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eCampus, laurea honoris causa in Scienze dell’Economia a Lella Golfo

ROMA (ITALPRESS) – “Per il costante impegno rivolto all’integrazione della parità di genere e dei diritti umani nella moderna economia di mercato” il rettore dell’Università eCampus, Enzo Siviero, ha conferito nella sede di Roma dell’Ateneo la Laurea magistrale honoris causa in Scienze dell’Economia a Consolata “Lella” Golfo. Fondatrice e presidente della Fondazione Marisa Bellisario, ma non solo: una personalità poliedrica e un’attività instancabile quella di Lella Golfo come deputata, giornalista, imprenditrice, da sempre impegnata in missioni umanitarie fino a ricevere prestigiosi riconoscimenti nazionali e internazionali e le onorificenze al merito di Commendatore e Cavaliere della Repubblica Italiana.
Il ministero dell’Università e la Ricerca ha accolto la proposta dell’Università eCampus di conferirle il prestigioso titolo con la seguente motivazione: “Si ritiene che la signora Lella (Consolata) Golfo sia meritevole del conferimento della Laurea Magistrale Honoris Causa in Scienze dell’Economia per i risultati raggiunti e l’impegno profuso verso la promozione di una crescita economica che elevi la realtà aziendale alla stregua di strumento di inclusione sociale volto ad includere la tutela dei diritti fondamentali nella gestione e nel management imprenditoriale, in una costante battaglia orientata alla progressiva erosione di quel trade off tipico dell’economia capitalistica tra profitto e inclusione sociale. Dalle imprese più grandi alle piccole realtà commerciali l’impegno della signora Golfo si è esteso anche in ambito internazionale ove la creazione di nuove realtà economico-commerciali fondate sulla valorizzazione dei prodotti locali e sulla formazione manageriale delle donne del luogo è divenuta strumento di lotta alla discriminazione e alle pari opportunità”.
Il rettore Siviero è stato affiancato dalla presidente di Poste Italiane Maria Bianca Farina durante la cerimonia per l’esposizione della Laudatio.

– foto ufficio stampa Università eCampus –
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Master Sapienza in Diritto e Sport, al via quinta edizione

ROMA (ITALPRESS) – Il 12 dicembre il Master Sapienza in Diritto e Sport presenta la 5^ edizione insieme a docenti esperti e amici vecchi e nuovi di #SapienzaDirittoSport.
“Sarà l’occasione per chiedere informazioni, scambiare idee e prendere un caffè insieme in presenza”, sottolinea sul suo profilo Facebook l’avvocato Giorgio Sandulli, coordinatore del Master Sapienza in Diritto e Sport. Sarà possibile il collegamento online all’evento. Iscrizioni in corso: https://web.uniroma1.it/masterdirittosport/home; 300 ore tra lezioni, didattica interattiva, esercitazioni, seminari e tanto altro da febbraio a dicembre 2023. Tra le novità, convenzioni con Federazioni e Associazioni sportive per tirocini di fine corso.
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Transizione ecologica, gap comunicativo tra imprese e tassonomia Ue

MILANO (ITALPRESS) – C’è un forte disallineamento tra i dati ESG forniti dall’industria europea e i parametri indicati dalla Tassonomia europea, la classificazione introdotta nel 2020 nel contesto del Piano d’Azione per la Finanza sostenibile dell’Unione Europea, per individuare le attività economiche eco-sostenibili del vecchio continente e accelerarne la transizione ecologica al fine del raggiungimento degli obiettivi clima-energia. E’ il messaggio lanciato dal Primo Rapporto annuale di O-Fire, (“Osservatorio sulla Finanza d’Impatto e sue Ricadute Economiche”), l’Osservatorio sulla finanza sostenibile lanciato un anno fa dall’Università di Milano-Bicocca insieme a Banca Generali Spa e Aifi-Associazione italiana del private equity, venture capital e private debt. Dal titolo “”Simplified reading” of the European taxonomy and first assessment of its implications”, il Rapporto è stato presentato all’Auditorium “Guido Martinotti” dell’Università di Milano-Bicocca.
Nel Rapporto, i ricercatori partono dallo stato di attuazione della Tassonomia e dall’attuale contesto economico, ambientale ed energetico, per valutarne il possibile impatto e le criticità. I ricercatori dell’Osservatorio hanno estratto, dal database MSCI a disposizione dell’ateneo milanese, un campione di aziende europee di grandi dimensioni (1.391 con fatturato complessivo di 10mila miliardi di dollari), per le quali sono disponibili oltre 800 variabili ESG di cui 370 relative all’ambiente (per esempio le emissioni, l’impronta di carbonio, le fonti rinnovabili, l’efficienza energetica, i consumi di acqua, la biodiversità e l’uso del suolo).
Tuttavia quello che i ricercatori hanno riscontrato è stato un disallineamento tra queste variabili e quelle contenute nei criteri di vaglio tecnico della Tassonomia, quei criteri che identificano le attività sostenibili, in grado quindi di dare un contributo sostanziale alla mitigazione e all’adattamento ai cambiamenti climatici. “Non si tratta degli stessi parametri – puntualizzano i ricercatori di O-Fire – oppure si tratta degli stessi, ma il grado di dettaglio non è paragonabile a quello richiesto dalla Tassonomia”.
Se le variabili disponibili nel database consentono di stabilire, per esempio, quante aziende europee hanno implementato negli ultimi due anni un programma definito di efficienza energetica o hanno fissato dei target di abbattimento delle emissioni, non rendono tuttavia possibile quantificare la percentuale di imprese che possano ad oggi ritenersi compliant con la Tassonomia.
“Considerando che i dati divulgati dalle aziende non sono sovrapponibili a quelli contemplati nella Tassonomia e richiesti dalla nuova direttiva CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive) – aggiungono i ricercatori – verrebbe da dire che nessuno ad oggi può considerarsi allineato con la Tassonomia, nè con i conseguenti obblighi di rendicontazione non finanziaria. C’è un grande gap da colmare, che richiede uno sforzo considerevole da parte dei destinatari della Tassonomia, sia di tipo comunicativo, sul fronte delle attività di rendicontazione e reporting non finanziario d’impresa, sia di tipo economico-finanziario, legato agli investimenti necessari affinchè le attività economiche possano considerarsi sostenibili secondo i criteri del regolamento europeo”.
L’analisi contenuta nel Rapporto ha d’altro canto evidenziato una maggiore resilienza degli investimenti sostenibili rispetto al mercato e una certa correlazione tra le performance ambientali e quelle finanziarie delle imprese, in particolare quelle energetiche. Dall’analisi di diverse fonti (Morningstar, Bloomberg e Ocse), l’Osservatorio ha rilevato come nel terzo trimestre del 2022 i fondi sostenibili abbiano avuto afflussi netti per 23 miliardi di dollari contro i 35 del trimestre precedente e i circa 80 del primo trimestre; gli investimenti convenzionali (fondi del mercato generalizzato), invece, hanno subito deflussi pari a circa 280 miliardi nel secondo trimestre e 200 miliardi nel terzo. I fondi sostenibili si sono mostrati dunque più resilienti alla crisi economica in atto.
“La sostenibilità è una delle tematiche fondamentali del piano strategico del nostro ateneo – afferma la rettrice dell’Università di Milano-Bicocca, Giovanna Iannantuoni – e per questo, un anno, fa abbiamo voluto dare vita all’Osservatorio O-Fire, che, grazie alla collaborazione tra Università di Milano-Bicocca, Banca Generali e Aifi, si propone come organismo scientifico di riferimento per la green finance in Italia. Con il Primo Rapporto, che è stato presentato oggi, l’Osservatorio ha deciso di focalizzare l’attenzione sulla recente Tassonomia Europea al fine di innescare un dibattito tra le parti interessate e portare un contributo importante al processo decisionale ancora in corso. L’analisi dei ricercatori ha evidenziato uno scenario assai composito tra le imprese e ha individuato gli effetti attesi dalla nuova regolamentazione, lo strumento introdotto dalla Comunità Europea per accelerare e rendere possibile la transizione ecologica”.
“Serve grande responsabilità e coordinamento da parte delle istituzioni per incanalare nella corretta direzione gli sforzi delle imprese nella transizione sostenibile – dichiara Andrea Ragaini, Vice Direttore Generale di Banca Generali -. Dopo una prima fase di forte crescita delle sensibilità ambientali e dell’offerta di investimenti ESG dagli asset manager che hanno coinvolto in modo variegato le attività economiche e produttive, serve ora focalizzarsi sulla definizione delle best practices e indirizzare in modo ancora più costruttivo questo percorso virtuoso. Gli operatori finanziari stanno esprimendo forte impegno in questa direzione e la collaborazione dei partner dell’Osservatorio testimoniano la determinazione in tal senso. Ringraziamo l’Università di Milano-Bicocca e tutte le persone coinvolte nel progetto per lo straordinario e meticoloso lavoro di analisi che traccia una linea importante su cui riflettere per le sfide future dell’industria degli investimenti sostenibili”.

– foto ufficio stampa Università Milano-Bicocca –

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Al via l’anno accademico della Cattolica, laurea honoris causa a Ravasi

MILANO (ITALPRESS) – “Per il suo intrinseco valore di studioso, per il lungo servizio nelle istituzioni ecclesiali, che ne ha messo in piena luce l’adesione profondamente vissuta agli ideali dell’umanesimo cristiano e per il costante rapporto con l’Università Cattolica negli anni della sua prefettura alla Biblioteca Ambrosiana, Sua Eminenza il Cardinal Gianfranco Ravasi appare meritevole di essere insignito dalla Facoltà di Lettere e filosofia della Laurea Magistrale honoris causa in Scienze dell’antichità”. Queste le motivazioni per cui l’Università Cattolica, nel giorno dell’inaugurazione del nuovo anno accademico, ha conferito la laurea honoris causa in Scienze dell’antichità al Cardinale Gianfranco Ravasi. Durante la cerimonia, Ravasi ha pronunciato la prolusione dal titolo: “Cosa hanno in comune Gerusalemme e Atene? L’umanesimo cristiano antico”.
Il cardinale Gianfranco Ravasi è nato a Merate (provincia di Lecco) il 18 ottobre 1942. E’ stato ordinato sacerdote dell’Arcidiocesi di Milano dal Cardinale Giovanni Colombo il 28 giugno 1966. Dopo aver perfezionato gli studi biblici a Roma, alla Pontificia Università Gregoriana e al Pontificio Istituto Biblico, ha insegnato Esegesi dell’Antico Testamento nella Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale e nei seminari della sua diocesi. Nel 1989 è stato nominato prefetto della Veneranda Biblioteca Ambrosiana, la prestigiosa istituzione culturale milanese fondata nel 1607 dal cardinale Federico Borromeo. Il 3 settembre 2007 Benedetto XVI lo ha nominato Arcivescovo titolare di Villamagna di Proconsolare e contemporaneamente Presidente del dicastero della Cultura e delle Commissioni per i Beni Culturali della Chiesa e di Archeologia Sacra. Il 29 settembre dello stesso anno, nella Basilica Vaticana, gli ha conferito l’ordinazione episcopale. Sempre Benedetto XVI lo ha creato Cardinale nel Concistoro del 20 novembre 2010.
La sua vasta produzione letteraria ammonta a circa centocinquanta volumi, riguardanti soprattutto argomenti biblici e scientifici, opere particolarmente amate dai lettori per la capacità di interpretazione dei testi sacri, per la chiarezza e la finezza letteraria e poetica. Nel 2007 l’Università di Urbino gli ha conferito la laurea honoris causa specialistica in Antropologia ed epistemologia delle religioni. Nel 2010 è stato annoverato tra i soci onorari dell’Accademia di Belle Arti di Brera e insignito del diploma honoris causa di secondo livello in Comunicazione e didattica dell’arte. Papa Francesco lo ha confermato Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura il 29 marzo 2014. Il 5 giugno 2022 con l’entrata in vigore della riforma della Curia romana Praedicate evangelium viene soppresso il Pontificio Consiglio della Cultura e diviene pertanto Presidente emerito dello stesso.

– foto ufficio stampa Università Cattolica –
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Bicocca inaugura l’anno accademico, obiettivo campus a zero emissioni

MILANO (ITALPRESS) – Sfruttare l’energia geotermica del sottosuolo in combinazione con l’energia fotovoltaica per rendere Milano-Bicocca un campus a zero emissioni. Il piano di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio dell’Ateneo è stato presentato oggi dalla rettrice Giovanna Iannantuoni durante l’inaugurazione dell’anno accademico 2022/2023. La cerimonia si è tenuta questa mattina nell’Aula magna alla presenza delle autorità locali e della comunità accademica. Il ministro dell’Università e della ricerca, Anna Maria Bernini, ha rivolto il suo saluto ai presenti con un intervento in video collegamento.
Il progetto di rigenerazione blue e green parte dall’U19 (via Boschi di Stefano). Nell’ambito della ristrutturazione dell’edificio destinato alle attività di ricerca e monitoraggio geologico ambientale è prevista la realizzazione di un sistema ad energia rinnovabile geotermica e solare.
Lo stesso sistema sarà riprodotto in piazza della Scienza. Per il quadrilatero attorno a cui sorgono gli edifici U1, U2, U3 e U4 si stima che l’utilizzo della geotermia garantirà un risparmio complessivo dell’80 per cento sul costo dell’energia per il riscaldamento e il raffrescamento degli ambienti. Quest’area del campus è pronta a diventare un vero e proprio laboratorio di sostenibilità in cui testare soluzioni innovative su scala reale, replicabili in altre zone della città.
Alla base del progetto c’è la realizzazione di un sistema di pozzi per l’estrazione dell’energia geotermica che, in combinazione con la copertura degli edifici con pannelli fotovoltaici, consentirà la riduzione progressiva della dipendenza energetica da fonti fossili esterne. A completare la riqualificazione sostenibile, saranno le pareti ricoperte di vegetazione, in grado di assicurare il miglioramento dell’isolamento termico degli edifici. Seguendo un approccio di tipo circolare, per l’irrigazione delle pareti verdi potrà essere utilizzata l’acqua di falda estratta per l’impiego geotermico.
“L’Università di Milano-Bicocca prosegue il suo cammino di sostenibilità ecologica e sociale – ha dichiarato la rettrice Giovanna Iannantuoni -. L’Ateneo è pronto a rispondere a questa sfida, resa ancora più urgente dalla crisi energetica mondiale, con ambiziosi progetti di ricerca focalizzati sulla rigenerazione ambientale. I nostri scienziati sono impegnati nello studio di soluzioni innovative per la produzione di energia pulita, non solo per il nostro campus, ma anche per il territorio. In Bicocca, infatti, siamo convinti che lo sviluppo sostenibile delle nostre città sia il primo passo per una società più inclusiva”.
Come ha ricordato la rettrice Iannantuoni, quello inaugurato oggi è un anno particolarmente significativo. La cerimonia odierna ha dato il via ufficialmente al 25esimo anno accademico dell’ateneo: una ricorrenza che sarà celebrata con un ricco palinsesto di iniziative culturali e scientifiche previste per il 2023.
La cerimonia è proseguita con la Lectio magistralis del professor Carlo Ratti, direttore del Senseable City Lab del Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Boston, dal titolo “Senseable cities”.
“Sin dalla loro nascita, circa diecimila anni fa, le città sono state i maggiori motori d’innovazione dell’umanità – ha affermato Ratti -. Per continuare e anzi accelerare il ritmo dell’evoluzione, oggi possiamo e dobbiamo pensare a modi per rendere le nostre metropoli dei “Living Labs”: laboratori a cielo aperto nei quali testare idee sperimentali con un approccio collaborativo. In modo simile, sarà sempre più necessario sviluppare progetti distaccandosi dal modello rassicurante delle “best practice”. Possiamo e dobbiamo pensare a creare sempre più “moonshot”: campagne di raccolta di idee nuove e coraggiose, tramite le quali affrontare in modo rapido e adeguato le sfide del futuro, su tutte il cambiamento climatico”.
All’intervento dell’ospite, hanno fatto seguito quelli di Luca Motto, presidente del Consiglio degli Studenti dell’ateneo e di Roberto Manera, rappresentante in Senato accademico del Personale tecnico e amministrativo.
Con 37mila studenti, 73 corsi di laurea, tre nuovi corsi di dottorato (che arricchiscono l’offerta costituita da 19 corsi in totale), 303 progetti di ricerca per un valore economico di 160 milioni di euro e MUSA, il progetto di rigenerazione urbana finanziato dal PNRR che coinvolge quattro atenei milanesi, l’evento ha rappresentato anche l’occasione per tracciare un bilancio di metà mandato della rettrice Iannantuoni.

– foto Italpress –
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Unitelma Sapienza, Biagini “Dal digitale valore sociale e sfida futura”

ROMA (ITALPRESS) – “La pandemia ha dimostrato quello che molti di coloro che si erano dedicati all’insegnamento digitale già sapevano: la possibilità di fare usufruire dell’insegnamento universitario una platea sempre più estesa”. Lo ha detto Antonello Folco Biagini, rettore dell’Università Unitelma Sapienza, parlando dei vantaggi dello studio digitale in un’intervista all’Italpress.
“L’insegnamento digitale – ha continuato – ha anche un valore sociale. Oggi le università si sono trasformate e in quella tradizionale è prevista una maggiore presenza dello studente, però ci sono tante situazioni, non solo economiche ma a volte anche di distanza o di difficoltà a potersi mantenere nel luogo di studio. Il digitale, quindi, può allargare la platea di chi usufruisce degli insegnamenti universitari”.
Per il rettore di Unitelma questo tipo di università rappresenta anche “una prospettiva verso il futuro. Se è vero che tutta la società si sta muovendo sul digitale – ha continuato – è importante anche che l’insegnamento universitario avvenga in questa modalità, però senza trascurare gli aspetti del rapporto tra docenti e studenti con iniziative che noi spesso facciamo in sede o presso i poli dislocati in Italia in modo che lo studente sia attivato anche in forma di presenza fisica”.
Ci sono anche i laboratori sulle soft skills che “in un’università come la nostra diventano molto importanti”, ha sottolineato. “Se è vero che la didattica segue il suo percorso – ha proseguito -, il laboratorio deve approfondire e in alcuni casi dare allo studente la motivazione, a prescindere dallo studio che si è fatto. In qualche modo – ha continuato – tende anche a recuperare quello che nelle università in presenza tradizionalmente avveniva nello scambio tra colleghi e docenti. Poichè il digitale ha il problema della distanza, attraverso questi laboratori si può superare questo aspetto, dare motivazioni forti e spiegazioni a chi frequenta i corsi”.
L’università ha comunque la necessità di evolversi per implementare la qualità e l’efficacia degli insegnamenti. “La qualità – ha spiegato il rettore di Unitelma – è data sicuramente dai docenti e dall’esperienza che maturano”. Nell’università a distanza “la lezione viene registrata”, ma c’è comunque “un’attività degli studenti nell’interlocuzione con il docente” e bisogna pure considerare che ci sono “anche i tutor che fanno da tramite”.
“Con i nuovi docenti – ha aggiunto – facciamo corsi su come si fa lezione in modo digitale. Nella nuova sede – ha continuato – siamo riusciti a mettere a punto un sistema per cui il docente può fare lezione come se fosse in aula. E’ un sistema interattivo con cui, mentre il docente parla, lo studente può andare a vedere una cartina, per esempio. Certo, la tecnologia avanza molto velocemente. Noi oggi abbiamo adottato i sistemi tecnologici più avanzati ma questo non significa che siamo a posto per sempre. E’ possibile che fra un anno bisognerà rivedere tutte le attrezzature. Del resto, questo è il nostro compito e questo dobbiamo fare”.
L’università tiene anche in considerazione cosa avviene agli studenti dopo la laurea. “Abbiamo un riscontro – ha spiegato – perchè continuamente monitoriamo gli studenti dopo l’uscita dall’università. Inoltre, in Unitelma abbiamo un’ottima associazione di ex studenti. Sono molto motivati, realizzano iniziative con noi nella sede e si propongono per aiutarci a monitorare ciò che avviene. Spesso il nostro laureato comunica che per esempio vince una borsa di studio e quindi, per chi vuole, cerchiamo di tenere un piccolo archivio dei progressi che vengono fatti. Come tutte le università digitali – ha aggiunto -, abbiamo anche studenti che già lavorano e pure in questo caso ci arrivano conferme molto interessanti del lavoro che fanno e anche di quello che hanno appreso attraverso l’insegnamento dell’università”.
-foto Italpress-
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Nuova vita per 22 motori storici, progetto tra Aeronautica e Università di Palermo

PALERMO (ITALPRESS) – Sono stati presentati, al Museo Storico dei Motori e dei Meccanismi del Sistema Museale dell’Università di Palermo, 22 motori storici aeronautici completamente restaurati in vista del Centenario dell’Aeronautica Militare del 2023, sulla base di un accordo di collaborazione tra le due istituzioni.
All’evento di presentazione hanno preso parte il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, Generale di Squadra Aerea, Luca Goretti, ed il Rettore dell’Università di Palermo, Massimo Midiri.
“Il Centenario dell’Aeronautica Militare, che ci stiamo preparando a celebrare con numerosi eventi ed iniziative su tutto il territorio nazionale, sarà anche una straordinaria opportunità per mettere insieme tante eccellenze della cultura del nostro Paese”, ha dichiarato il Generale Goretti a margine dell’evento. “Ne è un esempio – ha aggiunto – questa bellissima sinergia con il Museo dei Motori del Sistema Museale, grazie alla quale abbiamo potuto avvalerci delle loro competenze uniche nel restauro di materiale storico per riportare all’antico splendore alcuni dei motori dei velivoli che hanno fatto la storia dell’Aeronautica Militare nel corso di questo secolo. Alcuni di questi preziosi cimeli verranno esposti e valorizzati nel Museo Storico dell’Aeronautica Militare di Vigna di Valle, un posto che gli appassionati di aviazione di tutto il mondo ci invidiano ed il luogo ideale dove trovano posto i velivoli e gli oggetti appartenuti a chi ha lasciato un segno indelebile in questo percorso lungo 100 anni”.
Presente all’evento anche il Generale Ispettore capo, Basilio Di Martino, Presidente del Comitato per il Centenario dell’Aeronautica Militare, ed il Generale di Brigata Aerea, Giovanni Francesco Adamo, Capo del 5° Reparto “Comunicazione” dello Stato Maggiore Aeronautica, accolti dal Direttore del Museo, Marco Cammalleri.
L’attività svolta fa parte di un vasto progetto di ricerca, tutela e valorizzazione museale del patrimonio storico motoristico dell’Aeronautica Militare promosso dal Museo e curato dall’ingegnere Giuseppe Genchi, conservatore del Museo. Dopo poco più di un anno dall’avvio del progetto, il Museo ha completato il restauro di 22 motori storici di varie epoche: sei di questi, particolarmente rari e di elevato valore storico, saranno esposti nel rinnovato allestimento espositivo del Museo Storico dell’Aeronautica Militare, gli altri amplieranno l’area espositiva aeronautica del Museo dei Motori, anch’essa rinnovata con la realizzazione di una nuova sala interamente dedicata ai motori a reazione, inaugurata nell’occasione dal Rettore e dal Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica.
“Siamo particolarmente orgogliosi di partecipare attivamente alle iniziative celebrative dei cento anni dell’Aeronautica Militare con la realizzazione di questo progetto – ha sottolineato il Rettore dell’Università degli Studi di Palermo, Massimo Midiri -. Grazie a questa esemplare e virtuosa collaborazione tra Enti dello Stato viene valorizzata e restituita alla collettività una importante collezione di motori del patrimonio storico aeronautico del nostro Paese. Il Museo Storico dei Motori e dei Meccanismi, con la sua capacità di raccontare con straordinaria completezza l’evoluzione dei motori che si offrono oggi alla più ampia fruizione possibile, si conferma tra i principali attori della Terza Missione di Ateneo, a riprova del ruolo fondamentale di UniPa come centro culturale per lo sviluppo del territorio e della società”.
Il progetto, è stato sottolineato nel corso dell’incontro, amplia le numerose attività di collaborazione che da dieci anni intercorrono proficuamente tra il Museo dei Motori dell’Ateneo di Palermo e l’Aeronautica Militare, e in particolare con il 5° Reparto dello Stato Maggiore della Forza Armata e il suo Museo Storico. Nei rispettivi ambiti, le due istituzioni hanno trovato quale minimo comune denominatore la valorizzazione del patrimonio storico aeronautico, per la quale le attività di collaborazione proseguiranno ben oltre il 2023. Queste spaziano dalla ricerca documentale alla consulenza storico-tecnica, dal restauro dei motori finalizzato all’esposizione museale alla divulgazione e promozione culturale.
Il Direttore del Sistema Museale di Ateneo, Paolo Inglese, ha dichiarato: “La visita del Capo di Stato Maggiore può definirsi un evento ‘storicò per il nostro Museo dei Motori e di questo siamo a lui profondamente grati e sono io stesso grato al Direttore, Cammalleri ed al Conservatore, Genchi. Che in un momento storico così intenso per le Forze Armate, impegnate in contesti internazionali anche particolarmente delicati, il Capo di Stato Maggiore abbia sentito il piacere e trovato il tempo da dedicare ai risultati più che eccezionali del lavoro svolto da tutto lo staff del Museo, ivi compresi le collaboratrici e i collaboratori, è un fatto che ci riempie di orgoglio e che dà lustro a tutta la Comunità Accademica”.
foto xd6 Italpress
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Campus Bio-Medico e Intesa Sanpaolo insieme per l’alta formazione

ROMA (ITALPRESS) – L’Università Campus Bio-Medico di Roma con il sostegno di Intesa Sanpaolo riporta in Italia uno degli ingegneri biomedici più influenti a livello globale: il professore Leandro Pecchia, Presidente della Società europea di ingegneria biomedica (EAMBES), Segretario generale dell’associazione mondiale (IFMBE), consulente OMS per le tecnologie per il Covid-19 e membro del CTS del ministero della Salute per i dispositivi medici. Dopo una lunga esperienza nel Regno Unito presso le università di Sheffield, Nottingham e Warwick, Leandro Pecchia sarà docente in Bioingegneria elettronica e informatica nella facoltà di Ingegneria dell’Università Campus Bio-Medico di Roma e dirigerà la nuova unità di ricerca in “Intelligent Health Technology”, grazie alla collaborazione tra la Biomedical University Foundation e Intesa Sanpaolo.
In occasione della cerimonia per il nuovo ruolo, il professore Leandro Pecchia ha tenuto oggi un keynote speech presso l’Università Campus Bio-Medico di Roma. “La pandemia ha dimostrato che lavorare in contesti a basso reddito ci prepara ad affrontare sfide ed emergenze anche in quelli ad alto reddito – ha sottolineato Pecchia – al pari di imprese come l’allunaggio, che hanno spinto l’ingegneria a livelli nemmeno immaginabili, se non si esce dalla propria comfort zone. Nel mio ruolo di innovation manager per il Covid-19 nel dipartimento delle emergenze dell’OMS, ho spesso beneficiato dell’esperienza maturata in Africa, dove le risorse sono sempre limitate ed è necessario trovare soluzion isicure ed efficaci anche se la supply chain fallisce. La cooperazione tra la comunità mondiale di ingegneri biomedici e l’OMS ha realizzato in tempi rapidissimi procedure, guide tecniche, linee guida per la produzione e selezione di prodotti essenziali come respiratori, mascherine chirurgiche e dispositivi medici, nonchè protocolli frugali per la misurazione della salubrità degli ambienti in assenza distrumentazioni costose. Ora che la pandemia sta rallentando, dobbiamo consolidare queste esperienze per essere pronti alle sfide future che supereranno la sola dimensione clinica”.
Durante l’incontro dal titolo “Ingegneria biomedica per la salute globale e per lo sviluppo sostenibile” sono intervenuti anche Carlo Tosti, Presidente UCBM, Federica Marchini, Consigliere Biomedical University Foundation, Elisa Zambito Marsala, Responsabile Valorizzazioni del Sociale e Rapporti con le Università Intesa Sanpaolo, Eugenio Guglielmelli, Rettore UCBM, Andrea Rossi, Amministratore Delegato e Direttore Generale UCBM e Claudia Peverini, Program Director Department of Engineering University of Cambridge.
“In un Paese avanzato l’Università è una delle istituzioni cardine, e sostenere progetti di inclusione, ricerca e innovazione incide sulla sua qualità a livello internazionale e questo è importante per comprendere come il Paese viene visto dal resto del mondo. Per questo, nel perseguimento dei propri fini istituzionali Intesa Sanpaolo presta particolare attenzione sia alla promozione delle attività di innovazione e ricerca scientifica sia allo sviluppo delle competenze e della formazione delle persone”, ha detto Elisa Zambito Marsala, responsabile Valorizzazione del sociale e relazioni con le università di Intesa Sanpaolo.
“Questi aspetti sono entrati a pieno titolo nel nostro Piano d’Impresa 2022-2025 che ci vede tutti impegnati nel realizzare importanti obiettivi: siamo infatti consapevoli che, come grande Gruppo Bancario, esercitiamo un notevole impatto sul contesto sociale – ha proseguito -. Per questo vogliamo agire non solo in funzione del profitto, ma anche con l’obiettivo di creare valore di lungo periodo per la Banca, le sue persone, i suoi clienti, la comunità e l’ambiente. In questo contesto, l’istituzione della cattedra accademica di Bioingegneria presso l’Università Campus Biomedico per un docente di alto profilo internazionale su tematiche di avanguardia nel settore biomedico contribuisce in modo concreto di perseguire gli obiettivi delineati sopra. Questa iniziativa, poi, è solo l’ultima di una serie di attività di collaborazione tra Campus Biomedico e la Banca. Negli scorsi anni, relativamente al sostegno del talento e del merito abbiamo sostenuto alcune borse di studio di Scienze infermieristiche e di Ingegneria industriale”.
Subito dopo l’incontro si è svolta la tavola rotonda “Formazione, ricerca e innovazione multidisciplinare per lo sviluppo sostenibile” con interventi di Alessandra Lanzara, Charles Kittel Chair Professor of Physics, Director Center for Sustainable Materials and Innovation, UC Berkeley; Barbara Mazzolai, Associate Director for Robotics dell’Istituto Italiano di Tecnologia, Marcella Trombetta, Preside della Facoltà Dipartimentale di Scienze e Tecnologie per l’Uomo e l’Ambiente UCBM, Loredana Zollo, Preside della Facoltà Dipartimentale di Ingegneria UCBM, Marco Baccanti, Direttore Generale Fondazione Enea Tech e Biomedical e Paolo Netti, Presidente del Gruppo Nazionale di Bioingegneria.
La sinergia più ampia con Università Campus Bio-Medico di Roma rientra nell’impegno ESG di Intesa Sanpaolo che, attraverso la struttura Valorizzazione del Sociale e Relazioni con le Università guidata da Elisa Zambito Marsala, promuove – in linea con l’agenda strategica per la Ricerca della UE e la quarta Missione del PNRR – le collaborazioni con università e scuole attraverso il sostegno alla ricerca, borse di studio, docenze per favorire l’inclusione educativa, la valorizzazione del merito, l’attrattività degli atenei e contribuire alla crescita economica e sociale dei territori e del Paese.

– foto Intesa Sanpaolo: Da sinistra Eugenio Guglielmelli, Rettore Università Campus Bio-Medico di Roma; Marco Baccanti, Direttore Generale Enea Tech e Biomedical; Elena Zambito, Valorizzazione sociale e relazioni con Università ISP; Carlo Tosti, Presidente Università Campus Bio-Medico di Roma; Federica Marchini, cda Rome Biomedical Campus University Foundation; Alessandro Pernigo, vicepresidente Università Campus Bio-Medico di Roma; Andrea Rossi, Amministratore Delegato e Direttore Generale Università Campus Bio-Medico di Roma -.

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