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Humanitas University, al via il nuovo anno accademico

MILANO (ITALPRESS) – Inaugurato oggi il nono anno accademico di Humanitas University. Presenti alla cerimonia anche il sindaco di Pieve Emanuele Pierluigi Costanzo, il sindaco di Milano Giuseppe Sala e il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana.
Un’occasione per riflettere sulle sfide del futuro e sull’anno appena trascorso, che ha visto crescere i numeri dell’Ateneo dedicato alle Life Sciences e la sua vocazione internazionale, come dimostra il 38% di studenti stranieri che scelgono il Campus di Pieve Emanuele per diventare i medici di domani. Nel 2022 Humanitas University è entrata per la prima volta nel ranking Times Higher Education (THE), posizionandosi tra le prime 250 università al mondo su 1799 atenei presi in analisi, la migliore new entry. Inoltre si posiziona nella fascia tra le prime 176 – 200 migliori università di medicina. Si confermano così i risultati dell’università nei ranking internazionali, come già fotografato da Leiden CWTS e U-Multirank per il 2022: l’Ateneo, infatti, è al primo posto in UE per percentuale di pubblicazioni scientifiche, nel top 10% a livello mondiale per il Leiden CWTS Ranking, e ottavo in Europa per il corso di laurea in Medicina secondo U- Multirank.
Il nono anno dell’Ateneo segna anche la chiusura del rettorato del professor Marco Montorsi. “Non potrei essere più orgoglioso di chiudere i primi nove anni di vita della nostra Università – racconta Montorsi – e di aver visto realizzati gli obiettivi che ci eravamo prefissati. Abbiamo costruito un’offerta didattica pre e post laurea in continuo ampliamento, un campus e le residenze universitarie; la nostra comunità è in costante crescita a livello di faculty e di studenti, connotandosi per una crescente multiculturalità. Infatti, fin dalla sua nascita il nostro progetto formativo era fortemente caratterizzato da una tensione verso l’internazionalità, per i dare ai giovani la possibilità di formarsi e di esprimersi non solo come professionisti ma anche come persone, e di poter tornare poi nel mondo e restituire alla società un’esperienza veramente aperta e multiculturale”.
“A noi come Università – aggiunge – spetta il compito di mettere gli studenti nelle migliori condizioni per raggiungere l’obiettivo finale attraverso percorsi che elevano la qualità della didattica e migliorano l’orientamento degli allievi, garantendo maggiore autonomia e flessibilità, seguendo modelli già presenti in altri Paesi europei, ma anche attraverso un’attenzione al benessere fisico e mentale. Per rispondere alle sfide che la Medicina è chiamata ad affrontare, è diventata cruciale l’apertura a percorsi sempre più transdisciplinari con alcuni focus su progetti didattici specifici in ambito di Computer Science nel settore delle Scienze della Salute”. Secondo il rettore “è un processo che andrà supportato dalla tecnologia, di pari passo con i progressi dell’Intelligenza Artificiale, che probabilmente diventerà il più grande alleato della didattica nei prossimi anni. Abbiamo infine visto come sia diventato cruciale attivare collaborazioni inter ateneo a livello nazionale e internazionale: mi auguro che si possa continuare in questa direzione e dimostrare così la competitività del sistema accademico italiano a livello europeo e globale”.
La Lectio Magistralis è stata affidata a Michael Snyder, direttore del Department of Genetics alla Stanford University School of Medicine. Snyder ha contribuito allo sviluppo e alla diffusione di una tecnologia ampiamente utilizzata per l’analisi simultanea di migliaia di geni, molecole di RNA e proteine.
Iniziando con gli studi sul lievito di birra e successivamente espandendosi agli esseri umani, il professore ha stabilito un elevato standard di servizio per la comunità e ha contribuito a gettare le basi della biologia dei sistemi. Ha anche aperto la strada all’applicazione delle tecnologie omiche e dei big data alla medicina personalizzata.
Nella prevenzione, anche grazie ai moderni wearables, è indicata la strada per affrontare le sfide della sanità del futuro: il progressivo aumento dei bisogni di salute di una popolazione sempre più anziana e la sostenibilità del sistema. La medicina di precisione, infatti, realizzata grazie all’analisi dei big data incrociando le informazioni sul genoma con quelle cliniche, ambientali e sociali relative a ogni persona, porta con sè un tema di sostenibilità delle cure, affrontabile solo prevenendo le malattie per le quali è possibile farlo.
In questo potranno venire in aiuto i wearables: un esempio di applicazione pratica dell’innovazione in medicina. Incoraggiando l’attività fisica e migliorando il riposo, i dispositivi tecnologici indossabili potranno aiutare le persone a rimanere in salute e prevenire il verificarsi di condizioni patologiche, riducendo di circa il 20% i costi sanitari.
“La nostra Università deve sviluppare i professionisti della Medicina del futuro, capaci di porsi i perchè, di curare; ma soprattutto di prendersi cura dei pazienti, portando le novità al loro letto, nelle case, negli ospedali di comunità, nei grandi ospedali di Ricerca e cura – ha sottolineato il presidente di Humanitas, Gianfelice Rocca -. Lo deve fare pensando che i nostri sono studenti di tutto il mondo, con valori ed esigenze anche diverse”.

– foto ufficio stampa Humanitas –
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Bernini consegna la laurea ad honorem a Liliana Segre

ROMA (ITALPRESS) – Il ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini ha consegnato la Laurea ad honorem in Scienze Filosofiche alla senatrice a vita Liliana Segre. La cerimonia di consegna, presieduta dal rettore dell’Università Alma Mater di Bologna Giovanni Molari, si è svolta questo pomeriggio presso l’abitazione della Senatrice a Milano, ha partecipato anche professoressa Marina Lalatta Costerbosa, in rappresentanza del Dipartimento di Filosofia e Comunicazione.
“A Liliana Segre, come lei stessa ha ricordato durante la cerimonia, mi lega una vecchia e sincera amicizia, e ciò che posso offrirle oggi è la mia gratitudine. Credo che noi tutti, come donne e uomini liberi, nati e vissuti in tempi di pace e democrazia, dovremmo ringraziare Liliana Segre perchè è riuscita a raccontarsi senza alcuna retorica ma anche senza alcuna sottovalutazione della tragedia umana e personale vissuta durante l’Olocausto”, dichiara il ministro Bernini. “La cosa più bella fatta finora, da quando ho l’onore di rappresentare il Ministero dell’Università e della Ricerca, è proprio quella di aver firmato la laurea ad honorem per Liliana Segre”, aggiunge.
“Una volta diventata nonna, Liliana Segre ha capito che era il momento di togliere il mantello dell’invisibilità che per tanti anni l’aveva accompagnata. Ha deciso di parlare ai suoi nipoti. E per i suoi nipoti. Quei nipoti che l’hanno aiutata a ritrovare la ragazzina che non aveva potuto essere. E’ così diventa un bene prezioso per tutta l’Italia”, aggiunge Bernini.
“La senatrice Segre è una donna forte e tenace, che ha vissuto l’odio e che ha avuto il coraggio di portare ai giovani un messaggio di pace. Ringrazio l’Alma Mater per essersi fatta tramite dell’omaggio condiviso da tutto il Paese. Un riconoscimento sentito e doveroso per la sua incessante azione di testimonianza, di custodia e trasmissione della memoria, che ci ha insegnato a costruire un futuro diverso”, conclude il ministro.

– foto ufficio stampa Ministero Università e Ricerca –

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Università, accordo Ntt Data-Iulm per ricerca, formazione e sviluppo

MILANO (ITALPRESS) – Ntt Data Italia, parte della multinazionale giapponese leader nel settore dell’it, ha sottoscritto un accordo quadro con l’Università Iulm che si pone l’obiettivo di valorizzare e incentivare attività di ricerca, formazione e sviluppo. Questo rapporto nasce dalla condivisa consapevolezza che per contribuire a un’innovazione tecnologica e sostenibile delle imprese del nostro Paese non si possa prescindere da una contaminazione di competenze tecnico-scientifiche e umanistiche. Fulcro della collaborazione è un percorso che mira a connettere in modo più efficiente il mondo della formazione con il mercato del lavoro: un insieme di attività che mettono al centro gli studenti e i laureandi dell’Ateneo, ai quali saranno dedicati tirocini, stage e corsi post lauream. La collaborazione reciproca fra Ntt Data e l’Ateneo verterà sullo sviluppo di tematiche di Technology & Business Innovation che vanno dall’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale generativa al digital human passando per il metaverso e il design thinking; oltre al lavoro congiunto su studi e ricerche, che potranno concretizzarsi nell’attribuzione di tesi di laurea e borse di studio. Un accordo, questo, che ha già mostrato i primi risultati in occasione della recente inaugurazione di Iulm AI Lab, il primo laboratorio tecnologico dedicato all’Intelligenza Artificiale nato in una università non stem. Grazie all’impegno congiunto di Iulm AI Lab e di Ntt Data, la compagnia teatrale Naufraghi InVersi ha recitato versi della Divina Commedia che l’Intelligenza Artificiale generativa di ultima generazione ha trasformato in immagini audiovisive mostrate al pubblico in sala. “Convinti che per fare innovazione tecnologica con l’AI, sia necessario coniugare le conoscenze di dominio e i saperi umanistici con le competenze tecnologiche, la collaborazione con Ntt Data, leader mondiale nella tecnologia, rappresenta un tassello fondamentale nella rete di relazioni del laboratorio, che ha come obiettivo quello di aiutare le imprese a sviluppare soluzioni disegnate sui reali bisogni degli utenti e generare cultura dell’innovazione a vari livelli” queste le parole del professor Guido Di Fraia, Founder e Presidente di Iulm AI Lab e Prorettore all’Innovazione e all’Intelligenza Artificiale dell’Università Iulm. “Siamo molto orgogliosi di collaborare con una realtà così centrale nel mondo della formazione quale è la Iulm – ha commentato Pietro Scarpino, Head of Advanced Technologies di Ntt Data Italia e Responsabile dell’Innovation Center Europeo -. Questa partnership nasce perchè siamo convinti che l’innovazione abbia origine da quella che noi chiamiamo ‘antidisciplinarietà’, ossia dalla condivisione di idee da parte di esperti provenienti da ambiti diversi, che crea sempre sinergie virtuose. Abbiamo scelto la Iulm perchè siamo convinti che la tecnologia possa imparare molto, ma anche dare molto ad ambiti come quello umanistico”. L’accordo dimostra, infatti, non solo il costante impegno di Ntt Data nella formazione, ma anche un’apertura nei confronti di ambienti di ricerca e formazione non strettamente correlati all’ambito tecnologico, come già avviene con L’Orientale di Napoli con cui si stanno sperimentando nuove forme di sinergia tra metodologie tecnico/scientifiche e umanistiche.(ITALPRESS).

Photo Credits: www.agenziafotogramma.it

Al via i bandi della borsa di studio “Amazon Women in Innovation”

MILANO (ITALPRESS) – Sono stati annunciati i bandi per la candidatura alla quinta edizione di “Amazon Women in Innovation”, il progetto delle borse di studio finanziato da Amazon e rivolto alle giovani studentesse universitarie in ambito STEM iscritte ad una delle sei Università italiane partner dell’iniziativa.
Le modalità per candidarsi e la data di scadenza per la presentazione della domanda sono state pubblicate sui siti del Politecnico di Milano, del Politecnico di Torino, dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, dell’Università degli Studi di Cagliari, dell’Università Federico II di Napoli e nei prossimi giorni saranno disponibili anche sul sito dell’Università degli Studi di Palermo. Le borse di studio hanno lo scopo di incentivare e aiutare le giovani meritevoli a intraprendere un percorso di studi nelle discipline Scientifiche, Tecnologiche, Ingegneristiche e Matematiche (STEM) e avviare percorsi di carriera nel settore dell’innovazione e della tecnologia.
“Amazon Women in Innovation” si inserisce nel programma di Amazon nella comunità, a supporto della crescita delle nuove generazioni nel mondo digitale. La borsa di studio, della durata di 3 anni, consiste in un finanziamento di 6.000 euro all’anno a sei studentesse dei sei atenei italiani coinvolti. Le Università sceglieranno le vincitrici in base a parametri di merito e di reddito, come specificato nei bandi di gara. Oltre a supportare economicamente le studentesse, Amazon metterà a loro disposizione una mentor, ossia una manager di Amazon che possa aiutarle a sviluppare competenze utili per il lavoro futuro come, ad esempio, le tecniche per creare un curriculum efficace o affrontare un colloquio di lavoro.
“Con il progetto ‘Amazon Women in Innovation’ vogliamo supportare e accompagnare concretamente le giovani donne ad acquisire le giuste competenze nelle discipline STEM per competere ad armi pari nelle loro future esperienze lavorative in questo ambito che ancora oggi è poco accessibile alle ragazze”, afferma Mariangela Marseglia, VP e Country Manager di Amazon.it e Amazon.es.
“C’è ancora molto da fare ma sono orgogliosa di questo progetto, che di anno in anno si arricchisce con l’aggiunta di nuovi Atenei. Chiaro segnale che siamo sulla giusta strada. Non vediamo l’ora di conoscere le vincitrici di questa quinta edizione, a cui già da ora auguro un futuro ricco di soddisfazioni”, aggiunge.
Le precedenti edizioni di “Amazon Women in Innovation”
“Amazon Women in Innovation” nasce nel 2018 e, ad oggi, per il quinto anno consecutivo, continua a supportare e incentivare le giovani studentesse universitarie appassionate di materie STEM.
L’iniziativa coinvolge in totale 6 Atenei ed è stata estesa a due ulteriori Istituti italiani, l’Università degli Studi di Palermo e l’Università Federico II di Napoli, raggiungendo quindi altre due aree del Sud Italia, a conferma del successo riscontrato nel corso delle varie edizioni.
Ad oggi, il progetto ha premiato tredici giovani meritevoli attraverso l’erogazione di 13 borse di studio, ciascuna del valore di 6.000 euro. Con la quinta edizione, altre sei nuove studentesse potranno accedere a questa opportunità per il prosieguo del loro percorso universitario e per acquisire le competenze necessarie ad affrontare le sfide del mondo del lavoro.

– foto ufficio stampa Amazon –
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Università Palermo, studio sull’ecologia chimica pubblicato su Annual Review of Entomology

PALERMO (ITALPRESS) – Lo studio dal titolo “Chemical Ecology of Floral Resources in Conservation Biological Control”, condotto da un team di ricercatori del Dipartimento SAAF – Scienze Agrarie, Alimentari e Forestali dell’Università degli Studi di Palermo, è stato pubblicato su “Annual Review of Entomology”, rivista a cadenza annuale edita da “Annual Review” che pubblica i contributi di autori selezionati dal comitato editoriale per aggiornare la comunità scientifica di riferimento su tematiche di punta.
Il gruppo di ricerca, composto da Stefano Colazza, Ezio Peri e Antonino Cusumano, ha messo in evidenza il ruolo strategico dell’ecologia chimica come disciplina utile a massimizzare l’efficacia dei programmi di controllo biologico conservativo (CBC) basati sull’introduzione di risorse floreali negli agro-ecosistemi.
“Il controllo biologico conservativo – spiegano dal team – consiste in un insieme di tecniche e approcci mirati ad aumentare le performance degli insetti antagonisti naturali degli insetti fitofagi delle piante coltivate. Un’importante tecnica, nell’ambito del CBC, consiste nell’introduzione di risorse floreali ricche in nettare negli agro-ecosistemi. Infatti, numerosi antagonisti naturali, quali predatori e parassitoidi, necessitano di risorse zuccherine per far fronte ai loro bisogni energetici e spesso tali risorse sono insufficienti negli appezzamenti agricoli spesso caratterizzati da ridotta biodiversità. In questa tecnica la selezione delle risorse floreali da introdurre è spesso basata su caratteristiche delle varie essenze botaniche quali la scalarità della fioritura, la produzione quanti-qualitativa del nettare e l’accessibilità dei fiori. Tuttavia, l’identificazione delle risorse floreali dovrebbe anche tener conto dell’attrattività nei confronti degli antagonisti naturali, i quali devono necessariamente localizzare tali risorse prima di poterle utilizzare e in questo lo studio dell’ecologia chimica può fornire un valido supporto”.
“In questo lavoro di revisione – proseguono i ricercatori – ci siamo chiesti quali fossero le sostanze volatili emesse dalle varie essenze botaniche utilizzate dagli insetti parassitoidi durante la localizzazione del nettare floreale. Abbiamo anche messo in evidenza come spesso il nettare floreale sia colonizzato da microorganismi, in particolare batteri e lieviti, i quali possono modificarne le caratteristiche organolettiche e, di conseguenza, le performance dei parassitoidi. Infine, poichè le essenze botaniche utilizzate nel CBC devono attrarre selettivamente gli insetti utili, abbiamo evidenziato quali possano essere i fattori da tenere in considerazione nella loro scelta per evitare che altri insetti non-bersaglio, quali fitofagi e iperparassitoidi, possano utilizzarle”.
foto ufficio stampa Università Palermo, da sinistra Stefano Colazza, Ezio Peri e Antonino Cusumano
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Mattarella e Von Der Leyen inaugurano l’anno accademico dell’Università di Palermo

PALERMO (ITALPRESS) – Una cerimonia carica di aspettative, preparativi ed emozione, che si è sciolta quando il presidente della commissione europea, Ursula von der Leyen, nell’aula magna del dipartimento di Ingegneria dell’Università di Palermo, per l’inaugurazione dell’anno accademico, ha messo di lato, per un attimo, l’aplomb istituzionale, lasciandosi andare ad una citazione dialettale: “Siete voi a renderla Sicilia bedda. Siete l’energia nascosta di quest’isola e la sua bellezza più profonda”, ha detto, rivolgendosi a dottorandi e ai giovani tutti e suscitando un forte applauso della platea.
Si chiude così l’intervento, molto atteso, del capo dell’esecutivo dell’Unione europea, alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e del ministro dell’Università e della ricerca, Anna Maria Bernini, del sindaco Roberto Lagalla, del governatore Renato Schifani, del presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno e delle autorità civili e religiose.
“Presidente – ha sottolineato von der Leyen – c’è una frase di suo fratello che mi ha colpita profondamente. Piersanti Mattarella era convinto che l’Italia e l’Europa avessero la responsabilità di aiutare il Mezzogiorno a trasformarsi, ma ha anche detto che ‘Nessun progresso può attecchire e durare manovrato dall’alto, senza mettere in moto le energie nascoste e senza il loro entusiasmò”.
Un’occasione, quella di stamattina, che cade a un anno dall’inizio della guerra in Ucraina. “Visto dalla Sicilia, potrebbe sembrare un conflitto lontano. Ma non lo è – ha sottolineato la presidente della commissione Ue -. I giovani ucraini condividono con voi gli stessi desideri, che sono quelli di tutti i giovani europei. Vogliono essere indipendenti e padroni del proprio futuro. Vogliono vivere liberamente in un paese democratico”
Un intervento rivolto alle potenzialità dell’Isola. “La Sicilia è al centro dell’Europa – ha ribadito con forza Ursula von der Leyen -. E’ in Sicilia che si trova la chiave di tutto, per citare Goethe. Questa bella isola è cruciale per affrontare alcune delle tematiche più importanti del nostro tempo: la transizione verso l’energia pulita, la migrazione e la creazione di un’economia al servizio della prossima generazione europea”.
“La Sicilia può diventare una potenza dell’energia pulita per l’Europa. Non solo per il sole e il vento ma perchè all’inizio di questo mese, proprio qui in Sicilia è iniziata la costruzione della più grande gigafactory solare europea, che produrrà una nuova generazione di pannelli solari – ha spiegato -. Il nostro piano europeo per la ripresa, NextGenerationEU, contribuisce a finanziarla. Perchè sappiamo che l’energia pulita è il futuro. E questo futuro si realizza qui, in Sicilia”.
Per quanto riguarda il tema degli immigrati, von der Leyen è stata chiara: “La migrazione si può gestire. Dobbiamo creare percorsi sicuri affinchè chi ha diritto alla protezione possa raggiungere l’Europa. Dobbiamo combattere passatori e trafficanti. Dobbiamo dialogare con i paesi partner, collaborare al rimpatrio di chi non ha diritto di restare e mettere fine a questa tragica perdita di vite umane. E dobbiamo cooperare a livello europeo. Ora che abbiamo un piano, lo dobbiamo attuare insieme. Una soluzione europea è possibile e mi impegnerò al massimo per raggiungere l’obiettivo: un sistema europeo che serva al meglio la Sicilia e tutta l’Europa”.
A fare il padrone di casa è stato il rettore Massimo Midiri, in apertura della cerimonia ha detto: “Questa giornata è dedicata al tema dello sviluppo sostenibile. In Sicilia, questo tema si arricchisce di sfumature e significati particolari e profondi. Per noi, mega Ateneo con più di 40.000 studenti, questo tema richiama ad una straordinaria responsabilità, per la crescita lo sviluppo del nostro contesto sociale, difficile e complesso, pieno di contraddizioni ma ricco di opportunità. Abbiamo una particolare responsabilità nei confronti della popolazione studentesca, che, in un territorio con i più bassi livelli di istruzione in Europa, è costituita da ragazzi che in tanti casi saranno i primi laureati della loro famiglia”.
Il rettore ha ammesso che “i nostri studenti affrontano disagi e difficoltà maggiori di altri, con una rete di trasporti, di servizi, di residenze universitarie le cui carenze rendono più irto e accidentato il loro percorso quotidiano. Sappiamo – ha aggiunto il rettore – che a quegli studenti offriamo strutture non sempre idonee perchè, nonostante i nostri sforzi di adeguamento, anni di sotto-finanziamento del sistema dell’istruzione in Italia – e soprattutto nel Mezzogiorno – hanno reso le nostre aule meno accoglienti di quanto i nostri giovani meriterebbero”.
E ringraziando la presidente von der Leyen, Midiri si è augurato che “il Sud Italia sappia utilizzare i poderosi investimenti del Next Generation EU” per “colmare i divari storici, sulla base di nuovi modelli economici sostenibili e proiettati verso il futuro”.
Fiducia nel futuro anche nelle parole del ministro dell’Università, Anna Maria Bernini: “Presidente Von der Leyen, nei momenti più difficili del suo mandato ha fatto una scelta dirompente: programmare e investire sui giovani. Nel 2022, proclamando l’Anno europeo dei giovani. Nel 2023 dedicando l’anno alle competenze”.
E rivolgendosi agli studenti, ha aggiunto: “Finchè avrete curiosità e dubbi, finchè vi emozionerete davanti alla bellezza sarete uomini liberi. Liberi di fare scelte. Liberi di essere coraggiosi”. E citando “un eroe siciliano, Peppino Impastato, che credeva nella cultura sopra ogni cosa”, ha concluso: “Bisognerebbe educare la gente alla bellezza: perchè in uomini e donne non si insinui più l’abitudine e la rassegnazione ma rimangano sempre vivi la curiosità e lo stupore”.
foto ufficio stampa Regione siciliana
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A Palermo rettori e delegati di 9 Università europee inaugurano il progetto Forthem

PALERMO (ITALPRESS) – Rettori e delegati di nove università inaugurano a Palermo il nuovo progetto quadriennale dell’Alleanza Europea FORTHEM finanziato dall’Unione Europea.
Sono partiti nella sala magna dello Steri, sede del Rettorato dell’Università di Palermo, i lavori del progetto FORTHEM rifinanziato per ulteriori 4 anni, estendibili a 6, nell’ambito del programma Erasmus+ con una dotazione di oltre 14 milioni di euro.
Il meeting, che si svolgerà sino a giovedì 23 febbraio alla presenza di oltre 100 delegati di nove Università europee, coinvolge la governance, il corpo docente, gli uffici relazioni internazionali dell’università e la rappresentanza studentesca di UniPa e degli altri Atenei partner.
A dare il kick-off del progetto il rettore dell’Università di Palermo, Massimo Midiri, che commenta: “UniPa è stato il primo Ateneo del Sud Italia a far parte di una grande Alleanza Europea. Siamo particolarmente orgogliosi di ospitare il meeting di avvio del nuovo progetto FORTHEM in una settimana particolarmente importante per la nostra connotazione di Università moderna, aperta al mondo, sempre più europea, che culminerà con la cerimonia di inaugurazione dell’Anno Accademico alla presenza della Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, del Presidente della Repubblica e del Ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini”.
FORTHEM punta a mettere insieme le competenze del consorzio per costituire un mega Ateneo Europeo. Oltre a Palermo, le università che costituiscono FORTHEM hanno sede a Dijon (Francia), Valencia (Spagna), Mainz (Germania), Riga (Lettonia), Opole (Polonia), Jyvaskyla (Finlandia), Adger (Norvegia) e Sibiu (Romania).
L’azione “European Universities” è stata lanciata dalla Commissione Europea nel 2019 con l’obiettivo di formare studenti e cittadini autenticamente europei, multilingue e culturalmente aperti al mondo. I progetti di “European Universities” solitamente coinvolgono non soltanto le università ma anche stakeholder esterni, imprese, autorità governative, scuole e cittadini, puntando a una riforma complessiva del sistema di “higher education” che sia più rispondente alle attuali esigenze della UE.
“E’ un’occasione unica per rendere la nostra Università sempre più integrata con prestigiosi Atenei europei – aggiunge il Prorettore alla Didattica e alla Internazionalizzazione, Fabio Mazzola – Riteniamo che il progetto possa rappresentare uno straordinario veicolo di grande accelerazione per la evoluzione e trasformazione di UniPa, ponendo i nostri studenti, il nostro corpo docente e il nostro staff amministrativo in una prospettiva sempre più europea, non solo attraverso i programmi di mobilità ma anche acquisendo best practice e contribuendo alla loro diffusione nel nostro contesto”.
La costituzione di Alleanze europee, è stato sottolineato, risulta essere attualmente la forma di cooperazione internazionale più complessa dell’intero programma Erasmus+ richiedendo ai partner del consorzio una strategia congiunta di lungo termine orientata alla creazione di campus Europei multidisciplinari in cui tutti gli studenti, i docenti e lo staff delle università aderenti al consorzio possano accedere all’offerta degli altri partner.
Le novità introdotte da queste forme di cooperazione, è stato spiegato, non si limitano agli obiettivi, ma attengono anche alle metodologie di sviluppo degli output di progetto che prediligono percorsi bottom up e multidisciplinari, che consentano a studenti, docenti e staff di rivestire un ruolo da protagonisti e che mettano al centro le forme di pedagogia innovativa e il life long learning.
La mission dell’Alleanza FORTHEM è fortemente orientata all’internazionalizzazione degli Atenei nel loro complesso e coinvolge anche i contesti economico-sociali in cui tali atenei operano. Si punta a superare l’idea di “progetto di cooperazione” per approdare a strategie di riforma strutturale che affidano agli atenei il ruolo di promotore di politiche innovative e transnazionali.
Tutte le università aderenti sono saldamente radicate nel tessuto sociale ed economico delle rispettive regioni europee, agiscono come motori di internazionalizzazione e innovazione, alcune interconnesse da strutture politiche come i gemellaggi tra città e i partenariati regionali.
FORTHEM, come è stato evidenziato, ha già raggiunto importanti risultati nei primi tre anni di attività, tra i quali la creazione della piattaforma Digital Academy, coordinata proprio dall’Ateneo di Palermo, l’avvio di programmi di mobilità innovativa tra le università partecipanti, la promozione di internship internazionali.
“L’evento che si sta svolgendo in questi giorni ad UniPa – conclude Mazzola – darà il via alle attività del nuovo periodo di finanziamento, che si pone obiettivi ancora più ambiziosi, capaci di offrire agli studenti un’offerta formativa che sia davvero internazionale, multiculturale e sempre più innovativa e digitale”.
foto ufficio stampa Università Palermo
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Università, Bernini agli studenti “Merito non è istantanea ma percorso”

ROMA (ITALPRESS) – “Il merito non è un’istantanea. E’ un percorso lungo, anche faticoso. Nel corso di questi primi mesi di governo ho incontrato tanti studenti e spesso abbiamo affrontato insieme il tema del fallimento, delle pietre d’inciampo che rischiano di bloccare la crescita formativa e personale. Eppure, non c’è nulla di più formativo di un errore, di un insuccesso”. Lo ha detto il ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, intervenendo in collegamento all’inaugurazione dell’Anno Accademico dell’Università degli Studi di Firenze.
“Agli studenti dico: la lezione migliore la dovete trarre da voi stessi. E’ stato così perfino – ha aggiunto – per un genio assoluto, Leonardo da Vinci, chiamato a dipingere una parete del magnifico Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio. Leonardo fallì, volle sperimentare una tecnica ad olio incompatibile con i dipinti a muro. Ma la sua tenacia fu tale da portarlo a realizzare un’impalcatura speciale che coprisse l’intera parete. Oggi quel dipinto non c’è più, ma è rimasta l’invenzione di una impalcatura che poi è stata utilizzata per tante opere successive. Fate come Leonardo. Sbagliate, inciampate, ma traete il bene da ogni crisi. Le istituzioni, le università, noi tutti – ha concluso Bernini – siamo al vostro fianco per fornirvi gli attrezzi con cui vogliamo accompagnarvi nella costruzione del vostro domani”.

– foto Agenziafotogramma.it –

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