Home Università Pagina 22

Università

Il Politecnico di Milano sperimenta la fibra contro spreco rete idrica

MILANO (ITALPRESS) – Utilizzare sensori in fibra ottica per monitorare le reti idriche contro gli sprechi: la rivista internazionale Sensors ha pubblicato i risultati della sperimentazione al Politecnico di Milano che punta a ottimizzare la rete idrica. I ricercatori del Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale hanno sperimentato l’uso di sensori distribuiti in fibra ottica basati sulla tecnologia Stimulated Brillouin Scattering per il monitoraggio delle reti di condotte idriche su lunghe distanze. Alla base di questa tecnologia c’è la comune ed economica fibra ottica per le telecomunicazioni (che porta internet nelle nostre case) in grado di misurare deformazioni al centesimo di millimetro. Gli studiosi hanno lavorato su tubazioni in Polietilene ad Alta Densità, oggi le più comunemente impiegate per la realizzazione di impianti di distribuzione. Avvolgendo e fissando il cavo sensore in fibra ottica sulla superficie esterna del tubo, hanno verificato la capacità di rilevare deformazioni legate ad anomalie di pressione lungo una condotta, come quelle causate proprio da perdite d’acqua. La sperimentazione si è articolata in due fasi. “Nella prima – spiegano i ricercatori- abbiamo valutato la sensibilità del layout sensoristico su una tubazione in Hdpe sollecitata con pressione statica. Superata positivamente questa prima fase, ci si siamo quindi concentrati sul rilevamento dell’anomalia di pressione prodotta da una perdita in un circuito di tubazioni con acqua corrente. I risultati ottenuti hanno restituito complessivamente un riscontro positivo sull’uso dei Dfos, confermando la possibilità di identificare e localizzare perdite idriche anche molto contenute”. Nel futuro, la tecnologia sperimentata verrà ulteriormente sviluppata verso una produzione a livello industriale di tubi in Hdpe “nativamente intelligenti”, in cui i Dfos sono integrati nella superficie della condotta durante il processo di estrusione.(ITALPRESS).

Foto: Ufficio Stampa Politecnico di Milano

Cà Foscari Venezia forma gli ingegneri della transizione ecologica

VENEZIA (ITALPRESS) – Quello della transizione ecologica è un concetto che ormai è ripetuto come un mantra nelle aziende italiane ed europee. Una necessità dalla quale non ci si può sottrarre se si vuole rimanere competitivi ma che al contempo necessita di competenze specifiche e di alto livello. L’università di Cà Foscari Venezia vuole cogliere questa sfida proponendo un nuovo corso di studi volto a formare professioniste e professionisti in linea con le esigenze delle imprese impegnate nel processo di transizione ecologica ed energetica. Laureate e laureati pronti ad assumere ruoli di gestione e progettazione di processi complessi, dialogando fluentemente con tecnici e ingegneri specializzati in ambito chimico, fisico ed energetico. Formare questo profilo è l’obiettivo del nuovo corso di laurea interdisciplinare in Ingegneria ambientale per la transizione ecologica lanciato dall’Università Cà Foscari Venezia per il prossimo anno accademico.
Saper supportare la progettazione di processo o servizio tenendo conto della sostenibilità è oggi fondamentale, ma mancano ancora le figure specializzate capaci di analizzare, leggere e proporre i passi necessari verso una società ad impatto zero. Il nuovo corso di laurea punta a colmare questo divario, offrendo un programma di insegnamenti frutto anche del confronto diretto con le imprese che richiedono nuovi e più attenti mix di competenze per supportare la loro competitività a livello italiano ed europeo. Ecco allora che l’analisi del ciclo di vita diventa una materia di studio che potrà guidare le scelte dell’azienda, a fianco del diritto ambientale e dell’informatica applicata al monitoraggio e al controllo delle filiere produttive e dell’impiantistica chimica e biochimica.
“Abbiamo riunito in questa laurea tutte le competenze indispensabili a gestire la transizione ecologica – spiega Wilmer Pasut, professore di Fisica tecnica ambientale – per occuparsi ad esempio di decarbonizzazione di processi, rinnovabili, progettazione sostenibile, nei prossimi decenni”.
Il primo anno di corsi fornisce competenze di base, caratterizzate da una forte preparazione nelle discipline matematiche, fisiche e chimiche, seguito da un biennio più caratterizzante, con discipline più specificatamente legate all’ambito ambientale, energetico, dell’ecologia, dell’ingegneria chimica e dei processi, della progettazione sostenibile e dell’analisi del ciclo di vita dei processi, del diritto dell’ambiente, dell’informatica applicata.
Gli sbocchi professionali sono quelli tipici dell’ingegnere junior per questa classe di laurea, ovvero ingegneria civile, ingegneria ambientale e del territorio, ingegneria della sicurezza e della protezione civile. Il tutto con un’innovativa spinta alla progettazione sostenibile.
Il corso di studio prevede la possibilità di accesso alla professione regolamentata di Ingegnere civile e ambientale junior tramite superamento dell’Esame di Stato di Ingegnere e successiva iscrizione all’Albo degli Ingegneri (Sez. B, Settore civile e ambientale). Le opportunità professionali e occupazionali offrono ampie possibilità per una figura al servizio della progettazione ambientale e civile.
Il periodo di immatricolazione va dal 3 luglio 2023 al 2 ottobre 2023.
-foto ufficio stampa Cà Foscari –
(ITALPRESS).

Humanitas University, al via corso di laurea in tecniche radiologiche

MILANO (ITALPRESS) – Al via il terzo Corso di Laurea Triennale in Tecniche di Radiologia Medica per Immagini e Radioterapia del Milanese. Partirà presso la sede di Humanitas University di Pieve Emanuele, infatti, il nuovo CdL destinato ai Tecnici Sanitari di Radiologia Medica del futuro, con avvio previsto per l’anno accademico 2023-2024. L’obiettivo del piano didattico è di formare personale tecnico in grado di comprendere l’organizzazione e il funzionamento dei sistemi che caratterizzano i moderni reparti di radiologia e diagnostica per immagini, tenendo fede all’approccio professionalizzante dell’Ateneo, che prevede una focalizzazione particolare sull’accompagnamento e sulla presenza di tutor dedicati. Durante il suo percorso lo studente potrà confrontarsi con le tecnologie d’avanguardia offerte dalla struttura ospedaliera, perfezionando una formazione “sul campo” alimentata da uno scambio continuo con il mondo del lavoro. “Come rappresentante dei Tecnici di Radiologia di Milano e provincia, sono lieta che si apra una nuova porta per chi desidera intraprendere il percorso abilitante verso la nostra Professione” commenta Carmela Galdieri, Presidente della Commissione d’Albo Tsrm dell’Ordine Tsrm e Pstrp di Milano, Como, Lecco, Lodi, Monza Brianza e Sondrio. “Nel nostro territorio soffriamo ormai da tempo di una grave carenza di risorse umane, che questa nuova offerta formativa potrà sicuramente aiutarci a tamponare. Ritengo, inoltre, che l’impostazione didattica proposta da Humanitas University guardi al futuro della nostra Professione, dando ampio spazio alla componente ‘tecnicà che ci caratterizza e agli strumenti estremamente sofisticati che dobbiamo integrare sempre più nel nostro lavoro quotidiano, come ad esempio l’intelligenza artificiale”. Anche il presidente dell’Ordine TSRM e PSTRP di Milano, Diego Catania, Tecnico Sanitario di Radiologia Medica, esprime le sue considerazioni sull’offerta formativa: “Mi auguro che Corsi di Laurea come questo possano diventare un futuro modello da seguire, per avere più Professionisti Sanitari esperti di tecnologie, preparati alla metodologia della ricerca e pronti alle nuove sfide del mondo sanitario”. Aggiunge poi: “Vi è la necessità che la nostra Professione faccia velocemente un balzo in avanti, uniformandosi a quanto già accade in altri paesi europei”. Moltissimi gli sbocchi lavorativi a cui il laureato potrà accedere al termine dei tre anni, dall’analisi dei dati clinici attraverso l’elaborazione delle immagini al settore della produzione e vendita di dispositivi diagnostici; dalla radiologia veterinaria e alimentare all’uso delle radiazioni ionizzanti negli aeroporti o alle frontiere. Le conoscenze acquisite, infine, saranno anche spendibili nel settore artistico – per lo studio di autenticità e sovrapposizioni pittoriche – e in quello archeologico – per l’analisi dei reperti umani e dei beni culturali ed architettonici. A complemento della dimensione tecnica e scientifica saranno approfonditi gli aspetti gestionali di legislazione sanitaria e di organizzazione dei servizi, oltre ai principi legali, bioetici e deontologici che rappresentano le fondamenta della Professione. “Al centro del nostro operato rimane sempre la persona, a cui deve tendere in prospettiva ogni possibile percorso di formazione” conclude la Presidente Galdieri. “Auspico che le nuove generazioni di Tsrm possano sviluppare sempre di più quella sensibilità umana che fa di un Professionista Sanitario un alleato irrinunciabile del percorso diagnostico e terapeutico, in grado di ‘vedere oltrè non solo con l’ausilio della tecnologia, ma anche con un’attenzione mirata all’altro e ai suoi bisogni”. (ITALPRESS).

Photo Credits: Ufficio Stampa Humanitas

Terna, a Salerno la seconda edizione del Master del Tyrrhenian Lab

SALERNO (ITALPRESS) – La Sala Stampa Biagio Agnes dell’Università di Salerno ha ospitato oggi l’evento di presentazione della seconda edizione del Master di II Livello “Digitalizzazione del sistema elettrico per la transizione energetica”, promosso da Terna nell’ambito del progetto Tyrrhenian Lab, in collaborazione con gli atenei di Salerno, Cagliari e Palermo.
Giuseppina Di Foggia, amministratore delegato di Terna, Francesco Del Pizzo, direttore Strategie di Sviluppo Rete e Dispacciamento di Terna nonchè presidente e coordinatore Scientifico del Tyrrhenian Lab, e Vincenzo Loia, Rettore dell’Università degli Studi di Salerno, hanno presentato ai neolaureati interessati al corso l’offerta formativa, i dettagli delle materie previste e gli obiettivi dell’iniziativa.
L’azienda che gestisce la rete elettrica di trasmissione nazionale ha pianificato un investimento di 100 milioni di euro dal 2022 al 2026 per favorire lo sviluppo di competenze ingegneristiche, informatiche, statistiche e manageriali necessarie a gestire un sistema elettrico in costante evoluzione.
“Per un’azienda come Terna, che svolge un ruolo cruciale per il sistema Paese, la formazione e lo sviluppo di competenze tecniche e trasversali di alto livello rappresentano uno dei punti cardine della strategia di crescita a lungo termine – ha detto Di Foggia -. Grazie al Tyrrhenian Lab potremo contare su future colleghe e colleghi in grado di affrontare le complesse dinamiche del mercato dell’energia e di saper cogliere le opportunità offerte dal processo di transizione energetica in corso. Terna ha deciso di puntare anche sulla valorizzazione del Mezzogiorno, territorio di fondamentale importanza strategica in termini di risorse e capitale umano. Ringrazio, dunque, gli atenei di Cagliari, Palermo e Salerno per il solido rapporto di collaborazione strategica creato nel tempo e per aver creduto nella rilevanza di questa iniziativa”.
“Come mi piace spesso sottolineare, il futuro dei nostri giovani è declinato al presente. Le università non hanno solo il compito, ma anche il dovere di tracciare la strada di questo futuro – ha sottolineato Loia -. Occasioni di formazione sul campo come questa rappresentata dal Master di Terna sono una delle progettualità che mettiamo a disposizione dei nostri laureati e del loro percorso di professionalizzazione. Questa opportunità rappresenta anche un nuovo modo per l’Università di rafforzare in maniera concreta il legame con i grandi network nazionali, espressioni importanti di innovazione e sostenibilità del nostro Paese”.
Gli eccellenti risultati ottenuti lo scorso anno, sia in termini di domande pervenute sia di partecipazione in aula degli studenti, hanno spinto Terna ad ampliare il numero dei posti disponibili per questa seconda edizione, da 45 a 57, a conferma dell’importanza che il progetto Tyrrhenian Lab riveste per il Gruppo. Per gli studenti e le studentesse in possesso di laurea magistrale in materie tecnico-scientifiche e informatiche sarà dunque possibile fino al 4 settembre presentare domanda di ammissione al Master, che inizierà nel mese di novembre e sarà composto di undici moduli per un totale di 60 crediti formativi. Il corso prevede percorsi personalizzati in base alle precedenti esperienze accademiche dei partecipanti, laboratori di programmazione e attività pratiche sul campo.
Una volta terminato il Master, i 19 studenti selezionati con il supporto degli atenei coinvolti, saranno assunti da Terna e potranno operare nella sede territoriale in qualità di esperti ed esperte di algoritmi e modelli per il Mercato Elettrico, sistemi di analisi e regolazione gestione degli apparati di campo e sistemi di Automazione di Stazione (SAS).
Il progetto Tyrrhenian Lab ha l’obiettivo di istituire, in collaborazione con i tre atenei di Salerno, Cagliari e Palermo, un centro di formazione di eccellenza distribuito nelle sedi delle città in cui approderanno i cavi del Tyrrhenian Link, l’elettrodotto sottomarino di Terna che unirà la Campania, la Sicilia e la Sardegna, per un totale di circa 970 km di collegamento e 3,7 miliardi di euro di investimenti, favorendo l’integrazione dei flussi di energia proveniente da fonti rinnovabili.

– foto ufficio stampa Terna –
(ITALPRESS).

Scoperto a Vulcano un batterio che assorbe l’anidride carbonica

PALERMO (ITALPRESS) – Seed Health, un’azienda di scienze del microbioma, ha annunciato lo scorso aprile la sua ultima collaborazione di ricerca ambientale, con un team di ricercatori guidato dal Dottor Braden Tierney della Weill-Cornell Medicine. Il gruppo di ricerca, del quale fanno parte anche ricercatori dell’Università di Palermo, lavora per trovare soluzioni basate sui microorganismi per una delle maggiori sfide del nostro pianeta: l’aumento dell’anidride carbonica nell’atmosfera che causa alterazioni del clima.
Il Progetto “The Two Frontiers Project (2FP)” , utilizza metodi scientifici all’avanguardia per esplorare i microrganismi (organismi unicellulari invisibili ad occhio nudo) di ecosistemi vulcanici unici dal punto di vista delle caratteristiche chimiche, naturalmente ricchi di anidride carbonica di origine vulcanica per scoprire nuovi meccanismi biologici per la cattura del carbonio da parte di questi microrganismi.
Il team di 2FP al quale partecipano Marco Milazzo, Paola Quatrini, Gabriele Turco e Davide Spatafora di UNIPA ha completato la prima spedizione nelle sorgenti idrotermali sottomarine della baia di Levante di Vulcano, nelle Isole Eolie, lo scorso settembre 2022 dove ha campionato la vita microbica nelle zone di emissione vulcaniche ricche di anidride carbonica.
“In particolare – spiega il Professore Marco Milazzo del Dipartimento DiSTeM – con il supporto di ricercatori dell’INGV (Istituto Nazionale di geofisica e Vulcanologia) e della comunità locale dell’Isola di Vulcano, è stato possibile caratterizzare la chimica della baia e sono stati condotti campionamenti di acqua, sedimenti e biofilm microbici che aderiscono ai sedimenti, al fine di ottenere sia microrganismi coltivabili ancora sconosciuti che materiale biologico per la conservazione e lo studio del DNA.
Successivamente, un gruppo più ampio di scienziati della Harvard Medical School, della Colorado State University e dell’Università di Madison-Wisconsin, ha iniziato a coltivare specifici microrganismi fotosintetici dai campioni provenienti dalle acque siciliane. Sono stati isolati cianobatteri (batteri fotosintetici che utilizzano la luce solare per trasformare l’anidride carbonica in sostanza cellulare) vulcanici ed estremofili mai visti prima che si sono rivelati più efficaci per la cattura del carbonio rispetto a quelli isolati e studiati finora”.
“In breve, in condizioni di elevata anidride carbonica, uno dei cianobatteri isolati è capace di crescere più velocemente rispetto ad altri ceppi già noti per la crescita estremamente rapida. La crescita comporta un accumulo di biomassa che – ricorda la prof.ssa Paola Quatrini del Dipartimento STEBICeF – è l’unità di misura utilizzata per la cattura del carbonio: maggiore è la produzione di biomassa, cioè di cellule, maggiore è la quantità di anidride carbonica rimossa dall’ambiente.
Questi batteri fotosintetici sono delle vere e proprie macchine naturali produttrici di materia organica e molecole ad alto valore aggiunto a partire da risorse inesauribili, quali la luce solare e l’anidride carbonica. Questi microrganismi possono essere utilizzati come fonte di biomasse, di acidi organici, lipidi, proteine, carboidrati, vitamine e pigmenti naturali e altre sostanze utili. La biomassa può essere impiegata nelle bioraffinerie per produrre biocombustibili. I primi dati suggeriscono che questi microrganismi possono persino convertire il carbonio catturato in bioplastica biodegradabile”.
Sulla scia di queste spedizioni, (l’ultima delle quali è stata condotta in Colorado) il team di ricerca del 2FP sta costruendo un “database vivente” unico nel suo genere e ad accesso aperto, che raccoglierà informazioni a diversi livelli, dati e organismi provenienti dagli ambienti estremi.

– foto: ufficio stampa UniPa –

(ITALPRESS).

Agroalimentare, in Piemonte l’Università per i gastronomi del futuro

BRA (CUNEO) (ITALPRESS) – I gastronomi del futuro si formano a Pollenzo, una frazione del Comune di Bra, in provincia di Cuneo. E’ qui che nel 2004, su iniziativa di Slow Food e in collaborazione con le Regioni Piemonte ed Emilia Romagna, è nata l’Università di Scienze Gastronomiche. Dal 2004 a oggi sono oltre 3.300 gli studenti che hanno frequentato i corsi, di cui oltre 1.300 stranieri di 97 nazionalità.
“Una diversità di esperienze, opportunità, provenienze che ne costituisce la cifra distintiva nel panorama accademico non solo italiano – sottolinea l’Ateneo -. La peculiarità dei suoi corsi attrae studenti interessati all’originale progetto formativo che coniuga studio, pratica e viaggi didattici in tutto il mondo”. Questo approccio metodologico e didattico fornisce una visione globale dei sistemi di produzione del cibo sia passati che presenti, permettendo inoltre di apprezzare la ricchezza delle diversità culturali.
A Pollenzo nasce infatti una speciale figura professionale: il gastronomo. Una nuova generazione di operatori culturali in grado di conoscere, promuovere e valorizzare le diversità del cibo; di giovani imprenditori e manager e dirigenti che possono guidare i processi di riconversione dei sistemi alimentari lungo l’orizzonte della sostenibilità ambientale, culturale e sociale e dell’economia circolare; di esperti delle sovranità alimentari in grado di contribuire alla realizzazione di soluzioni volte a costruire sistemi alimentari partecipativi culturalmente appropriati.
“L’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo è un ateneo giovane, dinamico, che ha messo il cibo al centro della propria missione. E’ un’università saldamente ancorata alle tradizioni ma aperta all’innovazione. Ama l’ecologia, difende l’ambiente, l’etica, la giustizia sociale. A Pollenzo si laureano i gastronomi, nuove figure professionali destinate a guidare il sistema alimentare, le aziende, la società e la politica verso l’orizzone della transizione ecologica – afferma il rettore Bartolomeo Biolatti -. Il gastronomo appartiene alla categoria dei green jobs. Professioni del futuro che saranno sempre più numerose grazie al Green Deal. Il corso di laurea in Scienze Gastronomiche forma professionisti che accanto alla tecnologia alimentare, alle scienze della vita della natura, alle scienze agrarie e della nutrizione acquisiscono un’ampia formazione di carattere umanistico, filosofico, storico e geografico, socio-antropologico. Ne risulta un manager colto, dotato di un’ampia visione della complessità del sistema alimentare e della sua necessità di cambiamento. Un manager che ha una visione globale e una forte impronta internazionale”.
L’ateneo propone tre corsi di laurea: triennale in Scienze e Culture Gastronomiche (in inglese e italiano); magistrale in Food Innovation & Management (in inglese); magistrale in International Gastronomies and Food Geo-Politics (in inglese). Otto i master: Master of New Food Thinking (Creativity, Art, Relationship, Education) (in inglese); Master of Gastronomy: World Food Cultures and Mobility (in inglese); Master of Applied Gastronomy: Culinary Arts (in inglese); Master in Food Culture, Communication & Marketing (in inglese); Master in Wine & Spirits (in inglese); Master in Agroecology and Food Sovereignty (in inglese); Executive Master in Cultura e Management del Vino (in italiano); Specializing Master in Design for Food (in inglese) – creato dal Politecnico di Milano, in collaborazione con l’Università di Scienze Gastronomiche. Infine un dottorato di ricerca interateneo in “Ecogastronomia, Scienze e Culture del cibo”, con l’Università degli Studi di Torino.

– foto screenshot da video Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo –

(ITALPRESS).

A Genova un nuovo corso di laurea sullo sport

GENOVA (ITALPRESS) – E’ stato presentato questa mattina, nella Sala della Trasparenza di Regione Liguria, il corso di laurea triennale “Politiche, Governance e Informazione dello Sport” (PO.G.I.S.), ideato dal Dipartimento di Scienze Politiche e Internazionali (DI.S.P.I.) dell’Università di Genova per fornire a studentesse e studenti le competenze interdisciplinari necessarie all’inserimento lavorativo in ambito sportivo a livello nazionale e internazionale.
Il corso di laurea triennale, che offre l’opportunità di proseguire gli studi con le lauree magistrali del DI.S.P.I. o in altri Dipartimenti, presenta un percorso multidisciplinare con materie che vanno dall’Antropologia dello sport al Diritto privato, pubblico, comparato e internazionale dello sport; dalla Comunicazione web e new media all’Economia e gestione delle imprese sportive, dalla Storia e dalle politiche dello sport alla Gestione e sicurezza degli impianti sportivi; dal Giornalismo sportivo a sport e finanza, dai Territori dello sport alla Sociologia del benessere e all’inclusione sociale, dalle Organizzazioni sportive all’English public speaking.
Ad arricchire il corso, che vanta un comitato di indirizzo composto da personalità dello sport ligure e nazionale, un’ampia proposta di conferenze, seminari e incontri con docenti ed esperti nell’ambito sportivo; laboratori professionalizzanti su radiocronache sportive, utilizzo dei social in ambito sportivo, scrittura giornalistica, audiovisione e tecniche di ripresa video, cinema e sport; la possibilità di scambi culturali di docenti e studenti nel quadro dei programmi internazionali ed europei; stage e tirocini in Italia e all’estero.
Il corso di laurea è indicato per tutti i giovani che in futuro desiderano lavorare a 360° nel mondo dello sport, ma apre anche numerose opportunità di impiego immediato presso società sportive, enti privati e pubblici, associazioni e federazioni sportive, nonchè nel settore del giornalismo e della comunicazione.
“Grazie a questo corso di laurea l’Università di Genova risponde efficacemente alla crescente richiesta di figure qualificate in ambito sportivo, un fenomeno in linea con il ruolo sempre più importante e strategico che lo sport ha assunto all’interno della società contemporanea – spiega l’assessore all’Università e allo Sport di Regione Liguria Simona Ferro – Il nostro ateneo ancora una volta si dimostra capace di ascoltare il mercato del lavoro e intercettare i reali interessi dei nostri giovani, rendendo la Liguria sempre più attrattiva agli occhi degli studenti universitari italiani e stranieri”.
“La recente modifica dell’art. 33 della Costituzione esplicita la promozione dello sport, di cui vengono riconosciute la funzione civile, sociale, educativa e di tutela della salute. E’ un riconoscimento molto importante: lo sport viene connotato come fenomeno sociale e culturale e fattore determinante di inclusione – commenta il Rettore dell’Università di Genova Federico Delfino -. Da qui il nostro impegno, come istituzione di formazione e ricerca, a fornire strumenti adeguati e aggiornati per creare nuove professionalità, idonee a lavorare in un settore che si connota sempre più come sistema complesso, ricco di opportunità e di sfaccettature che va oltre l’evento agonistico e che può diventare un volano di sviluppo e promozione del nostro territorio, grazie alla preparazione di figure specifiche per la gestione di grandi manifestazioni”.
“Genova sta crescendo sempre di più dal punto di vista sportivo e questo nuovo corso di laurea, promosso dal nostro Ateneo, si configura come un prezioso strumento per la formazione di figure specializzate proprio in questo comparto – afferma l’assessore allo Sport del Comune di Genova, Alessandra Bianchi -. Il Grand Finale di The Ocean Race appena concluso ha confermato come, anche ai fini dell’organizzazione dei grandi appuntamenti internazionali, sia fondamentale poter contare su professionalità idonee allo sviluppo del settore e delle progettualità sportive”.
-foto ufficio stampa Regione Liguria-
(ITALPRESS).

Bicocca, primi laureati del corso internazionale in Medicine and Surgery

MILANO (ITALPRESS) – Sono giunti al traguardo i primi medici laureati del Corso di Laurea Magistrale internazionale, interateneo, in lingua inglese, Medicine and Surgery, titolo congiunto tra l’Università degli Studi di Milano-Bicocca e l’Università degli Studi di Bergamo, formati non solo nelle discipline mediche, ma anche nelle discipline bioingegneristiche e tecnologiche. Il corso di Laurea Magistrale a Ciclo Unico, incardinato sull’Ateneo di Milano-Bicocca, è nato grazie alla collaborazione tra Università degli studi di Milano-Bicocca, Università degli studi di Bergamo, Università del Surrey e Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, sede delle lezioni e delle attività di tirocinio, riconosciuta Polo Assistenziale dell’Università Milano Bicocca (Ospedale di Insegnamento, secondo la DGR n. XI_7437_ 30/11/2022).
Questa mattina, presso l’Università di Milano-Bicocca, si sono presentati diciassette studenti del Corso per discutere le loro tesi di laurea, tutte di ricerca clinica e che hanno impegnato gli studenti nell’ultimo anno della loro formazione.
Al termine delle discussioni, nell’Aula Magna dell’Ateneo si è svolto un significativo momento di celebrazione per questo importante obiettivo raggiunto con successo, con gli interventi della rettrice dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, Giovanna Iannantuoni, del rettore dell’Università degli Studi di Bergamo, Sergio Cavalieri, del Direttore Generale ASST Papa Giovanni XXIII, Maria Beatrice Stasi, del Professor of Molecular Genetics alla University of Surrey, JohnJoe Mc Fadden, del direttore del Dipartimento di Medicina e Chirurgia (School of Medicine and Surgery) di Milano-Bicocca, Pietro Invernizzi, della Presidente del Consiglio di Coordinamento Didattico del Corso di Laurea Magistrale in Medicine and Surgery, Maria Grazia Strepparava.
“Oggi festeggiamo i primi laureati del corso di laurea magistrale in Medicine and Surgery – ha affermato la rettrice dell’Università di Milano-Bicocca, Giovanna Iannantuoni – un corso che unisce le forze di istituzioni prestigiose, che si caratterizza per il respiro internazionale, in quanto erogato in lingua inglese e grazie alla collaborazione con l’Università del Surrey, e che ha anche dato il via a una nuova frontiera nell’insegnamento delle scienze mediche. Questi nuovi medici sono stati formati non solo nelle discipline mediche, tramite le attività di laboratorio e di formazione in ospedale e presso la medicina del territorio, ma anche nelle competenze bioingegneristiche e tecnologiche applicate alla sanità. In questo modo abbiamo formato “medici del futuro”, per i quali il prendersi cura degli altri parte dalla dimensione umana del rapporto con il paziente, ma passa anche attraverso sistemi e tecnologie sempre più sofisticate”.
A seguire, è stato consegnato ai neolaureati il Diploma di Laurea rilasciato congiuntamente dall’Università degli Studi di Milano-Bicocca e dall’Università degli Studi di Bergamo.

– foto ufficio stampa Milano-Bicocca –
(ITALPRESS).