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Fondazione Cariverona, nuovo bando Capitale Naturale da 3,5 milioni

VERONA (ITALPRESS) – Non solo sociale, umano o finanziario: anche il capitale naturale è ormai entrato a fare parte del dibattito pubblico. La scienza ha ampiamente dimostrato che la vita sulla Terra dipende da questo preziosissimo “stock” composto da organismi viventi, aria, acqua, suolo e risorse geologiche. Insieme, questi elementi forniscono beni e servizi – definiti ecosistemici – unici e insostituibili per qualsiasi attività umana. La consapevolezza del ruolo svolto da questa forma di capitale è cresciuta nel tempo e oggi c’è un ampio consenso sull’importanza di misure che, ad esempio, tutelino il verde urbano, difendano la biodiversità e migliorino la gestione delle risorse. Su “cosa” sia necessario fare sappiamo già molto: tutto diventa più complicato quando si inizia a ragionare sul “come”. Come prendersi concretamente cura del capitale naturale nei nostri territori? Come valorizzare realmente le aree ecologiche? Come intervenire con strumenti efficaci in grado di contrastare gli effetti della crisi climatica a livello locale?
Proprio a queste domande contribuisce a dare risposta la seconda edizione del bando Capitale naturale, lanciato da Fondazione Cariverona. Per raggiungere questi obiettivi, l’iniziativa – che mette a disposizione 3,5 milioni di euro per la difesa della biodiversità e l’uso sostenibile delle risorse – sosterrà progetti fondati su tre elementi essenziali: visione strategica, approccio scientifico, governance pubblica. L’accento su queste dimensioni mira a generare un impatto concreto sullo sviluppo ambientale, sociale ed economico delle comunità, non solo nel breve ma anche nel medio-lungo periodo.
Le proposte – che dovranno essere presentate entro il 12 aprile 2024 – sono chiamate ad adottare innanzitutto una visione di sistema. Verranno infatti selezionate in via prioritaria iniziative su vasta scala, che insistano quindi su una superficie ampia: progetti più ridotti saranno considerati solo se inseriti all’interno di vere e proprie strategie di sviluppo. Una decisione motivata dal desiderio di migliorare concretamente la resilienza al cambiamento climatico dei territori, evitando misure spot e dalle prospettive limitate. Gli interventi dovranno potenziare, in particolare, la connessione tra aree naturalistiche (i cosiddetti corridoi ecologici) e le infrastrutture verdi, generando benefici allo stesso tempo ambientali, economici e sociali. Un orizzonte di ampio respiro, quindi, che guarda al benessere della comunità nella sua interezza.
Fondamentale, poi, abbracciare un approccio scientifico in ogni fase della progettazione. La scelta dell’area di intervento e le soluzioni proposte dovranno infatti basarsi su analisi puntuali e rigorose. Questo per garantire che le misure rispondano a bisogni realmente presenti sul territorio e generino effetti concreti e quantificabili. Ogni proposta dovrà prevedere, in questo senso, attività di monitoraggio pre e post-intervento, oltre alla manutenzione delle opere realizzate. All’interno di ciascuna rete di enti sarà, inoltre, essenziale la presenza di un partner scientifico in grado di offrire consulenza, supporto e competenze lungo tutta la vita del progetto.
Il terzo elemento è quello della governance. Il capofila di ogni partenariato – ovvero il soggetto che presenterà la richiesta di contributo e sarà il referente unico per la Fondazione – dovrà essere un ente pubblico (come il Comune, la Provincia, ecc.) o un soggetto istituzionalmente preposto alla tutela dell’area di intervento, purchè rientri nelle categorie degli ammissibili a contributo. Una scelta che nasce dal riconoscimento del ruolo essenziale che questi attori sono chiamati a svolgere nell’indirizzare e orientare le politiche di gestione del territorio. Ma anche una scommessa nelle capacità progettuali e amministrative dei decisori pubblici, messi nelle condizioni di esprimere al meglio le loro potenzialità. Gli enti non saranno soli nella realizzazione del progetto: il bando insiste, infatti, sul coinvolgimento dei principali attori del territorio per creare alleanze e sinergie che facilitino il raggiungimento degli obiettivi. Attraverso queste tre dimensioni, il nuovo bando della Fondazione prova quindi a tracciare una nuova rotta che indichi “dove” e “come” realizzare interventi in grado di generare un impatto positivo sul capitale naturale dei nostri territori. Inquadrare i progetti in strategie di ampio respiro, basate su approccio scientifico e guidate da una governance pubblica significa contribuire a lasciare un segno sullo sviluppo delle comunità, aiutandole ad affrontare le conseguenze della crisi climatica. L’iniziativa rientra nel primo obiettivo strategico della Fondazione – la tutela dell’ambiente e la valorizzazione dei territori – al quale, per il 2024, sono stati destinati circa 5,2 milioni di euro.

foto: ufficio stampa Fondazione Cariverona

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Assessore Corazzari accoglie a Palazzo Balbi Slawomir Tokarski

VENEZIA (ITALPRESS) – L’assessore regionale a Cultura, Territorio, Sicurezza, Caccia e Pesca del veneto, Cristiano Corazzari ha ricevuto oggi a Palazzo Balbi il direttore dell’Unità Interreg e Strategie Macroregionali nella DG REGIO, Commissione Europea, Slawomir Tokarski. Al centro del colloquio l’evento annuale Interreg 2025, che si svolgerà a Gorizia/Nova Gorica nella cornice della Capitale europea della cultura 2025. Assieme alla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e alla Repubblica di Slovenia, la Regione del Veneto contribuirà all’organizzazione dell’evento, che sarà dedicato al futuro della Politica di Coesione post 2027 e all’integrazione tra Interreg, Strategie Macroregionali e programmi regionali e nazionali.
“La Regione del Veneto partecipa a otto Programmi Interreg, che, attraverso il finanziamento di progetti internazionali, hanno portato a risultati in tema di innovazione, economia circolare, economia blu, trasporti e tutela ambientale- è intervenuto l’assessore Corazzari-. I Programmi Interreg hanno avuto un positivo riscontro nel promuovere e sviluppare il patrimonio naturale e culturale del Veneto, con impatti positivi sulla crescita del capitale umano e della conservazione dei beni storici materiali e immateriali del territorio regionale”.
“Siamo soddisfatti per il nostro ruolo di partner istituzionale del Programma Interreg Italia Slovenia e Autorità di Gestione del Programma Interreg Italia Croazia- ha aggiunto Corazzari-, e guardando al futuro di certo l’impegno sarà di proseguire a lavorare assieme. Riteniamo che le politiche legate alle Regioni, quali i Programmi Interreg, si attaglino al modello di Europa in cui crede questa amministrazione regionale, puntando alla crescita dei territori all’interno di un quadro europeo. Guardando al futuro della Politica di Coesione, inoltre, l’auspicio è quello di coinvolgere i giovani come portatori di una diversa visione sul futuro”.
In tema di promozione del patrimonio naturale e culturale, nel periodo di programmazione 2014-2020 sono stati finanziati 68 progetti con un budget complessivo di 27,1 milioni di euro. Tra questi rientrano i due progetti realizzati grazie al Programma Interreg Italia-Croazia HISTORIC, dedicato al miglioramento della fruibilità dei percorsi espositivi del Museo dei Grandi Fiumi di Rovigo, e VALUE, che ha individuato nuovi percorsi culturali comuni e valorizzato siti culturali, tra cui il parco archeologico del Delta del Po, incentivando in tal modo offerte turistiche fuori stagione. Da citare inoltre il progetto BioDelta4 finanziato dal Programma Interreg Italia-Austria, che ha riguardato le foreste del Cansiglio, focalizzandosi sul miglioramento dei servizi ecosistemici.

foto: ufficio stampa regione Veneto

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Zaia “Space Meetings Veneto progetto per attirare investimenti”

BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – “Industria, talenti e sistema pubblico. Questa è la formula di Veneto Space Meetings: un ecosistema capace di creare connessioni e dialogare in modo diretto con tutta la filiera economica dello spazio, che occupa più di 5mila addetti in 260 aziende e mira a creare le opportunità per i giovani innovatori europei per attirarli nel nostro mondo industriale. A Venezia, dal 20 al 22 maggio, ospiteremo la seconda edizione dell’evento internazionale che riunirà in un unico luogo fisico i principali player internazionali, gli operatori finanziari e le aziende che potranno approfondire le opportunità di investimento pubblici e privati nell’economia dello spazio. Una tre giorni nella laguna di Venezia, Patrimonio dell’Umanità, che sarà una vetrina anche per le imprese della nostra RIR, le quali potranno dialogare e incontrare buyer da tutto il mondo per espandere il know-how veneto a livello internazionale”. Così il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ha introdotto la seconda edizione di Space Meetings Veneto, direttamente dalla sede del Parlamento europeo di Bruxelles, assieme a Federico Zoppas, Presidente della Rete Innovativa Regionale Aerospace Innovation and Research e Luca Salamone, direttore generale dell’Agenzia Spaziale Italiana, per amplificare la promozione di un evento legato all’economia spaziale che pone il Veneto e il suo tessuto manifatturiero ben al di sopra dei parametri europei, anche per numero di start up.
“Il Veneto, con le sue politiche regionali, ha aperto le porte all’industria digitale e al mondo dello spazio, non solo per allargare i propri confini e mostrare le proprie eccellenze a livello europeo ma anche per creare un sistema pubblico-privato, un ponte, capace di attrarre investimenti sul territorio regionale – ha proseguito il Governatore del Veneto -. E’ un evento strategico che punta a creare in Veneto un vero incubatore per tutto quello che gravita attorno al mondo dell’aerospazio”.
Due le novità importanti rispetto all’edizione 2023: martedì 21 maggio sarà approfondito il tema “Sport e Spazio”, con le ricadute importanti sull’alimentazione, sui tessuti sportivi, sulla tecniche di allenamento, sulle tecnologie dello sport e molto altro considerato che la Regione del Veneto è stata nominata “Regione Europea dello Sport 2024”; l’evento sarà aperto anche il pubblico in collaborazione con il Festival delle Idee con momenti di intrattenimento con personaggi illustri (come ad esempio Astronauti ed esperti internazionali) per raccontare le ricadute che può avere lo spazio anche sulla quotidianità.
Space Meetings Veneto 2024 è realizzato grazie all’impegno della Regione del Veneto e della Rete Innovativa Regionale (RIR) Air – Aerospace Innovation and Research, per mappare e mettere in connessione tutte le eccellenze del territorio: enti pubblici, università, centri di ricerca e aziende che hanno reso il Veneto una delle principali regioni in Italia nella filiera dell’aerospazio.

foto: ufficio stampa regione Veneto

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Zaia “Seguire le vie che indicano i giovani”

ROMA (ITALPRESS) – “Il titolo del libro è un ossimoro però da un lato è la raccomandazione delle mamme dall’altro è anche una raccomandazione per la vita visto e considerato che come diceva Senaca la ‘vita non è breve ma è l’uomo che la rende brevè”.
Lo ha detto il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, intervenendo alla presentazione del suo libro “Fà presto, vai piano. La vita è un viaggio passo a passo”. Il governatore leghista racconta il traguardo dei 18 anni, sancito dal viaggio a bordo di una Due Cavalli con alcuni amici fino a Marbella. “Sono state settanta ore di scoperta e di crescita tutti percorsi lungo le strade normali perchè non avevamo i soldi per permetterci i pedaggi delle autostrade” le parole dell’autore “questo è un racconto e anche una riflessione da fare con i giovani, con un confronto tra i giovani del mondo analogico di ieri e quello del mondo digitale di oggi”. Zaia racconta lo stupore nella “scoperta” dell’altro, l’esperienza delle frontiere, fisiche e psicologiche, la verità di una “terra promessa”, la Spagna, sospesa tra nostalgia e progresso, lo smarrimento davanti al limite estremo, la malinconia del distacco e la libertà della memoria che resta, ma adattandosi all’età e all’esperienza. “Noi dobbiamo seguire la via che indicano i giovani” ha concluso ” e in questo libro lo dico, i giovani si stupiscono quotidianamente e forse questo paese dovrebbe anche abbandonare la narrazione negativa su di loro”.

foto: xc3/Italpress

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Presentata la nuova filiera formativa per la cantieristica navale

VENEZIA (ITALPRESS) – “La riforma del 4 +2 parte benissimo qui a Venezia, con l’ I.I.S. ‘Vendramin Corner’ che ha attivato il rapporto di filiera verticale con l’ITS Marco Polo Academy e il settore della nautica con le migliori aziende. Il Veneto è una terra caratterizzata dalla forte collaborazione tra mondo della scuola e mondo del lavoro. La nuova filiera formativa tecnologico professionale per il settore della cantieristica navale ne è un esempio”. Così oggi l’assessore all’Istruzione, Formazione, Lavoro della Regione del Veneto Elena Donazzan intervenuta nella sede dell’ITS Marco Polo Academy a Venezia durante la presentazione del nuovo percorso quadriennale di istruzione professionale in “conduzione mezzi in acque interne, manutenzione e cantieristica navale” dell’area di indirizzo Industria ed Artigianato per il Made In Italy autorizzato all’I.I.S. ‘Vendramin Corner’.
“Il percorso formativo strutturato a servizio della filiera produttiva, che parte come sperimentazione della riforma 4 +2, è un modello positivo di verticalizzazione, in cui i giovani sono formati con le competenze che davvero servono alle imprese grazie alla coprogettazione del programma che coinvolge il tessuto produttivo. E’ un modello vincente, che vede nella filiera la collaborazione tra il Polo Tecnico professionale di Venezia I.I.S. ‘Vendramin Corner’, l’ITS Marco Polo Academy, e il fior fiore delle aziende della nautica, della cantieristica e del diporto, settore strategico per Venezia” conclude l’assessore Donazzan. E’ stata presentata nell’occasione anche la nuova filiera tecnologico-professionale connessa al nuovo indirizzo. Presenti, oltre al dirigente del Polo Tecnico professionale di Venezia I.I.S. ‘Vendramin Corner’ Michelangelo Lamonica e al presidente dell’ITS Academy Marco Polo Damaso Zanardo, i partner della nuova filiera: Società di Mutuo Soccorso Carpentieri e Calafati Venezia, l’ACTV Spa, Fincantieri Spa, Veneziana di Navigazione e Rimorchio Srl, VdV S.r.I., Fagioli Spa, la Lega Navale Italiana, la associazione di categoria, Confartigianato Imprese, Consorzio Venezia port community (VPC) (composto da CNA, Confcommercio, Confartigianato, Confesercenti, Confindustria e operatori del cluster portuale dell’area Venezia-Rovigo).
“Come ha spiegato il dirigente del Polo Tecnico professionale di Venezia I.I.S. ‘Vendramin Corner’ Michelangelo Lamonica, il nuovo indirizzo è stato costruito re ingegnerizzando i 5 anni in 4, per dare la possibilità ai giovani di diplomarsi dopo il quarto anno e scegliere, a questo punto, se continuare a specializzarsi all’ITS o se entrare nel mondo del lavoro. Già dal terzo e quarto anno partono contratti di apprendistato, un percorso che offre grandi opportunità ai giovani con interessanti sbocchi lavorativi e prospettive anche dal punto di vista economico”, ha aggiunto l’assessore, che nella prima parte della mattinata è intervenuta all’Istituto Salesiano San Marco a Mestre per la consegna dei Diplomi di qualifica del Centro di Formazione Professionale e per la consegna delle Borse di studio al merito agli allievi del Centro di Formazione Professionale e dell’Istituto Tecnico Tecnologico da parte di Aziende ed Enti partner.
“La nostra Regione, a differenza di molte altre regioni italiane – ha aggiunto Donazzan – non ha subito il fenomeno della licealizzazione, dove la maggioranza dei giovani scelgono il liceo e si trovano poi spesso senza lavoro. La maggior parte dei nostri giovani sceglie i percorsi di istruzione tecnica e professionale, grazie anche agli investimenti nell’orientamento. Ad oggi le nostre aziende spesso cercano ma non trovano come ha ricordato il presidente dell’ITS Academy Marco Polo Damaso Zanardo”.
“Ecco che invece la vasta preparazione pratica, che contraddistingue i diplomati specializzati nel settore della cantieristica navale, manutenzione e conduzione di mezzi in acque interne, portualistica integrata e servizi alla nautica da diporto, fornisce in ambito cantieristico marittimo un’adeguata preparazione professionale che consente l’inserimento diretto nelle numerose aziende cantieristiche e nelle darsene presenti nel territorio e che necessitano di tecnici specializzati per il montaggio, la riparazione, la manutenzione delle imbarcazioni da diporto e per la navigazione costiera. Inoltre per chi desidera proseguire ulteriormente gli studi, c’è la possibilità di accedere ad ITS Academy post-diploma e alle facoltà universitarie” afferma Donazzan.
Infine l’invito: “E’ un’occasione da promuovere e cogliere in queste settimane decisive, in cui i giovani guardano al proprio futuro e le famiglie accompagnano i figli in una scelta importante, dalle scuole secondarie di primo grado alle scuole secondarie di secondo grado. Questo è un percorso innovativo da valutare, perchè ricco di attività laboratoriali e rapporti diretti con le aziende”.

foto: ufficio stampa regione Veneto

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Milano-Cortina, via libera dal Cdm al decreto sulla governance

ROMA (ITALPRESS) – Il Consiglio dei ministri, su proposta del presidente Giorgia Meloni e del ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini, ha approvato un decreto-legge che introduce disposizioni urgenti sulla governance e sugli interventi di competenza della società Infrastrutture Milano Cortina 2020-2026 S.p.a.
“Le norme introdotte hanno l’obiettivo di consentire il completamento in tempi certi delle opere necessarie allo svolgimento dei Giochi olimpici e paralimpici invernali Milano-Cortina 2026, attraverso la revisione complessiva delle attribuzioni commissariali – spiega Palazzo Chigi nel comunicato diffuso dopo il Cdm -. A decorrere dalla data di entrata in vigore del decreto, ANAS S.p.a. è individuata quale soggetto attuatore e subentra nei rapporti giuridici attivi e passivi, nonchè nei procedimenti amministrativi pendenti, per i seguenti interventi: SS 38 – allargamento tratti saltuari dal km 18+200 al km 68+300; SS 36 – adeguamento a tre corsie del Ponte Manzoni a Lecco; SS 36 – consolidamento galleria “Monte Piazzo”; SS 36 – potenziamento svincolo in località Piona; SS 36 – messa in sicurezza tratta Giussano-Civate”.
Per tali opere risultano già efficaci accordi quadro di ANAS, che consentono di procedere con l’esecuzione delle opere in tempi rapidi e senza l’espletamento di ulteriori procedure di evidenza pubblica. Restano comunque validi gli atti e i provvedimenti adottati e sono fatti salvi gli effetti prodottisi e i rapporti giuridici sorti antecedentemente alla data di entrata in vigore del decreto.
Inoltre, si provvede alla revisione della governance della società Infrastrutture Milano Cortina 2020-2026 S.p.a., “al fine di assicurarne un’efficiente ed efficace gestione, attraverso una migliore distinzione dei compiti e delle responsabilità tra i diversi membri dell’organo di amministrazione, anche in considerazione delle attribuzioni commissariali su opere connesse non affidate ad ANAS”.
In particolare, si prevede che l’organo di amministrazione della Società sia composto da cinque membri, dei quali tre (il presidente, l’amministratore delegato e un consigliere con attribuzioni in materia di monitoraggio e coordinamento delle attività di internal auditing e rendicontazione) designati dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze e con l’Autorità di Governo competente in materia di sport, uno designato dalla Regione Lombardia e uno designato congiuntamente dalla Regione Veneto e dalle Province autonome di Trento e di Bolzano. Rimane ferma la possibilità di partecipare, senza diritto di voto, alle riunioni dell’organo di amministrazione da parte dell’amministratore delegato della Fondazione “Milano-Cortina 2026”.
All’amministratore delegato della Società rimangono le funzioni di Commissario straordinario per la realizzazione dei seguenti interventi: SS 36 – completamento percorso ciclabile Abbadia Lariana; SS 38 – tangenziale sud di Sondrio; SS 42 “del Tonale e della Mendola” – lotto 1 (comune di Trescore Balneario) e lotto 2 (comune di Entratico); SS 639 – variante di Vercurago; SS 51 – variante di Cortina; SS 51 – variante di Longarone; SS 38 – soppressione passaggi a livello sulla linea ferroviaria Milano-Lecco-Sondrio-Tirano.
Il decreto, infine, autorizza ANAS S.p.a. alla spesa ritenuta necessaria per garantire l’accessibilità complessiva dei territori interessati dagli eventi sportivi connessi ai Giochi Milano-Cortina 2026.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

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Fiume Brenta, Bottacin “Un milione di euro per la sicurezza”

VENEZIA (ITALPRESS) – Sono stati avviati nelle scorse settimane, dalle strutture regionali del Genio Civile, alcuni interventi sul fiume Brenta che interessano principalmente il tratto che va dal ponte della Libertà in Comune di Limena fino al ponte della strada provinciale Noventana in Comune di Noventa Padovana, coinvolgendo anche i territori comunali di Vigodarzere, Padova e Cadoneghe con l’obiettivo di ripristinarne al meglio l’officiosità idraulica.
“Si tratta di diversi interventi, per i quali abbiamo messo complessivamente a disposizione un milione di euro – spiega l’assessore al Dissesto idrogeologico Gianpaolo Bottacin -. Innanzitutto la rimozione di numerose piante cadute in alveo e altre in scarpata prossime allo schianto, che pregiudicano il regolare deflusso dell’acqua lungo questo tratto, per un’estensione di circa 17 km”.
Vista la particolare posizione in cui si trovano le piante è stato previsto l’utilizzo di un pontone semovente galleggiante.
“In località Torre in Comune di Padova, in corrispondenza della curva immediatamente a valle dell’immissione del torrente Muson dei Sassi – dettaglia l’assessore – poichè l’aumento del deposito e del conseguente imboschimento ha causato erosioni spondali in destra idraulica, abbiamo inoltre previsto il ripristino dell’argine eroso mediante la realizzazione di una difesa spondale, per un’estensione di circa 90 metri lineari, con materiale lapideo non gelivo di pezzature dai 2 ai 5 quintali, al fine di garantire la sicurezza idraulica dei territori circostanti”.
In sinistra idraulica invece si procederà con la pulizia del sottobosco, taglio piante, riprofilatura del ciglio fluviale per una fascia di circa 10 metri e un’estesa di circa 280 metri lineari, oltre al ringrosso delle banche a campagna per 450 metri. “Ancora una volta interventi puntuali – conclude Bottacin – attraverso cui aumentiamo la sicurezza del territorio nell’ambito di una programmazione che ci ha visto investire quasi due miliardi di euro negli ultimi anni”. Condizioni meteo e imprevisti permettendo, le opere dovrebbero essere completate entro la tarda primavera.

– Foto: ufficio stampa Regione Veneto –

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Operazione “Delta del Po” a salvaguardia fauna selvatica, 9 denunciati

VENEZIA (ITALPRESS) – Si è conclusa l’operazione denominata “Delta del Po” del Reparto Operativo – Sezione Operativa Antibracconaggio e Reati in Danno agli Animali del Raggruppamento Carabinieri CITES, svoltasi con il supporto dei Nuclei Carabinieri CITES di Venezia e Verona. Significativo è stato l’apporto della polizia metropolitana di Venezia e della polizia provinciale di Rovigo. Hanno collaborato le associazioni ambientaliste CABS e LIPU. L’operazione viene condotta con cadenza annuale ed è volta a reprimere fenomeni di bracconaggio nell’area del Delta del Po e nella Laguna di Venezia, i cui territori ricadono all’interno della Rete Natura 2000. Queste aree sono tra le più importanti zone umide a livello internazionale per la conservazione degli uccelli acquatici, in quanto questi, dopo lunghe rotte migratorie, sostano, si riproducono e svernano.
L’attività si è conclusa con il deferimento alle Procure della Repubblica di Padova e Venezia di 6 persone e 3 alla Procura di Rovigo, per l’esercizio della caccia con mezzi non consentiti e attività venatoria da natante non ancorato ed ha portato al sequestro di 10 fucili, 50 esemplari morti di specie di avifauna, 1 imbarcazione, 5 richiami acustici a funzionamento elettromagnetico. Sono state effettuate diverse perquisizioni che hanno portato all’elevazione di alcune sanzioni amministrative per il superamento del numero del carniere e per l’utilizzo delle munizioni al piombo. Le fattispecie di natura penale e gli illeciti amministrativi sono stati accertati all’interno delle aree lagunari e delle aziende faunistiche venatorie private.
Il Delta del Po è uno dei sette black spot individuati dal “Piano d’Azione Nazionale per il contrasto degli illeciti contro gli uccelli selvatici”, punti caldi del bracconaggio italiano che vedono impegnati numerosi militari del Comando Unità Forestali Ambientali e Agroalimentari in specifiche campagne antibracconaggio a tutela del patrimonio avifaunistico dello Stato.

foto: ufficio stampa Carabinieri

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