VERONA (ITALPRESS) – Un protocollo d’intesa tra Sicilia e Veneto per tutelare e valorizzare i beni riconosciuti patrimonio dell’umanità dall’Unesco nell’isola di Pantelleria e sulle colline del prosecco di Conegliano e Valdobbiadene. Il documento è stato siglato oggi dal presidente della Regione Siciliana Renato Schifani e dal presidente della Regione Veneto Luca Zaia nell’ambito della 55ma edizione del Vinitaly, il salone internazionale del vino che si sta svolgendo a Verona in questi giorni.
“Tra le due regioni – dice Schifani – c’è un forte legame perchè entrambe hanno una straordinaria tradizione e vocazione vitivinicola. Con l’intesa di oggi, mettiamo insieme le nostre risorse al fine di tutelare, valorizzare e promuovere la qualità dei nostri prodotti e la bellezza dei paesaggi agricoli rurali”.
Tra i firmatari del protocollo, che avrà durata quinquennale, anche il ministero dell’Agricoltura e della sovranità alimentare, l’ente Parco nazionale e il Consorzio volontario per la tutela e la valorizzazione dei vini Doc dell’isola di Pantelleria, il Consorzio tutela e l’associazione per il Patrimonio delle colline del prosecco di Conegliano e Valdobbiadene. A turno, un rappresentante di ogni ente presiederà la cabina di regia istituita per assicurare l’efficace attuazione del protocollo.
Tra gli obiettivi quello di trasferire buone prassi, garantire una formazione specialistica, condividere percorsi finalizzati alla certificazione della qualità dei prodotti, anche grazie allo scambio di esperienze.
Istituito anche un comitato scientifico, nominato dal Ministero sentite le Regioni e coordinato dal medesimo, con il compito di indirizzare i lavori di ricerca e raccogliere i risultati in un’ottica di condivisione.
“E’ un risultato – dichiara l’assessore regionale all’Agricoltura Luca Sammartino – che premia due territori emblematici della viticoltura “eroica” italiana. Terre dove nascono due grandi prodotti ai vertici della piramide qualitativa del vino italiano e che sono caratterizzate da un paesaggio straordinario e unico per i terrazzamenti e per la secolare attività agricola che li contraddistingue”.
foto ufficio stampa Regione siciliana
(ITALPRESS).
Vinitaly, patto Sicilia-Veneto per la tutela dei vini di Pantelleria e Conegliano
Al Vinitaly Sicilia e Veneto insieme per Pantelleria e colline Prosecco
VERONA (ITALPRESS) – Un protocollo d’intesa tra Sicilia e Veneto per tutelare e valorizzare i beni riconosciuti patrimonio dell’umanità dall’Unesco nell’isola di Pantelleria e sulle colline del prosecco di Conegliano e Valdobbiadene.
Il documento è stato siglato dal presidente della Regione Siciliana Renato Schifani e dal presidente della Regione Veneto Luca Zaia nell’ambito della 55ma edizione del Vinitaly, il salone internazionale del vino che si svolge a Verona.
«Tra le due regioni – dice Schifani – c’è un forte legame perchè entrambe hanno una straordinaria tradizione e vocazione vitivinicola. Con l’intesa di oggi, mettiamo insieme le nostre risorse al fine di tutelare, valorizzare e promuovere la qualità dei nostri prodotti e la bellezza dei paesaggi agricoli rurali».
Tra i firmatari del protocollo, che avrà durata quinquennale, anche il ministero dell’Agricoltura e della sovranità alimentare, l’ente Parco nazionale e il Consorzio volontario per la tutela e la valorizzazione dei vini Doc dell’isola di Pantelleria, il Consorzio tutela e l’associazione per il Patrimonio delle colline del prosecco di Conegliano e Valdobbiadene. A turno, un rappresentante di ogni ente presiederà la cabina di regia istituita per assicurare l’efficace attuazione del protocollo.
Tra gli obiettivi quello di trasferire buone prassi, garantire una formazione specialistica, condividere percorsi finalizzati alla certificazione della qualità dei prodotti, anche grazie allo scambio di esperienze.
Istituito anche un comitato scientifico, nominato dal ministero sentite le Regioni e coordinato dal medesimo, con il compito di indirizzare i lavori di ricerca e raccogliere i risultati in un’ottica di condivisione.
«E’ un risultato – dichiara l’assessore regionale all’Agricoltura Luca Sammartino – che premia due territori emblematici della viticoltura “eroica” italiana. Terre dove nascono due grandi prodotti ai vertici della piramide qualitativa del vino italiano e che sono caratterizzate da un paesaggio straordinario e unico per i terrazzamenti e per la secolare attività agricola che li contraddistingue».
– foto ufficio stampa Regione Siciliana –
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Pnrr, Zaia “Chi non sa usare i soldi li dia a noi”
Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, in un’intervista a Libero, parla del Pnrr e dei fondi legati al Piano. Zaia aveva dichiarato che, poiché alcune regioni, specialmente al Sud, erano in ritardo sui progetti del Pnrr, invece che perdere quei fondi era meglio girarli alle regioni in grado di realizzare le opere. “Non ne faccio una questione geografica. Direi la stessa cosa se non riuscisse a spenderli il Veneto. C’è questa nenia che l’Italia non usa i fondi comunitari: bene, è ora di cominciare a dire chi non li usa. Se a noi ne dessero il doppio non avremmo problemi a spenderli”, sottolinea. Sull’autonomia, dopo aver “bacchettato” i governatori del Sud, dice: “Non è colpa di chi governa il Sud da pochi anni se in alcuni aspetti è rimasto indietro. Ma è innegabile che se hai migliaia di cittadini che vanno a farsi curare fuori regione, il problema dei rifiuti in strada, se non ce la fai a erogare certi servizi…”. “Sono convinto che l’autonomia differenziata giovi di più al Sud che al Nord: il Meridione può colmare un gap economico e infrastrutturale importante. Ogni governatore si vanta della propria sanità, poi però quando gli viene detto ‘ti do ancora più autonomia per migliorarla’ protestano ‘perché spacca l’Italia’”. Quanto all’impiego di manodopera straniera, secondo il governatore “che servano anche lavoratori da fuori non c’è dubbio, ma non si possono spalancare le frontiere. Il percorso va regolamentato con buonsenso. Incrociando domanda e offerta, portando qui dai Paesi africani dei garanti come avviene in altri Stati. Prima di tutto eviteremmo i viaggi in mare e dopo riusciremmo a dare un futuro dignitoso ai migranti. Siamo solidali ma dobbiamo anche tutelare gli occupati locali”, chiosa.
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-foto agenziafotogramma.it-
Approvata la convenzione tra Regione Veneto e Aipo
VENEZIA (ITALPRESS) – E’ stata approvata la convenzione tra la Regione del Veneto e l’Agenzia Interregionale per il fiume Po (AIPo) per dare avvio a tutta una serie di opere che interesseranno il territorio del bacino del Po: lavori di sistemazione degli argini in tre zone diverse del fiume interessato (presso l’area del comune di Corbola, l’area della frazione di Mazzorno e l’area del comune di Stienta, tutte nel rodigino) e di sistemazione delle difese spondali.
“Tre progetti, il cui finanziamento corrisponde a 5 milioni e 600mila euro, – ha detto l’assessore veneto all’Ambiente e Protezione Civile, Gianpaolo Bottacin – che sono stati studiati per ridurre il rischio idrogeologico e di alluvione, per riqualificare l’ecosistema fluviale e per tutelare un ambiente unico e straordinario, come quello del Delta, per la sua biodiversità”.
“La convenzione – ha continuato l’assessore regionale veneto – è finalizzata a regolare i rapporti tra le parti coinvolte per la realizzazione e la gestione dei lavori. La Regione del Veneto non abbassa mai la guardia sulla sicurezza idrogeologica del territorio e continua a investire sul fronte della salvaguardia dell’incolumità pubblica e dei beni materiali. Con attenzione e costanza esegue i sopralluoghi e interviene, anche con le sue partecipate, laddove emerge la necessità. L’ho già detto e lo ripeto: il Veneto è la nostra casa e, come tale, la proteggiamo. Lo facciamo avendone cura, con opere di manutenzione e conservazione, interveniamo con aggiustamenti e migliorie perché goda di buona salute il più a lungo possibile. Se all’ambiente si dedicano i giusti accorgimenti, infatti, è certo che ne ricaviamo vantaggi in termini di salute, di benessere e di ammirazione”.
“In Veneto, negli ultimi anni, sono stati attivati più di 2.500 cantieri. – ha concluso l’assessore Bottacin – La Regione ha pronto un Piano da oltre 3 miliardi di euro, che sta implementando mano a mano che vengono reperiti i finanziamenti: ogni nuovo cantiere avviato diventa un tassello di miglioramento per la salvaguardia della nostra terra e per la sicurezza della nostra gente”.
I lavori saranno appaltati entro l’estate e il cronoprogramma prevede la loro ultimazione entro il 2025.
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Siglato accordo con Ministero Interno su attuazione NUE 112
VENEZIA (ITALPRESS) – Il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e e il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia hanno firmato oggi un protocollo d’intesa per l’attuazione nel territorio regionale del Numero Unico di Emergenza europeo (NUE 112). “Si avvia oggi anche per il Veneto l’era del NUE 112, il numero unico delle emergenze europeo – sottolinea il Presidente della Regione del Veneto -. Ci arriviamo motivati, consapevoli che questa applicazione nel caso del Veneto è come la creazione di un abito sartoriale, deve essere tagliata sulle esigenze che caratterizzano il territorio. Non solo abbiamo alle spalle l’esperienza nell’emergenza sanitaria di un 118 che è una vera istituzione di eccellenza a livello nazionale, con 7 centrali provinciali autonome con circa 800.000 chiamate all’anno. Ma nel nostro caso il servizio non riguarda soltanto 5 milioni di veneti ma anche quei 73 milioni di presenze annue che fanno di noi la regione più turistica d’Italia. Ringrazio il ministro Piantedosi per aver compreso tutte queste necessità e per essere intervenuto oggi a Venezia, aprendo ufficialmente il percorso indispensabile per istituzionalizzare l’utilizzo del NUE”.
L’intesa prevede un protocollo operativo, per il quale sarà composto un tavolo tecnico che sarà composto da cinque rappresentanti dell’Amministrazione dell’Interno e altrettanti della Regione. Secondo il testo sottoscritto, il protocollo operativo dovrà essere redatto entro sei mesi dalla prima riunione del tavolo tecnico. Il protocollo operativo determinerà, inoltre, la collocazione delle CUR, le centrali uniche di risposta, sulla base delle quali è organizzata la rete delle sinergie richieste dagli interventi. Stiamo parlando di un numero telefonico che è una grande risposta alle esigenze di sicurezza dei cittadini – aggiunge il Governatore – perchè ottimizza la capacità di intervento delle strutture preposte alla gestione delle emergenze. Possiamo considerarlo la sublimazione d’eccellenza dei riferimenti telefonici in questo campo conosciuti fino ad oggi e sulla base delle nostre esperienze con questo atto d’intesa possiamo concretizzare veramente un bel progetto. Dalle valutazioni già fatte saranno almeno 2 le CUR in Veneto. Stiamo parlando di professionisti appositamente formati che riceveranno le chiamate per poi smistarle alle diverse realtà operative in tempo reale, secondo le necessità. Noi siamo pronti”. In tutti i territori dove è implementato, il NUE si può chiamare gratuitamente – per richiedere l’intervento urgente di Forze dell’ordine, Vigili del Fuoco, assistenza sanitaria e soccorso in mare – sia da rete fissa sia da quella mobile anche quando il telefono non ha SIM, è bloccato o non ha più credito disponibile.
foto: ufficio stampa regione veneto
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In Veneto lavorano 160 mila romeni, Donazzan “Modello virtuoso”
VENEZIA (ITALPRESS) – L’Assessore regionale al lavoro Elena Donazzan ha incontrato a palazzo Balbi, sede della giunta regionale a Venezia, il Console Generale della Romania, Cosmin Victor Lotreanu che ha competenza per quanto riguarda il Veneto e il Friuli Venezia Giulia. Il Console accompagnato dalla dottoressa Mirela Videa, consigliere per il Lavoro e Affari Sociali presso l’Ambasciata di Roma, ha illustrato le linee guida che il Ministero del Lavoro romeno e il Ministero degli Affari Esteri offrono ai lavoratori romeni in materia di diritti e doveri, assistenza e protezione consolare, servizi consolari, ecc.
“E’ stato un incontro proficuo e costruttivo, costruito sulla linea della cooperazione italo-romena – spiega l’assessore Donazzan al termine -. Abbiamo parlato di come costruire una rete di collaborazione attraverso lo scambio di informazioni e di formazione rispetto ai tanti lavoratori romeni presenti in questa area”.
Si calcola che oggi tra Veneto e Friuli siano 200.000 (circa 160.000 solo in Veneto) i lavoratori romeni presenti regolarmente, anche con cittadinanza italiana, e di questi 50.000 sono pendolari, non solo stagionali.
“Abbiamo concordato la necessità di rafforzare il nostro rapporto per evitare storture del mercato del lavoro, ipotesi di lavoro in nero e di rischi di sfruttamento – precisa Donazzan -. Tutto questo per evitare che ci siano dei comportamenti non consoni, dettati da una gestione di flussi non istituzionalmente accompagnati”.
All’incontro hanno partecipato il responsabile della direzione lavoro di Regione del Veneto Alessandro Agostinetti, e il direttore generale di Veneto Lavoro Tiziano Barone.
“Insieme a loro abbiamo discusso anche di come migliorare le condizioni di partenza dalla Romania di questi lavoratori, nell’ottica di coniugare domanda e offerta – conclude l’assessore regionale al lavoro del Veneto -. Con un’attività che stiamo già facendo attraverso gli sportelli Eures, che si occupano della mobilità dei lavoratori dentro la Comunità Europea, rafforzeremo il canale di informazione, anche in doppia lingua, nella nostra regione presso i Centri per l’impiego per far sì che questi lavoratori siano opportunamente informati e sappiano a chi rivolgersi per qualsiasi necessità e soprattutto in caso di difficoltà”.
– foto: ufficio stampa Regione Veneto
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Sanità, l’endometriosi si spiega in classe
VENEZIA (ITALPRESS) – La lotta all’endometriosi entra in classe: il fine è quello di sensibilizzare le ragazze nei confronti di una patologia tanto subdola quanto grave. E’ una tra le molte azioni della Regione del Veneto a sostegno della salute della donna. “A partire dal prossimo anno scolastico, la Regione del Veneto intende diffondere all’interno della rete delle Scuole che promuovono salute per le scuole secondarie di secondo grado un approfondimento specifico su questa tematica legato al modulo sulla prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili, trattato con la metodologia della Peer Education, già attivo da quindici anni. Verranno attuate anche delle azioni di formazione per gli insegnanti sulla salute riproduttiva che potranno essere inserite nelle attività didattiche, ad integrazione degli interventi dei peer educator”, annuncia l’assessore alla Sanità e Sociale Manuela Lanzarin a chiusura del mese sulla sensibilizzazione nei confronti dell’endometriosi.
Molte le iniziative che le Ulss in marzo hanno offerto alla popolazione per accendere un riflettore su questa patologia femminile. L’endometriosi è una malattia dolorosa, cronica e potenzialmente invalidante, dal punto di vista fisico e psichico. Diagnosticare precocemente questa patologia permette di accedere il prima possibile ai diversi trattamenti disponibili, di fondamentale importanza perchè possono migliorare la qualità della vita e prevenire l’infertilità. Conoscere questa malattia e parlarne diventa essenziale per combatterla, sensibilizzando su sintomi a cui è bene prestare attenzione, parlandone con il proprio medico senza timore o vergogna.
“Alle giovani verranno offerte diverse informazioni – sottolinea l’assessore Lanzarin -. Si parte dall’impatto di alcune malattie sulla fertilità e azioni possibili per prevenirle o trattarle tempestivamente. Oltre all’endometriosi si parlerà anche di altre patologie frequenti (malattie della tiroide, diabete, infezioni apparato genitale). Un forte accento verrà posto sul ruolo positivo degli stili di vita sani: alimentazione varia ed equilibrata, attività fisica/controllo del peso, non fumare, non esporsi a fumo passivo, astensione/uso moderato di alcolici e loro completa eliminazione dal momento in cui si cerca una gravidanza, non usare sostanze stupefacenti o dopanti di nessun tipo. Non ultima, l’importanza della iodoprofilassi in età fertile, gravidanza e allattamento; consumo di latte vaccino a tutte le età e assunzione di acido folico nel preconcezionale per la donna”.
I moduli prevedono poi un attento focus su come evitare i rischi ambientali in particolare sostanze chimiche pericolose durante le attività della vita quotidiana (es. prodotti per lavori domestici, hobbistica e giardinaggio come pesticidi) e sulla salute riproduttiva maschile. Non sarà preso in considerazione, infatti, solo il pubblico femminile. Anche i maschi saranno sensibilizzati nell’eseguire visita medica per escludere varicocele o altre alterazioni dell’apparato genitale, ridurre al minimo l’uso di indumenti intimi e pantaloni stretti che possono aumentare la temperatura dei testicoli, oltre alla prevenzione di malattie sessualmente trasmissibili in generale.
La modalità d’intervento prevede di fornire materiale informativo sui temi sopra esposti per la formazione dei Peer che saranno formati, assieme ai docenti, dall’operatore sanitario. Poi saranno i giovani Peer a fare gli interventi in classe, rivolti ai loro compagni delle classi prime, seconde e terze
“Nella nostra Regione, la ‘Peer Education’ è un importante strumento di prevenzione e di contrasto all’HIV e alle malattie sessualmente trasmissibili, programma finalizzato a promuovere corretti stili di vita in modo da contrastare i fattori di rischio per l’HIV e altre malattie sessualmente trasmissibili, attraverso la trasmissione di conoscenze e di esperienze – prosegue l’Assessore -. Da vent’anni la Regione del Veneto lavora con la Peer Education per parlare di benessere ai ragazzi delle scuole secondarie di secondo grado. La forza del suo intervento risiede nella capacità relazionale, empatica e di coinvolgimento. Dal 2003 al 2022 sono circa 90.000 studenti coinvolti dalle attività in classe realizzate dai Peer, sono circa 10.000 i Peer formati”.
“La nostra è una Regione molto attenta alle politiche sanitarie che riguardano la donna – conclude Lanzarin -. Ricordo, tra le tante, i percorsi mamma-bambino che partono dal momento del concepimento e l’accompagnano fino ai primi anni di vita del piccolo. O gli screening per il tumore al seno e alla cervice uterina. Sono solo alcune delle prese in carico che, assieme a quelle in ambito sociale, come i Centri antiviolenza e gli sportelli d’ascolto, accompagnano la donna nei suoi diversi percorsi e fasi della vita”.
foto: ufficio stampa regione Veneto
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Premiate le scuole vincitrici concorso per la Festa del Popolo Veneto
VENEZIA (ITALPRESS) – “La festa del Popolo Veneto è sempre un’occasione per rinnovare e rafforzare la propria appartenenza di comunità ed è certamente un modo per dar senso anche alla vita odierna. Una società vive nelle sue tradizioni e in essa riflette la sua identità e attraverso di esse si riconosce. Quella di Venezia e del Veneto è una storia unica e straordinaria che in queste 12 edizioni del concorso è stata raccontata da migliaia di studenti, con oltre 1000 progetti che ci hanno dimostrato come la ricerca e la valorizzazione della propria identità rappresenti un valore anche per le nuove generazioni. Una risposta entusiastica che rafforza il valore di questo concorso e anche risponde in pieno alle finalità della legge regionale a cui facciamo riferimento: ‘Tutela, valorizzazione e promozione del patrimonio linguistico e culturale venetò approvata dal Consiglio Regionale nel 2007”. Sono le parole con cui l’assessore regionale alla Cultura e all’Identità veneta Cristiano Corazzari è intervenuto stamattina davanti alla platea di studenti ospitati negli spazi dell’M9-Museo del ‘900 per la premiazione della 12° edizione del Concorso per la Tutela, Valorizzazione e Promozione del patrimonio linguistico e culturale veneto organizzato da Regione del Veneto, UNPLI Veneto e Ufficio Scolastico regionale in occasione della Festa del Popolo Veneto, celebrazione istituita con la legge regionale numero 8 del 2007.
La legge ha istituito la giornata del popolo veneto fissata per il 25 marzo di ogni anno, a ricordo della fondazione di Venezia del 421. “Oltre al ringraziamento aggiungo i complimenti a tutti per i vostri progetti. Avete partecipato con una determinazione e passione straordinaria – ha aggiunto Corazzari -Il mio grazie va a tutte le persone che a vario titolo hanno collaborato e fatto crescere questo concorso, gli uffici regionali, la Commissione, gli insegnanti e le famiglie che hanno aiutato le ragazze e i ragazzi nel compito di curare e promuovere le piccole e grandi storie che compongono l’identità culturale della nostra regione. Grazie all’UNPI Veneto, a tutte le Pro Loco che vi fanno parte e all’Ufficio Scolastico Regionale Veneto”. Continuano a crescere negli anni la partecipazione al concorso: per questa edizione i progetti presentati sono stati in tutto 89.
L’edizione 2023 conta 28 progetti nell’ambito 1 Teatro, musica e poesia, 40 nell’Ambito 2 Patrimonio artistico, storico, enogastronomia, 21 progetti dell’Ambito 3 dedicato a leggende e misteri del proprio territorio, personaggi celebri veneti e loro anniversari, grandi eventi, rievocazioni storiche. Hanno partecipato 73 scuole di cui 11 dell’infanzia, 27 della primaria, 24 della secondaria di primo grado, 27 della secondaria di secondo grado. Tra le scuole partecipanti 7 sono di Belluno, 8 di Padova, 9 di Rovigo, 6 di Treviso, 8 di Venezia, 18 di Verona, 8 di Vicenza, 9 dalla Croazia.
foto: ufficio stampa regione Veneto
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