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Università Bicocca, aperta finestra osservazione onde gravitazionali

ILANO (ITALPRESS) – In una serie di articoli pubblicati oggi su “Astronomy and Astrophysics”, gli scienziati dell'”European Pulsar Timing Array”, in collaborazione con i colleghi indiani e giapponesi dell'”Indian Pulsar Timing Array”, riportano i risultati di dati raccolti in oltre 25 anni, che promettono di condurre a scoperte senza precedenti nello studio della formazione e dell’evoluzione del nostro Universo e delle galassie che lo popolano. L’Epta è una collaborazione di scienziati di undici istituzioni in tutta Europa, fra cui due in Italia (l’Inaf e l’Università di Milano-Bicocca), e riunisce astronomi e fisici teorici, al fine di utilizzare le osservazioni degli impulsi estremamente regolari provenienti da stelle ‘morte’ chiamate “pulsar” per costruire un rilevatore di onde gravitazionali delle dimensioni della nostra Galassia. “Le pulsar sono eccellenti orologi naturali e possiamo usare l’incredibile regolarità dei loro segnali per cercare minuscoli cambiamenti nel loro ticchettio causati da sottili dilatazioni e compressioni dello spazio-tempo provocati da onde gravitazionali provenienti dall’Universo lontano”, spiega Golam Shaifullah, ricercatore presso l’Università di Milano-Bicocca nel gruppo di ricerca ‘B Massive’ diretto da Alberto Sesana, professore ordinario dell’Ateneo, e finanziato dall’European Research Council. Questo gigantesco rivelatore di onde gravitazionali – che dalla Terra si estende in direzione di 25 pulsar, selezionate all’interno della nostra Via Lattea e distanti migliaia di anni luce da noi – rende possibile sondare le onde gravitazionali a frequenze molto più basse di quelle già osservate dai cosiddetti interferometri terrestri, tra cui spiccano Virgo a Cascina (vicino a Pisa) e Ligo in Usa. A queste frequenze si celano alcuni dei segreti meglio custoditi dell’Universo. Tra questi, la sfuggente popolazione cosmica di buchi neri binari con masse di miliardi di volte maggiori di quella del Sole. Essi si trovano ad orbitare al centro di galassie che stanno fondendosi, e durante questa sorta di ‘danza cosmica’, la teoria della relatività generale di Albert Einstein prevede che emettano onde gravitazionali ultra lunghe. I risultati si basano su decenni di campagne di osservazione coordinate, che utilizzano i cinque più grandi radiotelescopi in Europa. Questi strumenti sono l’Effelsberg Radio Telescope in Germania, il Lovell Telescope dell’Osservatorio Jodrell Bank nel Regno Unito, il Nancay Radio Telescope in Francia, il Sardinia Radio Telescope in Italia e il Westerbork Radio Synthesis Telescope nei Paesi Bassi. Queste osservazioni sono state integrate dai dati forniti dai colleghi di Inpta e l’esercizio di combinare le osservazioni dell’Epta con quelle del Giant Metrewave Radio Telescope in India, ha reso l’insieme di dati ancora più sensibile. I risultati dell’Epta si confrontano con una serie di pubblicazioni oggi annunciate in parallelo da altre collaborazioni in tutto il mondo, facenti capo agli esperimenti di tipo pulsar timing array australiano, cinese e nordamericano, noti rispettivamente come Ppta, Cpta e Nanograv. I vari risultati sono consistenti fra tutte le collaborazioni, ciò che corrobora ulteriormente la presenza nei dati di un segnale dovuto ad onde gravitazionali. Spiegando l’importanza di questo risultato, il professor Alberto Sesana afferma: “L’insieme di dati dell’Epta è straordinariamente lungo e denso ed ha permesso di ampliare la finestra di frequenza in cui possiamo osservare queste onde, permettendo una migliore comprensione della fisica delle galassie che si fondono e dei buchi neri supermassicci che esse ospitano”. La lunghezza del set di dati consente infatti di sondare onde gravitazionali che oscillano in maniera incredibilmente lenta consentendo di esplorare sistemi binari di buchi neri con periodi orbitali di decine di anni. D’altra parte, la cadenza dei dati consente anche di studiare onde che compiono molte oscillazioni al mese, dando accesso a sistemi di buchi neri con periodi orbitali molto più brevi, dell’ordine di pochi giorni. I risultati dell’analisi dei dati Epta presentati oggi sono in linea con quanto atteso dalle predizioni degli astrofisici. Nataliya Porayko, ‘visiting researcher’ all’Università di Milano-Bicocca tuttavia sottolinea che «una regola d’oro in fisica per conclamare la scoperta di un nuovo fenomeno è che il risultato dell’esperimento abbia una probabilità di verificarsi casualmente meno di una volta su un milione”. Il risultato riportato da Epta – così come dalle altre collaborazioni internazionali – non soddisfa ancora questo criterio, infatti c’è ancora circa una probabilità su mille che fonti di rumore casuali cospirino per generare il segnale. “Ma i lavori sono già in corso – come spiega Aurelien Chalumeau, assegnista del gruppo B Massive – gli scienziati delle quattro collaborazioni – Epta, Inpta, Ppta e Nanograv – stanno combinando i loro dati con il coordinamento dell’International Pulsar Timing Array”. L’obiettivo è quello di ampliare gli attuali insiemi di dati, sfruttando misure effettuate su oltre 100 pulsar, osservate con tredici radiotelescopi in tutto il mondo. L’accresciuta quantità e qualità dei dati dovrebbe consentire agli astronomi di raggiungere l’obiettivo nel prossimo futuro, fornendo la prova inconfutabile che una nuova era nell’esplorazione dell’Universo è iniziata.(ITALPRESS).

 

Photo Credits: Ufficio Stampa Università Bicocca

Con il Pnrr verso 1,5 mld di spesa per borse di studio e ristorazione

ROMA (ITALPRESS) – 220 mila borse di studio, 40 mila posti letto e la ristorazione universitaria, gestiti da 37 organismi per il diritto allo studio aderenti ad ANDISU, l’associazione nazionale degli organismi per il diritto allo studio universitario, per una spesa annua che con il PNRR passerà da 1,2 miliardi di euro nel 2022 a circa 1,5 miliardi di euro l’anno prossimo: destinatari gli studenti “meritevoli e bisognosi” frequentanti università, accademie di belle arti e conservatori di musica in tutto il Paese.
Su questi temi, ma soprattutto sul tema dell’housing universitario, per cui la riforma della legislazione nazionale, con 600 milioni di euro, mira a triplicare i posti letto disponibili per gli studenti fuori sede, portandoli entro il 2026 a più di 100 mila, si svolgeranno in Friuli Venezia Giulia, domani, i lavori del Consiglio nazionale ANDISU, presieduto da Alessio Pontillo.
Presso la Sala Multimediale Tiziano Tessitori, in piazza Guglielmo Oberdan 5, a Trieste, l’inizio è fissato per le ore 10.30, con il collegamento tra Assemblea CRUI (la Conferenza dei rettori) e Consiglio nazionale ANDISU. Si prosegue con la presenza in “Sala Tessori” di diverse personalità politiche, nonchè tecnici del settore: il presidente della Conferenza delle Regioni, governatore della Regione FVG, Massimiliano Fedriga; la presidente del Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari (CNSU), Alessia Conti; il dirigente dell’ufficio VI della direzione generale degli Ordinamenti della formazione superiore e del diritto allo studio del ministero dell’Università, Enrico Montaperto.
Durante la mattinata, gli interventi di Alessia Rosolen, assessore regionale al Lavoro, formazione, istruzione, ricerca, università e famiglia della Regione Friuli Venezia Giulia, su “DSU in Friuli Venezia Giulia e la rete di buone pratiche ANDISU”; Francesco Svelto, delegato della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane e rettore dell’Università di Pavia, su “Sinergia tra CRUI e ANDISU”; Giuseppe Catalano, docente Università La Sapienza-Roma, su “Evoluzione e prospettive della legge 338”; Antonio Di Donato, direttore generale Unità di Missione per l’Attuazione degli interventi del PNRR del MUR, su “PNRR e residenzialità studentesca: aspetti tecnici iniziative MUR”; Elena Atzeni, Integration Associate per UNHCR, su “Manifesto per l’Università inclusiva UNHCR”.
“Ci vediamo a Trieste, con uno sguardo all’Est Europa che vorremmo al più presto vedere in pace – sottolinea il presidente di ANDISU, Alessio Pontillo – per fare il punto in particolare sulla realizzazione di nuove strutture di edilizia universitaria, grazie ai fondi PNRR del MUR, impegnati in prima linea per la riduzione del divario sociale e la promozione del diritto allo studio in Italia.”
I lavori aperti alla stampa terminano con le comunicazioni del Presidente ANDISU, alle ore 13 circa.
credit photo agenziafotogramma.it
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Luigi Maria Terracciano è il nuovo Rettore di Humanitas University

MILANO (ITALPRESS) – Luigi Maria Terracciano è stato nominato Rettore di Humanitas University e subentra a Marco Montorsi. Dopo la lunga esperienza internazionale svolta prevalentemente all’Ospedale universitario di Basilea, Terracciano è entrato a far parte di Humanitas dove, oltre a insegnare Anatomia Patologica, è diventato Direttore della Scuola di specializzazione in Anatomia Patologica e Delegato del Rettore per l’Internazionalizzazione. L’attività di insegnamento e ricerca è sempre andata di pari passo a quella clinica in ospedale, dove il professore è responsabile dell’Unità Operativa di Anatomia Patologica. Esperto di nuove tecnologie, il professor Terracciano è impegnato nello sviluppo di moderni sistemi di analisi tissutale che si avvalgono di organoidi, Intelligenza Artificiale e Next Generation Sequencing, per una medicina sempre più personalizzata soprattutto in ambito oncologico.
Terracciano è Direttore della Scuola di specializzazione in Anatomia Patologica in Humanitas University e Responsabile dell’Unità Operativa di Anatomia Patologica presso l’IRCCS Istituto Clinico Humanitas.
Fino ad agosto 2020 ha ricoperto il ruolo di responsabile della divisione di Patologia molecolare e di professore straordinario di Patologia sperimentale presso l’Istituto di Genetica medica e Patologia dell’Ospedale universitario di Basilea, Svizzera. Dopo la laurea in medicina, seguita dalla specializzazione in Anatomia Patologica presso l’Università “Federico II” di Napoli, è stato borsista post-dottorato presso l’Istituto Max Planck di Fisiologia di Heidelberg, Germania.
Dal 1998, Terracciano è membro dell’International Liver Study Group, che annovera tra i suoi membri alcuni dei patologi epatici più apprezzati al mondo. Nel 2016 ha ricevuto il Dora Seif Award per il suo contributo alla ricerca sul cancro al fegato.
Il suo interesse di ricerca è da sempre focalizzato sulle malattie gastrointestinali ed epatiche non-neoplastiche e neoplastiche.
In particolare, Terracciano ha 30 anni di esperienza in patologia molecolare, ricerca traslazionale e bio-repository delle neoplasie, oltre a tecniche “high-throughput” come il tissue microarray, una tecnica di analisi morfologica sviluppata nel suo laboratorio. Ha firmato numerose pubblicazioni sull’identificazione di biomarcatori prognostici e predittivi in??varie malattie neoplastiche gastrointestinali ed epatiche. All’interno della sua divisione di patologia molecolare di Basilea, sono state eseguite annualmente numerose analisi di sequenziamento di nuova generazione (NGS) di varie neoplasie di pazienti dell’Ospedale universitario di Basilea e, più frequentemente, di altri ospedali in Svizzera. Nel 2017 tale attività è valsa per il riconoscimento della Divisione di Patologia Molecolare come “Centro di Eccellenza di Next Generation Sequencing” in un accordo strategico di cooperazione con Thermo Fisher.

– foto ufficio stampa Humanitas –
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Terna, a Palermo seconda edizione del master del Tyrrhenian Lab

PALERMO (ITALPRESS) – La Sala Magna del Complesso Monumentale dello Steri dell’Università di Palermo ha ospitato oggi l’evento di presentazione della seconda edizione del Master di II Livello “Digitalizzazione del sistema elettrico per la transizione energetica”, promosso da Terna nell’ambito del progetto Tyrrhenian Lab, in collaborazione con gli atenei di Palermo, Cagliari e Salerno.
Giuseppina Di Foggia, Amministratore Delegato di Terna, Francesco Del Pizzo, Direttore Strategie di Sviluppo Rete e Dispacciamento di Terna nonchè Presidente e Coordinatore Scientifico del Tyrrhenian Lab, e Massimo Midiri, Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Palermo, hanno presentato ai neolaureati interessati al corso l’offerta formativa, i dettagli delle materie previste e gli obiettivi dell’iniziativa.
L’azienda che gestisce la rete elettrica di trasmissione nazionale ha pianificato un investimento di 100 milioni di euro dal 2022 al 2026 per favorire lo sviluppo di competenze ingegneristiche, informatiche, statistiche e manageriali necessarie a gestire un sistema elettrico in costante evoluzione.
“Per un’azienda come Terna, che svolge un ruolo cruciale per il sistema Paese, la formazione e lo sviluppo di competenze tecniche e trasversali di alto livello rappresentano uno dei punti cardine della strategia di crescita a lungo termine. Grazie al Tyrrhenian Lab potremo contare su future colleghe e colleghi in grado di affrontare le complesse dinamiche del mercato dell’energia e di saper cogliere le opportunità offerte dal processo di transizione energetica in corso. Terna ha deciso di puntare anche sulla valorizzazione del Mezzogiorno, territorio di fondamentale importanza strategica in termini di risorse e capitale umano. Ringrazio, dunque, gli atenei di Palermo, Cagliari e Salerno per il solido rapporto di collaborazione strategica creato nel tempo e per aver creduto nella rilevanza di questa iniziativa”, ha dichiarato Giuseppina Di Foggia.
“Formazione, competenza, occupazione, innovazione e transizione energetica sono direttrici fondamentali per il futuro dei nostri giovani e del nostro territorio”, ha commentato il Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Palermo, Massimo Midiri. “La combinazione di questi elementi strategici è rappresentata in maniera straordinaria dal Master in “Digitalizzazione del sistema elettrico per la Transizione energetica”, che consideriamo un esempio virtuoso di collaborazione tra Università ed Impresa”.
“La Sicilia è tra le regioni che contribuiscono maggiormente alla
transizione energetica – sottolinea Francesco Del Pizzo – Per
realizzarla in modo completo servono non solo grandi
infrastrutture, ma anche tanta intelligenza e questa si costruisce attraverso competenza e digitalizzazione: pertanto siamo molto contenti di proseguire con l’Università di Palermo questo percorso così importante per i giovani e volto a evidenziare che è possibile contribuire allo sviluppo della propria terra dall’interno”.
Gli eccellenti risultati ottenuti lo scorso anno, sia in termini di domande pervenute sia di partecipazione in aula degli studenti, hanno spinto Terna ad ampliare il numero dei posti disponibili per questa seconda edizione, da 45 a 57, a conferma dell’importanza che il progetto Tyrrhenian Lab riveste per il Gruppo. Per gli studenti e le studentesse in possesso di laurea magistrale in materie tecnico-scientifiche e informatiche sarà dunque possibile fino al 4 settembre presentare domanda di ammissione al Master, che inizierà nel mese di novembre e sarà composto di undici moduli per un totale di 60 crediti formativi. Il corso prevede percorsi personalizzati in base alle precedenti esperienze accademiche dei partecipanti, laboratori di programmazione e attività pratiche sul campo.
Una volta terminato il Master, i 19 studenti selezionati con il supporto degli atenei coinvolti, saranno assunti da Terna e potranno operare nella sede di Palermo in qualità di esperti ed esperte di algoritmi e modelli per il Mercato Elettrico, sistemi di analisi e regolazione gestione degli apparati di campo e sistemi di Automazione di Stazione (SAS).
Il progetto Tyrrhenian Lab ha l’obiettivo di istituire, in collaborazione con i tre atenei di Palermo, Cagliari e Salerno, un centro di formazione di eccellenza distribuito nelle sedi delle città in cui approderanno i cavi del Tyrrhenian Link, l’elettrodotto sottomarino di Terna che unirà la Campania, la Sicilia e la Sardegna, per un totale di circa 970 km di collegamento e 3,7 miliardi di euro di investimenti, favorendo l’integrazione dei flussi di energia proveniente da fonti rinnovabili.
-foto ufficio stampa Terna-
(ITALPRESS).

Università Siena conferisce Laurea ad honorem a Fauci e Rappuoli

SIENA (ITALPRESS) – Giornata di festeggiamenti oggi a Siena per i nuovi dottori e dottoresse che hanno conseguito il titolo di laurea, triennale o magistrale, nell’ultimo anno accademico e che sono stati celebrati in piazza del Campo con la cerimonia del Graduation Day. Un intera giornata scandita da appuntamenti importanti che hanno ritmato il giorno della festa. In Rettorato, in mattinata, si è tenuta la cerimonia del conferimento della Laurea ad honorem in Medicina e Chirurgia al Professor Anthony Stephen Fauci e al Professor Rino Rappuoli. Ad aprire i festeggiamenti è stato il Rettore Roberto Di Pietra che ha salutato e ringraziato i due neo laureati ad honorem dell’Ateneo e le numerose autorità accademiche civili, militari e religiose presenti. «Le lauree ad honorem che abbiamo il piacere di conferire ai professori Anthony Fauci e Rino Rappuoli – ha detto il Rettore Roberto Di Pietra nel suo discorso – costituiscono il riconoscimento di un percorso, di una maturazione di esperienza e di conoscenza, di tanti risultati ottenuti e messi a disposizione della comunità scientifica internazionale.
Le Lauree ad honorem sono, allo stesso tempo, un atto di riconoscimento, ma anche di ringraziamento per il contributo portato alla scienza e alla conoscenza». Sono stati quindi i Professori Francesco Dotta, Direttore del Dipartimento di Scienze Mediche, Chirurgiche e Neuroscienze e Vincenzo Sorrentino, Direttore del Dipartimento di Medicina Molecolare e dello Sviluppo a illustrare i due neo-dottori. Dopo la lettura della motivazione e della laudativo i due nuovi laureati ad honorem dell’Ateneo hanno tenuto la loro lezione magistrale. Le celebrazioni si sono poi spostate nella splendida cornice della Piazza del Campo, dove nel pomeriggio hanno preso posto i circa 700 nuovi dottori e dottoresse che hanno conseguito il titolo di laurea triennale o magistrale nell’ultimo anno accademico, accompagnati da molti familiari ed amici. Alle ore 17 è iniziata la cerimonia del “Graduation Day”. Grande l’emozione al suono delle chiarine che hanno dato l’avvio all’evento, con il corteo accademico che ha fatto il suo ingresso in piazza. Ad aprire l’evento è stato il saluto, rivolto alle nuove dottoresse e ai nuovi dottori, del Rettore Roberto Di Pietra, attorniato dai Direttori dei Dipartimenti: “Lo scopo delle riflessioni che vi proporremo è quello di festeggiare il traguardo che avete raggiunto, desideriamo esprimere a tutte e tutti i migliori auguri, vogliamo manifestarvi i nostri desideri e le nostre “visioni” per il Vostro futuro”.

foto_ ufficio stampa Università di Siena

(ITALPRESS).

Incontro Andisu su residenze universitarie, borse di studio e Pnrr

ROMA (ITALPRESS) – L’Associazione nazionale degli organismi per il diritto allo studio universitario (Andisu) organizza per la
settimana prossima, a Trieste, un incontro tra la governance dei soggetti che si occupano della tutela del diritto allo studio universitario in tutta Italia. L’appuntamento arriva nel particolare momento in cui il caro affitti degli alloggi privati ha richiamato l’attenzione sull’importanza della tutela del diritto allo studio. I lavori si svolgeranno giovedì prossimo, 22
giugn, presso la Sala Multimediale Tiziano Tessitori.
All’evento nazionale prenderanno parte il presidente della Conferenza delle Regioni e governatore della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga; la presidente del Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari (Cnsu), Alessia Conti; il dirigente dell’ufficio VI della direzione generale degli Ordinamenti della formazione superiore e del diritto allo studio
del ministero dell’Università, Enrico Montaperto.
Previsti anche gli interventi di Alessia Rosolen, assessore regionale al Lavoro, formazione, istruzione, ricerca, università e famiglia della Regione Friuli Venezia Giulia, Francesco Svelto, delegato della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane e rettore dell’Università di Pavia, Giuseppe Catalano, docente Università La Sapienza-Roma, Antonio Di Donato, direttore generale Unità di Missione per l’Attuazione degli interventi del Pnrr del Mur, Elena Atzeni, Integration Associate per Unhcr.
“Un importante appuntamento nazionale che abbiamo voluto svolgere
per illustrare le evoluzioni, sfide e i risultati nella tutela del Diritto allo Studio strategico per il futuro del nostro Paese”, sottolinea il presidente di Andisu, Alessio Pontillo.
(ITALPRESS).
-foto agenziafotogramma.it-

Paolo Martelli nuovo rettore dell’Università di Parma dal 1° novembre

PARMA (ITALPRESS) – Paolo Martelli sarà il nuovo rettore dell’Università di Parma per il sessennio accademico 2023/2024 – 2028/2029, in base ai risultati del ballottaggio che si è chiuso oggi alle 18. Martelli, ordinario di Clinica medica veterinaria al Dipartimento di Scienze Medico-Veterinarie, ha ottenuto 636 voti contro i 476 di Sara Rainieri. Entrerà in carica il 1° novembre 2023.
Il nuovo Rettore ha quindi preso la parola. Dopo essersi congratulato con i suoi antagonisti ha ringraziato per la fiducia che gli è stata accordata con il voto. “Come indicato nel mio programma voglio richiamare alcuni principi che saranno punti di riferimento del mio agire: lo spirito di servizio, il senso di responsabilità, la passione, l’entusiasmo, l’esperienza, il rispetto, la gentilezza, l’umiltà, la sobrietà, l’equità, la fermezza, la trasparenza e l’integrità, nella forte convinzione che l’Università è un’istituzione, una comunità da amare e pertanto da servire, in cui l’interesse supremo è uno e uno solo: quello collettivo”, ha detto, sottolineando che “ognuna e ognuno sarà artefice dei cambiamenti e dei successi che otterremo perchè ognuna e ognuno è un tassello indispensabile della nostra Università”.
In chiusura i ringraziamenti: a elettrici ed elettori, a colleghe e colleghi che lo hanno supportato, al Rettore Paolo Andrei, alla famiglia, al suo maestro Giovanni Ballarini (presente in aula) e a “studentesse e studenti di questi molti anni, che tanto mi hanno insegnato, forse più di quanto sia stato in grado di fare io per loro, e ai quali dedico questo risultato”.
La nomina ufficiale avverrà successivamente con Decreto del Ministro dell’Università e della Ricerca.

– foto ufficio stampa Università degli Studi di Parma –
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La Sapienza intitola residenze studentesche al linguista Luca Serianni

ROMA (ITALPRESS) – Porterà il nome del linguista della Sapienza Luca Serianni, scomparso meno di un anno fa, l’edificio del Complesso ex Regina Elena, completamente ristrutturato e destinato alle residenze universitarie.
La cerimonia di intitolazione e svelamento della targa, fortemente voluta dalla rettrice Polimeni, si è svolta stamattina alla presenza del presidente della Regione Lazio Francesco Rocca.
L’edificio, di 9.600 metri quadrati di superficie lorda – corrispondenti a 8.200 mq di superficie utile interna – è il più grande dei 7 che compongono il complesso edilizio e si sviluppa su quattro livelli fuori terra ed un piano interrato. La struttura offre 166 camere tra singole e doppie, ognuna con bagno privato, per un totale di 240 posti letto; a disposizione degli studenti, aule per la didattica, sale studio e spazi comuni per la socialità, ma anche cucine attrezzate e locali di servizio.
“Sapienza è in prima linea per il diritto allo studio – dichiara la rettrice Antonella Polimeni -. Il nostro impegno per garantire posti alloggio sicuri, accoglienti, e soprattutto accessibili a chi ha minori possibilità o per i più meritevoli è ben delineato da un programma di interventi edilizi: ricordo che sono in corso di realizzazione le residenze di via Osoppo, quelle di via Palestro, dell’ex dopolavoro in Città universitaria e quelle del Polo Pontino di Latina. E’ inoltre prevista nell’area dell’ex SDO di Pietralata la realizzazione di un ulteriore studentato da 240 posti che sarà gestito da Lazio DiSCo, intervento di cui Sapienza è stata promotrice curando fino alla progettazione definitiva e avendo messo a disposizione il terreno su cui sorgerà l’edificio”.
Il complesso ex Regina Elena, articolato in sette edifici, si estende su una superficie complessiva lorda di circa 24.500 metri quadrati, con una pertinenza esterna di circa 2.500 metri quadrati.
Parte di questo patrimonio edilizio è stato dichiarato di particolare interesse storico-artistico, e risale alla progettualità e alla forte trasformazione di cui il quadrante della città fu oggetto, a partire dai primi del Novecento, con i limitrofi insediamenti del Policlinico Umberto I (anni 1915 -22), della Città Universitaria (anni 1932-35), dell’Istituto Superiore di Sanità (anni 1933-34) e degli Istituti Fisioterapici Ospedalieri che furono ufficialmente inaugurati nel 1933 dalla Regina a cui devono il loro nome.
Luca Serianni, linguista e filologo, è stato docente emerito della Sapienza, socio dell’Accademia della Crusca e dell’Accademia dei Lincei, vicepresidente della società Dante Alighieri, autore di molti volumi e pubblicazioni dedicate alla linguistica. Tra i riconoscimenti internazionali aveva ricevuto la laurea honoris causa dall’Università di Valladolid e il dottorato honoris causa dall’Università di Atene.
Dopo la sua ultima lezione da docente di Storia della lingua italiana nel 2017, ha continuato a partecipare ad attività di ricerca e programmi didattici, fino alla sua improvvisa scomparsa a luglio dello scorso anno, in seguito a un incidente.
“Luca Serianni, un docente esemplare, è stata una persona – aggiunge la rettrice – istintivamente gentile, affabile, generosa e disponibile. Sinceramente dedita a tutti coloro ai quali trasmetteva qualcosa, fosse un insegnamento o un pensiero o un’idea o, più semplicemente, una parola. Vogliamo che resti – conclude – tangibilmente presente nella comunità studentesca che tanto lo ha amato: per questo abbiamo scelto di intitolargli la nostra Residenza”.

– Foto xl3/Italpress –

(ITALPRESS).