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Università Palermo, Midiri: “Sempre più aperta a imprese e territorio”

PALERMO (ITALPRESS) – “Abbiamo iniziato questi sei anni nella consapevolezza della necessità di segnare rapidamente e con un nuovo passo un deciso rilancio delle attività didattiche, di ricerca e di terza missione dell’Ateneo”. Così il rettore dell’Università degli Studi di Palermo, Massimo Midiri, a margine della presentazione del bilancio dei suoi primi cento giorni alla guida dell’Ateneo.
“Siamo soddisfatti dei tanti risultati raggiunti in questi primi mesi, grazie all’impegno del Prorettore Vicario, delle Prorettrici e dei Prorettori, delle Delegate e dei Delegati, degli Organi di Governo, delle colleghe e dei colleghi del corpo docente, del personale Tab e della popolazione studentesca che finalmente da qualche giorno vediamo di nuovo nelle aule per frequentare le lezioni in presenza – sottolinea Midiri -. La spinta al cambiamento, così ravvivata in maniera condivisa e propositiva, si sviluppa in una logica di internazionalizzazione, inclusione, pari opportunità e politiche di genere, sostenibilità, semplificazione, ammodernamento del patrimonio immobiliare e di un rinnovato e rafforzato senso di appartenenza della comunità accademica”.
In atto c’è anche una rimodulazione che porterà ad una nuova prospettiva di crescita e di attrattività di UniPa: “Abbiamo elaborato la preparazione di questo articolato programma di interventi già nel corso della campagna elettorale ed oltre al rispetto della precisa scansione temporale allora stabilita si sta facendo fronte alle continue esigenze di innovazione e programmazione gestendo numerose situazioni che cambiano repentinamente – conclude Midiri -. Il nostro Ateneo sarà sempre più aperto al rapporto con le imprese, con cui stiamo stringendo numerose collaborazioni, con il territorio e con le più importanti reti accademiche e scientifiche nazionali ed internazionali”.
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Università San Raffaele, al via la Spring School in Data Journalism

MILANO (ITALPRESS) – Partirà il 18 marzo la Spring School in Data Journalism, promossa dal Centro Universitario di Statistica per le Scienze Biomediche (CUSSB, www.cussb.unisr.it) dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano (comitato scientifico-didattico Clelia Di Serio, Fulvia Mecatti e Antonio Nizzoli) con lo scopo di fornire ai partecipanti strumenti utili per un approccio critico e informato alla straordinaria mole di dati a nostra disposizione, alla loro provenienza e ai metodi che li generano. Il corso è patrocinato dalla Società Italiana di Statistica, dall’Istituto Lombardo – Accademia di Scienze e Lettere, e dalla Società Italiana di Biometria.
La Spring School in Data Journalism, alla sua seconda edizione, si rivolge principalmente a coloro che vogliano approfondire la scienza del dato nell’ambito della comunicazione, includendo giornalisti, professionisti nel settore della comunicazione e della divulgazione, e studenti di qualsiasi Ateneo, oltre agli studenti del Master in Comunicazione della scienza e della salute offerto da UniSR.
Il percorso di formazione consentirà ai partecipanti di sviluppare, nel campo della divulgazione scientifica, competenze quali-quantitative inerenti al pensiero statistico, alla cultura del “dato” (con particolare attenzione al dato in sanità), al processo di generazione dei dati biomedici, alla loro rappresentazione e interpretazione. Saranno inoltre illustrate le principali metodologie per un’efficace comunicazione dei dati e il loro possibile impatto sociale.
Il corso – che quest’anno spazierà non solo su temi di salute ma anche economico-sociali, si articola in sei giornate, articolate su 3 week-end (18-19 marzo, 6-7 e 20-21 maggio), per un totale di 30 ore di didattica frontale ed esercitazioni. Le lezioni si terranno in una modalità didattica mista: parte in presenza presso il campus UniSR e parte su una piattaforma di e-learning, per consentire la partecipazione anche a coloro che si trovano fuori regione. E’ previsto un numero massimo di partecipanti, pari a 30, un piccolo gruppo per favorire l’apprendimento e lo scambio con i docenti. Al termine del corso verrà consegnato un attestato di frequenza o un attestato di profitto: gli studenti universitari potranno, dopo una verifica finale, ottenere 5 CFU da integrare, previa approvazione, nel loro curriculum universitario. Inoltre, è previsto il rilascio di crediti ECM per i professionisti in ambito sanitario.
“La Spring School in Data Journalism mira a rendere la cultura del dato parte integrante della divulgazione e della comunicazione scientifica – afferma la professoressa Clelia Di Serio, ordinario di Statistica Medica presso l’Università Vita-Salute San Raffaele – Dopo due anni dallo scoppio della pandemia è evidente come una conoscenza approfondita dei concetti statistici legati ai temi sanitari, economici e sociali sia fondamentale per una corretta informazione e per rendere la società consapevole delle evidenze scientifiche sulle quali si basano determinate politiche sanitarie”.
Le iscrizioni alla Spring School in Data Journalism sono aperte fino al 12 marzo 2022. Ulteriori informazioni sono disponibili al seguente link: https://www.unisr.it/en/offerta-formativa/corsi-formazione/spring-school-data-journalism
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Ucraina, Università Messina: “Un corridoio umanitario per gli studenti”

MESSINA (ITALPRESS) – “Siamo pronti ad attivare un corridoio umanitario a favore dell’Ucraina come comunicato al presidente del Consiglio Matteo Draghi e alla ministra del Mur Maria Cristina Messa”. Sono le parole del rettore dell’Università di Messina Salvatore Cuzzocrea, in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico 2021-2022 nell’aula magna del Polo Papardo. “La parola guerra, come diceva il grande Gino Strada – aggiunge il rettore – dovrebbe totalmente scomparire dalla storia e dal nostro lessico. Siamo pronti ad accogliere in Ateneo e nella città di Messina insegnanti, dottorandi, assegnisti di ricerca e figure simili, e naturalmente gli studenti ucraini che avranno bisogno di aiuto e ospitalità. La sede del nostro rettorato da oggi è colorata di giallo e azzurro come la bandiera dell’Ucraina e sono pronti alloggi e residenze che metteremo volentieri a disposizione di chi ha bisogno, sperando possa finire presto questa ulteriore emergenza europea”.
Il tema dell’evento è stato proprio il contrasto alle forme di violenza: “Senza volerlo la cerimonia di oggi – conclude Cuzzocrea – che tempo fa abbiamo voluto dedicare proprio alla lotta contro la violenza, risulta ancora più intrisa di significato e valore in questi giorni di forte angoscia del mondo intero per quello che sta succedendo”.
Ospite d’onore della manifestazione la giornalista e scrittrice Rula Jebreal, che riceverà un dottorato honoris causa in Scienza politiche, dopo la prolusione del prorettore agli Affari generali e docente di Storia contemporanea Luigi Chiara per la sua importante e apprezzata attività di giornalismo e impegno sociale come esperta di politica estera e donna simbolo del cambiamento per la parità di genere.
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Lucio Dalla, all’Università di Palermo la statistica incontra la musica

PALERMO (ITALPRESS) – In occasione del decimo anniversario dalla morte di Lucio Dalla un team composto dalle professoresse Mariangela Sciandra e Ornella Giambalvo del Dipartimento di Scienze Economiche, Aziendali e Statistiche dell’Università degli Studi di Palermo, con il supporto di Irena Carola Spera, laureata UniPa in “Scienze Statistiche”, presenta i primi risultati di un’analisi sulla produzione musicale del cantautore italiano realizzata mediante il linguaggio e gli strumenti della statistica.
Lo studio – condotto prendendo in riferimento 35 album, nel periodo compreso tra il 1966 e il 2012, per un totale di 273 canzoni, inclusi alcuni inediti pubblicati postumi – si propone di mostrare come la statistica possa essere utilizzata efficacemente per indagare tutti gli aspetti dell’umano.
In una prima fase il team ha analizzato la popolarità delle canzoni di Lucio Dalla, restituendo la classifica dei suoi dieci brani più ascoltati sulla base degli streams effettuati dagli utenti sulla piattaforma musicale Spotify: Caruso, Anna e Marco, L’anno che verrà, Canzone, 04/03/1943, Tu non mi basti mai, Attenti al lupo, La sera dei miracoli, Futura e Disperato erotico stomp.
L’analisi è proseguita alla ricerca delle parole più utilizzate. «In quasi 100 canzoni si parla di mare (91), di stelle (73), di luna – spiegano dal team – come ad indicare un infinito che nelle sue opere è ricerca, ma anche ancoraggio della sua fede vissuta come certezza dubbiosa. Se ne parla utilizzando avverbi temporali e immagini futuristiche che descrivono un’umanità in movimento tra terra, mare e cielo, pronta a camminare nella notte, a guardarsi negli occhi, a toccarsi con le mani per sentire il battito del cuore, il segno tangibile della vita e dell’amore. L’unico messaggio che lega tutto e tutti e che, non a caso ma per un’evidenza statistica, si trova al centro delle parole utilizzate in ben 113 canzoni: amore per la pace (Henna), amore per la musica (Canzone, Tutta la vita), amore cercato (Anna e Marco), amore nascosto (Chissà se lo sai), amore violato (Il gigante e la bambina), amore immaginato (La casa in riva al mare), amore doloroso (Quale Allegria), amore speranzoso (Futura), amore tradito (Meri Luis), amore in attesa (Cara), amore impossibile (Caruso), amore pieno (Stella di mare), amore dichiarato (Tu non mi basti mai), amore per gli animali (cani, rondini, aquile, pesci o il cavallo Ribot)».
Lo studio ha poi indagato il sentimento trasmesso dalle canzoni di Lucio Dalla. Gli indicatori statistici calcolati mettono in luce come la sua produzione sia molto diversificata: a fronte di un gruppo di tracce musicali altamente positive, è possibile contrapporre canzoni che trasmettono disagio, malumore e, nella forma più estrema, rabbia. Sono state quindi stilate le Top 10 per “Indice di gioia” e “Indice di Rabbia”.
«Si nota – commenta il team – che non sono canzoni molto popolari (tranne la versione spagnola di Canzone) e soprattutto sono distribuite lungo tutto l’arco temporale della sua carriera a dimostrazione dell’imprevedibilità della sua produzione e del suo essere eclettico, sempre in sintonia con il tempo vissuto».
Nella Top 10 delle canzoni che trasmettono collera, ira, odio, irritazione e rancore si trovano: Liam, 2009 – Le Cicale e le Stelle, Quando ero soldato, Liberi, Questo amore, Due dita sotto il cielo, Futura, Il motore dei 2000, Tu Sà Ch’ìso e Born to be alone.
La Top 10 delle canzoni che trasmettono gioia, allegria, ilarità, vivacità e dolcezza si compone invece dei seguenti brani: Santo Antonio Santo Francesco, Cosa mi dai, Lunedì, Alla fermata del tram, Ballando Ballando, Domenica d’agosto, Dark Bologna, Cancion, Stella e Amen.
L’analisi si è infine soffermata sulle caratteristiche musicali dell’intera discografia di Dalla, individuando così tre raggruppamenti da 98, 96 e 89 brani.
Le 98 canzoni del primo gruppo sono caratterizzate da acustica non troppo elevata, sono molto danzabili, hanno energia e vivacità. Di esse fanno parte “Attenti al Lupo”, “L’anno che verrà” e “Futura”.
Le 86 canzoni del secondo gruppo sono caratterizzate da alti valori di acustica, forte presenza di strumentalità e vivacità. Di esse le più famose sono “Caruso”, “Le rondini” e “Itaca”.
Le 89 canzoni del terzo gruppo sono caratterizzate da bassa acustica e basse strumentalità e vivacità ma, nonostante ciò, sono molto danzabili. Tra di esse “La casa in riva al mare”, “4 marzo 1943” e “Come è profondo il mare”.
«Lo studio sulla produzione di Dalla – conclude ill team – non può fermarsi a queste prime analisi. Saranno presi in considerazione altri aspetti del suo essere idealista che canta delle vere e proprie favole (“Il coyote”, “Merlino e l’ombra”, “L’anno che verrà”, “Attenti al lupo”, “Stornello”, “Il mago pipopò”) o il suo essere geniale anche nell’uso della sillaba (“Fumetto, “Pezzo zero”, “Tania Delcirco”, “La borsa valori”, “Misterioso”) e non ultimo la sua profonda fede in un Dio che vede il mondo da vicino (“Non andar più via”, “Siamo dei”, “Se io fossi un angelo”). A conferma del suo essere profetico e moderno, in questi tempi bui che abbiamo vissuto e che forse ancora vivremo, fra pandemia e scenari di guerra, ci piace ricordare che più di quarant’anni fa scrisse “si esce poco la sera compreso quando è festa e c’è chi ha messo dei sacchi di sabbia vicino alla finestra” e una notte al checkpoint Charlie a Berlino scrisse e immediatamente cantò: “chissà… i russi, i russi, gli americani, no lacrime!”. Parole ahinoi tornate attuali fra lo stupore di tutti ma non del grande Lucio!».
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Rettore Unisr eletto membro del Consiglio Superiore di Sanità

MILANO (ITALPRESS) – Il professor Enrico Gherlone, Rettore dell’Università Vita-Salute San Raffaele e direttore del dipartimento di Odontoiatria presso l’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano, è stato nominato Membro Effettivo del Consiglio Superiore di Sanità dal Ministro della Salute Roberto Speranza.
La sua nomina giunge dopo l’impegno dimostrato nel corso della pandemia, come coordinatore del Gruppo Tecnico sull’Odontoiatria – GTO e il suo importante contributo alla formulazione delle linee guida anti Covid per svolgere la professione di odontoiatra nella massima sicurezza.
“Sono contento – ha affermato Gherlone – di essere per la seconda volta Membro Effettivo del Consiglio Superiore di Sanità e spero di poter fornire un contributo positivo sia per la nostra categoria sia per la tutela della salute dei nostri cittadini”.
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UniPa, studio di Ingegneria selezionato per la rivista “Materials”

PALERMO (ITALPRESS) – Lo studio dal titolo “Electrochemical Synthesis of Zinc Oxide Nanostructures on Flexible Substrate and Application as an Electrochemical Immunoglobulin-G Immunosensor”, condotto da un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi di Palermo, è stato pubblicato sulla rivista internazionale “Materials” ed è stato selezionato per apparire sulla copertina della rivista del mese di Febbraio 2022.
Il team di ricerca, coordinato dalla professoressa Rosalinda Inguanta e composto dal professore Giuseppe Aiello e dai dottori Bernardo Patella e Nadia Moukri, in collaborazione con il gruppo di ricerca della dott.ssa Chiara Cipollina della Fondazione RIMED e della dott.ssa Elisabetta Pace dell’Istituto di Farmacologia Traslazionale – CNR (Unità di Palermo), si è occupato dello sviluppo di un immunosensore elettrochimico per la rilevazione dell’Immunoglobulina-G, proteina modello per lo sviluppo di biosensori che possono essere usati in applicazioni biomedicali.
«Gli immunosensori – spiega la coordinatrice professoressa Inguanta – sono dispositivi in grado di quantificare una specie biologica target a concentrazioni molto basse, fino a nanogrammi per millilitro. Il loro funzionamento si basa sulla formazione di un legame tra la biomolecola da quantificare e il rispettivo anticorpo che viene preventivamente immobilizzato sulla superficie del sensore. Tale legame viene monitorato per quantificare la specie di interesse. Le applicazioni sono innumerevoli, dall’analisi clinica a quella ambientale o alimentare. Attualmente, gli immunosensori utilizzano un output ottico per la quantificazione delle biomolecole (ELISA).
Lo studio pubblicato – prosegue la docente – si basa sullo sviluppo di un immunosensore elettrochimico nanostrutturato che, grazie all’output elettrico, è in grado di superare i limiti delle tradizionali tecniche ottiche come elevati costi di fabbricazione, personale altamente specializzato e strumentazione complessa. Inoltre, gli immunosensori elettrochimici sono associabili ai comuni dispositivi elettronici (smartphone, tablet) e quindi più facilmente utilizzabili per la telemedicina personalizzata”.
“L’articolo – conclude – riporta lo sviluppo di un immunosensore elettrochimico per la quantificazione dell’Immunoglobulina-G. Questa molecola è stata scelta come modello per lo sviluppo di immunosensori innovativi poichè molto presente nei fluidi biologici umani, costituisce circa il 75% degli anticorpi sierici, e possiede inoltre caratteristiche fisico chimiche molto simili ad altre proteine. La tecnica sviluppata non si limita quindi alla sola quantificazione dell’immunoglobulina G ma può essere estesa a svariate biomolecole per diverse applicazioni».
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L’Università di Bologna inaugura l’anno accademico nel segno di Zaki

BOLOGNA (ITALPRESS) – “Rafforzare il nostro carattere di Università pubblica, autonoma, laica e pluralista; promuovere lo sviluppo di tutti i campi del sapere; incrementare il senso della nostra responsabilità sociale in tutte le nostre attività; favorire in ogni ambito l’applicazione dei principi di equità, sostenibilità, inclusione e rispetto delle diversità”. Sono i 4 punti fondamentali del piano strategico dell’Università Alma Mater di Bologna, illustrati dal rettore Giovanni Molari nel corso dell’inaugurazione dell’anno accademico.
“Sul piano scientifico abbiamo mirato al rafforzamento della ricerca, sono già operative le prime misure, quali il finanziamento di assegni di ricerca per quasi tre milioni di euro”, ha aggiunto.
Nell’Aula magna Santa Lucia, per la prima volta dopo la pandemia la cerimonia si è svolta in presenza. Ospite d’onore la ministra dell’Università e della ricerca Maria Cristina Messa che ha ricordato la situazione di guerra in Ucraina. “Monitoriamo ogni giorno ciò che sta succedendo e stiamo pensando ad attività che possano favorire l’accoglienza della comunità ucraina. Sono circa 3000 gli studenti ucraini negli atenei e conservatori italiani e, se ne avessero bisogno, vogliamo aiutarli. La comunità universitaria vive dei principi democratici e del confronto e questo, lo vediamo, va fatto sempre di più. L’Università deve prendere posizione, stando dalla parte della pace”.
Una comunità, quella universitaria, di cui la ministra Messa ricorda i numeri e la portata: “Sono un milione e 800 mila studenti iscritti. Il personale che lavora in accademia è, circa, 100 mila. Dei quasi due milioni di studenti e studentesse tra il cinque e il venti per cento abbandonano le carriere e su questo bisogna agire”.
Nuovi e importanti fondi per il mondo accademico annunciati, per i prossimi anni, dalla ministra Messa. La legge di bilancio del 2022, infatti, prevede che il Fondo di finanziamento ordinario dell’università sia incrementato, rispetto al 2021, di 252 milioni di euro per quest’anno, di 515 milioni di euro per il 2023, per l’anno successivo di 765 milioni di euro fino ad arrivare a più 865 milioni di euro a decorrere dall’anno 2026. “Dobbiamo rilanciare i dottorati di ricerca, mantenendo alta la qualità scientifica in modo che la ricerca porti innovazione a tutta la comunità”, ha detto Messa.
In collegamento dall’Egitto anche Patrick Zaki, studente dell’università di Bologna detenuto in carcere dal 17 febbraio 2020 all’8 dicembre 2021 dalle autorità egiziane. Fortissima la commozione dello studente: “Quando sono stato arrestato mi sono sentito perso e continuavo a pensare alla mia borsa di studio, avevo lavorato tanto per averla. Sono stato fortunato a fare parte della famiglia Unibo: mentre attraversavo questa situazione non mi sono mai sentito solo. Sin dal primo giorno sono stato sommerso da tanto affetto e l’Università di Bologna si è assunta davvero una grande responsabilità, portando continuamente l’attenzione sul mio caso”. Patrick ha temuto che la pandemia facesse dimenticare la sua carcerazione, “ma così non è stato, soprattutto grazie alla mia docente Rita Monticelli che si è battuta per me come se fossi suo figlio”.
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Ucraina, Scuola Sant’Anna e Normale di Pisa condanno l’aggressione russa

PISA (ITALPRESS) – “Il governo russo ha scelto la via della guerra, in spregio alle norme fondamentali del diritto internazionale e mettendo a repentaglio l’incolumità della popolazione civile inerme, che pagherà il prezzo maggiore di questa scelta scellerata”. La Scuola Superiore Sant’Anna e la Scuola Normale Superiore condannano in modo fermo l’aggressione militare lanciata il 24 febbraio dalla Russia contro l’Ucraina attraverso la nota della rettrice Sabina Nuti e del direttore Luigi Ambrosio, per condividere i sentimenti delle due comunità accademiche, emersi durante l’incontro congiunto svoltosi poche ore dopo la notizia dell’aggressione, il 24 febbraio, convocato per riflettere sull’attacco portato dalla Russia all’Ucraina. Si è trattato di un evento che ha visto la partecipazione dei vertici delle due istituzioni, docenti, ricercatori, ricercatrici, allieve, allievi, personale tecnico amministrativo e, grazie alla rete, sono stati raggiunti oltre 300 utenti collegati.
“Esprimiamo – sottolineano Sabina Nuti e Luigi Ambrosio – la massima solidarietà al popolo ucraino e sosteniamo in maniera incondizionata ogni tentativo di giungere a una cessazione delle ostilità, alla risoluzione pacifica delle controversie fra i due Stati e a una piena riconciliazione fra le parti. Chiediamo pertanto a quanti hanno responsabilità politiche e di governo di farsi parte attiva nella risoluzione della crisi. Riteniamo decisivo che i paesi dell’Unione Europea assumano posizioni unitarie nella condanna dell’aggressione e nell’adozione di sanzioni adeguate nei confronti del governo russo. Auspichiamo un coinvolgimento attivo dell’Organizzazione delle Nazioni Unite perchè favorisca il ricorso al dialogo, alla diplomazia e alla cooperazione fra gli Stati”.
“Rivolgiamo – concludono Sabina Nuti e Luigi Ambrosio – un pensiero alle vittime di questo conflitto e ai loro familiari ed esprimiamo vicinanza a quanti soffrono per questi atti di violenza insensati, consapevoli che la guerra, oltre a lacrime e devastazioni, porta soltanto alla sconfitta di tutte e tutti”.
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