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Cnr, gli investimenti in ricerca e sviluppo motore della ripresa

ROMA (ITALPRESS) – In Italia è in corso una lieve ripresa della spesa per R&S in rapporto al PIL, del personale addetto e si conferma una quantità di pubblicazioni scientifiche significativa. Restano critici la quota di popolazione con il dottorato di ricerca, quella di donne nelle STEM e il divario salariale di genere. Questi alcuni dati che emergono dalla terza edizione della “Relazione sulla ricerca e l’innovazione in Italia – Analisi e dati di politica della scienza e della tecnologia” del CNR presentata a Roma alla presenza, tra gli altri, della presidente del Cnr, Maria Chiara Carrozza e del ministro dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa. “Il PNRR costituisce un’unica e probabilmente irripetibile occasione: per instaurare il circolo virtuoso tra ricerca e innovazione e sviluppo economico e sociale del paese; per avviare numerosi progetti di sviluppo scientifico e tecnologico e nuove collaborazioni tra mondo accademico, amministrazione pubblica, enti locali e industria; per una collaborazione tra settore pubblico e privato diretta verso la soluzione delle grandi sfide della società”, ha detto Maria Chiara Carrozza, presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche.
“Tali condizioni devono essere mantenute assicurando adeguate risorse ordinarie anche quando le risorse straordinarie del PNRR avranno esaurito il proprio compito. Il CNR deve sempre più combinare il fare ricerca e l’azione di agenzia, recuperando quel ruolo centrale che ha già svolto in passato, basti pensare ai Progetti Finalizzati, e che già svolge nel coordinamento di molte infrastrutture europee di ricerca”, ha aggiunto.
Per il ministro dell’Università e ricerca Maria Cristina Messa, anche guardando i dati della Relazione “si conferma che come mondo della ricerca dobbiamo superare alcune vecchie logiche. Tra queste, l’antitesi fra ricerca di base e applicata: la ricerca deve essere di qualità e finanziata in quanto tale, sia quella guidata da curiosità che quella applicativa, che devono coesistere senza contrapposizioni o trasformarsi l’una nell’altra. Dobbiamo inoltre – ha aggiunto Messa – superare il preconcetto della separazione fra ricerca pubblica e privata, che allontana le imprese con cui gli enti di ricerca hanno sempre attivato collaborazioni, mentre le università hanno conosciuto delle fasi diverse, un gap che va recuperato. L’avere stimolato grandi filiere attraverso i bandi è proprio una risposta in tal senso, senza immettere nuove fondazioni o istituzioni di ricerca, ma facendo rete con quanto di buono c’è già. Dobbiamo capire che se come mondo della ricerca vinciamo questa sfida diventiamo fondamentali per il paese, perchè creiamo spin-off, start up, proof of concept, lavoro, opportunità per i giovani. E’ questa è la vera sfida che abbiamo davanti”.
Complessivamente le risorse destinante alla ricerca e sviluppo previste nel PNRR ammontano a circa 17 miliardi di euro, circa il 7,5% complessivo delle risorse totali. La maggior parte si concentrano su ricerca applicata e sviluppo sperimentale (circa 10 miliardi), ricerca di base (4 miliardi), azioni trasversali e di supporto (1,88 miliardi) e trasferimento tecnologico (380 milioni). Solo lo 0,5% della popolazione in età lavorativa in Italia ha il dottorato di ricerca, contro l’1,2 della media dell’Unione. Anche gli iscritti al dottorato sono assai meno che nella media dell’UE: lo 0,14% contro lo 0,28%. E’ necessario aumentare il numero di coloro che conseguono il titolo di dottore di ricerca, circa 10 mila studenti l’anno, con migliori prospettive, per compiere un salto nella specializzazione tecnologica e produttiva verso settori e industrie a più elevato contenuto di conoscenza. Il tasso di occupazione dei dottori di ricerca è pari al 93,5%, ma meno della metà ritiene di sfruttare pienamente le conoscenze acquisite nel mercato del lavoro. La quota di donne è cresciuta e rappresenta più della metà dei dottori di ricerca. Si riscontra tuttavia una polarizzazione, gli uomini coprono il 60% dei posti nelle STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics) e le donne il 58% nelle altre materie.
Si riscontra inoltre un gap salariale pari a circa 312 euro mensili in Italia e 209 all’estero, che esplode nelle scienze mediche, dove gli uomini, dopo 4-6 anni dal conseguimento del titolo, guadagnano addirittura 704 euro in più delle donne. Una parte notevole dei nostri studenti svolge il dottorato all’estero. Non sorprende questa collocazione professionale fuori d’Italia: dopo 6 anni dal conseguimento del titolo, il reddito medio mensile è pari a 1.679 euro in Italia e 2.700 euro all’estero. La spesa per R&S in rapporto al PIL, in Italia è in atto una lieve ripresa che porta all’1,4%, dovuta anche al fatto che gli stanziamenti pubblici hanno smesso di ridursi. Anche l’andamento del personale addetto alla R&S (in rapporto a mille unità di forza lavoro) cresce, soprattutto grazie all’incremento del personale nelle imprese che ha raggiunto i 218 mila addetti.
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Università Palermo, al via la settimana dell’orientamento

PALERMO (ITALPRESS) – Torna l’appuntamento con la Welcome Week all’Università degli Studi di Palermo, una settimana dedicata all’orientamento organizzata nei confronti degli studenti dell’ultimo anno delle scuole superiori. Da lunedì 14 e fino a venerdì 18 febbraio, Unipa presenta la propria offerta formativa per l’anno accademico 2022/2023 alle future matricole che proprio in questi mesi saranno chiamate a scegliere il percorso universitario da intraprendere. Con il fine principale di supportare i ragazzi nella scelta del corso di studio più adatto alle proprie inclinazioni e di fornire informazioni utili sul piano di studi e sugli sbocchi occupazionali, nonchè sulle modalità di iscrizione, sul pagamento delle tasse e su altri aspetti di tipo amministrativo, l’Università di Palermo apre le porte agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado, con circa mille presenti al giorno e oltre diecimila prenotazioni registrate per seguire a distanza.
E a margine delle tante attività previste nel ricco programma, in modalità mista con partecipazione in presenza e in collegamento audiovisivo, quest’oggi il rettore Massimo Midiri ha preso parte all’incontro di presentazione delle attività della Welcome Week all’Edificio 19 del Campus Universitario, nel corso del quale ha ribadito con forza l’impegno della nuova governance di Unipa nell’ambito di un continuo miglioramento dei servizi dell’ateneo: “Oggi è una giornata molto importante, la Welcome Week è il primo momento di incontro col mondo della scuola – ha esordito il rettore dell’Università di Palermo -. Intendiamo avviare un percorso che inizia oggi ma che durerà nei prossimi mesi, un giro nei principali licei delle nostre città al quale parteciperò personalmente per dare l’idea di una squadra compatta. A Palermo purtroppo esiste una dispersione legata al fatto che non siamo attraenti nei confronti di alcuni licei – ha spiegato Midiri -. Dobbiamo interrompere un circuito vizioso che vede Palermo riconosciuta a livello nazionale come buon Ateneo, ma che paga la mancanza di servizi”.
“La mia azione di governo – ha sottolineato – è mirata a potenziare i servizi di Ateneo, non solo i trasporti, ma anche le biblioteche, i luoghi di aggregazione, la ristorazione, il merchandising, le manifestazioni collaterali alle lezioni, la digitalizzazione e soprattutto il problema abitativo. Siamo una grande metropoli e un Ateneo moderno deve fornire ai ragazzi un’attenzione anche agli alloggi, chi viene da fuori non può andare allo sbaraglio in quartieri dove si rischia di essere aggrediti. Lo sforzo che stiamo mettendo in campo – ha concluso – è legato a un’azione che definisco ‘studentecentricà, i nostri corsi di studi avranno sempre di più una dimensione molto legata al mondo del lavoro. Dobbiamo impedire un’emorragia di figli della città che studiano ventidue anni a Palermo e poi l’ultimo miglio lo fanno fuori e non rientrano più nella nostra terra”.
Tra le principali novità dell’offerta formativa del prossimo anno accademico, l’attivazione del Corso di Laurea in Tecniche di neurofisiopatologia, del Corso di laurea magistrale in Scienze delle professioni sanitarie tecniche diagnostiche, il potenziamento dell’offerta formativa dei Poli decentrati con l’attivazione Corso di Laurea in Infermieristica anche a Caltanissetta e Agrigento, la sperimentazione dell’iscrizione con la formula del “Click days” ad alcuni corsi di studio (Propagazione e gestione vivaistica in ambiente mediterraneo, Biologia molecolare e della salute, Scienze dell’Alimentazione e Nutrizione umana, Biotecnologie mediche e medicina molecolare), vale a dire senza lo svolgimento di un test di selezione, ma con ammissione automatica in ordine cronologico in base alle tempistiche dell’iscrizione, ferma restando la verifica della preparazione dello studente delle lauree magistrali.
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Inaugurato Anno Accademico Università Vita-Salute San Raffaele

MILANO (ITALPRESS) – Si è inaugurato oggi l’Anno Accademico 2021-2022 dell’Università Vita-Salute San Raffaele. Alla cerimonia hanno preso parte il Presidente dell’Ateneo, Paolo Rotelli; il Rettore, Enrico Gherlone; il Presidente del Senato della Repubblica, Maria Elisabetta Alberti Casellati; il Ministro della Salute, Roberto Speranza, il Presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana; il Vicepresidente della Regione Lombardia e Assessore al Welfare, Letizia Moratti; il sindaco di Milano, Giuseppe Sala.
L’anno 2021 ha segnato l’avvio del progetto di creazione del Campus UniSR a Sesto San Giovanni, un laboratorio di sapere che combini teoria e pratica al servizio dell’innovazione, ispirato a elementi chiave quali interdisciplinarietà, collaborazione, flessibilità e sostenibilità. Saranno circa 100.000 i mq dedicati all’Ateneo, di cui 20.000 riservati ai centri di ricerca. Pensato per promuovere la cosiddetta student happiness, il nuovo Campus accoglierà 5000 studenti in strutture pensate per l’integrazione continua, con luoghi dedicati alla formazione, alla cultura, allo sport e al volontariato. Tra le principali novità, si prevede la realizzazione del Digital Education Hub, con infrastrutture tecnologiche innovative che garantiscano l’espansione della digital education di Ateneo; il Simulation Center che includerà un cadaver lab e un laboratorio per la Facoltà di psicologia; il Data Science Center, per lo sviluppo di ricerca data driven nei campi delle scienze della vita, della salute e delle scienze sociali; il Center of applied engineering, con focus sui medical device; il Think Thank multidisciplinare, luogo fisico deputato a scambi culturali e analisi multidisciplinari; numerosi laboratori all’avanguardia, complementari alle necessità del Campus.
A questo progetto di futura realizzazione si aggiungono i circa 11.000 mq all’interno del Complesso del Centro direzionale di Milano 2 (Palazzo Canova e Palazzo Borromini), acquisiti dall’Ateneo nel 2020 e destinati ad aule e uffici amministrativi. In ragione di una più efficiente gestione, sono stati identificati ulteriori spazi, per circa 13.000 mq (Palazzo Donatello e Palazzo Cellini), che consentiranno di soddisfare le esigenze in termini di uffici amministrativi, aule e spazi dedicati allo studio sia della facoltà di Filosofia sia di quella di Psicologia.
L’espansione dell’Ateneo garantirà adeguate condizioni strutturali per la prosecuzione delle attività e l’espansione sia in termini di capacità ricettiva sia in termini di offerta didattica.
L’anno accademico in corso segna un nuovo aumento dei posti messi a disposizione per i futuri studenti dell’area medica: sono saliti a ben 552 i posti per il Corso di Laurea Magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia, a 136 per International MD Program (Medicina in lingua inglese) e a 60 per Odontoiatria e protesi dentaria. Si tratta di un trend positivo cresciuto in maniera esponenziale, soprattutto se si considera il corso di Medicina e Chirurgia, per il quale nell’anno accademico 2016-2017 i posti erano solo 130. La crescita degli ultimi cinque anni permette all’Ateneo di entrare di diritto nella rete internazionale delle principali medicine school e di rispondere a una crescente domanda da parte degli studenti che parteciperanno il prossimo mese ai test di ammissione alla Facoltà di Medicina: con 5348 domande pervenute, sarà possibile ammettere 1 candidato ogni 10.
L’Università Vita-Salute San Raffaele riserva inoltre particolare attenzione alle sue scuole di specializzazione, di cui 30 riservate ai medici, 2 di area sanitaria (riservate ai non medici), 2 di area psicologica: per l’anno accademico in corso, le borse di studio destinate agli studenti delle scuole sono 295, con un aumento del 300% rispetto a cinque anni fa, quando erano solo 73.
Con un Impact Factor medio di 6,8 e 72,2 citazioni per paper, il numero più alto in Italia, l’Università Vita-Salute San Raffaele conferma la sua vocazione per la ricerca scientifica, arricchita dalla collaborazione con tutti gli ospedali del Gruppo San Donato: scambi di competenze, opportunità di tirocinio, assunzioni al termine del percorso di laurea garantiscono un’offerta accademica di massimo livello.
Anche durante l’emergenza Covid-19, la rete ospedaliera del Gruppo San Donato si impegnata con ingenti investimenti in infrastrutture tecnologiche e fisiche: negli ultimi 2 anni sono stati 14.000 i pazienti Covid trattati, 700 i progetti di ricerca e 834 le pubblicazioni sul Coronavirus.
Nella ricerca scientifica fondamentale il contributo delle donne con una presenza negli studi più importanti che sfiora il 50%. Lo scorso anno sono state 254 le ricercatrici che hanno firmato come primo autore le pubblicazioni scientifiche a fronte di 287 ricercatori; 199 ricercatori compaiono come ultimo autore nelle pubblicazioni a fronte di 99 ricercatrici. Questi dati confermano l’impegno dell’Università Vita-Salute San Raffaele nel perseguire il gender balance anche nella ricerca.
“La nostra Università – ha commentato il Presidente Paolo Rotelli – sta conoscendo un momento di grande crescita, considerando l’aumento esponenziale del numero di studenti iscritti e dei nostri docenti. Nel 2021 abbiamo gettato le basi per la realizzazione di un nuovo Campus, un’ulteriore espansione che, tuttavia, non ci ha mai fatto perdere di vista la nostra Mission: garantire un ambiente vivace culturalmente, incentrato sulla student happiness, in cui sia favorito l’incontro tra gli studenti, il confronto aperto con i docenti e soprattutto la crescita umana. L’Università, infatti, non dev’essere vista soltanto come un luogo di formazione, ma di crescita complessiva, dove si viene incoraggiati ogni giorno a dare il meglio di sè. La nostra ambizione è da sempre quella di formare i leader di domani”.
“Nonostante la pandemia degli ultimi due anni – ha aggiunto il Rettore Enrico Gherlone – la nostra Università ha continuato, con impegno e abnegazione, ad assolvere ai propri compiti: insegnare, curare e fare ricerca. L’offerta didattica, ampliandosi ulteriormente e puntando all’eccellenza, rappresenta un’attrattiva per molti studenti provenienti da tutta Italia e non solo, considerando quanto sia in crescita il numero degli studenti internazionali. Sono orgoglioso della qualità della nostra ricerca e di come la nostra Università contribuisca quotidianamente alla progressione della scienza. Consentiamo alle ricercatrici e ai ricercatori più bravi di emergere, senza alcuna discriminazione o pregiudizi, vincendo nella maniera più semplice la sfida del gender balance e premiando esclusivamente il merito”.
‘Il presente ci sfida e – mai come prima – siamo chiamati ad interrogarci sull’impatto di nuove tecnologie, sul ruolo della scienza, sulla sostenibilità delle nostre azioni per il futuro del pianeta e delle nuove generazioni. Oggi, occorre perseguire avanguardia ed efficienza nell’interesse e per il benessere comune. Dai mesi trascorsi abbiamo appreso la ricchezza dei valori, della sensibilità sociale, del senso di comunità’ ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana.
‘Questa Istituzione universitaria – ha proseguito – è riconosciuta come una delle più prestigiose al mondo e il cui spiccato orientamento verso l’essere umano la rende preziosa per il nostro amato territorio. L’integrazione dei saperi – biologici, psicologici e spirituali – contribuisce all’affermazione del principio di centralità della persona, così cruciale in questo periodò.
L’Università Vita-Salute San Raffaele viene inaugurata nel 1996 con la Facoltà di Psicologia, cui seguono nel 1998 la Facoltà di Medicina e Chirurgia e, nel 2002, la Facoltà di Filosofia. Ciascuna Facoltà è in sè una struttura complessa che ospita, oltre ai corsi di laurea e post lauream, centri di ricerca, scuole di dottorato, master, per oltre 3000 iscritti. L’ateneo si caratterizza fin dalla sua origine per una stretta integrazione della didattica con la ricerca di base, filosofica, sociale. UniSR afferisce, insieme all’IRCCS Ospedale San Raffaele, al Gruppo San Donato. Il Rettore in carica è il professor Enrico Gherlone.
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Università, Puglisi “Serve più cooperazione con il territorio”

ROMA (ITALPRESS) – “L’Università Kore di Enna prende il nome dalla divinità della prosperità, scelto nel tentativo di riportare la tradizione all’attualità. L’Università è la maniera di far rivivere la storia nell’oggi, luogo di formazione per il futuro attraverso la rivitalizzazione del passato”. Lo ha detto Giovanni Puglisi, rettore dell’Università Kore di Enna, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica Primo Piano dell’agenzia Italpress.
“Quando due mesi fa il presidente Mattarella ci ha onorati con la sua visita, ho voluto prendere un’immagine per descrivere la nostra Università che ha 17 anni di vita, pochissimi ma sufficienti per scrivervi le tre età di Giambattista Vico: l’età degli dèi, l’età degli eroi e l’età degli uomini. L’età degli dèi è stata quella che negli anni intorno al 2004 ha mosso un insieme di personalità della politica e dell’intellettualità siciliana a ottenere un riconoscimento per questa enclave universitaria che si era realizzata a Enna – ha spiegato Puglisi -. L’età degli eroi è venuta dopo, dal 2011. Gli eroi sono quelli che hanno cominciato a dare a questa idea un corpus operativo funzionale che mettesse insieme pensiero e azione. Dopo si è potuta aprire la stagione degli uomini, quelli che fanno della ragione il fulcro del progetto e del futuro che si misura con l’attualità”.
Il rettore ha sottolineato che il programma di UniKore è puntare a una sinergia tra tecnologia e tradizione. “La nostra università si compone di tre anime: le materie umanistiche, l’ingegneria e la salute. Da noi si può studiare l’ingegneria dello spazio con il più grande simulatore di volo che c’è in Italia ma anche ingegneria della dinamica, abbiamo la più grande piattaforma vibrante. Da due anni abbiamo aperto la facoltà di medicina e spero che presto potremo aprire anche la facoltà di infermieristica. Con questa realtà – ha continuato Puglisi- vogliamo contribuire alla formazione dei giovani e alla crescita del territorio per permettere ai nostri ragazzi di rimanere nella loro terra”.
Per il rettore di UniKore il problema della Sicilia non sta nell’offerta formativa, nelle Università, ma nel tessuto economico produttivo del territorio. “In Sicilia c’è un mercato a macchia di leopardo, mancano le infrastrutture – ha affermato -. Le risorse del Pnrr in Sicilia corrono il rischio di essere il deserto delle incompiute perchè i soldi in gran parte li dobbiamo restituire e il tempo medio in questa regione per progettare qualcosa e poi per realizzarla è molto lungo. Il Paese grazie a Draghi e Mattarella ha avuto la grande opportunità delle risorse europee ma rimane il problema serio del rapporto fra classe dirigente e territorio”.
Secondo Puglisi “serve più cooperazione tra realtà territoriale e sistema universitario, manca una progettualità politico-parlamentare che intervenga strutturalmente su un sistema di alta formazione. Il Parlamento siciliano dovrebbe legiferare in termini esclusivi sull’università nell’Isola. E’ vero che nonostante la Sicilia sia una Regione a statuto speciale, il tema dell’Università non è nella delega del trasferimento dei poteri, ma sta nei poteri del Parlamento regionale intervenire legislativamente in maniera aggiuntiva rispetto allo Stato nel fare progetti strategici che diano risorse e controllino le loro finalità. In Sicilia – spiega il rettore – quello che rimane è la cultura della Cassa del Mezzogiorno, questo è il vero dramma legato poi alla tragedia del clientelismo. Il denaro del Pnrr in Sicilia arriva in un anno sbagliato in cui non si farà altro che parlare di elezioni e competizione elettorale, questo non è salutare per raggiungere gli obiettivi”. In conclusione, il rettore Puglisi ha annunciato che nel mese di maggio lancerà una grande iniziativa da Enna, un’occasione per discutere di intelligenza e cultura.
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L’Università di Palermo firma accordo quadro con l’Ersu

PALERMO (ITALPRESS) – Il Rettore dell’Università degli Studi di Palermo, Massimo Midiri, e il presidente dell’Ersu – Ente Regionale per il Diritto allo Studio Universitario di Palermo, Giuseppe Di Miceli, hanno siglato un accordo quadro.
L’iniziativa che rilancia i rapporti tra le due istituzioni, si legge in una nota, definisce la cornice istituzionale entro cui inserire una moltitudine di attività che possano essere messe in atto a favore e a beneficio delle studentesse e degli studenti dell’Università degli Studi di Palermo e dei poli universitari della Sicilia occidentale.
Nell’accordo si traccia una linea di intervento riguardante azioni per agevolare la partecipazione ai corsi di studio dell’Università; scambio telematico e condivisione delle informazioni contenute nelle proprie banche dati; regolamentazione della gestione della carriera universitaria e delle istanze degli studenti che richiedono benefici e servizi all’ERSU; miglioramento della residenzialità universitaria e del servizio di foresteria; ottimizzazione delle problematiche relative agli studenti stranieri; interventi straordinari in favore di studenti che si trovano in condizioni emergenziali non previste dalla normativa di settore e di studenti provenienti da Paesi in “crisi umanitaria”; coordinamento e condivisione di iniziative culturali promosse da UniPa ed Ersu; partnership per progetti di servizio civile universale; potenziamento e collaborazione nell’ambito dell’assistenza sanitaria agli studenti universitari.
«Il diritto allo studio è una priorità assoluta e questo accordo quadro di ampia visione contribuirà a migliorare le politiche per gli studenti, sancendo l’avvio di una serie di iniziative concrete e rifondando uno stretto e fondamentale rapporto di collaborazione istituzionale tra UniPa ed Ersu – sottolinea il rettore, Massimo Midiri -. La nostra è un’Università che mette al centro di tutto studentesse e studenti. Ognuno di loro rappresenta per noi una precisa responsabilità, ed è necessario intervenire in maniera adeguata per supportare le diverse esigenze e i diversi bisogni. E’ un forte impegno che da oggi il nostro Ateneo ed Ersu affronteranno uniti».
«Con l’accordo quadro di oggi tra UniPa ed Ersu – dichiara Giuseppe Di Miceli, presidente di Ersu Palermo – inizia la nuova stagione che segna la via maestra di una fattiva collaborazione che fa bene alle due istituzioni che potrà creare concreti benefici a tutti gli studenti universitari. UniPa ed Ersu finalmente hanno intrapreso la strada del dialogo istituzionale di cui siamo particolarmente felici proprio per il bene che ne potranno trarre le studentesse e gli studenti».
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Green e inclusione parole d’ordine dei progetti del Crowdfunding di Unimib

MILANO (ITALPRESS) – Riciclare la plastica per ricavarne materiali in grado di catturare l’anidride carbonica prodotta dagli scarichi industriali; utilizzare la tecnologia blockchain per tracciare il materiale utilizzato nelle centrali a biomassa e rendere più trasparente l’intera filiera; educare i ragazzi, attraverso il gioco, a confrontarsi con le problematiche dell’ambiente. E ancora: fare di uno spazio condiviso la sede di un servizio di doposcuola non convenzionale.
Green e inclusione sono le parole d’ordine delle quattro proposte selezionate nell’ambito della quarta call di BiUniCrowd, il programma di finanza alternativa dell’Università di Milano-Bicocca che promuove lo sviluppo di progetti innovativi e idee imprenditoriali presentati da studenti, ex studenti, docenti, ricercatori, dottorandi e dipendenti dell’Ateneo attraverso campagne di raccolta fondi sulla piattaforma Produzioni dal Basso, prima piattaforma di crowdfunding e social innovation.
Il progetto Pore Up, partendo da polistirene di riciclo, punta a realizzare materiali nano-porosi attraverso processi innovativi a basso dispendio energetico e a valutarne la potenzialità nei processi di cattura e rimozione della CO2 da scarichi industriali. L’idea è stata sposata dal Consorzio Corepla, partner storico di BiUniCrowd, che ne cofinanzierà la realizzazione.
E’ denominato Truciolo – Energia eco-sostenibile dagli alberi il progetto che sarà sostenuto da Sorgenia. L’obiettivo è tracciare la provenienza del materiale legnoso destinato alle centrali a biomassa, utilizzando la blockchain con lo scopo di mettere a disposizione di tutta la filiera informazioni certe, verificabili e inalterabili.
L’escape room diventa occasione non solo di divertimento, ma anche di conoscenza delle tematiche legate alla sostenibilità nella versione The Green Escape. Cofinanziato dalla Fondazione Comunitaria Nord Milano, il progetto si basa sull’apprendimento attraverso il gioco ed è rivolto in particolare a bambini e ragazzi tra i 9 e i 12 anni. L’esperienza in The Green Escape, infatti, accrescerà nei giovani la consapevolezza su problematiche urgenti e reali come la crisi climatica.
Riscoprire il valore del “cortile”, uno spazio urbano diffuso nella zona di San Siro a Milano, che diventa il luogo ideale per un servizio di doposcuola pensato in maniera non convenzionale. Grazie all”ABC del quartiere – doposcuola street-style, destinato a bambini e ragazzi tra i 5 e i 14 anni e alle loro famiglie – e al sostegno di Fondazione di Comunità Milano, il cortile si trasforma in occasione di aggregazione e laboratorio di socialità.
A proporre i progetti selezionati sono stati i team guidati da un docente, un assegnista di ricerca e due ex studenti di Milano-Bicocca. Nelle prossime settimane i vincitori affronteranno una fase di formazione finalizzata al setup e alla gestione di un’efficace campagna di crowdfunding. Il programma di training realizzato con l’apporto di Produzioni dal Basso è stato ampliato quest’anno grazie alla partnership stretta da BiUniCrowd con Street Is Culture, associazione sportiva dilettantistica che promuove la cultura Street attraverso varie discipline. In particolare, gli istruttori di Street Is Culture cureranno un modulo dedicato al Team Building attraverso il parkour, un’attività che consente di mettere in gioco le proprie abilità nell’affrontare anche dei semplici ostacoli. I componenti di ciascun team, quindi, saranno “allenati” al lavoro di squadra, utile sia nella gestione del crowdfunding che nella fase successiva di sviluppo del progetto. Teatro di questa attività di formazione sarà il Campus Bicocca.
In primavera partiranno le campagne di crowdfunding, ciascuna delle quali durerà 60 giorni. Ogni progetto avrà un obiettivo di raccolta massimo di 10mila euro. Al raggiungimento di almeno il 50% dell’obiettivo, il restante 50% sarà co-finanziato dalla fondazione o dall’azienda partner del progetto.
Il programma Bicocca Università del Crowdfunding è indicato dall’Unione Europea come esempio tra le best practices di valorizzazione della conoscenza e pubblicato sulla piattaforma dedicata. Ora ha ottenuto un ulteriore riconoscimento: è stato, infatti, selezionato per essere presentato nell’ambito della EU Knowledge Valorisation Week 2022 che si terrà a fine marzo.
«La qualità e il potenziale impatto sociale dei progetti selezionati testimoniano il grande interesse verso una iniziativa che continua a stimolare la creatività e intraprendenza della nostra comunità – spiega il professor Salvatore Torrisi, prorettore alla Valorizzazione della ricerca di Milano-Bicocca – Il recente inserimento di Bicocca Università del Crowdfunding tra le best practice nella Knowledge Valorisation Platform della Commissione Europea conferma la rilevanza di questa iniziativa».
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Torna a Milano la festa dell’antropologia organizzata da Bicocca

MILANO (ITALPRESS) – Torna a Milano la festa dell’antropologia. Da giovedì 17 a sabato 19 febbraio si tiene la quarta edizione del World Anthropology Day – Antropologia pubblica a Milano.
Una quarantina di laboratori, incontri, passeggiate per portare l’antropologia fuori dall’università, nelle piazze e nei quartieri della città, nelle scuole, nei luoghi di lavoro e in quelli dove trascorriamo in nostro tempo libero per coltivare passioni e interessi. Come ci comportiamo a tavola, come affrontiamo l’obbligo di indossare una mascherina, come ci rapportiamo alle diversità, come reagiamo di fronte ai cambiamenti del corpo.
Il ricco palinsesto del World Anthropology Day mostrerà come l’antropologia possa servire a comprendere e migliorare il mondo in cui viviamo, dando un volto alle tante antropologhe e i tanti antropologi che lavorano nel sociale, nelle istituzioni e nelle aziende, attraverso esempi virtuosi di attività svolte sul territorio.
A partire dal convegno “Mai da soli, almeno in due” (giovedì 17, ore 10) che dà il titolo all’intera manifestazione e che vedrà gli antropologi in coppia con biologi, giuristi, geologi, economisti e artisti per raccontare collaborazioni e progetti svolti insieme, ponendo il focus sui frutti di queste collaborazioni.
La novità di quest’anno è l’atteso ritorno in presenza, ma senza tralasciare l’opportunità di raggiungere il pubblico anche a distanza, grazie alla modalità mista che consentirà la partecipazione anche online.
La manifestazione è organizzata dal corso di laurea magistrale in Scienze etnologiche e antropologiche e dal dottorato in Antropologia culturale e sociale dell’Università di Milano-Bicocca, in collaborazione con numerosi partner pubblici e privati. L’iniziativa per il secondo anno consecutivo è stata selezionata dall’American Anthropological Association, come best practice per comunicare il World Anthropology Day.
Il programma. Quattro appuntamenti su “Genere e intersezionalità” (#7 – #32 – #34 – #38), per contrastare gli stereotipi; due laboratori per bambine e bambini: uno sul valore della lettura per promuovere modelli liberi da stereotipi (#22) e un’attività interattiva per sviluppare l’empatia verso coetanei che vivono in situazioni diverse dalle loro, come conflitti e malattie (#23).
Sette passeggiate a piedi o in bicicletta (#24 – #26 – #27 – #29 – #31 – #33 – #36) per scoprire luoghi di Milano inediti con gli occhi degli antropologi che ne sveleranno le caratteristiche più nascoste o insieme agli accompagnatori di MigranTour che ci racconteranno Milano da un altro punto di vista.
E ancora: due incontri dedicati al cibo (#2 – #20) per scoprire cucine di tutto il mondo e per decostruire gli immaginari intorno al cibo. Quattro gli appuntamenti sul tema della salute (#15 – #18 – #21 – #36), dalle esperienze innovative per gestire la pandemia all’etno-psichiatria fino ai percorsi di cura psichiatrica per i migranti.
La tre giorni si concluderà con una vera e propria festa dell’antropologia con lo spettacolo “Internazionale Corazon” di Francesca Marconi, in collaborazione con i Sambos de Corazon, accompagnati dal djset di Sonia Garcia (#39 19 febbraio, ore 20, BASE Milano). Un progetto di arte pubblica nato dalla conoscenza di diversi gruppi di danza che utilizzano spazi pubblici della città di Milano per allenarsi. Attraverso la festa e la danza, la performance punta sui temi della contaminazione culturale e dell’incontro fra le comunità: fil rouge dell’opera sono i costumi, di volta in volta ricombinati a partire dal rapporto con il movimento e le danze di diversa origine.

Sono solo alcuni degli appuntamenti del World Anthropology Day che toccano vari punti della città. L’intero programma è disponibile qui. Gli eventi sono tutti gratuiti ma è richiesta la prenotazione tramite questo form, in cui, al termine della compilazione, sarà possibile selezionare uno o più appuntamenti prescelti.

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Università, in Emilia Romagna si arricchisce offerta con 20 nuovi corsi

BOLOGNA (ITALPRESS) – Dal corso in Studi europei in collaborazione con Belgio, Spagna e Polonia a quello sulle materie prime per l’agroalimentare nel cuore della Food Valley, dalla laurea in Salute e Sport a quella in Mercato energetico rinnovabile e finanza, tutta in inglese.
La Regione Emilia Romagna e le Università del territorio hanno scelto di rafforzare l’offerta di studio nella direzione della sostenibilità, della digitalizzazione e dell’internazionalizzazione, in piena sintonia anche con le priorità indicate dal Patto per il Lavoro e per il Clima, che ha tra i propri cardini come modello di sviluppo proprio la diffusione di saperi e competenze.
Il Co.Re.Co. dell’Emilia-Romagna (Comitato Regionale di Coordinamento delle Università), ha espresso all’unanimità il parere favorevole all’attivazione di 20 nuovi corsi di laurea a partire dall’anno accademico 2022-2023. Un primo, fondamentale passo a cui è seguito il via libera da parte dagli Organi Accademici di ogni Ateneo e che ora passa al parere di Cun (Consiglio universitario nazionale) e Anvur (Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario), prima di arrivare al ministero dell’Università e della Ricerca.
Otto nuovi corsi saranno avviati dall’Università di Bologna, cinque dall’Università di Modena e Reggio Emilia, tre nuovi corsi a testa per Università di Parma e Università di Ferrara; infine, un nuovo corso partirà nella sede di Piacenza dell’Università Cattolica di Milano che propone l’attivazione del corso di laurea magistrale a ciclo unico in Scienze della formazione primaria, già attivo presso le sedi di Milano e Brescia, per diventare insegnanti nelle scuole dell’infanzia e della primaria.
Sei corsi su venti (cinque a Bologna e uno a Parma) – quindi complessivamente un terzo – avranno lezioni ed esami in lingua inglese; per quanto riguarda la tipologia dei nuovi percorsi, la metà fa riferimento a lauree magistrali (10 su 20), in sette casi si tratta di lauree triennali mentre tre sono le nuove lauree professionalizzanti, suddivise tra gli atenei di Bologna, Ferrara e Parma; con quest’ultima che attiva la prima laurea professionalizzante in Professioni tecniche agrarie, alimentari e forestali sulla Qualità e Approvvigionamento di Materie Prime per l’Agro-Alimentare (QuAM).
“Nella scelta di questi corsi di studio c’è l’Emilia-Romagna che vogliamo: attenta all’ambiente e alle nuove tecnologie, aperta all’Europa e al mondo- afferma l’assessore regionale all’Università, Paola Salomoni-. A partire dal Patto per il Lavoro e per il Clima con le Università abbiamo scelto di mettere la sostenibilità ambientale, la formazione, le competenze, le conoscenze al centro del percorso di crescita del nostro tessuto economico e dei nostri cittadini, specialmente di quelli più giovani. Con un’offerta formativa sempre più orientata ai nuovi bisogni del mercato del lavoro- aggiunge l’assessore- diamo un’impronta ancor più internazionale ai corsi di studio universitari, offrendo agli studenti stranieri maggiori possibilità di venire a studiare in Emilia-Romagna, e ai nostri ragazzi gli strumenti per confrontarsi in ambito globale”.
(ITALPRESS).