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La Fieragricola di Verona approda in Sicilia

VERONA (ITALPRESS) – Verona chiama la Sicilia per la 116esima edizione di Fieragricola, rassegna internazionale dedicata all’agricoltura, in programma a Veronafiere dal 31 gennaio al 3 febbraio 2024. Ed è stata proprio la Fiera Agricola Mediterranea di Ragusa chiusa l’1 ottobre la prima tappa dei Road Show organizzati da Fieragricola (in Sicilia con la collaborazione di Coldiretti e dell’Associazione Italiana Allevatori, presenti con i vertici regionali, e con la partecipazione degli istituti agrari di Barrafranca e Aidone) per coinvolgere direttamente gli agricoltori e gli allevatori siciliani in un percorso di crescita e di innovazione all’insegna della sostenibilità, per favorire redditività, competitività e accompagnare il ricambio generazionale come azione necessaria per il futuro del settore primario.
«L’agricoltura e la zootecnia hanno di fronte sfide nuove e non rinviabili – spiega Raul Barbieri, direttore commerciale di Veronafiere -. I cambiamenti climatici, l’innovazione digitale e la robotica, la multifunzionalità, la circolarità delle produzioni, i risvolti sociali e ambientali di un’attività che deve sempre più ragionare in termini di filiera. Sono aspetti che Fieragricola di Verona affronterà per orientare gli imprenditori e offrire loro occasioni di confronto, approfondimento, grazie ad aree tematiche trasversali e a una convegnistica attenta alla formazione».
Per questo Fieragricola di Verona rinsalda il dialogo con imprese agricole e zootecniche dell’isola, perchè – come ha ricordato nel corso del Road Show a Ragusa Marilina Barreca, presidente regionale della Federazione Allevatori Sicilia – «stiamo assistendo a un’evoluzione positiva dell’allevamento, con particolare riferimento alla zootecnia da carne». Parole che trovano conferma anche dal direttore di Coldiretti Ragusa e Siracusa, Calogero Fasulo.
I numeri elaborati da Teseo.Clal.it descrivono una zootecnia siciliana solida, con 10.404 allevamenti fra bovini da carne, da latte e misti (dato al 30 giugno 2023, -0,12% sulla precedente rilevazione dell’Anagrafe zootecnica bovina del dicembre 2022) e 346.512 capi complessivi, in crescita del 5,44% rispetto alla fine del 2022. Ragusa, in particolare, con 1.562 aziende è la terza provincia siciliana per numero di allevamenti bovini, alle spalle di Palermo (2.542) e (2.412 allevamenti). Quanto al numero di capi, la provincia di Ragusa 79.466 capi (+1,18% su dicembre 2022) è seconda, a un’incollatura da Palermo (81.601 capi).
Passando sotto la lente i dati della suinicoltura, invece, il numero di allevamenti in territorio ragusano è diminuito fra dicembre 2022 e giugno 2023 del 5,92%, con 286 aziende e 8.275 maiali allevati. Posizionati più in alto in classifica si trovano per numero di aziende Messina (924) e, per numero di capi, Messina (25.620) e Trapani (8.573).
A sostenere il dinamismo della zootecnia siciliana c’è il lavoro dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Ragusa, rappresentato nella tappa del Road Show di Fieragricola dal direttore Giuseppe Cascone, che ha ribadito il ruolo cruciale della rassegna di Verona per il trasferimento di know how e per accompagnare una crescita che il presidente di Anacli, l’Associazione nazionale degli allevatori di Charolais e Limousine, Emanuele Nobile, descrive nella sua parabola ascendente, tanto che «in pochi anni il numero degli animali seguiti e selezionati da Anacli sono quasi raddoppiati, accompagnando anche il ricambio generazionale».
– foto ufficio stampa Veronafiere –
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Il prefetto di Vicenza visita mostra dei beni provenienti da aree crisi

VICENZA (ITALPRESS) – Il Prefetto di Vicenza, Salvatore Caccamo, ha visitato la mostra di beni culturali provenienti da aree di crisi recuperati dai carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale, allestita nella Caserma “Chinotto” in occasione della Conferenza Internazionale sulla Protezione del Patrimonio Culturale nelle Aree di Crisi, organizzata dal Centro di Eccellenza per le Stability Police Units di Vicenza (CoESPU – www.coespu.org) e dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale che si avvale di una banca dati dei Beni Culturali rubati con più di 7 milioni di beni censiti di cui 1.300.000 da ricercare, la più grande al mondo in questo specifico settore, con un database contenente informazioni sui beni da ricercare, sia di origine italiana, sia straniera. Il percorso espositivo della mostra era suddiviso in 5 sezioni, che illustravano le seguenti tematiche come la sensibilizzazione della coscienza pubblica.
Il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale è spesso presente in convegni e altre iniziative finalizzate alla diffusione della cultura della legalità, grazie alle quali è diventato un punto di riferimento per la collettività. In mostra erano esposti 28 reperti provenienti da Iraq e Siria: questi antichi reperti in argilla furono raccolti nei Paesi esteri di provenienza, portati in Italia come “souvenir non convenzionali” da un cittadino italiano e successivamente ereditati da un familiare, che li ha consegnati definitivamente ai Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale. Classificati come statuine votive, vasellame di varie forme e sigilli, sono entrati nel territorio italiano in un periodo non meglio definito. Grazie a un accurato studio storico-scientifico curato da esperti dell’Università “Sapienza” di Roma è stato possibile accertare che si trattava di oggetti artigianali autentici del 2200-2000 a.C., provenienti dalle attuali specifiche aree di crisi. Il loro recupero e conservazione nelle condizioni ottimali permetterà ai Carabinieri di poter restituire i beni in questione ai Rappresentanti culturali dei paesi di provenienza, per il tramite del canale diplomatico.
Salvataggio e messa in sicurezza dei beni in contesti di crisi: tra i beni esposti erano presenti tre pregevoli opere recuperate ad Accumoli e Amatrice, cittadine del Lazio colpite dal sisma del 2016. Il recupero è stato svolto da personale del Ministero della Cultura, dei Vigili del Fuoco e delle Associazioni di Volontariato, che ha operato unitamente ai “Caschi Blu della Cultura”, una speciale aliquota del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale: a seguito della proposta dell’allora Ministro Franceschini a “EXPO-2015”, nel corso della Conferenza Internazionale dei Ministri della Cultura, conclusasi con una dichiarazione di condanna della violenza contro il patrimonio culturale mondiale, il 17 ottobre 2015 il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri ha istituito la Task Force Carabinieri “Unite4Heritage”, i Caschi Blu della Cultura”, un’unità in grado di svolgere, sia sul territorio nazionale, sia in ambito internazionale, interventi a tutela del patrimonio culturale, in caso di calamità naturali, conflitti armati o crisi internazionali. Dal 2016 ad oggi, la Task Force si è distinta in numerose operazioni, in Italia così come all’estero, come ad esempio a Bitti, nel Mugello, a Ischia, in Iraq, Messico, Albania, Libano e Croazia.
Diplomazia Culturale: il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale è protagonista anche in questo settore, che consiste nel promuovere la restituzione dei beni culturali illecitamente sottratti al patrimonio culturale italiano. In mostra era presente un’antefissa etrusca che, dopo essere stata trafugata in Italia, è finita in Israele. Il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale ha fornito gli elementi probatori raccolti nel corso delle attività d’indagine e dei procedimenti penali, che hanno portato alla sua restituzione al governo italiano del predetto manufatto. Vendite sul web: sempre più spesso le opere trafugate finiscono sul mercato del web. Il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale sta sviluppando un sistema di controllo automatizzato dei beni culturali presenti sul web, chiamato S.W.O.A.D.S. (Stolen Works Of Art Detection System). In mostra era presente una situla irachena che, dopo essere uscita illegalmente dal territorio iracheno, è finita in vendita su una piattaforma informatica. Grazie alla segnalazione di una docente inglese, l’opera è stata recuperata a Conselice (RA) e sarà a breve restituita alle Autorità irachene. Controlli dei mercati antiquariali: il meraviglioso capitello calcareo siriaco/bizantino è stato recuperato a Torino nel novembre del 2016, durante un controllo presso la fiera di antiquariato denominata “Flashback”. La sua forma, la natura del bene e la didascalia con la quale veniva presentato hanno immediatamente insospettito i Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale, che hanno chiesto l’intervento di studiosi specializzati in archeologia siriana, i quali hanno confermato la sua provenienza delittuosa. Il capitello è stato sequestrato e sarà restituito al legittimo avente diritto, lo stato siriano, non appena la situazione geopolitica lo permetterà.

– Foto: ufficio stampa Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale –
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Pullman precipita da un cavalcavia a Mestre, 21 morti e 15 feriti. Rimosso il bus

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ROMA (ITALPRESS) – Un malore dell’autista o una manovra azzardata, e il guardrail che non ha retto all’impatto del bus che è precipitato per 50 metri e ha preso fuoco: non si conoscono ancora le cause dell’incidente avvenuto ieri sera a Mestre e che è costato la vita a 21 persone – tutte di nazionalità straniera tranne l’autista, Alberto Rizzotto – che stavano tornando in un campeggio della città lagunare. Sull’asfalto non ci sarebbero segni di frenata e, secondo le immagini acquisite dalla Smart control room del Comune di Venezia, non ci sarebbe stato alcun contatto con altri mezzi in transito in quel momento.
La Procura di Venezia ha aperto un fascicolo per omicidio stradale plurimo che al momento non prevede indagati, mentre sono sotto sequestro il guardrail, la zona di caduta e il bus. Dalle prime testimonianze raccolte dagli inquirenti, la velocità del bus non sarebbe stata eccessiva. Sembrerebbe da escludere anche il fattore stanchezza: l’autista era alla guida da poco più di 3 ore e non lavorava dal giorno precedente.

La Procura ha acquisito la “scatola nera” del bus, ma gli accertamenti saranno eseguiti solo quando si saprà che non è un’operazione irripetibile. L’autopsia sul corpo di Rizzotto potrà poi chiarire se effettivamente è stato un malore a fargli perdere il controllo del bus.
Il governatore della Regione Veneto, Luca Zaia, ha spiegato che quel tratto di strada “non è minimamente annoverato” tra quelli dove avvengono più incidenti: abbiamo strade che purtroppo hanno una graduatoria tra le peggiori a livello nazionale, ma questa decisamente no”. Anche il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, ha chiarito che “la strada era assolutamente agibile. Non riesco ancora a spiegarmelo: protendo probabilmente per il malore” dell’autista. “Adesso cercheremo la verità, ovviamente un’analisi seria va fatta però non dimentichiamoci la tragedia”: sono stati indetti “tre giorni di lutto e adesso, come è giusto che sia, preghiamo per le persone decedute” e per i loro familiari.

Al momento sono state identificate solo 8 vittime: le operazioni sono difficili perché molti passeggeri non avevano documenti e perchè l’incendio ha reso i corpi irriconoscibili. Restano critiche le condizioni dei 15 feriti ricoverati negli ospedali del Veneto: di questi, 10 sono in terapia intensiva. Nella notte, una paziente è stata trasferita dall’ospedale di Treviso al centro grandi ustioni di Padova. Mentre si stanno completando tutte le procedure di identificazione delle vittime, la città sta ospitando i parenti in arrivo da tutta Europa e un team di 6 psicologi si sta occupando del supporto. Brugnaro e Zaia hanno poi ringraziato i soccorritori immediatamente accorsi sul luogo della tragedia, ma anche il presidente della Repubblica e la premier Giorgia Meloni che “hanno espresso vicinanza alla nostra comunità”, ha detto il governatore, mentre per il sindaco “sentire lo Stato che ci è vicino è stato un momento di grande forza”.

Il vicepremier e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, durante il question time in Aula alla Camera ha espresso cordoglio a nome del governo. “Il mio e il nostro pensiero va alle famiglie delle vittime e a coloro che stanno lottando per la vita, con l’auspicio che venga fatta chiarezza il prima possibile”. Entrambi i rami del Parlamento hanno osservato un minuto di silenzio per le vittime.
-foto Agenzia Fotogramma –
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Pullman precipita dal cavalcavia a Mestre, 21 morti. Rimosso il bus

VENEZIA (ITALPRESS) – E’ di 21 morti e 15 feriti il bilancio dell’incidente avvenuto ieri, a Mestre. La conferma è arrivata dal prefetto di Venezia, Michele Di Bari, in collegamento a Tg1 Mattina. “Tra i deceduti sono stati identificate già 7 persone, di cui 4 ucraini, un italiano, ovvero l’autista, un tedesco e una donna di nazionalità non nota, forse ucraina”.
All’alba, intorno alle 5 del mattino, sono terminate le operazioni di rimozione dell’autobus precipitato dal cavalcavia Rizzardi, nei pressi della stazione ferroviaria di Mestre.
Il bus è stato sollevato dopo ore di lavoro con il supporto di due gru e trasportato in un deposito. Oltre 60 i pompieri impegnati con oltre 20 mezzi. Con la rimozione del mezzo è ripresa alle prime luci dell’alba la circolazione nell’area.
La Procura di Venezia ha avviato un’inchiesta per fare luce sull’incidente del pullman a Mestre, dove hanno perso la vita 21 persone, tra cui due bambini. Altre 15 sono rimaste ferite. Tra le vittime anche l’autista, un 40enne di nazionalità italiana che viveva a Tezze di Piave. Tra le ipotesi sulle cause forse un suo malore.
Nelle prossime ore verrano analizzate le immagini delle telecamere di sicurezza puntate sul cavalcavia, per capire meglio la dinamica dello schianto.
– foto Agenzia Fotogramma –
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Dal 13 ottobre la 40esima edizione del Rally internazionale Città di Bassano

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VENEZIA (ITALPRESS) – È stato presentato questa mattina a palazzo Balbi a Venezia il “40° Rally Internazionale Città di Bassano”. L’evento sportivo previsto dal 13 al 14 ottobre, sarà valido come tappa conclusiva del Campionato Italiano Rally Asfalto, con coefficiente maggiorato per i punteggi (1,5) e determinante per l’assegnazione dello scudetto e dei vari titoli ACI Sport.
Il comitato organizzatore ha varato un tracciato a ventaglio sul territorio vicentino con parziale sconfinamento nel trevigiano, che si compone dello shakedown a Marostica, test pregara, e delle prove speciali di “Rubbio” (tre passaggi), “Campo Croce”, “Monte Grappa”, “Valstagna” (due passaggi), per complessivi 91,93 km di percorso totale cronometrato. Arrivo e premiazioni in piazza Libertà a Bassano del Grappa, sabato 14 ottobre, dalle ore 19:30.
A palazzo Balbi erano presenti, tra gli altri, il presidente del Bassano Rally Racing Asd Narciso Paccagnella, il vicepresidente Paolo Grandesso, i rappresentanti dell’ACI e Miki Biasion, pilota veneto, leggenda del rally mondiale.
“Questo è un evento sportivo che ha un impatto molto importante a tanti livelli – ha sottolineato l’Assessore al lavoro Elena Donazzan – ricordo che il settore dell’automotive è strategico e trae spunto proprio dai rally per mettere a punto le produzioni. Senza contare dell’impatto a livello di valorizzazione del territorio e di turismo che portano eventi di questo genere”.
Gli organizzatori hanno parlato di 500 persone coinvolte direttamente nell’organizzazione e 1.000 in totale, considerando piloti e team. Inoltre il vicepresidente Grandesso ha evidenziato che nel bassanese e sull’Altopiano di Asiago le prenotazioni alberghiere sono già esaurite.
Nell’occasione il presidente Paccagnella ha chiesto ufficialmente all’Assessore regionale all’ambiente, nonché pilota di rally, Gianpaolo Bottacin, di essere a bordo dell’auto zero che aprirà il 40^ Rally Internazionale Città di Bassano.
“La storia del rally in Italia è in Veneto – ha sottolineato Bottacin -, questa è la culla del rally, dove sono nati tanti campioni. Qui abbiamo il top, Miki Biasion, ma la tradizione sta continuando anche oggi. E questa edizione del Rally di Bassano è la massima espressione di questo sport. Ricordo che la prova in Valstagna rappresenta l’Università del rally. E poi va detto che i piloti danno un messaggio fondamentale in termini di sicurezza: non si confonda quello che si fa in strada con ciò che si fa in pista”.
“Siamo orgogliosi di presentare questo appuntamento sportivo, che evidenzia ancora una volta la vocazione del nostro territorio come terra di sport, tanto che il Veneto è stato nominato da Aces Europa, Regione Europea dello Sport 2024. Il Veneto è una palestra a cielo aperto – interviene l’assessore regionale allo Sport, Cristiano Corazzari – e terra di grandi piloti di rally. Quest’anno il Rally di Bassano raggiunge l’importante traguardo della 40esima edizione. Sono certo che sarà una gara con una tensione sportiva al massimo in quanto è l’ultima del circuito che assegna il titolo italiano. Ringrazio gli organizzatori impegnati nella miglior riuscita possibile di questo prestigioso appuntamento”.
– foto ufficio stampa Regione Veneto –
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Cammino Colline del Prosecco. Zaia “Bene dati sulla presenza turistica”

VENEZIA (ITALPRESS) – “Sono quattro anni che le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene si sono guadagnate con le unghie il riconoscimento di Patrimonio dell’Umanità Unesco. Con questo sigillo si è premiato la bellezza delle nostre terre ma anche il lavoro di coloro che hanno saputo cogliere la grande sfida, quella di investire sul turismo emozionale su circuiti, solo apparentemente e solo per ora, minori. La notizia che in quasi tre mesi dall’inaugurazione del Cammino sono mille i camminatori che lo hanno scelto, è solo l’ennesima conferma della bontà della visione e della conduzione di una simile strategia”.
Con queste parole il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, esprime soddisfazione per i dati che sottolineano il notevole gradimento, tra gli appassionati, del Cammino delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene.
“I mille camminatori attratti dalle Colline sono per metà italiani e per l’altra sono provenienti da ben 19 paesi differenti – aggiunge il Governatore -. E’ un dato che, a conti fatti, segnala una equivalente affermazione sul mercato turistico nazionale e su quello internazionale del Cammino. Il segnale che si sta lavorando bene e in maniera competitiva per attrarre un ampio raggio di quel turismo che trova la sua realizzazione in queste terre ricche di valore paesaggistico, tradizione agricola ed enogastronomica, testimonianze storiche e artistiche. Le proiezioni dicono che per il decimo anno dal riconoscimento Unesco sulle nostre Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene ci saranno 1 milione di presenze turistiche; i dati del cammino, freschi freschi, anticipano un futuro che è già alle porte”.

foto: Agenzia Fotogramma

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Donazzan “Alpago all’avanguardia con apertura innovation center”

VENEZIA (ITALPRESS) – “Con l’apertura di questo innovation center Copeland dimostra di essere all’avanguardia non solo nei processi di ricerca e sviluppo delle soluzioni elettroniche per la refrigerazione e il condizionamento, ma anche nel campo degli investimenti in formazione e valorizzazione del capitale umano attraverso innovative misure di welfare aziendale”.
Lo dichiara l’Assessore regionale all’istruzione, formazione e lavoro del Veneto Elena Donazzan che oggi ha partecipato al taglio del nastro del nuovo laboratorio di ricerca multifunzionale di Copeland, azienda che ha sede ad Alpago dove occupa 220 lavoratori.
L’assessore Donazzan ha ricordato una precedente visita nel 2018 in occasione dell’avvio di contratto di apprendistato di primo livello in collaborazione con un istituto professionale di Stato, l’IIS Segato di Belluno. L’assessore oggi ha incontrato il giovane, all’epoca diciasettenne e oggi assunto come tecnico di customer service.
“Avere incontrato questo ragazzo mi ha riempita di orgoglio – sottolinea -. E’ la dimostrazione che le aziende che investono in progetti formativi e collaborazioni istituzionali riescono ad avere personale specializzato, formandolo sin dalla scuola superiore. Un modello aziendale virtuoso che va incentivato”.
– foto ufficio stampa Regione Veneto-
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Passerella torrente bisioliga, Bottacin “Presi impegni per 3 milioni”

VENEZIA (ITALPRESS) – E’ stato inaugurato oggi un altro importante intervento per la sicurezza idraulica del territorio di Agordo, che ha anche riguardato Taibon Agordino, a protezione della viabilità di accesso agli insediamenti produttivi di Luxottica e alle abitazioni in sponda destra e sinistra del torrente Bisioliga oltre che della viabilità inerente la Strada regionale. “Durante Vaia circa 3.000 metri cubi di materiale inerte e di residui vegetali era sceso lungo il torrente Bisioliga – spiega l’assessore al Dissesto Idrogeologico Gianpaolo Bottacin – causando l’intasamento del vecchio ponte e precludendo la viabilità verso l’insediamento industriale. Con questo intervento, curato dalle nostre strutture regionali dei Servizi Forestali, abbiamo provveduto a garantire un maggior deflusso lungo tutto l’alveo a partire dalla grande briglia a monte della Strada Regionale fino alla confluenza nel Cordevole”.
Le opere messe in campo hanno riguardato difese spondali e protezioni del fondo alveo con lastre cementate e soglie in blocchi calcarei squadrati, demolizioni in roccia per l’allargamento dell’alveo, l’esecuzione di una pista di accesso e varie manutenzioni alle opere trasversali esistenti. “La demolizione del vecchio ponte e la sua sostituzione con una nuova passerella ciclopedonale – specifica l’assessore – rappresenta la ciliegina sulla torta di un cantiere molto più ampio, per il quale avevamo messo a disposizione 1,4 milioni di euro”. L’intervento, complessivamente, garantisce infatti una continuità idraulica da monte verso valle. “Inoltre, avendo ricreato un accesso alla parte alta del bacino, dove precedentemente vi era unicamente un sentiero compromesso da frane – prosegue Bottacin -, ora potremo intervenire su tutte le briglie a monte, specialmente in occasioni di emergenza, cosa prima impossibile”. “Ovviamente non ci fermiamo qui – conclude l’assessore – a potenziamento delle opere di difesa idraulica site in destra idrografica del torrente Cordevole, in località Valcozzena, abbiamo in campo anche un altro cantiere, in questo caso curato dalle nostre strutture regionali del Genio Civile, per il quale abbiamo messo a disposizione ulteriori 1,4 milioni di euro, che contiamo di completare entro la primavera”.

– Foto: ufficio stampa Regione Veneto –
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