VENEZIA (ITALPRESS) – I 12.897 cittadini residenti nel Comune veneziano di Cavallino Treporti avranno diritto ad accedere alle prestazioni di specialistica ambulatoriale presso l’Ulss 3 Serenissima alle medesime condizioni previste per l’Ulss 4 Veneto Orientale, territorialmente competente, mantenendo inalterati i loro codici di priorità. Potranno quindi, di fatto, scegliere se rivolgersi all’Ulss 3 o alla 4 per una prestazione specialistica ambulatoriale.
Il relativo Protocollo d’intesa è stato sottoscritto oggi, presso la sede dell’Ulss Serenissima, dai direttori generali Edgardo Contato (Ulss 3) e Mauro Filippi (Ulss 4), alla presenza dell’Assessore regionale alla Sanità, Manuela Lanzarin.
“Come sempre – ha detto la Lanzarin – mettiamo al centro la persona e, con questo accordo, agevoliamo chi, per i più svariati motivi, risieda a Cavallino Treporti e voglia, per qualsiasi motivo rivolgersi a un ambulatorio o a uno specialista di fiducia operante nell’Ulss Serenissima. Pur a fronte dell’attuale regolamentazione, che prevede che ogni Ullss debba assistere prioritariamente i cittadini residenti sul suo territorio – ha aggiunto – ci stiamo avviando a una nuova organizzazione che, in un paio d’anni, dovrebbe vedere in funzione il Cup unico regionale. Nel frattempo, nella stessa ottica di oggi, stiamo lavorando a un accordo simile per un paio di Comuni confinanti tra l’Ulss 3 e la 6 Euganea. In generale è un lavoro che guarda in particolare alla popolazione anziana, che deve avere una corsia preferenziale per ricevere l’assistenza di cui necessita il più vicino a casa possibile”.
“Questo protocollo – ha detto il DG Filippi – va in contro alla particolarità geografica del territorio di Cavallino Treporti e soprattutto alle persone fragili, con malattie croniche, già in carico a specialisti della Ulss3, che possono accedere alle cure nel territorio veneziano con la stessa priorità dell’Ulss4”.
“Quello di Cavallino-Treporti – sottolinea il Direttore Generale dell’Ulss 3 Serenissima Edgardo Contato – è un territorio a cui la sanità veneziana ha sempre guardato con grande attenzione. Lo ha fatto in passato, con continuità, e rinnova questo suo sguardo particolare ora, formalizzando sulla carta, insieme all’Azienda sanitaria del Veneto Orientale, un percorso privilegiato per i residenti di questo Comune. Si certifica anche così, con queste iniziative di accoglienza che superano gli stretti confini formali, l’attenzione del servizio sanitario regionale verso i suoi territori e ai suoi utenti, per agevolare i percorsi di assistenza e di cura”.
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Accordo Ulss 3-Ulss 4 in Veneto, Lanzarin “Scelte dalla parte utente”
Nel fine settimana il varo di due ponti sull’Adige
VENEZIA (ITALPRESS) – A completamento di una rilevante lavoro per la sicurezza dell’Adige, a cura delle strutture regionali del Genio Civile, nel fine settimana ci sarà il varo di due ponti in corrispondenza del ramo secondario del fiume in località Basso Acquar e del canale industriale Marazza nelle immediate vicinanze della traversa di Santa Caterina, in Comune di Verona. “Si tratta di due opere di attraversamento strategiche – sottolinea l’assessore al Dissesto idrogeologico Gianpaolo Bottacin – funzionali a dare continuità alla viabilità di servizio, ma anche per garantire i compiti istituzionali di polizia idraulica e del servizio di piena, oltre a consentire nel futuro il transito con mezzi operativi di grosse dimensioni per i lavori idraulici, senza causare possibili danni ai fabbricati e alla pubblica viabilità lungo i percorsi cittadini”.
I due attraversamenti fanno parte dei lavori di un più ampio intervento collegato alla sistemazione funzionale del sistema di difesa arginale e della viabilità di servizio in destra idraulica del fiume Adige tra le località Basso Acquar e Lazzaretto. “Questi interventi, per i quali abbiamo messo a disposizione 1,2 milioni di euro – dettaglia l’assessore -, prevedono il ringrosso e la rimessa in quota delle arginature esistenti, la sistemazione dei rilevati arginali, delle sovrastanti piste di servizio e la realizzazione dei due attraversamenti in acciaio corten. lunghi ciascuno 32 metri e larghi 5 metri, così da garantire il transito di mezzi speciali”. I lavori sono il completamento di una serie di azioni, già programmate e realizzate nel tempo, per garantire la continuità delle opere idrauliche lungo il corso del fiume Adige e la sicurezza idraulica del comune di Verona. “Ancora una volta interveniamo con opere puntuali – conclude Bottacin – all’interno peraltro di un percorso che non solo punta alla riduzione del rischio idrogeologico, ma anche all’aumento della resilienza territoriale”. Il varo del primo ponte in località Basso Acquar sarà effettuato domani, giovedì 2 marzo, mentre il secondo nei pressi del canale industriale Marazza è previsto per domenica 5 marzo.
foto: ufficio stampa Regione Veneto
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Corazzari e Donazzan premiano tesi di laurea sull’emigrazione veneta
VENEZIA (ITALPRESS) – E’ Lisa Pizzato dell’Università di Padova con la tesi dal titolo “L’emigrazione italiana dal 1876 al 1925” (Facoltà di Scienze Politiche, Relazioni Internazionali e Diritti Umani) la vincitrice del primo Premio per tesi di laurea sulle tematiche dell’emigrazione veneta di 3.000 euro. Il secondo premio di 1.500 euro è stato assegnato a Sofia Soave dell’Università di Verona con la tesi “L’emigrazione italiana in America Latina attraverso le lettere degli emigrati” (Facoltà di Lingue e culture per l’editoria). I riconoscimenti sono stati consegnati stamattina a Palazzo Balbi dall’assessore ai Veneti nel Mondo Cristiano Corazzari e dall’assessore all’Istruzione Elena Donazzan.Il concorso, giunto alla quarta edizione, rientra tra le iniziative legate alla Celebrazione della Giornata dei Veneti nel mondo, che si è svolta a Verona il 2 ottobre scorso. E’ riservato a laureati delle Università del Veneto, autori di tesi di laurea sulle tematiche dell’emigrazione veneta, con la finalità non solo di mantenere viva la memoria della grande emigrazione veneta, sia passata che presente, ma anche di indagarne la ricaduta economica nella nostra regione. A valutare i lavori è una Commissione di cui fanno parte tra gli altri gli assessori regionali ai Flussi Migratorie e all’ Istruzione.
“Sono onorato e felice di premiare oggi le vincitrici del Bando di concorso per l’assegnazione del Premio tesi di laurea sulle tematiche dell’Emigrazione Veneta- è intervenuto l’assessore ai Flussi migratori e Veneti nel Mondo Cristiano Corazzari – Si tratta di una azione molto importante per la Regione, perchè riguarda ricerche e approfondimenti su un periodo della nostra storia costituito dalla Grande Migrazione, periodo che peraltro torna a riproporsi, seppur con caratteristiche diverse, ai nostri giorni. Esiste un Veneto al di fuori del territorio veneto, e lì i nostri emigrati hanno saputo conservare tradizioni che noi che viviamo qui abbiamo perduto”.
“Ricordiamo che i veneti che sono andati nel mondo hanno saputo portare con sè valori come il rispetto delle regole, la solidarietà, il lavoro; hanno saputo affermarsi in molti campi e questo ci rende orgogliosi” – aggiunge Corazzari ricordando che le due tesi verranno a breve pubblicate sul sito della Regione.
“Grazie del lavoro che avete fatto e grazie alle vostre famiglie – ha esordito l’assessore all’Istruzione Elena Donazzan salutando le due dottoresse – Il fatto che abbiate scelto di approfondire il tema dell’emigrazione veneta significa che avete un forte radicamento a questa terra. L’augurio è che le vostre tesi siano un punto di partenza per altri lavori di altri studenti, perchè tutti siamo orgogliosamente veneti ma spesso del Veneto c’è scarsa conoscenza, basta guardare al poco spazio che i testi di storia delle scuole superiori dedicano alla Repubblica Serenissima, ed è un peccato”.
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Milano-Cortina, Zaia “Per opere siamo sul pezzo e sui termini previsti”
VENEZIA (ITALPRESS) – “Oggi abbiamo ospitato questa seconda cabina di regia e dal un punto di vista dell’operatività si è fatto molto. Avevamo molti punti all’ordine del giorno. E’ stata una cabina di regia molto contestualizzata perchè si è discusso delle opere del Veneto, come la pista del bob, del villaggio olimpico e di altre opere”. Così il Presidente del Veneto Luca Zaia a margine della riunione della cabina di regia in vista dei Giochi Invernali di Milano-Cortina a Palazzo Balbi. “Siamo stati molto operativi e abbiamo deciso gran parte del lavoro che si farà nelle prossime settimane e nei prossimi mesi – ha aggiunto -. Devo ringraziare Società Infrastrutture perchè ha portato un quadro generale degli investimenti, il cronoprogramma delle opere e siamo entrati nel vivo. Per quanto riguarda le opere olimpiche sul fronte Cortina-Dolomiti siamo sul pezzo e sui termini previsti” ha assicurato il governatore veneto.
Foto: ufficio stampa Regione Veneto
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Siccità, in Veneto a rischio 7 miliardi di produzioni agricole
VENEZIA (ITALPRESS) – Oggi a Venezia l’Assessore all’Agricoltura della Regione del Veneto, Federico Caner, e il collega di Giunta, Assessore alla Difesa del Suolo, Gianpaolo Bottacin, hanno incontrato i rappresentanti regionali dei Consorzi di bonifica del Veneto e dell’Anbi regionale, associazione che li riunisce, per fare il punto della situazione delle risorse idriche in vista della campagna irrigua 2023.
“La mancanza di acqua irrigua mette a rischio i 7 miliardi delle produzioni agricole venete, di cui molte di eccellenza. Per gestire anche questa emergenza abbiamo la necessità di avere interlocutori, norme e risorse che garantiscono sostegno e copertura del fabbisogno di cui il Veneto ha realmente bisogno – ha riferito Caner -. Per questo motivo credo sia necessario fissare un tavolo di coordinamento per affrontare in maniera congiunta il problema ed evitare la tensione sociale che inevitabilmente si genera nelle situazioni emergenziali. Questo dev’essere un appuntamento fisso al quale dovranno partecipare anche le associazioni di categoria perchè il tema non è scegliere e definire una scala di priorità delle produzioni più importanti da sostenere ma scrivere una vera e propria strategia regionale per pianificare per tempo e affrontare la siccità”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche l’Assessore all’Ambiente e alla Difesa del Suolo, Gianpaolo Bottacin che ha ricordato: “Quello della siccità è un tema che ci preoccupa. Infatti, se leggiamo i dati dell’ultimo quadrimestre le precipitazioni piovose sono state del 21% più basse rispetto alla media storica e quindi si sta ripresentando la medesima crisi idrica dello scorso anno se la situazione meteo non dovesse cambiare – ha sottolineato l’Assessore regionale -. Oltre a richiamare l’attenzione dei cittadini sul risparmio idrico, ci stiamo preparando per affrontare l’evolversi della situazione anche con interventi infrastrutturali: abbiamo fatto un grande lavoro per definire tutte le potenziali situazioni di accumulo d’acqua e quantificato i fondi necessari per creare il piano dei bacini in cui invasare la risorsa idrica ad uso irriguo, che dovrà poi essere realizzato. Su questo tema c’è un confronto costante con il Governo, anche in termini di risorse, certo è che per realizzare queste infrastrutture servono tempo, risorse e una semplificazione normativa. C’è uno stato di emergenza aperto e tutte le misure che sono state prese nel 2022 saranno riproposte per affrontare anche gli scenari futuri”. In proposito, le necessarie dotazioni finanziarie potranno essere attinte dal Piano Invasi Nazionale.
Un segnale di grande operatività arriva dal Consorzio competente per parte delle province di Vicenza e Verona, che in occasione dell’incontro ha segnalato l’evoluto stato di avanzamento nella progettazione di due interventi di bacinizzazione dell’acqua irrigua in cave dismesse – una nel Comuni di Orgiano (di 100 ettari) e uno nel comune di San Martino Buonalbergo (di circa 15 ettari) – per la cui realizzazione il Consorzio ha già avviato accordi con i proprietari delle aree.
Nel frattempo è stata fissata per mercoledì 1° marzo dal Governo una Cabina di regia per attivare le azioni di emergenza in tema siccità e per definire tutti gli strumenti in un lavoro osmotico tra i vari ministeri che permettano di pianificare, nel breve, medio e lungo periodo, azioni per arginare le criticità che emergono anche rispetto al cambiamento climatico ed evitare drammi come quelli che accadono sempre più con l’abbandono dei territori in termini di dissesto idrogeologico.
“Anche come coordinatore commissione politiche agricole della Conferenza delle Regioni apprezzo questa iniziativa che potrà dare risposte più tempestive su norme e risorse legate anche a questa emergenza specifica – ha concluso Caner -. Il Veneto, oltra alla siccità, sta affrontando altre due grandi questioni: quella dei cinghiali, che ha risvolti anche sul piano sanitario, e quella della flavescenza dorata che colpisce i nostri vitigni. Servono norme che a livello regionale ci permettano di gestire con più tempestività queste sfide, emergenze che solo nel Veneto richiedono circa 5 miliardi di euro per essere affrontate”.
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Ucraina, Zaia “La solidarietà dei veneti testimonianza di pace”
VENEZIA (ITALPRESS) – “E’ già passato un anno da quando le forze armate russe hanno iniziato l’invasione dell’Ucraina, trovando una fiera resistenza. E’ una guerra vicino a casa nostra che, a distanza di ottant’anni dal secondo conflitto mondiale, ha riportato l’Europa in una grave e tragica realtà. La memoria corre alle immagini che in questi mesi ci hanno raggiunto tramite la televisione e i social media. I bombardamenti hanno devastato interi territori e hanno lasciato molti cittadini ucraini senza un tetto e senza alcuna certezza nel domani. Abbiamo visto città simili alle nostre distrutte, ci siamo riconosciuti in persone vestite secondo la nostra moda che abbandonavano le città, affollando stazioni ferroviarie che sembravano le nostre”. Sono le parole con cui il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ricorda il primo anno dall’inizio della guerra in Ucraina, cogliendo l’occasione per stilare un bilancio di quanto è stato fatto in Veneto.
“In questo clima abbiamo assistito a una escalation di violenza ai danni del paese aggredito. Una realtà gravissima, la cui cessazione non può arrivare soltanto per opera delle armi, in una spirale distruttiva che sembra non potersi fermare. A differenza di altre guerre recenti, fino ad oggi è stata praticamente assente l’azione diplomatica. Personalmente auspico che parallelamente al sostegno verso gli Ucraini, i grandi della terra, a cominciare da Usa e Cina, lavorino per trovare una soluzione che ponga concretamente fine a questa terrificante carneficina”. aggiunge il Presidente Zaia. “All’indomani dell’invasione da parte della Russia ho definito criminale questa azione – aggiunge il Governatore -. Non è accettabile la realtà di un conflitto così cruento che oltre a procurare vere stragi rischia di radicalizzarsi, nonostante i molteplici appelli alla pace giunti da ogni parte del mondo. Fin dall’inizio sono state ore difficilissime che hanno costretto intere famiglie ucraine a scappare: molte di queste hanno raggiunto l’Italia e anche il Veneto. La nostra Regione, anche grazie al servizio di Protezione Civile, ha dato prova dell’accoglienza di cui sono capaci i veneti. Creando in breve tempo una rete di accoglienza trasversale a istituzioni e associazioni”. “Da subito la Regione ha avviato una raccolta fondi – ha sottolineato il Presidente Zaia – e l’ampia solidarietà dei nostri cittadini ha permesso, alla fine dell’anno scorso, di raccogliere donazioni per circa 900mila euro. Importante anche la disponibilità dei veneti all’accoglienza: i privati, che sono rappresentati prevalentemente da famiglie, hanno messo a disposizione – nei mesi cruciali di richiesta di ricovero da parte degli ucraini che fuggivano dalla guerra – più di 4mila alloggi per un totale di circa 13mila posti letto”.
In questo contesto di ampia solidarietà veneta, il Presidente Zaia fa il punto anche di quanto è stato fatto dalla Regione del Veneto in collaborazione con le Prefetture, i Comuni, le Province e la Città metropolitana di Venezia, il Dipartimento di Protezione Civile e gli Enti del terzo settore.
“In Veneto – ha spiegato il Presidente Zaia – la popolazione ucraina presente è passata da circa 17mila a circa 22mila cittadini. La maggior parte di loro ha raggiunto la nostra regione trovando una collocazione autonomamente. Oltre 2500 persone, i casi più complessi, sono stati invece gestiti direttamente dalla Regione Veneto, tramite la struttura commissariale attivata ad hoc. Molti di questi profughi, alcuni dei quali bambini, hanno avuto bisogno di assistenza sanitaria e hanno effettuato l’accesso nei nostri ospedali. Altri sono stati accolti presso gli ex ospedali che erano stati impiegati durante l’emergenza COVID-19, o attraverso altre strutture del terzo settore convenzionate dal Dipartimento di Protezione Civile”.
“Quando è scoppiata la guerra in Ucraina, – ha ricordato Zaia – abbiamo voluto dare, con concretezza, aiuto anche nelle zone di guerra. La nostra Protezione Civile, in accordo col sistema nazionale, si è attivata per il trasporto in loco di materiale sanitario, tra cui farmaci, dispositivi medicali e attrezzature”.
“Un lavoro complesso – ha concluso Zaia – che ha ottenuto un buon risultato grazie all’impegno e alla dedizione di tutti, grazie alla solidarietà dei veneti, al fatto che la nostra Regione tiene sempre alta l’attenzione, per qualsiasi tipo di emergenza, anche non prettamente veneta. Un grande grazie ai veneti e a tutti coloro che si sono dati da fare, spesso con grande discrezione e senza alcuna visibilità, durante i mesi cruciali di questa tragedia: il volontariato, le Ulss e Aziende Ospedaliere, i Comuni, le Province e alla Città metropolitana di Venezia, le Prefetture e le strutture regionali dell’assessorato alla protezione civile e della struttura commissariale per l’emergenza Ucraina”.
Negli ultimi mesi il flusso dei profughi ucraini in Veneto si è notevolmente ridotto fino a raggiungere poche unità a settimana. Oggi sono 170 i posti letto delle strutture della Regione del Veneto disponibili e liberi per una prima accoglienza oltre ad altri 100 messi a disposizione dal Terzo settore nell’ambito del sistema dell’accoglienza diffusa. “Rinnovo l’auspicio che questa guerra termini presto – conclude il Presidente Zaia -. La voce delle armi deve lasciare spazio a quella della diplomazia. C’è un paese aggredito ed uno aggressore, è impossibile pensare che trovino da soli una soluzione. LA comunità internazionale deve fare ogni sforzo possibile per salvare vite umane e sbloccare, non appena possibile, i progetti di ricostruzione e ripartenza, che coinvolgerebbero l’intera Europa”.
foto: ufficio stampa Regione Veneto
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Ritorna “Scuola Sicura”, Bottacin “Un nuovo ciclo di esercitazioni”
VENEZIA (ITALPRESS) – Nella sede regionale della Protezione Civile, l’assessore Gianpaolo Bottacin ha incontrato oggi i rappresentanti dei comuni capoluogo delle province del Veneto, i partecipanti all’ottava edizione del progetto “Scuola Sicura Veneto”, per definire il calendario e i primi dettagli dell’iniziativa. Si tratta della prima riunione operativa della nuova edizione del format ideato dall’Assessorato regionale alla Protezione Civile e dedicato alle scuole del territorio.
Tra aprile e maggio saranno protagonisti di “Scuola Sicura Veneto” gli istituti superiori dei sette comuni capoluogo del Veneto. Si inizierà il 14 aprile con l’Istituto professionale B. Montagna di Vicenza; a seguire, il 19 aprile, il Liceo Scientifico Copernico di Verona; il 21 aprile l’Istituto industriale Luzzati di Venezia; il 26 aprile l’Istituto tecnico chimico Scalcerle di Padova; il 28 aprile il Liceo scientifico Paleocapa di Rovigo; il 3 maggio il Liceo scientifico Da Vinci di Treviso. La tappa conclusiva di questa ottava edizione del progetto si svolgerà il 5 maggio all’Istituto magistrale Renier di Belluno.
“Dopo lo stop dovuto alla pandemia – evidenzia Bottacin -, diamo il via a una nuova serie di appuntamenti che dal 2016, edizione dopo edizione, hanno sempre riscosso interesse e partecipazione. Quest’anno abbiamo deciso di puntare sulle città capoluogo, e successivamente incontreremo, come in passato, anche le altre scuole dei comuni veneti”. “Sono stati in molti a chiederci di riproporre questo progetto – prosegue l’Assessore -, segno evidente che l’iniziativa fosse molto piaciuta. Per l’edizione fissata per la primavera abbiamo scelto città e istituti con numeri importanti, così da allargare questa interessante offerta formativa a più alunni possibili”. Una prima riunione con i dirigenti delle strutture coinvolte nel progetto, dopo aver condiviso le modalità con l’ufficio scolastico regionale, si è svolta la settimana scorsa. Entro la fine di febbraio inizieranno, invece, i sopralluoghi agli edifici per organizzare il tutto al meglio, valutando eventuali aggiustamenti al programma in base alla logistica delle varie sedi.
“La giornata tipo, rinnovata in alcuni punti ma similare al passato – prosegue l’Assessore -, prevede delle attività esercitative come ad esempio la prova di evacuazione durante la quale gli alunni parteciperanno alle varie fasi previste in questi casi: allarme, avvio procedure, evacuazione propriamente detta e recupero dei feriti da parte dei soccorritori. A seconda delle località valuteremo nello specifico la prova di simulazione, che potrà essere un incendio, un terremoto o un’alluvione”. Successivamente, sotto la guida tecnica del personale regionale dell’Assessorato e della direzione competente, insieme ai vigili del fuoco, alle forze locali di polizia, ai sanitari, ai gruppi di Protezione Civile si svolgerà un’analisi delle azioni compiute da alunni e insegnanti.
“Agli alunni verranno presentati i diversi mezzi d’emergenza intervenuti e le loro funzionalità – specifica ancora Bottacin -. In questa fase è anche previsto l’atterraggio dell’elicottero del Suem 118 con la simulazione di un soccorso. La mattinata si va poi a concludere con la consegna di un volumetto, nel quale i ragazzi possono ritrovare le principali regole e i rischi da conoscere e nel quale si dà spazio anche ai riferimenti locali di protezione civile”.
“Una proposta semplice, ma con un preciso obiettivo – conclude l’Assessore -: promuovere la cultura della sicurezza nei giovanissimi, nella convinzione che gli insegnamenti appresi in quell’età saranno quelli che più facilmente i ragazzi ricorderanno anche da adulti. La speranza è che, tramite queste proposte, si possa ulteriormente sensibilizzare l’ingresso nel mondo Protezione Civile di un numero sempre maggiore di persone, stimolate proprio da iniziative come quella di ‘Scuola Sicura Venetò, una esperienza che coniuga gioco e apprendimento”.
foto: ufficio stampa Regione Veneto
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Veneto celebra anniversario della nascita della Protezione Civile
VENEZIA (ITALPRESS) – E’ un esercito che fa del bene quello dei volontari della Protezione Civile che venerdì prossimo, 24 febbraio, festeggeranno 31 anni di operatività. In Veneto, questo esercito conta 26mila persone, divisi tra uomini e donne. Con la Legge 225 del 24 febbraio 1992, infatti, veniva istituito e regolamentato il Sistema di Protezione Civile che, in Veneto, in occasione dell’emergenza Vaia è stato riconosciuto dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella come un’eccellenza e un esempio da seguire a livello nazionale.
Seguono le voci dei protagonisti. Massimo Maran, 65 anni, bancario in pensione e volontario della Protezione Civile dal 1978: “Sono 45 anni che faccio il volontario. Nel frattempo sono andato in pensione dal mio lavoro effettivo che era quello di bancario, ma non sono andato in pensione dal volontariato. Alcuni colleghi che già stavano vivendo questa esperienza mi hanno convinto di provarci e sono ancora qui. Maniche rimboccate sempre e pronto a intervenire quando serve. Oggi il mio ruolo è quello di rappresentante del volontariato della provincia di Padova. Ne è passata di acqua sotto i ponti da quando ho cominciato questa avventura impegnativa ma meravigliosa: ricordo che la mia prima esperienza l’ho vissuta a 23 anni col terremoto d’Irpinia nell’Ottanta. Quando sono arrivato sul posto insieme alla mia squadra, ricordo la nebbia causata dalla polvere dei crolli degli edifici, tanta polvere. Un’immagine e un ricordo che ancora ho vividi in testa”.
Elisabetta Di Prinzio, 60 anni, caposcalo di servizio per una linea aerea e volontaria della Protezione Civile dal 2016: “Questa esperienza nella Protezione Civile l’ho iniziata con il terremoto in Abruzzo. E’ stato allora che ho ricevuto la spinta per aiutare e devo dire che poi la sensazione che si riceve è bellissima. Oggi in questo sistema sono responsabile di Studi e di Prevenzione. Far parte della Protezione Civile significa davvero entrare nel profondo della comunità dove ognuno fa una parte e si mette a disposizione del prossimo e lo fa in un contesto per nulla semplice. Parliamo di emergenze in cui dobbiamo essere pronti a porgere la nostra mano, a intervenire per mettere in sicurezza le persone e i luoghi colpiti da calamità, e a regalare anche un sorriso, che è sempre prezioso per chi ha paura e sta male. Ricordo, in particolare il periodo buio del COVID-19: portavamo medicinali e la spesa alimentare a casa alle persone in quarantena o malate. Ricordo una signora che un giorno mi ha detto che noi siamo come gli angeli che portano conforto. Ho pianto per l’emozione e mi sono sentita più forte per quello che stavo facendo”.
Francesco Falcieri, 41 anni, ricercatore del CNR, volontario della Protezione Civile dal 2019: “Ho cominciato come volontario della PC tre giorni prima dell’acqua “granda” a Venezia. Sembrava l’apocalisse, una situazione davvero surreale e spaventosa. Mi son subito rimboccato le maniche per dare una mano: era tutto sommerso e sembrava di vivere in mare aperto. Ho deciso di intraprendere questa avventura del volontariato all’interno della PC inizialmente perchè avevo l’esigenza di sdebitarmi con la collettività, in qualche modo volevo restituire qualcosa, poi successivamente ne ho colto l’importanza e devo dire che è un lavoro entusiasmante e stimolante. Oggi ricopro il ruolo di caposquadra. Entrare in questo sistema significa imparare molto, perchè si viene formati e ci si specializza e poi lo sguardo della gente quando arrivi ti ripaga di tutto. Non dimenticherò mai le lacrime delle vecchiette quando portavo loro la spesa a casa durante il COVID-19.
-foto ufficio stampa Regione Veneto-
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