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Campus Bio-Medico e Intesa Sanpaolo insieme per ricerca e innovazione

ROMA (ITALPRESS) – Digitalizzazione, dematerializzazione, telemedicina, intelligenza artificiale, big data possono fornire un forte impulso al miglioramento dell’efficienza nei sistemi sanitari in uno scenario di cambiamenti complessi e in rapida evoluzione. Avere tempestivamente accesso alle informazioni necessarie permette di decidere con maggiore consapevolezza: per dare impulso all’innovazione in ambito sanitario, Università Campus Bio-Medico di Roma e Intesa Sanpaolo hanno avviato l’Osservatorio sulla salute globale sostenuto dalla Commissione Europea e dal Ministero dell’Università e della Ricerca.
L’Osservatorio sarà diretto dal professore Leandro Pecchia, ordinario di Ingegneria Biomedica e Presidente del’omonimo Corso di Laurea Magistrale all’Università Campus Bio-Medico di Roma e ha l’obiettivo di favorire l’adozione sostenibile di innovazioni tecnologiche per la riorganizzazione dei servizi sanitari e contribuire a generare un impatto significativo nei settori della salute e del benessere. A inizio 2025 verrà pubblicato il primo studio sulle possibilità di adottare le tecnologie da parte del sistema sanitario nazionale per supportare la creazione di una filiera italiana per l’innovazione nella silver economy.
Il progetto è stato presentato di fronte a più di 800 studenti durante la tappa in UCBM di Build Your Future, il programma di incontri ideato da Intesa Sanpaolo e realizzato in collaborazione con scuole e università, per coinvolgere 10.000 studenti di tutta Italia e ispirarli sui grandi processi trasformativi della società come digitalizzazione, intelligenza artificiale, blue e space economy, life science e altri.
Accanto all’Osservatorio è stato avviato un Laboratorio di ricerca coordinato dal professore Pecchia con l’obiettivo di identificare le barriere che frenano l’adozione delle tecnologie abilitanti nel Sistema Sanitario Nazionale e coinvolgere aziende, agenzie sanitarie e imprese del settore. Il Laboratorio avrà inoltre il ruolo di incubatore per azioni quali l’educazione e la formazione del personale e l’attività di divulgazione dei progetti di ricerca.
Osservatorio e Laboratorio coinvolgono sei giovani ricercatori provenienti da Italia, Spagna, Brasile, Etiopia, Benin e UK: un team multidisciplinare con medici, ingegneri, economisti, informatici e una filosofa esperta di bioetica. Il laboratorio ha già attratto importanti finanziamenti Europei per la progettazione e lo sviluppo di nuovi Proof of Concept per Ebola, il greening degli ospedali, le integrazioni delle cure per pazienti cardiovascolari mettendo in rete centri di eccellenza e territorio, la crescita della cultura della didattica basata sulla ricerca in paesi africani. I progetti hanno un valore complessivo di oltre 20 milioni di euro, dei quali circa il 20% da partner italiani.
“Con Build your Future stiamo incontrando giovani in tutta Italia per trasmettere loro una maggior consapevolezza sull’impatto sociale ed economico delle grandi trasformazioni globali e le competenze necessarie per affrontarle – afferma Elisa Zambito Marsala, Responsabile Education Ecosystem and Global Value Programs Intesa Sanpaolo -. Tra queste, le ‘life sciencè hanno un ruolo particolare in un Paese che deve affrontare le sfide demografiche derivanti dall’invecchiamento della popolazione. Grazie alla stretta collaborazione con l’Università Campus Bio-Medico, tra le migliori realtà accademiche per l’integrazione tra didattica innovativa e ricerca scientifica, abbiamo promosso un Osservatorio sulla salute globale con ricercatori da tutto il mondo. Intesa Sanpaolo crede fortemente nel sostegno alla ricerca, alla valorizzazione del talento, agli scambi internazionali e all’attrazione di talenti”.
“La nascita dell’Osservatorio e Laboratorio sulla salute globale che abbiamo creato insieme a Intesa Sanpaolo rappresenta, per l’Università Campus Bio-Medico di Roma, un ulteriore passo in avanti verso uno dei nostri obiettivi principali – commenta
Andrea Rossi, Amministratore Delegato e Direttore Generale Università Campus Bio-Medico di Roma -: fornire indicazioni precise rispetto ai bisogni di salute del Paese e avviare forme di studio e sperimentazione di soluzioni concrete a favore del benessere delle persone. La sfida è per tutti: medici, ingegneri, biologi, nutrizionisti, dirigenti sanitari e professionisti sul campo. Vogliamo essere protagonisti dei grandi cambiamenti dei sistemi sanitari come quello italiano, portando un contributo fattivo affinchè le tecnologie abilitanti possano sostenere l’efficiente funzionamento di un servizio pubblico che tutto il mondo ci invidia e che ha ancora margini di potenziamento”.
La sinergia più ampia con Università Campus Bio-Medico di Roma rientra nell’impegno di Intesa Sanpaolo che, attraverso la struttura Education Ecosystem and Global Value Programs guidata da Elisa Zambito Marsala, promuove – in linea con l’agenda strategica per la Ricerca della UE e la quarta Missione del PNRR – le collaborazioni con università e scuole attraverso il sostegno alla ricerca, borse di studio, docenze per favorire l’inclusione educativa, la valorizzazione del merito, l’attrattività degli atenei e contribuire alla crescita economica e sociale dei territori e del Paese.
Intesa Sanpaolo ha promosso un Osservatorio permanente, Look4ward, che ha l’obiettivo di individuare i fabbisogni di nuove competenze e da cui emerge che le professioni del futuro saranno sempre più caratterizzate dalla fusione tra conoscenze tecniche verticali, competenze trasversali e capacità relazionali.
Nel 2023 il Gruppo guidato dal Consigliere Delegato e CEO Carlo Messina ha coinvolto oltre 2000 scuole e università, ne sono previste 4.000 nell’arco di Piano d’Impresa 2022-2025.

– Foto ufficio stampa Intesa Sanpaolo –

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Torna G4GRETA per favorire l’ingresso delle studentesse nei lavori STEM

ROMA (ITALPRESS) – Studiare informatica e coding per promuovere la sostenibilità ambientale e l’imprenditorialità femminile. E’ la ricetta di G4GRETA (“Girls for Green Technology Applications”), programma formativo che l’Università La Sapienza di Roma, EY e EY Foundation sostengono per aiutare le studentesse liceali di Roma e del Lazio a creare competenze trasversali in uno scenario occupazionale dominato dall’avvento dell’AI (intelligenza artificiale). La tecnologia è una risorsa in continuo sviluppo e imprescindibile oggigiorno per le economie mondiali, a condizione però che sia utilizzata con un’etica sostenibile e inclusiva. L’avvento dell’AI, infatti, rischia di aumentare il gender gap soprattutto nel settore STEM (Science, Technology, Engineering e Mathematics) in quanto oggi la maggior parte delle professioni scientifiche e tecnologiche restano ancora ricoperte da uomini professionisti.
Per contrastare questo fenomeno, il progetto G4GRETA, giunto alla sua terza edizione, propone di ripartire dalla formazione delle adolescenti per creare consapevolezza intorno alle materie tecnico-scientifiche e supportare le pari opportunità. Un percorso che le avvicina, attraverso laboratori pratici di programmazione informatica e allo sviluppo di app green, a lauree e percorsi di studio associati prevalentemente all’universo maschile, ma che oggi richiedono di essere intrapresi il prima possibile senza distinzioni tra generi.
Ripensare a una tecnologia inclusiva: il 55% delle immatricolazioni universitarie STEM riguarda le donne, ma l’AI parla all’universo maschile La formazione delle giovani donne si pone come un’urgenza del Paese per incentivare l’occupazione femminile e ridurre il divario di genere nei settori tecnologici, soprattutto in quelli appena emersi grazie all’avvento dell’intelligenza artificiale.
Come spiegato dal Fondo Monetario Internazionale nel paper “Gen-AI: Artificial Intelligence and the Future of Work” il 40% dell’occupazione globale è esposta all’intelligenza artificiale, con il rischio che queste nuove tecnologie amplifichino le disuguaglianze. E’ una proiezione verosimile se si considera che le donne non sono solo sottorappresentate nel mercato del lavoro in generale, ma nell’area STEM in particolare: sebbene costituiscano il 55% degli studenti immatricolati in università italiane, l’accesso ai corsi di laurea in questo campo è ancora una prerogativa prevalentemente maschile. Due terzi degli studenti sono uomini, così come oltre i tre quarti del personale docente (la quota maschile di professori e ricercatori arriva al 75% per informatica e all’80% per ingegneria industriale).
Inoltre, secondo il rapporto sull’occupazione femminile di dicembre 2023 della Camera dei Deputati, la scarsa partecipazione della popolazione femminile al mondo del lavoro è ascrivibile anche alla bassa quota di lauree in materie STEM tra le donne laureate. Un appuntamento mancato per tante lavoratrici, considerando che le maggiori opportunità occupazionali riguardano principalmente profili ad alta qualifica, in particolare legati all’area della sicurezza informatica, all’analisi e alla gestione dei dati.
In generale, secondo le recenti stime EY, main partner del progetto, la domanda di lavoro in Italia crescerà complessivamente fino al 2023 e, a livello delle singole professioni, secondo il modello predittivo ci sarà un cambiamento significativo della domanda di lavoro che riguarderà circa l’80% delle professioni in corrispondenza con l’adozione sempre più diffusa di soluzioni di AI generativa e robotica avanzata. Il problema del labour shortage, carenza di manodopera, dunque, tenderà ad aumentare, sia in funzione dell’aumento netto della domanda sia in funzione della trasformazione della domanda per la maggior parte delle professioni. E’ previsto, inoltre, un aumento del fenomeno del mismatch, il disallineamento tra le competenze richieste dai datori di lavoro e quelle possedute da chi esce dai percorsi d’istruzione o dalla forza lavoro. In particolare, l’indice di mismatch dei laureati in ingresso nel mercato del lavoro crescerà in modo pronunciato per le discipline STEM. L’avanzamento accelerato dell’innovazione tecnologica e la mancanza di un tempestivo aggiornamento delle competenze contribuiscono all’aumento del mismatch anche per chi ha già acquisito competenze tecniche specifiche, a rischio obsolescenza.
Cos’è G4GRETA: un programma specifico per future lavoratrici G4GRETA è un progetto didattico ideato da Paola Velardi, docente d’Informatica presso l’Università La Sapienza di Roma e promosso dal Dipartimento di Informatica e dal Dipartimento di Ingegneria Informatica, Automatica e Gestionale della Sapienza.
Inaugurato nel 2023, alla sua prima edizione G4GRETA ha ricevuto il sostegno della Regione Lazio e di Lazio Innova, società in house che investe nella ricerca e facilita il trasferimento tecnologico finanziando progetti innovativi. Fin dalla prima edizione G4GRETA incrocia tre grandi tematiche: la transizione ecologica, la rivoluzione digitale e il gender empowerment. L’obiettivo del progetto è appassionare il maggior numero di ragazze all’uso delle tecnologie dell’ICT (Information and Communication Technology) mostrando come queste tecnologie siano di grande supporto alla sostenibilità ambientale.
Durante le prime due edizioni del progetto didattico, G4GRETA ha coinvolto circa 400 studentesse delle scuole di Roma e del Lazio per aderire al progetto. “L’Italia è un paese in forte ritardo sul digitale proprio perchè le ragazze non si iscrivono ai corsi d’informatica”, spiega la professoressa Paola Velardi, ideatrice di G4GRETA, “Soltanto il 10-15% delle ragazze ha oggi competenze informatiche. Un dato che rallenta lo sviluppo economico del nostro Paese ed è un problema anche per le donne, perchè in questo modo non riescono ad accedere a posizioni ben pagate e molto ricercate nel mercato del lavoro, in particolare in questo periodo dominato dalle tecnologie e dell’AI”.
“Abbattere i pregiudizi che ancora scoraggiano le ragazze dall’intraprendere professioni STEM è una necessità non solo per una questione di genere, ma anche per aumentare la competitività del Paese e aumentare l’occupazione femminile. In questo contesto, risulta determinante rafforzare la fiducia delle studentesse delle scuole nelle loro competenze STEM in modo da orientarle verso questi studi prima della scelta dell’università”, commenta Tiziana dell’Orto, Segretario Generale, EY Foundation.
L’intento del progetto è anche quello di creare le condizioni perchè le ragazze ancora in età adolescenziale abbiano la possibilità di avvicinarsi senza pregiudizi alle materie STEM, cambiando la loro percezione sull’informatica e il loro punto di vista sulle materie tecnico-scientifiche, potendosi confrontare con dei role model da cui apprendere. Tra queste c’è Sharon Di Nepi, partner del Technology Consulting e Digital Engineering Italy Leader di EY: “Siamo state tutte fin da subito entusiaste del progetto – commenta – che rappresenta un cambio di paradigma rispetto alle iniziative tipicamente portate avanti dalle società, con obiettivi di breve termine per affrontare i temi del gender gap. Rivolgendosi a delle giovanissime, con G4Greta si creano le basi per generare una nuova consapevolezza sulle potenzialità delle materie ICT ponendo inoltre le condizioni per un miglioramento strutturale della presenza delle donne nelle facoltà scientifiche e conseguentemente nelle professioni tecnologiche così richieste oggi”.
L’edizione 2024-2025 di G4GRETA avrà inizio il prossimo 12 novembre e sono decine le scuole che hanno manifestato interesse per promuovere l’iniziativa tra le loro alunne nel Lazio. Si va dai principi del coding e alla maggiore consapevolezza sulle questioni ambientali, e poi attività per rafforzare le soft skills, come team building, team working, public speaking, self promoting e social networking. “Come risultato del progetto, tutte le partecipanti devono realizzare delle app green che aiutino la sostenibilità ambientale”, spiega Paola Velardi.
Durante l’iniziativa le partecipanti imparano infatti a progettare app per cellulari e creano, con l’aiuto di tutor e docenti universitari de La Sapienza, dei prototipi di app ispirandosi a tematiche green. Dalla fase di brainstorming, alla creazione del prototipo di un’app, fino alla promozione del progetto via public speaking e reel social, tutto il lavoro svolto dalle partecipanti è finalizzato a incentivare l’autodeterminazione femminile: le ragazze sono chiamate a esporre a fine progetto le proprie idee in un contest davanti ad una giuria di aziende, enti pubblici ed associazioni del territorio. Tre i team saranno premiati, come in ogni edizione, per aver sviluppato le app più innovative, sostenibili e inclusive.

– foto ufficio stampa EY –
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Medicina, Bernini “Basta turismo universitario forzato fuori da Italia”

ROMA (ITALPRESS) – “Sulle modalità di accesso alla facoltà di Medicina e Chirurgia al momento abbiamo tolto i test di ingresso, superato il numero chiuso, il primo passo di un percorso storico: valorizzazione del merito e della capacità dello studente, ci si prepara non ai test ma alle facoltà di Medicina e Chirurgia, o a tutte le professioni sanitarie”. Lo ha detto il ministro per l’Università e la Ricerca, Anna Maria Bernini, nel corso del Question Time alla Camera.
“La settima Commissione del Senato ha concluso l’esame sul testo unificato sulla revisione delle modalità di accesso programmato a Medicina – ha aggiunto -. E’ un testo che vuole garantire a tutti i nostri studenti l’opportunità di diventare professionisti in ambito medico valorizzando i loro talenti, non la loro fortuna attraverso i quiz”. Il ministro Bernini ha precisato: “Non possiamo più permettere che a causa del numero chiuso i nostri studenti siano costretti a fare turismo universitario forzato fuori dall’Italia”.

– Foto Agenzia Fotogramma –

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Fiera Didacta Puglia, al via partnership Università IUL-WindTre Business

BARI (ITALPRESS) – L’Università Telematica degli Studi IUL e WindTre Business siglano una collaborazione finalizzata alla promozione di nuove competenze e conoscenze nell’ambito della didattica e della tecnologia.
Fiera Didacta Puglia, alla Nuova Fiera del Levante di Bari dal 16 al 18 ottobre, è il palcoscenico per presentare la nuova partnership tra l’ateneo IUL e uno delle principali aziende di telefonia in Italia. Un’occasione di grande rilievo nel panorama formativo italiano, che permetterà di raccontare questa sinergia tra il mondo scientifico e accademico con quello legato alle telecomunicazioni alla ricerca tecnologica.
Nell’ambito della fiera, l’Università IUL e WindTre hanno organizzato un convegno dal titolo “Intelligenza artificiale: la macchina a vapore del XXI secolo. Dalla scuola all’impresa”, con l’obiettivo di affrontare il tema dell’impatto dell’intelligenza artificiale in quattro settori strategici: formazione, ricerca, impresa e pubblica amministrazione.
In quest’ottica di collaborazione e scambio tra ricerca accademica e tecnologica, la partnership si delinea nello sviluppo di nuovi servizi e prodotti da usare nella formazione e nell’educazione scolastica e universitaria. Un obiettivo congiunto da raggiungere attraverso le competenze specifiche di IUL, da anni impegnata nella realizzazione di percorsi formativi legati al mondo della scuola, e di WindTre Business che sta investendo in maniera sempre più incisiva, nelle nuove tecnologie che oggi guardano al mondo dell’intelligenza artificiale e data analytics.
Durante i tre giorni di Fiera Didacta Puglia, i partecipanti troveranno lo stand realizzato dall’Università IUL e WindTre Business, dove saranno allestiti alcuni demo point per presentare le soluzioni più innovative dedicate alle pubbliche amministrazioni. Come Mobility Data Analytics, il servizio Data Driven per migliorare i servizi ai cittadini e sviluppare strategie mirate; Energy Supervisor, la soluzione per la gestione più efficiente di costi e consumi energetici negli edifici scolastici; l’Aula del Futuro, basata su connettività avanzata, intelligenza artificiale e sensoristica diffusa per rendere più accoglienti e funzionali gli ambienti scolastici ed universitari, e le proposte incentrate sula Robotica come strumento per avvicinare gli studenti alle discipline STEM e agevolare la formazione tecnica.

– foto ufficiostampa Università IUL –
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Medicina, Bernini “Stop al numero chiuso e ai test d’ingresso”

ROMA (ITALPRESS) – Via libera dalla 7^ Commissione del Senato al disegno di legge delega che rivede le modalità di accesso ai corsi di laurea in medicina e chirurgia, odontoiatria e protesi dentaria e medicina veterinaria. La riforma prevede l’abolizione del numero chiuso al primo semestre, consentendo l’iscrizione aperta per tutti gli aspiranti medici senza sostenere i test d’ingresso.
L’obiettivo è la riorganizzazione del sistema delle professioni medico-sanitarie in un’ottica di sostenibilità sia per gli Atenei che per l’SSN. Il disegno di legge di delega al Governo mira a garantire una selezione più equa, basata sulle competenze acquisite degli studenti. L’accesso sarà infatti regolato attraverso i crediti formativi e la posizione in una graduatoria nazionale raggiunta.
“Questa giornata rappresenta un passo storico per garantire a tutti i ragazzi l’opportunità di diventare professionisti in ambito medico – ha dichiarato il ministro dell’Università e della ricerca, Anna Maria Bernini -. Il fabbisogno di futuri nuovi medici è di 30mila professionisti i più nei prossimi sette anni. Per soddisfarlo abbiamo già aumentato i posti disponibili per i corsi di laurea in medicina e chirurgia e veterinaria. Ma con oggi rivediamo completamente i criteri di selezione. Per il primo anno aboliamo il numero chiuso e i test d’ingresso, ma prevediamo un semestre-filtro con esami caratterizzanti, i cui risultati saranno comunque riconosciuti per percorsi formativi alternativi. In questo modo non solo investiamo nelle giuste aspirazioni dei nostri ragazzi, ma garantiamo anche una preparazione di qualità attraverso un’offerta formativa d’eccellenza”.
La riforma include, inoltre, iniziative di orientamento già durante gli ultimi anni di scuola secondaria, con percorsi specifici per favorire l’ingresso nei corsi di laurea. Gli studenti potranno beneficiare di una formazione mirata e, in caso di mancata ammissione al secondo semestre, del riconoscimento dei crediti acquisiti per proseguire in altri percorsi di studio. “Questa strategia mira a ottimizzare le risorse disponibili e garantire una preparazione di qualità in un settore cruciale per il Paese”, spiega il ministero dell’Università e della Ricerca in una nota.

– Foto Agenzia Fotogramma –

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Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia: un’eccellenza a Malta

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L’attuazione di interventi concreti per migliorare la qualità della vita degli individui, salvare vite e comprendere le dinamiche fisiche e psicologiche rappresenta una responsabilità fondamentale delle figure professionali nel campo medico e sanitario. Questi professionisti si contraddistinguono per caratteristiche uniche e per un impegno che li porta a operare in uno dei settori più ambiziosi e affascinanti, ma al contempo estremamente delicati, data la gravità delle responsabilità associate.

Per molti, intraprendere una carriera nel settore della salute, in particolare come medico, costituisce un obiettivo ambizioso. Numerose persone hanno raggiunto questo traguardo grazie a scelte strategiche intraprese in momenti decisivi della loro vita. Tra queste, il percorso di studi, in particolare quello accademico, riveste un ruolo cruciale.

Formarsi per diventare medico implica non solo l’acquisizione delle conoscenze teoriche fondamentali, ma anche lo sviluppo di competenze pratiche essenziali. È cruciale, infatti, affrontare casi concreti e situazioni complesse, affinché i professionisti in formazione non si trovino impreparati nell’affrontare le sfide reali della pratica clinica. Gli istituti di alta formazione hanno la responsabilità di fornire agli studenti le basi teoriche necessarie, e al contempo di orientarli verso il mondo del lavoro, esponendoli a esperienze pratiche significative e dotandoli degli strumenti adeguati per affrontare e risolvere le problematiche che si possono presentare, supportati da tecnologie moderne e avanzate.

Un esempio concreto di connessione fra teoria e pratica

La missione di ACS – Asomi College of Sciences, istituto di alta formazione riconosciuto dalla Malta Further Higher Education Authority (MFHEA) e situato a Malta, è chiara: sviluppare all’interno della sua offerta didattica modelli e soluzioni innovative, tramite gli scambi con contesti universitari internazionali e con contesti lavorativi d’eccellenza. La strategia di ACS poggia su diversi pilastri fondamentali: un corpo docente altamente qualificato composto da professionisti del settore, collaborazioni con importanti università italiane ed estere, partnership con ospedali all’avanguardia, supporto continuo e costante agli studenti, strumentazione di ultima generazione adatta alle sfide più recenti e ai cambiamenti nel settore.

Si tratta di un insieme di elementi che trovano la loro applicazione nella School of Medicine di ACS sita a Malta, all’interno del dipartimento di Health & Science, con particolare riferimento al Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia. Questo percorso formativo prevede l’acquisizione di 360 crediti formativi nell’arco di 6 anni, con il fine di fornire agli studenti una preparazione completa, sia teorica che pratica. Il corso si pone l’obiettivo di formare professionisti altamente qualificati, pronti ad affrontare il mondo del lavoro e a realizzare i propri obiettivi professionali e personali.

Il programma del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia si distingue per la sua eccellenza e si propone di offrire agli studenti una formazione esaustiva nel campo medico-chirurgico. Disponibile in italiano e in inglese, abbraccia tutte le aree del sapere medico, integrando approfondimenti teorici e pratici. Ciò è possibile grazie a una serie di elementi fondamentali, che abbiamo precedentemente menzionato e che rivestono particolare importanza per questo corso di laurea.

Dall’eccellenza del corpo docente alle tecnologie di ultima generazione

In primo luogo, il corpo docente è composto da professionisti altamente qualificati ed esperti, inclusi medici specialisti che condividono con gli studenti anni di eccellenti carriere e competenze. I loro insegnamenti e consigli rappresentano preziose risorse da valorizzare e applicare nel contesto professionale. Tutti i docenti si dedicano con passione a motivare i giovani, incoraggiandoli a perseguire l’eccellenza e a non accontentarsi mai. Questo trova la sua applicazione pratica nel servizio di tutoraggio accademico e di orientamento alle varie specializzazioni mediche.

Inoltre, le collaborazioni con prestigiose università, sia italiane che internazionali, offrono alla School of Medicine di ACS opportunità di scambi accademici costanti, permettendo di progettare, sviluppare e portare a termine ricerche congiunte, anche tra gli studenti stessi. Questo favorisce l’interazione tra futuri colleghi, stimolando un apprendimento reciproco che prepara gli studenti ad affrontare con successo il proprio futuro.

Parlando di futuro, questo si materializza già durante il tirocinio presso ospedali partner del College. In queste strutture, gli studenti hanno l’opportunità di apprendere le pratiche lavorative che contraddistinguono l’eccellenza del settore, sviluppando doti di leadership e acquisendo competenze necessarie per affrontare e gestire situazioni complesse con prontezza, applicando le conoscenze acquisite durante gli anni di studio.

Infine, gli studenti beneficiano di attrezzature e tecnologie all’avanguardia, in linea con l’impegno del College verso metodologie educative moderne. Un ulteriore supporto si concretizza attraverso consulenze accademiche e orientamenti professionali, creando un ambiente accogliente e stimolante, ideale per facilitare un apprendimento completo e integrato.

L’obiettivo principale di ACS – Asomi College of Sciences e di questo Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia è formare una nuova generazione di medici caratterizzati dalla passione e dalla capacità di gestire situazioni complesse in ambito nazionale e internazionale. sviluppando concretamente le caratteristiche necessarie ad una carriera medico-sanitaria d’eccellenza.

Ricerca, l’UniSR scala il THE World University Ranking 2025

MILANO (ITALPRESS) – Straordinario risultato dell’Università Vita-Salute San Raffaele (UniSR) nella prestigiosa classifica THE (Times Higher Education) World University Ranking 2025, dove l’ateneo eccelle, toccando la punta massima di 99.00 punti in totale nella ricerca, distanziandosi in modo sensibile dalla media dei risultati conseguiti dagli altri atenei e attestando la propria leadership. Entrando più nel dettaglio dei dati di performance dell’ateneo, UniSR raggiunge il top score (tra 98.4 e 99.7) in tutti gli indicatori della qualità della ricerca, che nel ranking ricopre il peso maggiore nella ponderazione dei dati (30%), vale a dire impatto delle citazioni, eccellenza della ricerca, forza della ricerca e influenza della ricerca.
Il punto di forza di UniSR, tra le aree chiave di eccellenza valorizzate dal ranking, è, dunque, quello della qualità della ricerca, che ha traghettato l’ateneo al 201-250 posto sui 2092 atenei classificati, e al 4° sulle 55 università italiane in classifica.
Un risultato eccezionale, se si considera, ad esempio, che per calcolare l’impatto delle citazioni, catturando il numero medio di volte in cui il lavoro pubblicato da un’università viene citato da studiosi di tutto il mondo, quest’anno il fornitore di dati bibliometrici, Elsevier, ha fornito più di 157 milioni di citazioni relative a 18 milioni di articoli di riviste, revisioni di articoli, atti di conferenze, libri e capitoli di libri pubblicati negli ultimi cinque anni. I dati includono oltre 30.000 riviste peer-reviewed attive indicizzate nel database Scopus di Elsevier e tutte le pubblicazioni indicizzate tra il 2019 e il 2023.
“Siamo orgogliosi dello straordinario risultato raggiunto da UniSR nel THE, in particolare nella ricerca – ha commentato il professor Enrico Gherlone, Rettore dell’Università Vita-Salute San Raffaele -. Il punteggio di 99.6 nelle citazioni, significativo di quanto la nostra ricerca sia condivisa nella comunità accademica globale, racconta di come il nostro ateneo contribuisca al complesso della conoscenza umana. Anche il parametro della forza della ricerca, che calcola il 75° percentile dell’impatto delle citazioni ponderato sul campo, conferma la solidità della nostra istituzione. L’eccellenza della ricerca, dove possiamo vantare un punteggio pari a 99.7, che esamina il numero di pubblicazioni di ricerca nel top 10% per impatto, nel mondo, delle citazioni, ponderate in base al campo di studio, elegge definitivamente la nostra università come centro di ricerca leader a livello globale”. “Il riconoscimento dell’influenza della nostra ricerca, infine, identifica la nostra università come una delle più influenti al mondo – ha aggiunto -. Il Times Higher Education Ranking pone un sigillo autorevole su UniSR, come istituzione votata alla qualità della ricerca, all’eccellenza della didattica, che ne è imprescindibilmente correlata e, in ultima analisi, al progresso della società basato sulla conoscenza”.
Si evidenzia, infine, che anche nelle aree della didattica, dell’ambiente di ricerca e dell’industria, l’ateneo si posiziona sopra i risultati medi conseguiti dalle altre istituzioni classificate e anche nelle prospettive internazionali il posizionamento in classifica è allineato al dato medio registrato dagli altri atenei. Peraltro, all’interno del pilastro della didattica, l’ateneo raggiunge l’eccellenza nell’ambito dei dottorati, con il punteggio massimo, pari a 100,00.

– foto ufficio stampa Università Vita-Salute San Raffaele –
(ITALPRESS).

Cà Foscari, nuova cattedra Unesco su tecnologie per applicazioni verdi

VENEZIA (ITALPRESS) – Il Dipartimento di Scienze Molecolari e Nanosistemi dell’Università Cà Foscari di Venezia e il Dipartimento di Scienze dell’Ingegneria e Matematica della Luleà University of Technology (Svezia) presenteranno pubblicamente la nuova Cattedra UNESCO Aid4GEA dedicata alle Tecnologie e Materiali per Applicazioni Verdi ed Energetiche con un evento dedicato martedì 15 ottobre dalle 9.30 nell’Auditorium Mainardi del Campus Scientifico dell’Università Cà Foscari Venezia.
La Cattedra, presieduta dalla professoressa Elisa Moretti dell’Università Cà Foscari di Venezia e co-presieduta dal professor Alberto Vomiero della Luleà University of Technology, si pone come obiettivo principale quello di rafforzare la consapevolezza sull’importanza dei materiali e delle tecnologie avanzate per lo sviluppo sostenibile, in particolare nei paesi in via di sviluppo.
Aid4GEA si inserisce in due obiettivi strategici del piano UNESCO per il periodo 2022-2029: garantire un’istruzione di qualità, equa e inclusiva, e promuovere società sostenibili e la protezione dell’ambiente.
Attraverso la cooperazione internazionale e la creazione di reti tra istituzioni accademiche e società scientifiche di rilevanza mondiale, Aid4GEA contribuirà allo sviluppo di competenze mirate alla sostenibilità, con particolare attenzione al riciclo, al riutilizzo e all’efficienza energetica.
La Cattedra presieduta da Moretti e Vomiero ha ricevuto, con le altre Cattedre UNESCO italiane, un Sigillo di merito da parte del Ministro dell’Università e della Ricerca, attraverso il Decreto Ministeriale n. 495 del 06-03-2024. Il “Sigillo di merito” è una onorificenza ufficiale che il Ministro dell’Università e della Ricerca può rilasciare ai centri di ricerca considerati di eccellenza in determinati ambiti. Premia il ruolo svolto dalla Cattedra UNESCO nel promuovere il dialogo interculturale e internazionale, in attuazione dei valori promossi dall’UNESCO, e per il ruolo fondamentale ricoperto nel raggiungimento degli Obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile prefissati dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

– foto ufficio stampa Università Cà Foscari –
(ITALPRESS).