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Diritto allo studio universitario, Sciretti eletto presidente di Andisu

CESENA (ITALPRESS) – A Cesena, durante il Consiglio nazionale tenuto presso l’Aula magna del Campus universitario, è avvenuta l’elezione di Alessandro Ciro Sciretti, che ricoprirà la carica di presidente dell’Associazione Nazionale degli Organismi del Diritto allo Studio italiano. Sciretti, presidente di Edisu Piemonte, è anche vicepresidente di ECStA (European Council For Student Affairs), rappresentando l’Italia nel dibattito e nella condivisione del diritto allo studio in Europa.
I rappresentanti del diritto allo studio di tutte le regioni italiane si erano riuniti il giorno precedente a Urbino per discutere di residenzialità universitaria, riflettendo sui nuovi modelli di gestione e le sfide e i costi da sostenere per garantire un futuro certo.
Oltre ai vertici degli organismi regionali del diritto allo studio universitario hanno preso la parola anche i rappresentanti degli studenti delle università, delle accademie di belle arti e dei conservatori di musica; è intervenuto ai lavori anche il dirigente del ministero dell’Università Giuseppe William Rossi, per fare il punto sui fondi stanziati per i posti letto e per le borse di studio per gli idonei non beneficiari.
“Il diritto allo studio universitario italiano, all’avanguardia a livello europeo, deve proseguire sulla sua strada di rinnovamento per stare al passo coi tempi e sostenere lo sviluppo del sistema universitario nazionale – ha detto Sciretti -. Ringrazio gli organismi associati per la fiducia. Lavoreremo in modo unitario, nell’interesse delle studentesse e degli studenti e dell’intero sistema accademico, per far crescere il nostro Paese attraverso il supporto costante all’alta formazione, rendendo sempre più reale il diritto sancito dall’art. 34 della nostra Costituzione.
Abbiamo tante questioni imminenti da affrontare – ha concluso il neo-presidente dell’Andisu – e sono certo che operando in forma trasversale, con tutte le regioni associate, non si potrà che portare risultati concreti per la collettività”.
Sciretti sostituisce Alessio Pontillo, che aveva terminato il mandato lo scorso luglio, lasciando la reggenza temporanea alla vicepresidente Patrizia Mondin.

– foto ufficio stampa Andisu –
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Anvur, Marilena Maniaci prima italiana eletta nel board dell’Enqa

ROMA (ITALPRESS) – Marilena Maniaci, componente del Consiglio Direttivo dell’Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca (Anvur), è stata eletta oggi nel Board della European Association for Quality Assurance in Higher Education (Enqa), dall’Assemblea generale in corso a Dublino. Maniaci, che è anche referente dell’Anvur per le attività internazionali, è la prima rappresentante italiana ad essere nominata nel Board dell’Associazione europea per l’assicurazione della qualità nell’istruzione superiore. Fanno parte dell’Enqa le Agenzie di assicurazione della qualità dell’area europea dell’istruzione superiore che operano in conformità con gli Standard internazionali di riferimento per l’assicurazione della qualità. L’obiettivo dell’Enqa è quello di contribuire al mantenimento e al miglioramento della qualità dell’istruzione superiore europea. “La nomina della collega Marilena Maniaci, tra i 10 componenti del Board di Enqa, di cui 5 eletti oggi – dice Antonio Felice Uricchio, presidente di Anvur – è una grande soddisfazione, non solo per la nostra Agenzia, ma anche per l’intero sistema nazionale della formazione superiore, nonchè la conferma che il lavoro svolto dalla nostra Agenzia, rappresenta un modello virtuoso di sviluppo dei processi di assicurazione della qualità nella formazione superiore”.

– foto ufficio stampa Anvur –
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Unife inaugura a Cona il nuovo Polo didattico dell’area medico-sanitaria

FERRARA (ITALPRESS) – Da oggi le studentesse e gli studenti dell’area medico-sanitaria dell’Università di Ferrara avranno un nuovo Polo Didattico. Alla presenza della Magnifica Rettrice Laura Ramaciotti, della Direttrice Generale delle istituzioni della formazione superiore del Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) Marcella Gargano, della Direttrice Generale delle Aziende Sanitarie Ferraresi Monica Calamai e dell’Assessora con delega alle politiche sociali del Comune di Ferrara Cristina Coletti è stato inaugurato il centro didattico di Cona che consentirà alle studentesse e agli studenti del corso di Medicina e Chirurgia ma anche dell’Area Bio-medica, delle Professioni Sanitarie e di Scienze Motorie spazi adeguati per le attività didattiche, di studio, di relazione, inseriti nel contesto in cui andranno a svolgere le successive attività di tirocinio e di specializzazione. “E’ per me un grandissimo motivo di orgoglio inaugurare oggi il nuovo Polo Didattico proprio accanto agli edifici dell’Ospedale di Cona, una struttura all’avanguardia che va ad arricchire significativamente il patrimonio architettonico del nostro Ateneo a beneficio dell’intera comunità. Un’opera la cui concezione nasce nel Rettorato del mio predecessore Giorgio Zauli, e che abbiamo portato a compimento in due anni e mezzo di lavoro nonostante le difficoltà del settore delle costruzioni derivanti dalla pandemia e dai conflitti internazionali. Un risultato realizzato da Unife, ma che si sostanzia della collaborazione di istituzioni ed enti qui sedute al tavolo con me: il Ministero dell’Università e della Ricerca, l’Amministrazione comunale, la Direzione delle Aziende ospedaliere. Consolidare e dare risposte concrete alle politiche di aumento dell’offerta formativa che hanno interessato l’Università di Ferrara negli ultimi anni è uno degli obiettivi centrali di questo mandato, e sono felice di presentarvi oggi questa struttura che si pone come polo di eccellenza per le sue caratteristiche tecniche e funzionali. Oggi celebriamo non solo un nuovo edificio, ma il nostro impegno incessante per l’eccellenza accademica, la ricerca di punta e la formazione dei professionisti del futuro” ha dichiarato Laura Ramaciotti, Rettrice dell’Università di Ferrara, dopo aver presentato le caratteristiche tecniche e funzionali del nuovo edificio.
“Sono molto contenta di essere qui oggi e vedere l’eccellente concretizzazione di ciò che al Ministero esaminiamo quotidianamente “sulla carta”. Questa opera di edilizia universitaria è il frutto di un bando ministeriale MUR del 2019, che tra i vari programmi ha cofinanziato progetti di livello esecutivo caratterizzati da una veloce cantierabilità. Tra questi Unife ha ottenuto un ottimo posizionamento arrivando sesta nella graduatoria di merito nazionale. Il mio plauso va ai tempi con cui è stato realizzato il progetto e alle collaborazioni istituzionali che lo hanno reso possibile, le quali dimostrano come realtà virtuose come questa possano nascere solo attraverso il fare rete. Un altro aspetto che mi ha colpito è l’attenzione per gli ambienti e la cura della progettualità, con grande attenzione all’efficientamento energetico, agli spazi di aggregazione e destinati al benessere organizzativo e lavorativo, segno distintivo di come il progetto sia stato realizzato con grande attenzione per le sue finalità” ha commentato Marcella Gargano, Direttrice Generale delle istituzioni della formazione superiore del Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR).
“L’inaugurazione di questa nuova struttura rappresenta la profonda integrazione che esiste tra le Aziende Sanitarie e l’Università che, con piacere, vedo oggi ampiamente rappresentata dalla presenza di professoresse, professori, ricercatrici, ricercatori e, non ultimi, studentesse e studenti. Gli edifici sono importanti, anche nella loro componente funzionale ed estetica, perchè rendono migliore la vita di chi li abita, ritengo però che la parte più significativa siano le persone che riempiono e riempiranno questi spazi. Gli studenti rappresentano infatti la speranza per il futuro, non solo nel mondo accademico, ma anche in quello della ricerca e dell’innovazione. L’integrazione con le Istituzioni, come il Comune e l’Università di Ferrara, è per noi non solo alla base del nostro lavoro ma anche e soprattutto un punto di forza per far crescere i nostri giovani. Tutto questo consentirà ai nostri giovani di essere sempre di più inseriti in percorsi integrati dove ci sono presenze ed affiancamenti non solo dentro il presidio ospedaliero ma anche dentro tutto il percorso “reale” del cittadino e del paziente sul territorio” ha aggiunto Monica Calamai, Direttrice Generale delle Aziende Sanitarie Ferraresi.
‘Come Amministrazione comunale è un onore partecipare oggi ad una giornata così importante per il nostro territorio, dove cogliamo un risultato frutto di una partnership fra istituzioni che consente a studenti e studentesse di poter usufruire di uno spazio completamente nuovo. Uno spazio nuovo è anche una grande responsabilità, di fronte alle attività che si faranno all’interno del polo. Non solo apprendimento nell’aula magna, ma anche tirocinio e specializzazione, un luogo moderno in cui oltre a crescere le competenze professionali si garantisce il benessere di chi le vive, studenti e personale, grazie ad una palestra. Ringrazio il Ministero dell’Università e della Ricerca, Unife e l’Azienda Ospedaliero Universitaria di Ferrara, che attraverso questa collaborazione mettono un importante mattone sul benessere socio-sanitario del nostro territorio, presente e futuro. Questa struttura all’avanguardia si propone già come una vera eccellenza territorialè, ha concluso Cristina Coletti, Assessora con delega alle politiche sociali del Comune di Ferrara. Con una superficie di 5.2 metri quadrati, il Campus è stato realizzato a forma di L con due piani fuori terra. Al piano terra una sala conferenze da 482 posti, due aule didattiche, una da 240 ed una da 190 posti, due sale studio ed una palestra, di 300 metri quadrati, a disposizione di studenti e personale. Al primo piano si trovano due aule una da 208 posti ed una da 52 posti, un laboratorio di informatica da 63 posti, un laboratorio di simulazione chirurgica, uno di pratica, oltre ad un’ampia sala studio su due livelli 10 uffici ed una sala riunioni. A disposizione anche due aule video per partecipazione in streaming delle attività.
Tutto è stato progettato e realizzato per rispondere alle nuove esigenze didattiche dell’Ateneo (tra le quali l’aumento degli studenti nei corsi di Medicina e Chirurgia e delle Professioni Sanitarie).
Il comfort termico estivo/invernale è affidato a 2 pompe di calore geotermiche con un campo di sonde geotermiche profondo 100 metri. Grazie a vettori fluidi a bassa temperatura, la climatizzazione dell’edificio è garantita da pannelli radianti a soffitto, mentre un sistema di ventilazione garantisce il ricambio d’aria degli ambienti. La produzione di acqua calda sanitaria è ottenuta con bollitore di accumulo alimentato da una pompa di calore geotermica integrata ad un impianto solare termico. L’alimentazione elettrica è garantita dalla presenza di un campo fotovoltaico esistente, adiacente all’edificio di proprietà dell’Università che soddisfa l’intero fabbisogno di potenza elettrica. Viene raggiunta la classe di massima efficienza energetica. Le aule con afflussi maggiori si trovano al piano terra per rendere più semplici i sistemi di vie di fuga. L’utilizzo di materiali con alto grado di resistenza al fuoco, il sistema di compartimentazione e l’impianto idrico antincendio, consentono un ampio rispetto delle normative in materia di sicurezza e prevenzione incendi. L’impiego della struttura per le attività didattiche è flessibile, e si modifica in base alla numerosità degli studenti valutata annualmente, nonchè delle possibili attività in comunanza tra più corsi. La programmazione viene svolta in raccordo con l’Azienda Ospedaliera, in particolare il Servizio Interaziendale Formazione e Aggiornamento (SIFA) per un ottimale impiego di tutti le aule. Il Campus è costato 22.800.000 euro, forniture comprese. L’intervento è stato finanziato dall’Università di Ferrara per 17.024.714,40 e dal ministero dell’Università e della Ricerca per 5.775.285,60 grazie al Fondo investimenti edilizia universitaria 2019-2033.

– Foto: ufficio stampa UniFe –
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Bicocca, da Ue 8 mln per ricerca su metodi numerici di nuova generazione

MILANO (ITALPRESS) – Sviluppare metodi numerici di nuova generazione per le sfide tecnologiche del XXI secolo, principalmente sul fronte della sostenibilità. E’ l’obiettivo su cui si fonda Nemesis (NEw GEneration MEthods for Numerical SImulationS), progetto di ricerca internazionale, che coinvolge l’Università di Milano-Bicocca e il Politecnico di Milano, al quale è stato assegnato oggi dal Consiglio europeo della ricerca, uno dei 37 Synergy Grant. Le proposte arrivate sono state in tutto 395. Gli Erc Synergy Grant finanziano ricerche condotte su tematiche ambiziose e complesse tali da richiedere la creazione di un intero gruppo, da due a quattro ricercatori che agiscono in forte sinergia. Il team di ricercatori formato da Lourenco Beirao da Veiga, professore di Analisi Numerica all’Università degli Studi di Milano-Bicocca, Paola Antonietti, professoressa di Analisi Numerica e Responsabile del Laboratorio di Modellistica e Calcolo Scientifico Mox del Dipartimento di Matematica del Politecnico di Milano, Daniele Di Pietro, professore di Analisi numerica all’Università di Montpellier dell’Università di Montpellier e Jèròme Droniou, direttore di Ricerca al Centre National de la Recherche Scientifique,ha ricevuto 7,8 milioni di euro per una durata di 6 anni. Il progetto Nemesis si colloca nell’ambito della matematica applicata e computazionale e si propone di sviluppare una nuova generazione di metodi numerici, partendo dai fondamenti teorici fino alla loro implementazione computazionale. Affronta inoltre la sfida di validare il loro utilizzo in applicazioni rilevanti in tema di sostenibilità come la geofisica (ad esempio nella mitigazione degli effetti delle attività antropiche nel sottosuolo e nei problemi di transizione energetica) e i processi manifatturieri avanzati. Nello specifico, un metodo numerico sarà in grado di simulare i rischi sismici e per l’ambiente legati alle operazioni di stoccaggio – passato e futuro – della CO2 nel sottosuolo, indicando possibili movimenti tellurici o infiltrazioni di sostanze inquinanti di un dato territorio sottoposto a questo processo. Un’altra applicazione, sul versante della Industria 4.0, potrà riguardare i sistemi di estrazione dell’alluminio tramite fusione (smelting). I modelli matematici saranno in grado di simulare fasi di produzione del metallo dalla bauxite a basso impatto ambientale. Questa metodologia, rispetto alle precedenti avrà una migliore capacità di approssimazione dei dati e del dominio geometrico, permetterà l’integrazione diretta di leggi fisiche specifiche nell’ambito numerico, consentendo di rispecchiare la reale struttura del problema fisico in esame, e sarà più efficiente nell’elaborazione computazionale. “Il finanziamento del progetto Nemesis – spiega Guido Angelo Cavaletti, Prorettore alla Ricerca dell’Università di Milano-Bicocca – che permetterà un importante miglioramento nella gestione delle complesse sfide che ci attendono nel campo della sostenibilità, rappresenta una ulteriore dimostrazione di come solo un lavoro di squadra che coinvolga ricercatori con diverse competenze, anche appartenenti a Enti diversi, possa affrontare tematiche così rilevanti, Questo approccio collaborativo e multidisciplinare che caratterizza da sempre l’Università di Milano-Bicocca è stato ancora una volta vincente”. “Il progetto Nemesis è il secondo Synergy Grant vinto dal Politecnico di Milano – afferma Alberto Guadagnini, Vicerettore alla Ricerca del Politecnico di Milano – e affronta tematiche affascinanti e di importanza critica nell’ambito dello sviluppo sostenibile. E’ un risultato unico, che consolida la capacità dell’Ateneo di condurre ricerca di eccellenza e di avanguardia in importanti contesti scientifici internazionali”.(ITALPRESS).

Foto: Ufficio stampa Università Bicocca

Inaugurato anno accademico alla Cattolica, +15% iscritti in 10 anni

MILANO (ITALPRESS) – Dal 2013 a oggi l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano ha registrato un incremento del 15% degli iscritti e una riduzione degli studenti fuori corso del 21%. Lo ha evidenziato il rettore Franco Anelli, in occasione della cerimonia d’inaugurazione dell’anno accademico 2023-2024, svoltasi stamattina nell’Aula Magna dell’ateneo. Nel suo discorso il rettore Anelli ha proposto un’analisi di scenario sul presente e sul futuro del sistema universitario. “Le Università non sono start up”, ha sottolineato. “Non nascono dall’intuizione di un businessman per poi crescere fino ad essere mature abbastanza per essere cedute a un investitore. La contendibilità non è un valore degli Atenei. La loro perennità, lo è. Il loro saper cambiare restando fedeli a sè stessi, rendersi attuali grazie alla conoscenza e alla ricerca, che li rende costantemente moderni”.
E questa sfida ha posto gli atenei di fronte a un bivio: “Scegliere se assumere un atteggiamento ‘prudentè, difensivo, contenendo i costi ma anche le ambizioni; oppure perseguire una politica di espansione e riorganizzazione, accettando di investire, e dunque rischiare, per aprire prospettive nuove”. Già in occasione del precedente Piano Strategico (2019) l’Università Cattolica ha optato, “per motivata fiducia”, la “via della crescita”. I numeri lo confermano. Per quanto riguarda la didattica, dal 2013-2014 al 2022-2023 gli studenti dei corsi di laurea triennali, magistrali e a ciclo unico «sono passati da 36.775 a 42.287, con un incremento del 15%, associato a una riduzione del 21% degli studenti fuori corso, frutto di specifiche politiche di sostegno e tutoraggio”. Sul fronte della ricerca, l’indicatore della capacità di attrarre fondi è cresciuto in modo significativo: “Nel 2022 il valore del “Portafoglio della ricerca”, ossia il volume totale dei progetti attivi nell’anno, era di 122 milioni di euro, per 1.316 progetti. Da segnalare, inoltre, che più di 40 docenti dell’Università Cattolica «si collocano tra i primi 2% del ranking mondiale nelle loro discipline”.
Per quanto riguarda il processo di internazionalizzazione, “i double degree sono 37 e gli studenti internazionali immatricolati ai corsi di laurea sono raddoppiati negli ultimi cinque anni. La comunità degli studenti di nazionalità estera iscritti in Cattolica, considerati tutti gli anni di corso, di circa 3.000 unità, con 165 nazionalità rappresentate e siamo al sesto posto in Europa per numero di studenti in uscita”. Non è mancata negli ultimi anni la progettualità sul fronte degli spazi. “Nella sede di Milano la “conquista” della Caserma Garibaldi ha compiuto un passo decisivo con l’avvio, nel 2023, dei lavori di ristrutturazione dell’ala Santa Valeria, che si prevede giungano a conclusione in tempo utile per rendere disponibili nuovi spazi a partire dal secondo semestre dell’anno accademico 2024-2025″. L’intervento prevede la realizzazione di 36 aule per una capienza complessiva di circa 1.800 posti studente, una sala convegni da 150 posti, e spazi allestiti nelle parti comuni per lo studio e la socializzazione per gli studenti, per oltre 500 posti. In tutte le sedi sono stati programmati investimenti per accrescere l’offerta di posti nei collegi e nelle residenze. Queste iniziative sono pensate per offrire una risposta all’aumento della popolazione studentesca nel corso degli ultimi dieci anni. “Ma tutte le curve di crescita prima o poi flettono”, ha puntualizzato Anelli, chiedendosi “quale posizione si debba assumere nei prossimi anni, in un panorama segnato dalla polarizzazione tra atenei qualificati nella didattica e nella ricerca, e offerte di prodotti formativi sempre più apertamente sensibili a obiettivi di mercato”.
Per questo motivo, “lo sforzo più rilevante che si renderà necessario nei prossimi anni – ha concluso il rettore – sarà quello di ricalibrare nel suo complesso la proposta formativa, continuando nel cammino già efficacemente intrapreso, di elaborare percorsi di studio solidi, rigorosi e insieme moderni, di definire le soglie quantitative ottimali per assicurare il meglio a tutti gli studenti, e soprattutto di fare in modo che gli studenti trovino un senso al loro impegno”.
Dopo il discorso inaugurale, l’Arcivescovo Delpini, impegnato a Roma nei lavori del Sinodo, ha rivolto il suo saluto in qualità di presidente dell’Istituto Giuseppe Toniolo di Studi Superiori, attraverso un videomessaggio da Piazza San Pietro. Ha espresso il desiderio che l’Università Cattolica, “così cara a tutti noi cattolici” rinnovi “l’ispirazione originaria tenendo presente il tempo in cui viviamo, il cammino percorso e il mondo che è cambiato” e ha sollecitato l’ateneo a “offrire nell’ambito della cultura non solo erudizione ma sapienza, e, nell’ambito della scienza e della qualificazione professionale, non solo competenza ma anche motivazioni per fare di questa competenza un servizio”. La giornata si è aperta nella Basilica di Sant’Ambrogio con la Celebrazione eucaristica presieduta da monsignor Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica, che, nel giorno della memoria liturgica del beato don Carlo Gnocchi, assistente spirituale dell’Ateneo dal ’46 al ’48 per volere di padre Gemelli, ne ha ricordato la “radicale testimonianza della carità verso i più piccoli e bisognosi”.
L’Università Cattolica ha anche conferito la laurea honoris causa in Economia al giurista Guido Calabresi, professore emerito alla Yale University, maestro di quattro giudici della Corte Suprema. “Un docente che ha aiutato migliaia di studenti a trovare un senso al proprio impegno”, come ha sottolineato, nel discorso inaugurale in Aula Magna, il rettore Anelli, citando le parole dello stesso Calabresi: “E’ stato il rapporto con i giovani che ha rafforzato il mio desiderio d’insegnare. Mi volevano bene, e io volevo bene a loro e avevo una capacità di farli fiorire. Era importante far capire loro che si può fare il bene comune, a prescindere da come uno la pensa”.

– Foto: ufficio stampa Cattolica –

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Nasce la Scuola dell’alta formazione di Milano-Bicocca

MILANO (ITALPRESS) – Nasce Bicocca Academy, la Scuola dell’alta formazione dell’Università di Milano-Bicocca che accoglierà l’intera offerta formativa dell’Ateneo nel settore post-laurea. L’Università risponde così alla necessità di sviluppare conoscenze e formare competenze di eccellenza sempre più richieste dal mondo del lavoro. Si tratta di un nuovo tassello che va a rafforzare la fase di crescita e innovazione dell’offerta formativa di Milano-Bicocca, in sintonia con la strategia del PNRR che prevede azioni mirate all’evoluzione (up-skilling) e alla revisione (re-skilling) delle competenze, consentendone l’adeguamento ai cambiamenti socio-economici.
L’alta formazione dell’Ateneo è una realtà in continua evoluzione che offre attualmente oltre 60 percorsi tra master, corsi di perfezionamento, corsi di formazione per professionisti e manager e corsi per la formazione continua in Medicina (ECM), rivolti a professionisti sanitari.
Tratti distintivi della Scuola sono l’approccio multidisciplinare e un’offerta ampia che tocca ambiti come la sostenibilità in campo finanziario e nella gestione dei servizi pubblici, il management sportivo, la digital transformation, la business intelligence e i big data, lo studio delle politiche alimentari a tutto tondo, i servizi socio-sanitari, fino a coprire tutte le aree dell’infermieristica, dall’ostetricia al management delle professioni sanitarie.
Bicocca Academy è stata inaugurata questa mattina dalla rettrice, Giovanna Iannantuoni e dal prorettore per l’Alta Formazione e per le attività del Job Placement, Mario Mezzanzanica.
Presto online anche la nuova piattaforma web che garantirà visibilità e facile accesso alla consultazione dell’offerta formativa di Bicocca Academy non solo per studenti e professionisti interessati a cogliere le opportunità formative di Milano-Bicocca ma anche per aziende, enti e amministrazioni che con l’Ateneo collaborano per garantire a neolaureati e professionisti formazione di alto livello e aggiornamento scientifico e professionale.
“La nascita di Bicocca Academy, nell’anno del 25esimo compleanno dell’Ateneo – sottolinea Giovanna Iannantuoni, rettrice di Milano-Bicocca – mi rende particolarmente orgogliosa perchè rappresenta un traguardo ma anche una sfida per il futuro. La Scuola dell’Alta formazione di Milano-Bicocca è già oggi il punto di incontro delle risorse accademiche e professionali più qualificate nelle diverse aree di competenza. La sfida ora è di renderla sempre più attrattiva e fruibile per tutti, per creare profili professionali che riflettano le richieste del mondo del lavoro, attraverso la sua offerta multidisciplinare”.
“Esiste oggi una forte domanda di rinnovamento delle competenze: studiando costantemente il mercato del lavoro siamo coscienti dei suoi repentini cambiamenti – spiega Mario Mezzanzanica, prorettore per l’Alta Formazione e per le attività del Job Placement-. L’Alta Formazione del nostro Ateneo pertanto presenta un forte taglio professionalizzante, gli aspetti spiccatamente più tecnici, legati alle evoluzioni delle tecnologie e degli strumenti, vengono trattati attraverso attività laboratoriali e project work, mentre la progettazione dei contenuti viene elaborata in collaborazione con le aziende e le istituzioni interessate. Da oggi tutte queste attività e competenze entrano ancora più in sinergia tra loro grazie alla nascita della Scuola dell’Alta formazione e ad un portale dedicato”.

– foto ufficio stampa Università Milano-Bicocca –
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Corso per Commissari di Polizia, inaugurato l’anno accademico

ROMA (ITALPRESS) – Si è svolta oggi presso la Scuola Superiore di Polizia la cerimonia di apertura dell’Anno accademico 2023-2024 del Corso per Commissari della Polizia di Stato, alla presenza del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, e del Capo della Polizia – Direttore generale della Pubblica Sicurezza, Prefetto Vittorio Pisani. Dopo una breve introduzione del direttore della Scuola, Anna Maria Di Paolo, ha preso la parola il capo della Polizia Pisani che, dopo aver salutato i presenti, ha sottolineato l’importanza di iniziare l’Anno accademico con un tema strategico sul quale i funzionari si dovranno confrontare in futuro. Il capo della Polizia ha fatto gli auguri ai giovani Commissari per l’inizio del nuovo Anno accademico.
I frequentatori del 112° corso commissari e del 17° corso medici hanno assistito alla lectio magistralis sulla “Criminalità minorile ed età imputabile”, tenuta dal Primo Presidente della Corte Suprema di Cassazione, Margherita Cassano, dal Presidente della Commissione Giustizia del Senato della Repubblica, Giulia Bongiorno, e dal Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Napoli, Maria de Luzenberger Milnernsheim.
Durante la cerimonia il Dirigente Superiore della Polizia di Stato Stefano Delfini ha illustrato un sintetico studio sulla criminalità minorile nel nostro Paese.
Prima di dichiarare aperto l’anno accademico, il ministro Piantedosi ha ribadito l’importanza del tema trattato dalla lectio, la necessità di tenere alta l’attenzione sulle complesse problematiche legate alla criminalità minorile e il valore della formazione dei giovani funzionari di Polizia su questi temi.
Al termine della cerimonia il Capo della Polizia Pisani ha consegnato ai relatori una medaglia commemorativa della giornata.
Alla cerimonia hanno assistito, tra gli altri, anche il Presidente della Commissione Bicamerale Antimafia Chiara Colosimo, il Procuratore Generale presso la Suprema Corte di Cassazione Luigi Salvato e l’Avvocato Generale dello Stato Gabriella Palmieri Sandulli.

– foto ufficio stampa Polizia di Stato –
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Università Federico II e Fao, accordo per la sicurezza alimentare

ROMA (ITALPRESS) – “Un accordo di portata storica quello che la Federico II ha sottoscritto oggi con la FAO. Un memorandum understanding per il sostegno alle politiche volte ad una alimentazione sostenibile e soprattutto democratica, quindi cibo per tutti e di qualità, per il raggiungimento di quegli ODG che sappiamo essere importanti e che ci aspettano nei prossimi anni. E’ un accordo al quale abbiamo lavorato molto che prevede l’impegno dell’Ateneo ma anche del grande progetto Agritech, di cui siamo coordinatori nazionali. Parte una nuova stagione di internazionalizzazione del nostro sforzo nel settore dell’agricoltura”. Così il Rettore dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, Matteo Lorito, in relazione all’accordo firmato oggi pomeriggio a Roma con il Direttore Generale FAO, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura, QU Dongyu, per promuovere progetti ed azioni concrete per la sicurezza alimentare e la salute del pianeta.
“Tra FAO e Federico II c’è una grande comunione di intenti – ha aggiunto -. Le tematiche di ricerca e didattica del nostro Ateneo rispondono a sfide globali come quelle legate alla sostenibilità dei sistemi alimentari e l’adattamento ai cambiamenti climatici. Adesso è un accordo con la Federico II ma a breve, quando si siglerà anche l’intesa con Agritech, il memorandum of understanding coinvolgerà 30 università italiane legate al Centro Nazionale”.
“La FAO e l’Università condividono obiettivi comuni nel promuovere l’agricoltura sostenibile, affrontare le sfide del cambiamento climatico e contribuire attivamente al raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile. Con questo accordo, la FAO e l’Università dichiarano la loro intenzione di lavorare insieme per promuovere il trasferimento di conoscenze, innovazione e tecnologie per sistemi agroalimentari resilienti e sostenibili”, ha dichiarato QU Dongyu.
Nei prossimi anni la FAO e la Federico II condivideranno progetti e percorsi per rispondere agli obiettivi dell’agenda strategica dell’Organizzazione Mondiale, e si faranno promotori di azioni concrete per la sicurezza alimentare e la salute del pianeta.
Alla firma dell’accordo erano presenti Danilo Ercolini, Direttore del Dipartimento di Agraria dell’Università Federico II e Direttore Scientifico della Fondazione Agritech, Marco Pacini, Direttore di Agritech- Centro Nazionale di Ricerca per le Tecnologie dell’Agricoltura, Maurizio Martina, Vicedirettore FAO, Bruno Archi, Ambasciatore dell’Italia presso la FAO, e Ismahane Elouafi, Chief Scientist.
La Federico II lavorerà insieme ai tecnici della FAO, e in particolare al Dipartimento dell’Innovazione, per la stesura e la realizzazione degli accordi attuativi, in continuità alle collaborazioni già avviate.
Tra le prime azioni della Federico II, l’interazione tra gli studenti del corso di studi magistrale in Sustainable Food System e la FAO. Sarà programmata, ad integrazione di attività formative, la loro partecipazione a eventi o a seminari sullo sviluppo sostenibile e sugli obiettivi dell’agenda Fao presso la sede di Roma dell’Organizzazione Mondiale.
Per quanto riguarda il Centro Agritech, dopo la firma dell’accordo che avverrà nei prossimi mesi, come previsto nella lettera d’intenti firmata oggi, le azioni partiranno dall’agenda strategica della FAO. Si selezioneranno le linee di attività più coerenti con quelle di Agritech e si farà un memorandum understanding per partire con accordi attuativi di attività ritenute prioritarie e progetti di ricerca.
“Ci auguriamo che in futuro questa partnership possa essere foriera di ulteriori finanziamenti per Agritech a livello internazionale sempre con l’obiettivo di contribuire alla realizzazione degli obiettivi dello sviluppo sostenibile”, afferma Danilo Ercolini.
La collaborazione tra i due Enti si rafforza per le grandi competenze in vari campi delle scienze della Federico II, la più antica università laica al mondo, Ateneo generalista, con un Dipartimento di Agraria tra i più innovativi, le cui attività di ricerca e di insegnamento si concentrano su aree di rilevanza mondiale, quali, ad esempio, la produttività sostenibile, la promozione della resilienza ai cambiamenti climatici, lo sviluppo sostenibile delle aree marginali, Dipartimento che ha dato anche vita ad un nuovo corso internazionale di Master of Science in “Sustainable Food Systems” per la formazione di manager della sostenibilità per il business agroalimentare e all’Agritech Academy. L’Università Federico II è pure l’ente promotore del Centro Nazionale Agritech per lo sviluppo delle Nuove Tecnologie in Agricoltura ed è responsabile dell’HUB nazionale che avrà sede a Napoli; progetto che vale circa 350 milioni di euro di cui 320 milioni a carico del Pnrr: un finanziamento senza precedenti per la ricerca in agrifood.

– foto ufficio stampa Università Federico II –
(ITALPRESS).