VICENZA (ITALPRESS) – Un autoarticolato carico di bovini si è ribaltato su un fianco sull’autostrada A4, tra gli svincoli di Montecchio Maggiore e Vicenza Ovest. Il ribaltamento del mezzo ha provocato pesanti disagi al traffico ma anche agli animali, alcuni sono morti e altri (una trentina) si sono incamminati lungo l’autostrada. Sul posto i Vigili del Fuoco.
pc/gsl
Camion carico di bovini si ribalta sulla A4 nel vicentino
Scoperto a Firenze centro massaggi a “luci rosse”, arrestate due donne
FIRENZE (ITALPRESS) – I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Firenze hanno dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal Tribunale capoluogo su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di due donne di origini cinesi, ritenute gestori di altrettanti centri massaggi situati in città, indagate per l’ipotesi di reato di esercizio di una casa di prostituzione e di sfruttamento e reclutamento ai fini della prostituzione.
tvi/gtr
Maxisequestro di oggetti in avorio dei Carabinieri Forestali
VICENZA (ITALPRESS) – I Carabinieri del Nucleo Cites di Vicenza hanno sequestrato 80 oggetti in avorio di elefante africano (Loxodonta africana) di presunta provenienza cinese, per un peso complessivo di circa 170 kg. Erano detenuti illegalmente all’interno di un’abitazione privata in provincia di Vicenza da un cittadino di nazionalità cinese. Il sequestro, collegato ad un’attività di indagine di natura fiscale della Guardia di Finanza di Senigallia (Ancora), è stato delegato dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Vicenza alla quale il Nucleo CITES del capoluogo vicentino aveva denunciato il cinese contestando l’importazione e la detenzione senza la prescritta documentazione di manufatti i in avorio. Unitamente a reperti di elevato valore artistico-culturale, tra i quali figurano zanne incise con figure orientali, una katana, intagli raffiguranti animali e natura morta, sono state rinvenute due zanne grezze di elefante africano (Loxodonta africana) e un corno di rinoceronte nero (Diceros bicornis).
pc/
Maltempo, a Padova Vigili del Fuoco a lavoro per rottura argine Muson
PADOVA (ITALPRESS) – Maltempo Padova, prosegue il lavoro dei vigili del fuoco nelle campagne di Camposampiero, in località Rustega, a seguito della rottura dell’argine del torrente Muson dei Sassi. Evacuate alcune abitazioni rimaste isolate e verifiche tecniche dell’area.
pc/gtr
Maltempo in Veneto, allarme idrogeologico in gran parte della Regione
VENEZIA (ITALPRESS) – La Protezione Civile del Veneto ha emesso un avviso di criticità idrogeologica ed idraulica valido dalle ore 12.00 di oggi alle 14.00 di domani 17 maggio, che aumenta lo stato di allerta fino al livello di allarme in gran parte del
territorio regionale. Le previsioni meteo indicano per il pomeriggio nuova fase instabile/perturbata con precipitazioni
diffuse a prevalente carattere di rovescio e temporale in spostamento da sud-ovest verso nord-est; probabili fenomeni
localmente intensi tra pianura e Prealpi con quantitativi di precipitazione anche abbondanti in occasione dei sistemi convettivi più organizzati e insistenti.(ITALPRESS)
trl/gtr
Sgominata in Trentino banda trafficanti di droga, 38 misure cautelari
TRENTO (ITALPRESS) – I Finanzieri del Comando Provinciale di Trento hanno dato esecuzione ad un’Ordinanza, emessa dal Gip del Tribunale di Trento su richiesta della locale D.D.A., che ha disposto l’applicazione della custodia cautelare nei confronti di 38 uomini (di cui 27 in carcere ed 11 obblighi di dimora) nonché il sequestro di beni e disponibilità finanziarie per oltre 10 milioni di euro. Sono tutti ritenuti a vario titolo, responsabili di aver partecipato o collaborato all’interno di 2 articolate associazioni per delinquere che, interconnesse tra loro, erano dedite al traffico di sostanze stupefacenti (cocaina, hashish, marjuana ed eroina), provenienti da altre Regioni italiane e destinate quasi interamente al territorio del Trentino.
tvi/gtr
Migranti sfruttati nei campi per 10 ore al giorno, blitz in Toscana
LIVORNO (ITALPRESS) – Dieci persone di origine pakistana sono stati arrestati dei Carabinieri di Livorno conl’accusa di “intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro”.
L’indagine denominata “Piedi Scalzi”, coordinata dalla locale Procura e condotta dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Piombino con il supporto del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Livorno, ha consentito di ricostruire l’illecito utilizzo di manodopera da parte di 6 titolari di ditte individuali operanti nel settore agricolo, i quali, avvalendosi anche di altre persone per il reclutamento, il trasporto giornaliero e il controllo dei lavoratori, hanno impiegato, approfittando del loro stato di bisogno, 67 cittadini di nazionalità pakistana e bengalese ospitati presso il Centro di Accoglienza Straordinaria – CAS “Le Caravelle” di Piombino (Livorno) per la raccolta di ortaggi/olive nonché pulizia di vigneti in terreni nelle province di Livorno e Grosseto. In particolare, sono stati accertati gli indici di sfruttamento dei cittadini extracomunitari impiegati, rilevando l’assenza di un regolare contratto di assunzione, una reiterata violazione della normativa relativa all’orario di lavoro (con picchi di 10 ore giornaliere, senza le pause previste) e al trattamento economico (con corrispettivi sempre ampiamente al di sotto degli euro 10,56 previsti dalla contrattazione. In un caso addirittura pari a euro 0,97 all’ora), con sistematica violazione delle norme in materia di sicurezza e igiene. Nel corso dell’operazione è stato eseguito un decreto di sequestro preventivo di 45.000 euro quale profitto accertato dall’INPS a seguito del mancato versamento dei contributi previdenziali ed assicurativi per i lavoratori illecitamente impiegati.
pc/r
Falsifica due testamenti per intascare eredità, denunciato
FERMO (ITALPRESS) – I Finanzieri del Comando Provinciale di Fermo sono riusciti a disvelare un articolato sistema fraudolento, architettato dall’amministratore di sostegno nei confronti della persona assistita, consistente nella falsificazione di due testamenti olografi, al fine di procurarsi un illecito vantaggio economico a danno dei legittimi eredi del defunto.
Le indagini hanno avuto origine dalla denuncia presentata da un erede legittimo ed hanno consentito di accertare, attraverso mirati approfondimenti e puntuali perizie grafologiche-calligrafiche, la falsità dei testamenti pubblicati a seguito della morte dell’assistito.
In particolare, a distanza di circa un mese dal decesso del bisognevole, sottoposto ad amministrazione di sostegno a causa del suo stato vegetativo e dell’incapacità di intendere e di volere, erano stati pubblicati due testamenti a cura dell’amministratore di sostegno, nonché cugino del defunto. Dalla lettura dei medesimi risultava che l’assistito aveva nominato, con il primo testamento, il suo stesso amministratore di sostegno in qualità di erede universale e con il secondo testamento la moglie dell’amministratore, in qualità di beneficiario di una polizza vita, in sostituzione dei beneficiari precedentemente indicati in polizza; all’interno del primo testamento, era stato espressamente indicato che la designazione ad erede universale dell’amministratore di sostegno era motivata dalla vicinanza e l’assistenza che lo stesso aveva garantito al de cuius negli ultimi anni della sua esistenza.
Mediante una specifica consulenza grafologica-calligrafica disposta dall’autorità giudiziaria su richiesta delle Fiamme Gialle, è stata appurata la falsità dei testamenti, che sarebbero stati posti in essere dall’amministratore di sostegno di proprio pugno, simulandone la redazione da parte del cugino ormai defunto. Le sottoscrizioni apposte sui due documenti olografi, perfettamente sovrapponibili, secondo quanto emerso dalla perizia disposta, potrebbero essere state riprodotte dallo stesso amministratore, per imitazione, usando a modello la firma in calce alla carta d’identità del defunto.
Una volta acquisito in maniera fraudolenta il patrimonio di 1,8 milioni di euro, apparentemente espressione delle ultime volontà del defunto, l’erede illegittimo e la sua famiglia hanno posto in essere una serie di operazioni finanziarie diversificate, investendo in titoli una parte della somma: le capillari indagini esperite dai finanzieri del Gruppo di Fermo, anche mediante accertamenti bancari, hanno consentito di identificare tutti i flussi di denaro, incamerati grazie alla condotta illecita; a seguito di provvedimento cautelare emesso dal gip, su richiesta del pm titolare delle indagini, il denaro presente sui conti e i valori mobiliari acquistati, sono stati sottoposti a sequestro.
Il responsabile è stato denunciato per falsità in testamento olografo, cambiale o titoli di credito, falsità materiale commessa dal privato e falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, per aver falsificato un atto pubblico, avente rilevanza giuridica. vbo/gtr





