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Roma, Anelli e Schillaci inaugurano l’anno accademico della Cattolica

ROMA (ITALPRESS) – Con un pensiero agli studenti provenienti dalle zone colpite dal terremoto in Turchia e Siria si è aperta la cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico della sede romana dell’Università Cattolica. “Parlare di ‘policlinico universitariò non significa apporre una etichetta, ma esprimere l’essenza di un progetto culturale e ideale la cui missione è quella di mettere scienza e assistenza sanitaria a disposizione di tutti, offrendo un servizio autenticamente pubblico, che purtroppo non di rado viene frainteso in ragione di una riduttiva e formalistica rappresentazione del Gemelli come ‘erogatore privatò di prestazioni sanitarie – ha detto il rettore, Franco Anelli -. Una descrizione che tradisce la nostra identità e il nostro concreto operare e ci accomuna indebitamente a soggetti che si muovono in una logica no profit, pienamente legittima, ma che non ci appartiene”.
“La realtà dell’università è una macchina pensata per generare domande; per non appagarsi delle risposte; per educare persone capaci di formulare sempre nuovi interrogativi. E per essere continuamente attratti, sedotti dalla volontà di comprendere”, ha sottolineato Anelli, spiegando che “al di là dei mutamenti epistemologici della scienza medica mi sembra che siano due i parametri che troviamo sempre come riferimento strutturale alla sua applicazione quotidiana. All’inizio, per così dire, della ricerca c’è l’uomo, l’altra costante, ed è ciò che dà senso e significato ai nostri sforzi, che dà forma alla conoscenza è di nuovo l’uomo. C’è, infatti, un dato insopprimibile, una verità dalla quale la ricerca medica in particolare non sfugge: l’umanità del paziente”.
La cerimonia è stata preceduta dalla celebrazione della Santa Messa, presieduta dal Cardinale Josè Tolentino de Mendonça, prefetto del Dicastero per la Cultura e l’Educazione, e concelebrata da S. E. Monsignor Claudio Giuliodori, assistente Ecclesiastico generale dell’Ateneo, presso la Chiesa Centrale della Sede.
Il ministro della Salute, Orazio Schillaci ha ricordato che “oggi siamo impegnati a fronteggiare l’emergenza dei medici, una criticità che deriva da lontano, da una programmazione miope del numero di accessi alla Facoltà di Medicina che non rispondeva alle reali esigenze del Paese. Solo fino a 2-3 anni fa venivano ammessi per anno tra gli 8 e i 10 mila candidati alla Facoltà di Medicina, eppure ricordo che già dieci anni fa la conferenza dei presidi delle facoltà di medicina chiedeva insistentemente di portare a 12 mila il numero di studenti che potevano accedere alla facoltà di medicina. Una richiesta rimasta inascoltata. Per trovare una soluzione in tempi celeri è stato istituito presso il ministero dell’Università un gruppo di lavoro che ha il compito di definire il fabbisogno dei medici ed adeguare le capacità e l’offerta potenziale del sistema universitario. Abbiamo compreso che nessuna innovazione tecnologica, per quanto indispensabile e necessaria, potrà mai sostituire la leva essenziale del nostro Servizio Sanitario Nazionale: il capitale umano”.
Due le facoltà, nove i dipartimenti, 24 centri di ricerca, 40 corsi di laurea, 54 scuole di specializzazione, 5.852 gli iscritti, sono i numeri della sede universitaria romana.

– foto xc3/Italpress –
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Gli atenei piemontesi fanno squadra per la sostenibilità

TORINO (ITALPRESS) – Alimentazione e riduzione degli sprechi, taglio degli imballi e della carta, produzione di energia pulita e potenziale dell’idrogeno, aumento dell’efficienza degli edifici e delle aule. Utilizzo ottimale dei fondi Pnrr. Ma anche ricerche congiunte e trasversali tutte legate alla sostenibilità e alla transizione energetica. Questi i temi principali dell’Accordo della Rete delle Università Piemontesi per lo Sviluppo Sostenibile – RUS Piemonte, con cui le quattro Università confermano di essere allineate agli obiettivi della Strategia Regionale di Sviluppo Sostenibile – SRSvS – e di essere disponibili per un lavoro a fianco della Regione per portare il Piemonte sul percorso di transizione verso un nuovo modello di sviluppo. A firmare l’intesa Bartolomeo Biolatti, Rettore dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, Gian Carlo Avanzi, Rettore dell’Università del Piemonte Orientale, Guido Saracco, Rettore del Politecnico di Torino, e Stefano Geuna, Rettore dell’Università di Torino, con l’assessore Matteo Marnati con specifica delega ad Ambiente, Energia e Ricerca, con i connessi rapporti con Atenei.
I quattro Atenei piemontesi, unendo le forze nella RUS Piemonte, avranno la possibilità di realizzare azioni congiunte di coinvolgimento della popolazione (la cosiddetta terza missione delle Università), che potranno impattare su una comunità di oltre 140.000 persone, considerando l’insieme di studenti, collaboratori, staff tecnico-amministrativo e docenti. Le sfide poste al 2030 e 2050 dall’Agenda Globale e dalla Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile impongono sistemi di governance collaborativi e transdisciplinari. “Con l’accordo della RUS le Università piemontesi si uniscono nello sfidante percorso della transizione ecologica verso gli obiettivi di sviluppo sostenibile del 2030, mettendosi a disposizione, assieme alla Regione Piemonte, della società tutta” dichiara il Rettore dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, Bartolomeo Biolatti. “La sostenibilità è un tema chiave del nostro piano strategico e non a caso un nostro dipartimento concentra la didattica e la ricerca scientifica sullo sviluppo sostenibile e sulla transizione ecologica” dichiara il Rettore dell’Università del Piemonte Orientale, Gian Carlo Avanzi.
“In questo momento storico il sistema universitario piemontese dimostra di essere in grande forma. A fronte di un calo nazionale delle immatricolazioni, i nostri atenei proseguono nel trend di constante crescita. Tanti sono i progetti in campo nelle singole Università e tante le collaborazioni che ci legano sul territorio” dichiara il Rettore del Politecnico di Torino, Guido Saracco. “L’accordo tra i quattro atenei costituisce un importante passo in avanti in una strategia di connessione dei saperi e delle competenze del sistema universitario in un ruolo di stimolo, supporto, accompagnamento e orientamento delle scelte in tema di sostenibilità dei territori piemontesi” dichiara il Rettore dell’Università di Torino, Stefano Geuna.
-foto xb2-
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Laurea honoris causa per Profumo (Leonardo) dalla Federico II di Napoli

NAPOLI (ITALPRESS) – In una cerimonia prestigiosa, intensa e a tratti anche commovente, l’Università Federico II di Napoli ha conferito la laurea honoris causa in Ingegneria dei materiali ad Alessandro Profumo. L’amministratore delegato di Leonardo è stato insignito dall’ateneo federiciano che ne ha riconosciuto l’attività di costante promozione nel settore dei materiali e delle relative tecnologie. A Profumo anche il merito di aver attuato un efficace modello di collaborazione stabile per la valorizzazione della ricerca e dei talenti. “E’ un grandissimo riconoscimento condiviso con tutto Leonardo, con tutta la squadra. Penso che questa laurea sia merito di tutte le persone che lavorano con me e hanno contribuito alla crescita del territorio” afferma molto toccato l’ad di Leonardo che piange emozionato in chiusura della sua lectio magistralis quando racconta di aver realizzato, con questo titolo, “il sogno di mio padre Aldo che era ingegnere e avrebbe desiderato che io, a mia volta, intraprendessi questo percorso di studi”. Nel corso della mattinata il tema più ricorrente è proprio quello particolarmente caro ad Alessandro Profumo e a Leonardo: la valorizzazione dei talenti e delle risorse del territorio: “Le imprese che vanno via sbagliano, qui c’è un capitale umano estremamente significativo e grazie a questo capitale umano si può fare l’innovazione di cui tutti noi abbiamo bisogno – sottolinea ancora Profumo -. L’innovazione – conclude – è necessità assoluta se vogliamo continuare a far vivere bene 60 milioni di italiani”.
Nell’Aula Magna del Centro Congressi della Federico II, di fronte al Castel dell’Ovo, nel cuore del lungomare di via Partenope, è il rettore Matteo Lorito ad aprire la mattinata introducendo anche gli interventi del direttore del Dipartimento di Ingegneria chimica, Giuseppe Mensitieri, e del professore Luigi Carrino che tiene la Laudatio Academica di Aldo Profumo. “Una Laurea honoris causa alla Federico II colpisce, oggi c’era un grandissimo manager e uno pensa che sia immune da emozioni, ma non è così – afferma Lorito -. La nostra è un’università che rappresenta 80mila studenti, intere generazioni, 800 anni storia. I nostri laureati sentono per un attimo sulle loro spalle il peso di questa grande storia e noi siamo contenti di poter muoverci da una disciplina all’altra portando in Federico II grandi personalità del nostro tempo”.
“Molti giovani vanno via e non ritornano al sud perchè non hanno scelta – sottolinea invece il professor Carrino, ordinario di tecnologie e sistemi di lavorazione alla Federico II -. La qualità della vita deve migliorare molto qui perchè i giovani talenti vogliono stare in luoghi dove si vive bene e poi dobbiamo creare occasioni di lavoro stabile e di qualità nelle imprese. Il settore in cui abbiamo conferito la laurea ad Alessandro Profumo – chiosa Carrino – è quello che più di ogni altro è in grado di trattenere talenti perchè può offrire posti di qualità, riconoscimento economico e la possibilità di essere sempre alla frontiera dell’innovazione tecnologica”.

– foto: xc9/Italpress

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Bicocca, al via master in Medical Humanities e Narrazione in Medicina

MILANO (ITALPRESS) – Professionisti sanitari che uniscano, in modo complementare, solide competenze di cura alla capacità di costruire relazioni empatiche con pazienti e famigliari. Con questo obiettivo parte il nuovo Master di I livello in “Medical humanities e Narrazione in Medicina” di Milano-Bicocca, ideato e diretto dalle professoresse Micaela Castiglioni (Dipartimento di Scienze della Formazione) Cristina Riva Crugnola (Dipartimento di Psicologia) e Maria Grazia Strepparava (Scuola di Medicina e Chirurgia). Il Master è in collaborazione con Scuola Holden, l’Accademia di Belle Arti di Brera, Teatro Officina, Ospedale San Gerardo e le associazioni Salute allo specchio (Ospedale San Raffaele), Medicinema Italia (Ospedale Niguarda) e Una mano alla vita. Il progetto nasce con la volontà di formare un professionista con una formazione multidisciplinare, che sappia operare in un contesto di cura sempre più complesso e usando strumenti innovativi.
Grazie all’utilizzo di pratiche e linguaggi narrativi che sviluppano modalità di pensiero e d’azione dinamiche e flessibili, il corso vuole infatti potenziare le capacità relazionali e procedurali dei professionisti sanitari, mettendoli in grado di leggere e poi intervenire, in modo critico, in diversi contesti di cura. “Nell’ambito della disciplina psicologica – sottolinea Cristina Riva Crugnola, docente di psicologia dinamica – il Master approfondirà la conoscenza degli aspetti relazionali ed emotivi implicati nella relazione di cura, permettendo ai partecipanti di acquisire la capacità di riflettere e “tenere in mente” aspetti dell’esperienza soggettiva dei propri assistiti inerenti a condizioni di vulnerabilità e fragilità insieme a quelli della propria stessa esperienza, confrontata con tali condizioni. Una competenza quest’ultima che si è rilevata significativa nel facilitare la comunicazione e la relazione terapeutica sia nell’ambito della prevenzione e della promozione della salute che della cura delle patologie acute e croniche”.
“Quando faccio formazione ai professionisti sanitari e chiedo loro se ravvisano una dimensione educativa nel loro lavoro… rilevo una sorta di spiazzamento. Eppure, parole come “educazione terapeutica”, “educazione alla salute”, “prevenzione”, ecc., chiamano in causa lo sguardo pedagogico-educativo. – dice Micaela Castiglioni, docente di educazione degli adulti e degli anziani – Il Master, pertanto, offre l’occasione di sperimentare pratiche e linguaggi, anche simbolici, per potenziare nel professionista modalità di pensiero e d’azione dinamiche, flessibili e contestualizzate, che sono indispensabili per una relazione di cura efficace dentro cui si situa la possibilità di un’adesione terapeutica altrettanto efficace”.
“Lo sviluppo tecnologico da un lato e la riorganizzazione del sistema delle cure intorno al territorio e alle cure di prossimità, richiedono ai professionisti della salute di affinare la loro sensibilità umana per una sempre migliore comprensione delle ‘ragionì delle persone assistite. – conclude Maria Grazia Strepparava, docente di psicologia clinica – Questo Master contribuisce all’acquisizione di una prospettiva centrata sulle persone assistite, sulla comunicazione e la relazione nei diversi ambienti della cura”. Le iscrizioni alla prima edizione del Master sono aperte fino all’11 aprile 2023. Le lezioni si svolgeranno dal 26 maggio 2023 fino al 25 maggio 2024.

– foto ufficio stampa Università Milano Bicocca –

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ICT, Italtel lancia un programma di collaborazione con Its e Università

MILANO (ITALPRESS) – La collaborazione tra impresa e mondo della formazione quale primo elemento di riqualificazione e arricchimento delle competenze ICT a sostegno dei piani di sviluppo per la trasformazione digitale in settori cruciali come telecomunicazioni, sanità, industria, energia. E’ questo il tema centrale del nuovo progetto lanciato da Italtel, multinazionale dell’Information & Communication Technology. La firma della partnership con Fondazione Istituto Tecnico Superiore Angelo Rizzoli per le Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione, che da oltre 10 anni eroga corsi di specializzazione post-diploma e formazione ai futuri tecnici nell’ambito dell’ICT e dello Smart Manufacturing (Industry 4.0), rientra proprio nel nuovo programma ambizioso dell’azienda ed è il primo accordo siglato in questo ambito.
La collaborazione con la Fondazione ITS Rizzoli consentirà ad Italtel di offrire a giovani specialisti opportunità di inserimento in azienda tramite tirocini formativi e contratti di apprendistato per lavorare a fianco dei propri sviluppatori e dei tecnici di ingegneria, in un contesto di proficuo scambio di competenze e contaminazione tra generazioni. In particolare, i team di sviluppo software di Italtel utilizzano da anni metodologie agili, basate sul framework Scrum, che potranno costituire una importante opportunità di apprendimento metodologico.
Da tempo Italtel ha in atto iniziative per rinsaldare le relazioni con le principali Università italiane sia attraverso la costruzione di percorsi di stage sia con attività finalizzate a portare il proprio contributo di competenza ed esperienza per orientare l’offerta formativa alle esigenze di un settore in rapida e continua trasformazione tecnologica.
“Il nostro piano industriale ha come elementi chiave l’allargamento dell’offerta verso segmenti più innovativi e il mantenimento del focus sull’R&S e sulla system integration a valore aggiunto – dice Michele Saracino, Chief HR & Organization Officer di Italtel -. Per noi, dunque, il rafforzamento delle competenze, in particolare in ambito di sviluppo software, cyber-security, cloud e data analytics, è fondamentale e lo perseguiamo non solo attraverso percorsi di formazione interna ma anche con l’innesto di nuovi talenti che sono linfa vitale anche per la contaminazione intergenerazionale”.
Per le imprese come Italtel è fondamentale costruire proficue relazioni, oltre che con il mondo universitario, anche con quello degli Istituti Tecnici Superiori che stanno svolgendo un ruolo prezioso di formazione e specializzazione di alta tecnologia a chi sta per entrare nel mondo del lavoro.
“L’avvio della partnership con ITS Rizzoli a Milano, e quelle con altri ITS che stiamo finalizzando in Sicilia e Lazio, è parte della nostra strategia di costruire un rapporto stretto e proficuo con il mondo della formazione d’eccellenza specializzata nell’ambito dell’ICT anche al di fuori del tradizionale contesto universitario. Inoltre, in ottica di sostenibilità lavoriamo da sempre in forte sinergia con gli stakeholders sui territori dove siamo presenti (in Italia ed all’estero) e, pertanto, anche queste partnership con i principali attori della formazione a livello locale sono coerenti con il nostro modo di fare impresa”, ha concluso Saracino.
Il mercato del lavoro da tempo evidenzia la carenza di figure specializzate sui temi tecnologici più innovativi. Secondo il “positioning paper” di Anitec-Assinform “La formazione delle competenze avanzate ICT: Linee guida per una Scuola diffusa”, sono 57.000 le web vacancy ICT accessibili anche a non laureati, associate a profili che vanno dal mobile application developer al systems analyst, dal cloud specialist al data specialist, dall’information security specialist al DevOps expert ed al network specialist.

– foto ufficio stampa Italtel –

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Orrick, al via la seconda edizione della Finance Law Academy

ROMA (ITALPRESS) – Orrick inaugura la seconda edizione della Finance Law Academy, il corso universitario di perfezionamento in diritto bancario e finanziario indirizzato a giovani professionisti con un’esperienza lavorativa almeno biennale presso banche, istituzioni finanziarie e large corporate, che abbiano conseguito una laurea in giurisprudenza o in economia. L’iniziativa didattica, coordinata da Patrizio Messina, European Senior Partner di Orrick, e Diego Rossano, Professore Ordinario di Diritto dell’Economia all’Università degli Studi di Napoli “Parthenope”, è stata sviluppata in collaborazione con CELF (Center of European Law and Finance centro studi del Finance Team di Orrick), l’Università San Raffaele di Roma e con la media partnership di Legalcommunity e Financecommunity.
Con l’obiettivo di valorizzare e contribuire alla crescita di giovani e meritevoli talenti, per la seconda edizione del corso, che inizierà il 3 febbraio e si concluderà il 24 novembre 2023, è stata selezionata una classe con rappresentati delle più rilevanti corporate, large corporate e banche italiane ed internazionali (tra cui, ad esempio, Banca d’Italia, Cassa depositi e prestiti, Intesa Sanpaolo, Generali, TIM, Snam, Angelini Pharma, Iccrea Banca, Crèdit Agricole, Gruppo Finanziaria Internazionale, Bper Banca, DoValue, Intrum e Cerved Group).
Nel dettaglio, il percorso didattico sarà articolato attraverso un ciclo di lezioni in videoconferenza, che includono la regolamentazione dell’attività bancaria e la gestione delle crisi bancarie, nonchè la disciplina nazionale ed europea delle cartolarizzazioni, passando per l’approfondimento della normativa in materia di servizi di investimento e l’analisi di alcuni dei contratti più diffusi nel settore bancario e della finanza strutturata.
Il percorso sarà inoltre accompagnato da una serie di seminari in streaming sui profili pratici di operazioni bancarie e finanziarie.
“L’approfondimento della normativa bancaria e finanziaria consentirà ai giovani talenti che avranno accesso all’iniziativa di acquisire la competenza professionale necessaria per far fronte alle principali problematiche tecniche connesse con l’applicazione della disciplina”, afferma Patrizio Messina, European Senior Partner di Orrick.
Interamente finanziato attraverso borse di studio dei promotori dell’iniziativa, il corso universitario di perfezionamento vedrà anche quest’anno la partecipazione di Professori Universitari di primari atenei italiani ed internazionali ed Avvocati del team Finance, Corporate e Regulatory & Fintech di Orrick.
Intervenuti alla lectio inaugurale insieme a Patrizio Messina e Diego Rossano, il Prof. Francesco Capriglione, decano autorevole dei professori di Diritto dell’Economia, e il professor Giovanni Tria, già ministro dell’Economia e delle Finanze, Ordinario di Economia politica all’Università degli Studi di Tor Vergata.

– foto ufficio stampa Orrick –
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Studentessa suicida a Milano, Rettore Iulm “Sgomento di fronte a tragico gesto”

MILANO (ITALPRESS) – “Care studentesse, cari studenti, care colleghe, cari colleghi, care collaboratrici, cari collaboratori, vi scrivo ancora attonito e sgomento di fronte al tragico gesto di una vostra compagna, una nostra studentessa, che ha deciso di togliersi la vita all’interno dell’Università. Non ci sono parole di fronte alla morte. Soprattutto di fronte alla morte di una ragazza di 19 anni, appena entrata in Università, che compie un gesto così estremo e senza ritorno. C’è un mistero, in un gesto così, c’è una ferita, c’è un dolore così grande, che chiedono solo di essere ascoltati, con rispetto, nel silenzio. Oggi però sento il bisogno di rivolgermi a tutti voi per farvi sentire la vicinanza mia personale e di tutto l’Ateneo. Anche se il gesto della ragazza ha motivazioni complesse e difficili da decifrare, la sua morte ha fatto emergere un disagio che non può essere ignorato”. Così in una lettera il rettore dell’Università Iulm, Gianni Canova.
“Da Rettore, con l’aiuto dei docenti e del personale tecnico-amministrativo, ho lavorato per fare di Iulm un luogo in cui tutti si sentano a casa, capiti e ascoltati – sottolinea -. Dove non siano i voti l’unico criterio di misurazione del valore.
Dove il pensiero critico, l’intelligenza emotiva e relazionale, la creatività, siano valori apprezzati. Dove tutte le sensibilità siano accolte e dove nessuno debba vergognarsi delle proprie fragilità. Non c’è riunione del Senato Accademico, delle Facoltà, dei Dipartimenti, del Consiglio di Amministrazione in cui non si ricordi che l’Università deve aiutare gli studenti a credere in sè stessi, dimostrando per prima cosa – giorno dopo giorno – che noi docenti abbiamo fiducia nelle ragazze e nei ragazzi che studiano da noi e con noi. Siamo consapevoli del difficile momento epocale. Sappiamo come l’esperienza della pandemia e del lockdown hanno fatto crescere in modo esponenziale le fragilità di un’intera generazione. Sappiamo che le richieste di aiuto ai nostri sportelli di counseling psicologico sono negli ultimi mesi più che raddoppiate. Le abbiamo affrontate e le stiamo affrontando. Continueremo ad ascoltare la voce di chiunque manifesti disagio, anche in sedi e momenti diversi da quelli consueti”.
“Proprio per questo, come professore ed educatore – prosegue il rettore Canova -, mi sento di ribadire che l’Università non può rinunciare alla sua missione primaria, che è quella di sviluppare in tutti l’amore per la conoscenza e per lo studio, con l’impegno di formare ogni studentessa e ogni studente a essere un cittadino responsabile e un professionista preparato. L’Università è un luogo dove apprendere e crescere. E crescere significa imparare ad affrontare la vita e le sue prove. Ieri, le parole che affioravano dolorose sui social si sono mescolate alle lacrime, lacrime di studenti, di genitori, di professori, di collaboratori. Queste lacrime sono il segno evidente di una comunità che si raccoglie attorno a un lutto terribile e di fronte alla tragedia di una ragazza che non è più tra noi si impegna a riflettere e a ripartire, ritrovando un rinnovato amore per la vita e per la conoscenza. Faremo il possibile perchè l’amore per la vita si torni a respirare in ogni angolo del nostro campus. Per la prima volta mentre comunico con voi non sono sicuro di aver trovato le parole giuste. Ma è giusto che in certi momenti anche un Rettore confessi le sue fragilità”, conclude il rettore Gianni Canova.
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L’Università di Palermo si apre sempre di più al digitale e all’impresa

PALERMO (ITALPRESS) – I numeri in crescita danno un segnale chiaro: la fiducia degli studenti verso l’Università di Palermo è aumentata. Merito della nuova offerta formativa e di una serie di investimenti, che il rettore Massimo Midiri ha presentato a Palazzo Steri e che vedono l’Ateneo aprirsi sempre di più al digitale, al mondo d’impresa e alla digitalizzazione.
Uno dei temi più caldi riguarda l’edilizia: a Palermo sono stati destinati 17 milioni di euro sul ripristino della Martorana, già sede della facoltà di Architettura, mentre per i poli decentrati la ricostruzione riguarderà più Trapani di Agrigento e Caltanissetta. Per il rinnovamento del Policlinico si attende il finanziamento della Regione, sul quale comunque il presidente Renato Schifani ha dato il suo benestare: l’obiettivo è far partire i lavori entro 60 giorni, in modo da creare una struttura in grado di collegare cittadella universitaria e cittadella della salute. Il vecchio Policlinico, in questo modo, andrebbe ad assumere la veste di campus.
Per l’anno accademico in corso si registrano 10.853 nuove immatricolazioni, 9.102 delle quali per le lauree triennali e 1.751 per le magistrali: numeri che fanno di Palermo l’unico ateneo del sud Italia con numeri in crescita rispetto al 2021/22 e che vedono, in particolare per le magistrali, un’inversione di tendenza rispetto agli anni precedenti (la crescita stimata sfiora il 10%).
Significativa anche la differenza con il 2019, ultimo anno pre pandemia, rispetto al quale si registra un aumento del 5,5% degli iscritti.
La crescita di iscritti alle magistrali va ricondotta a un maggiore avvicinamento dei percorsi formativi promossi dall’ateneo alle esigenze del mercato del lavoro: “Il tirocinio è lo strumento che ci collega al mondo d’impresa e che consente allo studente pre laurea di farsi conoscere dall’azienda, con l’obiettivo di essere tenuto dopo aver completato il percorso di studi – sottolinea Midiri, – Per il 2023 abbiamo raddoppiato gli investimenti sui tirocini, arrivando a un milione di euro”. Il rettore ricorda poi Gregory Bongiorno, “figura che condivideva con noi un approccio che potesse collegare il mondo studentesco a quello d’impresa”.
Un’ulteriore novità è costituita dall’ampliamento dell’offerta formativa, con l’attivazione di 18 nuovi corsi di studio (12 per le lauree triennali e 6 per le magistrali) e 42 master (14 di primo livello e 28 di secondo), che coinvolgeranno tanto Palermo quanto i poli decentrati. L’obiettivo, spiega Midiri, è “creare percorsi che diano agli studenti gli strumenti per interpretare i cambiamenti sociali in corso”.
Nel capoluogo saranno disponibili, a partire dall’anno accademico 2023/24, i corsi triennali di Ingegneria robotica, Intelligenza artificiale, Scienze gastronomiche, Farmaceutica e Nutraceutica animale, Tecnologie digitali per l’architettura, Tecniche per le costruzioni e il territorio e i magistrali in Scienze e tecnologie per la difesa e la conservazione del suolo, Agricoltura di precisione, Comunicazione per l’enogastronomia, Scienze delle prevenzioni sanitarie, Digital Humanities per la cultura e l’industria; a Caltanissetta partirà il corso di Scienze e tecnologie biologiche e a Trapani Biodiversità e innovazione tecnologica, Sistemi agricoli mediterranei, Scienze delle attività motorie e sportive, Tecniche di laboratorio biomedico, Tecniche di radiologia, Scienze della formazione primaria; ad Agrigento si punta invece a consolidare le iniziative accademiche avviate nel biennio precedente.
L’università destinerà inoltre un investimento di 10 milioni su sport, adeguamenti strutturali e sicurezza e uno di 8 milioni sulla trasformazione digitale. Altro settore di interesse è l’internazionalizzazione: preso atto del raggiungimento di 500 studenti stranieri, l’ateneo è pronto ad attivare due nuove lauree magistrali in inglese (Spatial Planning ed Economics), portando il totale dei corsi di lingua straniera a sedici. In più sono previsti 50 corsi di laurea a doppio titolo e 25 Percorsi di studio integrato (Pis), con il quale gli studenti potranno conseguire dieci crediti formativi nelle università partner.
La novità più importante, per quanto riguarda l’offerta didattica internazionale, è costituita dal progetto Forthem, promosso dall’Unione europea con un finanziamento di 14 milioni, che vedrà per i prossimi sei anni una partnership tra Palermo e otto università straniere: Borgogna, Magonza, Valencia, Opole, Jyvaskula, Agder, Sibiu e Riga. Il progetto verrà presentato dal 20 al 24 febbraio e ha l’obiettivo, secondo Midiri, di “far assomigliare Palermo a capitali europee dell’internazionalizzazione, come Barcellona o Valencia. Perchè ciò avvenga naturalmente è indispensabile che i numeri del turismo tornino a registrare un boom”.
foto xd8 Italpress
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