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Milano-Bicocca, inaugurata una nuova residenza per gli studenti

MILANO (ITALPRESS) – L’offerta di servizi per gli studenti dell’Università di Milano-Bicocca si arricchisce con l’apertura di una nuova residenza in via Gerolamo Forni, angolo via Bernardino da Novate. La struttura, denominata U42, è stata inaugurata oggi dalla rettrice Giovanna Iannantuoni e dalla vicesindaco e assessore all’istruzione del Comune di Milano, Anna Scavuzzo. L’edificio, costato 7 milioni di euro, è dotato di 156 posti letto e sorge negli spazi che un tempo ospitavano il complesso scolastico “Ada Negri”. La demolizione degli edifici esistenti e la costruzione della nuova residenza sono stati realizzati grazie alla convenzione stipulata con il Comune di Milano, che ha concesso in uso l’area all’Università, e al cofinanziamento del Ministero dell’Università e della Ricerca e della Regione Lombardia.
L’edificio è costituito da due corpi di fabbrica rispettivamente di quattro e cinque piani. Gli alloggi sono composti ciascuno da due camere singole (alcune delle quali accessibili a persone con difficoltà motorie), un bagno e un’area preparazione pasti.
In uno dei due corpi, ad ogni piano, sono previsti soggiorno e cucina. I locali comuni quali soggiorni, zone studio, aree polifunzionali e palestra sono posti ai piani terra e seminterrato.
“L’offerta di servizi e strutture di Milano-Bicocca cresce ancora – ha detto la rettrice Iannantuoni -. Il nostro obiettivo, infatti, è di rispondere in modo concreto alle esigenze degli studenti: l’inaugurazione dell’U42 è un tassello che si aggiunge all’ambizioso progetto di sviluppo del Campus. La realizzazione e l’apertura della nuova residenza universitaria sono un’ulteriore dimostrazione di quanto sia fondamentale la collaborazione fra enti pubblici”.
“Trovare casa per gli studenti che arrivano a Milano per frequentare l’Università è un tema che si fa sempre più attuale, e riguarda tanto le Università quanto le Amministrazioni locali – ha sottolineato la vicesindaco e assessore Scavuzzo -. Il Comune di Milano è impegnato per sostenere iniziative come U42 e per promuovere progetti che rispondano sempre di più ai bisogni di una popolazione studentesca che vogliamo possa continuare a crescere. Gli studentati sono un luogo che diventa “casa”, occasione di socialità, di crescita e di formazione e scambio continuo per studenti fuori sede e provenienti da tutto il mondo. Ringrazio tutte le Università e in particolare Milano-Bicocca che sceglie di investire in iniziative come quella che oggi inauguriamo e che ci vede coinvolti direttamente: certamente costituisce una risposta importante per rimuovere gli ostacoli verso una formazione universitaria di qualità e aperta a tutti”.
L’Università di Milano-Bicocca sta completamente ridefinendo la propria offerta di servizi residenziali con due obiettivi. Il primo è quello di aumentare il numero dei posti disponibili per gli studenti vincitori delle borse per il diritto allo studio. Il secondo obiettivo consiste nell’ammodernamento – nel breve periodo – e nell’ampliamento – nel medio periodo – delle strutture residenziali gestite dall’Ateneo. Per perseguire questi obiettivi, a partire dal nuovo anno accademico verrà cambiato il modello di gestione delle residenze, passando dalla concessione all’appalto. Sempre nell’ottica del potenziamento dei servizi verrà ristrutturata la residenza di via Modena e verranno avviate a completamento le altre residenze per le quali sono già partiti i lavori, tra cui quella prevista sempre nell’area di Comasina, in via Bernardino da Novate, quella in via Demostene e quella dell’edificio U10 in piazza dell’Ateneo Nuovo. Complessivamente, nei prossimi anni l’offerta nelle residenze arriverà ad un migliaio di posti letto.

– foto ufficio stampa Università Milano-Bicocca –
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A Milano nasce Musa, nuove idee di sostenibilità e digitalizzazione

MILANO (ITALPRESS) – I quattro principali atenei milanesi uniti in una collaborazione pubblico-privato per il progetto MUSA, annunciato durante un evento che si è tenuto all’Università di Milano Bicocca, ateneo proponente. MUSA punta a cambiare il volto dell’area metropolitana di Milano prima e poi ad esportare il modello in altre città europee e, perchè no, mondiali. Il progetto gira attorno al concetto di sostenibilità, declinandolo in 6 nodi tematici, e vede coinvolte, oltre all’UniMib, l’Università Statale, la Bocconi e il Politecnico di Milano, il Comune di Milano, la Regione Lombardia più enti privati ed aziende private per un totale di 29 soggetti coinvolti. E’ finanziato con 116 milioni di euro per i prossimi tre anni, 110 dei quali sono fondi del PNRR. Le risorse serviranno a finanziare la ricerca applicata, la formazione e il trasferimento tecnologico di conoscenze per avvicinare il mondo accademico al tessuto produttivo.
MUSA, acronimo di Multilayered Urban Sustainability Action, si occuperà di rispondere alle sfide del futuro, individuando soluzioni smart nelle 6 aree di intervento, 6 cosiddetti “spoke”: rigenerazione urbana, bigdata e open data in ambito di benessere e salute della cittadinanza, trasferimento tecnologico e open innovation, finanza sostenibile, sostenibilità del settore lusso e moda, inclusione sociale e coinvolgimento della cittadinanza.
Ogni ateneo sarà coinvolto in più nodi tematici e tutti gli enti collaboreranno allo scopo di realizzare il progetto e di trasferire l’innovazione alla società civile e alle imprese. Secondo i dati diffusi durante l’evento di presentazione di MUSA, di fatto già partito, saranno coinvolti 840 ricercatori, 342 dei quali donne e si punta a reclutare 160 giovani, perchè, ha detto la rettrice dell’UniMib, Giovanna Iannantuoni. “Per cambiare le cose, accanto al capitale finanziario, serve il capitale umano. Abbiamo davanti 36 mesi di lavoro. La sfida non è spendere i 116 milioni per ottenere i risultati sperati, la sfida è attirare nuovo capitale, andare quindi oltre i 3 anni di progetto. Io credo che di MUSA sentiremo parlare anche negli anni futuri”. “Nell’ambito di MUSA, le specificità di ciascuna Università partner vengono messe a fattor comune per creare un nuovo modo di fare trasferimento tecnologico con ricadute dirette sul territorio milanese”, ha commentato Gianmario Verona, rettore dell’Università Bocconi, cui è stato affidato in particolare lo spoke 4 (finanza sostenibile).
“Senza dubbio MUSA – ha detto Elio Franzini, rettore dell’Università Statale di Milano – è una sfida che invita alla collaborazione e all’innovazione e che apre nuovi scenari, destinati a mutare il concetto stesso di Università e i suoi rapporti con il territorio”.
All’UniMi è stato affidato in particolare lo spoke 2 (Big data e Open data in Life Sciences). “Sviluppare tecnologie per la sostenibilità economica e circolare e promuovere l’imprenditorialità high-tech, sono questi i due principali obiettivi del Politecnico di Milano all’interno dell’ecosistema MUSA. La Fondazione Politecnico di Milano è da sempre vicino ai bisogni delle aziende e gestirà i due spoke di riferimento (spoke 5 e spoke 3, Sustainable Fashion e Deep Tech, Trasferimento Tecnologico)”, ha detto invece Ferruccio Resta, rettore del Politecnico.
Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala ha voluto sottolineare i tempi rapidi del progetto MUSA: “Può essere – ha detto – un progetto straordinario, sia per gli scopi, ma anche perchè ha come peculiarità i tempi. Un progetto che si conclude in 3 anni e non in 10 – ha detto – La collaborazione fra più atenei è un segno di cambiamento che porta a coinvolgere privati e istituzioni. Credo che MUSA lascerà il segno”.
Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, è apparso particolarmente felice dell’attenzione ai giovani e al coinvolgimento di nuovi ricercatori: “Crediamo nella ricerca – ha detto – voglio sottolineare che la Regione Lombardia ha voluto far parte del progetto sottoscrivendo un aumento di capitale. Si dice sempre che le menti migliori se ne vanno dal Paese, finalmente stiamo andando nella direzione giusta, diventeremo un polo attrattivo non solo richiamando i nostri giovani che sono andati all’estero ma anche, magari, attirando ricercatori stranieri”.

– foto ufficio stampa Università Bicocca –
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Terna, tappa a Salerno per la prima edizione del Master Tyrrhenian Lab

SALERNO (ITALPRESS) – Si è tenuta presso la Sala Stampa “Biagio Agnes” dell’Università di Salerno la presentazione del Master di II livello “Digitalizzazione del sistema elettrico per la transizione energetica”, promosso da Terna, nell’ambito del progetto Tyrrhenian Lab, in collaborazione con le Università di Salerno, Cagliari e Palermo.
Francesco Del Pizzo, Direttore Strategie di Sviluppo Rete e Dispacciamento di Terna nonchè Presidente e Coordinatore Scientifico del Tyrrhenian Lab, e il professore Vincenzo Loia, Rettore dell’Università degli Studi di Salerno, hanno presentato ai neolaureati interessati al corso l’offerta formativa, i dettagli delle materie previste e gli obiettivi dell’iniziativa.
Terna investirà 100 milioni di euro nei prossimi 5 anni per sviluppare le competenze necessarie a gestire un sistema elettrico in costante evoluzione. Finalità del Master è quella di creare nuove professionalità dotate di competenze manageriali, ingegneristiche, informatiche e statistiche.
“Oltre agli interventi infrastrutturali sulle reti, allo sviluppo di fonti di energia rinnovabile e all’incremento dei sistemi di accumulo, il quarto elemento abilitante per affrontare la transizione energetica è rappresentato dalla formazione di competenze specialistiche, di persone che in futuro potranno gestire le tecnologie legate al dispacciamento e alle evoluzioni dei mercati dell’energia. Il Tyrrhenian Lab è un progetto di importanza cruciale, oltre che per Terna, anche per i territori coinvolti e per il sistema Paese” ha dichiarato Francesco Del Pizzo. “Con la presentazione di oggi mesi e mesi di lavoro di squadra diventano realtà. Ringrazio l’Università di Salerno per la proficua collaborazione e per aver scelto di condividere la nostra visione di crescita e sviluppo”.
“Il progetto Tyrrhenian Lab è una significativa e concreta opportunità per i nostri giovani. Mettendo a disposizione le competenze e le infrastrutture laboratoriali, siamo lieti di affiancare Terna sia nelle attività di ricerca in un settore centrale per la nostra economia, sia nelle attività di formazione specialistica degli allievi, i quali al termine del percorso avranno la concreta opportunità di essere selezionati e assunti presso le sedi territoriali del progetto”, ha dichiarato Vincenzo Loia, rettore dell’Università degli studi di Salerno.
Il Master, che inizierà nel mese di novembre, sarà composto di quattro moduli per un totale di 60 crediti formativi, con percorsi personalizzati in base alle precedenti esperienze accademiche dei partecipanti, laboratori di programmazione e attività pratiche sul campo. Gli studenti dotati di laurea magistrale in materie tecnico-scientifiche potranno presentare domanda di ammissione entro il 18 settembre.
Una volta terminato il Master, i 15 studenti selezionati con il supporto degli atenei coinvolti, saranno assunti da Terna e potranno operare in qualità di: esperti di algoritmi e modelli per il Mercato Elettrico, esperti di sistemi di analisi e regolazione, esperti di gestione degli apparati di campo, esperti dei sistemi di Automazione di Stazione (SAS) ed esperti di Sistemi IoT di Stazione.
Il progetto Tyrrhenian Lab ha l’obiettivo di istituire, in collaborazione con i tre atenei di Salerno, Cagliari e Palermo, un centro di formazione di eccellenza distribuito nelle sedi delle città in cui approderanno i cavi del Tyrrhenian Link, l’elettrodotto sottomarino di Terna che unirà la Campania, la Sicilia e la Sardegna, per un totale di 950 km di collegamento e 3,7 miliardi di euro di investimenti, favorendo l’integrazione dei flussi di energia proveniente da fonti rinnovabili.

– foto ufficio stampa Terna –

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Presentata la Italy-Azerbaijan University, avrà sede a Baku

ROMA (ITALPRESS) – Si è svolta nella nuova sede dell’Ambasciata della Repubblica dell’Azerbaigian in Italia, a Roma, la cerimonia di scambio degli accordi già firmati sulla cooperazione accademica relativo all’Italy-Azerbaijan University, che avrà sede a Baku, ospitata nel campus dell’ADA University. Ad aprire l’evento il Presidente della Repubblica dell’Azerbaigian, Ilham Aliyev, in Italia per una visita di lavoro. Presenti, per l’occasione, oltre al rettore dell’ADA University, Hafiz Pashayev, i vertici dei cinque importanti atenei italiani coinvolti: la Vice Presidente dell’Università Luiss Guido Carli Paola Severino, il Rettore di Sapienza Università di Roma Antonella Polimeni, il Rettore del Politecnico di Torino, Guido Saracco, la Prorettrice Vicaria dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna Simona Tondelli, il Direttore del Dipartimento di Design del Politecnico di Milano Alessandro Deserti. Il Presidente Ilham Aliyev nel suo discorso dell’inaugurazione ha manifestato particolare gioia che il primo evento nella nuova sede abbia riguardato il tema dell’istruzione. “Oggi si apre una nuova pagina delle relazioni Italia-Azerbaigian. Stiamo avviando una nuova cooperazione su larga scala nel campo dell’istruzione”, ha affermato, ricordando la storia del progetto della creazione dell’Università italo-azerbaigiana, la cui idea è stata da lui stesso lanciata nel 2020 e che in soli due anni ha portato già alla posa della prima pietra, nell’aprile di quest’anno, durante la visita del ministro Di Maio in Azerbaigian. “In Azerbaigian, dirigiamo le entrate ottenute dalle risorse naturali verso il capitale umano, e l’evento di oggi ne è una chiara prova”, ha sottolineato il Presidente, che si è dimostrato certo che “l’Università Italo-Azerbaigiana diventerà un centro di amicizia” tra i due paesi. Ad intervenire poi, a nome delle istituzioni italiane, il sottosegretario alla Transizione Ecologica Vannia Gava, che ha sottolineato l’importanza della creazione dell’Università italo-azerbaigiana e il suo ruolo strategico nell’ambito delle relazioni bilaterali, parlando di un traguardo ma anche di un punto di partenza “per un futuro promettente da scrivere insieme”. In rappresentanza delle università italiane ha poi preso la parola Vice Presidente dell’Università Luiss Guido Carli Paola Severino, che ha parlato di “ponte culturale” tra due Paesi e due culture. A conclusione degli interventi il rettore dell’ADA University Hafiz Pashayev ha manifestato la sua emozione per una giornata storica, che porterà “i rapporti di amicizia e collaborazione” tra Baku e Roma “a un nuovo livello” che consentirà di “formare ottimi specialisti per l’economia del futuro”. Il protocollo d’intesa relato all’Università Italia-Azerbaigian tra ADA University e cinque importantissime atenei italiane si è stato firmato nel settembre del 2021. Lo scopo dell’Università Italia-Azerbaigian è quello di contribuire alle aspirazioni di crescita dell’Azerbaigian, che mira ad innovare, se pur radicato nella sua identità culturale e nelle tradizioni, mettendo in campo il know-how del Made in Italy. Il portafoglio del programma intende costruire capacità di gestione e manodopera in settori strategici e aree ad alta richiesta. Per stabilire i programmi, ADA beneficerà delle eccezionali competenze delle principali università italiane, in particolare la Luiss per la gestione consapevole del marchio, l’Università di Bologna per alimentazione e agricoltura, il Politecnico di Milano e Sapienza Università di Roma per architettura, design e urbanistica, il Politecnico di Torino per vari settori dell’ingegneria, compresa l’energia sostenibile. I programmi accademici saranno integrati con laboratori tecnologici, sala di fabbricazione, centro di progettazione, incubatore di impresa e “bazar”, come forte collegamento con l’industria e l’Italia. L’Università Italia-Azerbaigian rappresenterà un centro di trasferimento di ricerca, tecnologia, competenze e innovazione tra i due paesi.
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Pnrr, bando da 300 milioni per alloggi universitari

ROMA (ITALPRESS) – E’ stato pubblicato il decreto del ministro dell’Università e della Ricerca numero 1046 per l’accesso, grazie a 300 milioni di euro previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, al cofinanziamento di interventi volti all’acquisizione della disponibilità di posti letto per studenti universitari. Fino a giovedì 29 settembre, gli organismi regionali e delle province autonome di Trento e Bolzano di gestione per il diritto allo studio universitario, le università, le istituzioni dell’alta formazione artistica e musicale (AFAM) potranno inviare al MUR le richieste di cofinanziamento di interventi come l’acquisto o la locazione a lungo termine di immobili e l’eventuale loro adeguamento alla comunicazione della Commissione europea sul Green Deal per essere destinati a residenze universitarie. Il cofinanziamento non potrà essere superiore a euro 40.000 a posto letto, valutato come rapporto tra l’importo totale dell’intervento e il corrispondente numero di posti letto realizzati. Come per le altre misure previste dal PNRR, anche in questo caso è previsto che il 40% dell’investimento complessivo di 300 milioni sia destinato a soggetti proponenti con sede legale nelle regioni del Mezzogiorno. Nel caso in cui, al termine della valutazione delle domande che sarà svolta da una apposita Commissione, non vi siano proposte ammissibili al finanziamento sufficienti a esaurire le risorse assegnate al Mezzogiorno, le risorse residue saranno assegnate alle prime proposte utili nella graduatoria relativa all’area del Centro-Nord. Il decreto stabilisce che i posti letto dovranno essere completati e assegnati sulla base delle graduatorie adottate dagli enti competenti entro il 20 dicembre, prioritariamente a studenti capaci e meritevoli anche se privi di mezzi.
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Messa “Possibile condividere la ricerca tra Atenei e aziende”

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RIMINI (ITALPRESS) – Una spinta a “condividere la ricerca da subito” e a “condividere anche le conoscenze per integrare al meglio” le competenze del ricercatore con l’applicazione sul campo dell’azienda. E’ l’invito e la sollecitazione che arriva da Maria Cristina Messa, Ministra dell’Università e della Ricerca dal palco del Meeting di Comunione e Liberazione durante il dibattito “Il cambiamento possibile. Ricerca: la sfida della conoscenza”.
Da Rimini, la Ministra ricorda come siano “diversi i rapporti in essere tra Università e mondo delle aziende” e che grazie ai fondi Pnrr ora è possibile “condividere ricerca da subito e condividere anche conoscenze” grazie a uno dei decreti emanato e già in vigore che consente “di trascorrere almeno 5 anni se sei universitario, nell’impresa e viceversa, senza perdere nulla in termini economici e di carriera”.
Di qui l’invito affinché “imprese e università inizino ad applicare” questa possibilità offerta dalla norma che avvicina un po’ di più l’Italia alle opportunità ampiamente in vigore in “USA e nel mondo anglosassone, dove – ricorda la ministra – questo succede regolarmente. Noi non siamo né americani né inglesi – sottolinea – e abbiamo sicuramente una formazione molto più ampia e vasta culturalmente, che in un periodo come questo in cui l’innovazione è continua e rapidissima, credo sia un vantaggio”.

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Da Cdp 25mln per riqualificare l’Università di Napoli Parthenope

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NAPOLI (ITALPRESS) – Un piano per contribuire a sostenere la rigenerazione urbana, aumentare la competitività e l’attrattività dell’Ateneo e generare così un impatto positivo sul territorio.
Questa la strategia al centro dell’accordo sottoscritto tra Cassa Depositi e Prestiti e Università di Napoli Parthenope, che prevede un finanziamento da 25 milioni, per la riqualificazione e lo sviluppo della realtà accademica campana. Nel dettaglio, il finanziamento permetterà di riqualificare l’area dell’ex Arsenale Militare per realizzare un moderno Campus Universitario di 110.000 metri quadri, dedicato al Dipartimento di Scienze Motorie strategicamente adiacente al Centro Universitario Sportivo. È previsto, inoltre, il recupero di una parte dell’area con zone verdi attrezzate e aperte alla cittadinanza. Questi interventi consentiranno agli oltre 2.200 studenti e 200 tra docenti e personale tecnico-amministrativo dell’Università di Napoli Parthenope di beneficiare di nuove aule e spazi comuni. In particolare, verranno realizzate 17 aule che potranno accogliere da 40 a 400 studenti; inoltre, per il personale saranno disponibili 65 uffici e 4 sale riunioni. L’obiettivo dell’operazione è quello di dare un forte impulso alla riqualificazione del territorio, recuperando una vasta area dismessa ex militare e industriale per riconvertirla in un Polo Universitario di eccellenza. In qualità di Istituto Nazionale di Promozione, con questo accordo il Gruppo Cdp conferma la sua vicinanza al territorio.
Gli interventi di edilizia universitaria seguono questa direzione e rappresentano una concreta attuazione del Piano Strategico 2022-2024, che prevede iniziative in grado di contribuire al progresso economico, sociale e culturale del nostro Paese. Il finanziamento all’Università di Napoli Parthenope con un periodo di preammortamento sino al 31 dicembre 2024, regolato a tasso variabile, e un ammortamento trentennale, regolato a tasso fisso, è una delle operazioni avviate da Cdp, nell’ambito del più ampio programma da 1,4 miliardi promosso dal Ministero dell’Università e della Ricerca attraverso il Fondo per l’edilizia universitaria e per le grandi attrezzature scientifiche. In linea generale, il Mur può finanziare fino al 60% delle risorse necessarie per realizzare i progetti presentati dalle Istituzioni universitarie statali e Cdp può co-finanziare la restante parte per sostenerne le attività di riqualificazione. A sostegno di tali programmi d’investimento, Cdp ha favorito le Università Statali introducendo nel prestito specifiche flessibilità contrattuali, in base alla composizione delle fonti di copertura dei programmi ritenuta più appropriata alle esigenze. In riferimento all’operazione in favore dell’Università di Parthenope, con l’obiettivo di procedere in breve tempo alla realizzazione delle opere, Cassa Depositi e Prestiti ha co-finanziato il progetto (che ha un valore complessivo di circa 81 milioni) per 25 milioni a cui si aggiungeranno le risorse del MUR, al termine dell’iter di selezione del Ministero in corso.

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Università IUL, iscrizioni aperte per il nuovo anno accademico

FIRENZE (ITALPRESS) – Al via le iscrizioni per l’anno accademico 2022-2023 dell’Università Telematica degli Studi IUL. L’ateneo conferma un’offerta formativa online consolidata negli anni con nuove proposte post laurea. Le novità di quest’anno riguardano le modalità di immatricolazione degli studenti che potranno scegliere se iscriversi in maniera tradizionale, in modalità part-time oppure iscriversi a due corsi diversi nello stesso anno accademico.
“Il 2022-2023 si prospetta come un anno di forte crescita – dichiara Flaminio Galli, presidente dell’Università IUL – grazie ad una serie di investimenti a più livelli nell’organizzazione dell’Ateneo. Il piano di azione riguarda sia la sfera didattica, con un rafforzamento del modello formativo dell’Università e un miglioramento della qualità degli insegnamenti, sia la parte amministrativa e gestionale, con l’utilizzo di software e procedure più efficienti. Gli interventi riguarderanno anche il settore ricerca, con un’attenzione particolare al mondo accademico, alle imprese e ai territori, e l’apertura di nuovi poli in tutta Italia, attraverso partnership con soggetti di primo piano in ambito formativo e commerciale”. “Le attività che stiamo conducendo – conclude Galli – puntano ad avere anche un impatto etico e sociale, perchè oltre a mettere a disposizione alcune borse di studio, offriamo una valida alternativa formativa in molti territori che storicamente non hanno una sede universitaria”.
Le iscrizioni ai corsi sono attive per tutto l’anno accademico. E’ possibile richiedere il riconoscimento di crediti formativi in ingresso nel caso di esami o tirocini svolti in altri atenei.
Il modello di studio dell’Università IUL prevede lezioni fruibili interamente online per permettere agli iscritti di conciliare studio, lavoro e altri impegni quotidiani. Lo studente può accedere alle video-lezioni attraverso la piattaforma di formazione IUL, in ogni momento e da qualsiasi postazione, ed è supportato da personale docente di alta qualità e da una continua assistenza di tutor specializzati. Gli esami sono in presenza e possono essere svolti in una delle numerose sedi dell’Università sul territorio nazionale.
In quest’anno accademico sono attivi i corsi di laurea triennale in Scienze e tecniche dell’educazione e dei servizi per l’infanzia (classe L-19), con un percorso dedicato alla fascia 0-3 anni, in Scienze Motorie, pratica e gestione delle attività sportive (classe L-22), in Scienze psicologiche delle risorse umane, delle organizzazioni e delle imprese (classe L-24), in Economia, Management e Mercati Internazionali (classe L-33) e Comunicazione innovativa, multimediale e digitale (classe L-20). Presenti nel catalogo dell’offerta formativa anche il corso di laurea magistrale in Scienze dell’educazione degli adulti e della formazione continua (classe LM-57) e quello in Innovazione digitale e comunicazione (classe LM-91), realizzato in collaborazione con l’Università di Foggia, che mira a formare professionisti nella creazione e diffusione di prodotti multimediali digitali.
In programma per l’inizio del 2023 due master, uno di I livello in Manager degli eventi e degli spettacoli dal vivo, e uno di II livello in Architettura curativa, psicologia e psicoanalisi dell’architettura.

– foto ufficio stampa Università IUL –
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