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Oltre 32.000 posti disponibili per i percorsi per il sostegno didattico

ROMA (ITALPRESS) – Sono oltre 32.000 i posti totali disponibili per il nuovo ciclo – il nono – di specializzazione dei docenti per il sostegno didattico, per il 2023-2024. Tremila in più, circa, rispetto al precedente bando. Il Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, ha firmato il decreto n. 583 che autorizza l’avvio dei nuovi percorsi per il conseguimento della specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità per i docenti della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di I e II grado.
Nel dettaglio, i posti totali a disposizione sono 32.317. Nel precedente anno accademico i posti a bando sono stati 29.061. Prevista anche per il IX ciclo la riserva della quota del 35% per gli insegnanti con almeno 36 mesi di servizio sul sostegno didattico negli ultimi cinque anni.
La misura è stata stabilita di concerto con il Ministero dell’Istruzione e del Merito (decreto interministeriale numero 549 del 29 marzo 2024). La novità più rilevante introdotta per questi docenti, è l’ammissione diretta al percorso formativo (le modalità sono indicate nell’allegato A dello stesso decreto interministeriale).
Per accedere ai percorsi, ai candidati è chiesto di superare un test preselettivo, una o più prove scritte o una prova pratica, e una prova orale. Gli aspetti organizzativi e didattici dei percorsi di formazione saranno disciplinati dagli stessi atenei con propri bandi.
Le prove preselettive si terranno dal 7 al 10 maggio prossimi per tutti gli indirizzi della specializzazione per il sostegno. Il calendario delle prove in dettaglio prevede: 7 maggio 2024: scuola dell’infanzia; 8 maggio 2024: scuola primaria; 9 maggio 2024: scuola secondaria di I grado; 10 maggio 2024: scuola secondaria II grado. Gli atenei dovranno concludere i percorsi di specializzazione entro il 30 giugno 2025.

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Amici Scuola Normale Pisa “Non fermare la cooperazione con Israele”

PISA (ITALPRESS) – L’Associazione degli Amici della Scuola Normale Superiore di Pisa ha discusso al suo interno la mozione approvata a maggioranza dal Senato accademico della Scuola il 26 marzo 2024, in particolare il punto in cui si chiede al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale di riconsiderare il Bando Scientifico 2024 emesso il 21 novembre 2023 in attuazione dell’Accordo di cooperazione industriale, scientifica e tecnologica Italia-Israele.
I numerosi membri dell’Associazione intervenuti hanno tutti espresso il loro “sconcerto” e molti la loro “contrarietà” alla richiesta di riconsiderazione del Bando, ritenendo che “istituzioni universitarie come la Normale debbano piuttosto, nel rispetto delle opinioni dei singoli, preoccuparsi di valorizzare sempre la scienza, la cultura e l’arte come elementi di dialogo e di raccordo universale”.
L’Associazione ha chiesto al Direttore della Scuola di rendere note al Senato accademico queste considerazioni.

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Al via il Fondo per l’Erasmus italiano, 10 mln per le borse di studio

ROMA (ITALPRESS) – Al via il Fondo per l’Erasmus italiano. Il Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, ha firmato il decreto che eroga il finanziamento di 10 milioni di euro per i percorsi di mobilità nazionale degli studenti che partiranno dal prossimo anno accademico, il 2024-2025.
“Sta crescendo un nuovo modello di Università. Un Erasmus italiano accanto a quello europeo significa più possibilità di studio, più duttilità e maggiore offerta di percorsi innovativi – dichiara il Ministro Bernini -. Questo programma dà una prospettiva nuova alla mobilità degli studenti, centrata sulla valorizzazione dell’alta formazione nazionale. L’Erasmus italiano vuole infatti supportare la costruzione di percorsi didattici innovativi, che promuovano l’interdisciplinarietà e la flessibilità dell’offerta formativa, rafforzando al tempo stesso l’integrazione e la complementarietà tra i nostri atenei”.
Nel dettaglio, il Fondo prevede una dotazione di 3 milioni di euro per l’anno 2024 e di 7 per il 2025. Le risorse sono destinate agli studenti iscritti a percorsi di laurea, laurea magistrale e a ciclo unico, che partecipino a programmi di mobilità sul territorio nazionale. L’importo massimo per ciascuna borsa di studio è di 1.000 euro mensili. Per accedervi gli studenti non dovranno superare la soglia ISEE di 36mila euro annui.
“Contaminazione culturale, scambio e confronto di idee sono obiettivi fondamentali della formazione superiore. Questo programma, che punta a una maggiore mobilità studentesca, crea le condizioni per raggiungere questi traguardi”, spiega Bernini.
Per l’erogazione dei sussidi, ciascuna università provvederà a lanciare una procedura selettiva per individuare gli studenti idonei e successivamente, sulla base delle richieste pervenute, il MUR ripartirà i finanziamenti a disposizione per tutti gli atenei.
Il Fondo è destinato a programmi di mobilità sulla base di convenzioni tra università con le quali verranno stabiliti percorsi formativi per i rispettivi studenti. La durata del programma può andare dai 3 ai 6 mesi. Gli atenei nella convenzione dovranno avere cura di indicare anche il numero minimo di CFU (i crediti formativi) riconosciuti allo studente durante il periodo di mobilità, i corsi coinvolti nel programma di mobilità e il numero massimo che ciascun ateneo potrà ospitare. Il decreto è pubblicato nelle more della registrazione da parte degli Organi di controllo.

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Ue, dalla Commissione una proposta per la “laurea europea”

BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – Una laurea europea su base volontaria. E’ l’obiettivo di un pacchetto di tre iniziative presentate dalla Commissione Europea per promuovere la cooperazione transnazionale tra gli atenei e gli istituti di istruzione superiore.
Le tre iniziative affrontano gli ostacoli giuridici e amministrativi che impediscono alle università partner di istituire programmi di laurea congiunti competitivi. Le proposte si basano sull’autonomia istituzionale e sulla libertà accademica delle università e rispettano le competenze degli Stati membri.
Il pacchetto comprende una comunicazione su un piano per una laurea europea e due proposte di raccomandazioni a sostegno del settore dell’istruzione superiore: una per migliorare i processi di garanzia della qualità e il riconoscimento automatico delle qualifiche nell’istruzione superiore e l’altra per rendere le carriere accademiche più attraenti e sostenibili.
Nel 2025 la Commissione prevede di avviare “progetti di percorsi europei di laurea” nell’ambito del programma Erasmus+.
Il pacchetto sarà discusso con il Consiglio dell’Unione Europea e con i principali stakeholder nel settore dell’istruzione superiore nei prossimi mesi. La Commissione invita il Consiglio, gli Stati membri, le università, gli studenti e le parti sociali a collaborare “per rendere la laurea europea una realtà”.

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Su Nature un contributo scientifico su IA e linguaggio umano. Tra gli autori Andrea Moro di IUSS Pavia

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MILANO (ITALPRESS) – E’ stato pubblicato oggi su Nature un contributo che va al cuore della questione dell’intelligenza artificiale: il suo rapporto col linguaggio umano. Lo studio, condotto da Johan J. Bolhuis, Stephen Crain, Sandiway Fong e Andrea Moro. Gli autori, tra cui figura come ultimo nome Andrea Moro, rinomato neurolinguista e professore ordinario di Linguistica Generale presso la Scuola Universitaria Superiore IUSS di Pavia, hanno ribadito che l’intelligenza artificiale non è in grado di cogliere l’essenza del linguaggio umano ma, semmai, di simularne alcuni aspetti. Due gli argomenti principali: il fatto che i bambini riescano ad acquisire il linguaggio sulla base di dati minimi rispetto a quelli necessari a una macchina e il fatto che per le macchine non valga la distinzione tra lingue possibili e lingue impossibili che invece negli ultimi anni si è dimostrata la vera scoperta sui fondamenti biologici del linguaggio. Per le macchine non esistono lingue impossibili; per gli esseri umani sì con ricadute enormi su temi come evoluzione e tecnologie applicate al cervello.
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“Women in Finance”, programma Università Cattolica su parità di genere

MILANO (ITALPRESS) – Presentato “Women in Finance” il programma ideato dall’Università Cattolica del Sacro Cuore per valorizzare la parità di genere attraverso un ricco ventaglio di iniziative, come borse di studio, premi di laurea e sostegni di tipo economico o logistico per fuori sede. Lavorare fianco a fianco con manager o responsabili di strutture per comprendere il “way of work” di una grande banca. O anche far parte di un team per assistere al “day by day” dell’area business e finance di un’importante società di gestione e del risparmio. Sono solo alcune delle esperienze che vivranno in prima persona le studentesse che prenderanno parte a “Women in Finance”. La Facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative dell’Università Cattolica del Sacro Cuore ha dato vita a un programma dedicato alla valorizzazione della parità di genere, e per questo aperto anche agli studenti. In particolare, Women in Finance propone una serie di azioni orientate a favorire lo sviluppo professionale di giovani donne, anche per migliorarne il posizionamento nel mondo del lavoro. Si va da borse di studio a premi di laurea – sia per iscritte in corso sia per future matricole -, da percorsi di mentoring a moduli formativi sulla leadership femminile, da project work a eventi di networking fino a sostegni di tipo economico o logistico per studentesse fuori sede. Sono sedici le aziende e società che partecipano al programma Women in Finance, realizzato in collaborazione con il Board Facoltà – Mondo del lavoro di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative: Unicredit, SAS, Mediobanca, Deloitte, Bper Banca, Banco BPM, Banca Popolare di Sondrio, Banca Sella Holding, Amundi Sgr, Mediobanca, Intesa Sanpaolo, Crèdit Agricole, Rothschild & Co Italia, Deutsche Bank, Mdotm, Bnl Bnp Paribas. “Parlare di donne in finanza, vuol dire parlare della loro situazione, delle loro prospettive, del loro futuro – ha detto Anna Maria Tarantola, alumna dell’Università Cattolica, già dirigente della Banca d’Italia e attualmente presidente Fondazione Centesimus Annus Pro Pontifice -. Bisogna capire effettivamente come si trovano le donne nel mondo. Negli ultimi 10 anni le cose sono migliorate, ma la parità ancora non è stata raggiunta. Ci sono pregiudizi e stereotipi che influenzano le opportunità. Ci sono tanti paesi che ancora non riconoscono i diritti fondamentali. Parliamo di numeri. Nel mondo del lavoro il tasso di occupazione femminile in Italia è del 50/52%. Tutti i giornali lo danno come un dato di grandissimo successo, ma quella maschile è del 67%, una differenza di 17 punti. “Confrontiamolo con quello europeo e vediamo che in Europa l’occupazione delle donne è del 69%. Questo per quanto riguarda la quantità. Per quanto riguarda la qualità si tratta spesso di lavoro di scarsa qualità, part time, precario o addirittura sommerso e non retribuito. La presenza delle donne in lavori innovativi e ben remunerati è inferiore. Si parla spesso del potere alle donne. Inizialmente potere voleva dire la capacità di fare. Nel tempo la parola potere ha assunto un contenuto diverso che è diventata quella di comando. Secondo me le donne non vogliono quel potere. Le donne esercitano un potere pragmatico, non un potere di dominio”, ha concluso Tarantola. Alle sue parole si sono aggiunte le dichiarazioni di Flavia Mazzarella, presidente Bper Banca, “dobbiamo tenere a mente i risultati che abbiamo conseguito, ma anche le azioni per colmare il gap di genere. Per definire la parità di genere mi affido ad un testo sul femminismo in cui per uguaglianza della donna, cito testualmente, si intende il suo diritto a partecipare alla gestione del potere nella società mediante il riconoscimento che essa possiede, capacità uguali a quelle dell’uomo. Nei consigli di amministrazione per votare abbiamo raggiunto il 42% di consigliere donne. Sicuramente siamo molto distanti dal raggiungere la parità. La mancanza di progresso di ruoli manageriali non permette il raggiungimento di questa equità. Bisogna iniziare e mettersi degli obbiettivi ben definiti. L’emancipazione femminile passa anche attraverso il denaro. Senza il controllo dei propri soldi, non esiste libertà individuale, dice Virginia Woolf”. “Essere autonome significa avere libertà di scelta, fare una pianificazione finanziaria, negoziare un mutuo. Il 33% delle donne non possiede un conto corrente che gestisce in autonomia. Il numero delle donne che accedono direttamente al prestito di un mutuo è veramente esiguo. L’autonomia e l’indipendenza finanziaria sono condizioni fondamentali per la donna e questo progetto può aiutarle a raggiungerlo”, ha concluso Mazzarella. (ITALPRESS).

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Università Cattolica inaugura a Piacenza anno accademico con Cucinelli

PIACENZA (ITALPRESS) – E’ l’idea di concretezza “la cifra teorica ed esistenziale” che coglie meglio l’essenza di “un Ateneo profondamente radicato nel suo territorio e nella sua storia ma che è, al contempo, allineato alla frontiera più avanzata della ricerca e impegnato nell’assicurare ai propri studenti l’opportunità di una formazione di respiro internazionale”. Il Rettore Franco Anelli ricorda l’importanza della concretezza nel discorso per l’inaugurazione dell’anno accademico nel campus di Piacenza dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, “la virtù del mondo contadino, di coloro che ogni giorno devono intraprendere una difficile operazione di mediazione con la natura per trarne la sussistenza con fatica, ma soprattutto con sapienza”.
Concretezza significa “autenticità”, e ad essa sono associate, istintivamente, onestà, schiettezza, senso pratico.
L'”economia della concretezza” mette in risalto “un modello di interazione culturale tra l’Ateneo e la società”. Si tratta di un “capitale di conoscenza” che ha contribuito alla “crescita del territorio” e allo stimolo a conservare “una spiccata attenzione ai bisogni locali” sviluppando, al contempo, una “necessaria proiezione internazionale”. Nelle parole del Rettore Anelli emerge fulgidamente “la dimensione glocal” del campus piacentino e dei suoi corsi di laurea, “la capacità di una università insediata in una città non metropolitana di aprire varchi” per permettere ai propri studenti di avere orizzonti sempre più vasti.
In questo contesto, le Facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali, di Economia e Giurisprudenza e di Scienze della formazione si distinguono per “il continuo aggiornamento dell’offerta formativa e per la spinta verso l’internazionalizzazione”. Parallelamente, ricorda il Rettore Anelli, la seconda missione ha assicurato nell’ultimo anno 183 nuovi progetti, “per un investimento totale in attività di ricerca pari ad oltre 10 milioni di euro, con una crescita rispetto all’anno precedente del 36%”, mentre la ricerca competitiva, sostenuta tramite la partecipazione a bandi nazionali e internazionali, ha conseguito finanziamenti per oltre 7 milioni di euro e una crescita rispetto all’anno precedente del 115%.
“L’Università Cattolica e la Provincia di Piacenza sono in cammino nella medesima direzione, quella della sostenibilità” dice Monica Patelli, presidente della Provincia di Piacenza e amministratore unico di Epis, l’Ente di Piacenza e Cremona per l’Istruzione superiore, che evidenzia l’impegno dell’Ateneo “nel rafforzare il campus senza ulteriore consumo di suolo e nel segno dell’efficientamento energetico”. “Siete la parte migliore del nostro Paese” afferma Katia Tarasconi, sindaco di Piacenza, rivolgendosi direttamente agli studenti, e sottolinea “l’importanza dell’università all’interno di un territorio che intenda guardare al futuro”.
Dopo la celebrazione eucaristica presieduta da Adriano Cevolotto, Vescovo di Piacenza-Bobbio, Brunello Cucinelli, nella sua lectio “Verso un umanesimo universale: riflessione sui giovani, la speranza e la provvidenza”, invita a guardare il cielo, sia spirituale sia fisico. Il presidente esecutivo e direttore creativo della casa di moda da lui fondata nel borgo medioevale di Solomeo elogia l’Italia. “Siamo la settima potenza mondiale, osservati da tutti, e la qualità del nostro settore manifatturiero è tra le migliori del mondo”.
Secondo l’imprenditore, l’esigenza di fondo è capire come i lavoratori tornino ad avere “dignità morale ed economica”. Spesso nelle aziende mancano le finestre, “perchè siamo abituati a pensare che guardare il cielo sia una perdita di tempo prezioso. Io credo invece l’opposto” dice Cucinelli, che cita Jean-Jacques Rousseau. “L’essere umano è creativo quando tutto attorno è in equilibrio. Pensate allora qual è il vero vantaggio di poter guardare il cielo, e di essere trattati da persone per bene”.
Alla presenza dei Presidi Anna Maria Fellegara, Marco Trevisan e Domenico Simeone, Cucinelli si dice “molto onorato” dell’invito da parte dell’Università Cattolica e racconta le origini della sua impresa. “Fino a 15 anni ho vissuto in campagna con la mia famiglia, in povertà, senza luce in casa e in equilibrio con il creato. Poi mio padre ha trovato lavoro in città. Lì ho capito quanto fosse importante la dignità delle persone. Più tardi, quando avevo 25 anni, gli ho detto che volevo fare pullover di cashmere. Lui non mi ha mai ostacolato in nulla, e mi ha risposto: ‘Fai tu, che Dio ti aiutì”.
Agli studenti l’imprenditore consiglia di “studiare il giusto”, perchè c’è “un’intelligenza da studio e una dell’anima: puntate anche sulla seconda, vi permetterà di fare la differenza”. Loda la scuola italiana: “C’è differenza tra l’essere educati e l’essere istruiti, la scuola italiana è capace di educare”. E poi ancora: “Rispettate i vostri genitori e ascoltateli quando parlano delle cose affascinanti della vita, per il resto seguite i vostri interessi, rincorrete i vostri sogni”. Quello di Cucinelli, completamente rivolto ai giovani, è un discorso che attinge alla sua fiducia nell’essere umano. “Non abbiate paura dell’Intelligenza artificiale, e lavorate con molta concentrazione, perchè lavorare significa dare vita a una creatività collettiva”. Cucinelli consiglia a chi lo ascolta di “abbandonare la paura, per sostituirla con la speranza e la provvidenza”.
Il prestigio della prima sede dell’Ateneo nata al di fuori della città di Milano, e il suo ruolo strategico, risuonano nelle parole del Rettore, che ha ricordato l’importanza del campus di Piacenza anche dal punto di vista personale. “Ho incominciato la mia attività di docente, prima come associato e poi con la cattedra di Diritto Privato, proprio in questa Sede. E’ stato un piacere assistere alla sua crescita, grazie all’operato dei Presidi, dei docenti e alla freschezza intellettuale degli studenti”. L’Ateneo deve pensarsi sempre di più come “un luogo di costruzione del senso profondo delle cose, di cose che sono concrete e pensanti, perchè contano per le persone e per la qualità della loro vita” conclude il Rettore Anelli. “L’Università, soprattutto in una Sede come questa, deve costituirsi come una comunità che prepara alla vita. Una vita autentica”.

– Foto ufficio stampa Università Cattolica –
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Crui, il 20 marzo Giornata nazionale delle Università

ROMA (ITALPRESS) – La CRUI ha deliberato la richiesta di istituire la Giornata Nazionale delle Università il 20 marzo, in coincidenza con la Giornata Internazionale della Felicità e all’interno della Settimana della Minerva, un periodo dedicato alla celebrazione del sapere e dell’istruzione. “Università Svelate” ha ottenuto il patrocinio del Ministero dell’Università e della Ricerca. Le sedi universitarie, compresi i complessi monumentali che le ospitano in diverse città italiane, incontreranno i cittadini. Verranno organizzati eventi aperti al pubblico, che includeranno momenti di incontro, workshop e dibattiti, offrendo un’opportunità unica di partecipazione. “Università Svelate” vuole essere un momento di condivisione del patrimonio scientifico e culturale che la comunità accademica produce per la società che la sostiene. Una giornata di eventi per partecipare alla vita che si svolge nelle università e osservarla da dentro. Dall’interno di aule, cortili, biblioteche, musei e laboratori.
“L’università non è di chi ci insegna, nè di chi ci lavora o ci studia. L’università è di tutti – ha commentato Giovanna Iannantuoni, Presidente della CRUI – Ed è necessario istituire un momento corale e nazionale in cui il concetto venga sottolineato. L’università rappresenta la fabbrica più attiva della coesione sociale. Nei territori più ricchi produce la ricerca che diventa tecnologia e migliora la vita. Nei territori più difficili, oltre a questo, rappresenta un presidio territoriale contro le forze antisociali che minano la democrazia. L’università, fatta di luoghi e di persone, appartiene a ogni cittadino e il 20 marzo lo invitiamo a incontrarla”.

– foto: Agenzia Fotogramma –
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