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AL POLIMI IL PRIMO MASTER IN DESIGN FOR KIDS & TOYS

Formare una nuova generazione di professionistidel progetto in grado di gestire processi di progettazione complessi nel mondo dei prodotti e servizi per bambini: è l’obiettivo da cui nasce il primo Master in Design for Kids & Toys del Politecnico di Milano, realizzato grazie alla partnership con Assogiocattoli, in partenza il prossimo ottobre con 30 posti disponibili. Diretto da Francesco Zurlo, Arianna Vignati e Luca Fois, docenti alla Scuola del Design del Politecnicodi Milano, il Master dà il via ad un nuovo percorso formativo annuale, in lingua inglese, che prosegue il successo delle prime cinque edizioni del Corso Internazionale di Alta Formazione in Design for Kids & Toys.

Un’esperienza che saputo cogliere la richiesta crescente da parte delle aziende di settore in Italia e all’estero di nuove figure esperte nel design for kids. Sono così nate start up dedicate al mondo del giocattolo –  come Internotrentatre, Italian Toy, LAM e Tata Robotica, e si sono formati professionisti specializzati oggi inseriti in importanti realtà quali Ravensburg, Ferrero, Sbabam, Beleduc ma anche neo imprenditori e freelance, in particolare nelle aree del design, dello sviluppo prodotti e della comunicazione. Tutti professionisti attivi nell’ambito di un mercato in costante crescita.

 

Più nel dettaglio, il progetto formativo del Master si basa su un modello di blended learning che integra moduli formativi teorici in modalità e-learning con attività di workshop in presenza e un project work sviluppato durante un tirocinio professionale.

L’obiettivo formativo è quello di fornire metodi e strumenti per coordinare competenze molto diverse tra loro e di muoversi con sicurezza tra vincoli concreti, come quelli della sicurezza e della normativa, e obiettivi astratti come quelli culturali, cognitivi, pedagogici, ludici ed etici. Al termine del Masterlo studente avrà acquisito competenze progettuali e di processo, idonee a gestire Sistemi Prodotto ad alta complessità, tipici di tutti i settori che hanno il bambino come utentedi riferimento (giocattolo, arredo, moda, alimentare ecc.).

Se oggi pensiamo al cosiddetto “Design for kids”, ci rendiamo conto infatti della grande complessità insita nella progettazione, nella produzione, nella distribuzione e nell’utilizzo di un giocattolo: complessità che spesso supera quella di altri prodotti. Comunicazione, interazione, colore, psicologia, estetica, ricordo, tecnologie, creatività, udito, pedagogia, progetto sostenibile, etica, racconto, immaginazione, futuro, valore ludico, gusto, vista, marketing, olfatto, sicurezza, tatto, motricità e materiali sono solo alcuni degli ingredienti che si mescolano, interagiscono e compongono la progettazione di un giocattolo.

Il Master si rivolge a designer, grafici, laureati in marketing ed economia, interior designer, architetti, artisti, insegnanti, educatori, genitori, particolarmente interessati agli aspetti di Sistema Prodotto del giocattolo, del gioco, e in generale dei prodotti, servizi ed eventi, per l’infanzia.

Gli studenti, usufruendo della piattaforma e-learning, frequenteranno a distanza tutti i moduli didattici e-learning. Questo consentirà loro di gestire autonomamente i tempi e gli oraridi fruizione dei contenuti didattici con dei webinar che potranno essere seguiti in diretta o in differita tramite la piattaforma on-line. Nell’ambito del percorso sarà inoltre prevista un’attività di workshop in presenza e un project work sviluppato durante un tirocinio professionale.

Il Master, erogato in lingua inglese, ha la durata di un anno.

L’avvio è previsto per ottobre 2018. I posti disponibili sono 30.

Sono disponibili 4 esoneri parziali del 15% sulla quota di partecipazione disponibili fino ad esaurimento.

 

INNOVAZIONE: LEONARDO E POLIMIPER L’ELICOTTERO DEL FUTURO

L’elicottero sarà un mezzo di trasporto sempre più confortevole, ma non solo. Abbattendo il rumore e le vibrazioni all’interno della cabina si potranno ridurre il carico di lavoro del pilota, rendere più efficaci i compiti delle missioni di ricerca e soccorso e aumentare la qualità delle prestazioni sanitarie nelle eliambulanze. È sullo sviluppo di nuove tecnologie per l’elicottero del futuro che Leonardo e il Politecnico di Milano ampliano la collaborazione, avviata nel 2016 con la firma di Innovation Hub, un accordo quadro di valenza pluriennale. Gli studi si dedicheranno inoltre allo sviluppo di tecnologie sull’utilizzo di componenti innovativi di accoppiamento meccanico basati su nuovi materiali, più leggeri, che apporteranno vantaggi in termini di costi di produzione e facilità di installazione. Al via entro il 2018 un ulteriore progetto di ricerca sulla manutenzione predittiva dello stato di salute degli elicotteri.  L’intesa, oltre a soluzioni innovative relative agli elicotteri, riguarda ulteriori ambiti di ricerca che attengono al business di Leonardo. La partnership tra l’Azienda e l’ateneo milanese riafferma l’importanza della collaborazione tra grandi imprese e università di eccellenza come fattore determinante di sviluppo  e crescita economica e culturale. “Il Politecnico di Milano si affianca in maniera strutturata alle maggiori realtà industriali per rendere il suo ambiente di ricerca sempre più permeabile alle esigenze delle imprese – afferma Ferruccio Resta, rettore dell’Ateneo -. L’Innovation Hub creato con Leonardo sta portando risultati concreti e significativi che confermano il nostro impegno e ci individuano ancora una volta come motore di innovazione nel sistema- Paese”.

“In Leonardo investiamo su un’innovazione continua e sempre più collaborativa – sottolinea Alessandro Profumo, amministratore delegato di Leonardo – per sviluppare soluzioni sempre più efficaci e sostenibili per i nostri clienti e per il Sistema Paese. La collaborazione pluriennale con il Politecnico di Milano ne è un esempio concreto. Mettendo a sistema il nostro patrimonio di competenze con quelle del mondo accademico – aggiunge Profumo – possiamo accelerare i processi di innovazione e lo sviluppo tecnologico, creare sinergia e vantaggio reciproco per supportare la competitività dell’Italia”.  La collaborazione tra Politecnico di Milano e Leonardo è volta alla realizzazione di progetti di innovazione concreti di cui i seguenti sono importanti esempi.  

Oggetto della ricerca  saranno i componenti innovativi di accoppiamento meccanico basati su nuovi materiali, essenziali per consentire il trasferimento di carichi dal propulsore alla scatola di trasmissione principale dell’elicottero. Ciò consentirà una significativa semplificazione del sistema meccanico, grazie all’utilizzo di un singolo componente flessibile anziché di un sistema articolato.

Attraverso il progetto Comfort, Leonardo e Politecnico di Milano stanno sviluppando, inoltre,  tecnologie utili per la riduzione delle vibrazioni e del rumore degli elicotteri. La piattaforma di riferimento per lo studio è rappresentata dall’AW139.

Le attività di ricerca si concentrano su tre aree principali: il rotore, da cui provengono le vibrazioni, i sistemi di vincolo della trasmissione, attraverso cui tali vibrazioni sono diffuse alla struttura dell’elicottero riducendo il livello di comfort e infine alla cabina stessa. L’obiettivo finale del programma è dimostrare un miglioramento significativo nella riduzione della vibrazione e del rumore interno, attraverso un uso coordinato di sistemi passivi e attivi. Lo sviluppo di soluzioni idonee al raggiungimento dell’obiettivo include attività di simulazione e di validazione sperimentale della ricerca.

Prenderà il via entro l’anno, nell’ambito dell’accordo, un progetto di manutenzione predittiva dello stato di salute degli elicotteri HUMS (Health & Usage Monitoring Systems), tecnologia in continuo progresso, che consentirà di indicare preventivamente le anomalie di funzionamento permettendo un incremento dei livelli di sicurezza e di riduzione dei costi di esercizio.  Nell’ambito di Innovation Hub, inoltre, e-GEOS, una società partecipata da Telespazio (80%) e dall’Agenzia Spaziale Italiana (20%), ha siglato un ulteriore accordo per lo sviluppo congiunto di prodotti e servizi innovativi di data analytics satellitari. La partnership consentirà a e-GEOS di offrire nuovi e potenti strumenti per l’analisi di dettaglio del nostro Pianeta. Tali analisi supportano specifici settori di mercato: dalle assicurazioni all’agricoltura di precisione, dall’oil&gas alla difesa, dalla gestione delle emergenze fino a tutte le attività in cui è strategico il monitoraggio di asset distribuiti su vasta scala.Le tecniche di Intelligenza Artificiale, sviluppate da e-GEOS in partnership con il Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria (DEIB) del Politecnico di Milano, saranno in grado di rivelare insights, trends e altre informazioni contenute nei dati satellitari integrati con informazioni generate da altre fonti.

 

POLIMI PRIMO IN CLASSIFICA ATENEI PER FINANZIAMENTO RICERCA

Il Politecnico di Milano è la 1° università italiana per finanziamenti alla ricerca nell’ambito di Horizon 2020, il più grande programma di ricerca e innovazione della Commissione Europea. Oltre 100 Milioni di euro in quattro anni e mezzo: un segnale importante per l’Ateneo e per Milano, che si riconferma polo di attrazione in Italia e all’estero.

234 progetti in tutto che spaziano dai big data per la diagnosi del cancro ai sistemi di smart manufacturing, dalla fotonica per il monitoraggio del trauma celebrale agli edifici intelligenti, solo per fare alcuni esempi. Sempre di più la ricerca risponde ai bisogni del cittadino, alla richiesta di innovazione delle imprese e al desiderio di crescita delle future generazioni.

Un riconoscimento al merito, che vede il Politecnico 1° in Italia tra le università anche per il numero di ERC (con un valore complessivo di 26 Milioni di euro). Sono infatti 23 i progetti eccellenti premiati dalla Commissione Europea per la capacità di distinguersi in ambiti di frontiera. Di questi, 3 progetti sono di giovanissime ricercatrici che hanno scelto di rientrare in Italia e di svolgere al Politecnico le loro ricerche. Un messaggio chiaro che ci chiede di investire sempre di più nell’alta formazione e nello sviluppo del capitale umano.

“I risultati raggiunti sono straordinari in un contesto, quello italiano, caratterizzato da mezzi scarsi per ricerca e innovazione. Confermano la capacità del Politecnico di Milano di attrarre risorse e talenti, di competere a livello internazionale. – commenta Donatella Sciuto, Prorettore Vicario del Politecnico di Milano – Evidenziano la necessità di sostenere la ricerca come motore di innovazione non solo per il nostro Ateneo, ma per il suo territorio di riferimento. Per questo, ancora più importante sarà il nostro impegno in vista del nuovo Programma Horizon Europe e delle risposte che questo potrà dare alla richiesta di innovazione del Paese.”

Nel confronto con le realtà straniere, il Politecnico di Milano risulta al 12° posto per progetti finanziati da Horizon 2020, se consideriamo le sole università. È 20° se allarghiamo a tutti i partecipanti al programma di ricerca. Un raffronto vincente in un bacino che raccoglie oltre 26.000 università, enti di ricerca e aziende da tutto il mondo. Una riconferma del ruolo da protagonista svolto dal Politecnico negli ultimi dieci anni con oltre 500 progetti finanziati (7PQ + H2020) per un totale di circa 198 milioni di Euro. Uno stimolo nel rafforzare il nostro impegno in vista del prossimo programma di finanziamento alla ricerca Horizon Europe e un invito ad unirsi a noi per raggiungere traguardi ancora più ambiziosi.

 

POLIMI, ENTRO 3/9 L’ ISCRIZIONE AL MASTER FIBER DESIGN

Si accorciano i termini di scadenza per iscriversi al Master Universitario di 1° livello in Fiber Design and Textile Processes, ideato da Città Studi Biella e Polidesign del Politecnico di Milano; entro il 3 settembre sarà possibile iscriversi a questo percorso di eccellenza pensato per le nuove figure tecniche dell’industria tessile 4.0.

Il Made in Italy è un ambito molto vasto che racconta l’Italia dell’eccellenza, del bello e ben fatto; spesso, però, si associa ad un abito, un accessorio o un arredo, non ci si riferisce al materiale con cui sono realizzati tali prodotti. Nel settore tessile, invece, esiste un know how che permette all’Italia di essere tra i migliori produttori al mondo non solo per quanto riguarda l’abbigliamento, ma anche nell’ambito del tessile tecnico, dove la fanno da padrone i nuovi materiali polimerici. Il processo tessile non indica solo il settore abbigliamento e moda, ma anche tutti quegli ambiti dove i materiali high tech vengono utilizzati per le loro caratteristiche prestazionali abbinate alla leggerezza. 

Sustainability, Technology, Design, Internet of Things: sono queste le parole chiave del Master universitario di I livello “Fiber Design and Textile Processes”, ideato da Città Studi Biella e POLI.design, con l’obiettivo di formare le nuove figure professionali del tessile, in grado di coniugare in modo trasversale competenze innovative e design, figure rese oggi necessarie dall’evoluzione del settore e fortemente ricercate dalle aziende che ne fanno parte.

 

Con avvio a ottobre 2018 e completamente in lingua inglese, il Master guarda al tessile con una prospettiva del tutto nuova, a partire dal tema dell’Industria 4.0, caratterizzata da processi industriali più intelligenti, inclusivi e sostenibili che hanno visto il mercato dei tessili tecnici fra i comparti più dinamici e in rapida evoluzione. Un contesto da cui nasce la necessità di nuove figure di manager e professionisti in grado di farsi portatori dei valori della cultura tessile contemporanea, orientata al futuro e indirizzata alla creazione di materiali intelligenti inediti, classificati nel sistema dell’IoT (Internet Of Things), allargando l’orizzonte del processo tessile a tutti quegli ambiti in cui i materiali high tech vengono utilizzati.

Punto di forza del Master è, infatti, la docenza congiunta di accademici e professionisti di settore attraverso una didattica business oriented, pensata per dialogare e confrontarsi con il mondo dell’industria. Non a caso, sono già numerosi i brand di eccellenza del tessile mondiale che hanno deciso di aderire in partnership al progetto. Fra questi, vi sono nomi di primo piano come: Albini Group; Zegna Baruffa Lane Borgosesia; Davifil; Di.vé; Drago; Ermenegildo Zegna Group; Filidea; Gruppo Marzotto con Fratelli Tallia di Delfino, Guabello, Marlane; Italtex; Laros; Liabel; Loro Piana; Marchi e Fildi; Michele Letizia; Piacenza Cashmere; Pozzi Electa; Reda; Roj; Reggiani; Subalpino; Tintoria e Finissaggio 2000; Tintoria di Pollone; Yamamay. Con il supporto di: ACIMIT; Federchimica Assofibre Cirfs Italia; Unione Industriale Biellese.

Quattro i moduli didattici su cui si sviluppa il master: Technicality for the textile sector management, Design and Production; Sustainability; I.o.T. Con la possibilità di iscriversi anche singolarmente: un’opportunità soprattutto per le aziende che hanno necessità di introdurre o rafforzare specifiche competenze interne in uno o più ambiti previsti dai moduli. Per chi segue il ciclo completo è previsto un periodo di stage indirizzato a neolaureati o professionisti già inseriti in azienda che desiderano specializzarsi e dare il loro positivo contributo allo sviluppo aziendale.

E, se due sono le realtà di eccellenza da cui nasce il Master, altrettante saranno le sedi dove si svolgerà: Città Studi Biella, supportato da un network di aziende tessili di eccellenza, e POLI.design, parte del Sistema Design del Politecnico di Milano. Da un lato quindi Biella, sede del più antico distretto tessile d’Europa, e dall’altro Milano, capitale indiscussa della moda, del design e dell’innovazione, che in sinergia con il sistema delle imprese danno il via ad un percorso di perfezionamento scientifico di alta formazione assolutamente nuovo nel suo genere. 

Durata ciclo completo: 12 mesi (di cui circa 3 di stage);iscrizione anche a singoli moduli per facilitare gli studenti lavoratori. Avvio del Master previsto ottobre 2018. Deadline per le iscrizioni: 3 settembre 2018.

 

POLIMI, TUMORE AL PANCREAS LUCE “SU MISURA” PER COMBATTERLO

Fa parte del 40% di giovani scienziate che nel 2017 hanno ricevuto un prestigioso Grant ERC (European Reserch Council), Paola Saccomandi, classe 1986, oggi Professore Associato al Politecnico di Milano. Il suo progetto di 5 anni, Laser Optimal, si propone di trattare in modo non invasivo e personalizzato il tumore al pancreas ed è stato finanziato con 1,5 milioni di euro. Paola e il suo team svilupperanno una piattaforma terapeutica per la rimozione laser di forme localizzate di questo tipo di tumore: l’obiettivo è indurre danno termico esclusivamente nel tumore e nel margine di sicurezza intorno, lasciando intatto il tessuto e le strutture anatomiche circostanti, basandosi su parametri specifici per il singolo paziente, rendendo la procedura selettiva e ottenere un sistema di monitoraggio della procedura in tempo reale.

Utilizzando la tecnica dell’ablazione laser le cure potranno essere applicate ad un maggior numero di pazienti, anche a coloro che non sono “operabili chirurgicamente”: oggi solo 2 pazienti su 10 possono accedere alla chirurgia tradizionale, che è anche molto invasiva. L’utilizzo di tecniche terapeutiche minimamente invasive, basate sull’induzione controllata di temperature elevate nel tumore è una potenziale alternativa alla pratica chirurgica.

Sono queste esigenze cliniche che danno luce alla strategia LASER OPTIMAL, che si compone di tre parti fondamentali: lo sviluppo di modelli matematici per predire l’efficacia del trattamento proposto e per guidare il clinico durante la procedura; la misura di temperatura in corrispondenza del tumore che viene sottoposto ad ablazione laser; l’utilizzo di nanotecnologie per rendere selettivo il trattamento e limitare il danno termico al solo tumore, senza danneggiare i tessuti sani circostanti.

Tutte queste considerazioni (pianificazione del trattamento, monitoraggio e selettività) sono particolarmente rilevanti per un organo come il pancreas, molto delicato e sottile, ed interessato da strutture vascolari importanti. Il progetto europeo e le politiche di attrattività dei giovani ricercatori italiani all’estero attuate dal Politecnico di Milano e supportate da Fondazione Cariplo hanno reso possibile l’ingresso di Paola Saccomandi presso la Sezione di Misure e Tecniche Sperimentali del Dipartimento di Meccanica dell’Ateneo.

Il progetto ERC vedrà come collaboratori il Laboratorio di Misure e Strumentazione e l’Unità di Endoscopia Digestiva del Campus Bio-Medico e del Policlinico Gemelli di Roma, l’IHU di Strasburgo e il Beckman Research Institute of the City of Hope di Duarte (California).