VENEZIA (ITALPRESS) – “Estendo a tutti l’invito a “correre questa maratona di lettura”, partecipando numerosi, organizzando eventi, in ogni angolo del Veneto. Il nostro obiettivo è dare spazio alla lettura, prezioso strumento di conoscenza, di crescita, di educazione e di piacere. Una passione da condividere soprattutto con i più piccoli. Leggere insieme a voce alta, in qualsiasi momento e luogo del Veneto, è occasione per ribadire l’importanza della lettura”.
E’ l’invito con cui l’Assessore regionale alla Cultura del Veneto, Cristiano Corazzari, lancia l’appuntamento del 29 settembre con la giornata clou della manifestazione “Il Veneto legge,” Maratona di lettura giunta alla 7^ edizione. L’iniziativa è ideata e promossa dall’Assessorato alla Cultura della Regione del Veneto insieme alla sezione regionale dell’Associazione Italiana Biblioteche AIB e all’Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto, MIUR Veneto, in collaborazione con l’Associazione Librai Italiani – Confcommercio Veneto, il Sindacato Italiano Librai Cartolibrai SIL – Confesercenti Veneto, l’Associazione Editori Veneti, l’Associazione Italiana Editori e l’Associazione degli Editori indipendenti, con il patrocinio del MIC Ministero della Cultura.
La Maratona si propone come finalità quella di promuovere la lettura e i libri unendo gli sforzi di educatori e tutti gli attori della filiera del libro, coinvolgendo scuole, biblioteche, librerie, case editrici, lettori professionisti e non solo. E’ rivolta a tutti i cittadini con l’obiettivo di rendere la pratica della lettura un’abitudine sociale diffusa e riconosciuta.
“Lo scorso anno la Maratona di lettura ha registrato numeri da record con iniziative disseminate su tutto il territorio regionale – aggiunge Corazzari-. Numeri che sono certo saranno replicati anche in questa edizione visto l’entusiasmo con il quale stanno arrivando le adesioni. Oltre alla risposta entusiasta alla manifestazione regionale della
Maratona di lettura Il Veneto legge, ci sono anche altri dati che riguardano la lettura e i lettori veneti a confortare. Il Veneto è la regione che ha più patti di lettura locali a livello nazionale, dei 728 patti per la lettura in Italia 93 sono in Veneto. La stessa Regione del Veneto ha promosso nel 2022 il Patto Regionale per la lettura. Tra i Comuni veneti 98 hanno ottenuto la qualifica di ‘Città che leggè dal Centro per il libro e la lettura – Cepell. Il Veneto conta circa 200 gruppi di lettura (ultimo censimento, aprile 2023); circa due milioni di accessi all’anno nelle biblioteche di pubblica lettura (dati 2021); quattro milioni di volumi prestati nelle biblioteche di pubblica lettura (dati 2021); le biblioteche di pubblica lettura hanno investito circa un milione di euro in promozione della lettura (dati 2021)”.
Come ogni anno la Maratona di lettura suggerisce di approfondire autori veneti e libri che parlano del Veneto, oltre alcuni temi specifici. Il tema principale che guiderà le letture per questa settima edizione sarà la letteratura di fiume nelle sue più ampie declinazioni, da quella storica a quella paesaggistica, dalla narrativa al turismo fluviale, passando per le riflessioni che hanno sottolineato la valenza simbolica dei corsi d’acqua nel loro attraversare i territori. A questo argomento si aggiungono temi legati ad alcuni anniversari che ricorrono quest’anno: il 60° anniversario del Vajont (9 ottobre 1963), i 60 anni dall’uscita di “Libera nos a Malo” di Luigi Meneghello, i 100 anni dalla nascita di Italo Calvino (15 ottobre 1923).
Sul sito www.ilvenetolegge.it è disponibile l’elenco completo e aggiornato degli eventi. E’ possibile registrare un nuovo evento nel calendario della Maratona di Lettura 2023 accedendo alla sezione ‘MARATONA’ del sito www.ilvenetolegge.it
-foto Agenzia Fotogramma –
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Arriva la maratona di lettura “Il Veneto legge”
Donazzan a Belluno al collegio nazionale maestri di sci
VENEZIA (ITALPRESS) – L’Assessore regionale al lavoro, istruzione e formazione del Veneto Elena Donazzan è intervenuta in occasione dell’apertura del Collegio Nazionale dei Maestri di Sci che si è tenuto a Belluno nella nuova sede denominata “Casa dei maestri di sci” e voluta dal Collegio del Veneto. La seduta è stata presieduta per la prima volta dal vicentino Luigi Borgo, recentemente nominato presidente del collegio.
“Mi congratulo con Borgo per la carica che ha formalmente assunto in questa occasione – ha sottolineato Donazzan -. E’ fondamentale che in questo momento, in vista di Milano Cortina 2026 un veneto sia a capo dell’ente che governa i maestri di sci. Sono loro gli ambasciatori della montagna e vanno sostenuti, anche rafforzando i percorsi di formazione professionalizzante dedicati a favore della promozione delle discipline sciistiche e del loro valore sociale, educativo e culturale. La pratica degli sport invernali sci, va incentivata a partire dalle scuole, sfruttando il volano dei Giochi olimpici invernali”.
L’Assessore ha partecipato alla riunione con l’obiettivo di raccogliere le esigenze della categoria professionale, cercando di individuare in quali ambiti la Regione del Veneto possa sostenere i maestri di sci.
“E’ stata un’occasione di confronto ricco di stimoli – spiega – abbiamo condiviso l’esigenza di continuare ad investire negli sport invernali che generano economia per il territorio, puntando sulla formazione dei maestri e promozione nelle scuole. Sarà mia cura richiedere di approfondire questi punti alla Conferenza Stato-Regioni, in X Commissione istruzione e in XI Commissione per la Formazione professionale e il lavoro”.
Nell’occasione l’Assessore Donazzan ha illustrato le iniziative per favorire la pratica sportiva volute dalla Regione del Veneto per gli studenti delle scuole dell’obbligo a partire dall’istituzione delle Giornate dello Sport.
“Da qualche giorno lo sport è entrato in Costituzione- conclude Donazzan – questo elemento unito all’attesa per Milano-Cortina 2026 contiamo possano diventare elementi di accelerazione per sostenere la pratica anche degli sport invernali a partire dalle scuole”.
-foto ufficio stampa Regione Veneto –
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Inaugurato a Verona il primo Showroom Lamborghini del Triveneto
VERONA (ITALPRESS) – Inaugurato il nuovo Showroom Lamborghini Verona, prima sede del brand nel Nord-Est Italia. La concessionaria Vicentini, che dal 2018 fa parte del Gruppo Porsche Holding, arricchisce così la gamma dei propri brand con l’eccellenza Made in Italy di Sant’Agata Bolognese. La nuova sede scaligera offre ampi spazi incorniciati in una location dallo stile minimal e dal design avveniristico. La struttura si compone di un’area di 400 metri quadrati dedicata all’esposizione delle vetture, una zona adibita al service e di uno spazio riservato al mondo Ad Personam, dove i clienti potranno configurare la propria vettura, personalizzandola con molteplici opzioni di colore e finiture.
In occasione del Grand Opening sono state esposte la Miura e la Countach 25esimo, due pietre miliari nella storia del brand che quest’anno compie sessant’anni. Al loro fianco, la nuova Lamborghini Revuelto, prima supersportiva HPEV (High Performance Electrified Vehicle) ibrida plug-in V12. Ad arricchire il parterre l’attuale gamma Huracàn, rappresentata dai modelli Evo Spyder, Tecnica, STO e Sterrato, quest’ultimo realizzata in soli 1.499 esemplari esclusivi. A completare l’esposizione il Super SUV Urus nelle versioni Performante ed S.
Dopo l’intervento di Stefan Winkelmann, CEO & Chairman di Automobili Lamborghini, che ha sottolineato l’importanza strategica del Triveneto per l’industria e per il business italiano, sono saliti sul palco Matthias Moser, Amministratore Delegato di Eurocar Italia e Alessandro Bettinoni, Direttore Generale di Vicentini.
All’evento hanno partecipato circa 300 ospiti, che hanno apprezzato alcune performance artistiche e il dj-set curato da Tommy Vee, special guest della serata.
“Il gruppo Eurocar Italia aggiunge, con sentito orgoglio, un nuovo tassello alle precedenti aperture nelle città di Milano e Bergamo – ha detto Matthias Moser, Amministratore Delegato di Eurocar Italia -. L’inaugurazione di questo nuovo Showroom coincide con l’anniversario dei 60 anni di Lamborghini Italia, traguardo importante per un brand che è tra i pionieri del Made in Italy nel settore automotive”
“Per celebrare l’anniversario di Lamborghini Italia e questa nuova apertura abbiamo voluto omaggiare il brand con un’opera unica creata dall’artista Nicola Evangelisti, tra i maggiori protagonisti della Light Art Italiana – ha sottolineato Alessandro Bettinoni, Direttore Generale di Vicentini SpA -. L’elemento di luce simboleggia l’entusiasmo e il lustro di questa inaugurazione, che contribuisce a donare prestigio al territorio veronese e a tutto il Triveneto. Ci auguriamo che la nuova casa di Lamborghini a Verona possa diventare un punto di riferimento per clienti e appassionati”.
Il nuovo Showroom Lamborghini Verona è stato realizzato seguendo la certificazione LEED, programma che coinvolge l’intero ciclo di vita dell’edificio stesso fin dalla sua progettazione, promuovendo un approccio orientato alla sostenibilità, al risparmio energetico ed idrico, oltre che alla riduzione delle emissioni di CO2.
Un percorso, quello intrapreso da Vicentini e dal Gruppo Eurocar Italia, che si allinea alla “Direzione Cor Tauri” di Lamborghini, pensato per un futuro all’insegna dell’elettrificazione e con un focus costante nella ricerca di tecnologie nel rispetto dell’anima del marchio.
– foto ufficio stampa PressMediaLab –
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Università Cà Foscari ed Engie insieme per efficientamento energetico
VENEZIA (ITALPRESS) – L’Università Cà Foscari Venezia, nell’ambito del suo piano di sostenibilità, ha avviato un programma di efficientamento energetico che consentirà una riduzione dei costi dell’energia e un minore impatto ambientale.
L’Ateneo, scegliendo la formula del partenariato pubblico – privato (PPP), ha affidato a Engie, operatore di riferimento del comparto energetico, tra i principali player in Italia per la decarbonizzazione, la gestione dei servizi energetici di 32 edifici, e tra questi la riqualificazione energetica di 20 sedi, per una estensione complessiva di circa 500.000 metri cubi.
Il progetto di efficientamento energetico, in linea con gli obiettivi ambiziosi di decarbonizzazione a livello nazionale ed europeo, punta su due direzioni fondamentali: l’abbattimento dei consumi attraverso la sostituzione degli impianti esistenti con tecnologie efficienti, l’installazione di sistemi di gestione evoluti e la realizzazione di interventi di isolamento volti alla riduzione delle dispersioni termiche da un lato, interventi di integrazione di produzione in loco di energia da fonti rinnovabili attraverso, l’installazione di 111 kW di impianti fotovoltaici, dall’altro. Inoltre, è prevista la realizzazione di un sistema di recupero di acqua piovana con l’obiettivo di abbattere il fabbisogno di acqua per l’irrigazione degli spazi verdi.
L’Ateneo potrà contare su una significativa autoproduzione di energia verde da fonte rinnovabile, grazie all’installazione di impianti fotovoltaici, e su un piano integrato di interventi sul sistema edificio-impianto che prevede l’installazione di nuovi sistemi di generazione e distribuzione di energia efficienti, sistemi BMS (building management system) per la corretta gestione e regolazione dei flussi di energetici ed interventi di isolamento termico sull’involucro: un approccio olistico che consentirà di ottenere i massimi benefici in termini di sostenibilità ambientale. Il complesso degli interventi consentirà infatti un risparmio del 10% di energia consumata e un taglio di 2.500 tonnellate di CO2 in atmosfera. Al termine del piano di intervento, alcuni degli edifici adibiti ad aule e laboratori di ricerca saranno classificati come NZEB (Nearly Zero-Energy Building) secondo quanto definito dalla Energy Performance of Buildings Directive della Commissione Europea: “Edifici a Energia Quasi Zero” vale a dire “edifici ad altissima prestazione energetica in cui il fabbisogno energetico molto basso o quasi nullo è coperto in misura significativa da energia da fonti rinnovabili, prodotta in situ”.
“Con l’Università Cà Foscari condividiamo la necessità di adottare soluzioni energetiche per contribuire concretamente al percorso di decarbonizzazione. La riqualificazione e l’efficientamento degli edifici permetteranno di adottare soluzioni più sostenibili sia da un punto di vista ambientale che economico, tenendo sotto controllo i consumi e i costi legati al fabbisogno energetico”, afferma Marco Massaria, Direttore Area Nord di ENGIE Italia. “La partnership con l’Ateneo veneziano si aggiunge alle oltre 20 Università italiane che si sono affidate a Engie per realizzare progetti virtuosi di efficienza energetica”.
“Il consistente e costante sviluppo del patrimonio edilizio dell’Ateneo, eterogeneo per tipologia e modalità di intervento, – spiega l’ing. Tiziano Pompele, Dirigente dell’Area Servizi Immobiliari e Acquisti dell’Università Cà Foscari Venezia – viene da Cà Foscari costantemente pensato e progettato per il rispettoso inserimento in un tessuto urbano, architettonico e storico estremamente sensibile, unico al mondo e di grande valore simbolico in un contesto di attenzione internazionale. Per questo non si poteva prescindere dall’adozione di una strategia di ampio respiro che consentisse l’apporto tecnico ed economico di un operatore di riferimento nel mondo delle iniziative di efficienza impiantistica e sostenibilità. In linea con gli obiettivi del Piano Strategico di Ateneo, Cà Foscari ha individuato come strumento più adatto il Partenariato Pubblico Privato ed in questo contesto ha valutato positivamente nel luglio 2022 la proposta di ENGIE, scelta attraverso gara europea ed ora operativa dal 1 agosto 2023”.
foto: ufficio stampa Engie
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Rifiuti, Bottacin “Molti progetti per aumentare la nostra virtuosità”
VENEZIA (ITALPRESS) – Presente a Ferrara, dove si stanno svolgendo gli Stati Generali del risanamento, rigenerazione e sviluppo sostenibile dei territori, l’assessore regionale all’Ambiente del Veneto Gianpaolo Bottacin ha portato l’esperienza del Veneto nel tavolo dedicato a rifiuti e bonifiche. “Un percorso fatto di eccellenze – ha sottolineato l’assessore – a partire dalla gestione dei rifiuti, su cui da tempo siamo leader a livello nazionale”. Entrando nei dettagli Bottacin si è soffermato sui temi della tariffa puntuale, del fondo incentivante e sull’obiettivo 84% di raccolta differenziata entro il 2030, “ma già oggi raggiunto da ben 187 Comuni nella nostra Regione. E’ il frutto del tanto lavoro che abbiamo svolto in questi anni e che continuerà attraverso il nostro piano rifiuti, che abbiamo aggiornato lo scorso anno, prevedendo fra l’altro di arrivare a tali risultati senza la necessità di aprire nessuna nuova discarica, nemmeno in ampliamento, nessun ulteriore termovalorizzatore e nessun incremento di potenzialità degli stessi rispetto a quanto già autorizzato oggi. Anzi, alla fine del percorso, per il 2030, puntiamo ad arrivare al totale abbandono del ricorso alla discarica. Una sfida importante che assume ancora maggior valore se teniamo presente che si sta parlando di un territorio, il Veneto, fortemente antropizzato e che rappresenta inoltre la prima Regione turistica d’Italia”.
Tanti gli argomenti affrontati, tra cui il delicato tema dei siti inquinati da bonificare: “un settore su cui abbiamo messo in campo 124 milioni di euro per rispondere a diverse delicate situazioni presenti sul territorio, In particolare tra i cosiddetti “siti orfani”, ovvero siti contaminati il cui ripristino, per diverse motivazioni, risulta essere in capo alla pubblica amministrazione, principalmente ai Comuni, in quanto il responsabile dell’inquinamento non è stato individuato o non risulta individuabile ovvero, se identificato, non provvede agli adempimenti previsti dalla normativa in materia di bonifiche di siti contaminati”. “Anche in questo settore importanti le proposte – continua l’assessore – tra cui un progetto innovativo multicriteriale, sviluppato con l’Università di Padova, per dare assoluta scientificità alla valutazione delle priorità attraverso una precisa distribuzione dei pesi e ulteriori specifici parametri di valutazione, provvedendo a un’integrazione dell’elenco con nuovi criteri che valorizzano aspetti come l’urgenza, lo stato procedimentale, la cantierabilità e molto altro ancora. Dunque scelte oggettive e puntuali, per nulla condizionate da qualche amministratore locale che magari prova a tirare per la giacchetta l’assessore o da comitati che alzano la voce”.
“Abbiamo numerosi altre progettualità in campo in materia – prosegue Bottacin -, tra cui quella di aver creato, già nel 2018, un gruppo di lavoro per la definizione di linee guida da applicare al territorio nel caso di incidenti di rilevanza ambientale, nel quale sono stati coinvolti, oltre alle strutture regionali, anche il Nucleo Ecologico dei Carabinieri, il Comando Interregionale dei Vigili del Fuoco, i rappresentanti di ARPAV, di ANCI Veneto e anche in quel caso dell’Università di Padova”.
“Sebbene mi sia costata qualche minaccia, che peraltro non ha assolutamente rallentato la mia azione – conclude l’assessore -, un’esperienza assolutamente positiva che, proprio per la sua riconosciuta utilità, il Comandante del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, in occasione di una audizione alla Commissione Bicamerale “Ecoreati” tenutasi durante la scorsa Legislatura parlamentare, suggerì di estendere anche ad altre realtà”.
foto: ufficio stampa regione Veneto
(ITALPRESS).
Il Teatro Stabile del Veneto diventa fondazione
VENEZIA (ITALPRESS) – “Presentiamo oggi una trasformazione che proietta il Teatro Stabile del Veneto nella modernità: passa da associazione a fondazione. Un passo importante per un settore, quello del teatro, rilevante per il territorio in termini di identità, ma anche dal punto di vista delle ricadute economiche e dello sviluppo di professionalità e maestranze ad alta specializzazione. Il TSV sta raggiungendo risultati di primo piano: nel 2022 con la Presidenza di Giampiero Beltotto, che ringrazio, e la direzione artistica di Giorgio Ferrara, ha ottenuto la qualifica di Teatro Nazionale confermandosi tra le eccellenze nazionali”. Il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ha annunciato che la Giunta Regionale ha approvato con delibera lo statuto della nascitura Fondazione Teatro Stabile del Veneto Carlo Goldoni, che verrà costituita con atto notarile il 30 settembre. Il presidente Zaia e il presidente Beltotto stamattina hanno simbolicamente firmato la bozza di statuto.
“E nel 2023 dopo solo un anno ha ottenuto il secondo posto in Italia per qualità, dietro solo alla Fondazione Emilia Romagna Teatro. Nel 2022 ha messo in scena 359 produzioni creando occupazione lavorativa con più di 22.000 giornate retribuite. Anche i numeri degli abbonamenti fanno ben sperare: a un mese dal termine della nuova campagna ci sono già 4 mila abbonati, il 30 per cento in più rispetto alla stessa data dello scorso anno. La Regione del Veneto ci crede, in questo teatro ha investito molto. Ora l’auspicio è che diventi sempre più il teatro dei veneti, luogo non elitario ma inclusivo e chiedo al territorio di credere assieme a noi in questo progetto” ha proseguito il presidente Zaia. “Sono grato alla Regione e al suo presidente Luca Zaia, ai Comuni e a tutta la compagine societaria del Teatro Stabile del Veneto per averci sostenuto in questo passaggio storico per il nostro Teatro che si completerà il 30 settembre, dopo l’approvazione del nuovo statuto nei Consigli comunali di Venezia, Padova e Treviso – ha dichiarato Giampiero Beltotto, presidente del TSV -. La trasformazione in fondazione rappresenta per il teatro un’occasione per rafforzare l’organizzazione e il reperimento di fondi privati, indispensabili alla realizzazione delle attività di un teatro che sia punto di riferimento per il territorio veneto, ma anche per il panorama nazionale e internazionale”.
foto: ufficio stampa regione Veneto
(ITALPRESS).
Crediti fittizi, in Lombardia e Veneto sequestro per 328 milioni
BRESCIA (ITALPRESS) – I Finanzieri del Comando Provinciale di Brescia – nell’ambito di un’indagine sul corretto utilizzo dei crediti fiscali relativi ai “Bonus Facciate”, “Bonus Locazioni” e “Sisma Bonus” – hanno proceduto, su disposizione della Procura della Repubblica di Brescia, al sequestro di complessivi 328.992.400,00 euro di crediti ritenuti falsi, all’esecuzione di una misura cautelare interdittiva, a varie perquisizioni presso uffici e sedi di società in Lombardia e Veneto nonchè nei confronti di commercialisti nelle province di Brescia, Ferrara e Barletta-Andria-Trani. Le indagini sono derivate da una segnalazione – frutto di mirati approfondimenti – da parte dell’Agenzia delle Entrate la quale, sulla base di controlli incrociati, ha individuato una serie di persone che avevano immesso nei propri cassetti fiscali crediti d’imposta di dubbia legittimità. La Guardia di Finanza di Brescia ha ricostruito una rete di persone che, autocertificavano lavori suscettibili di rimborso fiscale, ma in realtà del tutto inesistenti. Partendo da una società bresciana i finanzieri hanno fatto emergere ipotesi di reato, quali la truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, il riciclaggio e l’autoriciclaggio dei proventi illeciti.
In particolare, l’indagato colpito da misura interdittiva avrebbe generato crediti fiscali falsi cedendoli a entità giuridiche compiacenti, alcune delle quali a lui stesso riconducibili, prive di una struttura organizzativa imprenditoriale. Queste società, a loro volta, avrebbero trasferito i crediti falsi a più operatori, consentendo loro di utilizzarli per compensare debiti tributari o monetizzarli (cedendo crediti in cambio di denaro) presso intermediari finanziari, in relazione a opere di edilizia su beni immobili inesistenti. Altri indagati, in concorso tra loro, risultano aver immesso nei cassetti fiscali di società compiacenti, con le stesse caratteristiche di quelle precedenti, crediti fiscali falsi generati da soggetti completamente ignari della commissione di lavori di ristrutturazione presso immobili di loro proprietà, che hanno disconosciuto dinanzi agli investigatori l’esistenza delle opere edilizie.
– foto: ufficio stampa Guardia di Finanza –
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Alzheimer, Lanzarin “In Veneto rete capillare, incentivare prevenzione”
VENEZIA (ITALPRESS) – Nel 2022, in Veneto, i soggetti affetti da demenza che si sono rivolti ai servizi sanitari e sociali sono 65.746, un dato peraltro ritenuto sottostimato dagli esperti. Di questi il 68% sono di sesso femminile e il 98% ha più di 65 anni.
Questo quadro di estrema sintesi ha fatto da sfondo al simposio “Il Change Management del disturbo neurocognitivo, nuovi orizzonti nella prevenzione” nel corso del quale esperti e operatori del sistema sanitario veneto si sono confrontati sullo stato dell’arte di questa malattia, e sulle prospettive di prevenzione e cura, di fronte all’Assessore regionale alla Sanità Manuela Lanzarin, in occasione della settimana internazionale dell’Alzheimer.
“Il Disturbo Neurocognitivo rappresenta una priorità di Sanità Pubblica a livello mondiale, come è una priorità nella nostra agenda regionale – ha sottolineato la Lanzarin che ha aperto i lavori del convegno – negli ultimi anni Piano d’azione globale sulla risposta sanitaria pubblica alla demenza (2017-2025) ha sottolineato la necessità di implementare piani nazionali e regionali che contemplino strategie preventive specifiche. Questo evento regionale si lega alla giornata mondiale dell’Alzheimer, e quest’anno punta l’accento sull’importanza della prevenzione nell’approccio al Disturbo Neurocognitivo. Sul tema della prevenzione, a livello regionale, sono state sviluppate negli ultimi anni molteplici progettualità innovative che mettono in primo piano sia l’attività fisica sia la corretta stimolazione delle funzioni cognitive – conclude Lanzarin – tecnologia, l’arte, la lettura, l’esercizio fisico sono i percorsi da privilegiare, tenendo conto, e su questo la Regione sta mettendo in campo iniziative interessanti che coinvolgono non solo il contesto familiare, ma anche la comunità in un ambito proattivo ed inclusivo”.
“Nel corso degli anni, in Veneto, abbiamo creato una vasta ed efficiente rete di assistenza e cura per i malati di Alzheimer e dei disturbi neurocognitivi _ ha aggiunto la Lanzarin – ma ora rivolgiamo lo sguardo anche alla prevenzione, grazie alla quale è possibile arrivare a una diagnosi precoce, rallentare il corso della malattia, definire migliori percorsi di presa in carico”.
Le sette raccomandazioni per prevenire la demenza sono in qualche modo connesse ai corretti stili di vita indicati nel Piano di Prevenzione della Regione Veneto: fare attività fisica, non fumare o smettere, seguire una dieta mediterranea, ridurre gli alcolici, controllare il proprio stato di salute complessivo, mantenere un peso corporeo ottimale, sviluppare una ricca attività mentale.
Imponente è comunque l’attività svolta sul territorio dall’organizzazione sociosanitaria della Regione Veneto. Nella Regione Veneto sono attivi 37 CDCD, centri specialistici di riferimento per la diagnosi e la cura delle persone con DNC che si articolano in 58 ambulatori capillarmente distribuiti nel territorio regionale di cui 43 ospedalieri afferenti alle UO di Geriatria (18) e di Neurologia (17) e 15 territoriali afferenti alle Cure Primarie, 7 Integrati e 1 afferente all’UO di Psichiatria. Il Centro Regionale per lo studio e la cura dell’invecchiamento Cerebrale (CRIC) rappresenta il Centro di secondo livello per le diagnosi più complesse e dove si offre terapia riabilitativa.
Il paziente con disturbo neurocognitivo può accedere a diversi servizi appropriati alle varie fasi della malattia.
152 Centri sollievo dedicati alle persone in fase lieve e moderata di malattia, accolgono 1470 utenti, 63 con disturbo cognitivo ad esordio giovanile, supportando 1400 caregiver. I centri sono sostenuti anche grazie al supporto di volontari e al coinvolgimento di 229 Comuni in integrazione con le AULSS.
Per quanto riguarda la residenzialità, dei 42 mila ospiti delle RSA, il 50% ha una diagnosi codificata di demenza, ma il 76% presenta un declino cognitivo alla valutazione cognitiva d’ingresso. L’83% ha oltre 75 anni, il 97% degli ospiti ha uno stato funzionale compromesso, quindi è dipendente nella quotidianità. I Progetti Sollievo ora attivi sul territorio sono 200, dei quali 180 dedicati a persone con demenza e 20 a pazienti affetti da Parkinson. Gli utenti con demenza nei Centri di Servizio per Persona non autosufficienti sono il 44%, percentuale che sale al 54% nei Centri Diurni.
foto: ufficio stampa regione Veneto
(ITALPRESS).









