200%, tutto quello che ci chiede, che ci dice. Continueremo a farlo per prenderci una soddisfazione e rendere i nostri tifosi orgogliosi”.
La responsabilità la sente, sa che ha un ruolo importante al di là delle questioni tecniche e che, quindi, se c’è da prendere la squadra per mano e trascinarla fuori da giorni difficili, non può e non intende tirarsi indietro. “E’ uno dei miei obiettivi quello di cercare di trasmettere la mia personalità, la mia tranquillità ai miei compagni perchè queste sono partite, sono emozioni diverse da quelle che vivi con un club. E’ un fattore che è mancato contro la Spagna e non dovrà più succedere perchè adesso inizia il momento in cui bisogna tirare fuori il meglio da ognuno di noi”. In fondo contro la Croazia due risultati su tre ci mandano agli ottavi, aspetto da non sottovalutare anche se non si può entrare in campo facendo calcoli. “Assolutamente no. Noi affronteremo la Croazia per fare ciò che vogliamo fare, dominare la partita e vincerla. Sappiamo che la Croazia è una squadra forte, con giocatori incredibili. Ha iniziato male il torneo con la Spagna ma anche in quella circostanza ha giocato bene, creando tante occasioni. E’ una squadra che ha qualità, noi cercheremo di fare la partita, di dominare, poi in base a quello che succederà, penseremo a come rispondere lì sul campo al momento”.
Tanti giocatori forti e di grande esperienza, ma anche con una carta d’identità che porta a pensare che possa essere per molti di loro l’ultimo torneo. “Noi abbiamo tanti giocatori alla prima esperienza, compreso me visto che ho saltato l’Europeo di tre anni fa per infortunio. E’ normale sentire un pò di emozione soprattutto inizialmente. Penso che si debba avere la capacità di capire che rappresentiamo il nostro popolo e in determinati momenti che si vuole fare quel qualcosa in più”. Il campione assoluto in casa Croazia è Luka Modric. “Eccezionale, incredibile, con una qualità impressionante ma non solo. Ha anche una grande personalità, su di lui in un momento difficile puoi sempre contare. Soprattutto per questo credo sia un modello per tanti giocatori”. Tornando a Croazia-Italia, serviranno: “Testa e cuore. Entrambi, solo una o l’altra cosa non ti fa andare avanti. Il cuore serve perchè quando indossi la maglia della Nazionale, rappresenti un’intera nazione. Bisogna tenere a mente che è una responsabilità grande e bisogna avere la personalità necessaria per assumersi questa responsabilità. E poi ci vorrà testa perchè in partite così importanti sono i dettagli a fare la differenza e in quelli la testa ti aiuta tanto”.
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