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Zaia “Pronti alla grande sfida della transizione energetica”

VENEZIA (ITALPRESS) – “Con la delibera approvata e la trasmissione al Consiglio Regionale, si conclude un lavoro di due anni per tracciare le politiche energetiche del Veneto da qui al 2030. Un lavoro ambizioso e sfidante per traguardare una transizione energetica ormai non più rinviabile, ma sostenibile, partecipata e nel segno dell’autonomia energetica. E’ un piano che muove circa 8 miliardi di investimenti al 2030 che si prevede abbia un impatto economico da 19,7 miliardi di euro, andando a coinvolgere oltre 107.000 addetti”. Lo dichiara il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, che annuncia il via libera al nuovo piano energetico regionale tornato in giunta dopo il periodo di consultazione pubblica che ha visto pervenire 95 osservazioni, quasi la metà a valenza ambientale. Ogni spunto e suggerimento è stato attentamente valutato e considerato dagli uffici e la maggior parte delle osservazioni pervenute è stata accolta.
“E’ un piano energetico condiviso con il territorio, che è stato coinvolto attraverso il processo di consultazione pubblica nell’ambito del procedimento di Valutazione Ambientale Strategica – sottolinea l’Assessore regionale allo sviluppo economico ed energia Roberto Marcato – protagonisti sono i cittadini, le associazioni, le imprese, gli ordini professionali ed i soggetti competenti in materia ambientale”. Questi in sintesi, gli obiettivi del piano. Incremento di energia elettrica prodotta da FER pari a +5,7 TWh/anno al 2030 (rispetto al 2019), equivalente al consumo di tutte le famiglie venete nel 2021. Riduzione della dipendenza energetica del Veneto dal 50% attuale di energia importata a circa il 34% al 2030.
Riduzione del consumo di energia al 2030 pari a 1,13 Mtep, equivalente al 10% del consumo dell’intero sistema veneto del 2019 e al doppio del consumo delle famiglie venete nel 2021. Riduzione delle emissioni CO2 pari a circa 15 milioni di tonnellate (14.797.500) equivalente a 148 milioni di nuovi alberi piantati. Riduzione delle emissioni di CO2 nei settori trasporti, civile, agricoltura, rifiuti e piccola industria pari a circa 3,5 milioni di tonnellate, equivalenti ad un bosco esteso quanto la provincia di Belluno. Il 43% sul totale di energia elettrica disponibile per le nostre esigenze sarà così prodotta da fonti rinnovabili. Si tratta di obiettivi ambiziosi e sfidanti: per il target di nuova potenza installata da fonti rinnovabili di + 6 GW, va considerato che al 2022 avevamo installati in Veneto 4 GW di rinnovabili elettriche di cui 2,5 GW di fotovoltaico.
Conclusa la fase della consultazione pubblica, a inizio agosto la Commissione Regionale per la Valutazione Ambientale Strategica ha espresso parere favorevole al Piano con alcune prescrizioni puntualmente recepite dai documenti licenziati dalla giunta regionale. Il Nuovo Piano Energetico Regionale, adottato lo scorso aprile, è stato aggiornato alle più recenti pianificazioni settoriali sia su scala nazionale sia su scala regionale e allineato anche alla normativa nel frattempo approvata e riferita principalmente al tema delle aree idonee all’installazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, comporta un investimento complessivo ora stimato in circa 8 miliardi di euro, un impatto economico che supera i 19,7 miliardi di euro che coinvolgeranno oltre 107.000 addetti.
“La parola ora passa al Consiglio Regionale per il via libera definitivo – conclude Marcato -. Consegniamo un lavoro che ha visto impegnate 4 Aree organizzative regionali, 14 Direzioni, l’ARPAV, il Comitato Tecnico Strategico presso la Veneto Sviluppo coadiuvato dal Centro Studi LEVI CASES, RSE del gruppo GSE ed ENEA e che traghetterà la nostra Regione verso una nuova energia, sempre più vicina, sempre più pulita”.

foto: Agenzia Fotogramma

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Marcato “ZLS Porto di Venezia-Rodigino opportunità unica”

VENEZIA (ITALPRESS) – “Oggi c’erano davvero tutti dai sindaci alle associazioni di categoria fino all’Autorità Portuale, dai sindacati agli enti territoriali. Tutti uniti nella consapevolezza che questa è un’occasione unica per il Polesine e per Porto Marghera. Stiamo parlando di 80 milioni di euro di credito d’imposta, agevolazioni economiche e burocratiche per attrarre investitori e far decollare l’economia locale. Adesso dobbiamo mettere in moto il gigante, raccontare al mondo che c’è questa opportunità straordinaria. L’invito va dunque agli imprenditori, spiegando che investire in questi territori è assolutamente conveniente”. Lo afferma l’Assessore regionale allo sviluppo economico Roberto Marcato che questa mattina ha coordinato l’incontro del tavolo tematico della Zona Logistica Semplificata Porto di Venezia – Rodigino tenutosi nella sala consiliare della Provincia di Rovigo.
Accolti dal padrone di casa il Presidente della Provincia di Rovigo Enrico Ferrarese, al tavolo hanno partecipato tutti i sindaci dei Comuni coinvolti, le Province, l’Autorità Portuale, le categorie economiche e le parti sociali con le quali la Regione si confronterà rispetto alle strategie per lo sviluppo della zona logistica semplificata. Ricordiamo che i Comuni coinvolti oltre la Città metropolitana di Venezia e la Provincia di Rovigo sono Venezia, Rovigo, Chioggia, Bagnolo di Po, Bergantino, Bosaro, Calto, Canaro, Castelmassa, Castelnovo Bariano, Ceneselli, Ficarolo, Fiesso Umbertiano, Gaiba, Melara, Occhiobello, Polesella, Salara, Stienta, Trecenta.
L’assessore Marcato ha ripercorso l’iter che in 5 anni ha portato dalla costituzione della ZLS fino al recente provvedimento con il quale è stato finanziato il credito d’imposta per gli investitori. I tecnici della Regione hanno illustrato in cosa consistono e come funzionano tali agevolazioni. I progetti di investimenti possono andare da 200.000 ad un massimo di 100 milioni di euro e le comunicazioni vanno effettuate all’Agenzia delle Entrate tra il 12 dicembre 2024 al 30 gennaio 2025.
“E’ stato istituito il Comitato di indirizzo quindi siamo pronti a partire – ha concluso Marcato -. Ribadisco che serve mettere tutte le nostre energie nel promuovere questa occasione che permetterà di fare da volano per la crescita del territorio. Serve lavorare in fretta ed è assolutamente necessario che il credito d’imposta venga finanziato dal Governo anche per il 2025 e 2026. Dare garanzie agli investitori è sicuramente una fondamentale leva di attrazione”.

foto: ufficio stampa Regione Veneto

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Presentata a Palazzo Balbi l’iniziativa AbiRugby

VENEZIA (ITALPRESS) – “Le Paralimpiadi di Parigi sono state espressione di forza e coraggio, con atleti che incarnano la voglia di reagire e di combattere. L’avvicinamento allo sport di ragazze e ragazzi con disabilità incomincia anche grazie a progetti come Abirugby, promosso dal Comitato Veneto della Federazione Italiana Rugby: un’iniziativa sportiva inclusiva che si basa su moduli adattati di rugby, con l’obiettivo di promuovere cambiamenti psico-sociali attraverso una pratica sportiva pianificata e costante. Il progetto in Veneto coinvolge giovani di ogni età, genere e abilità, mirando al miglioramento del loro benessere e alla creazione di relazioni significative all’interno delle squadre e tra club diversi”. Così il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ha introdotto il progetto nato nel 2023 e che coinvolge 10 club veneti, con l’obiettivo di arrivare a 14 nel 2024, 16 nel 2025, per arrivare a quota 20 nel 2026, raddoppiando il numero iniziale e consolidare la missione di inclusione sociale e sportiva del progetto sul territorio veneto.
Al punto stampa tenutosi a Palazzo Balbi, presenti, tra gli altri, l’assessore regionale allo Sport, Cristiano Corazzari, il presidente federale, Marzio Innocenti, assieme a Sandro Trevisan, presidente del Comitato Veneto della FIR, e ai referenti dei club veneti del circuito Abirugby. “Il ‘back to school’ significa anche ‘back to sport’. E’ importante ricordare ai nostri giovani l’importanza del movimento per rafforzare il proprio benessere – ha proseguito il Presidente -. Specialmente per superare le disabilità, con programmi sportivi adattati come l’AbiRugby, attualmente riconosciuti a livello scientifico come uno dei metodi più efficaci per migliorare significativamente la mobilità di persone con disabilità, la forza e coordinazione, riducendo allo stesso tempo il rischio di malattie croniche associate, come l’obesità e il diabete”.

foto: ufficio stampa Regione Veneto

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Al via i lavori per la nuova Casa di Comunità di Schio

VENEZIA (ITALPRESS) – Una struttura vicina al cittadino, in grado di offrire servizi sempre più flessibili e personalizzati. Un’evoluzione dell’attuale casa della Salute, che offre già una serie di prestazioni, che verranno ulteriormente ampliate, in ambito sanitario e socio assistenziale. Hanno preso ufficialmente il via questa mattina, a Schio (VI), i lavori per la nuova Casa di Comunità che troverà spazio nell’attuale struttura di via San Camillo de Lellis. Un progetto di manutenzione straordinaria, che consentirà di garantire una migliore distribuzione degli spazi e degli ambulatori, offrire un’accoglienza più confortevole a utenti e operatori e sistematicità ai servizi già erogati.
All’appuntamento erano presenti l’assessore alla Sanità e al Sociale, insieme al direttore generale dell’Azienda ULSS7 Pedemontana Carlo Bramezza, al direttore dei Servizi Socio Sanitari Eddi Frezza e al sindaco di Schio Cristina Marigo. Alla cerimonia hanno inoltre partecipato numerosi sindaci del territorio e rappresentanti delle associazioni locali del Terzo settore. “Stiamo vivendo un momento storico della sanità veneta, che punta a un potenziamento dei servizi sul territorio, a una medicina di prossimità che, dopo la pandemia, ha avuto un’accelerazione grazie ai fondi del PNRR e a una programmazione regionale che ha recepito le indicazioni nazionali per garantire standard uguali in tutto il Paese” ha evidenziato l’assessore Lanzarin.
“Conosciamo l’importanza di questi luoghi di cura in cui verrà attuata la vera integrazione tra la componente ospedaliera, dedicata alla gestione delle emergenze e acuzie, e quella territoriale. Nella casa di comunità troveranno spazio i medici di medicina generale integrata, i pediatri di libera scelta, gli ambulatori specialistici, il punto unico di accesso (PUA), per indirizzare i cittadini, in collegamento con i servizi sociali dei Comuni. E’ l’evoluzione della società, con l’invecchiamento della popolazione e l’aumento delle patologie croniche, che impone questa evoluzione” aggiunge Lanzarin. “Il Piano regionale di attuazione del PNRR, Missione 6, prevede la realizzazione di 99 le Case di Comunità nella Regione del Veneto, 8 nell’Azienda sanitaria Ulss 7 Pedemontana: quattro per distretto. Un passaggio importante dal punto di vista culturale, con una visione che mette il cittadino al centro, provvedendo alla sua cura e assistenza nel luogo più vicino possibile al suo domicilio. Una rivoluzione culturale che sarà accompagnata da molte altre progettualità: dalla sperimentazione del numero unico socio sanitario 116117, alle 49 Centrali Operative Territoriali, dai 30 Ospedali di Comunità, all’introduzione dell’infermiere di famiglia. A questo lavoro si aggiunge un impegno per il potenziamento del capitale umano, come dimostra il piano straordinario per far fronte alla carenza di personale” conclude l’assessore alla Sanità e al Sociale.
I lavori, che prevedranno opere edili e il rifacimento degli impianti elettrici, meccanici e termo sanitari, interesseranno una superficie di circa 500mq e avranno una durata di 147 giorni. Verranno realizzati 5 nuovi ambulatori, locali di servizio e sale di attesa per un costo complessivo di 500 mila euro.

foto: ufficio stampa Regione Veneto

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A Venezia Leone d’oro per Pedro Almodóvar, Italia argento con “Vermiglio” di Delpero

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VENEZIA (ITALPRESS) – Va a Pedro Almodóvar il Leone d’Oro dell’81ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica. La Giuria presieduta da Isabelle Huppert ha assegnato il massimo riconoscimento del Concorso Venezia 81 a “The Room Next Door”, la stanza accanto, il film che il regista spagnolo ha dedicato al tema dell’eutanasia. Un premio giusto, il migliore che ci si poteva aspettare alla fine dei giochi di questo festival, che ha in più il merito di dare alla Mostra il primato di far vincere un Maestro che a tutt’oggi non aveva mai vinto un grande festival con nessuno dei suoi pur tanti capolavori. Si conclude dunque nel migliore dei modi questa edizione della kermesse veneziana, segnalando un’opera che ha una potenza drammatica ed espressiva formidabile, capace di raccontare il tema del fine vita attraverso la storia di una donna che, malata terminale, chiede alla sua amica di accompagnarla nella scelta di porre fine alle proprie sofferenze. In scena ci sono Tilda Swinton e Julianne Moore, alle quali Almodóvar ha dedicato il Leone d’Oro, ma il film, girato in America e in inglese, si basa interamente sulla sempre straordinaria capacità del regista spagnolo di elaborare drammi profondamente umani e nutriti di una pienezza espressiva che dialoga con la storia del grande cinema.
Su tutto, naturalmente, c’è la questione sociale e politica dell’eutanasia, che ritirando il premio Almodóvar ha rimarcato con equilibrio e fermezza, chiedendo a chi per motivi religiosi ritiene che sia solo Dio a poter porre fine all’esistenza, di rispettare le scelte di chi nutre convinzioni differenti.
E poi c’è la grande soddisfazione del cinema italiano, che conquista al Lido un meritatissimo Leone d’Argento Gran Premio della Giuria con “Vermiglio”, il film che Maura Delpero ha girato nel Trentino, rievocando lo scenario della seconda guerra mondiale nella neve della Val di Sole. Una storia di antica fierezza popolare, che vede la figlia del severo maestro del paese innamorarsi di un soldato siciliano che si nasconde in montagna. Interamente girata in dialetto, quest’opera è espressione di una tradizione regionale del nostro cinema che continua a dare frutti notevoli e conferma le qualità di una regista giovane e lucida nelle sue convinzioni artistiche e umane.
Il suo discorso di ringraziamento ha sottolineato con fierezza che opere come la sua possono esistere e ritirare premi che danno prestigio al cinema italiano perché sono sostenute da quegli incentivi statali che la nuova legge del cinema mette in discussione. Tema sul quale, del resto, si era soffermato con fermezza poco prima anche Nanni Moretti, quando sullo stesso palco aveva ritirato il premio della giuria di Venezia Classici per il restauro di “Ecce Bombo”. Altra soddisfazione per il cinema italiano indipendente è venuta dal Concorso Orizzoni, dove il Premio per la migliore interpretazione maschile è stato assegnato a Francesco Gheghi, protagonista del film di Francesco Costabile “Familia”, storia di un ragazzo calabrese che cresce all’ombra di un padre violento e si trova immerso nella violenza di un giro di amici neonazisti. Nessun premio, invece, per Luca Guadagnino, l’altro italiano di rango che pure batteva bandiera americana con il suo attesissimo “Queer”, interpretato da Daniel Craig e tratto da Willian Burroughs.
Per il resto, la giuria di Isabelle Huppert ha fatto un ottimo lavoro, orientandosi con precisione in una selezione eterogenea: il Leone d’Argento per la Regia è stato opportunamente attribuito all’americano Brady Corbet, che ha portato al Lido “The Brutalist”, progetto faraonico coltivato per dieci anni, girato in pellicola 70mm e lungo tre ore e mezza, in cui Adrien Brody interpreta un architetto ebreo che nel dopoguerra si rifà una vita in America lavorando per un magnate. Il Premio Speciale della Giuria è invece andato a “April” della regista georgiana Dea Kulumbegashvili, film austero e rarefatto che racconta la storia di una ostetrica di paese combattuta tra il suo lavoro e la necessità di aiutare di nascosto le donne del posto ad abortire. Quanto alle Coppe Volpi, quella per l’interpretazione maschile è andata a Vincent Lindon per “Jouer Avec le Feu” di Delphine e Mauriel Coulin, in cui l’attore interpreta un padre alle prese con il figlio finito nel giro dei neonazisti, mentre quella per l’interpretazione femminile è stata attribuita alla intensa prestazione di Nicole Kidman in “Babygirl” di Halina Reijn. L’attrice, che non ha potuto ritirare il premio a causa del lutto per la recente scomparsa della madre, interpreta il personaggio di una donna che intraprende una complessa relazione di sottomissione sessuale con un giovane stagista della ditta di cui è la potente AD.
Il Premio Marcello Mastroianni per l’attore emergente è invece stato assegnato al francese Paul Kircher per “Leurs Enfants Après Eux” di Ludovic e Zoran Boukherma, storia di adolescenze di provincianelle sacche più marginali della società. Il Premio per la sceneggiatura è infine stato attribuito a Murilo Hauser, Heitor Lorega per “Ainda Estou Aqui”, il film di Waler Salles che ricostruisce la scena della dittatura brasiliana e il dramma del desaparecidos.
Questi i premi che concludono un’edizione della Mostra del Cinema caratterizzata da una grande vitalità per quanto riguarda la partecipazione delle star e l’attenzione mediatica. Il Lido ha segnato un record di presenze tra pubblico e addetti ai lavori e il tono generale è stato caratterizzato da un entusiasmo al quale ha posto il sigillo questa sera Isabelel Hupper, esordendo sul palco con la notizia che “il cinema sta bene!”.

– Foto: Ipa Agency –

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Lavoro e inclusione sociale, Zaia “Pronto il bando da 10 milioni”

VENEZIA (ITALPRESS) – “L’inclusione sociale passa anche dall’occupazione. Il lavoro è uno dei pilastri sanciti dalla nostra Costituzione e in Veneto vogliamo sostenere l’inclusione attiva di quelle fasce di popolazione più deboli e distanti dal mondo del lavoro, favorendone la rioccupazione attraverso bandi sul tema dei lavori di Pubblica Utilità e finanziando esperienze di lavoro presso i Comuni, le loro forme associative, Enti strumentali o società partecipate. Gli obiettivi sono molteplici: sostenere economicamente, in maniera attiva e produttiva, le persone particolarmente bisognose attraverso l’esperienza lavorativa; generare o rinnovare le competenze utili all’inserimento lavorativo; dare alla pubblica amministrazione ulteriori risorse per migliorare i servizi rivolti ai cittadini”.
Sono le parole con cui il presidente del Veneto Luca Zaia presenta il nuovo bando biennale, “Lavori di Pubblica Utilità e cittadinanza attiva 2024-2025” per il quale sono stati complessivamente stanziati 10 milioni di euro, nell’ambito della PR Veneto FSE+ 2021-2027, Obiettivo “Investimenti per l’occupazione e la crescita”. L’avviso pubblicato sul sito Internet della Regione Veneto si articola in tre finestre temporali (Sportelli). La scadenza della prima è fissata per le ore 13 del 30 settembre 2024.
“Negli anni scorsi – spiega il presidente Zaia – i bandi sul tema dei Lavori di Pubblica Utilità incentrati sull’attivazione della persona e sulla lotta all’esclusione sociale, si sono dimostrati un’importante opportunità a disposizione dei Comuni, in grado di rispondere in modo rapido al bisogno di integrazione economica delle persone distanti dal mercato del lavoro. I bandi più recenti, (DGR n. 16/2021, DGR n. 1320/2022 e DGR n. 827/2023), hanno finanziato 82 progetti per un totale di circa 1400 destinatari e un ammontare complessivo di circa 9.689.980,83 euro. Il nuovo avviso, rispetto ai precedenti, presenta numerose novità come quella di voler incentivare la partecipazione dei Comuni con l’aumento, ad esempio, del numero dei destinatari che possono essere inseriti nei progetti. E’ prevista, inoltre, la possibilità per i Comuni di partecipare a più di uno sportello, l’intervento del Counseling individuale per le persone, incrementando l’importo del voucher LPU per la frequenza delle attività di accompagnamento da 100 a 200 euro, l’aumento del costo forfettario massimo riconosciuto, da 6.000 a 7.000 euro a lavoratore”.
Dopo la scadenza del 30 settembre, i soggetti interessati avranno ancora a disposizione due periodi per la presentazione delle domande, per permettere una migliore programmazione alle amministrazioni comunali: Dal 1° al 30 gennaio 2025 h 13. Dal 1° al 30 settembre 2025 h 13. Per domande e richieste di chiarimento: [email protected]

– Foto: Agenzia Fotogramma –

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Nel Triveneto export di 10 miliardi nel primo trimestre 2024

VENEZIA (ITALPRESS) – E’ stato pubblicato il Monitor dei distretti industriali del Triveneto al primo trimestre 2024, curato da Research Department Intesa Sanpaolo.
Nel primo trimestre 2024 i distretti del Triveneto hanno registrato un lieve calo delle esportazioni a prezzi correnti rispetto allo stesso periodo del 2023 (-4,1%) leggermente superiore a quello osservato a livello distrettuale nazionale (-1,1%) e che estende la serie di variazioni trimestrali negative iniziata nel 2023. Il livello delle esportazioni rimane comunque elevato con valori che superano i 10 miliardi di euro e si avvicinano fortemente al record del periodo tra gennaio e marzo toccato nel 2022. Il Veneto con 8,2 miliardi di euro segna una diminuzione del -3,5%, il Trentino-Alto Adige (TAA) con 1,4 miliardi di euro registra un calo del -3,9%, mentre il Friuli-Venezia Giulia (FVG) manifesta una variazione negativa a doppia cifra (-10,6%) da attribuire al sistema casa che, dopo il balzo di vendite nella fase post pandemica, attraversa una fase di stabilizzazione. Nell’attuale contesto mondiale di incertezza geopolitica e di rallentamento del commercio internazionale, le aree che hanno risentito maggiormente tra gennaio e marzo 2024 del calo delle vendite distrettuali del Triveneto sono state quelle dei paesi europei occidentali (-302 milioni di euro) e del Nord America (-81 milioni di euro), mentre in Medio Oriente e America Latina ci sono stati segnali di crescita rispetto al 2023, rispettivamente di +35 milioni di euro e di +12 milioni di euro.
In Veneto meno della metà dei distretti ha incrementato le esportazioni: su tutti spicca l’Oreficeria di Vicenza, che ha avuto un andamento particolarmente brillante in linea con il settore orafo italiano grazie al forte incremento della domanda dalla Turchia. Sono rimasti in territorio positivo anche tutti i distretti dell’agro-alimentare con maggiore intensità per i Vini del Veronese e i Dolci e pasta veronesi. Nel comparto metalmeccanico solo le Macchine agricole di Padova e Vicenza registrano un aumento delle esportazioni, mentre tra gli altri settori il Grafico-Cartario veronese segna un ottimo incremento a doppia cifra (+17,8%). Tutti i distretti della filiera del sistema moda hanno accusato un calo delle vendite sia quelli più a monte (Concia di Arzignano) che quelli del lusso (Occhialeria di Belluno, Calzature del Brenta e tessile di Schio-Thiene-Valdagno) e di fascia media e legati all’attività sportiva (Calzatura Veronese, Tessile di Treviso, Calzatura Sportiva di Montebelluna e Sportsystem). Nel sistema casa si registra una lieve crescita degli Elettrodomestici di Treviso e dei Sistemi di illuminazione di Treviso, Venezia, Vicenza e Padova. Nel Trentino-Alto Adige i distretti dell’agro-alimentare compensano con buoni tassi di crescita il calo dei distretti della meccatronica, e in Friuli-Venezia Giulia solo il Caffè di Trieste mostra incrementi rilevanti.
Gli Stati Uniti e la Germania, protagonisti di un balzo di vendite nei distretti veneti nel 2022, nel primo trimestre 2024 hanno accentuato il rallentamento osservato nel 2023, solo in parte compensato dall’espansione in Turchia e verso i mercati del Medio Oriente (Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti) ed Estremo Oriente (Hong Kong, Vietnam e Malesia). Nel TAA invece si è registrata una maggiore tenuta degli Stati Uniti e della Germania e un calo più accentuato di Svezia, Francia e Austria. Nei distretti del FVG gli Stati Uniti risultano insieme agli Emirati Arabi Uniti i mercati di sbocco più trainanti per il Mobile e pannelli di Pordenone, che invece ha registrato un calo consistente delle vendite nei suoi principali mercati di riferimento europei (Regno Unito, Francia e Germania). Nella seconda parte dell’anno ci si attende una ripartenza degli scambi internazionali di cui i distretti del Triveneto potrebbero beneficiare dato il loro buon posizionamento competitivo, sebbene il contesto attuale porti con sè dei fattori di rischio connessi alle tensioni geopolitiche, ai conflitti irrisolti e alla nuova presidenza a novembre negli Stati Uniti.
I distretti del Veneto. Rallentamento generalizzato dell’export.
Nel 1° trimestre 2024 i distretti del Veneto, pur registrando un calo tendenziale del 3,5%, superano a prezzi correnti il valore di 8,2 miliardi di euro di esportazioni allineandosi ai valori record trimestrali toccati nel 2022. Si tratta del quarto trimestre consecutivo in territorio negativo con solo 10 dei 27 distretti monitorati in crescita rispetto al 1° trimestre 2023.
Sistema moda in contrazione fatta eccezione all’Oreficeria di Vicenza. Tra i distretti con maggiore crescita il distretto dell’Oreficeria di Vicenza segna un incremento del +18,5% grazie al balzo in Turchia dove le vendite sono più che raddoppiate. Vista l’entità dei flussi, pur in presenza di una dinamica vivace della domanda turca, l’evoluzione registrata negli ultimi trimestri è probabilmente anche da collegarsi a possibili triangolazioni tra stati che vedono la Turchia come mercato di passaggio per successive destinazioni. Il balzo importante delle vendite può essere legato in parte agli effetti di politiche restrittive sull’importazione di oro in lingotti introdotte dal governo di Ankara, che potrebbero aver determinato un incremento di acquisti di prodotti orafi più basici per successive trasformazioni. Buono anche l’incremento osservato negli Emirati Arabi Uniti, Romania e Malaysia.
Gli altri distretti del Sistema moda Veneto hanno segnato un calo a doppia cifra nei principali mercati: le vendite negli Stati Uniti, che pesano il 15% dell’export del comparto, sono scese del -16%, con effetti sull’Occhialeria di Belluno, sull’Oreficeria di Vicenza e sulla Calzatura sportiva e sportsystem di Montebelluna, mentre la contrazione del mercato francese (con peso del 14%) è stata rilevata soprattutto nelle Calzature del Brenta distretto costituito da una forte rete di terzisti che lavorano per le maison del lusso francesi, e in cui operano stabilimenti di produzione delle case stesse. Germania e Cina sono poi gli altri mercati in cui c’è stato maggior rallentamento: nel primo mercato soprattutto il calo è stato avvertito nella Calzatura sportiva e sportsystem di Montebelluna e nel Tessile e abbigliamento di Schio-Thiene e Valdagno, nel secondo mercato è stata maggiormente interessata la fascia di prezzo alta della moda (Occhialeria di Belluno, Tessile e abbigliamento di Schio-Thiene-Valdagno e Calzature del Brenta). Le criticità rilevate nelle vendite dei distretti del lusso si sono fatte sentire anche a monte della filiera nella Concia di Arzignano (-2,6%) che già aveva registrato delle variazioni tendenziali negative nei 4 trimestri precedenti, e che negli ultimi anni si è specializzata nell’altissima qualità di lavorazione delle pelli per soddisfare le richieste dei grandi brand del lusso, a fronte di minori quantità lavorate per il settore dell’arredamento e dell’automotive.
Ripercussioni si sono sentite anche nelle esportazioni dei distretti di fascia media di prezzo come la Calzatura veronese (-12,4%) e il Tessile e abbigliamento di Treviso (-15,2%). Le imprese distrettuali venete del settore della moda sono riuscite comunque ad attenuare l’effetto della diminuzione delle vendite nei principali mercati di sbocco grazie a un’espansione in Turchia (soprattutto Oreficeria di Vicenza, come commentato sopra), negli Emirati Arabi Uniti (non solo Oreficeria di Vicenza, ma anche Concia di Arzignano, Tessile e abbigliamento di Schio-Thiene e Valdagno e Tessile e abbigliamento di Treviso), ad Hong Kong (principalmente Occhialeria di Belluno, Concia di Arzignano, Tessile e abbigliamento di Schio-Thiene e Valdagno, Calzatura sportiva e sportsystem di Montebelluna) e nei Paesi Bassi (Oreficeria di Vicenza, Occhialeria di Belluno e Tessile e abbigliamento di Schio-Thiene e Valdagno).
Rallentamenti nella meccanica strumentale e nella termomeccanica.
Fatta eccezione per le Macchine agricole di Padova e Vicenza, che aumentano le esportazioni tra gennaio e marzo del 2024 del +6,4% grazie al traino degli Stati Uniti, della Spagna e della Germania, gli altri distretti monitorati del comparto metalmeccanico registrano una contrazione: la Meccanica strumentale di Vicenza segna -60 milioni di euro (pari a -8,6%), la Termomeccanica scaligera -56 milioni di euro (pari a -12%) e la Termomeccanica di Padova -27 milioni di euro (pari a -6,5%). I paesi dell’Europa Occidentale sono stati i mercati di sbocco con i cali più intensi, in primis la Germania (complessivamente -12,7%) e il Regno Unito (-19,6%). Spinte positive sono arrivate dall’Arabia Saudita (Termomeccanica di Padova e Meccanica strumentale di Vicenza), dalla Francia (Termomeccanica di Padova e Meccanica Strumentale di Vicenza) e dalla Spagna (Termomeccanica scaligera).
5 su 7 distretti del sistema casa riducono i valori esportati.
Tra i distretti veneti del sistema casa solo gli Elettrodomestici di Treviso segnano un lieve aumento dell’export (+2,8%) e i Sistemi di Illuminazione di Treviso, Venezia, Vicenza e Padova mantengono pressochè stabili i valori esportati nel primo trimestre 2024 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+0,9%). I distretti che hanno maggiormente risentito della recessione in Germania, loro primo mercato di sbocco per rilevanza, sono stati, invece, il Legno e arredo di Treviso (-30 milioni di euro pari a -5,7%), il Mobile del Bassanese (-10 milioni di euro pari a -7,2%) e il Marmo e granito di Valpolicella (- 9 milioni di euro pari a -8,5%). Il perdurare del conflitto russo -ucraino frena la domanda russa e pesa sull’export del Mobile in stile di Bovolone (-4 milioni di euro pari a -17,1%). Nei Prodotti in vetro di Venezia e Padova il calo (-14 milioni di euro pari a -15,2%) è invece da attribuire alla battuta d’arresto delle vendite in Spagna e negli Stati Uniti, più che dimezzate.
Avvio d’anno positivo per tutti i distretti veneti dell’agro-alimentare grazie all’aumento delle vendite in Germania, Russia, Regno Unito e Belgio: particolarmente brillante il risultato dei Vini del Veronese (+11,6%), unico distretto veneto a entrare nella classifica dei primi 20 distretti italiani per crescita delle esportazioni tra gennaio e marzo 2024, seguito dai Dolci e pasta veronesi (+16,4%) grazie al contributo dei Paesi Bassi e degli Stati Uniti. L’Ittico del Polesine e del Veneziano aumenta le vendite del prodotto fresco (in Germania, Croazia e Spagna) e rallenta invece nel comparto della trasformazione. Lieve crescita anche per le Carni di Verona e per il Prosecco di Valdobbiadene che replica i valori esportati nel primo trimestre del 2023, frenato dal calo delle vendite nel mercato statunitense.
Tra i rimanenti distretti il Grafico-Cartario veronese registra un’ottima crescita a doppia cifra (+17,8%) trainato dal Regno Unito e dagli Stati Uniti, mentre restano in territorio negativo le Biciclette di Padova e Vicenza (-10,1%) nonostante i segnali positivi dalle vendite in Cina, Francia e Germania, più che controbilanciate dal calo delle esportazioni verso la Romania (paese di delocalizzazione produttiva). Le Materie plastiche di Treviso, Vicenza e Padova segnano un calo del -3,3%, migliorato rispetto a quello medio del 2023, grazie alla crescita nei paesi dell’Est europeo (in primis Ungheria e Repubblica Ceca).
I distretti del Trentino-Alto Adige.
Dopo 12 trimestri di crescita ininterrotta, nei primi tre mesi del 2024 i 10 distretti monitorati del TAA sfiorano 1,4 miliardi di euro di esportazioni, in contrazione del -3,9% rispetto allo stesso periodo del 2023. I due maggiori distretti per valore dell’export della metalmeccanica sono entrati infatti in territorio negativo: la Meccatronica dell’Alto Adige è calata del 8,6%, quella di Trento poco di più al 8,8%. Per entrambi i distretti la diminuzione più forte si è registrata nella componentistica auto, in particolare nella Meccatronica dell’Alto Adige, dove ha avuto impatto più forte il calo in Messico (dopo una crescita media del +41% nel 2023 è passato a un calo del 42% tra gennaio e marzo 2024), mentre nella Meccatronica di Trento sono stati rilevanti le diminuzioni in Francia e in Cina.
La Germania, mercato di sbocco che pesa il 22,7% dell’export dei distretti delle due Province, in generale ha mostrato una buona tenuta (+0,5%) trainando le vendite dei distretti dell’agro-alimentare (ad eccezione delle Marmellate e succhi di frutta dell’Alto Adige -5,6%) e della Meccatronica di Trento (+2,7%), ma pesando sulla contrazione del Legno e Arredamento dell’Alto Adige (-17,3%), della Meccatronica dell’Alto Adige (-4,2%) e del Porfido di Val di Cembra (-9,1%).
Le Mele dell’Alto Adige si contraddistinguono come unico distretto con una crescita brillante (+16,9%) grazie anche al traino di Spagna, Arabia Saudita e Paesi Bassi, mentre Stati Uniti e Russia hanno sostenuto la buona crescita dei Vini e distillati di Bolzano (+8,5%). Nell’altro distretto dei Vini e distillati di Trento si è invece registrata una contrazione delle vendite nel mercato statunitense che ha fatto entrare il distretto in territorio negativo.
I distretti del Friuli-Venezia Giulia.
I distretti del FVG, a fronte di 676 milioni di euro esportati tra gennaio e marzo 2024, per il quarto trimestre consecutivo registrano un calo tendenziale del -10,6%. Il sistema casa dopo l’eccezionale balzo post pandemico (crescita a prezzi correnti del +20,8% tra il 2019 e il 2023), aveva già iniziato nel 2023 un periodo di graduale stabilizzazione delle esportazioni. In particolare, nel primo trimestre del 2024 il distretto più rilevante della regione, il Mobile e pannelli di Pordenone, ha segnato una contrazione del -8,8%, con cali nel Regno Unito, in Germania e Francia, ma con una ripresa che fa ben sperare nel mercato statunitense (+34% nel 1° trimestre 2024 sul 1° trimestre 2023). Più accentuata invece la contrazione osservata nelle Sedie e complementi di arredo di Udine (-16,1%) e negli Elettrodomestici di Pordenone (-25,8%), questi ultimi con cali generalizzati nei mercati di sbocco europei non interamente controbilanciati dalla crescita registrata in mercati ancora marginali come Israele, Emirati Arabi Uniti, Cina, Bulgaria e Hong Kong.
Nel comparto agro-alimentare, gli Stati Uniti trainano la crescita brillante del Caffè di Trieste (+13,8%) e contribuiscono a bilanciare in parte la diminuzione delle vendite nel mercato tedesco per il Prosciutto San Daniele che chiude il primo trimestre in calo del 15,2%. Al contrario nei Vini e distillati del Friuli il mercato statunitense segna una contrazione, così come il Regno Unito, i Paesi Bassi e la Spagna, provocando l’entrata in territorio negativo del distretto (-4,4%) nonostante la tenuta delle vendite in Germania.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

Zaia riceve il console generale degli Stati Uniti

VENEZIA (ITALPRESS) – A Palazzo Balbi, sede della Giunta regionale, il presidente della Regione del Veneto. Luca Zaia, ha incontrato Douglass Benning, console generale degli Stati Uniti d’America a Milano.
La visita del diplomatico ha offerto l’occasione al Governatore per rimarcare l’antico ruolo del Veneto nel legame tra gli Stati Uniti e l’Italia. Un legame storico e profondo, che ha trovato sviluppo anche nei settori economico, commerciale, turistico e culturale.
“Il Veneto, come l’Italia in generale, è una delle destinazioni preferite dagli americani, attratti non solo dalle nostre località, ma anche da ciò che ha reso il nostro Paese famoso nel mondo: gastronomia, moda, design e motori – ha sottolineato il presidente Zaia nel saluto -. Nella nostra Regione abbiamo anche investimenti statunitensi grazie alla presenza di numerosi distretti industriali, un tessuto di piccole e medie imprese altamente internazionalizzate. Credo sia importante potenziare la collaborazione in questa direzione così da rafforzare il partenariato economico e industriale in settori strategici, quali la microelettronica, l’aerospace, la robotica e altri ambiti ad alto valore aggiunto”.
Il presidente Zaia ha concluso il benvenuto con un riferimento ai prossimi giochi olimpici invernali che saranno ospitati nel Veneto: “Un’opportunità unica. Il Veneto si prepara ad accogliere atleti e spettatori da ogni parte del mondo, condividendo con loro non solo lo spirito della competizione, ma anche il calore della nostra comunità. Il rapporto tra l’Italia e gli Stati Uniti è forte e radicato, e i Giochi Olimpici rappresentano un ulteriore punto di amicizia tra le nostre nazioni. Dopo Milano-Cortina, La torcia olimpica arriverà proprio negli Stati Uniti, a Los Angeles, nel 2028. Siamo fiduciosi che la collaborazione tra i nostri Paesi continuerà a rafforzarsi”.

– Foto: ufficio stampa Regione Veneto –
(ITALPRESS).