VENEZIA (ITALPRESS) – L’assessore al Turismo della Regione del Veneto Federico Caner ha partecipato, oggi, alla sesta commissione consiliare a Villa dei Vescovi, villa veneta situata in località Luvigliano, nella frazione di Torreglia (Padova). La costruzione risale al Rinascimento e si ispira ad una domus romana: primo esempio di riscoperta della classicità romana nell’entroterra della Serenissima, che custodisce uno straordinario esempio di decorazione ad affresco ispirata all’arte romana antica nel Veneto, precedente all’ innovazione imposta da Paolo Veronese. La Villa è stata dichiarata monumento nazionale ed è di proprietà del FAI, il Fondo Ambiente Italiano, dal 2005. “Viaggiare significa arricchirsi conoscendo anche il territorio. Il Veneto, infatti, investe molto sulla promozione delle ville storiche, luoghi che custodiscono storia, arte e cultura – ha riferito Caner -. Le Ville sono il punto di partenza di numerosi itinerari alla scoperta delle ricchezze conservate tra mare e laguna, colline e montagne, laghi e città d’arte. Un patrimonio veneto, talvolta poco conosciuto ma che, grazie a iniziative come quelle proposte dal FAI, possono diventare un’occasione per rafforzare l’offerta turistica, come quella dei Colli Euganei”.
Sono in totale 3 i beni di proprietà del FAI in Veneto: il Monte Fontana Secca di Quero Vas, il negozio Olivetti a Venezia e Villa dei Vescovi di Luvignano di Torreglia. Quest’ultimo, per numero di visitatori a livello nazionale rappresenta il terzo bene FAI.
“Il Rinascimento dei Colli Euganei parte proprio dalla riscoperta di questi luoghi che hanno la possibilità di offrire al turista un’esperienza coordinata – prosegue l’Assessore -. Perseguendo questo obbiettivo, cioè quello di fare sistema tra operatori turistici potranno essere lanciati anche nuovi prodotti legati al cicloturismo, all’enogastronomia, ma anche al turismo letterario. Questo per arricchire l’offerta del territorio e rispondere in modo propositivo alle esigenze di un turista evoluto e contemporaneo”.
“Oggi sui Colli Euganei, la OGD Terme e Colli ha saputo integrare un prodotto turistico maturo come il termale, con il territorio e le sue eccellenze – ha concluso l’Assessore regionale al turismo -. L’auspicio è che in futuro questa buona pratica possa favorire la nascita di nuovi club di prodotto, frutto del lavoro di squadra tra operatori del territorio”. Al tavolo è intervenuto anche il dottor Alessandro Armani, direttore responsabile operativo del FAI di Villa dei Vescovi, il quale ha sottolineato l’importanza della programmazione culturale e della valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico per sostenere la crescita del turismo veneto.
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Caner “Colli Euganei patrimonio che rafforza l’offerta turistica”
Inaugurato il ponte “Dino Limoni” sulla strada regionale 10 a Legnago
VENEZIA (ITALPRESS) – “Un anno fa è stata posata la prima pietra, segnando l’inizio degli interventi di ristrutturazione. Oggi, al termine della prima fase dei lavori e con la sua apertura al traffico, il Ponte Limoni ritrova il suo ruolo, tornando ad essere un importante collegamento che unisce le due rive dell’Adige, consentendo alla Strada Regionale 10 di collegare la pianura veronese con la provincia di Padova e il Vicentino”.
Così la Vicepresidente e Assessore alle Infrastrutture e Trasporti della Regione Veneto Elisa De Berti, presente oggi alla cerimonia di apertura al traffico del ponte “Dino Limoni” sulla SR 10, dopo una serie di opere di risanamento rientranti in interventi di messa in sicurezza.
Realizzato nel 1985, il ponte Dino Limoni di Legnago, soggetto a fenomeni di usura e degrado – anche a seguito delle piene verificatesi in concomitanza con la tempesta Vaia – è stato sottoposto ad una serie di interventi di riqualificazione, nell’ambito delle opere sistematiche di manutenzione straordinaria e di adeguamento funzionale e strutturale previsti da Veneto Strade.
I lavori effettuati in questi mesi, che hanno garantito il mantenimento del doppio senso di circolazione per ridurre al minimo i disservizi al traffico veicolare, sono consistiti in una nuova pavimentazione, nell’impermeabilizzazione su tutto il ponte, nella sostituzione delle barriere di bordo con rifacimento del cordolo di ancoraggio al ponte, nella protezione e impermeabilizzazione del calcestruzzo degli impalcati, della faccia esterna e dell’intradosso delle due travi esterne, ed infine nella predisposizione di tubazioni e basamenti per l’impianto di illuminazione a led da montare sui nuovi guardrail. La seconda fase dei lavori proseguirà nei prossimi mesi e si concluderà entro l’anno. L’intervento complessivo è stato finanziato con tre ordinanze del Commissario Delegato per l’emergenza Vaia per un importo totale di 6.447.933,28 euro.
“A lavori ultimati – ha spiegato la Vicepresidente – il ponte Limoni verrà dotato di un sistema di monitoraggio permanente in fibra ottica, con lo scopo di rilevare in tempo reale eventuali anomalie sul comportamento statico dell’opera. Questo sistema sarà inoltre in grado di misurare costantemente il peso dei mezzi che attraverseranno il ponte, raccogliendo tutte le informazioni utili sul carico indotto dal traffico: sul ponte, attualmente, oltre agli elevati carichi veicolari standard, giornalmente viaggiano circa una cinquantina di mezzi a carico eccezionale. Si garantiranno quindi una gestione ed una pianificazione più intelligente degli interventi da attuare, man mano che risultino necessari”.
“Dal 2018 la Regione ha stanziato oltre 30 milioni di euro per la messa in sicurezza della rete – ha concluso la Vicepresidente – La riqualificazione del Ponte Limoni si inserisce all’interno di un costante lavoro da parte della Regione, consapevoli che la manutenzione dell’esistente ha un’importanza fondamentale, non inferiore alla realizzazione di nuove infrastrutture. Attraverso Veneto Strade si continua a presidiare la circolazione viaria per migliorare la qualità del servizio ai cittadini”.
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Reddito Cittadinanza, Regione Veneto segnala 7.500 presunte violazioni
“Come Regione, fino ad oggi, abbiamo segnalato all’Inps 7.500 destinatari di reddito di cittadinanza per i quali abbiamo ravvisato una presunta violazione della condizionalità e, in questo mese, siamo in attesa di segnalarne altri 900. Il reddito di cittadinanza si dimostra un fallimento. Non è certo lo strumento più indicato per accompagnare verso il mondo del lavoro e traghettare fuori dalle condizioni povertà”. Questo il commento dell’assessore regionale al Lavoro, Elena Donazzan di fronte agli ultimi dati forniti da Veneto Lavoro. “Fin dall’inizio la Regione del Veneto – sottolinea l’assessore – ha sempre ritenuto che gli strumenti idonei siano politiche attive per il lavoro e l’inserimento occupazionale ma ci siamo attenuti alla legge. Abbiamo dovuto constatare che una volta fatta la legge qualcuno ha subito trovato l’inganno, puntando su un sistema debole di controllo. Come Veneto non siamo stati a guardare e, nonostante la legge non preveda un controllo da parte delle Regioni, attraverso i centri per l’impiego e Veneto Lavoro noi abbiamo sfruttato la legittima funzione di chiamare il percettore di reddito per offrire delle proposte di lavoro e per dare senso alla condizionalità. Questa, infatti, prevede che se un’offerta di lavoro non è accettata per tre volte si perde il reddito”. “Non è stato semplice perchè durante il Covid è stato possibile godere di una sospensione della condizionalità – aggiunge -. Ma sfruttando al massimo le proprie competenze il Veneto ha proceduto alla segnalazione all’Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza di quelle che ritiene irregolarità. Queste con grande spirito di collaborazione hanno fatto un poderoso lavoro sia in autonomia sia su nostra segnalazione. Risultato: migliaia di persone che percepiscono il reddito di cittadinanza che non dovrebbero percepire”. I dati di Veneto Lavoro ritraggono un quadro generale in cui, al 23 marzo 2022, i percettori di Reddito di Cittadinanza in carico ai Centri per l’impiego del Veneto risultano complessivamente 12.808. Di questi, 10.391 hanno un Patto per il lavoro in corso (81%) e in 2.417 (19%) sono in attesa di prima convocazione o di riconvocazione. I beneficiari esonerati o esclusi dalla stipula del Patto (nella maggior parte dei casi perchè già occupati o disabili) o rinviati ai Servizi sociali del Comune di residenza per la stipula del Patto per l’inclusione sociale sono 9.212. In 17.119 risultano decaduti dal beneficio in quanto non più in possesso dei requisiti per poter ricevere il RdC. In 8.693 hanno terminato il periodo di fruizione del Reddito di Cittadinanza senza più richiederlo. Complessivamente circa 12.600 percettori risultano attualmente occupati rispetto al totale dei percettori soggetti alla convocazione presso il Centro per l’Impiego, che secondo gli elenchi comunicati da Anpal ammontavano complessivamente a 47.832 persone. Si tratta prevalentemente di soggetti esonerati o esclusi dalla stipula del patto perchè lavoratori con contratti brevi, ad orario ridotto o comunque nei limiti di reddito previsti per l’accesso al RdC, di soggetti ancora da convocare per il primo appuntamento o di persone occupate successivamente all’accoglimento della domanda o della stipula del Patto per il lavoro e quindi decadute dal beneficio. I percettori di RdC che risultano ad oggi occupati, dopo aver stipulato e successivamente concluso un Patto per il Lavoro, sono circa 2.200, il 28% di quanti hanno terminato il Patto per il Lavoro. Sempre Veneto Lavoro fa sapere che, secondo i dati Inps, nel 2021 i nuclei familiari percettori di almeno una mensilità di Reddito di Cittadinanza sono stati in Veneto 40.124, per un totale di 88.229 persone coinvolte, con un importo medio mensile di 446,80 euro. Nell’ultimo mese disponibile (febbraio 2022) hanno percepito il RdC 40.303 persone appartenenti a 19.324 nuclei familiari, di cui: 8.968 persone in provincia di Verona, 8.056 in provincia di Padova, 7.980 di Venezia, 5.702 di Vicenza, 5.558 di Treviso, 3.191 di Rovigo e 848 di Belluno. L’importo medio più elevato si registra a Rovigo con 537,75 euro mensili, il più basso a Belluno con 479,44 euro, per una media regionale di 525,81 euro. (ITALPRESS).
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In Veneto 15 opere per potenziare i reticoli idrografici
VENEZIA (ITALPRESS) – Su proposta dell’assessore all’Ambiente e Dissesto idrogeologico Gianpaolo Bottacin, la Giunta regionale del Veneto ha approvato una serie di nuove importanti opere che garantiranno maggior sicurezza al territorio attraverso il miglioramento della funzionalità idraulica dei reticoli idrografici, con particolare riferimento a interventi in aree per la salvaguardia della pubblica e privata incolumità e dei beni e delle attività produttive.
“Si tratta di quindici interventi, distribuiti sul territorio regionale, per un valore di oltre 14 milioni di euro – spiega l’assessore regionale – che nascono da un percorso condiviso con le strutture regionali di riferimento e che hanno trovato anche la positiva valutazione da parte delle rispettive Autorità di bacino distrettuale compenti, Alpi Orientali e Po a seconda del territorio di interesse”.
“Sono lavori che potremo realizzare grazie al riparto del fondo per gli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del paese 2018 – prosegue l’assessore – e che abbiamo potuto acquisire grazie a una serie di progettualità che avevamo già in campo e di cui ora avvieremo la realizzazione”.
Gli interventi, che interessano i territori di tutte le province venete, riguardano sia le reti idrauliche principali che quelle minori.
“Con questi ulteriori interventi, che aggiungiamo alle già molte opere in campo date dalla programmazione ordinaria e da quelle delle gestioni commissariali -conclude l’assessore – continua il nostro importante percorso per aumentare la sicurezza e la resilienza del territorio”.
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Fondazione Venezia Capitale Mondiale Sostenibilità, Zaia “Già operativi”
VENEZIA (ITALPRESS) – Il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia insieme al Sindaco di Venezia Luigi Brugnaro è stato nominato all’unanimità vicepresidente della fondazione “Venezia capitale mondiale della Sostenibilità” dal comitato di indirizzo, riunitosi ieri per la prima volta nella sua sede alle Procuratie Vecchie in piazza San Marco e presieduto da Renato Brunetta.
“Ringrazio per questa nomina che rappresenta un impegno importante considerato che siamo chiamati ad affrontare un progetto che potrà realizzare grandi cose per la sostenibilità, per Venezia, per il Veneto ma anche per il mondo intero – riferisce il Presidente del Veneto -. Il tavolo è operativo e da oggi ci vedrà impegnati a concretizzare quello che fino ad oggi era solo nero su bianco. Parlo di promozione del territorio, ricerca e innovazione, i capisaldi di questo piano che ha l’ambizione di promuovere un’azione condivisa che possa produrre ricadute e impatti positivi per tutta la regione”.
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Approvato in commissione il pdl sulla protezione civile in Veneto
VENEZIA (ITALPRESS) – La Protezione Civile del Veneto ha ricevuto, ai tempi della tempesta Vaia, i complimenti del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che la qualificò come una eccellenza nazionale. Un sistema “eccellente” regionale che, nel tempo, a fronte di una Legge che risale agli anni Ottanta, ha saputo rinnovarsi con atti amministrativi e procedure che, man mano, in caso di emergenza sul territorio, ha collaudato, dimostrandone il buon funzionamento e l’efficacia.
Oggi viene fatto un ulteriore passo in avanti in Veneto, perchè tutte queste procedure diventeranno Legge: la II Commissione, infatti, ha approvato il progetto di Legge per la Protezione Civile che mette ordine e norma tutti questi provvedimenti amministrativi che sono stati realizzati, negli ultimi anni, per determinare l’organizzazione della PC in Veneto.
“Un ringraziamento va a tutti i consiglieri, a iniziare dalla Presidente della Commissione – ha dichiarato l’Assessore regionale alla Protezione Civile Gianpaolo Bottacin- che hanno condiviso e approvato questo Progetto di Legge. Sono certo che la medesima condivisione e approvazione si concretizzerà rapidamente anche in Consiglio. Con questo PDL, infatti, abbiamo fotografato un sistema esistente che ha già dato ottimi risultati e riscontri durante le emergenze in maniera pratica, perchè lo abbiamo sperimentato sul campo. Un sistema che è stato definito una eccellenza dal Presidente Mattarella, per cui sarebbe paradossale modificarlo in corso d’opera una volta che sappiamo per certo che è validissimo”.
“Con l’approvazione in Commissione – ha continuato l’Assessore – si dimostra che si è compreso che, consolidare un sistema che funziona e che è una eccellenza a livello nazionale, era la cosa da fare. Il PDL permette di consolidare in legge delle procedure e delle modalità di gestione delle emergenze che già abbiamo sperimentato durante alcuni disastri come quello recente di Vaia. Ad esempio: l’istituzione della Unità di Crisi; gli ambiti territoriali che prendono il posto dei distretti; le Consulte provinciali della PC, ecc. Il ruolo della Regione rimane quindi centrale anche alla luce del fatto che dal 2018 i Presidenti delle Regioni sono diventati autorità di PC”.
“Un PDL – ha aggiunto – che punta molto sulla prevenzione e sulla previsione, due aspetti su cui abbiamo lavorato tanto in questi anni come Protezione Civile e che sono stati decisivi anche nell’evento Vaia dove si sono evitate, in questo modo, molte vittime. A livello di prevenzione, ad esempio, ricordo il riconoscimento nella pianificazione di PC del Piano di adattamento ai cambiamenti climatici (ovvero il Piano Casarin D’alpaos) che prevede tutta una serie di opere di prevenzione che hanno dimostrato la loro efficacia perchè, con eventi peggiori di quelli successi nel 1966 e del 2010 in Veneto, abbiamo riscontrato danni minori. Si è puntato moltissimo anche al ruolo dei volontari, cuore pulsante della PC e alla loro formazione che già adesso li pone al top in Italia”.
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Inaugurato “Progetto Fuoco” a VeronaFiere
VENEZIA (ITALPRESS) – “Ho inaugurato a Verona l’esposizione “Progetto Fuoco”. Ancora una volta la fiera di Verona è sul pezzo: 800 espositori, di cui il 40% stranieri, 60mila visitatori previsti. In un periodo in cui si parla di sostenibilità e di autonomia energetica, qui si può trovare un’alternativa al caro-bollette”. Con queste parole il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia è intervenuto all’apertura di una kermesse rimasta ferma, causa Covid, per 26 mesi. La manifestazione, promossa da Piemmeti, è il punto di riferimento per il settore del riscaldamento a biomassa (stufe, caminetti, caldaie, barbecue e cucine a legna e pellet). “Abbattere ancor di più le emissioni, aumentare l’efficienza e digitalizzare sono i temi portanti di questa edizione, tutti accomunati dalla spinta innovativa. Ricordo – aggiunge il Governatore del Veneto- che nel nostro Paese abbiamo 8,7 milioni di apparecchi e caldaie a biomasse: 8,4 milioni (97%) sono apparecchi domestici adibiti al riscaldamento, e 300 mila (3%) sono caldaie. In particolare gli apparecchi alimentati a legna da ardere sono 6,6 milioni (74,0%), mentre quelli alimentati a pellet sono 2,3 milioni (25,8%)”.
“C’è grande fermento in questo settore che, con la concomitante crisi del gas, può essere una fondamentale alternativa sostenibile nella direzione che auspico da tempo, quella dell’autonomia energetica, dato che non è più possibile che il 38% delle forniture di metano arrivi da un solo Paese, la Russia. In questo senso – ha concluso il presidente Zaia – auspico una revisione delle priorità di investimenti del Pnrr: va bene abbellire un borgo, ma dobbiamo fare in modo che i cittadini rimangano a vivere nel borgo. E con certe bollette non facciamo un servizio ai cittadini di quel borgo. Una stufa in ogni casa può essere una valida alternativa per pagare e inquinare di meno”.
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Veneto, Presidente Zaia riceve l’Ambasciatore del Vietnam Duong Hai Hung
VENEZIA (ITALPRESS) – Il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha incontrato questa mattina a palazzo Balbi, sede della Giunta regionale del Veneto, Duong Hai Hung Ambasciatore del Vietnam in Italia. Nell’incontro sono stati trattati temi di comune interesse nell’ambito degli scambi tra la Regione del Veneto e il Vietnam, territori i cui rapporti sono andati rafforzandosi nel tempo. La Regione Veneto ha firmato negli ultimi anni protocolli di Intesa con due Provincie del Vietnam: Ba Ria Vung Tau (firmata nel 2018) e Thua Thien Hue (2021).
Il Vietnam è un Paese con un buon tasso di crescita e sviluppo in molti settori e rappresenta uno dei Paesi emergenti più dinamici e interessanti dell’area asiatica, verso il quale il Veneto guarda con favore per le interessanti opportunità di scambi in ambito economico-commerciale. Altri settori di possibili azioni di interscambio sono turismo e cultura. Il Presidente Zaia ha espresso l’auspicio che l’incontro odierno segni la continuità dei rapporti e rafforzi le opportunità per nuove collaborazioni tra il Veneto e il Vietnam.
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