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Tre giorni di pulizia fondali del sito le Tegnùe di Chioggia

VENEZIA (ITALPRESS) – Tre giorni dedicati alla pulizia dei fondali del sito Le Tegnùe di Chioggia. Dal 22 al 24 agosto un team di subacquei specializzati si immergerà nelle acque antistanti il litorale di Chioggia per procedere al recupero di reti da pesca e marine litter (rifiuti marini) che si trovano adagiati nei fondali di uno dei luoghi più preziosi della costa veneta, tanto particolare che il Comune di Chioggia in qualità di ente gestore del sito ha avviato il percorso di candidatura nella Lista Propositiva (Tentative List) dei siti che potranno successivamente diventare Patrimonio Mondiale Materiale Naturalistico o Culturale dell’UNESCO (Convenzione UNESCO 1972).
“Nell’ambito del progetto Poseidone, fra le attività che la Regione del Veneto deve realizzare, la campagna di pulizia rimozione delle reti da pesca e marine litter nel sito di Natura 2000 IT3250047 “Tegnùe di Chioggia” rappresenta l’azione più significativa, incisiva e concreta per preservare un habitat particolare in un ambiente marino che sta diventando sempre più fragile – sottolinea l’assessore regionale alla Pesca, Cristiano Corazzari -. Esprimo soddisfazione per la realizzazione di un intervento concreto di conservazione e valorizzazione di un importante sito marino della rete Natura 2000 che ha visto la sinergica collaborazione di diversi enti come la Regione, il Comune, la Questura e altri ancora, attivi nel raggiungimento del risultato finale”.
La Regione del Veneto si è coordinata con ISPRA per identificare fra le diverse aree del sito quella più adatta all’intervento che in questa campagna riguarderà l’area 3. Il Nucleo Sommozzatori della Polizia di Stato della Questura di Venezia ha svolto l’indagine preliminare nel sito individuando le aree che maggiormente necessitano di un intervento mirato. Il Comune di Chioggia ha coinvolto tutti i soggetti necessari all’ avvio dell’attività: la Capitaneria di Porto di Chioggia, il Provveditorato Generale dello Stato e l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale che hanno rilasciato le autorizzazioni; Il Gruppo Veritas spa che interverrà nella fase di smaltimento del rifiuto.
Il Raggruppamento Temporaneo d’impresa tra Laguna Project snc e Idra srl Lavori subacquei – Archeologia & Ambiente realizzerà l’intervento che prevede per due giorni il taglio e l’accumulo al fondo dei rifiuti; nel corso dell’ultimo giorno si procederà a sollevare mediante palloni di spinta il materiale accumulato nel fondo e a raccogliere l’item di piccole dimensioni.
Questa campagna verrà replicata anche il prossimo anno. L’intervento è parte di un più ampio progetto strategico co-finanziato dall’Unione europea nell’ambito del Programma Interreg VI-A Italia-Slovenia per un budget complessivo di 4.375.000,00 € di cui la Regione del Veneto è partner.
Il progetto – iniziato il 01.01.2023 per terminare il 31.12.2025 – si estende, a partire da Chioggia, lungo la costa del Veneto, Friuli Venezia Giulia e Slovenia con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo locale favorendo la tutela della natura e della biodiversità, lo sviluppo di infrastrutture verdi e blu nei siti Natura 2000, la diminuzione della pressione turistica sui parchi naturali e sulle aree ad alta naturalità e di favorire la biodiversità in agricoltura per il miglioramento del paesaggio, la tutela delle specie autoctone e la diffusione della conoscenza.
L’Obiettivo di policy che sta alla base del progetto è quello di un’Europa più verde e libera da CO2, che tiene in considerazione la lotta ai cambiamenti climatici anche attraverso la tutela e l’implementazione della biodiversità e delle infrastrutture verdi e blu.
Il partenariato è composto da 12 partner: VeGAL (Gal Venezia Orientale) lead partner, Regione del Veneto (RVE), Consorzio di Bonifica Veneto Orientale (CBVO), CORILA (Consorzio per il coordinamento delle ricerche inerenti al sistema lagunare di Venezia), Comune di Staranzano, Fondazione WWF Italia (WWF), Regionalni razvojni center Koper (RRC), Javni zavod Krajinski park Strunjan, Društvo za opazovanje in proucevanje ptic Slovenije (DOPPS), Obcina Ankaran (ANK), Znanstveno-Raziskovalno Središce Koper (ZRS), Kmetijsko gozdarska zbornica Slovenije Kmetijsko gozdarski zavod Nova Gorica (KGZS).

– Foto: ufficio stampa Regione Veneto –

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Zaia “Contrario allo Ius Soli, su Ius Scholae tempi troppo lunghi”

VENEZIA (ITALPRESS) – “Francamente non ho la più pallida idea di che cosa farò, ogni giorno mi assegnano da qualche parte. L’ultima è alla presidenza del Coni…”. Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha risposto così in una intervista sul quotidiano La Ragione alla domanda sul suo futuro politico in occasione del quarto appuntamento della rassegna letteraria “Autori in Costa”. Parlando del suo libro “Fai presto, vai piano” – edito da Marsilio e presentato in Costa Smeralda – il confronto soprattutto sui giovani, sulla generazione dei nativi digitali. “I ragazzi, come sottolineo sin dal titolo che era la raccomandazione di mia madre, devono capire di dover vivere fino in fondo la vita, cogliere le loro opportunità, non arrendersi alla narrazione nostalgica e pessimista che tanti adulti riservano loro”. sull’autonomia differenziata, la sfida della sua vita politica. “Mi amareggia – ha detto – l’insistere sul ‘spacca Italià, perchè è una colossale fregatura proprio nei confronti dei cittadini del meridione d’Italia. Sono loro le prime vittime di una mala gestione e di una cattiva interpretazione del centralismo, che peraltro tradisce gli stessi principi costituzionali. Anche con la riforma voluta dalla sinistra del Titolo V nel 2001. Non si spacca proprio niente, si invita ad un’assunzione di responsabilità, perchè non si spartiscano povertà e disservizio, ma efficienza e ricchezza”.
“Prendete la sanità, in buona parte regionalizzata proprio per effetto del Titolo V: si sostiene che le regioni del Nord guadagnino con il'”turismo sanitariò dei cittadini del Sud. Accogliamo migliaia di nostri concittadini per interventi di estrema gravità e dagli alti costi e di sicuro non ci guadagniamo nulla. In Veneto, vige il principio che tutti verranno curati indipendentemente dalla propria origine, provenienza, per tacere di etnia o altro”.
“Sui diritti -prosegue Zaia – ho invocato recentemente una ‘no fly zonè, perchè non si può andare avanti con questo rinfacciarsi le rispettive ideologie. Si pensi al fine vita”. Sulla questione della cittadinanza, il presidente della Regione Veneto rincara la dose: “Anche qui è tutto un confronto per partito preso, mai qualcuno che si chieda – come io chiedo – cosa fare della doppia cittadinanza. Ci sono Paesi come la Germania che la escludono, possiamo almeno parlarne? Anche per aiutare a comprendere che valore diamo alla cittadinanza italiana. Quanto allo Ius soli non lo applica più nessuno, tranne gli Stati Uniti d’America e sono personalmente contrario”.
Sulla polemica legata allo Ius scholae: “Adesso è tutto un gran parlare di proposte da sinistra, ma osservando più da vicino quella che avrebbe maggior forza e considerata la legge attuale, la differenza sarebbe nell’ordine di due o tre anni al massimo… Piuttosto quando un ragazzo nato in Italia e dopo aver frequentato le nostre scuole arriva al momento della concessione della cittadinanza sarebbe il caso di non impiegarci quattro o cinque anni”.

Foto: Agenzia Fotogramma –

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A Portogruaro un centro pubblico per i disturbi dell’alimentazione

VENEZIA (ITALPRESS) – Sorge a Portogruaro, in Veneto, uno dei rarissimi Centri di Riferimento per i Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) interamente pubblici in Italia.
La struttura, che costituisce un ampliamento di quella già precedentemente in attività, è costata un milione 466 mila euro, con un contributo regionale di 300 mila e il rimanente con fondi dell’Azienda Ulss 4 Veneto Orientale, ed è stata inaugurata dall’assessore alla Sanità e Sociale della Regione Veneto, Manuela Lanzarin, presenti, tra gli altri, l’assessore regionale Francesco Calzavara, la presidente della Commissione Sanità del Consiglio regionale Sonia Brescacin, il consigliere regionale Fabiano Barbisan, il sindaco Luigi Toffolo assieme a numerosi sindaci dell’area, il DG dell’Ulss 4 Mauro Filippi.
“Il fatto che si tratti dell’unico Centro con queste caratteristiche interamente pubbliche – ha detto Lanzarin – dimostra come l’interesse in Veneto per queste malattie sia elevatissimo, alla luce del fatto che si tratta di patologie in continuo aumento, accresciute ed aggravate dalle conseguenze psicologiche del Covid, e con tempi di insorgenza sempre più anticipati tanto da colpire ragazzini e ragazzine di 10-11 anni. Nel 2022-2023 abbiamo registrato 1.350 prime visite, 3.000 pazienti seguiti, 1.000 ricoveri e 350 accessi al Pronto Soccorso, numeri rilevanti”.
“Il Veneto – ha proseguito – è ben strutturato su questo fronte, con due Centri di Riferimento regionali (le Azienda Ospedaliere di Padova e Verona) tre provinciali (le Ullss 2 Marca Trevigiana, 4 Veneto Orientale e 8 Berica) e ambulatori specifici in tutte le Ullss. Ma qui a Portogruaro è stato raggiunto un livello di eccellenza vera e propria. Portogruaro è infatti l’unico Centro interamente pubblico in Italia che dispone di tutti i livelli di offerta per i Disturbi del Comportamento Alimentare: ambulatori specializzati per l’inquadramento diagnostico e la presa in carico, 6 posti di Centro diurno, 10 posti di Comunità Terapeutica Riabilitativa Protetta a media intensità per utenti adulti con più di 18 anni, 9 posti di Comunità Terapeutico Riabilitativa Protetta ad elevata Intensità per minori (che con l’ampliamento odierno salgono a 12), 6 posti letto di degenza pediatrica all’Ospedale di Portogruaro, percorsi di inserimento/ reinserimento lavorativo per utenti maggiorenni. Nel 2023, l’Unità Operativa Disturbi Alimentari di Portogruaro ha avuto 377 utenti in carico, gestito 8.309 giornate di presenza in Comunità, erogato 5.562 prestazioni ambulatoriali”.

– Foto: Ufficio stampa giunta Regione del Veneto –

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Pirati della strada, Zaia “Ripetersi situazioni è intollerabile”

VENEZIA (ITALPRESS) – “L’omissione di soccorso è un reato grave. Chi dopo un incidente non si perita di verificare che danni ha causato e se le persone coinvolte hanno bisogno di aiuto, non viene meno solo alla correttezza dettata dal senso civico ma anche al codice penale. Non è accettabile confrontarsi ancora con la notizia di un investimento, per fortuna in questo caso pare senza gravi conseguenze, in cui l’investitore si allontana rapidamente senza fermarsi. Li chiamano pirati della strada; lasciamo la pirateria ai libri di avventura perchè, una volta che ne è provata la responsabilità penale, questi personaggi diventano solo delinquenti”.
Con queste parole il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, esprime una riflessione di seguito al caso del paraciclista travolto ieri a Dolo (Venezia).
“Siamo di nuovo di fronte a un investimento stradale dopo il quale pare che l’automobilista abbia proseguito la sua corsa senza fermarsi – prosegue il Governatore -. Spero che le indagini, o la buona fede dell’automobilista, producano presto un riconoscimento e un chiarimento. In queste situazioni, una volta che viene confermata la responsabilità e la volontarietà della fuga, la comunità si attende che, nel rispetto di quanto è previsto dalla legge, venga applicata la pena con rigore. Non è possibile che si verifichino casi simili; nel Veneto è già successo altre volte. Se dovesse servire, eventualmente, potrebbe, essere utile anche inasprire le pene”.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

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Zaia “Il mercato del lavoro cresce, aumentano le assunzioni in Veneto”

VENEZIA (ITALPRESS) – “Arrivano buoni segnali dal nostro mercato del lavoro che a luglio si stabilizza e torna a crescere con un aumento delle assunzioni del +4% e con 7.600 posizioni in più di lavoro dipendente. Possiamo parlare di un assestamento complessivo dato che nell’intero 2024 il bilancio occupazionale fa registrare un soddisfacente +84.100 posti di lavoro, un risultato lievemente al di sopra dei livelli del 2019 e 2022, di poco inferiore rispetto allo scorso anno. Da segnalare le 44.800 posizioni di lavoro in più nei servizi turistici da inizio anno e la tenuta del settore primario”. E’ il commento del presidente della Regione del Veneto Luca Zaia sui dati pubblicati su La Bussola di Veneto lavoro che riporta i dati di luglio sull’andamento dell’occupazione nella regione. I dati luglio portano ad un saldo positivo nei primi sette mesi del 2024 in tutte le province, seppur ridimensionato rispetto allo stesso periodo 2023 a Vicenza, Padova e Treviso. Quella trevigiana, che ancora risente degli effetti di alcune cadenze stagionali nel terziario, è anche l’unica provincia a registrare un saldo negativo nel mese di luglio (-500), seppure migliore rispetto allo scorso anno.
La domanda di lavoro diminuisce a Venezia (-4%), Vicenza (-4%) e Treviso (-2%), mentre registra un incremento a Belluno (+6%) e Verona (+2%). Più stabile l’andamento a Padova (+1,2%) e Rovigo (+1,6%).
“Positivo tra i comparti quello dell’agricoltura, che da inizio anno registra un saldo più favorevole rispetto allo scorso anno (+10.300 posizioni lavorative a fronte di +9.000 del 2023) e un aumento delle assunzioni dell’11% – evidenzia Zaia -. Nel settore industriale, l’occhialeria registra +26% delle assunzioni e 700 posti di lavoro in più, al resto dei comparti prestiamo particolare attenzione, tenendo conto del rallentamento fisiologico estivo. In un contesto globalmente positivo della nostra economia, con indicatori che dimostrano quanto il Veneto sia traino a livello nazionale, la Regione continuerà a monitorare il settore produttivo che risulta influenzato da molti elementi di carattere internazionale e congiunturale. A partire da settembre avremo elementi maggiori per capire eventuali evoluzioni”.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

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Giunta veneta approva il bilancio di previsione, Zaia “Manovra rigorosa”

VENEZIA (ITALPRESS) – “Abbiamo approvato il bilancio di previsione 2025-2027 e il Veneto è la prima regione ad approvare questa manovra triennale, assolutamente rigorosa e attenta ai bisogni dei cittadini su diversi fronti, dalla sanità e sociale all’ambiente, e nuovamente tax free. Infatti, per il quindicesimo anno consecutivo non applichiamo nuove tasse e progettata per lasciare nelle tasche dei veneti 1 miliardo e 179 milioni. Un bilancio che cuba 18 miliardi e 476 milioni di euro, che consentirà alla Regione di poter disporre fin dal 1 gennaio 2025 delle necessarie coperture finanziarie per procedere con le attività e gli investimenti a favore di cittadini ed imprese. Il bilancio di previsione di una regione a statuto ordinario è un documento programmatico fondamentale che prevede e autorizza le spese e le entrate della regione per un determinato periodo, e dimostra la trasparenza della politica regionale”. Con queste parole il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ha presentato la manovra di bilancio, approvata nel corso della seduta di Giunta regionale a Palazzo Balbi. Si tratta del documento fondamentale che guida la pianificazione economica e finanziaria per un triennio, redatto e approvato annualmente dal Consiglio regionale.
“Questa manovra, capace di rispettare il timing annuale, riflette l’efficienza della macchina regionale, risponde ai bisogni del presente e dimostra di saper programmare in maniera virtuosa il futuro – ha proseguito il governatore -. Il bilancio è improntato a dare risposte alle esigenze/necessità di servizi nel settore sociale, produttivo, educativo-assistenziale, alle opere pubbliche, e riesce a dare spazio anche a nuove iniziative legislative (2 milioni di euro al Consiglio regionale per 3 anni e nuovi articoli sul Collegato che cubano 4 milioni di euro, di cui 2 milioni destinati alle Province per la difesa del suolo) senza incidere sui costi di funzionamento dell’ente. Ricordo, infatti – ha aggiunto – che anche nel 2023 il Veneto si è confermato la Regione con la spesa di funzionamento più bassa tra le regioni a statuto ordinario, con un valore di 115,9 euro per abitante. Anche questo indicatore – ha concluso – dimostra l’efficienza dell’operatività regionale”.

– Foto: Ufficio stampa Giunta Regione Veneto –

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Inaugurata a Belluno nuova risonanza magnetica

VENEZIA (ITALPRESS) – “All’ospedale di Belluno inauguriamo una nuova Risonanza magnetica di ultima generazione, un esempio di elevata innovazione tecnologica con applicazione dell’intelligenza artificiale per facilitare i percorsi diagnostici. Un investimento nel solco di un programma della Regione del Veneto che ogni anno destina circa 70 milioni di euro per finanziare un continuo aggiornamento e rinnovo del parco delle attrezzature sanitarie. Un impegno costante; alcune acquisizioni, come in questo caso, le abbiamo portate a termine anche sfruttando i contributi del PNRR per una parte dell’importo”. Con queste parole l’assessore regionale alla Sanità e alle Politiche sociali del Veneto, Manuela Lanzarin, ha inaugurato all’Ospedale San Martino di Belluno il nuovo Tomografo a Risonanza Magnetica 1,5 Tesla, apparecchiatura che consente, grazie a software avanzati, l’acquisizione precisa di immagini in tempi molto ridotti e con qualità superiore.
L’investimento complessivo è stato di 2,1 milioni di euro (1,3 per l’acquisto dell’apparecchiatura e 900.000 per adeguamento e ristrutturazione dei locali). Della somma totale, 921.491 euro provenienti da fondi PNRR e i restanti da determinanti finanziamenti regionali. Un investimento che segna un nuovo importante traguardo per l’ospedale bellunese, a pochi mesi dalla realizzazione della nuova Gamma Camera in Medicina nucleare, finanziata con 850 mila euro.
All’inaugurazione odierna, l’Assessore è stata ricevuta dal commissario dell’Ulss 1 Dolomitica, Giuseppe Dal Ben. Era presente il primo cittadino di Belluno, Oscar De Pellegrin.
“Ogni consegna di un innovativo macchinario segna un punto d’arrivo a beneficio dei cittadini e di tutto il territorio – ha sottolineato Lanzarin -. Le tecnologie di ultima generazione consentono diagnosi più veloci e precise, più puntuali e sono meno invasive quindi garantiscono un approccio più sereno per il paziente e una qualità di vita migliore”.
-foto ufficio stampa Regione Veneto-
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Fine vita: Zaia “Anche dalla Chiesa sia apre uno spazio di riflessione”

VENEZIA (ITALPRESS) – “Il documento-vademecum sui temi etici e sul fine vita, i cui contenuti sintetici sono stati diffusi dalle agenzie di stampa e permettono una prima analisi, dimostra ancora una volta come la Chiesa sia un’attenta osservatrice delle istanze che emergono dalla società, in particolare dal complesso universo di chi affronta malattie incurabili,” dichiara il Presidente Zaia, dopo aver appreso i contenuti del “Piccolo lessico del fine vita” elaborato dalla Pontificia Accademia per la Vita e consegnato a Papa Francesco.
“Anche dalla Chiesa si apre ora uno spazio di riflessione sulla possibilità di mediazioni giuridiche in materia di fine vita e suicidio assistito, in una società pluralista e democratica che oggi presenta un vulnus normativo su questo tema. Possiamo affermare che si tratta di un segnale significativo proveniente dal Vaticano. E’ fondamentale che venga approvata una legge che rispetti le diverse posizioni; un intervento legislativo deve essere richiesto da tutti coloro che desiderano che il fine vita sia normato per legge, e non gestito, come avviene attualmente, attraverso una sentenza,” aggiunge il Presidente Zaia.
“Oggi, infatti, in virtù della nota sentenza della Corte Costituzionale del 2019, un cittadino è già padrone di decidere il proprio fine vita, purchè abbia una malattia con prognosi infausta, soffra intensamente, sia libero nella scelta e dipenda da supporti vitali. Tuttavia, la sentenza non stabilisce nè le tempistiche nè le modalità, e non legittima la gestione dell’assistenza ai pazienti da parte delle strutture sanitarie, che si affidano alle scelte volontarie di medici e infermieri. E’ importante che anche chi dubita dell’efficacia di una gestione senza una legge chiara, con precise indicazioni sul fine vita, o teme che si possa spingere un malato terminale a scegliere il fine vita sotto pressioni esterne, richieda una normativa che garantisca una protezione rigorosa e tuteli la libertà di scelta del paziente fino in fondo. Infine, chi è contrario alla libera scelta sul fine vita dovrebbe chiedere una legge per impedirne la pratica. In sintesi, serve un dibattito serio e una legge, quali che siano le conclusioni. Questo rappresenta un passo avanti in termini di civiltà,” secondo il Presidente della Regione Veneto.
“L’apertura lungimirante del Vaticano su questo tema, che tocca un aspetto etico profondo, riflette la complessità del contesto sanitario odierno, in cui le cure sono così avanzate da sollevare inevitabilmente questioni etiche. E’ importante sottolineare che, almeno in Veneto, i casi di richiesta del fine vita non sono motivati dalla mancanza di cure palliative, che rappresentano la prima scelta e una priorità nella nostra regione, dove siamo leader in questo ambito. Tuttavia, non si può ignorare che alcuni pazienti che si avvicinano al fine vita rifiutano le cure palliative per motivi personali e intimi, una scelta che abbiamo l’obbligo di rispettare. Ricordiamo che, oltre alla sentenza della Corte Costituzionale, nel 2017 il nostro Paese si è dotato delle disposizioni anticipate di trattamento, che vanno nella stessa direzione. Questo è un tema etico e profondo che richiede rispetto per le idee di tutti, ma è altrettanto vero che la libertà di scelta del paziente deve venire prima di tutto,” conclude Luca Zaia.

foto: Agenzia Fotogramma

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