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IUL, al via il master per formare operatori nei servizi per l’impiego

ROMA (ITALPRESS) – L’Università Telematica degli Studi IUL, in collaborazione con l’Associazione Nazionale Enti di Formazione Professionale (FORMA) e il Centro Italiano Opere Femminili Salesiane (CIOFS – FP ETS), propone la seconda edizione del Master per Esperto in servizi e politiche del lavoro.
Il master di I livello forma operatori pubblici e privati dei servizi per l’impiego (centri per l’impiego, enti ed istituzioni di istruzione e formazione, enti del terzo settore, agenzie per il lavoro, scuole, università, associazioni datoriali e sindacali), con l’obiettivo di trasmettere conoscenze e competenze sulla complessa disciplina e l’organizzazione del mercato del lavoro.
Il corso viene effettuato in un momento di decisiva riforma del sistema delle politiche attive del lavoro, attraverso il programma GOL (Garanzia Occupabilità Lavoratori), finanziato dal PNRR, e le misure sostitutive del reddito di cittadinanza per i suoi ex beneficiari occupabili.
In questo contesto, la formazione degli operatori dei servizi all’impiego pubblici e privati è elemento decisivo per l’efficacia delle politiche attive che le diverse Regioni stanno implementando in questi mesi per garantire la costruzione di mercati del lavoro più efficienti nella collocazione e ricollocazione lavorativa dei lavoratori disoccupati.
“Sono già più di 50 gli iscritti al Master, a conferma dell’importante interesse e riscontro verso la proposta che, come sistema degli enti di formazione, abbiamo fatto in risposta alle sfide di qualificazione degli interventi che il programma GOL impone”, afferma la presidente della Fondazione Ciofs Fp ETS Sr Manuela Robazza.
La didattica del master combina l’approccio accademico con quello professionale e tecnico coinvolgendo docenti esperti di politiche attive nel mercato del lavoro.
Articolato in 6 moduli per le diverse discipline giuridiche, economiche, pedagogiche e sociologiche, il percorso formativo ha durata annuale e consente il conseguimento di 60 Crediti Formativi Universitari.
Alla luce del grande interesse rispetto alle tematiche del corso, le iscrizioni resteranno aperte fino al 29 febbraio 2024, fermo restando che le attività formative online potranno essere fruite nel corso dello stesso mese di febbraio 2024.

– foto ufficio stampa IUL –
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Sant’Anna di Pisa, Roventini nuovo direttore dell’Istituto di Economia

PISA (ITALPRESS) – Nuovo direttore dell’Istituto di Economia della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa: è Andrea Roventini, professore ordinario di Economia Politica, il cui mandato è appena iniziato e si concluderà il 18 dicembre 2026. Ad Andrea Roventini – che succede ad Alessandro Nuvolari, professore ordinario di Storia Economica – sono giunti gli auguri di buon lavoro e le felicitazioni dell’intera comunità accademica.
“Sono molto contento di questa elezione. E’ una grande responsabilità: l’Istituto di Economia della Scuola Superiore Sant’Anna fondato da Giovanni Dosi – commenta Roventini – è ai massimi livelli della ricerca scientifica in Italia, come confermato dall’ultima VQR (Valutazione Qualità della Ricerca) e dalla recente vittoria di un progetto ERC (European Research Council). Il mio obiettivo è di proseguire questo percorso di sviluppo, contribuendo alla missione della Scuola Superiore Sant’Anna di costruire una società più giusta e sostenibile”.
I principali interessi di ricerca di Roventini comprendono l’analisi dei sistemi complessi, l’economia computazionale basata su agenti eterogenei, la crescita economica, i cicli economici e le crisi, l’innovazione e il cambiamento strutturale, il cambiamento climatico e lo studio degli effetti delle politiche monetarie, fiscali, d’innovazione, industriali e per fronteggiare il cambiamento climatico. Il nuovo direttore dell’Istituto di Economia della Scuola Superiore Sant’Anna ha pubblicato su riviste scientifiche internazionali prestigiose, quali Proceedings of the National Academy of Science, Nature Climate Change, Journal of the European Economic Association, Journal of Applied Econometrics.
Roventini ha partecipato a numerosi progetti della Commissione Europea ed è stato anche coordinatore del progetto europeo H2020 “Growth Welfare Innovation Productivity” (GROWINPRO),con un consorzio di undici università internazionali e tre uffici nazionali di statistica, che ha fornito un’analisi dettagliata delle cause della bassa crescita europea degli ultimi decenni e ha sviluppato un nuovo insieme di politiche economiche per rilanciare una crescita sostenibile, inclusiva e guidata dall’innovazione. Andrea Roventini è stato anche coordinatore dell’unità della Scuola Superiore Sant’Anna nel progetto “Economics of Energy Innovation and System Transition” (EEIST), insieme a università e istituti di ricerca britannici, italiani, brasiliani, cinesi e indiani. Il progetto è stato finanziato dal Dipartimento per le imprese, l’energia e la strategia industriale del Regno Unito e dalla Children’s Investment Fund Foundation e ha sviluppato nuovi strumenti basati sulla scienza della complessità per sostenere le decisioni di politica economica dei governi nell’ambito di innovazione e transizione verde.

– foto Ufficio Stampa della Scuola Superiore Sant’Anna –
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Cyber-specialisti al servizio dell’università di Bari

BARI (ITALPRESS) – L’Università degli Studi di Bari Aldo Moro (UNIBA) e DEAS – Difesa E Analisi Sistemi Spa lavoreranno insieme allo sviluppo delle competenze digitali e alla promozione della sicurezza informatica.
Il Rettore di Uniba, Stefano Bronzini, e l’Amministratore Unico dell’azienda italiana, Stefania Ranzato hanno sottoscritto nei giorni scorsi un accordo di collaborazione ad hoc. L’intesa rappresenta una significativa collaborazione tra UNIBA, Centro di eccellenza nella ricerca e nell’istruzione, e DEAS azienda leader nel settore della Cybersecurity.
L’obiettivo principale è la creazione di programmi di studio avanzati e piani formativi nelle aree di Cybersecurity, Intelligenza Artificiale (Ai), Internet delle Cose (IoT) e Analisi dei Dati. In particolare, l’Università di Bari e DEAS collaboreranno per la formazione avanzata di elevata qualità per professionisti nelle suddette discipline. Sarà altresì offerta la possibilità di svolgimento di tirocini curriculari presso DEAS Spa da parte di laureandi di UniBA.
“In un’epoca in cui la Cybersecurity assume una rilevanza geopolitica e geostrategica sempre maggiore, la nostra Scuola di Alta Formazione si prefigge di formare non solo specialisti, ma anche dirigenti in grado di comprendere il ruolo delle nuove tecnologie digitali e di promuovere l’adozione di regole etiche, legali e procedurali affidabili – ha sottolineato Ranzato -. La partnership con l’Università di Bari Aldo Moro è strategica in questa direzione e si incardina all’interno della nostra filosofia, che vede DEAS investire e
puntare sui giovani talenti e sulle eccellenze”.
La crescente minaccia cibernetica richiede una risposta immediata attraverso l’aumento del numero di esperti sia nelle aziende che nelle Istituzioni e in tutti gli organismi cruciali per la sicurezza nazionale nel campo digitale. L’Università degli Studi di Bari Aldo Moro si sta impegnando nell’affrontare questa sfida anche attraverso la collaborazione con DEAS Spa, azienda leader con consolidata esperienza nel settore della cybersecurity, già partner di rilievo per vari Dicasteri e per le stesse Forze Armate.
Per il Rettore Stefano Bronzini: “Il Paese ha bisogno di nuove professionalità con competenze multidisciplinari e collettive necessarie a garantire la resilienza e la sicurezza della società tutta. Quindi non solo di profili esclusivamente tecnici, ma anche figure capaci di analizzare criticamente fenomeni complessi da molteplici punti di vista economico, sociologico, psicologico, giuridico, geopolitico e comunicativo oltre che informatico. Tutto questo conferma il ruolo essenziale che gli atenei pubblici e la ricerca hanno sulle questioni centrali della formazione di competenze e dell’autonomia tecnologica del paese”.
Questa partnership consentirà all’Ateneo di offrire programmi formativi che terranno anche conto dell’esperienza “maturata sul campo” da DEAS e dalla sua Scuola di Alta Formazione così da permettere ai partecipanti un pronto inserimento nel mondo professionale della cybersecurity.
Questo settore, in rapida crescita, soffre di una carenza costante di professionisti qualificati, quale lacuna che si prevede aumenterà progressivamente nei prossimi anni.
L’obiettivo principale di questa collaborazione è, dunque, quella di investire su giovani talenti ed eccellenze, garantendo una formazione di qualità unita al training operativo, incentrato su tematiche e casistiche reali, perseguendo un modello ed una filosofia formativa di assoluta novità e pienamente condivisa da UNIBA e DEAS Spa.
-foto ufficio stampa Università di Bari –
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Enpaia-La Sapienza, al via 2^ edizione corso in Diritto agroalimentare

ROMA (ITALPRESS) – Considerato il risultato positivo della precedente edizione, è stato indetto un nuovo avviso di selezione per l’ammissione al Corso in Diritto Agroalimentare per l’anno accademico 2023-2024, sempre nell’ambito della convenzione stipulata nel 2021 tra la Fondazione ENPAIA e la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università La Sapienza.
Anche quest’anno l’obiettivo è quello di realizzare un percorso formativo per l’approfondimento teorico e pratico dei principali ambiti del settore agroalimentare, offrendo gli strumenti adeguati per una solida preparazione.
Le lezioni dureranno circa tre mesi (marzo-maggio 2024) e si terranno il venerdì dalle ore 15 alle ore 19 con possibilità di fruizione anche da remoto.
La Fondazione, al fine di favorire ed incentivare l’adesione al corso, mette a disposizione degli iscritti e dei rispettivi familiari 20 borse di studio, così distribuite: 5 ai Dirigenti;
5 ai Quadri; 10 agli Impiegati.
Per l’assegnazione di tale sussidio, i criteri sono la regolarità contributiva del datore di lavoro e il valore ISEE del nucleo familiare.
Le adesioni possono essere inviate all’indirizzo mail corso_enpaia/[email protected] entro il 19/01/2024.

– foto: Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).

Internazionalizzazione e ricerca, l’Ateneo di Urbino guarda al futuro

URBINO (ITALPRESS) – Quindici corsi di laurea triennali, 16 magistrali, 5 a ciclo unico, 11 centri di ricerca, 22 corsi di specializzazione e alta formazione, 8 master di primo livello e 5 di secondo livello. E ancora, 10 summer e winter school. E’ vasta e articolata la scelta per i circa 15mila studenti che popolano l’Università di Urbino “Carlo Bo”, un ateneo che – fiero dei suoi oltre 500 anni di storia – guarda al futuro. Ne parla in un’intervista all’Italpress Giorgio Calcagnini, dal 2020 rettore dell’ateneo marchigiano. “L’Ateneo di Urbino è multidisciplinare, dà molta importanza alla didattica in presenza, nonostante abbia colto le opportunità legate alle nuove tecnologie, che vanno a integrare, tramite anche una didattica da remoto, il vero valore di fare l’università in presenza”, dice.
Formazione e didattica sono le attività prevalenti, ma Urbino ha ormai accelerato anche sulla ricerca. “Per fare buona ricerca, l’Ateneo ha investito un crescente ammontare di risorse in strutture, in particolare in un nuovo Polo scientifico dove sono concentrati tutti i laboratori di ricerca – osserva il rettore -. Ha inoltre avviato uno scouting per reclutare giovani, italiani e non, che si sono formati in atenei internazionali. Il terzo canale è stato quello di favorire le collaborazioni internazionali con centri di ricerca e altre università”.
Urbino, ricorda Calcagnini, ha anche una lunga tradizione di internazionalizzazione. “Questa università è conosciuta da sempre per i suoi corsi di lingua e cultura italiana, che hanno favorito l’arrivo a Urbino di tanti studenti dal resto del mondo. Per favorire questa internazionalizzazione – conclude – l’Università sta investendo in nuove residenze per ampliare la capacità di attrazione”.

– foto screenshot servizio video Italpress –
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Università Cattolica e San Marino insieme per la formazione in Medicina

ROMA (ITALPRESS) – L’Università Cattolica del Sacro Cuore e la Repubblica di San Marino hanno siglato oggi, presso la Sede di Roma dell’Ateneo, un Accordo attuativo per la formazione in Medicina degli studenti e delle studentesse per cui all’interno del potenziale formativo per l’accesso al corso di laurea magistrale a ciclo unico in Medicine and Surgery sono previsti posti per i cittadini della Repubblica.
L’accordo è stato sottoscritto nella sala della presidenza della Facoltà di Medicina e chirurgia, alla presenza di Antonio Gasbarrini, Preside della Facoltà, Lorenzo Cecchi, Direttore della Sede di Roma dell’Università Cattolica, e Mariella Mularoni, Segretario di Stato per la Sanità e la sicurezza sociale della Repubblica di San Marino. Presente all’evento Francesco Bevere, Direttore Generale dell’Istituto per la Sicurezza Sociale della Repubblica.
“Questo accordo testimonia ancora una volta l’importanza della cooperazione e dell’internazionalizzazione, anche e soprattutto in un tema così delicato e importante com’è la formazione accademica e clinica in Medicina e chirurgia – ha detto Gasbarrini – Grazie a questa intesa il nostro Ateneo e le strutture sanitarie della Repubblica di San Marino collaboreranno ancor più strettamente grazie alla particolare attenzione riservata ai giovani cittadini della Repubblica che aspirano ad essere medici e professionisti del mondo della Salute e dell’assistenza, attraverso un Corso di laurea, com’è quello di Medicine and Surgery, che davvero pone al centro del piano di studio gli studenti e i pazienti in una sempre più stretta alleanza terapeutica”.
“Esprimo grande soddisfazione per l’accordo siglato oggi tra l’Università Cattolica e la Repubblica di San Marino, che rafforza il legame storico e culturale tra i nostri due Paesi e offre nuove opportunità di formazione e di crescita professionale ai giovani sammarinesi interessati alla Medicina – dichiara il Segretario di Stato per la Sanità e Sicurezza Sociale Mariella Mularoni -. Voglio ringraziare in questa occasione il professor Antonio Gasbarrini, Preside della Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica, per la sua disponibilità e collaborazione nel rendere possibile questo accordo. L’intento comune è formare, in un periodo sicuramente complesso e di grande transizione nel campo sanitario, medici competenti e qualificati, in grado di operare con professionalità ed etica nei nostri sistemi sanitari nazionali e internazionali”.
“Con la firma di oggi il Segretario di Stato Mularoni ha definito un ulteriore tassello, destinato nei prossimi anni ad esercitare effetti positivi e duraturi sul funzionamento del nostro sistema sanitario e socio-sanitario, assicurandone la crescita e l’autonomia tecnico-specialistica, anche grazie alla formazione di medici cittadini di San Marino – dichiara il direttore generale dell’Istituto per la Sicurezza Sociale Francesco Bevere.
L’accordo odierno consente di coinvolgere con maggiori strumenti, fin dall’ anno accademico 2024-2025, i giovani sammarinesi che vorranno compiere scelte professionali importanti per il loro futuro e a sostegno delle attività assistenziali svolte dai dipartimenti dell’I.S.S., nonchè di quelle previste presso il nuovo Ospedale di Stato”.

– foto ufficio stampa Istituto per la Sicurezza Sociale di San Marino –
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Boom di matricole all’Università di Palermo, valore più alto degli ultimi 15 anni

PALERMO (ITALPRESS) – L’Università degli Studi di Palermo, grazie anche alla politica di progressiva apertura portata avanti nell’ultimo periodo, ha registrato per l’Anno Accademico 2023/2024 il numero record di 11.500 studenti immatricolati alle lauree triennali e magistrali a ciclo unico, il valore più alto degli ultimi 15 anni. Lo rende noto il rettore Massimo Midiri.
“Questi numeri, che premiano gli sforzi dell’Ateneo e del suo personale docente e tecnico amministrativo, sono motivo di forte soddisfazione – sottolinea Midiri -. Particolarmente rilevante è anche l’ottimo risultato già oggi conseguito sulle lauree magistrali, che registrano una crescita rispetto allo scorso anno di quasi l’8%. L’ampliamento del numero programmato di alcuni corsi di laurea, la verifica dell’effettivo interesse dei richiedenti e il successivo scorrimento delle graduatorie hanno permesso di iscrivere all’Università degli Studi di Palermo tutti coloro che hanno preso parte alla cosiddetta ‘Click week’ per l’immatricolazione ai Corsi di Laurea Triennale o Magistrale a ciclo unico di Biotecnologie, Chimica e Tecnologie farmaceutiche, Farmacia, Ottica e optometria e di quattro Corsi di Laurea magistrale tra cui Psicologia clinica. Si tratta di un importante risultato che abbiamo voluto dare come risposta alle ragazze e ai ragazzi che hanno partecipato, nei mesi scorsi, alle procedure di pre-immatricolazione per alcuni corsi di laurea. A ciò si aggiunge la conferma che, dall’anno prossimo, la procedura di selezione basata sull’ordine di prenotazione verrà abbandonata”.
“Siamo consapevoli di operare in un territorio in cui il tasso di laureati è estremamente basso, una condizione che crea una pesante ipoteca sulle possibilità di sviluppo e crescita della Sicilia – continua il Rettore -. Il nostro territorio è anche caratterizzato da una fortissima migrazione intellettuale, con tanti giovani che, attirati dalle maggiori possibilità professionali e lavorative offerte da altre regioni, scelgono di frequentare altre università, in buona parte dislocate nel nord Italia. Stiamo facendo tutti gli sforzi per dare al più alto numero di giovani siciliani la possibilità di frequentare l’Università a Palermo. Per questo abbiamo deciso di ridurre progressivamente il numero dei corsi di studio ad accesso programmato, anche se le limitate risorse ministeriali messe a disposizione dell’Ateneo impongono in alcuni ambiti di mantenere una programmazione degli accessi, senza la quale il numero di iscritti sarebbe superiore alla disponibilità delle strutture come aule e laboratori didattici”.
– foto Italpress –
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All’Università Cattolica MasterChef, un “capitale culturale culinario”

MILANO (ITALPRESS) – I tre giudici Bruno Barbieri, Antonino Cannavacciuolo e Giorgio Locatelli, hanno partecipato oggi nel campus milanese dell’Università Cattolica alla presentazione della nuova edizione di MasterChef Italia.
L’occasione è stata la cerimonia di consegna dei diplomi agli studenti del Master Fare Tv dell’Ateneo. Un unico momento speciale per due eventi collegati da diverse ragioni. «Innanzitutto, MasterChef è ormai definitivamente un oggetto di studio come prodotto televisivo – ha dichiarato Massimo Scaglioni, direttore del Centro di Ricerca sulla Televisione e gli Audiovisivi (Ce.R.T.A.) dell’Ateneo. Infatti, il format originario, creato in Gran Bretagna da Franc Roddam, è nato nel 1990, e nel mondo sono state prodotte più di 500 edizioni dal reboot nel 2005, in 70 versioni locali (3 delle quali si aggiungeranno proprio nel 2024), con oltre 300 milioni di spettatori nel mondo e più di 10mila episodi in onda. Il programma ha una lunga storia anche nel nostro Paese dove, con la nuova edizione dello show Sky Original prodotto da Endemol Shine Italy in partenza giovedì 14 dicembre su Sky e in streaming su NOW, MasterChef festeggerà i suoi 300 episodi della versione italiana».
Inoltre, considerando che la cucina è un elemento essenziale della cultura nazionale, «MasterChef rientra in quello che è stato definito “capitale culturale culinario”. Un aspetto, quest’ultimo, strettamente collegato al turismo locale finalizzato alla frequentazione di ristoranti» – ha aggiunto Scaglioni.
Inoltre, «l’incontro – ha sottolineato Anna Sfardini, direttore didattico del master Fare Tv. Management del broadcasting e dello streaming, ha voluto festeggiare con questi ospiti speciali gli allievi dell’XI edizione del Master dell’Alta Scuola in Media, comunicazione e spettacolo (Almed) dell’Università Cattolica, che hanno ricevuto il diploma al termine del dialogo con gli ospiti». Questo è un modo speciale «per ribadire l’obiettivo del Master di formare i giovani a quel mondo audiovisivo fatto di lavori e professionisti concreti, oltre che di immagini e immaginari».
Insieme ai saluti del direttore della sede di Milano dell’Ateneo Mario Gatti, Fausto Colombo, prorettore delegato alle attività di comunicazione dell’Ateneo, ha evidenziato tre punti di contatto tra l’Università e MasterChef: «Il cibo è convivialità come quella che si crea in università; è identità di un Paese fatto di diverse tradizioni culinarie e culturali; è portatore di valori come la solidarietà».
Di questi valori e delle novità introdotte dal programma hanno parlato anche i tre chef stellati che si sono confrontati davanti agli studenti. «MasterChef mi ha dato la possibilità di scoprire talenti e negli anni ho cercato di alzare l’asticella nel giudicare i concorrenti che sono cambiati nel tempo perchè oggi le persone sanno cos’è la cucina» – ha detto Bruno Barbieri. «Per me MasterChef è un allenamento, poi vado in cucina a fare la partita» – ha aggiunto Antonino Cannavacciuolo, sottolineando la valenza culturale del programma che ha sempre valorizzato la tradizione del cibo e l’eccellenza dei prodotti italiani.
A parlare del mestiere dello chef è stato poi Giorgio Locatelli che ha evidenziato come «l’esposizione mediatica che la cucina ha ricevuto negli ultimi anni ha cambiato il nostro lavoro. Oggi cucinare è diventato un mestiere». Ma insieme al lavoro c’è anche la storia delle persone che cucinano, la sincerità con cui si presentano e la creatività che esprimono, e tutto questo è chiamato in causa nel momento in cui gli chef giudicano, insieme naturalmente al prodotto e alla sua presentazione.
MasterChef è cresciuto negli anni grazie anche ai social che l’hanno reso famoso nel mondo. Tutti ormai fotografiamo i piatti particolari che assaggiamo e, come ha detto Barbieri, «per sapere cosa succedeva dall’altra parte del mondo un tempo si doveva prendere un aereo, oggi si sa tutto attraverso i social» anche se, ha aggiunto Cannavacciuolo, «è vero che i social fanno conoscere tutto in fretta ma lo fanno anche sparire in fretta. Quello che crei oggi domani è già vecchio e su questo bisogna riflettere».
Certo è che, come ha sottolineato Locatelli, «l’impatto di tv e social sono fondamentali perchè hanno fatto diventare il nostro mestiere una professione che racconta il nostro cibo fatto di storia e società. Oggi il cibo è alla portata di tutti mentre prima era inaccessibile ed elitario. L’atto del mangiare ci mette tutti sullo stesso piano e mi piace pensare che le cucine nel mondo siano inclusive».
Le novità della nuova edizione del programma sono attese da tutti prima di Natale in quanto «MasterChef è uno dei formati più completi nel panorama televisivo perchè ha tante caratteristiche aderenti alla cultura del nostro Paese e delle nostre abitudini, racchiude l’eleganza, è al passo con le tendenze culinarie, attento alle abitudini , ai posti dove si va a mangiare, al cibo che viene portato a casa» – ha dichiarato Francesca De Martini, Original Productions Entertainment Pay & Free-To-Air Director Sky Italia. Inoltre, è un programma moderno. Come ha sottolineato Leonardo Pasquinelli, amministratore delegato di Endemol Shine Italy, «ogni anno inseriamo modifiche e diamo importanza alle storie delle persone e alle emozioni che si aggiungono ai meccanismi della competizione. Le persone portano con sè la tradizione, le ricette imparate in famiglia e questo diventa materia importantissima per gli chef che sono i “bravi” nel mondo, diventati star perchè sanno empatizzare con i concorrenti».
-foto ufficio stampa Università Cattolica –
(ITALPRESS).