Cronaca

Voto di scambio politico-mafioso e corruzione, bufera in Sicilia

CATANIA (ITALPRESS) – Operazione antimafia e anticorruzione “Pandora”. Oltre 100 carabinieri del Comando provinciale di Catania hanno eseguito, nelle province di Catania e Palermo, un’ordinanza di misura cautelare – emessa dal GIP del Tribunale etneo – nei confronti di 11 tra esponenti politici, funzionari comunali e imprenditori: sono accusati a vario titolo di “scambio elettorale politico – mafioso, estorsione aggravata dal metodo mafioso, corruzione aggravata, istigazione alla corruzione e turbata libertà degli incanti”.

fsc/gsl (Fonte video: Ufficio stampa Arma dei Carabinieri)

Tg News – 16/4/2024

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ROMA (ITALPRESS) – In questa edizione:
– Teheran attende il contrattacco di Israele
– Rogo alla Borsa di Copenaghen, evacuato Parlamento
– Ex Ambasciatore italiano al Cairo in aula al processo Regeni
– Mirafiori, cassa integrazione per 2mila lavoratori
– Arrestati tre funzionari dell’Agenzia delle Entrate
– Bimbi maltrattati in asilo nido, arrestata maestra nel milanese
– A Olimpia accesa fiamma dei Giochi
– Anas, con il Piano Neve 2023/24 oltre 12 mila interventi
– Previsioni 3B Meteo 17 Aprile
mrv

I tentacoli della mafia su energia elettrica e supermercati

TRAPANI (ITALPRESS) – Nelle province di Trapani, Palermo, Como e Rimini, i Carabinieri del Comando provinciale di Trapani insieme ai militari del Nucleo Investigativo di Palermo ed in collaborazione con quelli territorialmente competenti, hanno dato esecuzione a misure cautelari nei confronti 11 persone (di cui 6 destinatarie della custodia cautelare in carcere e 5 della misura degli arresti domiciliari) indagati, a vario titolo, in concorso fra di loro, dei reati di associazione mafiosa, corruzione, turbativa d’asta, trasferimento fraudolento di valori, ricettazione e autoriciclaggio. Altre 12 persone sono state raggiunte da informazioni di garanzia. L’indagine, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, ha consentito di acquisire gravi indizi circa la convergenza di illeciti interessi di appartenenti alla famiglia mafiosa di Salemi, mandamento di Mazara del Vallo, esponenti di spicco di cosa nostra palermitana e imprenditori. In particolare, è stata accertata l’attribuzione fittizia a due imprenditori palermitani della titolarità esclusiva di quote di una società di capitali appositamente costituita per eludere l’applicazione della normativa di prevenzione patrimoniale ed agevolare l’impiego di denaro provento della mafia nell’acquisizione di numerosi supermercati di una nota società della grande distribuzione italiana nelle province della Sicilia occidentale. L’acquisizione non si concretizzava per diverse scelte aziendali da parte della società. Ma anche una turbativa d’asta della gara, indetta dalla società di pubblico servizio che gestisce la rete e l’erogazione dell’energia elettrica sull’isola di Favignana per la realizzazione di quattro linee di distribuzione in media tensione e due cabine di trasformazione di media/bassa tensione, in modo da fare risultare vincitrice una società di due imprenditori mazaresi. Nello stesso contesto venivano acquisiti gravi indizi in ordine al pagamento di somme di denaro da parte di due imprenditori di Campobello per essere incaricati del trasporto del carburante necessario per il funzionamento della centrale termoelettrica di Favignana. vbo

Anas, con il Piano Neve 2023/24 oltre 12 mila interventi

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ROMA (ITALPRESS) – Oltre 11 mila interventi preventivi di spargimento sale, più di 1.100 operazioni di sgombro della neve, con l’impiego di 1.400 persone e 670 mezzi, oltre a 1.600 veicoli di operatori esterni. Sono alcune delle cifre del piano neve che Anas, società del Polo Infrastrutture del Gruppo FS Italiane, ha messo in atto, insieme con le Forze dell’Ordine, durante la stagione invernale 2023 – 2024, per fronteggiare le emergenze meteo, garantendo la sicurezza e la transitabilità di tutta la sua rete stradale.

sat/gtr

Arresti per droga nella piana di Gioia Tauro

REGGIO CALABRIA (ITALPRESS) – Operazione antidroga nella piana di Gioia Tauro. Misure cautelari sono state eseguite tra Cittanova, Taurianova e Rosarno. L’indagine, denominata dai Carabinieri “Game Over”, prende il nome proprio dalla connessione investigativa con le precedenti operazioni condotte nel territorio dai carabinieri del Gruppo di Gioia Tauro, coordinati dalla locale Procura che, negli ultimi anni, hanno eseguito numerose attività antidroga, con centinaia di arresti in tutto il territorio nazionale e ingenti sequestri. Fra queste, le indagini “New Age” (gennaio 2023), “Smart Delivery” (ottobre 2023), “Perseverant” (febbraio 2024), oltre ai sequestri di circa 3.000 chili di cannabis avvenuto lo scorso mese di ottobre in una zona retrostante il porto e il recentissimo di 190 chili circa di marijuana che ha portato all’arresto cittadino rosarnese un paio di giorni fa. Con questa operazione, i Carabinieri hanno documentato la stretta connessione fra gli indagati di “New Age” e “Perseverant” e gli arrestati di questa notte, tutti coinvolti in compravendite di narcotico. Questi ultimi, sostengono gli inquirenti nelle quasi 500 pagine della misura cautelare, avrebbero dato vita a due piazze di spaccio che, in parallelo, gestivano la vendita al dettaglio di vari tipi di droga nei centri storici di Cittanova e Taurianova. Le telecamere investigative installate dai militari dell’Arma, infatti, hanno ripreso un traffico costante di acquirenti che, a tutte le ore del giorno, si recavano a comprare dosi di hashish, marijuana e cocaina nelle abitazioni in cui avveniva lo spaccio.
Sulla base degli elementi di prova così raccolti, secondo l’ipotesi d’accusa sposata dal gip di Palmi che ha firmato l’ordinanza cautelare, si ritiene che gli indagati, grazie a fonti di approvvigionamento sul territorio nazionale e all’estero, siano coinvolti in oltre 80 episodi di cessione, acquisto e detenzione di sostanze stupefacenti, per un profitto complessivamente calcolabile in 500 mila euro circa.
A incidere sulle valutazioni effettuate dal gip di Palmi in merito alla sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza a carico degli arrestati è stato il valore probatorio dei numerosi recuperi di varie sostanze stupefacenti, in primis cocaina e marijuana, realizzati dagli investigatori. In particolare, il giudice ha ritenuto di fondamentale importanza l’arresto, nel corso dell’attività, di due degli indagati. Il primo trovato in possesso di cocaina e marijuana all’esito di una perquisizione personale e domiciliare; il secondo bloccato nel tentativo di far giungere una fornitura di cocaina ad una delle piazze di spaccio monitorate. Quest’ultimo, in particolare, aveva provato ad eludere i controlli dei Carabinieri nascondendo lo stupefacente all’interno dell’impianto di climatizzazione della propria auto. Non aveva però fatto i conti con Enno, il cane del Nucleo Carabinieri Cinofili di Vibo Valentia, che, non appena salito a bordo della vettura, aveva dato segni di gioiosa irrequietudine, arrivando a trovare un panetto di cocaina. La successiva perquisizione fatta al negozio di animali gestito dall’indagato aveva poi permesso di trovare anche 4 chili di marijuana. vbo

Droga e sequestro di persona, 11 misure cautelari

ROMA (ITALPRESS) – Nelle province di Roma, Viterbo e Frosinone, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Roma e gli agenti della Polizia di Stato del I Distretto Trevi Campo Marzio stanno dando esecuzione a un’ordinanza che dispone misure cautelari nei confronti di 11 persone, gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di rapina, estorsione, sequestro di persona a scopo di estorsione, riciclaggio di denaro, spaccio di sostanze stupefacenti. Il provvedimento è stato emesso dal gip del Tribunale di Roma, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia. L’attività di indagine, nata nell’ottobre 2022, trae origine dalle denunce di un consumatore di sostanze stupefacenti, che aveva maturato con i propri spacciatori un debito che non era riuscito più a onorare, generando le loro violente reazioni. In particolare, l’inchiesta, durata oltre un anno, ha consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza in ordine all’esistenza di un gruppo criminale, operante nel quartiere romano di Cinecittà, di cui farebbero parte gli indagati e di documentare come questi ultimi fossero soliti operare delle violente ritorsioni nei riguardi degli acquirenti di droga morosi. Sono stati raccolti elementi indiziari per cui in alcuni episodi le vittime venivano trasportate all’interno delle abitazioni di alcuni sodali dove venivano percosse e minacciate con una pistola puntata alla tempia al fine di obbligarle a effettuare i pagamenti, anche attraverso bonifici bancari.
Talvolta, poiché si era esaurito il “plafond” giornaliero presso la banca, venivano sequestrati e malmenati tutta la notte, in attesa di poter effettuare altri bonifici il mattino seguente. Nei casi in cui non riuscivano a ottenere il denaro preteso, le minacce venivano estese anche ai familiari dei malcapitati.
L’analisi del flusso di denaro estorto (oltre 300 mila euro) ha permesso di identificare tutti i beneficiari dei bonifici bancari in soggetti ritenuti vicini all’esponente più autorevole del gruppo criminale e di documentare le attività finalizzate al reimpiego e al riciclaggio del denaro che dai vari conti correnti veniva, tramite ulteriori bonifici o attraverso il prelievo in contanti, trasferito ad altri beneficiari.
All’indagato principale, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma avevano già notificato un fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Roma, per l’estorsione ai danni di un trentaseienne residente nella provincia di Frosinone e dei suoi familiari. A conferma della pericolosità e della spregiudicatezza del destinatario del provvedimento restrittivo, il 3 ottobre 2022, l’indagato era stato arrestato in flagranza di reato dai Carabinieri della Sezione Radiomobile di Cassino, poiché sorpreso nei pressi dell’abitazione delle vittime in possesso di un’arma clandestina. vbo

Tg News – 15/4/2024

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ROMA (ITALPRESS) – In questa edizione:
– Israele, riunione del gabinetto di guerra
– Venti di guerra, risale il prezzo della benzina
– Vescovo e fedeli aggrediti a coltellate in Chiesa a Sidney
– Trump: “Il mio processo un attacco all’America”
– Sgominato nuovo clan, pizzo al Castello delle Cerimonie
– ‘Ndrangheta in locali della movida milanese
– Amadeus lascia la Rai e passa al Nove
– Premier Meloni alla 56esima edizione di Vinitaly
– Previsioni 3B Meteo 16 Aprile
mrv

Truffa all’Ue in Alta Murgia, sequestrati 400 mila euro

BARI (ITALPRESS) – I Carabinieri Parco Nazionale Alta Murgia di Altamura hanno eseguito un Decreto emesso dall’Ufficio del Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Bari su richiesta della Procura Europea (EPPO) – Sede di Roma – che ha disposto il sequestro preventivo di denaro e disponibilità finanziarie, di beni o utilità di proprietà degli indagati per 400 mila euro, profitto di reato commesso da un rappresentante di una società agricola, operante nella provincia di Bari e della Bat, e da un suo delegato. Le indagini, svolte dal Reparto Specializzato dell’Arma alla sorveglianza dei territori ricadenti nel Parco Nazionale dell’Alta Murgia, hanno consentito di accertare la truffa finalizzata al conseguimento illecito di rilevanti contributi pubblici destinati al comparto agricolo ed erogati dall’AGEA (Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura).

pc/gtr