“Un anno dopo l’invasione su vasta scala, la fiducia nella vittoria è al 95%. L’emozione principale che proviamo quando pensiamo all’Ucraina è l’orgoglio”. Lo dice il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky a un anno dall’inizio della guerra di aggressione portata avanti dalla Russia.
sat/gsl (Fonte video: Canale Telegram Zelenskiy / Official)
Dodici mesi di morte, distruzioni e atrocità. E’ trascorso un anno esatto dall’invasione russa dell’Ucraina, ma della fine dell’operazione militare speciale, così come l’ha definita Vladimir Putin, non si vede traccia. Secondo l’Onu il conflitto ha fin qui causato l’uccisione di almeno 7.200 civili, tra loro quasi 500 bambini. 100mila le vittime tra i militari.
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A un anno dall’invasione russa in Ucraina, gli occhi del mondo sono ora puntati sulla Transnistria, regione separatista filo-Mosca in territorio moldavo. Il ministero della Difesa russo, attraverso il proprio canale Instagram, ha ipotizzato che Kiev stia tramando una provocazione armata contro la Transnistria. Il Governo moldavo smentisce ma cresce di giorno in giorno il rischio che il conflitto si allarghi.
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“Continueremo a fornire attrezzature avanzate alle nostre truppe, inclusi nuovi sistemi di attacco, apparecchiature di ricognizione e comunicazione, droni e sistemi di artiglieria”. Lo dice il presidente russo Vladimir Putin in un discorso alle forze armate.
sat/gsl (Fonte video: Cremlino)
“Domani sarà il primo anniversario della brutale invasione russa dell’Ucraina. Visto dalla Sicilia, questo può sembrare un conflitto lontano. Non lo è. I giovani ucraini condividono esattamente gli stessi desideri di tutti i giovani europei, come voi”. Così il presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, durante il suo intervento all’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università di Palermo.
sat/gsl (Fonte video: Commissione Europea)
A un anno quasi esatto dall’invasione dell’Ucraina da parte dei russi, Vladimir Putin ha deciso di sospendere la partecipazione al trattato New Start sul controllo delle armi nucleari. Il motivo: “la guerra dichiarata alla Federazione – afferma il Cremlino – da Usa e Nato”.
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Continua a tremare l terra tra Turchia e Siria. Due forti scosse di magnitudo 6.4 e 5.8 hanno colpito a distanza di pochi minuti l’una dall’altra la provincia di Hatay, una delle più martoriate dal terremoto che il 6 febbraio ha causato la morte di oltre 46 mila persone.
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“Nessun altro Paese ha tante basi militari all’estero come gli Stati Uniti. Ce ne sono centinaia di basi in tutto il mondo. Il pianeta ne è ricoperto e basta uno sguardo alle mappe per vederlo”. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin nel suo discorso all’Assemblea federale.
sat/gsl (Fonte video: Cremlino)
