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Presentato Cavalli in Villa, Zaia “Format innovativo e di successo”

VERONA (ITALPRESS) – “Cavalli in Villa è un format innovativo e di successo, che sa valorizzare da un lato le ville venete e dall’altro il turismo equestre e la promozione del cavallo. Come Veneto crediamo fermamente nel successo e nello sviluppo di questa iniziativa. Materia prima ne abbiamo in abbondanza: 3.807 ville venete e 27.500 cavalli con 9.000 allevamenti”. Lo ha detto il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, intervenuto oggi a Fieracavalli, in corso a VeronaFiere, alla presentazione dell’evento “Cavalli in Villa” creato per valorizzare e rispettare il territorio attraverso il cavallo, l’alfiere della Cultura, attraverso un circuito di iniziative organizzate in alcune Ville Venete selezionate come location di eccezione.
“Tutto questo – ha aggiunto Zaia – va nella direzione di mettere assieme la promozione del binomio cultura e pratica sportiva, inserito nella valorizzazione del territorio e di tutto ciò che il cavallo rappresenta”.
“Siamo la prima Regione turistica d’Italia con 73 milioni di presenze – ha evidenziato il Governatore – e in questa direzione va anche l’obbiettivo di differenziare quei flussi di turismo emozionale che magari altre regioni non riescono ad attivare. Il Veneto possiede anche un territorio che si presta particolarmente a queste attività – ha concluso – basti pensare che abbiamo oltre 1.500 chilometri di percorsi nel cuore della natura fruibili in bici, a cavallo o a piedi”.

foto: ufficio stampa Regione Veneto

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Presentato progetto per avvicinare i bambini all’equitazione

VERONA (ITALPRESS) – Questa mattina è stato presentato, negli spazi dello stand della FISE presso Fiera Cavalli a Verona, un innovativo Protocollo d’Intesa tra la Regione del Veneto, l’Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto e la Federazione Italiana Sport Equestri che prevede una collaborazione educativa scolastica per la promozione, la diffusione e la pratica della cultura e dello sport equestri con azioni sono previste nel corso dell’anno scolastico 2022/2023. “L’animale nobile per definizione è il cavallo e avvicinare i giovani fin da piccoli alla cultura dell’animale attraverso lo sport e ad una dimensione di relazione sarà molto utile anche per superare i traumi dell’isolamento che i nostri bambini, soprattutto i più piccini, si portano addosso dopo la pandemia – ha commentato Elena Donazzan, Assessore regionale all’istruzione, formazione e lavoro in occasione della presentazione dell’iniziativa -. Il battesimo della sella dei ragazzi delle scuole primarie e secondarie di primo grado con questo bell’animale ci restituisce una riscoperta della relazione che ha una grande valenza pedagogica ed educativa”.
Erano presenti nell’occasione allo stand, oltre all’Assessore Donazzan, Clara Campese presidente di FISE Comitato Regione Veneto, la responsabile del progetto Sonia Marai e Chiara Tani, dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo Rodari di Rossano Veneto. Obiettivo del protocollo, è quello di favorire la diffusione della conoscenza degli sport equestri tra gli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado del Veneto, in tutte le discipline ludiche ed addestrative nelle quali sono attualmente praticati, al fine di: avvicinare gli studenti del primo ciclo di istruzione agli sport dell’equitazione in quanto particolarmente utili a sviluppare abilità non solo motorie, ma anche psicologiche, cognitive e comportamentali; sensibilizzare gli studenti al rispetto dell’ambiente e della natura attraverso la conoscenza diretta degli animali e del territorio; rafforzare negli studenti la consapevolezza e la fiducia in sè stessi, costruendo un percorso educativo mirato allo sviluppo di relazioni interpersonali incentrate sulla responsabilità e il rispetto dell’altro.
Destinatari degli interventi programmati sono gli studenti del primo ciclo (scuola primaria e secondaria di primo grado) di tutte le istituzioni scolastiche statali e paritarie, con sede in Veneto. Presente nell’occasione una classe dell’Istituto Comprensivo G. Rodari di Rossano Veneto (VI), che ha già sperimentato l’esperienza attraverso lezioni con dei pony.

foto: ufficio stampa Regione Veneto

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Piano di contrasto alla nutria in Veneto, bando per 238 mila euro

VENEZIA (ITALPRESS) – La Giunta regionale del Veneto, con delibera su proposta dell’assessore ai Parchi e alla Caccia Cristiano Corazzari, ha approvato il bando per l’assegnazione di contributi a favore dei Comuni, dei Consorzi di Bonifica e Autorità di bacino, degli Enti gestori dei Parchi e delle Riserve e degli Enti gestori dei siti di Rete Natura 2000 regionali, finalizzati all’attuazione del Piano regionale di controllo della nutria per l’anno 2023. L’importo massimo complessivo del finanziamento è di 238.000 euro.
Gli Enti possono presentare domanda entro 30 giorni dalla pubblicazione della delibera sul BUR e a seguito dell’istruttoria verrà stilata una graduatoria. Dovranno presentare un programma in conformità con le indicazioni e le azioni previste dal Piano di controllo regionale, inviare la rendicontazione finale di spesa e un report conclusivo dell’efficacia degli interventi eseguiti entro il 30 novembre 2023.
Possono essere erogati contributi per i capi abbattuti, per lo smaltimento delle carcasse, per l’affidamento del servizio a ditte di Pest Control, per l’acquisto gabbie per il trappolaggio nonchè l’acquisto di dispositivi ad aria compressa e di attrezzature.
“La presenza incontrollata della nutria rappresenta un grave pericolo per l’incolumità pubblica – ricorda l’assessore regionale ai Parchi e alla Caccia Cristiano Corazzari – per questo la Regione adotta con cadenza triennale il Piano di controllo della nutria. Con il bando appena approvato vengono concessi contributi ai soggetti impegnati in interventi in applicazione del Piano, in particolare per quanto riguarda spese per dotazioni, costi per lo smaltimento, rimborsi per le attività di controllo”.
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Inaugurata rotatoria “Volpini” tra Villafranca e Mozzecane

VENEZIA (ITALPRESS) – “L’intervento che viene inaugurato oggi è doppiamente importante: da un lato è un esempio dell’efficacia della legge regionale che annualmente stanzia finanziamenti volti alla realizzazione di interventi per la mobilità e sicurezza stradale; dall’altro testimonia come la collaborazione tra enti, a più livelli, sia sempre la strategia vincente”. Lo ha detto la Vicepresidente e Assessore alle Infrastrutture e Trasporti della Regione Elisa De Berti presente oggi all’inaugurazione della rotatoria in Località Volpini tra le strade comunali dette “La Levà, corte Maggiole” e la “SP n. 28 (via Carlo Poma), compresa tra i comuni Villafranca e Mozzecane, nel veronese.
L’intervento di riqualificazione, parte di un progetto generale finalizzato alla riqualificazione dell’incrocio come primo stralcio della “Circonvallazione della frazione Quaderni”, rientra nell’ambito degli interventi per i quali ogni anno la Regione concede dei contributi ai comuni secondo quanto previsto dalla legge regionale n.39/91.
Nello specifico, il contributo regionale fa riferimento allo scorrimento della graduatoria relativa bando 2018. Rispetto all’importo complessivo dei lavori, pari a 940.000 euro, i finanziamenti regionali ammontano a 300mila euro, mentre 330mila euro arrivano dal comune di Villafranca, 250mila dalla Provincia e 60mila da Mozzecane. “La nuova rotatoria all’incrocio dei Volpini garantirà un incremento della sicurezza negli scambi ed una maggiore visibilità dell’intera zona d’intersezione, riducendo i rischi derivanti da manovre pericolose. Abbiamo risolto una criticità pluridecennale, attraverso la messa in sicurezza del patrimonio esistente e abbiamo dato prova che unire sforzi e intenti rappresenti una strategia win-win che merita di essere sempre perseguita, laddove possibile. Ai comuni di Villafranca, di Mozzecane e alla Provincia di Verona va quindi il mio ringraziamento per aver ben compreso sia il senso della norma regionale sia il ruolo che svolge il gioco di squadra”, ha concluso la Vicepresidente.

foto: ufficio stampa Regione Veneto
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Fesr-Fse Plus, prima seduta del comitato di sorveglianza in Veneto

VENEZIA (ITALPRESS) – “Il Veneto vuole eccellere nelle relazioni con la Commissione Europea, rispondendo in maniera puntuale e precisa alle domande del territorio. Per questo, il primo Comitato di Sorveglianza unitario sulla programmazione dei fondi europei è un’occasione molto importante che dà senso di unitarietà a tutto il percorso intrapreso fino ad oggi e che stiamo per intraprendere. La nostra capacità di sintesi si concretizza nel rapporto con il partenariato che, per la prima volta, coinvolge anche le politiche sociali”.
Così Elena Donazzan, Assessore regionale all’istruzione, formazione e lavoro del Veneto, è intervenuta in occasione della prima seduta del Comitato di Sorveglianza unico del PR Veneto FESR e del PR Veneto FSE+ 2021-2027″.
Si tratta di un soggetto istituito lo scorso 1 giugno, espressione del partenariato territoriale coinvolto nella definizione e attuazione della politica di coesione, principale politica di investimento dell’Unione europea, che mira a ridurre le disparità economiche, sociali e territoriali esistenti tra le regioni dell’Unione, attraverso la creazione di posti di lavoro, il sostegno alla competitività, alla sostenibilità, al miglioramento della qualità della vita. Il Comitato di Sorveglianza unico ha il compito specifico di sorvegliare ed esaminare i progressi compiuti nell’attuazione dei Programmi e nel conseguimento dei target intermedi e finali.
“Lavorare in partenariato è uno dei principi fondamentali per l’attuazione della politica di coesione europea e i componenti del Comitato di Sorveglianza unico, individuati con un processo trasparente e condiviso, rappresentano l’intero partenariato – sottolinea l’Assessore Donazzan -. Abbiamo fatto uno sforzo istituzionale non indifferente nel mettere tutti intorno ad un tavolo, condividendo percorso e progettualità. L’obiettivo è quello di un riavvicinamento del cittadino alle istituzioni a partire dalla qualità del lavoro in particolare delle persone con maggiori fragilità e rischio di esclusione sociale”.
Di qui la presenza nell’occasione anche dell’Assessore regionale a sanità e sociale Manuela Lanzarin. “Questo è un momento storico di forte complementarietà – afferma – per la prima volta il sociale è considerato un elemento chiave in una visione complessiva che ha al centro la persona fragile da mettere al centro di percorsi di inserimento sociale. Gli assi in linea con la programmazione regionale sono: la famiglia, il sostegno agli interventi per far fronte all’invecchiamento della popolazione, l’inclusione sociale delle persone fragili”.
In questo ciclo di programmazione, che porterà verso il Veneto del 2030, la Regione ha scelto di dare ampio spazio alla partecipazione del territorio alla definizione delle priorità politiche di sviluppo competitivo sostenibile che andremo a sostenere anche grazie ai Programmi Regionali FESR e FSE+ 2021-2027, per affrontare e vincere la sfida di migliorare la qualità della vita delle persone.
“Il quadro di riferimento in Veneto – ha spiegato Donazzan – è quello che vede un livello di occupazione pari al 65-66%, la disoccupazione al 5,8%, quella di lungo corso è pari al 2% mentre la disoccupazione giovnaile è pari al 10%. Esiste poi la fascia dei cosiddetti Neet, giovani che non studiano, non lavorano e non cercano occupazione che è pari al 14,7%. La nuova programmazione deve partire da questi numeri, offrendo risposte in particolare alle persone fragili e maggiore rischio di esclusione sociale. Senza scordare che il più grande problema al quale serve dare risposta oggi è quello della natalità”.
Due miliardi di euro sono a disposizione per elevare la qualità della vita delle persone e sviluppare la crescita sostenibile del territorio attraverso il contributo delle misure del PR Veneto FESR 2021-2027 e del PR Veneto FSE+.
Con l’obiettivo di coinvolgere più di 230.000 persone in sette anni, la proposta del PR Veneto FSE+ 2021-2027 mira a migliorare l’accesso all’occupazione e le misure di attivazione per tutte le persone in cerca di lavoro, l’adattamento delle competenze alle transizioni in atto, sostenere la formazione professionale, fino al livello terziario, le attività di orientamento e accompagnamento per migliorare l’accesso all’occupazione dei giovani e per l’apprendimento permanente, favorire l’inclusione attiva, sviluppare servizi a sostegno delle famiglie con carichi di cura e per gli anziani non autosufficienti e per le persone con disabilità.
Il PR Veneto FESR 2021-2027 (ancora in fase di negoziazione), mirando a coinvolgere circa 7.000 imprese, mira a sviluppare e rafforzare le capacità di ricerca e di innovazione, la digitalizzazione, la crescita sostenibile e la competitività, promuovere l’efficienza energetica e ridurre le emissioni di gas a effetto serra, le energie rinnovabili, l’adattamento ai cambiamenti climatici, la prevenzione dei rischi di catastrofe e la resilienza dei territori, promuovere la mobilità urbana multimodale sostenibile, sostenere infrastrutture per l’inclusione e l’innovazione sociale e lo sviluppo territoriale sostenibile, in aree urbane e in aree interne.
Il risultato è stato raggiunto grazie all’ampio coinvolgimento del partenariato regionale e dei cittadini, alla collaborazione dei diversi uffici regionali e al dialogo costruttivo avviato sin dall’inizio, a partire dal 2020, con i servizi della Commissione europea, secondo un “modello di programmazione condiviso” per il FESR, il FSE+, per la Cooperazione Territoriale Europea e le strategie macro-regionali EUSAIR e EUSALP.
Il PR Veneto FSE+ 2021-2027 è stato approvato con Decisione finale della Commissione europea C(2022)5655 in data 1 agosto 2022.
La proposta del PR Veneto FESR 2021-2027 è stata tempestivamente inoltrata alla Commissione europea. Il negoziato è ancora in corso.
-foto ufficio stampa Regione Veneto-
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Presidente Zaia posa prima pietra della rotatoria di Vallio di Roncade

VENEZIA (ITALPRESS) – “Un’opera fondamentale per garantire sicurezza a residenti e viaggiatori su un’arteria trafficatissima come la Treviso-Mare, con un’ottica di prospettiva rispetto alla futura realizzazione dell’Autostrada del Mare, che partirà dal Casello di Meolo per raggiungere la rotatoria Frova di Jesolo, attraverso 18,6 chilometri, con un pedaggio di 2 euro e varie esenzioni per i residenti nei Comuni attraversati o comunque coinvolti”. Lo ha detto il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, posando oggi a Vallio di Roncade la prima pietra della rotatoria che nascerà all’intersezione tra la Strada Regionale 89 “Treviso-Mare” e la Strada Provinciale 64 “Zermanesca”. Con Zaia erano presenti la Vicepresidente Elisa De Berti, il Presidente della Provincia di Treviso, Stefano Marcon, il Sindaco di Roncade Pieranna Zottareli Li e i vertici di Veneto Strade, che realizzerà l’intervento finanziato interamente dalla Regione.
“Abbiamo sostenuto un investimento ingente di 3,6 milioni di euro – ha detto Zaia – perchè questo era uno dei peggiori punti neri della viabilità veneta che richiedeva una risposta strutturale in un territorio che la meritava e che ne beneficerà anche quando entrerà in esercizio l’Autostrada del Mare. Interventi di questo tipo – ha aggiunto – negli anni ne abbiamo realizzato decine e decine. Se avessimo più risorse potremmo farne ancora moltissimi. Speriamo nel futuro e nel nuovo Governo”. Attualmente l’intersezione tra la SR 89 e la SP 64 è organizzata con un incrocio a raso alquanto articolato, che non garantisce nè fluidità dei flussi, nè un’adeguata sicurezza per l’utenza. L’intervento prevede la realizzazione di una rotatoria a 4 braccia non perpendicolari, con diametro interno di 60 metri, posta in asse con la Treviso-Mare. Accanto alla nuova rotatoria è prevista la rettifica della Strada Provinciale 64 in direzione Monastier con la realizzazione di un tratto di nuova viabilità. Il collegamento con la frazione di Vallio sarà mantenuto migliorando l’intersezione a raso attualmente presente, con la creazione di una corsia di svolta in ingresso e realizzando una controstrada a servizio delle abitazioni prospicienti alla SP 64.

foto: ufficio stampa Regione Veneto

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Anniversario tempesta Vaia in Veneto, Zaia “Orgoglio per quanto fatto”

VENEZIA (ITALPRESS) – “In questi giorni di quattro anni fa, la Montagna veneta fu investita dalla peggior calamità naturale di sempre. La tempesta Vaia distrusse interi territori, gli alberi caddero a migliaia come bastoncini dello shangai. La gente di montagna, i veneti, l’Italia, capirono che eravamo di fronte a una tragedia violenta, imprevedibile, devastante. Ricordo con orgoglio che, dopo un breve sgomento, scattò la reazione: la Regione, gli Enti Locali, la Protezione Civile regionale, i Vigili del Fuoco migliaia di volontari, semplici cittadini con le lacrime agli occhi e la pala in mano per ricominciare. Oggi possiamo dire che ce l’abbiamo fatta, anche se c’è ancora da lavorare per completare quello che non esito a definire un miracolo di rinascita”. Con queste parole, il Presidente della Regione Veneto ricorda il quarto anniversario dell’inizio della tempesta che sconvolse le montagne del Veneto, dalle Dolomiti bellunesi all’Altopiano di Asiago.
Esattamente il 29 ottobre 2018 la tempesta Vaia si abbattè con violenza mai vista sulla montagna bellunese e vicentina, spazzando via una superficie boschiva pari a 70 mila campi di calcio, più di 15 milioni di alberi. I danni causati da venti anche a 200 chilometri all’ora furono valutati in 3 miliardi di euro. Case e infrastrutture crollate, strade interrotte, ospedali isolati, scuole e ferrovie chiuse, paesi senza elettricità e telefonia, laghi interrati, meraviglie della natura come i Serrai di Sottoguda distrutti. La tragedia causò anche la morte di tre persone. “Il Veneto – dice Zaia – non si è pianto addosso e ha ricostruito in fretta, intraprendendo un Piano da oltre 2.200 cantieri per circa un miliardo, con le opere simbolo della ricostruzione dei Serrai di Sottoguda e della sistemazione del lago di Alleghe. Altri 360 cantieri sono partiti o stanno per farlo. E non ci fermeremo fino a che l’ultima foglia non sarà tornata a posto”.
I primi interventi e la ricostrzuione sono stati gestiti in primis dallo stesso Luca Zaia, nella veste di Commissario ad acta, poi grazie al lavoro del Commissario Ugo Soragni che gli è succeduto, infine, nel gennaio 2022, con il Decreto del Capo Dipartimento della Protezione Civile, che ha individuato la Regione come Amministrazione competente per la gestione ordinaria e la prosecuzione degli interventi. Alla data di conclusione della gestione commissariale, a fine 2021, l’importo complessivo degli interventi di ricostruzione, ripristino e aumento della risposta del territorio ad eventuali future calamità programmati e finanziati nel triennio 2019-2021, assomma a quasi 920 milioni di euro. “Sono lavori sui quali abbiamo investito molto, perchè l’incolumità umana viene prima di tutto – conclude il Governatore – e perchè, se un’altra catastrofecome Vaia dovesse ricapitare non possiamo farci trovare impreparati”.
-foto agenziafotogramma.it-
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Protocollo d’intesa con GSE per la pianificazione energetica

VENEZIA (ITALPRESS) – “Il Veneto è all’avanguardia nell’adozione di misure innovative per il contrasto ai cambiamenti climatici, intende proseguire, insieme al GSE, nell’opera di accelerazione del processo di transizione ecologica a vantaggio dell’ambiente e dell’economia della Regione. Oggi, con la sottoscrizione del protocollo, si compie un ulteriore passo verso il potenziamento della capacità attuativa degli enti locali e di abilitazione degli strumenti necessari a definire i progetti d’investimento, sfruttando tutte le leve finanziarie disponibili”. Il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia ha presentato così il protocollo d’intesa per promuovere lo sviluppo delle fonti rinnovabili, l’efficienza energetica e i processi rigenerativi del territorio veneto, sottoscritto questa mattina a palazzo Balbi insieme all’Amministratore Unico di GSE spa Andrea Ripa di Meana. Presente nell’occasione l’Assessore regionale allo sviluppo economico ed energia Roberto Marcato, che sta seguendo la definizione del nuovo piano energetico regionale.
“Questo accordo rappresenta un passo fondamentale verso l’autonomia energetica: vogliamo rendere il Veneto sempre più indipendente da fonti energetiche esterne – ha precisato Zaia -. Questo è un momento importante perchè stiamo lavorando al nuovo piano energetico, alla cui definizione il GSE fornirà un contributo fondamentale”. Il protocollo triennale tra la Regione del Veneto e il Gestore dei Servizi Energetici (una società del Ministero dell’Economia che in Italia promuove lo sviluppo sostenibile) è, infatti, finalizzato alla collaborazione nel settore energetico, con particolare riferimento alla pianificazione di settore, in un’ottica di transizione, sicurezza e autonomia energetica. In particolare lo scopo è quello di favorire l’attuazione delle politiche energetiche territoriali, potenziare le iniziative sostenibili degli enti locali e diffondere tra gli operatori di settore le informazioni sulla disciplina degli incentivi pubblici e delle misure del PNRR applicabili ai progetti ambientali.
“Il GSE – ha dichiarato l’Amministratore Unico del GSE, Andrea Ripa di Meana – quale promotore della transizione energetica e ambientale del Paese, è lieto di essere a fianco della Regione del Veneto, supportando le amministrazioni locali e gli operatori di mercato nella valutazione del potenziale installativo delle diverse categorie di aree idonee, nella promozione di comunità energiche e autoconsumo diffuso, nonchè dell’efficienza energetica, anche al fine di contenere i costi energetici e contrastare il caro bollette. A integrazione dell’attività operativa, il GSE si impegnerà a sostenere gli Enti locali e le imprese del territorio, con programmi di formazione dedicata”.
Nella programmazione energetica e ambientale, la Regione del Veneto potrà avvalersi del supporto delle piattaforme digitali dedicate e della condivisione di strumenti di monitoraggio specifici del GSE.

foto: ufficio stampa regione Veneto

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