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Aeroporto di Verona, scoperto traffico illecito di cuccioli dalla Russia

VERONA (ITALPRESS) – I funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM) e i finanzieri del Gruppo di Villafranca di Verona hanno portato alla luce un illecito traffico di animali da compagnia presso l’aeroporto “V. Catullo” che ha fruttato un guadagno illecito per oltre 40 mila euro. Grazie ad una specifica attività info-investigativa svolta congiuntamente dalla Guardia di Finanza e dall’Agenzia delle Dogane di Verona, è stato rilevato nel biennio 2021-2022 un ingente aumento di passeggeri provenienti dalla Federazione Russa con al seguito animali da compagnia. L’ingresso dei cuccioli (prevalentemente cani e gatti) risultava all’apparenza regolare poichè la documentazione esibita dai passeggeri – ovvero i passaporti degli animali – riportava la dicitura “movimento per finalità non commerciale”. Gli ulteriori approfondimenti dei funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e dei militari delle Fiamme Gialle di Verona, effettuati con specifici appostamenti, interviste alle persone in transito presso il terminal “arrivi” dello scalo aeroportuale e accertamenti finanziari, hanno consentito, invece, di appurare come il traffico di animali fosse finalizzato alla successiva commercializzazione illecita.
L’indagine – coordinata dalla locale Procura della Repubblica presso il Tribunale di Verona – oltre a mettere in luce lo scopo “commerciale” dell’introduzione degli animali nel territorio nazionale, ha consentito di dimostrare la falsità della documentazione presentata dai passeggeri nonchè di quantificare l’I.V.A. evasa. Grazie alla collaborazione del personale del Servizio Veterinario di Igiene Urbana Animale dell’ULSS 9 è stato possibile accertare il buono stato di salute generale dei 29 cuccioli (tra i quali cani di razza Poodle Toy, Blue Merle Pomeranian, Yorkshire Terrier, Pug, German Spitz Pomeranian e gatti di razza Scottish-Strite, Maine Coon, Siamese, British Longhair e Abyssinian). A conclusione dell’attività, sono stati denunciati alla locale Autorità Giudiziaria 10 soggetti per i reati di “commercio illegale di animali da compagnia”, “contrabbando” nonchè “utilizzo di documenti falsi”; per 8 di essi, la Procura della Repubblica scaligera ha recentemente richiesto il rinvio a giudizio per la celebrazione del processo.

– Fotoo:ufficio stampa Guardia di Finanza –
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Zaia “26 agosto giorno che lega la storia del Veneto alla memoria di due Papi”

VENEZIA (ITALPRESS) – “Sono trascorsi quarantacinque anni dal giorno in cui il sorriso di un Papa veneto appena eletto ha conquistato il mondo dalla loggia di San Pietro. Albino Luciani, figlio delle nostre valli Dolomitiche e fino a quel giorno patriarca di Venezia, è vissuto solo trentatrè giorni ma destinati a lasciare un’impronta non solo tra i cattolici. Lo volle sottolineare anche il suo successore, il grande Papa Wojtyla, che dopo un anno da quella elezione onorò il nostro Veneto della sua prima visita, recandosi a Canale d’Agordo dove Luciani è nato e salendo in vetta alla Marmolada da Malga Ciapela per una straordinaria benedizione. Entrambi gli eventi segnano due tappe da ricordare della storia veneta per il legame con il nostro ‘don Albinò, proclamato Beato l’anno scorso, e con San Giovanni Paolo II che al Veneto dimostrò un particolare attaccamento tornando ancora numerose volte ed eleggendo le nostre montagne del Cadore a meta prediletta per ritemprarsi”.
Così il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ricorda il 26 agosto 1978 con l’elezione al soglio pontificio di Albino Luciani – sacerdote di origine agordina che sarebbe divenuto vescovo di Vittorio Veneto e Patriarca di Venezia – e il quarantaquattresimo anniversario della visita in Veneto, a lui dedicata, del successore con una memorabile ascesa in funivia sul ghiacciaio della Marmolada dove, con condizioni meteo proibitive, sostò a Punta Rocca dove, tra l’altro, benedisse la statua della Madonna “Regina delle Dolomiti”.
“Quel giorno per i veneti rimane legato alla memoria di due Papi – sottolinea il Governatore -. Sono sempre rimaste indimenticabili l’umiltà e la modestia unite a una gigantesca statura pastorale e culturale, che hanno sempre accompagnato la vita di Albino Luciani. In questi anni ho avuto occasione di constatare come, pur a distanza di tempo, il suo ricordo sia ancora vivo in moltissimi veneti che lo hanno conosciuto e avvicinato negli anni vittoriesi e veneziani. Ne emerge sempre un profilo di semplicità. Le montagne in cui è cresciuto erano segnate dalla miseria, dalla durezza del lavoro, dalla fame e dalla guerra. Un contesto che è stato fondamentale alla sua sensibilità e alla formazione. Ma le nostre Dolomiti, che oggi sono Patrimonio dell’Umanità Unesco, sono divenute una destinazione ambita per gli amanti della montagna, annoverando tra questi un gigante della storia come Papa Wojtyla che per sei volte scelse di trascorrere un periodo estivo di riposo a Lorenzago così come i tanti semplici villeggianti che amava incontrare sui sentieri”.
– foto ufficio stampa Regione Veneto –
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Bottacin “A Caorle opera da 2 milioni strategica per il litorale veneto”

VENEZIA (ITALPRESS) – “A Caorle abbiamo finanziato un’opera strategica per il litorale, del valore di 2.250.000 euro, che ha come obiettivo la messa in sicurezza della costa. Questo intervento rientra nell’ambito di una serie di opere che riguarda tutto il litorale veneto, che avrà ricadute positive anche sul comparto turistico del Veneto”. Così l’assessore regionale al Dissesto Idrogeologico del Veneto, Gianpaolo Bottacin, interviene in occasione del sopralluogo a Caorle (VE), per verificare i lavori di ripascimento dell’arenile realizzati dal Genio Civile di Venezia e completati prima dell’avvio della stagione turistica estiva.
“L’intervento ha permesso di conservare la linea di battigia preesistente consolidando l’arenile sommerso – dettaglia Bottacin -. Attraverso la realizzazione di nuovi pennelli a mare si è potuto favorire il deposito naturale di sedimenti sabbiosi e proteggere così la spiaggia di Ponente dall’azione erosiva delle recenti mareggiate”.
Nello specifico, i lavori hanno riguardato la demolizione dei vecchi pennelli e la realizzazione di quattro nuovi pennelli in roccia, posizionati nella parte più orientale della spiaggia di Ponente, in aggiunta a un ripascimento manutentivo con ridistribuzione di sabbie entro la cella litoranea con prelievo nella spiaggia sommersa di Levante.
“Nell’ambito complessivo dei lavori – prosegue l’assessore – si è provveduto anche alla posa di un geotubo longitudinale sul corpo dei nuovi pennelli, così da consolidare le testate e trattenere ulteriormente le sabbie movimentate dalle mareggiate, riducendo così l’erosione del litorale”.
Tra le tecniche innovative adottate, anche la realizzazione di un pennello conformato a uncino, a protezione del punto di maggior incidenza erosiva, in corrispondenza del termine della scogliera preesistente.

– Foto: Ufficio stampa Regione Veneto –

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Immigrazione, Zaia “Ora 9 mila ospitati in Veneto, numeri insostenibili”

VENEZIA (ITALPRESS) – “I sindaci hanno ragione da vendere visto che noi non abbiamo mai rifiutato l’ospitalità a nessuno. La prova provata è che il nostro modello di integrazione è riconosciuto a livello nazionale e internazionale come di qualità. Siamo preoccupati perchè oggi i dati sono dati di insostenibilità. Ne stiamo ospitando circa 9 mila in questo momento e siamo davanti una situazione che rischia di diventare inquietante visto e considerato che non ci sono più spazi”. Così il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, parlando con i giornalisti a Venezia. “Io ho fatto il ragionamento di dire al soggetto attuatore, il prefetto di Venezia, ‘evitiamo le tendepoli e fai in modo che si possa ospitare in maniera diffusa, in maniera volontaria se c’è qualcuno che dà disponiblità’. Noi dobbiamo assolutamente scongiurare tendopoli per un fatto di dignità e insostenibilità da parte nostra o mega assembramenti tipo Cona”. “I sindaci stanno già ospitando perchè se io penso che il 12-13% della popolazione veneta è data da migranti vuol dire che già un progetto di vita i sindaci l’hanno garantito in tutti comuni – ha aggiunto -. Bisogna chiedere che l’Europa scenda in campo perchè è un convitato di pietra totalmente latitante su questo fronte, e dell’altro capire che se solo l’11 per cento dei migranti hanno lo status di rifugiato, su 200 mila persone capisco che almeno 180 mila non hanno titolo di venire qui”. E poi, in merito all’iter del ddl sull’autonomia differenziata che procede a rilento, ha sottolineato: “Io avrei una fretta paurosa visto e considerato che abbiamo fatto il referendum nel 2017, però debbo dire che con questo governo abbiamo stabilito l’obbligatorietà della definizione dei Lep, i Livelli essenziali delle prestazioni e, dall’altro, finalmente c’è un disegno di legge in discussione in Parlamento. Fino a oggi non c’è mai stata una congiuntura astrale così positiva”. Sulla definizione dei Lep “c’è una discussione, c’è un provvedimento in fase di discussione, esprimerò le mie considerazioni alla fine. E’ ragionevole che tutti esprimano le proprie perplessità, le proprie proposte, le proprie aspettative però alle fine vedremo il testo di legge finale che verrà approvato e poi dirò se c’è stato solo ostruzionismo o preoccupazione”. Ostruzionismo da parte degli alleati di governo? “Questo lo dobbiamo evitare, ma al momento non vedo ostruzionismo. Questo disegno di legge sta andando avanti e, quindi, il ministro lo porterà in porto e si arriverà alla votazione. La preoccupazione è vedere il testo finale”. A settembre? “Spero di sì, ci sono tutti i presupposti perchè ci chiuda prima di fine anno e settembre potrebbe essere un buon mese”, ha concluso.

– Foto gtl/Italpress –
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In Veneto via libera al piano per potenziare la rete di cure palliative

VENEZIA (ITALPRESS) – La Giunta regionale del Veneto, su proposta dell’assessore alla Sanità e alle Politiche sociali, Manuela Lanzarin, ha approvato il piano per il potenziamento della rete regionale di cure palliative in età adulta e pediatrica per l’anno 2023. Si tratta di un documento tecnico, mirato ad individuare le azioni da implementare per il raggiungimento degli standard previsti a livello nazionale e contenente un attento monitoraggio dell’insieme dei trattamenti rivolti ai malati di particolari patologie al fine di migliorare la loro qualità della vita, riducendo il livello di sofferenza e dolore.
“Dal flusso di dati aggiornato costantemente, emerge un grande lavoro portato avanti negli ultimi anni – sottolinea l’assessore Lanzarin -. I risultati sottolineano un’azione condotta nella consapevolezza di compiere una grande operazione di civiltà come lotta al dolore e al disagio della malattia ma anche di sostegno alle famiglie che si trovano a fronteggiare situazioni estremamente difficili legate alle condizioni dei loro cari. Il raggiungimento degli standard nazionali, per il Veneto costituisce la prosecuzione di un impegno che è stato già abbracciato da anni. Significa proseguire il cammino di umanizzazione delle cure che è un pilastro della programmazione e la conferma di una scelta di grande umanità, oltre che un servizio prezioso ai pazienti che più soffrono e ai loro familiari”.
“In Veneto, nel 2022 – sottolinea l’assessore alla Sanità – sono stati assistiti in cura palliativa domiciliare, infatti, 11.642 pazienti oncologici, per complessivi 330.297 accessi, dei quali 57.466 da parte del medico palliativista. L’assistenza domiciliare è un grande caposaldo della rete come lo sono gli hospice. Nello stesso anno la percentuale regionale dei pazienti deceduti a causa di un tumore assistiti domiciliarmente o in hospice ha raggiunto il 56%, superando la soglia del 50% indicata dal Ministero. I risultati sono stati più che confortanti su tutto il territorio con punte del 67,5% come nella Ulss 8 Berica”.
Per quanto riguarda gli hospice, in Veneto ne esistono oggi 24 in grado di garantire 231 posti letto complessivi con una presenza media giornaliera di 170 pazienti. Il 91% dei ricoveri è oncologico, escludendo l’hospice pediatrico che conta in prevalenza altre patologie.
“L’hospice pediatrico di Padova, per il quale quest’anno abbiamo approvato, per quanto di nostra competenza, il percorso per il riconoscimento di IRCSS, si conferma una grande realtà – aggiunge Lanzarin -. Tra le prime strutture sanitarie di questo ambito, offre una risposta a tutto il Triveneto. L’anno scorso ha ospitato 161 piccoli pazienti per un totale di 285 ricoveri. Le patologie più presenti sono malattie del sistema nervoso o di origine perinatale e malformazioni congenite. Solo il 5% dei ricoveri, infatti, è dovuto a tumori”.
Tra i vari indirizzi, il piano per il potenziamento della rete regionale di cure palliative in età sia adulta sia pediatrica per l’anno 2023 propone la costituzione di un gruppo di lavoro composto dai membri del Coordinamento regionale per le cure palliative e la lotta al dolore ed esperti della società scientifica di riferimento (SICP) per la stesura di un documento che sia prioritario al fine di fornire una guida alle aziende per il percorso di accreditamento, di suggerire strategie, anche di riorganizzazione interna e di utilizzo delle nuove tecnologie, e proporre uno standard minimo di personale dedicato alle cure palliative, facendo riferimento a quanto suggerito da documenti internazionali e dalla letteratura scientifica.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

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Donazzan “Il Veneto sperimenta nuovi strumenti post Rdc”

VENEZIA (ITALPRESS) – “Il Veneto ha dato disponibilità sin da subito al ministro Calderone di sperimentare il nuovo sistema di presa in carico degli ex-percettori di reddito di cittadinanza (RDC). Da sempre siamo una regione attenta al recupero di persone fragili nel mercato del lavoro. Neanche in tempo di RDC abbiamo mai preso in carico le persone con l’idea che ricevessero una paghetta senza fare nulla. Ma, dopo una corretta fase di pulizia delle liste in collaborazione con INPS e Guardia di Finanza, siamo passati alle proposte di lavoro. E oggi siamo pronti per rendere operativi i nuovi strumenti per cui abbiamo messo a disposizione tutta la macchina operativa del Veneto”.
Lo dichiara l’Assessore regionale al lavoro del Veneto Elena Donazzan che spiega come in Veneto si sta lavorando per rendere operativa la fase di passaggio dal reddito di cittadinanza alle nuove politiche di sostegno al reddito.
“L’obiettivo principale delle nuove politiche di sostegno al reddito – precisa – è fornire alle persone gli strumenti necessari per raggiungere l’autonomia economica attraverso percorsi di formazione e opportunità lavorative. La transizione in atto rappresenta un’opportunità per rafforzare questo impegno”. Il 16 agosto, l’Agenzia Nazionale Politiche Attive Lavoro (ANPAL) ha comunicato i dati relativi ai beneficiari sospesi dal reddito di cittadinanza in Veneto, evidenziando un totale di 1.702 nominativi. Di questi, 785 persone sono già inserite nel Programma Garanzia Occupabilità Lavoratori regionale (GOL) e stanno partecipando attivamente a un percorso di politica attiva del lavoro.
“E’ fondamentale garantire che coloro che sono pronti e disponibili per il lavoro possano accedere al Supporto per la Formazione e il Lavoro (SFL), a condizione di essere inseriti in un percorso di politica attiva del lavoro – indica ancora l’Assessore Donazzan -. Sin dai primi giorni di agosto abbiamo allertato i Centri per l’Impiego del Veneto, affinchè gli ex beneficiari del reddito siano assistiti nell’accesso alla nuova misura e al relativo sussidio di 350 euro mensili, per un periodo massimo di dodici mesi”.
Dopo aver ricevuto i dati da ANPAL, la Regione del Veneto sta coordinando attivamente i Centri per l’Impiego per contattare rapidamente gli interessati, con l’obiettivo di aggiornare i patti di servizio personalizzati e definire un percorso di politica attiva per chi non è ancora inserito nel Programma GOL.
Il cittadino, accedendo direttamente tramite SPID o attraverso un patronato, dovrà inserire la propria richiesta di SFL. Questa sarà trasmessa al Sistema Informativo Inclusione Sociale e Lavorativa (SIISL) gestito dall’INPS. Una volta confermata l’attivazione e la partecipazione effettiva ai percorsi previsti, l’INPS procederà all’erogazione del beneficio, che sarà accreditato direttamente sull’IBAN Postale, Bancario o allo sportello postale.
“La Regione del Veneto è fortemente impegnata a garantire un passaggio efficace e senza intoppi, mettendo al centro le esigenze dei cittadini – conclude Elena Donazzan -. Assicuriamo che ogni persona che ne ha diritto avrà la possibilità di attivarsi e di ricevere il Supporto per la Formazione e il Lavoro”.
-foto Agenzia Fotogramma –
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Ok a progetto per servizi per l’inclusione sordi o con ipoacusia

VENEZIA (ITALPRESS) – “Le persone sorde, sordocieche, o con disabilità uditiva o deficit di comunicazione e di linguaggio, sono persone che, devono avere le stesse possibilità in termini di accesso alla comunicazione, i loro problemi non li devono escludere in nessun modo dalla vita sociale, lavorativa e dalla possibilità di accedere ai servizi pubblici. Non possono essere lasciate sole e vanno aiutate ad eliminare o diminuire il loro gap nelle relazioni sociali. La Regione Veneto, storicamente attenta all’area del bisogno, non lo ha fatto, nè lo farà in futuro, al punto che abbiamo varato la prosecuzione di un progetto specifico a loro dedicato (Prosecuzione, valorizzazione e rafforzamento del Progetto E-Inclusion: Vedo, Sento Ascolto, Capisco) per il quale utilizzeremo i fondi messi a disposizione dal Fondo Nazionale per l’Inclusione delle Persone Sorde e con Ipoacusie”. Lo annuncia l’Assessore al Sociale della Regione Veneto, Manuela Lanzarin, dopo che la Giunta, su sua proposta, ha approvato il Progetto, disponendone l’invio alla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Ufficio per le Politiche a Favore delle persone con disabilità, con la richiesta di usufruire della possibilità di proseguire nei progetti previsti da un decreto nazionale del 6 marzo 2020.
Si tratta delle annualità nazionali 2021-2022, nell’ambito delle quali alla Regione Veneto sono stati recentemente assegnati 684.337 euro, comprensivi della quota premio per la continuità del Progetto. Con successivo provvedimento, previa la verifica da parte dell’Organismo della Presidenza del Consiglio dei Ministri, saranno definiti il riparto delle risorse, che verranno assegnate alle Ullss, alle Aziende Ospedaliere e allo Iov.
“Ci muoviamo – dice la Lanzarin – nel solco del Piano Triennale 2021-2023, che rafforza gli interventi di promozione dell’inclusione e dell’integrazione sociale di persone sorde, sordocieche, con disabilità uditiva, o con deficit di comunicazione e di linguaggio, lavorando sull’abbattimento delle barriere della comunicazione, il riconoscimento della lingua dei segni italiana (LIS) e di quella tattile (LIST) e la diffusione di ogni altra tecnologia (video interpretariato, sottotitolazione) che favorisca un ambiente accessibile in famiglia, nella scuola, nella comunità e nella rete dei servizi”.
“Come Regione – riferisce l’Assessore – abbiamo anche implementato con nostre risorse un progetto specifico in collaborazione con le Scuole Polo per l’Inclusione individuate dal MIUR, con il quale abbiamo favorito il miglioramento delle competenze relazionali e di comunicazione del personale docente e non, promuovendo la qualità e la quantità degli scambi comunicativi per favorire l’aumento dell’interazione con gli alunni con disabilità sensoriale, rafforzando così i processi di apprendimento”.
Il Progetto approvato e inviato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, prevede una serie di azioni, tra le quali la definizione da parte del Tavolo di Coordinamento di un nuovo Piano d’Azione e di un nuovo Piano di informazione e disseminazione dei risultati del progetto; la presentazione del Piano alle Associazioni di Categoria e agli Enti che operano a livello regionale nella tutela delle categorie beneficiarie del progetto stesso; l’elaborazione di video guide disponibili su tablet e smartphone che contengano informazioni nella lingua dei segni e sottotitolazioni, attivabili con supporti tecnologici, come ad esempio il QR Code.
Saranno rese anche possibili le traduzioni dei documenti secondo criteri di elevata comprensibilità e leggibilità. Verranno di conseguenza rafforzate e consolidate le piattaforme informatiche che implementino attività di video interpretariato a distanza con interpreti LIS, con sottotitolazione e trascrizione automatica del parlato in tempo reale. Previsto anche il potenziamento degli interventi di accessibilità dei siti web aziendali.

foto: Agenzia Fotogramma

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Zaia “Il Pnrr è un treno che l’Italia non può perdere”

VENEZIA (ITALPRESS) – “Il PNRR è un treno che l’Italia – e con lei tutte le Regioni – non può perdere. Per un fatto economico: queste risorse servono a molti progetti. Ma anche per un fattore d’immagine: il Paese nella spesa dei fondi deve dimostrare di saper mettere a terra efficienza e organizzazione. Per quanto riguarda il Veneto, l’ho ribadito anche oggi più volte, il nostro modello di ‘controllo di gestionè è pienamente operativo: la Regione ben governa l’andamento dei progetti, monitorando anche l’avanzamento di quanto affidato alle amministrazioni Comunali. Aggiungo di più: se dovessero esserci fondi non utilizzati da altre parti d’Italia chiediamo che vengano dirottati nel nostro territorio”. Lo afferma il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, al termine dell’incontro con il ministro per gli affari europei, le politiche di coesione e il PNRR Raffaele Fitto.
“Ringrazio il Governo – aggiunge Zaia – per questo momento di confronto con le Regioni, che segue una serie di interlocuzioni più in là nel tempo. Ma attenzione, nel piano di rinegoziazione dell’esecutivo ci sono interventi che possono generare difficoltà, specie alle amministrazioni dei Comuni: è importante che i Sindaci possano veder garantiti – anche con l’utilizzo di altre linee di finanziamento – gli interventi più importanti per le comunità e i progetti già cantierati”, afferma il governatore.
“E’ chiaro che la rinegoziazione si è resa necessaria: un PNRR centralistico e ‘calato dall’altò, frutto di scelte errate del passato, ha dimostrato di non essere tarato sulle esigenze contingenti dei nostri territori. Serve riportar dritta la barra del piano: cucendolo in modo sartoriale su quanto serve realmente a cittadini, amministrazioni e imprese. Mi riferisco soprattutto all’ambito energetico, dove bisogna far confluire fondi importanti per le energie rinnovabili, e il capitolo REPower, quest’ultimo già correttamente inserito dal Governo nel progetto trasmesso a Bruxelles. Per quanto riguarda il Veneto siamo pronti a fare la nostra parte anche per nuovi sviluppi su digitalizzazione, mobilità e salute”.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

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