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Nasce a Palermo “Chs-Sicily” hub di competenze Stem e ingegneristiche

PALERMO (ITALPRESS) – Nasce a Palermo la più importante community di competenze Stem e ingegneristiche del bacino del Mediterraneo. Si tratta del progetto CHS – Sicily (Competence Hub Stem), sviluppato dall’Università degli Studi di Palermo insieme a SmartEngineering, azienda di ingegneria industriale meccanica e meccatronica in continua crescita, con 12 sedi in Italia e 4 sedi all’estero, e pensato per creare e sviluppare in Sicilia e in particolare a Palermo la più importante Community di competenze legate alle materie cosiddette pesanti, vale a dire scienza, tecnologia, ingegneria e matematica, allo scopo di formare ed inserire nel mondo del lavoro i neolaureati e gli studenti in procinto di conseguire il titolo di studio. La Community STEM avrà in dotazione spazi operativi importanti per lo svolgimento, tra le altre cose, di servizi di consulenza ingegneristica di alto livello e progettazione di impianti in base alle richieste delle aziende. Un accordo, quello siglato dall’ateneo palermitano e dall’importante azienda capofila della community di Smart Industry, che ha tra gli obiettivi quello di realizzare una serie di attività negli ambiti di alta formazione, inserimento e riqualificazione professionale, ricerca e sperimentazione, coniugando le attività di alta formazione e l’inserimento lavorativo attraverso i percorsi di skill basate sul concetto ‘imparare lavorandò, con l’obiettivo di incentivare la permanenza delle risorse neolaureate in Sicilia ed evitare la consueta fuga di cervelli.
“Oggi chiudiamo un accordo estremamente importante con SmartEngineering, che da anni collabora con l’Università di Palermo per trovare professionalità all’interno di Unipa prima della laurea e per far sì che questi ragazzi abbiano un posto di lavoro di eccellenza – ha esordito il rettore di Unipa, Massimo Midiri -. Il confezionamento di un accordo quadro così definito apre a delle prospettive molto più importanti, non solo per il rapporto già esistente da anni che ha portato frutti significativi, ma nella logica di avere una grande azienda che collabora nelle scelte strategiche di un ateneo, il che significa rimodulare l’offerta formativa e un potenziamento di alcuni corsi che richiedono professionalità che servono al mondo del lavoro. Il messaggio è che questa Università oramai si proietta sempre di più verso una logica di netta compenetrazione verso l’impresa, non sono due ambiti staccati – ha aggiunto -. Questa cosa si sta verificando in chiave ormai sistematica, stiamo lavorando tutti nella logica dell’hub dell’ecosistema. Se noi riusciamo a creare in Sicilia queste competenze, daremo un rimedio alla fuga di cervelli che purtroppo si verifica ormai da molti anni e che porterà – ha concluso Midiri – a un depauperamento della nostra classe dirigente futura se non troviamo dei rimedi oggi”.
La percentuale dei dipendenti provenienti da Unipa attualmente in organico nelle sedi di SmartEngineering distribuite sul territorio nazionale ammonta al 20,4% del numero complessivo di dipendenti e tra questi il 19,4%, con età compresa tra i 27 e i 40 anni ricopre il ruolo di Project Leader, il 12,9%, con età compresa tra i 27 e i 29 anni, ricopre il ruolo di Project Manager, il 6,5%, con età compresa tra 30 e 31 anni, ricopre il ruolo di Responsabile Business Unit. Inoltre, da Unipa provengono anche i due terzi dei Tutor ambientali presenti in azienda. “E’ un progetto pensato diversi mesi fa, quando si dà concretezza è un bel momento. SmartEngineering è capofila di un gruppo di imprese del settore, lavoriamo per le multinazionali e progettiamo con loro impianti e macchinari – ha spiegato la presidente di SmartEngineering, Lia Grandi -. Ci siamo distribuiti su tutto il territorio italiano, abbiamo aperto a Palermo una sede a gennaio. Quest’anno siamo andati vicini alle Università da cui derivano i nostri talenti, è importante andare lì dove sono presenti, creando delle relazioni con i professori e devo dire che con Unipa c’è la relazione più proficua – ha aggiunto – Vogliamo cercare di evitare il flusso capitale umano da Nord a Sud, ma casomai portare business e industria in Sicilia, avvicinarci noi al capitale umano. A Palermo questo hub potrà accogliere fino a 250 risorse con tecnologie all’avanguardia per offrire servizi e consulenze non solo alle aziende già presenti sul territorio ma anche ai nostri clienti, presenti e futuri, e anche alle aziende in prospettiva presenti nel bacino del Mediterraneo. L’accordo con Palermo è il primo passo, il nostro impegno preso è di inserire tutti i neolaureati che superano la nostra selezione e fare percorsi formativi, cosicchè – ha concluso – possano essere loro stessi protagonisti per lo sviluppo della Sicilia”.
“L’aspetto più innovativo e il valore aggiunto più rilevante di tale iniziativa – ha sottolineato il professor Marco Cammalleri, ordinario di Meccanica Applicata, che ha promosso e curato la realizzazione di questo importante accordo – è che i nostri neolaureati provenienti dall’ampia platea di ingegneria meccanica, informatica, robotica, chimica, aerospaziale, elettrica, elettronica e ancora di ingegneria dei sistemi cyberfisici per l’industria e dell’energia, ma anche provenienti dalle scienze pure quali fisica, chimica e matematica, avranno la possibilità di essere traghettati dal mondo universitario a quello lavorativo istantaneamente e senza abbandonare la propria terra”. Un accordo che inevitabilmente ha delle ricadute positive anche per la città di Palermo e per la propria forza attrattiva, come ha sottolineato l’assessore all’urbanistica e alla pianificazione strategica del Comune di Palermo, Maurizio Carta: “Si tratta di rafforzare un ecosistema naturale, un accordo-integrazione tra alcuni soggetti che agiscono sistematicamente in una direzione, aiutandoli ad agire in modo ancor più integrato e consono. I soggetti che oggi hanno siglato questo accordo si ripromettono, ognuno per le loro competenze, di perseguire l’obiettivo nei tempi giusti e nelle modalità giuste. Per quanto riguarda il Comune di Palermo, attore naturale che deve accelerare alcuni processi di trasformazione, significa rafforzare il contesto adatto perchè un’iniziativa di questo genere trovi naturale impatto – ha spiegato l’assessore – Significa rendere la città più attrattiva in termine di sicurezza, di contesto, di connessione con ulteriori filiere. Non esistono più soltanto i luoghi formali di formazione, l’Università lo è, ma perchè non pensare che una formazione delle materie Stem non possa essere attivatore di processi di trasformazione e rigenerazione delle periferie. Dunque far sì che questo accordo serva ai giovani, alle imprese, all’Università, al Comune ma anche all’ultimo dei palermitani – ha concluso – Quest’ultimo, anche se non intercetterà direttamente questa iniziativa, ne vedrà il senso e gli impatti”.

– Foto: xd7/Italpress –
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Università IUL, iscrizioni aperte per il nuovo anno accademico

FIRENZE (ITALPRESS) – Sono aperte le iscrizioni per l’anno accademico 2023-2024 dell’Università Telematica degli Studi IUL. L’ateneo conferma un’offerta formativa online consolidata negli anni con tante nuove proposte post laurea tra master e corsi di formazione e perfezionamento.
Le iscrizioni ai corsi sono attive per tutto l’anno accademico. E’ possibile richiedere il riconoscimento di crediti formativi in ingresso nel caso di esami svolti in altri atenei.
Il modello di studio dell’Università IUL prevede lezioni fruibili interamente online per permettere agli iscritti di conciliare studio, lavoro e altri impegni quotidiani. Lo studente può accedere alle video-lezioni attraverso la piattaforma di formazione IUL, in ogni momento e da qualsiasi postazione, ed è supportato da personale docente di alta qualità e da una continua assistenza di tutor specializzati. Gli esami sono in presenza e possono essere svolti in una delle numerose sedi dell’Università sul territorio nazionale.
In quest’anno accademico sono attivi i corsi di laurea triennale in: Scienze e tecniche dell’educazione e dei servizi per l’infanzia (classe L-19), con un percorso dedicato alla fascia 0-3 anni; Scienze Motorie, pratica e gestione delle attività sportive (classe L-22); Scienze psicologiche delle risorse umane, delle organizzazioni e delle imprese (classe L-24); Economia, Management e Mercati Internazionali (classe L-33); Comunicazione innovativa, multimediale e digitale (classe L-20) e il corso di laurea magistrale in Innovazione educativa e apprendimento permanente nella formazione degli adulti in contesti nazionali e internazionali (classe LM-57).
Presente nel catalogo dell’offerta formativa anche il corso di laurea magistrale in Innovazione digitale e comunicazione (classe LM-91), realizzato in collaborazione con l’Università di Foggia.
Ampio il catalogo dei corsi post laurea offerti. Tra i tanti, il master Esperto in servizi e politiche del lavoro e il master per diventare esperto di programmazione del software Odoo (On Demand Open Object). Non mancano i corsi di perfezionamento della durata di sei mesi, come quello in Neuroscienze per l’educazione: conoscere il corpo-mente per comprendere i bambini.

– foto ufficio stampa Università IUL –
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Basso presidente della Association for European Cardiovascular Pathology

PADOVA (ITALPRESS) – In occasione del 10° meeting biennale della Association for European Cardiovascular Pathology (AECVP) che si tiene a Padova presso l’Aula Magna di Palazzo Bo dal 21 al 23 Settembre, con ospiti provenienti da più di 30 Paesi extraeuropei, si verifica il passaggio di testimone dalla Svizzera all’Italia: Cristina Basso, Professore Ordinario di Anatomia Patologica presso il Dipartimento di Scienze Cardiologiche, toraciche e vascolari e di Sanità Pubblica dell’Università di Padova e Prorettrice alle Relazioni Internazionali, assumerà la carica di Presidente della Società scientifica, dismettendo quella di Presidente Eletto, per il prossimo biennio 2023-2025.
“Onorata di questo importante incarico, che sottolinea l’eccellenza del centro di Padova, riconosciuta in tutto il mondo per gli studi sulle patologie cardiovascolari, dalla diagnostica tradizionale anatomo-patologica alla ricerca di base – dice la professoressa Basso -. Non è un caso infatti che il logo della Associazione riprenda, in una rappresentazione stilizzata, il teatro anatomico di Girolamo Fabrici d’Acquapendente, uno dei tanti gioielli della nostra Università”.
L’unità operativa di Patologia Cardiovascolare diretta dalla Professoressa Basso è centro di riferimento soprattutto per lo studio e la prevenzione della morte improvvisa giovanile e le cardiomiopatie eredo-familiari, con importanti riscontri in termini di pubblicazioni scientifiche e finanziamenti di progetti di ricerca, non ultimo il PRIN 2022 del Ministero dell’Università e della Ricerca.
La cerimonia inaugurale, che si terrà nel pomeriggio del 21 settembre a Palazzo del Bo, vedrà la presenza della Rettrice Daniela Mapelli, del Presidente della Scuola di Medicina Angelo Paolo Dei Tos, del Direttore di Dipartimento di Scienze cardio-toraco vascolari e Sanità pubblica Federico Rea e del Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera di Padova Giuseppe Dal Ben.

– foto ufficio stampa Università Padova –
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Convegno all’Unicatt sul ruolo delle imprese per un’immigrazione dignitosa

MILANO (ITALPRESS) – Di fronte ad un incremento massiccio dei flussi migratori sulla rotta del Mediterraneo Centrale e al numero impressionante di morti in mare, l’urgenza di trovare modalità per garantire migrazioni regolari e formazione di nuove professionalità in Africa diventa impellente.
Sono due obiettivi che devono convivere anche per garantire futuro e sviluppo in entrambi i continenti.
Di questo si è parlato oggi nel corso del convegno “Un’immigrazione dignitosa dall’Africa per il lavoro e lo sviluppo dell’Italia” organizzato da E4Impact Foundation all’Università Cattolica di Milano. Un incontro che ha visto l partecipazione di diversi esponenti del mondo delle imprese del cui contributo non si può fare a meno, anche a fronte di un bisogno crescente di competenze e di manodopera.
Dopo i saluti del rettore Franco Anelli, i lavori sono stati aperti dalla presidente di E4Impact Foundation Letizia Moratti.
“Noi abbiamo sotto gli occhi una tragedia immane. Siamo profondamente colpiti dai morti sulla rotta del mediterraneo centrale, ma dobbiamo capire come affrontare il tema dell’immigrazione: non dobbiamo pensare di essere di fronte ad un fenomeno emergenziale, ma strutturale” ha affermato sottolineando la necessità di “riuscire a coniugare giustizia sociale e sviluppo economico”.
L’ex sindaco di Milano ha anche fatto riferimento all’attualità, definendo i 10 punti sull’immigrazione proposti dalla presidente della Commissione Europea Ursula Von Der Leyen “un piano debole che prevede misure di contrasto, ma non parla assolutamente di investimenti in Africa” e auspicando un superamento del trattato di Dublino vista la mancanza di solidarietà in Europa.
Secondo il vicepresidente nazionale di Coldiretti e presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano Nicola Bertinelli, “l’agricoltura italiana è la più evoluta è più sostenibile nella Unione Europea con un livello di know how senza pari: oggi lavorano nell’agroalimentare oltre 4 milioni di persone e abbiamo oltre 362mila extracomunitari”.
L’obiettivo di lungo termine per settore agroalimentare è però di più ampio respiro: si tratta di “portare il know-how dell’agricoltura italiana in Africa. Questo significa capitalizzare cosa è l’agricoltura italiana, fatta di eccellenza più che di quantità, per permettere a questi paesi di sviluppare tecniche di coltivazione e allevamento che devono servire per vedere un’alternativa di futuro e formare in loco figure che possano essere risorse anche per l’agricoltura italiana”.
“Non siamo di fronte a fenomeni individuali o derivanti da situazioni di disagio, ma di fronte all’aspirazione delle persone a vivere meglio”, ha sottolineato l’amministratore delegato di Webuild Pietro Salini.
“Una comunità come la nostra, con 5,5 milioni di extracomunitari, che fronteggia una spinta all’immigrazione irregolare comincia ad avere cambiamenti sociologici effettivi – ha spiegato – Questa popolazione (di migranti, ndr) non è equamente distribuita: alcune comunità del nord hanno concentrazioni di popolazione di immigrati alte e questo può creare un disagio molto forte nella popolazione che accoglie”.
Secondo l’AD di Webuild “c’è un sentimento diffuso di rifiuto di questa immigrazione. Dobbiamo quindi fare i conti con la capacità non solo tecnica, ma anche umana e sociale delle nostre comunità di accoglienza”.
Un esempio di attività di formazione di nuove professionalità nei paesi di provenienza dei migranti viene dal Gruppo San Donato.
“Come gruppo, la nostra strategia è l’internazionalizzazione. Siamo impegnati in due aree: facilitazione della immigrazione dignitosa di persone formate e la formazione in loco per avere persone formate da entrambe le parti”, ha illustrato Francesco Galli, presidente comitato strategico del Gruppo San Donato. Quali esempi di questa strategia, ne sono stati esposti due: “in Tunisia, abbiamo fatto un accordo con il governo per importare 300 infermieri già formati, facendoci carico della formazione linguistica e dell’assistenza logistica-burocratica per ingresso e alloggio. Da marzo ad oggi, lavorano già 50 infermieri.
In Egitto invece stiamo formando 400 persone circa tra infermieri, medici e personale amministrativo”.
A ribadire il tema della formazione e delle competenze per supplire alla carenza di personale con le giuste competenze anche il presidente nazionale di CONFAPI (Confederazione Italiana della piccola e media industria privata, ndr) Cristian Camisa.
“Le nostre aziende hanno bisogno di centinaia di migliaia di persone: ora non parliamo più di mis-matching, ma di shortage e questo ci impedisce di creare lavoro e ricchezza per il paese”, ha affermato.
“La formazione in loco è una sfida che va combattuta tutti insieme: non è un tema settoriale, ma di sviluppo del paese. La sfida è far sì che con questi progetti si possa dare una risposta al mondo delle imprese per restare sempre più competitive”, ha concluso.

– foto: xh7/Italpress –

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Inaugurato a Pavia il più grande Campus di Medicina in Lombardia

PAVIA (ITALPRESS) – E’ il più grande campus universitario di medicina della Lombardia, in grado di ospitare fino a 4.500 studenti nei padiglioni dove fino a qualche anno fa avevano sede le cliniche mediche e chirurgiche dell’ospedale San Matteo che oggi sono state trasformate in nuovo polo didattico e scientifico, con l’obiettivo di integrare l’attività assistenziale e attività didattiche e scientifiche.
Il taglio del nastro è avvenuto alla presenza del presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, che era affiancato dagli assessori Elena Lucchini (Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità) e Alessandro Fermi (Università, Ricerca e Innovazione); del sindaco di Pavia, Fabrizio Fracassi; del presidente della Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Alessandro Venturi; del rettore dell’Università di Pavia, Francesco Svelto e del presidente della Facoltà di Medicina e Chirurgia, Cristina Tassorelli. In collegamento il ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini.

Il campus, situato in una zona strategica della città, nel cuore del Policlinico San Matteo, vicino agli Istituti Mondino, CNAO e Maugeri, in connessione con tutti i Dipartimenti dell’Università, conta 16 aule didattiche (da 36 a 240 posti, per un totale di 2.100 posti), 12 sale studio (260 posti complessivi sui due piani) e 4 aule informatizzate. Al piano terra si trova la biblioteca da 200.000 volumi e un’ala è interamente destinata al Centro di Didattica Simulata per esercitazioni chirurgiche innovative. Si tratta di una struttura tecnologicamente all’avanguardia in Lombardia e in Italia, costituita da due ambienti attrezzati come vere e proprie sale operatorie, ciascuna con la propria cabina di regia, un locale con postazioni per simulare operazioni. In più: una caffetteria, spazi ristoro autonomo e aree verdi all’aperto.
Nell’ultimo anno accademico gli iscritti ai corsi UNIPV di Medicina e Chirurgia, su tutti i sei anni di studio, sono stati complessivamente 2.326: 1.580 al corso ‘Golgì in lingua italiana e 746 al corso ‘Harvey’ interamente in lingua inglese. I posti per le nuove matricole per l’anno accademico 2023/2024 sono cresciuti a quota 388 nel primo caso e 103 nel secondo.
“In Lombardia – ha detto Fontana – abbiamo il capitale umano migliore del mondo e dobbiamo fare in modo di conservarlo e di trattenerlo sul territorio. Per fare tutto questo abbiamo bisogno di grandi investimenti come questo è come i tanti altri che stiamo portando avanti, perchè il futuro è fatto di competenze, capacità e tecnologia. Su questo la Regione Lombardia sta puntando tanto nella convinzione che è l’unico vero modo per guardare con coraggio al futuro, come pure rimane fondamentale avere radici ben salde nel terreno”.
Venendo poi all’inaugurazione odierna, il governatore ha parlato di Pavia come punto di riferimento della nostra regione e del nostro Paese. “I tanti interventi attivi sul territorio – ha detto – confermano che Pavia sta guardando al futuro e quindi Pavia tornerà ai vertici di tante classifiche, anche quelle che guardano alla sostenibilità ambientale”.
Sì, perchè quello pavese è un intervento di rigenerazione urbana che “consente di non consumare ulteriore suolo, ma di recuperare ambienti dove grandi clinici hanno fatto la storia della medicina. Ora tocca ai giovani, Pavia era, è e sempre sarà un importante punto di riferimento per la ricerca medica”.
Da ultimo il presidente ha sottolineato come “il Governo regionale abbia cuore le università lombarde, visti i numerosi progetti di riqualificazione di campus sempre più attrattivi come Bovisa Politecnico, Conservatorio a Rogoredo, a esempio”.
“Pavia – ha osservato – si dota del primo campus in Lombardia dove una storica e grande tradizione universitaria e un eccellente ospedale sapranno imprimere un corso ancor più virtuoso alla ricerca lombarda, nazionale e oltre. Insieme nella formazione delle future generazioni di medici e professionisti della sanità nello stesso luogo fisico, per innestare un processo di contaminazione continua e quotidiana tra clinici, studenti in formazione specializzandi e anche matricole al primo anno che saranno, così, immediatamente catapultate dentro l’ospedale e, con sale tecnologicamente all’avanguardia, potranno simulare anche piccoli interventi”. “Dopo aver ottenuto la qualifica di miglior corso in Italia nella classifica Censis – ha commentato Alessandro Fermi – la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Pavia oggi ha scritto un’altra pagina della sua storia. Questo nuovo campus della salute sarà un fiore all’occhiello non solo della nostra Regione, ma anche di tutta Italia. Già tra qualche settimana verranno ospitati in questa sede più di 2.000 studenti provenienti da tutto il mondo e questo non può che renderci orgogliosi. Ancora una volta si mette in evidenza quanto i nostri Atenei siano attrattivi per gli studenti di tutta la Penisola ma anche per i Paesi stranieri. E toccando con mano oggi questa struttura così moderna e all’avanguardia non sono certo stupito da questo successo, ampiamente meritato”.
“L’inaugurazione del Campus della Salute – ha aggiunto Elena Lucchini – rappresenta una giornata storica che si inserisce in un percorso di assoluta eccellenza per un ateneo che affonda la sua storia in antiche e prestigiose origini e che ora, sa proiettarsi verso il futuro grazie a una visione di sviluppo, innovazione e sostenibilità. L’Università della nostra città è un orgoglio pavese e nazionale, sempre più polo di attrazione internazionale. Anche quest’anno è stata certificata come la migliore in Italia dalla classifica Censis distinguendosi costantemente per primati e riconoscimenti”.
“Buon lavoro – ha proseguito – a tutti gli studenti di Medicina che varcheranno la soglia di questo campus, certa che sapranno coniugare al meglio competenze, umanità e capacità di cura al servizio dei cittadini”.
L’Accordo di Programma da cui deriva la realizzazione del Campus della Salute ha origini lontane. Il 20 novembre 2012 è stato sottoscritto lo schema di Accordo di Programma, con un contributo regionale di 1,5 milioni di euro dal presidente Formigoni. Il 30 novembre 2015 è stato approvato l’atto Integrativo con l’ulteriore cofinanziamento regionale di 5.000.000 euro dal presidente Maroni. Il costo del progetto ammontava a oltre 20 milioni di euro, di cui 6,5 milioni di euro a carico di Regione Lombardia, 3 milioni di euro da fondi di bilancio e 10,65 da mutuo dell’Università degli Studi di Pavia. In pochi chilometri si concentrano grandi sedi di sapere e ricerca: il Policlinico San Matteo, gli Istituti Mondino e Maugeri, il Centro Nazionale di Adroterapia a Pavia, unico in Italia per trattamenti dei tumori radioresistenti. Un indotto di elevatissima qualità che crea e stimola nuova crescita, salute e benessere.

– foto: ufficio stampa Lombardia Notizie –
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Intelligenza artificiale, Bernini al “Bracco Innovation Day”

MILANO (ITALPRESS) – Si svolgerà il 18 settembre, presso l’Auditorium dello Human Technopole di Milano, il “Bracco Innovation Day”. Il convegno, che sarà concluso dall’intervento del Ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, si intitola: “Unlocking the A.I. Revolution – A Symposium on the future of the Healthcare Industry and Diagnostic Imaging in the era of Artificial Intelligence”. I lavori della giornata, aperti da Fulvio Renoldi Bracco, Vicepresidente e CEO di Bracco Imaging, si articoleranno in tre sessioni e prevedono la presenza di importanti keynote speaker, come ad esempio Craig Glastonbury, Research Group Leader Human Technopole (vedere programma allegato).
La prima sessione del mattino approfondirà le novità dell’Intelligenza Artificiale nelle scienze omiche, nel drug discovery e nel pharmaceutical manufacturing, mettendo in luce l’impatto che l’Intelligenza Artificiale ha sulle Life Sciences e sull’ industria della salute.
Nella seconda sessione, con inizio alle 13.50, si discuterà del futuro della radiologia nell’era dell’Intelligenza Artificiale e verrà presentato anche uno studio del Centro Ricerche Bracco relativo a un innovativo metodo per migliorare la qualità delle immagini e aiutare i radiologi nella diagnosi delle patologie del sistema nervoso centrale.
L’ultima sessione, l’unica in lingua italiana, inizierà alle ore 15.40 con l’intervento di Diana Bracco, Presidente e Ceo del Gruppo Bracco e prevede, oltre alle conclusioni del Ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, gli interventi del Presidente di Human Technopole Gianmario Verona, di Claudia Colla, Capo della Rappresentanza Regionale della Commissione Europea in Italia e di Alessandro Fermi, Assessore all’Università, Ricerca, Innovazione di Regione Lombardia. Al centro del confronto, moderato dal Professor Vincenzo Salvatore, i tanti aspetti etici, politici e regolatori che le istituzioni nazionali e internazionali si trovano oggi ad affrontare di fronte all’Artificial Intelligence Revolution.
I lavori si concluderanno alle 16.30 con l’inaugurazione dell’ufficio aperto dal Gruppo Bracco presso The Hive nel Mind Milano Innovation District.
-foto Agenzia Fotogramma-
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Università, un anno di Musa. La ricerca a servizio della sostenibilità

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MILANO (ITALPRESS) – Dai laboratori alla città. Un algoritmo per individuare le falde d’acqua nascoste di Milano, un software basato sull’intelligenza artificiale per il monitoraggio dell’hate speech online, una dashboard per gestire al meglio le potenzialità della telemedicina e un progetto di desealing per utilizzare l’acqua piovana in agricoltura e in altri ambiti. Sono solo alcune delle oltre 100 attività di ricerca che stanno prendendo forma nell’ambito di MUSA (Multilayered Urban Sustainability Action), il progetto nato lo scorso anno dalla collaborazione tra l’Università di Milano-Bicocca, ente proponente, il Politecnico di Milano, l’Università Bocconi e l’Università degli Studi di Milano, finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca attraverso un investimento complessivo di 116 milioni di euro del Pnrr. Al progetto, che vede coinvolti 26 soggetti pubblici e privati, stanno lavorando, su oltre 100 linee di attività, 973 ricercatori; di questi, 194 sono ricercatori appena assunti, il 55% donne e con un’età media di 32 anni. Il primo bilancio di Musa è stato presentato questa mattina, presso l’Aula Magna dell’Università di Milano-Bicocca, alla presenza del sindaco di Milano, Giuseppe Sala, della consigliera per le politiche dell’Innovazione e della sostenibilità in ambito universitario e della ricerca anche in attuazione del Prr del Mur, Alessandra Gallone, della presidente di Musa e rettrice dell’Università di Milano-Bicocca, Giovanna lannantuoni, del rettore dell’Università Bocconi, Francesco Billari, del delegato del rettore per il Trasferimento Tecnologico del Politecnico di Milano, Marco Bocciolone, del rettore dell’Università degli Studi di Milano, Elio Franzini, del presidente Crui, Salvatore Cuzzocrea, del presidente di Assolombarda, Alessandro Spada, del presidente della Fondazione Global Compact Italia, Marco Frey e del consulente del ministero dell’Università per il Phrr e professore di Analisi dei sistemi finanziari e public management dell’Università degli Studi di Bergamo, Stefano Paleari. ‘Se guardiamo alle iniziative e alle attività avviate in questo primo anno, possiamo dire senza timore di smentita che MUSA è un progetto di valore, in grado di ispirare e stimolare tanti ricercatori a trovare soluzioni per rendere la nostra città e le città in generale un luogo più sostenibile a livello economico, ambientale e sociale in cui vivere – ha commentato il sindaco Giuseppe Sala -. Sono orgoglioso che il Comune sia parte attiva in questo progetto, perché collaborando tra loro, con le istituzioni e con i partner privati, l’Università Bicocca, il Politecnico, la Bocconi e l’Università degli Studi di Milano stanno dimostrando che se si uniscono le forze, le energie, le menti, e se si condividono impegno e obiettivi, si può davvero avere un impatto positivo, innovativo e di qualità sul territorio e sulla vita quotidiana delle persone’. ‘Grande soddisfazione’ è stata espressa dall’assessore all’Università, ricerca e innovazione della Regione Lombardia, Alessandro Fermi per ‘la presentazione del primo anno di Musa. Non ero Assessore quando il progetto è stato lanciato, ma ne ho seguito lo sviluppo e la crescita e oggi non posso che essere orgoglioso di quanto si sta facendo e fiducioso su quanto ancora si farà nei prossimi anni. I numeri parlano da sé: a questo progetto – ha aggiunto Fermi – stanno lavorando infatti quasi mille ricercatori e il 55% di questi sono donne. Il binomio Università – Ricerca genera sempre grandi opportunità e in Regione Lombardia questo accade sempre più spesso’. ‘Musa ha l’obiettivo di avere impatto, di creare un ambiente urbano sostenibile e inclusivo, dove la tecnologia e la ricerca colmino le disuguaglianze, abbattano le emissioni, creino efficienza e risparmino le risorse. Un nuovo ecosistema – ha sottolineato Giovanna lannantuoni – per la rigenerazione urbana e la sostenibilità dedicato all’area milanese ma che grazie alle oltre 100 iniziative già avviate in questo primo anno di attività creerà soluzioni e innovazioni utilizzabili su scala regionale e nazionale. Musa rappresenta inoltre un innovativo modello di collaborazione fra pubblico e privato, in grado di creare valore per il territorio, per il tessuto sociale e per quello economico, come dimostrano anche i 194 giovani ricercatori già assunti e gli altri che assumeremo nei prossimi mesi. Sono entusiasta dei risultati di questo primo anno di attività e a tutte le persone di Musa va il mio ringraziamento per l’impegno e la passione’. ‘Musa è un progetto che guarda lontano, un progetto che aprirà nuove prospettive e nuovi scenari. Un progetto che creerà valore ambientale, economico e sociale attraverso laboratori, impianti pilota e simulatori’, spiega Alessandra Gallone, consigliere del Ministro dell’Università e della Ricerca. ‘Musa, acronimo di Multilayered Urban Sustainability Action, ha l’ambizione di trasformare l’area metropolitana di Milano in un ecosistema di innovazione per la rigenerazione urbana – aggiunge il consigliere Gallone – È stato proposto dall’Università degli Studi di Milano Bicocca e vede il coinvolgimento di 26 soggetti tra pubblici e privati. L’ambizione è di fare di questo progetto un modello nazionale ed europeo concentrandosi in particolar modo sulla sostenibilità ambientale e sociale, la promozione dell’inclusione sociale, la progettazione e l’adozione di processi produttivi più circolari nei settori chiave tra cui verde, design, moda, lusso e benessere, nonché sviluppo di soluzioni per la gestione dei rifiuti e per la creazione di piattaforme digitali per la raccolta e l’utilizzo di dati biomedici. Musa – conclude il Consigliere Gallone – può contare su uno stanziamento di quasi 116 milioni nell’ambito del Pnrr’. Entusiasta del progetto anche Alessandro Spada, Presidente di Assolombarda: ‘Musa rappresenta un esempio positivo di ecosistema che attraverso il Pnrr favorisce rigenerazione urbana e sostenibilità. Si tratta di un acceleratore di innovazione situato proprio nel territorio che genera di più a livello nazionale: qui, a Milano e in Lombardia, si concentra il 20% di spesa in ricerca e sviluppo e hanno sede il 27% delle start-up innovative. Ora occorre agire – ha concluso Spada – per colmare quei gap che esistono nel confronto internazionale. Rafforziamo sempre di più la collaborazione tra mondo della ricerca e sistema delle imprese con l’obiettivo, tra gli altri, di favorire lo sviluppo di competenze coerenti con quelle richieste dal mercato del lavoro, una vera emergenza per le aziende’. L’evento è stato l’occasione per illustrare alcuni dei filoni di ricerca portati avanti durante il primo anno di attività. Tra questi: la rigenerazione urbana, la digitalizzazione, l’imprenditorialità tecnologica, l’innovazione sostenibile e living labs e l’inclusione sociale. In ambito di rigenerazione urbana, si lavora sullo sfruttamento dell’energia geotermica del sottosuolo e l’energia fotovoltaica per rendere Milano-Bicocca un campus a zero emissioni. È partito lo scorso 12 giugno il progetto di transizione energetica dell’ateneo che sarà replicabile in altre zone della città. Al via anche lo studio di brevetti di desealing per utilizzare l’acqua piovana in agricoltura e in altri ambiti. All’Università Bocconi il compito di valutare l’impatto economico, sociale e ambientale di questi nuovi sistemi di rigenerazione urbana. Per quanto riguarda la digitalizzazione, l’uso delle tecnologie 5G e dell’intelligenza artificiale consentiranno un’ottimizzazione della capacità di lavoro sui big data per supportare, digitalizzare e implementare una serie di servizi utili alla cittadinanza, come la telemedicina e il remote monitoring per le persone fragili. A coordinare il progetto, l’Università statale di Milano. In ambito di imprenditorialità tecnologica, è fondamentale nella vision di Musa la sinergia tra mondo accademico e imprenditoriale. Sono state avviate 17 attività di scouting tecnologico che coinvolgono il Politecnico di Milano e gli altri atenei. Il progetto StartCup Lombardia, promosso dalla Regione Lombardia e organizzato dai quattro atenei di Musa, risponde all’obiettivo di sostenere l’innovazione tecnologica e favorire la nascita e lo sviluppo di nuove imprese ad alto potenziale di business. II 30 novembre e l’1 dicembre 2023, poi, col supporto della Regione Lombardia e in collaborazione con l’associazione PNI Cube, Musa ospiterà a Milano il Premio Nazionale per l’Innovazione, la competizione nazionale che coinvolge i vincitori delle challenge regionali tra start-up. Parlando di innovazione sostenibile e living labs, Musa coinvolge nei suoi progetti anche la cittadinanza. Espressione di questa convivenza virtuosa sono i sei Living Labs realizzati dal Politecnico di Milano e dall’Università degli Studi di Milano, laboratori di ricerca che, attraverso l’interazione con diverse categorie di utilizzatori, miglioreranno le condizioni di vita della cittadinanza e la qualità dell’ambiente. In ambito di inclusione sociale, è stato pensato Human Hall, un vero e proprio Rights Hub realizzato in collaborazione con il mondo delle imprese, il terzo settore e le istituzioni del territorio. Sotto la guida della Statale di Milano, docenti, ricercatori e dottorandi di diversi ambiti disciplinari hanno avviato 18 progetti dedicati al monitoraggio delle categorie a rischio, dagli stranieri alle donne vittime di violenza. Nello stesso ambito anche un software basato sull’intelligenza artificiale per il monitoraggio dell’hate speech online. Sempre in campo di inclusione sociale si collocano il progetto Patti Digitali rivolto ai minori, in collaborazione con il Comune di Milano, e B-Youth Forum, nell’ambito del Festival Generazioni, un laboratorio di ricerca organizzato dall’Università di Milano Bicocca aperto ai giovani tra i 14 e 25 anni sui temi della partecipazione dello spazio pubblico. (ITALPRESS).

Foto: xm4

Università Cattolica, ricco palinsesto di eventi alla Mostra del Cinema di Venezia

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MILANO (ITALPRESS) – Ci sono 23 film in gara all’edizione 2023 della Mostra del Cinema di Venezia, sette registi italiani che li hanno diretti e, anche quest’anno, c’è l’Università Cattolica. Per l’80esima edizione del Festival cinematografico, l’ateneo propone un ricco palinsesto di eventi, a partire da lunedì 4 settembre.
I giovani, le tecnologie, la produzione di contenuti multimediali, gli strumenti culturali e educativi che bisognerebbe fornire loro per renderli più consapevoli e il ruolo fondamentale della formazione e delle università in questo ambito sono i principali temi dell’incontro di giovedì 7 settembre dal titolo Si legge e si scrive con le immagini, in programma alle ore 15 presso lo Spazio Cinematografo di Fondazione Ente dello Spettacolo – Sala Tropicana 1 dell’Hotel Excelsior.
Parteciperanno Franco Anelli, Rettore dell’Università Cattolica, Don Davide Milani, Presidente della Fondazione Ente dello Spettacolo, Fausto Colombo, Prorettore con delega alle attività di comunicazione e promozione dell’immagine dell’Università Cattolica, Camilla Fracasso, studentessa di Scienze dei Beni culturali e Tik Toker e Gio Russo, live content creator, alumnus del DAMS dell’Università Cattolica.
Venerdì 8 settembre, alle 11.30 sempre allo Spazio Cinematografo, per “Effetto White Lotus”: fra protagonismo del territorio e cine-tele-turismo saranno presenti al Lido di Venezia, insieme al Rettore Franco Anelli, Matteo Cardani, direttore generale Marketing di Publitalia80, Andrea Scrosati, CEO Continental Europe di Fremantle, Massimo Scaglioni, direttore del CeRTA, il Centro di ricerca sulla televisione e gli audiovisivi dell’Università Cattolica per il quale parteciperanno all’incontro anche Anna Sfardini e Paolo Carelli, Marco Cucco, docente dell’Università di Bologna, Giulia Lavorane dell’Università di Padova e Christian Uva dell’Università Roma Tre.
L’Università Cattolica sarà presente al Lido in occasione della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, organizzata dalla Biennale di Venezia e diretta da Alberto Barbera, già da lunedì 4 settembre, quando Marco Allena, docente di Diritto Tributario e Presidente della Lombardia Film Commission, interverrà all’incontro Lombardia Film Commission: nuovi bandi e finanziamenti per l’audiovisivo insieme, tra gli altri, a don Davide Milani e al professor Massimo Scaglioni (alle 12.30 presso la Sala Tropicana 1 – Spazio Cinematografo).
Sempre lunedì 4 inizierà un interessante ciclo di appuntamenti curato dall’Alta Scuola in Media, Comunicazione e Spettacolo (Almed) dell’Università Cattolica. Alle 15 l’Istituto Toniolo, ente fondatore dell’Università Cattolica e la Fondazione Ente dello Spettacolo promuovono l’incontro GenerazioneCinema: tra passione e professione, durante il quale nello spazio Feds verranno presentati i dati dell’ultimo Rapporto Giovani del Toniolo sui consumi culturali delle nuove generazioni. E verrà mostrata la centralità che l’esperienza del cinema ancora riveste presso le giovani generazioni, alimentando l’interesse crescente per le professioni della settima arte, partendo da alcuni dati rilevati dall’Osservatorio Le Professioni della Comunicazione dell’Almed. Sarà presentata anche MiAssumo, la piattaforma educativa e di gaming gratuita nata dall’esperienza di Parole O_Stili, per orientare gli studenti dagli 11 ai 26 anni nel mondo del lavoro. A questo incontro, moderato da don Davide Milani, parteciperanno Mariagrazia Fanchi, direttrice dell’Almed, Alessandro Rosina, coordinatore scientifico dell’Osservatorio Giovani dell’Istituto Toniolo e Rosy Russo, presidente di Parole O_Stili.
Martedì 5 settembre, alle 14, l’Annual Seminar in Gender Equality and Inclusivity in the Film Industry ospitato dalla Biennale di Venezia presso l’Hotel Excelsior includerà un intervento dell’Alta Scuola sul Rapporto Gender Balance in Italian Film, che introduce un nuovo indicatore della parità di genere nella produzione cinematografica italiana: la composizione del cast. Il rapporto restituisce i dati della presenza femminile nelle 1.854 iniziative produttive, cinematografiche e audiovisive che hanno ottenuto il nulla osta per la distribuzione dal 2017 a oggi.
Lo stesso giorno, alle 18, alla Giornata degli autori verrà presentato il workshop Le donne sanno ridere: scrivere commedie al femminile. Laboratorio di scrittura di genere e pitching contest, che avrà luogo a Milano dal 7 al 10 marzo 2024. Un workshop rivolto alle professioniste, alle studentesse e alle neo-laureate nato per favorire, valorizzare e supportare la scrittura e la produzione di prodotti audiovisivi di genere comico-umoristico ideati, scritti e diretti da donne.
Infine, mercoledì 6 settembre, presso l’Italian Pavilion alle 11, verrà presentato l’esito del monitoraggio del progetto Behind the Light. Un’analisi condotta e realizzata dall’Università Cattolica, coordinata dalla professoressa Fanchi, che offre a tutto il comparto importanti e utili indicazioni sul cinema del futuro. Il progetto è nato nell’ambito del Piano Nazionale di Educazione all’immagine, finanziato dal Ministero della Cultura e dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, ed è stato realizzato grazie alla collaborazione di esperti, studiosi e partner autorevoli: università, centri di ricerca, associazioni di categoria, testate di critica cinematografica, associazioni culturali, sale cinematografiche, e con l’indispensabile contributo degli studenti.
– Foto Agenzia Fotogramma (rettore Franco Anelli) –
(ITALPRESS).