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Polimi, su Science i superconduttori per abbattere costi elettricità

MILANO (ITALPRESS) – Su Science i risultati della ricerca del superconduttore a temperatura ambiente, il materiale che potrebbe rivoluzionare le tecnologie, abbattendo i costi energetici della distribuzione dell’elettricità e cambiare la struttura stessa del sistema di produzione e distribuzione della corrente elettrica nel mondo.
Lo studio rende, infatti, meno misterioso lo “strano” comportamento dei cuprati, materiali superconduttori composti di rame, ossigeno e altri elementi che però “funzionano” solo a bassissime temperature. Si apre così la strada a una vera e propria rivoluzione dell’elettricità.
Gli scienziati dell’Università Chalmers di Gòteborg, del Politecnico di Milano, della Sapienza di Roma e del Sincrotrone Europeo ESRF hanno scoperto che, nello stato normale, la presenza di onde di densità di carica modifica il comportamento di tipo “metallo strano” dei cuprati e lo porta ad essere più simile a quello dei normali metalli.
I superconduttori sono materiali al cui interno la corrente elettrica viaggia senza resistenza al di sotto di una certa temperatura.
Questo li differenzia in modo drastico dai normali metalli, in cui la resistenza comporta una produzione di calore e quindi uno spreco di energia allorchè scorre una corrente. Benchè nota da più di un secolo, la superconduttività rimane uno dei fenomeni più misteriosi e affascinanti studiati dalla fisica dei solidi. L’obiettivo è proprio quello di trovare materiali che siano superconduttori a temperature normali.
Una proprietà importante dei cuprati è data dal fatto che, anche a temperatura superiore a quella critica, quando sono nello stato “normale” e quindi non hanno resistenza zero, i cuprati si comportano in modo non convenzionale, tanto da essere denominati metalli “strani”. La stranezza sta nell’aumento lineare della resistività con la temperatura, cosa che non avviene di solito per i metalli normali. Capire la “stranezza” dello stato “normale” dei cuprati superconduttori è uno degli obiettivi della ricerca internazionale in questo campo negli ultimi anni.
“Questo tipo di osservazione è di grande rilevanza perchè mostra finalmente una correlazione tra proprietà macroscopiche (la resistività nello stato normale, la superconduttività) e proprietà microscopiche (le onde di densità di carica). – spiega il professor Giacomo Ghiringhelli, docente di Fisica Sperimentale al Politecnico di Milano – Questo può essere il bandolo della matassa a lungo cercato dai teorici, una base sicura su cui costruire finalmente la spiegazione del comportamento così originale dei cuprati superconduttori.”
Per comprendere l’importanza della cosa, si deve considerare che la superconduttività è la più spettacolare manifestazione macroscopica, visibile a occhio nudo, della fisica quantistica, indispensabile per descrivere i fenomeni sulla scala atomica, ma di solito non su quella macroscopica. Tuttavia la superconduttività è un fenomeno macro-quantistico. Ora si scopre che anche ad elevata temperatura, nello stato “normale” i cuprati hanno un comportamento quantistico, per cui si può parlare di materia “ultra-quantistica”.
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Corridoi Universitari, due studenti dall’Etiopia a Palermo

PALERMO (ITALPRESS) – Si chiamano Yodit e Henok i due giovani studenti fuggiti dal loro paese d’origine e rifugiati in Etiopia che potranno completare gli studi presso l’Università degli Studi di Palermo. Il tutto è stato possibile grazie al progetto University Corridors for Refugees UNI-CO-RE 3.0 (Ethiopia 2021-23) “Dall’Etiopia a Palermo. Corridoi Universitari”, promosso dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR). Un’iniziativa ambiziosa e che rientra nell’ottica dell’inclusione, voluta dall’uscente rettore Fabrizio Micari.
“Questo progetto si sposa nel migliore dei modi con la nostra visione di dare opportunità – ha detto Micari -. Non a caso il libro conclusivo che riassume l’azione di questi sei anni si chiama ‘Un’Università inclusivà. La logica di questo progetto è proprio questa, creare un’università aperta e che accoglie. L’obiettivo è di poter provare a dare a tutti, anche a quelli che hanno maggiori difficoltà, la possibilità di crescere attraverso la cultura e la conoscenza”.
Un incontro, quello di oggi, realizzato in partenariato con la Caritas diocesana di Palermo, con il Centro Diaconale – Istituto Valdese e il Centro Astalli, con l’Università degli Studi di Palermo che è uno dei numerosi atenei italiani che hanno aderito all’iniziativa: “E’ un progetto fatto con altre numerose associazioni che parlano il nostro stesso linguaggio – ha aggiunto Micari -. Tutto questo fa sì che i ragazzi a cui è stata data questa opportunità sono numerosi. Due sono nella nostra università e altri nel resto d’Italia. Sono ragazzi valorosi che devono crescere ai quali è giusto dare opportunità”. “E’ un’iniziativa importante, dove l’Università degli Studi di Palermo gioca un ruolo da protagonista ma non è da sola – ha sottolineato Aldo Schiavello, responsabile di UNICORE dell’Università degli Studi di Palermo -. E’ un programma più ampio dove sono coinvolte diverse istituzioni che collaborano per questo progetto che dimostra che le persone che arrivano possono essere considerate una risorsa e non un problema”.
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Polo Penitenziario Universitario, Rettore Palermo “sempre più inclusivi”

PALERMO (ITALPRESS) – I Poli Penitenziari Universitari in Sicilia sono stati istituiti a partire dall’inizio del 2021 con la sottoscrizione di un accordo quadro con firmatari il rettore dell’Università degli Studi di Palermo, Fabrizio Micari, insieme a Rettori degli Atenei di Messina, Catania ed Enna, al Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria per la Sicilia, rappresentato da Cinzia Calandrino, al Garante regionale dei diritti dei detenuti, Giovanni Fiandaca, all’Assessorato regionale dell’istruzione e della formazione professionale.
L’Università di Palermo ha assunto l’impegno di garantire agli studenti ricompresi nel progetto di sostegno agli studi l’esonero dal pagamento delle tasse e dei contributi, nonchè la fornitura gratuita dei libri di testo, dei materiali didattici ed eventualmente delle attrezzature informatiche utili all’espletamento del percorso, attraverso risorse dedicate ai sensi dell’Accordo Quadro.
«Ad oggi hanno completato l’iscrizione due detenuti e almeno altri otto hanno attivato la procedura di iscrizione o hanno manifestato interesse ad attivarla – sottolinea il rettore Micari -. La previsione è di almeno dieci iscritti al nostro Ateneo entro la fine dell’anno. Si tratta di un traguardo prezioso per il primo anno di sperimentazione di questa iniziativa che abbiamo fortemente voluto nel segno di un’Università inclusiva, principio cardine di questo mandato rettorale».
Nei mesi di giugno e luglio 2021, con circolare del Provveditorato Regionale dell’Amministrazione penitenziaria, indirizzata a tutti gli istituti penitenziari della Sicilia per individuare i fabbisogni formativi di alta formazione dei detenuti, sono state indicate le Case circondariali interessate all’Offerta Formativa di UniPa rientranti nel Distretto della Corte di Appello.
Dopo un’analisi dei migliori accordi attuativi presenti sul territorio nazionale aventi per oggetto la formazione universitaria dei detenuti (Accordi delle regioni Piemonte e della regione Toscana) e numerose Interlocuzioni con i firmatari dell’Accordo Quadro e i loro delegati, l’Assessorato e gli Uffici Regionali, si è giunti alla predisposizione dell’Accordo Attuativo e dello Schema di Adesione del singolo istituto penitenziario ai Poli UP di UniPa. Dopo il via libera, nel settembre scorso, da parte degli organi collegiali preposti, la professoressa Paola Maggio, delegata del Rettore, ha seguito l’iter amministrativo facendo da raccordo fra le diverse istituzioni e svolgendo attività di formazione presso gli Istituti penitenziari in contatto costante con i Direttori e con gli educatori.
Ad oggi gli Istituti Penitenziari che hanno sottoscritto la scheda di adesione all’Accordo attuativo sono la Casa Circondariale Antonio Lorusso “Pagliarelli” e la Casa di Reclusione Ucciardone “Calogero Di Bona”. Sono attualmente in corso interlocuzioni anche con le case Circondariale di Trapani, Agrigento e Enna. In particolare, un ex studente di UniPa, ad oggi detenuto a Enna, ha chiesto espressamente di riprendere gli studi all’Università di Palermo. Sulla richiesta si è giunti ad un sostanziale accordo fra i delegati Poli UP di Enna e Palermo.
«L’esecutività dell’Accordo Quadro 2 ha visto coinvolto attivamente anche le Strutture amministrative dell’Università di Palermo nel Progetto Poli UP-UniPa – spiega Paola Maggio – in particolare le dottoresse Biondo e Gargano per il Settore Orientamento, Convenzioni e tirocini curriculari, la dottoressa Donato per il Settore Strategia programmazione e management della didattica, le dottoresse Scalia, Di Bernardo e Zaffuto del Centro Orientamento e Tutorato, e Di Lorenzo delle Segreterie studenti dell’Ateneo».
«Una nota del Presidente dell’ERSU – prosegue – ha esentato, per l’anno accademico in corso, il pagamento della tassa regionale consentendo di superare le difficoltà materiali di iscrizione e l’accesso alla procedura informatizzata, vista la sostanziale indisponibilità di accesso per i soggetti ristretti alle piattaforme telematiche. L’Assessorato Regionale ha stanziato una somma di complessive 150.000 Euro da ripartire fra i vari Atenei in base a Progetti presentati dalle singole Università, in conformità a una circolare in via di definizione, le cui linee sono oggetto di analisi da parte dei Delegati ai Poli Siciliani, dello stesso Assessorato all’Istruzione, del Garante dei detenuti Sicilia. Tutti gli Step amministrativi – conclude – si ispirano ai principi espressi negli articoli 2, 3 e 27 della Costituzione che riconoscono l’istruzione e la formazione come diritto fondamentale della persona ed attribuiscono alla pena funzione rieducativa, nonchè agli articoli 15 e 17 della legge 26 luglio 1975, numero 354, recante “Norme sull’ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, che considerano l’istruzione come elemento fondamentale del trattamento del condannato. L’Istituzione del Polo attua anche la previsione dell’articolo 5 comma 1 dello Statuto dell’Università di Palermo che ha tra i propri obiettivi istituzionali quello di “assumere ogni iniziativa volta a rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitano l’accesso all’istruzione universitaria, in accordo con i principi contenuti nella Costituzione e delle normative vigenti”».
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Nasce UNIMIssion, il crowdfunding dell’Università Statale di Milano

MILANO (ITALPRESS) – L’Università degli Studi di Milano presenta UNIMIssion, uno strumento di accelerazione per tutte le progettualità che si originano dalla natura interdisciplinare dell’Ateneo dalla sua tradizionale apertura verso il territorio e la società, realizzato in collaborazione con Produzioni dal Basso, prima piattaforma italiana di crowdfunding e social innovation, promossa da FolkFunding. UNIMIssion, che verrà attivata in dicembre, nasce per valorizzare i progetti innovativi e con marcate connotazioni di innovazione sociale promossi da studenti, dottorandi e giovani ricercatori dell’Università degli Studi di Milano, grazie al crowdfunding, un tipo di finanziamento collettivo che sfrutta le potenzialità della rete per permettere a chi ha idee e non i tutti i fondi per realizzarle di provare ad accedere a risorse economiche di terzi attraverso specifiche piattaforme secondo principi di trasparenza e libera scelta.
Ma UNIMIssion non si esaurisce in una piattaforma di crowdfunding: è anche un insieme di servizi rivolti alla comunità accademica a sostegno della progettazione per il crowdfunding e uno spazio di sperimentazione per la comunità e il territorio. UNIMIssion potrà infatti ospitare campagne di tipo “Donation” e “Reward” organizzate in modalità All-or-nothing (“Tutto o niente”) e Keep-it-all (“Raccogli tutto”) per soddisfare progetti con esigenze diverse. La campagna “Donation” è la “classica” tipologia di donazione, in cui si devolve altruisticamente il proprio denaro a sostegno di una causa specifica, non ricevendo alcuna ricompensa. Si differenzia dalle campagne “Reward” nelle quali chi dona riceve una ricompensa sulla base dell’importo che ha investito nel progetto finanziato, rappresentata (generalmente) in un prodotto o un servizio.
Sulla piattaforma UNIMIssion sarà possibile presentare un progetto tutto l’anno: non ci sono vincoli temporali dati da bandi e procedure di selezione così da rispettare i tempi delle progettualità della comunità della Statale. Chi presenta un progetto viene accolto dal team di UNIMission (formato da esperti della Direzione Innovazione dell’Università degli Studi di Milano, Fondazione UNIMI in collaborazione con Produzioni dal Basso) e viene guidato in un percorso di validazione dell’idea, strutturazione della campagna e accesso alla piattaforma per la raccolta fondi.
Sarà possibile accedere a una community con più di 360mila donors, che ha finanziato dal 2005 a oggi circa 6.400 progetti e raccolto più di 18,7 milioni di euro (dati aggiornati a ottobre 2021).
UNIMIssion è anche un’ulteriore opportunità per gli studenti che partecipano agli Student Innovation Labs – SIL, programma dell’Università Statale di Milano che avvicina gli studenti alla cultura d’impresa, permette l’acquisizione di soft skills e di realizzare progetti di innovazione grazie alla collaborazione con imprese e professionisti.
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Mattarella “Diritto allo studio espressione di libertà e uguaglianza”

ROMA (ITALPRESS) – “L’Università di Foggia fornisce una risposta concreta e adeguata al diritto allo studio che è espressione di libertà e uguaglianza. C’è un collegamento intenso tra l’Università e il territorio, un ruolo di particolare importanza perchè l’Università è un presidio di cultura, di senso della convivenza, di rispetto degli altri, della comunità. Questo è di grande importanza ovunque, in questo territorio di grandi tradizioni e grandi opportunità e risorse che richiede un impegno intenso, l’Ateneo è un presidio che esprime volontà di crescita della popolazione e del suo territorio”. Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo all’inaugurazione dell’anno accademico 2021-2022 dell’Università di Foggia. “E’ stato richiamato il tema del contrasto alla criminalità organizzata, anche in questo vi è un ruolo importante dell’Ateneo e dell’impegno di contrasto alla criminalità organizzata. Per eliminare la presenza e sconfiggerla richiede diversi elementi, ma accanto all’elemento prezioso e
indispensabile dell’attività di prevenzione e repressione
affidata alla magistratura e alle forze dell’ordine, accanto
all’esigenza di pubbliche amministrazioni trasparenti ed
efficienti, accanto alla necessità primaria di una economia che
cresce e con una crescita dell’occupazione per rendere il tessuto
sociale più forte e resistente, vi è una azione indispensabile
che è quella della formazione delle coscienze che in tutto il
nostro Paese è necessaria e avvertita come indispensabile”.
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La Sapienza, firmato accordo per la memoria della Shoah

ROMA (ITALPRESS) – Al via un nuovo progetto che coinvolge l’università La Sapienza e le organizzazioni ebraiche per la ricerca e la formazione delle giovani generazioni sulla Shoah. Oggi, presso la Sala del Senato accademico, è stato firmato un accordo quadro per attività di ricerca e formazione e iniziative culturali sulla memoria della Shoah tra la Sapienza e la Fondazione Museo della Shoah, la Comunità ebraica di Roma, la Fondazione Centro di documentazione ebraica contemporanea, l’Unione delle comunità ebraiche italiane e la Fondazione Museo nazionale dell’ebraismo italiano e della Shoah.
“Tutti noi abbiamo il dovere di conservare la memoria e, soprattutto, di trasmetterla ai giovani affinchè non si dimentichino e non si ripetano mai più tragici eventi come la Shoah – dichiara la rettrice Antonella Polimeni – Il percorso intrapreso oggi, nel riconoscere alla storia fondata sui fatti un’assoluta rilevanza formativa, quale elemento culturale necessario per catalizzare i processi di costruzione sociale della memoria, ha l’obiettivo di promuovere il rispetto delle persone in ogni contesto”.
L’accordo prevede collaborazioni in settori di ricerca comune: progetti di ricerca nazionali e internazionali che coinvolgano studiosi e referenti delle parti, attività di divulgazione culturale e formative, pubblicazione dei risultati delle ricerche svolte sui fondi conservati dalle parti in modo congiunto, organizzazione di eventi comunicativi come conferenze, mostre e congressi, creazione di una rete di riferimenti sugli studi della Shoah e sul ruolo delle teorie mediche razziali nell’Olocausto, anche attraverso il coinvolgimento di istituzioni internazionali, ceazione di siti e banche dati per promuovere e divulgare i risultati delle ricerche e delle iniziative, coinvolgimento di studiosi delle parti nell’organizzazione di corsi di alta formazione, master, lezioni nei dottorati di ricerca.
Con accordi attuativi potranno essere avviate singole attività di ricerca sulla Shoah, con particolare focus sull’Italia, attraverso l’analisi delle fonti, allo scopo per esempio di ricostruire biografie ancora sconosciute o poco note degli ebrei perseguitati e dei medici italiani collaborazionisti, di rintracciare i nomi dei docenti universitari espulsi da Sapienza dal 1938 e ricostruirne la biografia professionale durante e dopo la guerra, di avviare ricerche sui prigionieri vittime di sperimentazioni mediche nei lager.
L’accordo prevede anche l’eventuale organizzazione di tirocini e stage formativi per gli studenti.
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Al via eVodcast, il vodcast di eCampus

ROMA (ITALPRESS) – Si chiama eVodcast ed è il primo Vodcast che coinvolge attivamente gli studenti dell’Università eCampus per raccontarsi insieme ai professionisti di ogni genere: professori, scrittori, autori televisivi, giornalisti, personalità del mondo dello spettacolo e della cultura. Un format video che racconta il mondo universitario in modo originale ed innovativo; propone dialoghi e incontri con professionisti affermati in diversi settori per suggerire nuove strade da intraprendere ed indirizzare il percorso di studi verso la realizzazione dei propri sogni.
L’Università eCampus mira a catturare l’attenzione di chi abita la rete attraverso il podcasting anche visual, ovvero il vodcast, per raccontare la vita e i sogni degli studenti e trasferire il mondo esterno all’interno dell’Ateneo.
Oggi la rete è il principale mezzo per raccontarsi e raccontare che sta prepotentemente scalzando il primato che fino a poco fa avevano i social. Il numero di podcast, a causa della continua richiesta, aumenta esponenzialmente e, di conseguenza, cresce il numero di creators che lo scelgono come formato ideale per la divulgazione dei propri contenuti.
eVodcast, condotto da Andrea Delogu (conduttrice, scrittrice, attrice ed influencer) e Silvia Boschero (giornalista e conduttrice) vedrà l’alternarsi delle due conduttrici che racconteranno le storie degli studenti, giocheranno con loro attraverso dei quiz e accoglieranno alcuni ospiti affinchè le loro testimonianze possano accrescere il bagaglio culturale degli studenti fornendo loro dei mezzi ad integrazione del percorso e delle scelte formative intrapresi.
L’appuntamento con eVodcast è due volte a settimana, su tutte le principali piattaforme di condivisione audio e video (Spotify, Apple Music, YouTube, Facebook ed eCampus web radio).
Inoltre, grazie alla partnership con affermati e talentuosi professionisti del settore digital, gli studenti che parteciperanno avranno accesso ad una formazione in modalità e-learning – dalla progettazione della scaletta alla conduzione – per diventare loro stessi digital creator ed iniziare a produrre i primi materiali per il proprio podcast.
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Università, Carfagna “Assegnate 40 borse di dottorato per aree interne”

ROMA (ITALPRESS) – L’Agenzia per la Coesione territoriale ha pubblicato l’elenco dei 40 Comuni delle aree interne ammessi al finanziamento di borse di studio per la partecipazione a Dottorati di ricerca. Di queste, 22 andranno alle regioni meridionali. A darne notizia è il ministro per il Sud e la Coesione territoriale, Mara Carfagna.
“E’ una grande occasione per territori troppo spesso dimenticati, che noi vogliamo tornare a valorizzare”, spiega il ministro. “Questi giovani ricercatori avranno l’opportunità di studiare e individuare soluzioni efficaci per accrescere i servizi e aiutare lo sviluppo delle aree interne, così da porre un argine al processo di spopolamento. E per loro sarà motivo di ulteriore soddisfazione dare una mano con la propria attività a quelli che in molti casi sono i loro luoghi di origine”.
Si tratta del primo bando finanziato con 3 milioni di euro provenienti dal Fondo per lo Sviluppo e la Coesione, che andranno a sovvenzionare borse di studio dal valore massimo di 75.000 euro l’una, nate da accordi di collaborazione tra Comuni o Unioni di Comuni e Università. Ulteriori 6 milioni di euro sono già stati stanziati per i prossimi due cicli di Dottorato, con inizio nel 2022 e nel 2023.
Saranno oggetto di ricerca aree disciplinari e tematiche coerenti con la Strategia Nazionale delle Aree Interne, finalizzate a garantire l’offerta e la piena accessibilità degli abitanti ai servizi essenziali, promuovere la ricchezza del territorio e delle comunità locali, valorizzare le risorse naturali e culturali attraverso la creazione di nuovi circuiti occupazionali, contrastare lo spopolamento demografico e culturale.
A fronte delle 110 richieste pervenute, a riportare il maggior numero di domande ammesse al finanziamento per il primo ciclo di ‘Dottorati comunalì è stato l’Abruzzo, con 5 Comuni, uno per ciascuna area interna del territorio (Morino, Gessopalena, Montorio, Isola del Gran Sasso, Molina Aterno), seguito con 3 da Basilicata (Stigliano, Acerenza, Francavilla in Sinni), Campania (Padula, Montella, Vallo della Lucania), Friuli-Venezia Giulia (Claut, Resia, Paluzza), Lombardia (Sondalo, Chiavenna, Trezzone), Piemonte (Unione Montana Alpi Graie, Cortemilia, Unione Montana della Valle dell’Ossola), Puglia (Deliceto, Monte Sant’Angelo, Poggio Orsini) e Sicilia (Unione dei Comuni delle Madonie, Vizzini, Bivona).
Due borse di studio saranno finanziate in Calabria (Santaseverina, Scigliano), Emilia-Romagna (Navafeltria, Unione Montana dei Comuni dell’Appennino Reggiano), Liguria (Rezzoaglio, Calice al Cornoviglio), Molise (Sepino, Gambatesa), Umbria (Montone, Norcia) e Veneto (Unione Montana Spettabile Reggenza dei Sette Comuni, Unione Montana Comelico), mentre una andrà rispettivamente a Lazio (Vallepietra) e Sardegna (Aritzo).
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