ISERLOHN (GERMANIA) (ITALPRESS) – “Sconfitta preoccupante? Preoccupante è il dispiacere di aver pensato di aver raggiunto un determinato livello, ieri abbiamo avuto un riscontro che non ci aspettavamo, però penso anche che tra le spiegazioni del mister quella dell’aspetto fisico ci ha colpito immediatamente. Ma per il futuro, che è immediato, dobbiamo essere fiduciosi”. Lo ha dichiarato il capo delegazione della Nazionale, Gianluigi Buffon, dopo la sconfitta degli azzurri contro la Spagna. Ora la sfida decisiva contro la Croazia che avrà il vantaggio di un giorno in più di riposo. “Io penso che sarà una partita diversa con ritmi differenti anche per le caratteristiche individuali dei suoi giocatori. Probabilmente il talento sarà più o meno quello, anche se la Spagna ha qualcosa in più. Sarà una partita che ci possiamo giocare al massimo delle nostre possibilità con la consapevolezza di poter ottenere un bel risultato”. L’ex numero 1 si sofferma sulla prestazione del suo successore. “Donnarumma se non avesse preso gol sarebbe stato da dieci, ieri ogni tiro lo ha parato, è stato veramente un baluardo insuperabile”. Buffon ha poi parlato del modo ideale per poter affrontare la Croazia nell’ultimo match del girone B: “La paura non ci deve essere, ti può venire la giusta ansia pre-gara, fino al momento in cui non scendi in campo, poi lì sai che deve essere solo divertimento. Se qualcuno ha paura deve superarla mettendo in mostra il proprio talento. Tutti vorrebbero essere al nostro posto, ci sono due risultati su tre. Dobbiamo ritrovare noi stessi dopo la sbandata di ieri sera, sono convinto che faremo un altro tipo di gara e saremo qui a parlare di altro”.
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Buffon “Restiamo fiduciosi, con la Croazia senza paura”
Azzurri al lavoro a Iserlohn, prima seduta verso la Croazia
ISERLOHN (GERMANIA) (ITALPRESS) – Si ricomincia. Si lavora per rialzarsi e preparare l’ultima sfida del girone, quella decisiva contro la Croazia. Il “day after” di Spagna-Italia inizia dall’Hemberg Stadion di Iserlohn dove gli azzurri hanno ripreso gli allenamenti dopo la pesante sconfitta (nel gioco non nel risultato) incassata ieri a Gelsenkirchen. Seduta aperta alla stampa solo per i primi 15 minuti, poi cancelli chiusi. Come in ogni sessione di lavoro post-gara, rosa divisa in due gruppi: da una parte chi è sceso in campo ieri che si è limitato a svolgere un programma di scarico, dall’altra chi ha giocato poco o è rimasto fuori contro le furie rosse. Per questi ultimi riscaldamento atletico tra palestra e campo, poi partitella contro una selezione delle giovanili del Borussia Dortmund. In campo Meret; Bellanova, Mancini, Buongiorno, Darmian; Folorunsho, Fagioli; El Shaarawy, Raspadori, Zaccagni; Retegui. La linea spesso diventava a tre, con Darmian sul centro-sinistra e Bellanova dall’altra parte a tutta fascia. Successivamente la seduta si è svolta senza osservatori esterni. Il vero lavoro di avvicinamento al match contro la Croazia partirà domani, a 2 giorni da un match decisivo.
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Troppa Spagna per l’Italia, iberici primi e agli ottavi
GELSENKIRCHEN (GERMANIA) (ITALPRESS) Ci siamo sporcati. E il vestito non era neanche quello buono. La Spagna ci dà lezioni di calcio, ci batte soltanto 1-0 e il paradosso è che la rete della vittoria è un autogol. Se era un confronto tra due scuole calcistiche, beh ne usciamo con le ossa rotte, mentre le ‘furie rossè con la laurea in palleggio e gioco, ma soprattutto il passaggio del turno vincendo il girone con un turno d’anticipo. E per noi gli ultimi 90’, a Lipsia contro la Croazia, saranno decisivi. Non c’è l’avvio shock di Dortmund. Lì dopo 23 secondi, una follia di Dimarco aveva regalato il vantaggio all’Albania. Qui la Spagna ci mette meno di un minuto e mezzo a rendersi pericolosa. Nico Williams fa subito capire di essere in serata, si beve Di Lorenzo e mette in mezzo per il colpo di testa di Pedri che Donnarumma alza sopra la traversa. Morata sta bene e si vede, centravanti mobile, per nulla pigro, si allarga quando serve. Al 10° avvia l’azione, scambia la posizione con Nico Williams che anche centralmente scappa via, ma di testa, sul perfetto cross di Pedri, concede la grazia agli azzurri. Si fa fatica, enorme fatica. Il palleggio è della Roja che ci fa girare la testa. Concede qualche spazio, ma le ripartenze azzurre non funzionano. Barella va in confusione, del resto è dura trovarsi in mezzo a un triangolo di enorme tecnica (Fabian, Rodri e Pedri), Jorginho fa meglio la fase difensiva che il resto, l’unico che sembra reggere il confronto dal punto di vista della qualità è Pellegrini. Scamacca viene cercato poco e quando viene trovato sbaglia. Il capitano (ammonito per aver lasciato l’area da rigore per parlare con l’arbitro) tiene la barca a galla con due grandi interventi in 1 minuto: prima chiude lo specchio a Morata, poi vola sul sinistro di Fabian. I dati sul possesso palla (61% iberico al 45°) la dicono lunga: è la Spagna la regina. Un paio di chiusure di Bastoni fermano la Roja, ma il primo tempo è monotono ed è una monotonia preoccupante in chiave azzurra. Si va negli spogliatoi con un gran mal di testa, ma il farmaco giusto evidentemente non si trova. Spalletti si gioca le carte Cristante (fuori Jorginho) e Cambiaso (esce Frattesi), ma il dominio rosso continua, così come la lotta Pedri-Donnarumma che vince il capitano azzurro. Capitola al 10°, quando sull’ennesima giocata di Nico Williams respinge in tuffo ma sul ginocchio di Calafiori: autogol e Spagna meritatamente in vantaggio. Si riprende come al solito, l’Italia non trova proprio le contromisure, Yamal sfiora il 2-0, Nico Williams timbra la traversa. Entrano Zaccagni e Retegui, ma gli azzurri proprio non riescono neanche a fare il solletico a Unai Simon che, all’86°, può finalmente festeggiare una facile presa in area sul primo calcio d’angolo. Dall’altra parte, nei minuti di recupero, Donnarumma si conferma un grande portiere dicendo due volte no a Perez. Finisce ‘solò 1-0 per la Spagna e ci va benissimo così: dominati e ridimensionati. Fra quattro giorni ci si gioca tanto contro la Croazia. Serve una reazione e tutt’altra Italia.
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Danimarca-Inghilterra 1-1, Hjulmand replica a Kane
FRANCOFORTE (GERMANIA) (ITALPRESS) – Una brutta Inghilterra viene fermata sull’1-1 da una grintosa Danimarca che avrebbe forse meritato qualcosa di più. A decidere la gara sono le reti di Kane e Hjulmand, arrivate entrambe nel primo tempo. Il match si sblocca al 18′. Kristiansen si addormenta e si fa superare da Walker sulla fascia destra, il quale entra in area, serve un pallone a rimorchio che, dopo un rimpallo, arriva a Kane che non sbaglia con il piatto sinistro portando i suoi sull’1-0. I biancorossi non ci stanno e 16 minuti più tardi trovano il pareggio. Hjulmand raccoglie palla dai 25 metri e scaglia un gran destro nell’angolino che bacia il palo e termina la sua corsa alle spalle di Pickford per l’1-1. Per il centrocampista ex Lecce è la prima rete in carriera con la maglia della sua nazionale. Le due squadre vanno al riposo in parità. La prima chance della ripresa si registra all’11’ grazie a Foden, che ci prova con il sinistro dalla lunga distanza ma centra in pieno il palo alla sinistra di Schmeichel. Al 28′ è Hojbjerg a concludere dai 25 metri sul versante opposto, ma Pickford respinge in tuffo il destro dell’avversario. Il giocatore del Tottenham va vicino al 2-1 al 40′, quando manda la palla fuori di un soffio con un bel destro a giro dal limite dell’area. Nel finale, non accadrà più nulla. Questo pareggio permette agli inglesi di rimanere in testa al girone con 4 punti all’attivo, con i danesi che si portano invece in seconda posizione a quota 2 al pari della Slovenia. Fanalino di coda è la Serbia, con un punto raccolto in due giornate. Saranno Inghilterra-Slovenia e Danimarca-Serbia a decidere la classifica del girone C di Euro2024 negli ultimi 90 minuti.
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Jovic salva la Serbia in extremis, 1-1 con la Slovenia
MONACO DI BAVIERA (GERMANIA) (ITALPRESS) – La Serbia si salva sul gong e costringe al pareggio (1-1) un’ottima Slovenia. Succede tutto nella ripresa: al gol di Karnicnik replica Jovic all’ultimo secondo e il discorso qualificazione nel Girone C di Euro 2024 resta ancora totalmente in bilico. Kek conferma l’undici che ha pareggiato con la Danimarca: 4-4-2 con Sporar e Sesko davanti. Mladenovic e Ilic le novità in mediana di Stojkovic, sulla trequarti Tadic al posto di Milinkovic-Savic e a sostegno di Vlahovic e Mitrovic. L’inizio di gara della Slovenia è migliore: Rajkovic neutralizza senza difficoltà la prima conclusione del match di Cerin, poi, con un buon riflesso, dice di no anche a Mlakar che si era liberato per calciare in area. Bisogna attendere quasi la mezzora per uno squillo della Serbia con il colpo di testa in tuffo di Vlahovic su traversone di Mladenovic: presa sicura di Oblak. A pochi minuti dall’intervallo una grande occasione per parte: Elsnik vince un rimpallo, penetra in area e calcia a botta sicura spaccando il palo. Sul tap in Sesko non inquadra la porta. Sul fronte opposto Zivkovic crossa per Mitrovic che trova la provvidenziale opposizione in uscita di Oblak. Scena simile si ripete in avvio di ripresa con il portiere della Slovenia decisivo ancora su Mitrovic dopo il bel triangolo con Tadic. Su un cross teso di Gacinovic rischia Bijol che svirgola e va vicino all’autogol, mentre dall’altro lato con la punta delle dita Rajkovic allunga sopra la traversa il tiro a giro di Sesko. E’ una gara bella e divertente che può essere portata a casa da entrambe, ma a trovare prima la rete è la Slovenia: gran discesa di Elsnik e perfetto suggerimento sul secondo palo per l’accorrente Karnicnik, colpevolmente perso dal neoentrato Milinkovic Savic, che da due passi non può sbagliare. Il terzino, dopo il gol, salva anche la sua porta sporcando una conclusione di Mitrovic sbattuta poi sulla traversa e poi sfiora addirittura la doppietta personale con un rasoterra non di molto fuori. Il finale di gara è però tutto della Serbia che porta l’intero organico in attacco e nell’assedio conclusivo trova il pareggio all’ultimo respiro: su angolo di Ilic è Jovic ad anticipare Bijol insaccando alle spalle di Oblak. Posta in palio divisa e discorso qualificazione rimandato all’ultima giornata.
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Slovacchia, Calzona “La nostra forza è l’umiltà”
ROMA (ITALPRESS) – “La prima partita è stata dura e abbiamo faticato molto. Adesso, però, tutti i giocatori stanno bene. Penso che l’Ucraina abbia grande qualità e una chiara identità. Da un pò di tempo giocano con un nuovo allenatore. Sarà una partita difficile: anche noi abbiamo le nostre qualità”. Così il ct della Slovacchia, Francesco Calzona, alla vigilia della gara contro l’Ucraiana, valida per la seconda giornata del Gruppo E di Euro2024.
“La nostra più grande forza è l’umiltà. Dobbiamo dare il 110 per 100 se vogliamo accontentare la nostra gente, come abbiamo fatto nella partita contro il Belgio. Siamo molto felici di vedere così tanti tifosi slovacchi qui in Germania. Spero che continuino a starci vicini nelle prossime partite”, ha aggiunto Calzona.
“Non è stato difficile preparare mentalmente i giocatori. L’euforia dopo aver battuto il Belgio è durata qualche ora ma i tre punti non basteranno sicuramente per avanzare alle fasi a eliminazione diretta. Non c’è ancora alcun motivo di festeggiare. Siamo completamente concentrati sulla partita domani”, ha concluso il ct della Slovacchia.
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Austria, Rangnick “Con la Polonia è come scontro diretto”
ROMA (ITALPRESS) – “Quella di domani ha il carattere di una partita a eliminazione diretta. Entrambe le squadre hanno buone possibilità di passare il turno con una vittoria; un pareggio invece non aiuterebbe nessuno”. Così il ct dell’Austria, Ralf Rangnick, alla vigilia del match di Euro2024 contro la Polonia, valido per la seconda giornata del Gruppo D, con le due formazioni al momento a zero punti.
“Entrambe le squadre hanno il loro stile. Ci aspettiamo che giochino con una linea difensiva a tre uomini con la palla e una difesa a cinque senza palla. L’Italia, l’Estonia o la Serbia, che abbiamo affrontato prima dell’Europeo, hanno avuto tutte un approccio simile e siamo tatticamente pronti per la sfida di domani”, ha aggiunto l’allenatore dell’Austria.
“Lewandowski? Ci aspettiamo che parta titolare. E’ pericoloso in area e il nostro obiettivo è quello di evitare che gli arrivino molti palloni”, ha detto ancora Rangnick.
“Il nostro obiettivo era quello di qualificarci per le finali. L’abbiamo fatto. Ora vogliamo raggiungere la fase a eliminazione diretta. Abbiamo sempre saputo che avremmo dovuto battere almeno una e forse due squadre del nostro girone per riuscirci. Giocheremo quindi per la vittoria, senza pensare al pareggio. Tutto il resto, infatti, è un gioco di ipotesi che non vale la pena fare”, ha concluso il ct dell’Austria.
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Benitez “Spagna-Italia? Prevedo un bel pari”
ROMA (ITALPRESS) – “Spagna e Italia faranno qualche calcolo? In teoria sì, ma entrambe hanno vinto senza convincere del tutto. Entrambe hanno il potenziale per migliorare, la prognosi è incerta. Non amo le previsioni e non le indovino quasi mai, però ho la sensazione che stasera possa finire con un bel pari”. Parola di Rafael Benitez, tecnico spagnolo, ex allenatore di Inter e Napoli, intervistato da “La Repubblica”, molto legato all’Italia: “Quando ci torno mi sento a casa”. “Ho allenato a Milano e a Napoli, la Serie A era un torneo competitivo, con tifoserie calorose. Ora c’è un’ulteriore rinascita, con risultati eccellenti nelle Coppe. L’Italia sta recuperando il suo livello ed è un bene. Non mi piacevano perdite di tempo e simulazioni, aumentate pure in Spagna. Sarei per un utilizzo più incisivo del Var, con sanzioni anche a gare concluse. Sarebbe un deterrente per i giocatori e faciliterebbe il lavoro degli arbitri”, ha aggiunto Benitez.
“La Serie A è un gran palcoscenico, ma tornerei solo per una squadra competitiva, non per sopravvivere”, ha detto ancora il tecnico spagnolo.
Tornando poi al match di stasera di Euro2024: “Spalletti vuole il pallone tra i piedi dei suoi, mentre la Spagna ha avuto meno possesso della Croazia. Ma il risultato è stato 3-0. Conta creare situazioni da gol e non palleggiare per il solo gusto dell’estetica. La Spagna è un grande squadra: m’è piaciuto l’equilibrio dato dai centrocampisti, per compensare lo sbilanciamento in avanti. Non è una Spagna touch and touch, hanno la velocità per fare danni a ogni difesa uno contro uno”.
Infine, sull’Italia: “Mi piace la gestione ragionata della palla e la capacità di far male con gli esterni. L’ampiezza dell’Italia favorisce gli inserimenti dei centrocampisti”.
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