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L’Università Cattolica al servizio del Sud, incontro a Bari

BARI (ITALPRESS) – La nonna che ha studiato Lettere negli anni 50, sul palco assieme al nipote oggi ricercatore. La laureata esperta di avatar e metaverso accanto al direttore di banca. Marito e moglie titolari di un’azienda agraria locale che si sono conosciuti proprio durante gli anni trascorsi nel campus di Piacenza dell’Università Cattolica. Per guardare al futuro occorre sempre partire dalla memoria e la rete degli alumni pugliesi dell’Ateneo di Largo Gemelli è piena di storie di chi ha scommesso di tornare nel Sud dopo la propria esperienza universitaria a Milano. Una parte di esse è stata raccontata oggi sul palco del teatro Piccinni di Bari, durante l’incontro “L’Università Cattolica del Sacro Cuore a servizio dei giovani, dei professionisti e della società del sud”, un convegno organizzato dalla Conferenza Episcopale Pugliese (CEP), assieme all’Ateneo e all’Istituto Giuseppe Toniolo di Studi Superiori, ente fondatore della Cattolica.
Le storie di chi ha scelto di spostarsi dal proprio luogo di origine per studiare in Cattolica testimoniano un legame virtuoso tra università e territorio che oggi invece è messo a rischio dalle difficoltà che i giovani italiani, sempre più insidiati dalla condizione di NEET (i ragazzi che non studiano, non lavorano e non sono in formazione). Come ha ricordato il sindaco di Bari Antonio Decaro, “il tema delle nuove generazioni è sfidante. Le elezioni hanno mostrato come la politica non sappia parlare ai giovani, che invece sentono il bisogno di sentirsi coinvolti”. Anche per monsignor Donato Negro, presidente CEP, “i giovani del Sud affrontano difficoltà maggiori rispetto ai coetanei del resto d’Italia. Cercano opportunità altrove, ma c’è un desiderio forte di sentirsi soggetti attivi capaci di produrre valore nel proprio territorio”.
Per mettere al centro dell’agenda nazionale le nuove generazioni, il professore di Demografia della Cattolica Alessandro Rosina ha affiancato a termini ormai noti come NEET o Expat la parola degiovanimento: “Se le politiche indicano le trasformazioni del nostro paese concentrandosi sull’aumento degli anziani e non sui giovani che mancano diventa difficile metterli al centro. Il Rapporto Giovani dell’Istituto Toniolo mostra che una larga fetta dei nostri ragazzi vorrebbe poter avere almeno due figli. Se riuscissimo a metterli in condizione di realizzarsi non avremmo problemi demografici, questioni generazionali e gap territoriali”.
Tanti alumni pugliesi hanno scelto di tornare al Sud. E’ il caso di Lilliana Gadaleta, laureatasi in Lettere e Filosofia nel 1954 e poi insegnante per una vita nelle scuole pugliesi. Un passo simile lo ha compiuto Giovanni Giuntoli, che ha scelto Scienze Agrarie alimentari e ambientali seguendo le orme di papà Sante e Anna e che oggi lavora come agronomo per lo spin off dell’ateneo HORTA.
“L’Università Cattolica ha il dovere di trovare il modo di consegnare agli studenti che vengono da noi competenze che poi possono essere impiegate nei territori di provenienza – ha sottolineato il rettore della Cattolica, Franco Anelli -. Per questo siamo qui a incontrare i nostri alumni e rinsaldare una rete con gli studenti che sono tornati nelle comunità di origine. Molti nostri laureati illustri hanno risieduto nei collegi, fondamentali luoghi di accoglienza sviluppati fin dalle origini dell’Ateneo. Li abbiamo portati via dalle loro città per restituirli alla nazione cui per sua natura la nostra Università fa riferimento”. Uno scopo confermato anche da monsignor Claudio Giuliodori, Assistente Ecclesiastico generale dell’Ateneo “L’Università Cattolica è un’istituzione culturale che ha grandi radici sul territorio. La continua osmosi e scambio tra giovani di regioni diverse è circuito virtuoso e crea il tessuto vivo del nostro Paese”.
Per generare valore nei propri luoghi d’origine non bastano competenze e soft skills. E’ l’attenzione per l’uomo a dare una marcia in più, come raccontato da Alba Fiorentini, laureata in Medicina alla Cattolica di Roma e oggi direttrice del Dipartimento Diagnostico e Terapeutico, Ente Ecclesiastico Ospedale Generale Regionale “Francesco Miulli”: “Durante i miei studi ho sperimentato l’humanitas, l’importanza della relazione non solo con il paziente, che deve essere sempre al centro, ma anche con tutti gli specialisti del processo di cura”. Un aspetto sottolineato anche da monsignor Giuseppe Satriano, arcivescovo di Bari-Bitonto a conclusione dei panel moderati dal giornalista Rai Renato Piccoli, anche lui alumnus dell’Ateneo: “Una università è cattolica non in senso restrittivo ma per capacità di educare alla libertà e all’universalità del sapere. Oggi l’Università Cattolica è in un percorso generativo che crea un noi culturale e fatto di fraternità: questo ha una grande valenza”.

– foto ufficio stampa Università Cattolica –
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Sant’Anna di Pisa, salgono a 73 i posti per percorso di formazione

PISA (ITALPRESS) – Più spazio al talento e al merito grazie a un’alleanza tra università, associazioni, fondazioni, aziende, imprese, con l’impegno di portare un nuovo contributo allo sviluppo del Paese: rispetto allo scorso anno, aumentano in maniera sensibile le allieve e gli allievi dei corsi di I e di II livello che faranno il loro ingresso alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa per iniziare un percorso universitario che si distingue per sviluppo di conoscenze, competenze e attitudini individuali mediante l’avvio precoce alla ricerca, l’apertura all’interdisciplinarietà, alla dimensione internazionale e a quella collegiale. A conclusione del concorso di ammissione, salgono a 73 le allieve e gli allievi dei corsi di I e di II livello (nove in più provenienti da tutta Italia) che, alle ore 15.30 di sabato primo ottobre, ricevono il benvenuto alla Scuola Superiore Sant’Anna, per dare inizio a un percorso di formazione e di crescita personale. La cerimonia vede la partecipazione della rettrice Sabina Nuti, della preside della Classe di Scienze Sociali Anna Loretoni, del preside della Classe di Scienze Sperimentali Cesare Stefanini.
L’incremento dei posti è stato reso possibile grazie al finanziamento di 9 borse di studio erogate da Mediobanca (4 borse: 2 per i corsi di primo livello, una per Scienze economiche e manageriali e un’altra per Ingegneria; 2 per i corsi di II livello, sulle discipline economiche), Fondazione Luca Cavallini (una borsa per un posto di I livello in Scienze economiche e manageriali), Fondazione Il Talento all’Opera (intervenuta a sostegno diretto di borsa di studio destinata ai corsi di I livello), Fondazione Laviosa (una borsa per un posto di I livello, per Ingegneria), Fondazione Bernardo Villa Gicaber (2 borse alla memoria di Bernardo Bandettini per i corsi di I livello). La Scuola Superiore Sant’Anna, oggi una delle prime 20 giovani e una delle prime piccole 10 università al mondo, secondo i ranking diffusi da Times Higher Education, ha rappresentato fin dalla sua nascita, nel 1987, un punto di riferimento per la valorizzazione del merito e del talento delle sue allieve e dei suoi allievi. “Questi risultati – commenta la rettrice Sabina Nuti – sono migliorabili in termini di impatto, se collaboriamo con le imprese pubbliche e private e con il settore no profit”.
“Mediobanca è lieta di sostenere – ricorda la responsabile Group Sustainability Giovanna Giusti del Giardino – il percorso di formazione universitaria di giovani capaci e meritevoli, che hanno affrontato il lungo e articolato concorso di ammissione, erogando quattro borse di studio che permettono alla Scuola Superiore Sant’Anna di creare altrettante posizioni aggiuntive di allievo e di allieva. La Scuola Superiore Sant’Anna è una realtà avanzata nella formazione delle nuove generazioni, individua nella mobilità sociale uno dei suoi obiettivi strategici e rappresenta un punto di riferimento nella valorizzazione del merito e nella promozione del talento, come motori di sviluppo e di crescita del Paese. Mediobanca – conclude Giovanna Giusti del Giardino – condivide gli stessi valori della Scuola Superiore Sant’Anna ed ha quindi deciso di sostenerla, attraverso le quattro borse di studio”.
“La Fondazione Laviosa – commenta il presidente Giovanni Laviosa – è orgogliosa di collaborare con la Scuola Superiore Sant’Anna, nella convinzione che capacità e competenze debbano essere riconosciute e premiate. Per molti ragazzi e per molte ragazze la formazione universitaria rappresenta il primo passo verso la realizzazione delle proprie ambizioni e dei propri obiettivi di carriera. Attraverso la borsa di studio, la Fondazione Laviosa sarà lieta di accompagnare il nuovo allievo durante un momento tanto importante del proprio percorso formativo”.
“La Fondazione Luca Cavallini – sottolinea il presidente Pierdomenico Perata – sostiene per il secondo anno consecutivo giovani capaci e meritevoli, agevolando il loro percorso di studio, che inizia dopo aver affrontato il concorso di ammissione alla Scuola Superiore Sant’Anna. L’erogazione di questa borsa di studio è un atto che conferma il desiderio di stare accanto a chi impegna il proprio talento per contribuire a migliorare la società di domani, mettendo a disposizione le proprie competenze”.
“Oltre ad aver supportato la Scuola Superiore Sant’Anna in diverse iniziative formative, la Fondazione Il Talento all’Opera – spiega la presidente Gina Giani – prosegue il suo impegno con l’erogazione di una borsa di studio per sostenere un nuovo posto da allievo ordinario alla Scuola Sant’Anna. Infatti la Fondazione è nata dalla volontà di un gruppo di imprenditori per sostenere progetti a sostegno del talento e del merito, individuando nella Scuola Superiore Sant’Anna un partner ideale per raccogliere questa sfida”.
“La Fondazione Bernardo Villa Gicaber – prosegue il presidente Stefano Del Prato – persegue le volontà della signora Carla Bertelli che, per ricordare la dedizione allo studio e la professionalità del figlio, dottor Bernardo Bandettini, decise di sostenere giovani impegnati a raggiungere i propri obiettivi di studio e di formazione superiore. In sintonia con questo fine siamo orgogliosi di poter offrire una possibilità a persone giovani di talento di accedere alla Scuola Superiore Sant’Anna, uno degli istituti di formazione superiore più prestigiosi del nostro paese”.

– foto pagina Facebook Scuola Universitaria Superiore Sant’Anna di Pisa –

(ITALPRESS).

Università Milano-Bicocca, idee giovani con il Festival Generazioni Youth

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MILANO (ITALPRESS) – Workshop, tavole rotonde e incontri con giovani protagonisti: ragazze e ragazzi attivi nel panorama locale, nazionale ed europeo sui temi della sostenibilità, della giustizia sociale e dei diritti umani. Dal 6 al 7 ottobre 2022 l’Università di Milano-Bicocca promuove il Festival GenerAzioni Youth, dedicato alle forme di partecipazione e attivismo giovanile. Il Festival, coordinato da Elisabetta Biffi e Stefano Malatesta, docenti del dipartimento di Scienze umane per la formazione “R.Massa”, è aperto a studentesse e studenti delle scuole secondarie e dell’università, ai giovani del territorio e a tutti gli interessati ad approfondire le forme possibili della partecipazione. Un’edizione speciale del Festival che si svolgerà in continuità con la prima edizione (ottobre 2021) che ha visto la realizzazione di 81 eventi con 2000 partecipanti e 40 organizzazioni ed enti coinvolti. Numerosi gli interventi di attivisti e rappresentanti nazionali e internazionali dei giovani nelle istituzioni. Tra questi, Jayathma Wickramanayake, inviata del Segretario generale dell’Onu per la Gioventù, che nell’apertura della giornata del 6 ottobre introdurrà la Strategia delle Nazioni Unite per la gioventù, volta a promuovere contesti in cui ogni giovane sia in grado di realizzare appieno il proprio potenziale ed essere agente del cambiamento. Durante le tavole rotonde e i workshop ci sarà spazio per le voci di tante realtà attive sul territorio locale e internazionale. Per conoscerle tutte e per iscriversi agli appuntamenti delle due giornate è possibile consultare il programma sul sito del Festival. L’evento è parte integrante del calendario promosso dall’Unione europea per l’Anno europeo dei giovani. Il Festival GenerAzioni Youth ospiterà il primo incontro del percorso Grammatiche della partecipazione, promosso da Fondazione Feltrinelli in collaborazione con The Good Lobby e con il supporto dell’Università degli Studi Milano-Bicocca: tre workshop per i giovani under 30 (il 6 e 20 ottobre, e il 8 novembre). Grammatiche della partecipazione è una palestra rivolta a rappresentanti dei movimenti, associazioni e gruppi giovanili, per indagare e ragionare su dinamiche e strumenti per la partecipazione politica e civica e per imparare quali possono essere le potenzialità di una dimensione di cittadinanza attiva. Un percorso per acquisire tecniche e competenze utili ad avere un antidoto alla percezione d’impotenza nel processo decisionale che molti giovani, si teme, oggi provano. Il Festival Generazioni Youth sarà l’occasione per lanciare lo Youth Forum Bicocca, un percorso triennale (2022-2025) rivolto a ragazze e ragazzi dai 14 ai 25 anni per la promozione della partecipazione dei giovani ai processi decisionali. Un’occasione per acquisire conoscenze e competenze per divenire cittadini attivi e consapevoli nella dimensione dello spazio pubblico.(ITALPRESS).

Photo Credits: Ufficio Stampa Università Milano Bicocca

Samsung annuncia la nuova edizione di Innovation Campus in sei atenei

MILANO (ITALPRESS) – Al via in sei atenei la nuova edizione di Innovation Campus, programma di alta formazione sviluppato da Samsung Electronics Italia con l’obiettivo di offrire agli studenti competenze digitali avanzate, necessarie per essere competitivi in un mercato del lavoro in continua evoluzione, facendo leva sui nuovi trend tecnologici, come Intelligenza Artificiale, Big Data, Cybersecurity e Internet of Things.
L’accelerazione dei processi di trasformazione digitale delle imprese alla quale stiamo assistendo nell’ultimo periodo, anche grazie ai fondi erogati attraverso il PNRR, sta aggravando lo skills gap, ovvero il divario tra le competenze richieste dal mercato del lavoro e quelle realmente disponibili. Secondo studi recenti, è stato calcolato che lo skill gap coinvolge un lavoratore su tre nell’area OCSE e avrà un impatto negativo sul PIL, ovvero mancata crescita, entro il 2025 pari all’11% a livello globale (fonte: BCG). Questi numeri dimostrano che la digitalizzazione non può essere sostenuta soltanto da incentivi fiscali o da investimenti infrastrutturali ma deve essere accompagnata da programmi volti a offrire le giuste competenze per poter cogliere le opportunità dei nuovi trend tecnologici.
In questo scenario, si inserisce Innovation Campus, progetto nato nel 2020 e che ha coinvolto fino ad ora studenti su tutto il territorio nazionale, con l’obiettivo di accompagnare i giovani in un percorso formativo sull’innovazione, per trasformare il futuro in presente e aprire nuovi scenari professionali in ambito digitale. La nuova edizione, al via nelle prossime settimane, vede coinvolti sei atenei distribuiti in tutto il Paese, sei eccellenze italiane nella formazione in ambito STEM: Università degli Studi di Bari, Cagliari, Genova, l’Università del Salento, Pavia e Pisa.
“L’innovazione digitale può far evolvere il nostro modo di fare impresa e accelerare la crescita del Paese in un momento storico di incertezza come quello attuale. Ma non è solo una questione di implementare nuove tecnologie ma soprattutto di formare il capitale umano. Per poter trarre il massimo vantaggio dal digitale, è necessario dotarsi delle competenze adeguate. Con Innovation Campus vogliamo essere al fianco delle Università e dei docenti e dare un contributo a ridurre questo gap, sostenendo gli studenti nel loro percorso di formazione attraverso l’acquisizione di competenze nuove, affinchè possano essere promotori di un cambiamento positivo e un progresso sociale ed economico. Mi auguro che a questi atenei se ne aggiungano molti altri nei prossimi mesi” ha commentato Anastasia Buda, Corporate Citizenship & Internal Communication Manager di Samsung Electronics Italia.
Innovation Campus i dettagli del progetto e le diverse fasi
L’iniziativa consiste in un vero e proprio corso di alta formazione, focalizzato sui temi del digitale, che andrà a integrarsi ai percorsi universitari già avviati e per cui potranno essere riconosciuti crediti formativi: oltre alla partecipazione a lezioni teoriche tradizionali, i ragazzi saranno chiamati anche a sviluppare un progetto di gruppo, per mettere in pratica quanto appreso e immergersi sin da subito in un’esperienza concreta e avvicinarsi così al mondo del lavoro. Il project work dovrà essere un’idea strutturata in grado di promuovere una crescita sostenibile e una società più inclusiva attraverso l’innovazione digitale, con un focus in primis sull’AI. Il tema portante del project work sarà allineato con gli obiettivi di Ricerca dell’Ateneo e con le missioni del PNRR.
Il corso è rivolto ai migliori studenti dei diversi atenei, provenienti dai corsi di laurea in materie tecnico-scientifiche, selezionati attraverso un test di ammissione scritto e un colloquio motivazionale.
Samsung, in collaborazione con i diversi atenei, metterà a disposizione l’esperienza e le competenze dei propri ingegneri che affiancheranno i docenti universitari per aiutare gli studenti ad acquisire competenze digitali avanzate su temi come Intelligenza Artificiale e Internet of Things applicate al mercato dei prodotti Consumer Electronics, Machine Learning e Cybersecurity, potenziando al contempo le capacità di ideazione, gestione progettuale e problem solving, le cosiddette soft skills, ovvero quelle capacità altrettanto rilevanti per diventare professionisti preparati ad affrontare le sfide future.
Una commissione composta dai docenti dell’ateneo e dagli esperti Samsung premierà poi con una borsa di studio del valore di circa 1800 euro gli studenti che avranno raggiunto il punteggio più alto, risultato dalla somma del test finale e dalla valutazione del project work.
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-foto ufficio stampa Samsung Electronics Italia –

Al via la nuova edizione del “Programma Rita Levi Montalcini”

ROMA (ITALPRESS) – Al via la nuova edizione del “Programma Rita Levi Montalcini” per richiamare giovani studiosi ed esperti italiani e stranieri impegnati stabilmente all’estero in attività di ricerca o didattica. E’ stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto del ministro dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa, per il nuovo bando.
I posti a disposizione sono 36. Erano 30 nella precedente edizione. Ventiquattro nelle precedenti annualità. Dall’avvio del Programma le borse erogate sono state circa 250.
Il Programma, intitolato a Rita Levi Montalcini, è rivolto a giovani in possesso del titolo di dottore di ricerca (o equivalente) da non più di sei anni e impegnati stabilmente all’estero in attività di ricerca o didattica da almeno un triennio.
Lo stanziamento previsto è incrementato a 8,5 milioni di euro contro i 7 del 2020. Il finanziamento è a valere sulle risorse del Fondo di Finanziamento Ordinario per l’anno 2021 (D.M. 9 agosto 2021, n. 1059).
Le domande devono essere inviate entro il 27 ottobre 2022 e esclusivamente per via telematica tramite la sezione dedicata raggiungibile dal sito: https://bandomontalcini.cineca.it/

– foto agenziafotogramma.it –
(ITALPRESS).

I ministri Colao e Messa visitano i laboratori del Metaverso di Bicocca

MILANO (ITALPRESS) – Il ministro per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale, Vittorio Colao, e il ministro dell’Università e della ricerca, Cristina Messa, hanno visitato questa mattina i laboratori di realtà virtuale, wearable e mobile technology del Dipartimento di Psicologia di Milano-Bicocca.
Accompagnati dalla rettrice di Milano-Bicocca, Giovanna Iannantuoni, e dai ricercatori dei Centri di ricerca di eccellenza  MiBTec  (Mind and Behavior Technological Center) e BiCApP (Bicocca Center for Applied Psychology), i due ministri hanno testato la tecnologia messa a punto dai ricercatori di Milano-Bicocca.
Realizzati nell’ambito del progetto Dipartimenti di eccellenza del ministero dell’Università e della Ricerca, il MiBTec e il BiCApP sono due strutture all’avanguardia per lo studio e il miglioramento dell’interazione tra uomo e nuove tecnologie, che rappresentano il futuro del nostro modo di comunicare e interagire con il mondo.
“L’innovazione è il motore di tutto, dell’economia, dello sviluppo, delle persone – ha sottolineato il ministro Colao -. In questi laboratori oggi abbiamo visto l’innovazione basata sulla tecnologia e usata anche per capire come l’uomo reagisce alla tecnologia: credo sia una bellissima fusione di due mondi”.
“Il metodo e l’approccio della ricerca portata avanti al MiBTec e al BiCApP spero si diffondano sempre di più nel sistema: nessuna barriera tra ricerca e innovazione, forte interdisciplinarità con al centro la persona.-  ha dichiarato la ministra Messa – Per fare questo, abbiamo bisogno di giovani che abbiano una buona formazione, conoscenze e competenze, estremamente attenti a ciò che accade nel mondo, capaci di adattarsi e avere una forte comprensione trasversale degli argomenti, che riguardi contemporaneamente materie STEM e umanistiche. Abbiamo bisogno di giovani che vogliano sempre più sperimentare il nuovo immergendosi nella realtà: ce ne sono tanti, e noi abbiamo lavorato per dare loro gli strumenti, l’ambiente e le risorse per farlo”.
“Il futuro è innovazione, e l’innovazione è ricerca – ha commentato la rettrice Iannantuoni -. Un Paese che investe nella ricerca è in grado di rispondere alle esigenze di crescita culturale, sociale, tecnologica ed economica. Allo stesso tempo le università devono aprire le porte e dialogare con il sistema produttivo. I due laboratori del dipartimento di Psicologia rappresentano un chiaro esempio di come la ricerca sia fondamentale per le aziende, in questo caso creando o testando nuovi prodotti digitali”.

– foto ufficio stampa Università Milano-Bicocca –
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Vino, corso di alta formazione della scuola Superiore Sant’Anna di Pisa

PISA (ITALPRESS) – Gli atenei della Toscana continuano a formare i professionisti delle strategie di marketing e comunicazione internazionale del vino italiano: sono aperte fino al 10 ottobre le iscrizioni all’ottava edizione del master universitario di primo livello “Vini italiani e mercati mondiali”. Il master, organizzato dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, in maniera congiunta con l’Università di Pisa, l’Università per Stranieri di Siena, l’Università di Siena, in collaborazione con l’Associazione Italiana Sommelier (AIS), si è accreditato come il punto di riferimento per l’alta formazione nel settore specifico della produzione enologica nazionale. Chi consegue il titolo diventa uno specialista in temi che riguardano la conoscenza dei vini italiani, anche grazie alle competenze in degustazione attraverso il conseguimento, all’interno del master, del diploma di sommelier AIS, dei territori che li producono e dei risvolti qualitativi, culturali, socio-economici e commerciali, delle tecniche e delle modalità di comunicazione specifiche per i prodotti enologici. “Il vigneto Italia continua ad avere numeri importanti e in crescita, rappresentando uno dei punti di forza del comparto agroalimentare nazionale con un ruolo di traino per l’intera economia – commenta il direttore del master, Pietro Tonutti, docente di viticoltura alla Scuola Superiore Sant’Anna -. Anche se il consumo di vino a livello nazionale è capillarmente diffuso, soltanto metà circa della produzione nazionale è destinata al consumo interno ed è fondamentale perseguire politiche e strategie di consolidamento del trend positivo dell’export che rappresenta un fattore di assoluta importanza per il settore enologico nazionale con positive ripercussioni anche su altri ambiti ad esso collegati, per esempio turismo, che sta rivestendo un ruolo sempre più forte nelle strategie aziendali, e promozione più generale del Made in Italy. Da qui la necessità di formare figure professionali in grado di creare opportunità e sviluppare nuove dinamiche aziendali e di diffondere in maniera adeguata e con successo la conoscenza dei vini italiani, delle numerose Dop e della cultura legata alle tradizioni enologiche e ai diversi territori”.
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-foto agenziafotogramma.it-

Ponte sullo Stretto, un convegno di eCampus per fare chiarezza

ROMA (ITALPRESS) – Il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina è stato al centro di un convegno internazionale che si è svolto presso la sede dell’Università eCampus di Roma, in via Matera 18.
Nel corso del convegno, visibile sulla pagina Facebook di eCampus (https://www.facebook.com/watch/live/?ref=watch_permalink&v=387934223533945) è stato illustrato anche l’iter approvativo fino al progetto definitivo che ha ottenuto tutte le approvazioni necessarie.
Il Ponte a campata unica ha una luce di 3300 metri e i due piloni, posizionati in terraferma, rispettivamente lato Calabria – località Cannitello – e lato Sicilia – località Ganzirri, sfiorano i 400 metri di altezza.
Il progetto definitivo è stato approvato dagli organi tecnici nel 2011 e l’anno successivo cancellato per legge a lavori avviati.
Il tema è di particolare attualità, infatti, nelle ultime settimane molti soggetti hanno dichiarato che il Ponte non è realizzabile o comunque ci sarebbero pesanti limitazioni al traffico stradale e ferroviario.
Ha presieduto e coordinato l’incontro il professore Enzo Siviero, Ingegnere e Progettista di Ponti e Rettore dell’Università eCampus.
Per fare chiarezza sull’intera questione, sono stati invitati i due soggetti fondamentali per la procedura approvativa: COWI e PARSONS.
La società d’ingegneria danese COWI (leader mondiale nella progettazione dei Ponti di grande luce) è stata rappresentata dall’allora Presidente Klaus Ostenfeld che ha assunto la responsabilità diretta del progetto (redatto per conto del Contraente Generale Eurolink), che ha illustrato i contenuti fondamentali dell’opera e le innovazioni sviluppate in questo progetto, spiegando non solo che è fattibile, ma che si tratta di un’opera di assoluta eccellenza. Si tratta di un record mondiale con i suoi 3300 metri di luce, il cui impalcato è diventato esempio per tutti i Ponti sospesi realizzati negli ultimi anni e, in particolare, quello sullo Stretto dei Dardanelli, il Ponte Canakkale di oltre 2000 metri di luce ultimato qualche mese fa.
L’altro soggetto che parteciperà è la Società di Ingegneria americana PARSONS incaricata dalla Società Stretto di Messina quale PMC – Project Management Consulting (figura innovativa utilizzata, per la prima volta in Italia, per la realizzazione del Ponte San Giorgio di Genova).
L’attività svolta da PARSONS è stata la verifica parallela e indipendente del Progetto COWI confermando, non solo la validità del progetto stesso e la sua realizzabilità, ma anche il livello di approfondimento necessario per l’opera. Per la COWI è intervenuto il progettista Klaus Ostenfeld.
Inoltre, a completamento del quadro tecnico, sono intervenuti tre professori che hanno fatto parte del Comitato Scientifico della Società Stretto di Messina: Claudio Borri, Università di Firenze – Scienza delle Costruzioni; Piero D’Asdia, Università Chieti Pescara – Tecnica delle Costruzioni; Alberto Prestinizi, Università Sapienza di Roma – Geologo. Sono intervenuti anche Giorgio Diana, del Politecnico di Milano, sul tema dell’Ingegneria del vento e Fabio Brancaleoni, Università Roma Tre – Scienza delle Costruzioni, massimo esperto italiano di Ponti di grande luce che ha seguito l’evoluzione progettuale negli ultimi decenni.

– foto da pagina Facebook eCampus –

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